Allora, la lezione di oggi è dedicata allo stoicismo, che è una, direi, delle correnti filosofiche greche, tra le più anche celebre, suggestive, affascinanti, è una delle filosofie che dal mondo greco poi giungerà al mondo romano. Saranno molti anche i filosofi stoici. romani voi sapete che, a base delle trattature latina che avete già fatto e quella che farete dunque saprete, che dal punto di vista filosofico la cultura romana non è così originale e non è certamente così ricca, feconda come quella greca. E'una cultura poi filosofica quella romana che riprende molti dei filosofi, delle teorie, dei sistemi filosofici del mondo greco.
Tra i sistemi filosofici recuperati, tra i filosofi maggiormente poi amati dai romani, c'è lo stoicismo e ci sono gli stoici. Dunque lo stoicismo giungerà a Roma. Lo stoicismo è una delle tre scuole correnti filosofiche post aristoteliche. La morte di Aristotele è in parte uno spartiacque, chiude questo trittico unico e irripetibile nella storia del pensiero umano. Socrate è il maestro di Platone, Platone è il maestro di Aristotele, Aristotele è allievo di Platone, Platone è allievo di Socrate.
Questi tre filosofi legati a doppio mandato, legati in linea molto profonda, questi filosofi che hanno marchiato. il pensiero greco. Tanto è che Socrates è forse l'emblema della filosofia.
Socrates è il filosofo che muore per le sue idee. Socrates è il filosofo dell'uomo, del conoscite stesso. La filosofia dunque diventa indagine non solo più sulle stelle, gli astri, la ricerca dell'archè, della natura, ma diventa la filosofia al servizio anche della conoscenza umana. Platone è il primo filosofo di fatto. No, lo è Taleti, ma ci siamo capiti.
E'colui che struttura la filosofia, ontologia, etica politica, linguaggio, tutta la metafisica, il grande gioco della filosofia è in Platone. E poi abbiamo l'Aristotele, l'enciclopedia delle scienze, il naturalismo che si fa scientifico. Questo trittico si chiude e abbiamo un pensiero filosofico che abbraccia anche nuove strade, nuovi sentieri. Caratterizzati sicuramente questi sentieri da una centralità dell'etica.
Tutte le scuole filosofiche post-aristoteliche hanno al centro l'elemento etico. Che cos'è la virtù, che cos'è la felicità, quando un uomo è felice, un virtuoso, il rapporto virtù-felicità, il rapporto passione. Ragione, ragione, passione.
Dunque il tema dell'etica, emerso con forza in Platone e Aristotele, continuerà e non solo continuerà, si irromusterà, diventerà dunque centrale. Ma non sono solo scuole etiche, perché queste scuole, tra cui spicca lo stoicismo, poi vedremo anche l'epicureismo, lo scetticismo. Si occupano anche di conoscenza, quando una conoscenza è vera, che cosa l'essere umano può conoscere, che è uno dei grandi temi della filosofia. La filosofia moderna, 500, 600, 700, si occuperà di fondare la conoscenza.
La filosofia nel 900 fa ancora dell'epistemologia, dunque della scienza. e della gnosologia della conoscenza, quando una conoscenza è scientifica, quando una conoscenza è vera, quale conoscenza c'è alle basi della scienza, uno dei grandi campi del sapere, perché alla fine da Popper a Wittgenstein, va bene, la questione della conoscenza umana è centrale. Dunque queste scuole etiche non sono solo etiche, perché oltre a occuparsi di virtù, felicità, di condotto umano, di ragione, di passione, si occupano di conoscenza. di fondare una conoscenza, di stabilire quando una conoscenza è vera, quando una conoscenza è falsa, fin dove può spingersi una conoscenza, quando una conoscenza è certa.
E poi, in alcuni casi, queste scuole filosofiche si occupano di una conoscenza. di fisica, dunque sviluppano la teoria astronomica, astrofisica o fisica della natura. Come vedete le scuole post-aristoteliche sono scuole etiche, sono scuole... gnosiologiche, conoscitive, con elementi scientifici, protoscientifici e poi sono scuole che si occupano di natura, di fisica, di astrofisica.
