Le fonti del diritto. Le norme giuridiche nascono dalle fonti di produzione del diritto, che sono atti o fatti in grado di generare, modificare e annullare le norme giuridiche. Le fonti di produzione si distinguono in fonti interne e fonti esterne, in base all'organo che le emana. Le fonti interne provengono dagli organi dello Stato nelle quali si applicano.
Per esempio, le norme emanate dal Parlamento italiano sono norme interne all'ordinamento italiano. Le fonti esterne provengono invece da organi internazionali, come l'Unione Europea o da accordi tra gli Stati. Con l'espressione «fonti del diritto» si indicano anche tutti i documenti ufficiali che riportano materialmente le norme giuridiche e che permettono così di leggerle e di conoscerle.
In questo caso si parla di fonti di cognizione del diritto. La più importante fonte di cognizione in Italia è la Gazzetta Ufficiale, che si può consultare in determinati uffici pubblici o più comodamente online sul sito gazzettaufficiale.it. Ma che succede se due norme sono in contrasto tra di loro? Quale legge si applica?
Le norme giuridiche non hanno tutte lo stesso peso. Sono infatti organizzate secondo un ordine di importanza, chiamato Gerarchia delle Fonti. Vediamo qual è la gerarchia delle fonti interne in Italia.
In cima troviamo la Costituzione, che è la norma giuridica più importante di tutte, in altre parole, la legge fondamentale. Stabilisce i diritti e i doveri dei cittadini e delle cittadine e le regole di funzionamento dello Stato. Ci sono poi le leggi ordinarie, che sono le norme giuridiche emanate dal Parlamento e che sono valide su tutto il territorio italiano. Allo stesso livello di importanza troviamo anche gli atti aventi forza di legge del governo, cioè i decreti legislativi emanati su richiesta del Parlamento e i decreti legge, che possono essere emanati in caso di necessità e urgenza. Più in basso nella gerarchia delle fonti ci sono le leggi regionali.
Anche le regioni, infatti, possono emanare leggi, ma solo in determinate materie stabilite dalla Costituzione. Inoltre, una legge regionale è valida solo all'interno del territorio della regione che l'ha emanata. Al di sotto delle leggi regionali troviamo i regolamenti, che sono atti del governo che servono a completare o rendere completamente attuabile quando previsto da una fonte di livello superiore. L'ultimo gradino della gerarchia delle fonti è occupato dalle consuetudini, che sono quindi le fonti meno importanti.
Le consuetudini sono comportamenti adottati per molto tempo dalla maggior parte dei soggetti nella convinzione di rispettare una norma giuridica. Un esempio di consuetudine è l'uso di versare una caparra al momento di accordarsi per la locazione di un immobile. Tutte le norme giuridiche devono rispettare i principi di quelle che si trovano più in alto nella piramide delle fonti del diritto.
Nel caso in cui più norme regolino una stessa materia, si applicherà la norma di livello superiore. Questo è chiamato criterio gerarchico. Nel caso in cui due norme dello stesso livello si trovino in contraddizione, si impiegherà il criterio cronologico, cioè si applicherà la norma più recente delle due.