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Riflessioni sulla Psichiatria e la Società

Essendo io un tuareg della psichiatria, nel senso che ho fatto più di 3.000 conferenze nella mia vita, ormai non le conto neanche più, ma 3.000 le ho contate. Ci vuole coraggio per continuare a farlo, però credo che sia utile, credo che sia indispensabile, meglio dire, in questo momento storico, perché mi pare che... Pensiamo sempre di meno, riflettiamo sempre di meno, ci scambiamo battutine sui social e invece abbiamo bisogno di una visione, abbiamo bisogno oggi più che mai di immaginare che cosa può succedere tra 5 e 10 anni. Ma questo periodo sarà ricordato come uno dei più grandi capovolgimenti della storia dell'uomo.

Ma non perché le due Coree si danno la mano, che è sempre una bella cosa, la pace, ma perché... Perché i robot stanno sostituendo l'uomo in tutte le nostre attività. L'intelligenza artificiale non si sa bene dove andrà, ma so che l'intelligenza artificiale non ha dubbi.

E so anche che il dubbio è una parte dell'intelligenza dell'uomo. Se togliamo i dubbi agli uomini diventiamo tutti più veloci ma anche più stupidi. E questo mi preoccupa, a me preoccupa, non so a voi. Ioo nel mio condominio a Roma ci sono due ragazzi Forse una trentina d'anni.

Ion realtà non so se sono due, perché una non l'ho mai vista e uno lo vedo solo perché porta fuori il cane. Ioo infatti gli ho consigliato di mettere un tapirulam per il cane in modo che non esce neanche per portare fuori il cane. Mangiano solo con pranzi e cene portati da un ragazzo in bicicletta. C'è una famosa azienda che non nominano per non fare pubblicità, che porta, non si sa bene quale cibo, ma loro va bene così. Non escono, lavorano da casa.

Questo in Giappone è un fenomeno già molto diffuso. uomini e donne, ragazzi e ragazze che non escono, c'hanno tutto lì e c'è una parte del mondo, dell'economia che spinge verso questo. Amazon oggi in questo istante consegna un'ora dall'ordine con un drone a New York. Quindi tra un anno, un anno e mezzo arriverà a Foligno. L'importante è che abbiate un terrazzino, mi raccomando.

Io garage non servono più, ma i terrazzini sì. Ma quindi ti arriva la cena col drone, ti scarichi un film con Netflix, chiacchieri con una chat. E noi?

Che fine facciamo? Iol coraggio, il coraggio di questa bellezza, il coraggio... L'altro giorno sono stato a Sansepolcro, per fortuna che pioveva come diluvio universale, così non c'era proprio nessuno.

Sono andato a vedermi Prego, restaurato. Che è una magnificenza spettacolare, direi erotica quasi. C'è un rosa, c'è un del manto, c'è un verde che è venuto fuori dai restauri del cappello dei soldati. C'è un osare, un osare con una gentilezza, con una capacità penetrante, straordinaria.

Ecco, questo è stato il meglio che noi abbiamo fatto. Cioè noi siamo, attraverso di Lui, siamo riusciti a capire che cosa vuol dire essere stupefatti. Essere stupefatti.

E adesso con cosa ci stupefacciamo? Beh non facciamo battutoni perché sarebbero facili. Abbiamo riempito le città negli ultimi mesi di negozietti dove si vende qualsiasi cosa a base di cannabis. Le crostatine col cannabis, lo spinello col cannabis, la tisana col cannabis, il tiramisù col cannabis, che poi è una contraddizione di senso perché il cannabis tira giù, quindi vuol dire che stai a metà.

Se fai un tiramisù col cannabis sei fermo, però sei meno. Quando lo chiedo ai ragazzi perché vi strafate di canne, loro mi hanno detto perché siamo stressati. Stressati.

Io ragazzi. Adesso. Nel 2018. E mio nonno cosa doveva dire? C'erano i bombardamenti, c'erano i massacri.

Per non prendere una tessera del fascismo rischiavi la vita. E questi sono stressati, giacciono su un divano in attesa dell'after hour, si riempiono di canne perché questo dà loro molto nervosismo. Forse siamo noi che li nervosiamo, non lo so, siamo noi la fonte ultima di stress. Una generazione che è cresciuta con tutto e che quindi non conosce il desiderio e quindi non può conoscere le passioni. E questo è il risultato che a Cupertino California va benissimo perché ci fanno miliardi di dollari togliendo desiderio e passione perché danno loro.

quello che vogliono loro. Quando uno è sedato accetta tutto, ma gli va bene tutto. Se sei attivo è diverso. Una volta dopo un incontro con i ragazzi a Brescia, Scuola media e superiore.

Alla fine dell'incontro io do molto di tutto quello che ho, sudo sette camicie. Arrivano tre insegnanti, una faccia molto triste, tutte e tre. La prima mi dice, lei era un mito per noi.

Dico signora mi dispiace averla delusa questa mattina, in che cosa ho sbagliato? Parla l'altra, dice lei ce li ha eccitati. Dico il mio mestiere, io sono qua per eccitarli.

Voi andate a scuola con il tavolo? Come li volete i ragazzi? Rimbecilliti? No, io li voglio eccitati. Nella terza dice, parla bene lei, lei ce li eccita, poi tocca a noi.

E dico sì, questa è la scuola. È la scuola, non è la scuola del condono emotivo. È la scuola dove si imparano le emozioni, dove ci si confronta, dove si lotta, dove si discute, dove si fa anche a cazzotti, ma perché no? Una mamma mi ha fatto vedere, perché adesso ci sono delle cose che sono veramente perverse, io credo.

Una di queste è il gruppo di Whatsapp, genitori. È una cosa che... Cioè, abbiamo fatto l'opposto di quello che si deve fare, no? Quando un genitore mi dice guarda che io non ho fatto mai mancare niente a mio figlio esprime la sua totale idiozia perché il compito di un genitore è far mancare qualcosa perché se non ti manca niente che ti serve la curiosità, che ti serve l'ingegno, che ti serve il talento, che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve niente no? Se sei stato servito, riverito, come un piccolo lord rimbecillito in un divano, in tutto e per tutto ti hanno svegliato alle 7 e meno un quarto della mattina, ti hanno portato a scuola, ti hanno riportato a casa, ti hanno fatto vedere immancabilmente Maria Devi Filippi, perché non è possibile perdersi una puntata di Uomini e Donnene, perché sapete che è una cosa...

pedagogicamente brillantissima e noi l'abbiamo messa volutamente alle due e mezza, cioè al ritorno dei nostri figli, così si cuccano quella bella cultura lì, con le donne, con le labbra, Canotto, gli Evergreen dei 67 anni che arrivano con l'Harley David, questa robetta qua che è molto avanti. E quando siamo contenti di avergli fatto vedere quella specie di mercato di ultima qualità dei sentimenti, delle relazioni, dove non c'è un ingegno neanche se lo cerchi con l'omicino. E poi continueranno la loro giornatina, gli faremo anche ripassini e poi si va a scuola a fare i sindacalisti dei figli. Ma una cosa di buonsenso, una, è il coraggio di dire di no, il coraggio di bocciare.

Ioo ho sfiorato mille volte la bocciatura finale, ci sono riuscito una volta a essere, mi ricordo... Un anno, si rimandava a settembre all'epoca, mi fui chiamato dai professori e mi dissero tre te le diamo noi, una quarta te la scegli te di materia, perché tre era troppo poco. Ioo mi sono sentito così, interessante, ero diventato un caso clinico della scuola. Una volta riuscii a prendere anche uno e me lo ho fatto. matematica.