Certo la politica non è così centrale. o meglio c'è una critica alla politica o c'è un rifiuto alla politica c'è un exit rispetto alla politica c'è una critica alla politica ma questo annelto politico tipicamente platonico non c'è quali sono quelle tre scuole? andiamo un po'al dunque quelle tre scuole, le scuole post aristoteliche o anche scuole elleniste perché l'ellenismo è quel periodo che va al 200, 100 zero avanti Cristo anche della grande cultura greca ma è un periodo diverso è il periodo non chiude le città-stato è un periodo dove i macedoni sono arrivati è un periodo di declino è un periodo dove avete l'avanzata di Roma questo periodo dell'ellenismo è un periodo in cui sorgono delle scuole che hanno poi base nel mondo greco ma anche il mondo del tempo della magna grecia la grecia orientale non è più grecia sono altri popoli dove avete il regno alessandrino principati poi principati di provincia e meglio romano in questo mondo che cambia ok avete queste scuole le tre più famose sono la scuola degli stoici da sto a che in greco vuol dire portico perché sotto questo portico si trovavano a fare filosofia Dunque stoicismo dal luogo stoa, portico, poi era un portico dipinto anche che c'era all'Atene e sotto questo portico si trovavano pubblicamente a discutere. A me piace sempre arrivare a dire questa cosa bellissima, la dimensione pubblica della filosofia. La filosofia non rimane nelle case, non rimane nel privato.
purtroppo, e non è neanche una disciplina, continuo a dirlo, è una legge di saper, di curiosità, quando la trasforma in una disciplina poi da voto, ecco lo facciamo scuola, perde un po', per esempio chi cerca di mantenere l'alto spirito, la curiosità, la discussione, il dibattito, e il fatto che gli stoici fossero in piazza, all'aperto, che la scuola, la lezione fosse appunto pubblica, vi recupera questa dimensione appunto di dibattito, di confronto, di scontro. anche di lezione, ma di lezione che si apre, non una lezione che teniamo chiusa. Stoici, stoà, stoicismo, prima scuola, che vediamo tra poco, poi abbiamo la scuola forse più iconica, la scuola più leggendaria, passata veramente alla storia come la scuola della felicità, cioè la scuola di Epicuro, cioè il giardino di Epicuro, lo vedremo la prossima settimana, la scuola dell'epicurismo. del giardino, fuori da Atene, una scuola fondata sull'amicizia, sul naturalismo, il rifiuto della politica vista come corruzione, l'amicizia dicevo come valore fondamentale, fondativo, il naturalismo che voleva dire coltivare le vigne, il miele, una morigeratezza alimentare, la piacevolezza della vita come rifiuto del dolore e l'epicurismo è ancora oggi uno stile di vita, uno può dire sono e sono.
e Epicuro, attenzione, uno può dire anche che sono stoico, l'aggettivo stoico, lo vediamo tra poco, è ancora ampiamente usato. Sei stoica Viola, sei stoico Riccardo, in quel caso si può dire, lo si può usare come un'accezione, vorrà dire forza di volontà, caparbietà, perché? Perché forse gli stoici sono dei filosofi che facevano della caparbietà, dello sforzo, del rigore, uno stile di vita. Ancora oggi puoi vivere da stoico, sicuramente puoi provare a vivere come Epicuro.
in maniera epicurea, certamente nel mondo delle merci avanzate, del consumismo quasi bulimico, vivere come un epicureo significa vivere un po'fuori dal coro, e si può vivere fuori dal coro difficile. Dunque la scuola della felicità, la scuola della tarassia, cioè l'uomo felice è quello che porta la propria anima ad essere imperturbabile. Dunque è una scuola anche etica, l'obiettivo è raggiungere l'imperturbabilità dell'anima, il mattino non aver turbulente L'anima, noi che siamo angosciati, oddio, il parcheggio, il mutuo, le tasse, la versione di greco, l'interrogazione di filosofia, dove non c'è più lo sdraio nella spiaggia, dove ci sono tutti prenotati, per tanti...
