Anatomia, apparato cardiocircolatorio, caratteri generali delle arterie. In questo video analizzeremo la struttura delle arterie, vedremo come si dividono e accenneremo anche alla loro funzione. Innanzitutto la definizione di arteria più corretta è questa. Le arterie sono condotti muscolomembranosi efferenti.
Non si può infatti dire che le arterie siano vasi che trasportano sangue ossigenato poiché nella circolazione polmonare la situazione è invertita. Altra cosa da sapere è che le arterie molto spesso non sono rosse come le si può immaginare ma sono bianche, al massimo rosate. Questo è dovuto all'alta concentrazione di cellule muscolari lisce.
Per quanto riguarda la classificazione delle arterie Grazie. Si tratta di una classificazione in base al calibro. Così abbiamo arterie di grosso calibro, che vanno da 3 a 0,7 cm di diametro, che sono dette elastiche o di conduzione.
Abbiamo arterie di piccolo e medio calibro, che vanno da 0,7 cm a 0,01 cm. Sono arterie muscolari. Infine abbiamo le arteriole, il cui diametro è inferiore a 0.01 cm e sono di tipo muscolare.
Le grosse arterie o arterie elastiche hanno una funzione di condurre l'onda di pressione che si genera dal cuore, in modo da poter pompare velocemente il sangue in periferia. Le arterie di piccolo e medio calibro e le arteriole che invece sono muscolari hanno funzioni diverse. Le arterie di piccolo e medio calibro sono arterie di distribuzione. cioè vaso costringendosi possono cambiare la distribuzione di sangue a un tessuto. Le arteriole invece sono vasi di regolazione, cioè costringendosi possono cambiare la pressione arteriosa.
La ramificazione delle arterie prevede una nomenclatura particolare. Rami collaterali sono tutti quei rami che si staccano lateralmente da un'arteria. Invece si chiamano rami terminali gli ultimi rami in cui l'arteria si biforca, dopodiché l'arteria smette di esistere, cambia nome.
Le anastomosi tra le arterie sono delle congiunzioni che si formano all'interno del sistema arterioso. Queste congiunzioni possono essere di vario tipo. Abbiamo le anastomosi a ramo comunicante, in cui tra due arterie si forma, appunto, un ramo che le mette in comunicazione. Le anastomosi per confluenza, in cui due arterie confluiscono in una sola.
Le anastomosi per inosculazione, in cui si forma un arco, da cui prendono origine numerose altre arterie. E abbiamo le arcate multiple, che assomigliano all'anastomosi per inosculazione, ma moltiplicano i piani su cui gli archi si formano. Infine, esiste anche un'anastomosi arteriosa a rete, che è molto più complessa in quanto formata da...
un gran numero di vasi sottili. Anche se può sembrare strano, pure le arterie hanno una loro vascolarizzazione e innervazione. La vascolarizzazione in realtà è presente solo nelle arterie di grosso calibro. Si tratta di piccoli vasi che si trovano solitamente nella parte più esterna della parete che prendono il nome di vasa vasorum. Questi vasi hanno la funzione di nutrire la parete arteriosa.
L'esigenza non esiste nelle arterie di piccolo calibro e nelle arteriole, in quanto la parete è abbastanza sottile da potersi rifornire direttamente di ossigeno dal sangue che essa stessa trasporta. L'innervazione invece è presente in tutte le arterie. Si tratta di fibre efferenti ortosimpatiche, che mediano la vasocostrizione, e fibre afferenti, che raccolgono informazioni da barocettori, chemocettori e meccanocettori. per informare sempre il sistema nervoso centrale sullo stato di contrazione o di pressione o anche di ossigeno e anidrite carbonica che sono presenti all'interno di un'arteria.
Esistono inoltre delle anastomosi tra arterie e vene che prendono il nome appunto di anastomosi arterovenose. Quando le anastomosi arterovenose avvengono attraverso un vaso che non ha caratteristiche particolari ma è semplicemente un tubo di collegamento si parla di anastomosi arterovenose del primo tipo. Vasi con funzioni speciali a unire arterie e vene invece prendono il nome di anastomosi arterovenose del secondo tipo.
Queste sono di gran lunga più interessanti. poiché la funzione di queste ultime non è tanto lo scambio di sangue tra i due vasi. La funzione di queste ultime è la capacità di escludere un territorio a valle dalla circolazione.
Esistono infatti particolari distretti del nostro corpo in cui l'apertura di queste anastomosi esclude tutto il tessuto a monte. Questo succede quando il tessuto non deve essere utilizzato di solito. Avviene ad esempio nella cute. che può assorbire dallo 0 al 30% della gittata cardiaca semplicemente attraverso questo meccanismo, o nel pene, in cui l'erezione è dovuta proprio a questo meccanismo, cioè alla chiusura di queste anastomosi e alla vascularizzazione dei corpi cavernosi, che di base sono esclusi dalla circolazione.
Si tratta di vasi abbastanza particolari. Presentano un'arteria afferente, di solito poi è presente un glomo, e infine è presente una vena efferente. Attorno a questi vasi sono presenti delle cellule di derivazione macrofagica dotate di capacità contrattile che prendono il nome di periciti e sono proprio queste cellule ad aprire o chiudere le anastomosi arterovenose. Parliamo ora della struttura delle arterie.
Volendo generalizzare, tutte le arterie dall'interno verso l'esterno presentano tre strati che si chiamano intima, media e avventizia. L'intima è costituita da endotelio e da un tessuto connettivo sotto-endoteliale. La media è costituita da fibrocellule muscolari lisce, mentre l'avventizia è costituita da mesotelio, connettivo e, quando ci sono, vasavasorum, oltre ai nervi che invece sono sempre presenti.
A limitare la media esistono due membrane costituite da una grande quantità di fibre elastiche. che prendono il nome di lamina limitante interna e lamina limitante esterna. In realtà, dal momento che sappiamo che le arterie hanno caratteri e funzioni profondamente diverse in base al loro calibro, dobbiamo fare un distingo, perché questa struttura è troppo generalizzata. E così abbiamo che, per le arterie di grosso calibro, osserviamo una forte predominanza della componente elastica nella media, mentre per quelle di medio e più...
piccolo calibro e arteriole, osserviamo una dominanza delle fibrocellule muscolari lisce. Come avevamo detto all'inizio, queste sono arterie muscolari. Sempre parlando di parete, possiamo osservare come questa sia solo un decimo del diametro nelle grosse arterie, mentre nelle medie e nelle arteriole arriva fino ad occuparne un quarto o un mezzo. Osserviamo ora alcune immagini microscopiche delle arterie.
Qui possiamo notare in sequenza da destra verso sinistra l'intima, la media e la ventizia. Osservate i nuclei allungati delle fibrocellule muscolari lisce. Stesso discorso.
Potete inoltre notare come l'intima qui abbia una serie di invaginazioni molto ben evidenti. Qui possiamo vedere il confronto tra la parete di un'arteria è la parete di una vena. Noterete come la parete dell'arteria è estremamente più spessa. Questa invece è un'arteria di piccolo calibro. Potete osservare la forte componente muscolare all'interno della sua parete.