Vedete, io me le ricordo 50 anni dopo l'uno in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato sei, perché il sei non dice niente, è sciapo. E'mediocre. Uno fantasma, me lo disse mio padre quando tornai a casa. Papà ho preso uno in matematica e lui pensavo che avrebbe scatenato gli inferi, non so che cosa sarebbe successo a casa mia.

Ionvece lui mi disse, fantastico, quattro lo prendono in tanti. E invece uno non l'avevo mai sentito. E quindi c'hai un talento figliolo. E poi passava dall'ironia alla parte più seria che era quella di dire c'hai tempo fino a giugno a tirarlo su. Se no per te sarà una gran brutta estate.

Fine. Più parlato. Perché lui credeva in me.

E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare. Se è bravo, ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Ioo aiuto una signora di 94 anni a attraversare la strada.

Ci mancherebbe altro. La metto sotto braccio, possiamo andare dall'altra parte. Perché devo aiutare uno di 18? Ioo al massimo gli posso dire sei connesso? Perché questo è fondamentale.

Sei connesso. Bene, questa è una strada. Ciao. Tanti auguri per la tua vita. Si raccomandano le persone in difficoltà, non i figli.

Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Da solo?

Senza la nostra telefonatina? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, per fortuna ci pensa papà. E infatti ogni tanto anche in italiano ci sono delle cose che sono veramente terrificanti.

Ioo tante volte ho sentito dire da un genitore, io devo sistemare mio figlio, sistemare. Ragionate, sistemare, come un vaso cinese o una bottiglia di rosolio. Dove lo sistemi? Devintro la vetrinetta?

Sopra l'armadio hai messo al mondo che cosa? Un oggetto? O hai messo al mondo un'anima?

E se hai messo al mondo un'anima non la devi sistemare. L'anima va dove sa andare. Noi dovremmo fare un altro mestiere che quello degli...

dei sovraintendenti, dei capitani, capitano, mio capitano, il più grande film sull'educazione che sia mai stato fatto, ma il capitano non chiede permesso, il capitano non è democratico per niente, educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli e noi dobbiamo comandare perché avete mai visto in uno stagno un'anitra con gli anatroccoli dove stanno? Dietro! Avete mai visto un'anatra con tutti gli anatroccoli davanti? E'impossibile, è contro natura, perché le anatre sono intelligenti, noi meno, noi meno, perché noi li mettiamo davanti.

Andiamo avanti, mica dura solo l'infanzia, l'adolescenza, no? Andiamo avanti, magari ci sarà qualche signore di mezza età che sa la mamma di 84 anni, a cui ha telefonato prima, dice dove vai, vado a sentire crepè, beh hai messo la maglietta perché... è un bravo ragioniere, ha 50 anni, però ancora non lo vedo così maturo, ha bisogno ancora di me, poverino, beh io penso che sia meglio essere orfani. che avere dei genitori così. Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare, non è un ricattatore.

Non è uno che spera che tu rimanghi in casa fino a 60 anni così diventi finalmente una specie di badante gratis degli anziani genitori. Questo è egoismo, non c'entra niente con l'amore. L'amore è vederli volare, andare da far qualcosa.

Telefonato dall'italiano medio al figlio in Erasmus. Prima domanda. Fa freddo? Perché Erasmus si svolge solo in paesi artici, come voi sapete.

Quindi è molto giusto chiedere se fa freddo, perché qua non fa mai freddo. Seconda domanda fondamentale, cosa hai mangiato? Ma perché siete così?

Perché siete così cattivi? Già ne facciamo pochi di figli. E quei pochi li distruggiamo?

Perché non parli con tuo figlio di felicità? Perché non chiedi, stai godendo come un riccio? Perché bisogna godere nella vita, non è mica una roba brutta godere. Vuol dire che c'hai un'idea, c'hai una fantasia, c'hai un sogno e ci stai correndo dietro.

E se il tuo grande capitano ti dice vai figliolo vai, che te ne frega del tost, vogliamo parlare mezz'ora del tost o vogliamo parlare delle cose belle della vita che sono altre però sono inquietanti. Perché poi troppa felicità fa paura, vero? Ci piacciono quelli un po'infelici. Lo diceva anche Longanesi. Vissero infelici perché costava di meno.

È così. C'è tanta gente che tutta la vita ha risparmiato. pur di essere infelice perché abbiamo capito che la felicità come il coraggio come le passioni costano carissime sono le cose più care che ci siano sono anche le più belle la passione ti fa fare cose anche sbagliate, logico ovvio meravigliosamente giusto. Sono i tuoi straordinari errori, quelli che poi ti insegnano a crescere.

Come fai a non fare una cosa sbagliata quando quella cosa sbagliata ti fa diventare matto? Ma come fai? La fai! Chissà, qualcosa d'amore sa che sto parlando di cose abbastanza ovvie.

Quante volte in amore sai benissimo che quella persona ti manderà al manicomio, ma non ce la fai a dire di no. Ci caschi dentro quella magia, perché è giusto cascarci. Perché a 96 anni te la ricorderai.

quel meraviglioso naufragio. E non ti ricorderai tanti anni passati da sei meno o meno, annoiati, tutti uguali, sperando che ci sia la partita così non parliamo, sperando che l'agosto passi presto. Vorremmo che dopo Natale non ci fosse Santo Stefano, perché se no si litiga.

Quella vita un po'miserabile lì, quella vita che non vogliamo cambiare perché, come diceva Sant'Agostino, che era un extra comunitario. Una volta glielo ho detto a Salvini, ho capito lo sconcerto, non è di Varese, gli ho detto, mi spiace, Sant'Agostino non è di Varese, è africano, ed era anche un genio. E una volta ha scritto una cosa bellissima. che riguarda la speranza.

Dicevo la speranza a due figli. L'indignazione e il coraggio. L'indignazione è per dire le cose che non ti piacciono.

E il coraggio per cambiare le cose che non ti piacciono. Tutte e due assieme, eh? Perché sennò diventi il professionista dell'indignazione.

Ne abbiamo già troppi. Quelli che si alzano tutte le mattine, ce l'hanno con qualcuno. nel mondo, i cinesi, la Merkel, i governi che non sono governi, ce la prendi sempre con gli altri, guarda in faccia quello che non ti piace, comincia a dire ciò che non ti piace e comincia a cambiare quello che non ti piace, ma voi pensate che questo sia semplice? Voi pensate che a noi hanno insegnato a cambiare?

No! A noi hanno insegnato il contrario, hanno insegnato a star fermi. Marco Polo è stato un'eccezione. Gli altri andavano da Venezia a Chioggia, Chioggia a Venezia, Venezia a Chioggia, Chioggia a Venezia. Marco è andato oltre.

Ma noi dobbiamo prendere appunti dai grandi, non dai mediocri. Non dobbiamo copiare i mediocri. Se volete imparare a giocare a tennis non dovete giocare con i raccattapalle. Dovete giocare con quelli bravi.

Perdi, sicuro. Iompari, tanto. Funziona così la vita.

E allora se c'è uno che intraprende Ioo quando vado a parlare con gli imprenditori chiedo sempre quanti sono di voi gli intraprenditori? Pochissimi. Da quando abbiamo preso i soldi, da quando mangiamo a pranzo e a cena, ci sono scivolate via le idee migliori. Quando chiedo ai ragazzi cosa ci vuole per andare bene nella vita, sapete cosa mi rispondono?

Tre cose. È successo qualcosa? Posso andare?