non siamo per cose più o meno futili, più o meno preoccupanti, non siamo in un'anima imperturbabile. Epicuro darà la sua ricetta. Poi c'è la terza scuola, quella degli scettici, da scherzi.
che vuol dire di fatto indagine gli scettici sono una scuola che fa dell'indagine critica della realtà una modalità di vita e gli scettici soprattutto arriveranno a dire che non esiste nessuno una verità vanno oltre Pitagora scusate un po'di dio Protagora perché Pitagora la verità c'è il numero e l'arche di tutto l'universo interpreta l'etica, la politica, la fisica, l'astrofisica, tutto è numero. Ma per Protagora la verità è relativa alle culture. Da lì partono i scettici per dire che non è possibile fondare una conoscenza vera perché gli stessi sensi possono sbagliare, figuratevi il ragionamento degli esseri umani.
Dunque arriveranno a dire che non c'è possibilità di conoscenza vera. L'uomo è in una condizione di incertezza conoscitiva, dunque lo scettico è colui che sospende il giudizio, poiché non potendo conoscere non possa arrivare ad una proposizione conoscitiva ultima. E la vediamo anche qua, li vediamo la prossima settimana.
Vediamo gli Stoici, da qui partiamo, una scuola ricchissima, quella degli Stoici, una filosofia veramente molto molto molto suggestiva. Vediamo la prossima, vediamo. ripetono già solo l'aggettivo stoico, l'universo degli stoici, il suicidio degli stoici, sono tanti, la logica degli stoici, il celebre paradosso del coccodrillo che vedremo domani.
Cioè gli stoici hanno veramente contribuito in modo notevole al pensiero filosofico. Chi è il fondatore della scuola storica? È Zenone, non ovviamente lo Zenone allievo. di parmede non ovviamente lo zenone di di elea ma un altro zenone che si è formato presso la scuola di di platone presso l'accademia ma poi intorno al 300 quando da circa 30 anni abbandona la scuola di di platone comincia a far lezione presso questo portico sto a ed avvi vita ha una sua scuola, avrà dei suoi allievi e nell'agorà, mamma mia l'agorà come elemento simbolico del mondo greco, i manuali che si chiamano agorà, manifestazioni che si chiamano agorà, associazioni che si chiamano agorà, l'agorà è un mito della nostra cultura, l'agorà greco è come luogo di incontro tra culture, educazione civica, se io fondo una società che si chiama agorà, la fondo perché voglio occupare di politica, di incontro, di dibattito. difficilmente un gruppo di fanatici religiosi o politici chiamerà Agora la propria associazione, perché Agora è l'emblema del luogo di scambio, di discussione, di politica, di incontro, di dibattito, di scontro.
Presso l'Algorastro, questo portico dipinto, abbiamo le lezioni di Zenone che fonda di fatto una nuova scuola. Interessante vedere la fuoriuscita, Aristotele abbandona la scuola. abbandona l'accademia e fonda il liceo, Zenone frequenta l'accademia e fonda lo stoicismo, però vuol dire che l'accademia di Platone è importante, perché se tu ne esci e fondi una scuola vuol dire che ti sei formato, nel tardo medioevo, anche poi nel 400, 500, 600, molti si formano dei gesuiti, poi dopo non basta, Carteso ha l'unico teorema dei gesuiti e non è soddisfatto, va bene. Giordano Bruno, un dominicano, ma poi ha una formazione anche presso altre scuole religiose, in conoscenza dei gesuiti, poi non si è soddisfatto.
Spesso ti fai fuori dai dominicani e dai gesuiti e poi vai oltre. Però una scuola di partenza serve, Spinosa, la scuola rigida, rigorosa, ebraica, e poi non si ferma lì. Presso l'accademia ci si forma, molti partono dall'accademia ma non si fermano.