No, perché io non ho mai niente di scritto, quindi controllo tutto quello che fate. Tre cose sono necessarie. Io soldi. Le raccomandazioni. E la fortuna.

Siete sicuri che sia così? Ioo no, io non ho mai conosciuto uno che ha fatto grandi cose, che fosse nato ricco, che fosse stato raccomandato e che fosse stato fortunato, mai. E sì che di persone brave ne ho conosciute molte, nessuno.

Perché non è così, non è così. È un suggeritore malefico, guarda caso suggerisce i nostri figli. Allora, nel frattempo c'è una Ford Empoli Calabria che è stata bruciata.

838CS. Non so che dobbiamo fare. Spostarla?

Ah, blocca la mia macchina che la devono portare via col carro trezze, vi prego, please. Una serataccia. A Roma si dice muovete, non ho capito che è successo.

Non sento, la devo ridire? Ford EC838CS, non vedo che si alza nessuno quindi sono preoccupatissimo. Maria mia, allora...

No, io non credo che funzioni così. Non è vero che i soldi fanno venire le idee. Mi dispiace, è il contrario.

Sono le idee che fanno venire i soldi. Quando hai tanti soldi hai molte meno idee. Quando hai pochi soldi, ti vengono di quelle idee pazzesche.

Sarà un caso che la tecnologia digitale è tutta nata dentro dei garage, piccoli garage, microscopici garage in giro per l'America. Bella Gates ce n'aveva uno, quello della Ale ce n'aveva un altro, tutti avevano un garaggino. È nato tutto lì, miliardari ma va là, raccomandati ma da chi?

Fortuna. Steve Jobs fortunato, fortunato di essere stato abbandonato da bambino, adottato da una famiglia che arrivava a Siena al 27 del mese, fortuna, anche quella è fortuna. Non è forse invece qualche cosa che nasce dalla voglia di rivincita contro un mondo che non ti ha regalato niente e che ti ha fatto capire che tutto quello che avrai te lo devi conquistare.

Perché non esistono i vassoi d'argento per la vita, quella è solo sopravvivenza. Arrivano, ti servono, ti girano anche lo zucchero dentro la tazzina con un patto, un patto faustiano, l'importante è che tu non pensi, l'importante è che tu non critichi, l'importante è che non ti inventi qualcosa, stai fermo. Tu sei un compratore, tu devi solo comprare e basta. E noi ti diamo tutto quello che tu vuoi.

Non avere un'idea in più. E se invece la vita fosse dall'altra parte? Forse quella che tu pensi da ragazzino, a volte da bambino? Se la vita fosse questo slancio straordinario...

Una ventina di giorni fa ero a Senigallia, bella serata, teatrone pieno, e la mattina i ragazzi. 500 ragazzi, scuole medie superiori, bella mattina piena di... Poi a un certo punto sta finendo, vedo che c'è un po'di brusio, i ragazzi cominciano a prendere gli zaini, mi dicono che il tempo sta finendo, avevamo già fatto un po'di domande, forse la mattina poteva anche finire là, invece non è finita lì.

Si alza in alto adesso, me lo ricordo ancora, un ragazzo allampanato, alto, biondo, rasta. Mi fa... le dispiace se le faccio l'ultima domanda? Dico no, non mi dispiace. Posso essere diretto?

Devivi. Posso esprimermi liberamente? Certo.

Ma lei che cazzo glielo fa fare di venire fino a qua? Bella domanda, molto intelligente. Sapete come abbiamo reagito noi adulti?

Quel ragazzo lì è stato chiamato dal preside perché aveva detto una cosa intelligente. Però c'era quella parolina che non andava. perché avrebbe detto che caspiterina te l'ha fatto bene guarda il senso no guarda è alla luna non guardare al dito che perché un ragazzo ti dice questo è una cosa interessantissima ti dice lei è una persona nota famosa sì è vero guadagna certo tante cose da fare verissimo perché viene fine da me chi sono io per lei Sapete cosa vuol dire questo? Vuol dire che noi a loro non gli diamo niente. Gli diamo un telefonino, un iPad.

Non gli diamo la vita, la nostra vita. Iol racconto della nostra vita, di quel che abbiamo fatto, delle cose per cui abbiamo lottato, delle volte che hai perduto, sei caduto, ti sei rialzato, perché le cadute sono importanti perché poi ti rialzi. Non hanno lezioni di passione, hanno lezioni burocratiche che finiscono lì.

Ionvece i ragazzi hanno bisogno, perché la vita è fatta di due parti. Iol primo tempo è il tempo dell'assorbire, del respirare la vita degli altri. È il tempo della spugna.

Devive avere i pori della pelle allargati perché devi fare tante domande, io lo dico sempre ai ragazzi, fate tante domande perché quella è cultura, più domande fate più imparerete perché la vita degli altri è facente e scoprirete che la vita di un posteggiatore abusivo, di un premio nobile sono entrambe molto interessanti, molto interessanti. Ecco che cosa ci manca. Ci manca tutto questo.

Ci manca la voglia di essere nel secondo tempo. Ioo lo sono già da molto tempo. Iol secondo tempo è quello di ridare ciò che ti è stato dato.

E di ridarlo forse al meglio. E forse anche qualcosina di più. Perché la vita è un business che deve finire in rosso.

Devivi dare di più di quello che hai preso. E allora hai vissuto bene. E allora non hai fatto conti, calcoli, non sei stato un opportunista, non sei stato un egocentrico, hai pensato anche agli altri.

Perché quel ragazzo diceva io ho bisogno di bere e mi devi dare acqua, o no? O quel che hanno gli deve pur bastare? Ecco che cos'è il coraggio.

Iol coraggio di immaginare, di immaginare una vita piena, che include anche il dolore. Quando scrivevo quel libro sono incappato in una frase straordinaria di Napoleone Bonaparte che diceva il coraggio è quello delle tre del mattino. E quando ho letto questa cosa... Ha detto, che vuol dire il coraggio quello delle tre del mattino?

Iol coraggio delle tre del mattino. E poi ho capito. Ma certo, è logico, perché mi è capitato migliaia di volte. Che cos'è? Cosa sono le tre del mattino?

È l'ora peggiore, l'ora in cui sei solo. L'ora in cui devi fare i conti con la tua vita, e soprattutto i conti con quelli che non tornano. E'l'ora in cui ti senti angosciato, pensi che non ce la fai, pensi che quel problema è troppo grande, che non si risolverà. Sei solo, è inutile svegliare nessuno, sei solo. E'l'eco del tuo dolore.

E sei lì che ti arrovelli, che non sai come uscirne. E poi passa un po'di tempo e comincia a filtrare qualche luce, arriva l'alba. Senti che in casa si muove qualcuno. Ti arriva l'odore della moca. Qualcosa si riprende.

Qualcosa torna in vita. E anche i tuoi problemi cominciano a essere più dimensionati. E comincia a dire ma in qualche modo farò. È il coraggio dell'alba, il coraggio del ricominciare.

Non dobbiamo dire ai nostri figli che la vita è tutto un sorriso. Ci sono tanti genitori che non hanno mai portato i bambini a un funerale. Perché? Come deve essere la vita? Anestetizzata, senza troppo ridere, senza troppo piangere, una giusta misura.

Iol nonno muore e il bambino deve saperlo. Perché al funerale del nonno non si parla dell'agonia del nonno, non si parla del nonno. Si parla di quella pasticceria dove ti portava, si parla di quella moto guzzi che si era rimessa a posto. La vita spiega la morte, la morte spiega la vita, funziona così. Ecco perché anche i ragazzi devono cadere.

Smettiamola con questi pavimenti antitrauma che abbiamo riempito tutte le scuole italiane materne, ma abbiamo la sabbia dentro il cervello, ma cosa devono fare i bambini? Rimbalzare? Ma certo che cadono, per noccolino terapeutico.

Ovvio, voi non siete mai caduti. Quando uno cade dalla bicicletta si graffia un ginocchio e allora? Cosa fai? La fotografia la metti su Ionstagram.

Fateli cadere i ragazzi. Iompareranno che cos'è il timone. Noi siamo i capitani, noi non siamo gli amici, noi siamo quelli che devono guardare oltre.

Quando chiedevo a Renzo Milano, con cui lavoro da alcuni anni, persona straordinaria, dico, com'eri da bambino? Genova, quartiere operaio, Lampierdarena, condomini alti e alti, primi novecento, gente che si alza all'alba per andare al porto e torna a notte. Questo è l'inizio.

E poi, quando finivi di studiare, cosa facevi? Andavi a giocare a pallone? No, no. Non giocavo a pallone. Andavi in parrocchio.

Maria andato. E quindi? Andavo su. Su dove? Ion terrazza.

Alla terrazza del condominio, all'ultimo piano. E cosa ci facevi da su? Guardavo l'infinito. Logico, no? Come nasce un cacciatore di orizzonti?

Guardando l'infinito. E come si permette a un bambino di diventare cacciatore di orizzonti? Mettendolo davanti, un infinito.

Non ha un iPad, non ha 30 centimetri. Smettetela. Giù le mani dai bambini.

Dategli vita, non soluzioni. non serviteli ce la fanno imparate quanto è bello ricominciare inventarsi adesso quegli intelligentoni del ministero dell'educazione io penso che ci sia un casting perché mandiamo lì della gente che una volta mi ricordo che avevo chiesto ad un ispettore molto importante come mai si chiudono le porte. le scuole a metà giugno?

Lui mi dice, ma che domanda mi fa? Una domanda, perché ci sono dei paesi in Europa che non si chiude a 15 di giugno. Tipo la Francia, per esempio. E quando chiudono?

Prima di luglio. Ah beh, ma lì fa freddo. Quando c'hai a che fare con un genio ti intimorisci un po', no? Ionfatti io gli ho detto guarda io la ringrazio perché adesso capisco tante cose.

Per esempio come mai in Norvegia non chiudono mai le scuole e in Tunisia non le aprono. È chiaro, no? È ovvio.

Voi pensate che sta gente qui noi l'abbiamo messa al ministero più importante che ci sia? Perché il ministero dell'istruzione, che si dovrebbe chiamare educazione, però effettivamente non ce l'abbiamo fatta, quindi ci siamo fermati molto prima all'istruzione. Bene, è più importante quello dell'economia, no? Perché l'economia è da chi è fatta?

Da della gente cresciuta, da una classe dirigente. Se tu non educhi una classe dirigente, avrai un'economia pessima, questo lo capisce anche un imbecille. O no? Tre milioni di ragazzi e di ragazze che non studiano e non lavorano, non vi sembra un problema economico? A me sì, anche perché stanno benissimo questi 3 milioni, non è che muoiono di fame, dormono su tutti i ponti, no, stanno bene, non vi preoccupate.

Bevono una quantità di spritz che non avete un'idea. E chi paga? Noi, ovvio, no. Io furboni, papà, il nonno con la sua pensione, Ale, e questo non è un problema economico.

Togliere 3 milioni di talenti all'Iotalia non è un problema economico, ma pensate, e qual è il problema economico? Iol debito pubblico, secondo me no. Secondo me è una quantità di aziende, anche qui in Umbria, aziende, aziendine.

che hanno magari iniziato negli anni 60, 50, 60 e adesso quella gente è un po'anzianotta, sarebbe anche stanca e vorrebbe lasciare il timone a qualcun altro e poi mi dicono se io lo lascio a mio figlio che ha 38 anni tra sei mesi l'azienda non c'è più perché? Perché non è capace di fare niente perché? Perché non ha fatto niente Perché è stato a scuola condonato, tutti promossi, 99.5% dei ragazzi che fanno l'esame di maturità sono promossi. Questo è proprio il fallimento tecnico della scuola.

E siamo tutti contenti però. Noi abbiamo bombardato la scuola e ridiamo. Perché forse qualcuno dice un problema di meno. Tutti promossi. Ioo vorrei conoscere qualcuno che appartiene allo 0,5%.

Ioo vorrei conoscere un ragazzo, una ragazza, perché gli vorrei chiedere come hai fatto a farti bocciare? Perché guarda che in Iotalia è impossibile. Cioè, ci deve essere un talento straordinario, perché uno dice non studia, non è vero. Perché dentro il 99,5%, cari signori e cari signore, ci stanno gli asini, i nullafacenti. quelli che sbagliano tutti i congiuntivi che poi dove vanno?

Ion Parlamento. E dove vanno? Altro giorno ho sentito il Presidente della Camera, oh, ne avesse beccato uno di congiuntivo, eh? Ioo credo che, eh? Eh.

Ma che scuole hai fatto? No, dico... da dove sei venuto fuori?

Ma è spaventoso. Noi siamo il paese di Da, non siamo il paese dei cialtroni. O no, o va bene lo stesso, o va bene che siamo tutti uguali.

Questa è un'altra bellissima notizia che diamo ai ragazzi, no? Cioè il 99% che cosa vuol dire? Vuol dire che chi è che ci rimette?

Io migliori, no? È ovvio, perché se uno è bravissimo... e studia e gli piace, magari passa anche un sabato o una domenica a leggersi delle cose invece che andare fuori con gli amici e poi scopre che quello che non ha fatto niente, che ha fatto le sei di mattina in discoteca a prendere gli stessi voti, dopo un po'dirà vabbè vado in discoteca anch'io, mi faccio un po'di cocaina, faccio sesso dentro il gabinetto, van tutti così, va bene così?

E'quello che vogliamo. Togliamo il merito. Bene, benissimo. Tutti possono parlare, uno uguale a uno. Ma che bellezza.

Quindi, certo. Un DJ può parlare, per esempio, di vaccini. E'ovvio, no?

Siamo in democrazia. E anche un ex showgirl può parlare di vaccini. Risultato? 30.000 bambini non vaccinati. Siamo tornati alla quota di morbillo che c'era 40 anni fa.

Siamo contenti anche di quello? Siamo contenti anche di questo? Benissimo.

Uno uguale uno. Allora, visto che qualcuno tanto anche in questa sala lo pensa, perché parteciperà a qualche blog Novax alle 11 e tre quarti di notte, firmandosi Chiocciolina 27, Farà così, perché i più coraggiosi fanno così di solito, si firmano carciofone, bellissimo. Poi te ne dicono di tutti i colori, si sfogano poracci perché sono dei frustrati. Ecco, allora facciamo così, se c'è qualcuno che lo pensa, se c'è qualcuno che pensa che questa cosa non sia una bestemmia.

Dopo domani se vai in ospedale e ti devi far operare, chiama un DJ, fai una cosa simpatica, eh? Anzi, consiglio una ex showgirl, viene in sala operatoria col tacco 12, col bel russettone, e dice il figato amore e questa è la medicina dai ma scherziamo non fate quelli sorprese quello che sto dicendo perché noi abbiamo riempito la facoltà di tirana privata privata, return ticket vai a fare l'esamino e torni la sera che la mamma ti ha fatto gli gnocchi perché è purino con tutto quello che ha studiato sto ragazzo no? ah si?

ma com'è che non sono tutti ad Heidelberg? no, visto che uno deve andare fuori Iotalia perché non vanno ad Heidelberg? che sarebbe anche la facoltà migliore che c'è? Perché vai in una che non capisci neanche dove è l'esofago? E dopo cosa fai?