Quella che è una delle cose che mi ha fatto pensare è che, delle caratteristiche subito del... dello stoicismo, ma una delle caratteristiche è quella del dibattito e della pluralità di vedute. Lo stoicismo ha un elemento di pluralismo di vedute e questo favorisce anche proprio una diversità di indirizzi e di interessi a partire dal direttore.
della scuola, della modernità c'è un direttore sappiamo che se il preside universitario è, se il preside del Gioberti è, se il direttore del museo è, se il direttore artistico della fiera, del festival è i direttori i rettori universitari i presidi, i direttori del festival danno un imprinting, è chiaro? Zenone è l'iniziatore ma poi ve ne sono degli altri ad esempio poi c'è Cleante e poi ancora Cresì E ogni direttore, ogni rettore, diciamo, dà adito anche a un punto di vista. E ci sono discussioni talmente, ovviamente, profonde e radicali che la scuola è sempre in procinto di subire delle scissioni.
Per cui ci sono delle discussioni, non è detto che si trovi una sintesi. Allora le controversie sfociano. in litigi, in fuoriuscite a quel punto Crisippo il terzo diciamo padre fondatore Zenone iniziatore Cleante, poi Crisippo cosa fa? prova a sistematizzare il sapere è perché il buon Aristotele ce l'ha visto a lungo sistematizzare Sistematizzare il sapere, poi lo sapete, il sapere è sistematizzato per Aristotele, poi aperto a contaminazione, ed è la mia vecchia battaglia, difficile da fare a scuola, questa disciplina è troppo chiusa, non solo mia, di tantissimi altri insegnanti. insegnanti, finita l'ora chiudiamo un libro e ne apriamo un altro come se le materie non fossero legate, tutto è legato, però bisogna anche differenziare un po'i saperi dentro l'insieme di saperi e cosa fa Cresippo?
Sistematizza tre grandi temi filoni degli Stoici, uno la logica, ci si occupa di logica, cioè di ragionamento. Il logos, il ragionamento, il dialogus. Ci si occupa di fisica, studi di narratura, e poi ci si occupa di etica.
Ecco i tre grandi argomenti filoni del sapere. Questo deve essere il bagaglio che ci portiamo in quarta. Oggi discutiamo di etica. Oggi di politica, oggi di logica, oggi di biologia, oggi di psicologia, oggi di astrofisica, cioè il curriculum. E il curriculum stoico è fisica, astronomia, astrofisica, cieli, astri, sole, funzionamento del pianeta, dell'universo, ordine e, parlare di pneuma, c'è questo soffio razionale che permea le cose, lo vediamo un po'.
E poi la logica e il ragionamento fondamentale che sia corretto, giusto, corretto. per comprendere la realtà e poi dopo l'etica e lì gli stoici produrranno alcuni risultati incredibili perché l'etica stoica è tra le più anche suggestive ed è un'etica del dovere. Tra vizio e virtù il vizio è molto forte, il vizio ti prende gran parte dell'anima, per quello per gli stoici posizione radicale forte tra vizio e virtù. virtù, non c'è compromesso, si sceglie il vizio, no, si sceglie la virtù, sì, ma un po'di vizio, mai.
Perché se scegli di essere vizioso in etica, in politica, cominci. Oggi non ti dico la verità, Alice, ma se faccio passare questo progetto forse mi danno mille euro. Ma magari mille euro sono...
no. Hai cominciato con una dimensione di vizio molto piccola, ma il vizio ti diventa... Vivora! E dunque l'etica degli stoici sarà un'etica rigorosa, che riguarderà ogni sfera, dal lavoro alla politica all'alimentazione.
Sei stoico, vorrei dire sei rigoroso, sei capace di importi uno stile di vita. Guarda, cara Bianca, è arrivato il tuo amico o la tua amica che non vedi da... tre anni, ma domani la versione è di greco, oggi pomeriggio non vedrai il tuo amico, ma domani va via, tu sceglierai giustamente di vedere l'amico che vi dà tre anni e va bene, ma per dirvi che l'etica degli stoici è l'etica per cui il dovere viene prima di tutto.