Dopo certo che devi raccomandarli, ma per forza non sanno niente. Chi è che raccomandiamo? Io deficienti.

Uno che non sa niente per forza deve essere raccomandato. Dove lo metti? Speri nella politica, speri che diventa il primario più votato dell'Umbria.

E poi voi andate da lui? Ma siete sicuri? Ioo non ne ho mai visto uno. Perché quando stiamo male, guarda un po', noi vogliamo la qualità, il meglio che c'è. Perché quando devi vedere davanti ai tuoi occhi un medico che ti può anche dare una brutta notizia, tu devi sapere che quello lì non è bravo di più.

Sì o no? E allora, continuiamo con sto ceppo? Ioo non ce l'ho col ceppo, anche perché è di qui.

Non ce l'ho col ceppo, è perfetto il ceppo. Ioo ce l'ho con i genitori che mandano i figli al ceppo. E ce l'ho anche con i ragazzi che accettano di andare al ceppo.

Ioo sono qua perché? Perché ho dei meriti, è evidente. Voi chiamate chiunque qua? Avete preso uno che passava per la piazza? Funziona così?

No. Se siete qua, dopo un'ora che sto parlando, vuol dire che tante fesserie, non le dico, giusto? O voi pensate che io vado dalla Mondadori, eh? Come devo andare tra un mese a portare la nuova cosa che ho scritto, cosa mi dicono?

Sì, sì, dai. Pubblichiamo questo, sai, crepezza, netta. Burino. Facciamo questo regalino, no? Perché un'azienda fa così, vero?

Ti fa i regali. Ah sì? E se non li fa?

E se mi giudica e mi valuta come giusto che io sia giudicato e valutato? E io non ho paura di essere né giudicato né valutato. Perché io so quello che sto facendo.

E lo faccio il meglio che posso. Poi qualcuno troverà che qualche mia idea è sbagliata, mi interessa il giusto. Non mi interessa il consenso, non mi è mai interessato. La politica oggi è basata sul consenso. Terribile!

Vuoi sapere cosa pensa la gente e gli dai da mangiare quel che pensa la gente. Maria mia! David Bowie, vi ricordate David Bowie? Grande, bello, rocker.

Ion una bellissima intervista, quando era ancora sano e il male non l'aveva consumato, raccontava della sua vita meravigliosa, della sua musica. Ad un certo punto lui era molto simpatico, elegante, stava su un divano, mi ricordo. A un certo punto comincia a dire, never play for the audience, never play for the audience, never play for the audience.

Non bisogna mai suonare per il pubblico. fantastico suona per te se poi sei bravo qualcuno ti seguirà pensate x factor poveracci abbiamo preso una cosa l'abbiamo chiamata talenta cioè quella sarebbe la fabbrica dei talenti E cosa fai per essere un talento? Devii cantare una canzone di Milani negli anni 70. Ma che siamo scemi?

Ma io non lo so. Ma perché? Ma perché Caravaggio faceva le cover? Ma io non lo so.

Ma proprio ci è sfuggito il cervello. È talmente evaporato che non lo troviamo più. Non c'è più.

Never play for the audience, ovvio, certo. Iol signor Mitterrand, presidente della Francia, grande presidente della Francia, quando fu eletto gli misero davanti una statistica, gli dissero, presidente, il 65% dei francesi vuole mantenere la pena di morte. E lui disse, ah sì? Ionteressante, non me ne frega niente. Trac, trac.

Ioo sono così, io ho una mia storia, io non cambio. Ioo non cerco consenso, io sono il presidente, che non mi elegano mai più. Ma io lascio le mie idee. Pensate a un politico di oggi. Cambiano i programmi ogni due ore.

È una cosa inimmaginabile. Va bene qualsiasi cosa. Poi ti dicono che quelli intelligenti cambiano idea.

Sì, le bandiere al vento. Questo è il coraggio. Iol coraggio è quello di mantenere quello che pensi, di continuare a fare quello che pensi. 1963. Primo concerto dei Beatles negli Stati Uniti, arrivano a New York, nessuno li conosce negli Stati Uniti ancora, sono abbastanza conosciuti in Ionghilterra ma basta lì, e gli dicono guardate il manager, cercate di fare i ragazzi a modo perché pensano qua che voi siete un c***o.

un po'sovversivi, mezzi comunisti, quindi mettete una bella giacchetta e la cravata, fate i bravi, se no non vendiamo un disco. E loro vanno dentro questo club a New York pieno di ragazzi e di ragazze, non tantissima gente, però era pieno. Cominciano il primo accordo e tutti cominciano, perché allora c'era una cosa stupefacente, si chiamava gioia, la gioia, quella cosa virulenta che ti prendeva l'anima, che avevi voglia di vivere, la vita vera, bene.

cantano, finiscono il concerto, John dice ragazzi abbiamo finito le canzoni, come? No un'altra, no abbiamo finito, un'altra, abbiamo finito, finito, il repertorio era questo qui. insistete, vi posso dire che prima nel backstage è arrivato un ragazzo un ragazzo americano, uno dei vostri con una chitarra dice che se c'era la possibilità avrebbe cantato con noi, cosa dite? lo facciamo venire avanti? Sì!

Bene, ragazzi e ragazze, Bob Dylan E arriva, arriva, brutto come una cambiale, c'è spuglio di rovi nella testa, naso dunco, voce inascoltabile, gracchiante, orrenda, ballate che duravano dieci anni. minuti 11 minuti il peggio di quel che qualsiasi ditta discografica avrebbe mai voluto l'esatto contrario di quello che ci si aspettava in quel momento il melodico rock niente tutta un'altra roba bene quella notte quel ragazzo canta una canzone che 50 anni dopo è stata letta alla serata dei Nobel. È stata la canzone, simbolo del suo talento.

Non ha mai cambiato una virgola Bob Dylan. Ha continuato così, perché sapeva che doveva continuare così. Non ha cantato le cover dei melodici. Non vi piace la mia voce?

Me ne farò una ragione. Non vi piacciono le mie ballate? Amen. Ioo vado avanti così, quanto? Tutta la vita.

E vivo anche parecchio. E vi do una notizia. Ioo prendo il Nobel, voi no. Eh?

Bella questa lavora qua. Ionsegnatela ai ragazzi, insegnatela ai ragazzi. Bisogna disobbedire, lo diceva Donne Milano, bisogna insegnare ai ragazzi a disobbedire, a non fare tutto quello che vuole la rete. Iompariamo, ci stanno fregando, non è vero che abbiamo degli amicizie, perché siamo su Facebook.

Per favore, non bestemmiamo la parola amicizia, è una parola meravigliosa. Una ragazza a 13 anni si è impiccata vicino a Vicenza, era sola col padre. Sono arrivati i carabinieri, hanno cercato dappertutto, speravano di trovare un pezzo di carta, una spiegazione, una lettera. Non c'era niente.

Qualcuno ha aperto il computer. Era pieno. Tutti amici, 700, 800 amici.

Quali amici? Eh? Quali amici? L'amicizia è quella? Eh?

O è l'amicizia quella che quando stai male arrivi anche alle tre di notte? Ioo ho imparato la seconda. E sono pochi, non sono 788, sono due o tre, quelli giusti, quelli buoni, quelli che ti hanno seguito tutta la vita, quelli che sono venuti con te a qualche funerale, mezzo matrimonio, eh?

Quelli sono gli amici. E perché qualcuno si prende la briga di prendere quella parola e di volgarizzarla? Perché?

Come si permettono? E ci dicono come vivere, no? Ah, no!

Ion questo posto, in questa bellezza, ci dicono cosa dobbiamo fare, come dobbiamo vivere, da dove? Da Cupertino, California. Quando noi avevamo Londra da Vince, Cupertino, California, non c'erano neanche gli scorpioni.

E loro ci stanno insegnando a vivere? Non credo. E allora ecco il coraggio di dire di no. di dire che un telefonino si può chiudere, di dire che abbiamo passato il limite. L'altro giorno ero in un ristorante, anche abbastanza così noto, ad un certo punto vedo dei flash da una parte.

Ho detto, sta a vedere che è arrivata un'attrice, una starlet. Mi sono anche messo a posto la camicia, che si sa mai. Era arrivato un risotto. E'arrivato il risultato.

No, perché uno non è che fotografa solo il risotto, misteriosamente, perché uno mi dice, ma perché? Ma voi vendete riso? No, perché io posso capire uno che ha una risaia, ma sì e no. No, perché non solo lo fotografi, è che lo mandi dai tuoi followers, anche questo, le parole non mentono, followers, siamo dei seguaci di chi?

Siamo i seguaci senza predicatore. Cioè tutti seguono qualcosa e nessuno sa che cosa. Anche questo è bizzarro, secondo me. Tu quanti follower hai?

  1. Accidenti. Ma seguono chi? Non si sa.

Anche perché il pensiero nel frattempo è volato. No? L'astag.

Cioè il pensiero è diventato l'astag. Cioè una mezza parola, neanche una parola. Perché Twitter c'aveva 180 caratteri, era già un pensierone, perché infatti voi tutti siete ungaretti, giusto?

È logico, eh? E infatti Twitter prende da Ungaretti, pensando che di Ungaretti ce ne siano diversi decine di milioni, no? Tutti in 180 vi danno il senso di quello che volete dire. Ma non c'è bastato questo perché era troppo complicato, no? Allora facciamo un'asta con una mezza parolina, un acronimo.

Iol nostro pensiero è diventato un acronimo. Noi prendiamo un problema complicato, l'immigrazione per esempio, e lo fai diventare un hashtag. Ma chi si permette di fare una cosa del genere? A che pro?

Di fare un po'di propaganda per se stesso, perché fai ridere, perché c'hai i followers. Poi scopri che i followers non ti votano. Ancora non gliel'hanno detto i politici questa roba qua, perché loro pensano di prenderla, c'ho tanti fo... quindi... Non funziona così perché di chi di rete ferisce, di rete perisce.

E se ne è accorto anche qualcuno recentemente. E quindi, beh, forse qualcosina in più, un po'di ironia. Eh? Smettila di fotografare il risotto o il cappuccino alle 8 e 5 del mattino al bar. L'altro giorno c'era una signora che rideva talmente tanto, dico scusi se lei ride così.

perché lei lo fa, vero? Adesso sì. Ioo tutte le mattine fotografo il cappuccino. Pensate come siamo ridotti. È un po'di autoironia.

Un po'di dire... Perché sapete cosa c'è di bello? La speranza è legata ad una parola bellissima che si chiama nausea. L'uomo conosce la nausea.

È una cosa straordinaria. Ioo l'ho imparato da bambino, perché mio papà faceva il medico del lavoro. E andava nelle officine, nelle fabbriche, a vedere come stavano gli operai.

E una sera, ricordo che aveva parlato con mia mamma, e gli aveva detto che era andato in una fabbrica del cioccolato. E io non ci potevo credere a questa cosa qua. E quando mi ha accompagnato a dormire, gli ho detto, ma davvero papà? Ioo ho sentito prima, tu sei andato in una fabbrica del cioccolato?

Sì. Dice sì, su un'altra fabbrica del cioccolato. Ma non è possibile che ci sia una fabbrica del cioccolato. Perché gli operai mangeranno tutto il cioccolato, come fanno a vederlo?

Dice questo è un problema enorme. C'hai ragione. Succede così.

Quando il padrone della fabbrica del cioccolato vuole assumere degli operai, li mette in una grande enorme sala, dove ci sono tutti i cioccolati del mondo, ed è tutto gratis, e possono mangiarne a volontà quanto ne vogliono, fin tanto che, quando cominciano a vedere il cioccolato, vomitano, ed è lì che vengono assunti. Questa bellissima balla di mio padre non potevo sapere che era una bellissima metafora della vita. Noi dobbiamo arrivare a quella nausea lì.

C'è poco da fare. Dobbiamo fare tante fotografie su Ionstagram e poi forse qualcuno comincerà a dire ma cosa sto facendo? Avremo duemila amici su Facebook, poi ci sarà qualcuno che dice ma cosa sto facendo? Cominceremo a capire che stiamo facendo delle cose molto pericolose.

Abbiamo smesso di scrivere, di leggere, di parlare. Quanto vi capiterà un'altra volta che parliamo così per un'ora e mezza? Domani sera cena?

No. Conversare, bellissima parola, conversare. È l'atto con cui i miei vecchi veneti andavano tornando a casa del lavoro, si fermavano all'osteria e conversavano, si versavano il vino assieme.

Bella per imprecare contro la loro vita, per sperare, per ridere, per parlare di qualche cosa di molto bello, conversare. C'era il tempo. in cui versavi quel liquido sul bicchiere c'era il tempo per ascoltare un'altra persona, c'era il tempo per capire anche ciò che non diceva.

Come si fa oggi a innamorarsi? Di che cosa? Una fotografia? Come facciamo a innamorarci?

Io ragazzi usano Whatsapp. Perché a Cupertino California hanno pensato di lobotizzarci fino in fondo per cui le tue emozioni diventano... Una cosina gialla che si chiama emoticon, ci sono delle persone adulte che mandano l'emoticon. Lacrimuccia, non so cosa voglia dire, fa il cuore che batte, tu pensa a un ragazzino che vede la mamma che manda un emoticon, dice siamo perduti, chi ci salva? Cioè mia mamma è più immatura di me, la nonna è più immatura della mamma, sono tutti col cuoricino, tutti con la lunetta in su o in giù, capito?

E sapete perché abbiamo fatto tutto questo? Perché ci siamo innamorati della comodità. Questo è il problema. Perché abbiamo tutti un telefonino?

Perché è comodo. Quando mai è successo che nella storia dell'umanità tutta l'intera umanità amasse un oggetto? Non è mai successo in tutta la storia dell'umanità. Ognuno ha amato le proprie cose, nemmeno le sedie sono amate dappertutto perché in Africa non le usano. Però c'è una cosa che amiamo tutti e che tutti abbiamo nella tasca.

È quella cosa rettangolare perché ce l'abbiamo. Perché ce l'hanno i cattolici, gli ebrei? Ce l'ha anche l'Iosis?

Etrosessuali, omosessuali, indecisi, tutti. Tutti usano quella roba là. E perché?

Perché è comodo. Scarichi tutto, è comodo. Devilighi, puoi delegare a questa robetta qua tante funzioni, tante funzioni, e quindi delegando funzioni cerebrali ad una macchina inevitabilmente succede una cosa non molto simpatica.

Che la nostra macchina, la nostra macchina che è come un muscolo, esattamente il cervello è come un muscolo, se tu non lo utilizzi, se tu non lo alleni si atrofizza e se tu non gli dai i compiti si atrofizza e diventi demente, non necessariamente a 90 anni, puoi diventare demente anche a 18, perché non usi più questa roba qua. Ioo per fare una ricerca dovevo andare a trecane di mio padre, era una roba mastodontica. Ha detto tic tic tic, Wikipedia.