Se vuoi il dovere, l'amicizia, non la versione di greco, va bene, ci arriviamo, ma quando è dovere, è dovere, l'impegno è l'impegno, e l'impegno è fuori. perché tu con quell'etica rigorosa ti formi, ti formi, ti formi fisicamente, mi servono ancora questi tre chilometri, finisco la corsa di tre chilometri, sto resistendo a questo cibo particolarmente grasso che fa male al mio fegato, imponendovi di ridurre l'alcol perché non ho più il controllo. L'etica stoica è un'etica del dovere.
Perché la virtù, una volta che l'ottieni, è tutto. Perché la virtù ti cambia completamente la vita. E di virtù in virtù ti sei formata. E ti verrà automatico essere un amministratore di...
Il settimo brandizzo della circoscrizione 6, rigoroso, perché tu tutta la tua vita sei cresciuto nella virtù e in quel momento è arrivato a camorra, è arrivato il tangentista, ma tu nell'etica del dovere in cui ti sei formato saprai come comportarti. Dunque un'etica veramente poi della virtù, ok? Senza presa in vita. Questa prima fase... Da Zenone a Crisippo è detta l'antica Stoà, cioè la fase arcaica, la fase primordiale della Stoà.
Poi c'è una media Stoà, soprattutto del secondo e primo secolo a.C., e si diffonde nel mondo medio orientale. Dunque le terre della Palestina, della Siria, dunque la Stoa va ad oriente e c'è contaminazione, va bene? E poi in questa seconda fase comincia a entrare nel mondo romano e quando giunge nel mondo romano avete la terza fase.
Si chiama Nuova Stoa. Tra il primo... E'terzo secolo dopo Cristo e qua avete i big che incontrerete, filosofi oggi, secondo me, sempre da leggere, sempre da leggere, le loro massime. i loro trattati sanno ancora veramente parlarci, voi in letteratura latina li troverete, li farete, sono veramente dei classici perché quando prendete in mano Seneca che vi racconta dalla vecchiaia, la virtù, la felicità, la brevità, vi stanno dando dei consigli a partire dalla loro riflessione tendenzialmente etica.
E dunque Seneca non è mai fuori dal tempo, perché Seneca è un evergreen, perché Seneca è un classico, perché le sue riflessioni sono ancora oggi riflessioni che possiamo portare sulla nostra vita, nella nostra vita. vita. E'chiaro che queste vite non sono astratte, sono vite del tempo ed è un tempo fatto di magari due ore di circonvalazione intorno a Milano per andare a lavorare, mattina e due ore la sera, allora magari leggo le cursate di Seneca e dico ma non riesco a vivere in questo modo, è chiaro, sei magari in un luogo fatto di corruzione, di nemicizie, di capi incompetenti, di criminalità e allora... leggo Seneca è difficile ma era già difficile per Seneca tant'è che si è suicidato è un esempio di suicidi stoici va bene l'altro ovviamente Marco Aurelio, il filosofo imperatore, la filosofia di Marco Aurelio è ancora oggi molto leggibile, mi viene a dire quasi di moda, perché gli scritti di Marco Aurelio sono molto legibili, ancora oggi si mettete lì la sera e prima di dormire vi leggete qualche pagina di Marco Aurelio vi direbbero che cosa? Dei filosofi della vostra anima, ti sei presa chiara del tempo per...
prenderti proprio a cura la tua interiorità, perché Marco Aurelio, il classico filosofo, imperatore, le tue riflessioni sono per prendersi cura della propria interiorità, dunque indicazioni, meditazioni per cercare di vivere in maniera virtuosa, da lì l'idea di Marco Aurelio di prendersi ogni giorno dei minuti per riflettere su quella che è stata la giornata, è una meta riflessiva. valoriale e etica sulla propria giornata e se ti dici non ho tempo stai ovviamente danneggiato poi diciamo non ho tempo in realtà noi a volte diciamo è meglio di no perché altrimenti mi accorgo questa giornata non è minimamente degna di essere vissuta e dunque Marco Aurelio è anche un po'scomodo con questa modalità di metare questo e l'altro è più Epitteto, che è un altro veramente filosofo incredibile, un filosofo atleta ad esempio, una grande prestanza fisica, un grande senso anche del dovere alimentare, atletico e anch'esso un uomo totalmente dedito alla virtù. La vita è fatta per trasformarci in essere virtuosi.