La cultura è diventata Wikipedia. Anch'io ho usato il coso, come si chiamava, il riassuntini, come si chiamava, il bignamino. È successo a tutti, però nessuno è andato così fiero, dice sai ho fatto un'interrogazione basata sul Cagnoni, cioè lo facevamo ma non lo dicevamo.

Adesso lo fanno tutti e sono contenti, cioè prendono dei copy and call di Wikipedia, che a volte sono anche delle notizie totalmente sbagliate, ma a chi se ne importa, tanto non devi mica lì a guardare raffinato, no? E poi? E quando avremo tutto questo? Iol mio amico professore di estetica all'Università di Milano mi ha detto che quest'anno ha girato una mail tra i professori con la preghiera di riassumere tutti i volumi e 400 pagine. Vi rendete conto a che punto stiamo arrivando?

E sapete perché lo dicono? Perché non ce la fanno. Non ce la fanno a leggere 400 pagine. Ioo modestamente ho fatto medicina, se c'è qualcuno che ha fatto medicina sa che c'erano degli esami da 6.000, 6.500 pagine perché ce l'abbiamo fatta.

No, eravamo dei geni? Assolutamente no. Eravamo allenati. Anche un signore di 80 anni può fare la maratona, basta che sia allenato, giusto?

Ma se non è allenato, io che non ne ho tanta, muoio. E se uno non legge 100 pagine al giorno, come fa a leggerne 6.000? Ma se tu leggi un grighino, un hashtag, è chiaro che già una pagina è assai, è complicata. Forse non ce la faccio. E allora la classe dirigente su che cosa si baserà?

Sul nulla? La formazione della classe dirigente nei prossimi anni su che cosa si baserà? È chiaro che il consenso diventa più facile, no? Se nessuno sa niente, è chiaro che il consenso è facilissimo. Diventa complicato quando tutti hanno un'idea.

Ma se noi togliamo le idee, togliamo il pensiero, soprattutto quello critico, togliamo la capacità di riprodurre quel pensiero attraverso la scrittura, togliamo la possibilità di nutrire quel pensiero, non leggiamo più. Chi vince? Guardate che le guerre sono state fatte da della gente che voleva dei regimi totalitari, ma almeno quelli si vedevano. C'erano delle camicie di un certo colore, bandiere di un certo colore, le vedevi no? E questi come fai a vederli?

Sono tutti sotto traccia, sono invisibili. Ecco cosa vuol dire. Vuol dire che dobbiamo sperare nella nostra nausea.

Non ci sarà una soluzione per tutti. Ioo penso che ci sarà una soluzione per qualcuno. Però la capacità di dire di no, la capacità di dire di no, questo deve essere. preservata questa la dobbiamo insegnare ai ragazzi perché nel 2018 ce n'è bisogno forse ancora di più che 20 o 40 anni fa la capacità di dire di no mi lascio con un mio incontro di una persona molto speciale che ho conosciuto nella mia vita. Ioo non ho avuto la fortuna di conoscere persone speciali, è che ci sono andato io incontro, perché è vero che nella vita passano solo alcuni treni, quelli buoni, però bisogna andare in situazione.

Non entrano a casa tua, devi andare là. Ecco la cosa scomoda della vita. meravigliosa della vita ecco quanto aveva ragione quello che diceva tutto quello che è comodo e stupido è verissimo tutto quello che comodo e stupido funziona per la facoltà che se tu scegli quella più vicina è stupita di sicuro perché vuol dire che non vuoi fare nessuno sforzo vuol dire che non hai nessuna abnegazione non hai nessun sogno non c'è niente vuoi fare un burocrate E funziona così anche in amore, se tu ti innamori di quella di sotto al piano, è stupida.

Perché in amore, lo sappiamo, no? Vince la paura, è bellissima. Si chiamano pene d'amore. Anche lì l'italiano ci dà una mano. Pene, avete mai sentito gioie d'amore?

Cacofonico. Non funziona, funziona molto bene il pene d'amore, perché lo sappiamo, perché quando sei molto innamorato hai paura che quell'amore finisca, no? O no?

L'innamoramento non è un pret-à-porter, è un vestito di Valentino, è una cosa meravigliosa, è un amore unico, irripetibile. Non può essere quello che arriva alle 5 tutti i giorni con il garofano perché se sei sana di mente gli dici amore mio cambia eh o no, prima che moriamo tutte e due una ragazza a Mantua mi dice io ho tante paure una ragazza carina, si vedeva perché ogni tanto non so, mi capita di vedere queste cose e dico qua, su questa si scommetta a me piace fare così, su questa si scommetta non so perché, non mi chiedete perché ma su questa si scommetta a questa mi faccio tante paure e vabbè di colate alle tattoo è ma c'è uno più grande qual è di innamorarmi no no dice non si preoccupi mi sono organizzata così mi fa come si è organizzata che mi faccio piacere quelli che non mi piacciono tanto appena vedo che c'è uno che mi fa per fa perdere la testa scappo via che quel mascalzone maledetto che ha insegnato questo è un figlio che le emozioni sono cose sabbie mobili ma state scherzando? è il senso della vita è il sale della vita l'emozione perdere la testa è una cosa meravigliosa ma perché la testa deve stare sempre ferma? è bello perdere la testa mamma mia l'hanno fatto tutti i grandi tutti i grandi hanno perso la testa e se no non sarebbero diventati grandi scusate o no? perché Michelangelo non aveva perso la testa?

Quando ha voluto staccare quel pezzo di marmo alto 18 metri, tutto intero, e gli hanno detto tagliamolo a rocchi, dicevano gli operai alle Appuane, e lui disse ma scherzi? L'hanno fatto i romani, lo faccio anch'io no? E si stacca, è certo che si stacca, e muore un operaio, si ferisce lui. Pensate che abnegazione, poteva farla facile?

Eh? Tutto quello che è comodo e stupido e tutto quello che è scomodo è molto intelligente e rimane nella storia. Ecco cosa dobbiamo fare. Bellissimo.

E dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi che la passione è il motore della vita. A Parma un ragazzo mi ha chiesto che cos'è la passione. Gli dico, guarda, la passione è una cosa difficile da descrivere così. È un vento che ti travolgerà quando meno te l'aspetti, ti farà girare e rigirare tra le lenzuola. mille volte una notte finalmente non ne potrai più e andrai alle 5 del mattino alla stazione per prendere il primo treno che ti porta da lei, questo mi guarda, mi fa perché alle 5 del mattino?

Perché la passione secondo i social sarebbe così, ti mando un whatsappino, amore se tu fossi qua tu non hai idea di cosa ti succederebbe però attualmente sono un po'stanchino, ciao. E poi, se tua mamma ti sveglia, se tua mamma ti fa, perché ti deve fare il breakfast, se tuo papà ti porta in stazione, perché vuoi andare da stazione, sono dei pericoli che dobbiamo evitare ai nostri figli, ti raggiungerò e faremo un bellissimo after hour. Questa è la passione.

E questa sposta le montagne, siete sicuri? Questa sposta le montagne, perché noi abbiamo bisogno di passioni che spostano le montagne. L'integrità, la curiosità, la voglia.

Bene, finisco con questa cosa. Germano Facetti, Germano Facetti è stato il più grande graphic designer del novecento, probabilmente. Quello che ha inventato la nuova rivoluzione dei cosiddetti pocket.

Art director della Penguin's Bob per alcuni decenni. Una vita non iniziata in maniera particolarmente facile. 16 anni, lui è un amico, sentono delle cose perché l'amico c'ha un...

papà inglese sentiva Radio Londra, siamo nel 1943, sentono delle frasi, pensano bene di scriverlo su dei pezzi di carta, pensano bene di andare in centro a Milano a attaccarlo alle pareti, al coprifoco, arrivano a pattuglia, li prendono e portano a San Vittore, li riempiono di botte e due giorni dopo treno a Auschwitz. Deviscusate, Mauthausen. Tutta questa storia me la sono fatta raccontare nello scritto. Un uomo straordinario.

Ioo l'ho conosciuto quando era ritornato in Iotalia, ormai anziano, ancora lucidissimo, straordinario. Lui, sua moglie, Maria, 50 anni di matrimonio, architetto anche lei. E'una sera... che eravamo noi tre a casa sua in campagna a Sarzana, in collina. Lui era un uomo che era stato bellissimo, faceva anche il modello alto, bello, come un attore americano.

era bello da vecchio, era di un fascino incredibile ed era uno straordinario bevitore. Lui non beveva goccetti, lui beveva fiaschi da due litri e una volta l'aveva finito quella sera lì, si è alzato per prendere un altro e alzandosi ha dato le spalle alla sua signora. da 50 anni, e gli ho sentito dire, scusami Maria, un'ora dopo davanti al fuoco, c'è qualcosa che non torna, gli dico, che cosa? Tu un'ora fa ti sei scusato con tua moglie solo perché gli hai voltato le spalle?

Noi, che siamo più semplici, non lo facciamo al secondo weekend. Tu sei una persona straordinaria, squisita, di una sensibilità pazzesca. Com'è potuto accadere? Tu sei nato nel luogo più terribile che l'umanità abbia mai potuto progettare e costruire, un lager nazista.

Tu avevi 16, 17 anni e ci sei stato dentro quasi due anni e il tuo amico non è più tornato e tu sì. Com'è possibile? Tu mi hai raccontato oggi pomeriggio di quella notte in cui tu e il tuo amico siete stati svegliati perché era arrivato un treno da chissà dove pieno di corpi di bambini tutti morti e avete lavorato con le vostre mani fino a mezzogiorno. ad accattastarli sulla panchina.

tutti quei bimbi e sei stato tu che mi dici che ogni volta che provi a chiudere gli occhi la notte ti torna quel film quel ricordo com'è? è potuto accadere? ti hanno instillato l'odio? ti hanno insegnato l'odio?

com'è potuto essere venuto su così? a lui dice oh Non ci avevo mai pensato questa cosa qua, è vera sai? E si tira sulla manica quella che ha il tatuaggio.

È vero, mi hanno instillato l'odio, c'hai ragione. Oh, ma non mi ha preso! Ecco, ecco il senso del coraggio.

Ioo sono solo, nudo, davanti ad un esercito armato. Potete schiacciarmi come un insetto, ma non divento come voi. Non diventerò un nazista, non ucciderò i bambini. Ioo sono un poeta.

Ecco cosa dobbiamo insegnare ai bambini, che esistono delle persone così, che ci hanno insegnato a vivere. Siamo soli a volte, pensiamo che davanti a noi ci siano degli eserciti. Non è una buona ragione per cambiare idea, per allearci con un patto faustiano, con chi non la pensa come te, non è una buona ragione.

Rimanere se stessi, continuare a dire, parlare, scrivere, come si pensa di dover fare. e credo che ci voglia un po'di coraggio forse ci vuole anche un po'di coraggio scrivere un libro sul coraggio C'è tempo per una domanda, una soltanto. C'è qualcuno? Prego, lo dica, no no, urli.

C'è una ragazza che si è propinqua. Prego C'avete un... Gelato. Scuola, prego.

Buonasera, sarò breve. Lui ha detto che ci siamo innamorati della comodità e allo stesso tempo abbiamo smesso di parlare. È forse perché ad oggi è scomodo parlare o perché non abbiamo più coraggio di fare le cose che sentiamo? Vorrei chiederle come possiamo trovare il coraggio di pensare a volerci un po'più bene.

Bella domanda. Ma intanto tu hai diritto ad avere degli esempi davanti a te. Hai diritto ad avere degli esempi.

Perché la storia va avanti con gli esempi. Sto parlando di esempi positivi, anche negativi. Servono entrambi. Tu devi trovare la tua strada, il tuo giudizio.

Ma se non c'è nessuno davanti a te, sarà difficile che tu possa trovare la tua strada, il tuo giudizio. Ioo credo che queste cose organizzate, dovete ringraziare chi organizza queste cose, perché sono dei momenti di ginnastica in cui smettiamo di fare quello che facciamo per 12-13 anni. 13-14 ore al giorno, un attimo e siamo qua assieme, non sei sola in questo momento.

Magari tra un'ora non sarai, che non vuol dire essere sola socialmente, sentirti sola sto dicendo. Quindi ognuno di noi si sente solo in qualche modo. Ioo ho bisogno di voi ragazzi, per esempio, perché mi date molta forza, mi date senso alle cose che faccio. Però credo che altrettanto voi abbiate bisogno di persone che non siano più giovani e che si lasciano giocare. Capisci?

Credo che sia bello pensare che esista una vita che ha una sua leggerezza e una sua dannazione. Non sono contraddizioni. Leggerezza non vuol dire superficialità.

E dannazione non vuol dire diventare un dinamitario. La leggerezza vuol dire guardare, avere un occhio lieve sulle cose, sorridere. delle cose alzarsi la mattina avere qualcosa da fare di bello e la dannazione si serve anche a capire che non devi fare sempre la stessa cosa ma devi soppirre stupirti stupisciti è una cosa bellissima guarda che va allo specchio ho fatto una cosa Appuntala, scrivila, non demordere, non ti stancare. Mai, la passione ha un grande vantaggio, enorme. Non ti fa sentire la fatica.

E questa è la cosa più bella della passione. Se sei appassionato non sentirai mai fatica. Se la perdi...

anche andare da Foligno a Todi diventa faticoso, capisci? Ioo ho molti anni e pure faccio tutti questi chilometri, ma non li sento perché penso che ci sia un senso nelle cose che faccio. E comunque la mia passione non mi fa sentire i chilometri. È una cosa bellissima, sai? Due mesi fa è morto un mio grande amico che era un fotografo, si chiamava Romano Cagnoni.

È stato uno dei più grandi fotoreporter di guerra italiani. Un uomo stupefacente. L'ho rivisto qualche anno fa.

anno fa a pietrasanta lui era di lì era tornato da londra abbiamo lavorato londra tanti anni fa assieme era tornato a pietrasanta avevo chiamato era tanto che non ci vedevamo lui mi ha detto cosa tra un'ora, dicono non lo so tu cosa fai e ci vediamo davanti a un bicchiere di vino dicono vedo che non sei cambiato tanto e allora ci siamo trovati nella piazza di Pietrasanta, sai una piazza che scende un po'così io ero arrivato un po'prima lo vedo venire giù come un grillo con tutti questi giacconi da cosa che bello e si è seduto, gli ho detto Romano ma già all'epoca a Londra non eri un ragazzino ma non sei cambiato mai ma quanti quanti anni hai a lui detto beh questa è una domanda che non mi dovei fare no no e quali ti dove fare quello che mi avrebbe fatto indiana jones e cosa ti avrebbe chiesto indiana jones quanti chilometri fatto vecchio mio grazie