Ma quando in quinta vedremo Nietzsche! proveremo a depotenziare mamma mia questi greci con questa virtù la vita è prendiamola un po'in tempo più leggero questo vivere per la virtù la virtù effettivamente è impegnativa e Nietzsche cosa ci dirà? no Nietzsche sarà un autore che dirà guarda che i greci erano anche uomini e donne del godimento erano uomini e donne non solo del dovere razionale ma anche della dimensione dionisiaca ovvero di alimento liberazione delle passioni e dei sentimenti. Il discorso che abbiamo già fatto sarà uno degli argomenti, ne parliamo dopo, magari nel prossimo anno, che rapporto date tra virtù razionale e passione, quanto siete passionali e quanto siete razionali. Questi filosofi hanno esaltato la vita virtuosa del dovere razionale sacrificando la dimensione passionale, per quello questi filosofi possono comunque sempre piacere al mondo cristiano.
filosofico non ai papi che mangiano polli e bevono vino e nuotano nella ricchezza ma tendenzialmente la maggior parte i filosofi o teologi cristiani ha esaltato la vita della fede rigorosa e ha condannato la vita viziosa del corpo perché perché l'idea è quella che la fede sia elevazione dell'anima come per i greci era la ragione, ma ricordatevi che per il mondo cristiano, abbiamo fatto tutta una storia, la fede non è batto la testa contro un albero, esiste Dio, la fede è figlia della ragione. I cristiani hanno, c'è chi dice anche l'arroganza, la hubris, la tracotanza di voler dimostrare che Dio è figlio della ragione, perché se avessero detto Dio è fantasia, a fede irrazionale non avremmo avuto la chiesa cristiana avremmo avuto la credenza ok emozionale chi di voi fa le streghe siete resi conto che potevano prenderle ammazzarle buttarle giù da una rupe non fare un processo con elementi logico razionali di diritto canonico per dimostrare che sono colpevoli perché la chiesa procede in maniera razionale anche anche quando sta facendo qualcosa che è chiaramente irrazionale sulle streghe. Però il muovo è quello.
Jacopo, c'è qualcosa? Vuoi dire qualcosa? Dopo?
Ok, ok. Va bene. Questa è la terza fase. Le opere, ovviamente, dei romani sono giunte a noi più degli altri.
Avevamo pochissimo di Cresippo, di Zenone, abbiamo pochissimi frammenti. pochissimi scritti invece erano tanto chiaramente dei romani, dunque la dottrina stoica romana è ovviamente giunta a noi in maniera più robusta, invece per quanto riguarda gli scritti dei predecessori, dei primi filosofi, ancora una volta Diogene, Laerzio è una delle principali fonti che abbiamo perché ha scritto tantissimi aneddoti, elementi di vita, un giorno ve lo porto questa testa di Diogene Laerzio che lo trovate, Io cito spesso, vi faccio vedere un po'che cos'è questo scritto di Oggiorella Erzo, c'è una serie di appunti sulle vite, molte cose sono anche sbagliate, poi sappiamo, anche di sogni, di tanti autori, poi ci sono anche delle forzature, ci sono delle incongruenze, però è una grande fonte proprio perché ha avuto la forza di raggruppare tutte anche le dicerie, le voci. voci o i cronometri scritti che all'epoca si erano conservati. Dunque la storia stoica la dividiamo in tre, alta, potremmo dire alta antica stoa, media stoa e nuova stoa.
La nuova stoa è quella pienamente romana, la media è quella più asiatica e invece la prima è quella di padre fondatore.