Cedo immediatamente il posto al professore dottor Paolo Ricca, un uomo molto conosciuto nell'ambiente non solo valdese ma di tutte le chiese. è anche un teologo di fama mondiale e lui ci parlerà, è anche specialista della storia della Chiesa e ci parlerà di questo in questa serata e nella giornata di domani. Quindi dopo Cecil tutta la giornata la dedicheremo alla storia della Chiesa, un argomento talmente importante che conosciamo davvero poco ed è importante per il nostro tragitto e il nostro percorso spirituale. Accogliamo il nostro fratello Paolo Ricco a conoscere la sua storia.
Grazie a voi anzitutto per avermi invitato qui, sono venuto con molto piacere sia per amicizia che mi lega al pastore Laiso e ad alcuni altri qui presenti sia per l'importanza del tema perché... non è frequente che si dedichi tempo e interesse alla storia della Chiesa come se la Chiesa non avesse una storia. Tutte le volte che noi ci poniamo come chiesa, di qualunque tipo, con qualunque nome, ma ci poniamo come chiesa, noi entriamo a far parte di... un universo che dura da venti secoli, dovunque ci collochiamo in questo universo e io credo che sia fondamentale conoscere questo universo di cui facciamo parte. Sia per vedere come Dio ha operato attraverso i secoli in maniere sovente impensabili nuove, originali, imprevedibili, sia per vedere come noi sovente abbiamo tradito il mandato evangelico.
Siamo stati infedeli al patto che Dio ha stabilito con noi, sia per conoscere la Chiesa invisibile, quella di cui parla la lettera agli ebrei al capitolo 11. Quel nuvolo di testimoni che giustamente l'Apostolo evoca nel capitolo 11 e conclude questa sua evocazione di dicendo circondati da un così gran numero di testimoni continuiamo il nostro corso, il nostro cammino sperando di ottenere il premio. che aspetta all'atleta che vince insomma. Cioè praticamente la conoscenza della storia è parte della nostra coscienza di chiesa.
Non si può avere consapevolezza di chiesa, di che cosa è la chiesa, se si ignora più o meno completamente quello che è stata. Ed è la Chiesa di Dio nel mondo. Ora, il mio compito, il compito che mi ha affidato il pastore Laise, è praticamente impossibile da realizzare.
Voi questo lo comprendete, venti secoli di storia in cinque o sei ore. e poi spero saranno anche accompagnate da qualche domanda, da qualche dibattito, da qualche posizione anche differente, nel senso che naturalmente la storia della Chiesa è una interpretazione della storia della Chiesa. Dunque... In poco tempo è praticamente impossibile, perciò io ho pensato di fare così, di suddividere tutta questa esposizione di oggi e domani in tre parti sostanzialmente. Nella prima cercherò di dire che cosa è la Chiesa, cioè quando noi diciamo Chiesa che cosa diciamo.
Cioè, dare un panorama, si capisce, assolutamente sommario, ma necessario io credo, per sapere che cosa c'è in questa parola. Storia della Chiesa o delle Chiese. Questa sarà la prima parte.
Poi, quindi, dire quali sono le chiese di cui dobbiamo raccontare la storia. Poi la seconda parte sarà dedicata alle storie. Cosa vuol dire storia della Chiesa? Vuol dire tante storie di tanti aspetti della vita della Chiesa che vi dirò.
anche qui molto sommariamente, in modo che abbiamo chiaro, grosso modo, a grandi linee, qual è l'ampiezza del discorso che noi mettiamo in campo. quando diciamo storia della Chiesa. Quindi il tema diventa prima storia delle Chiese, poi secondo storie delle Chiese. E la terza sarà naturalmente la parte più lunga, cioè la parte in cui io vi dirò quelli che sono i grandi periodi di questi venti secoli, i grandi momenti. che ho individuato in dieci tappe della storia della Chiesa, l'ultima è quella del ventesimo secolo.
Dunque anzitutto che cosa diciamo quando diciamo Chiesa? Diciamo appunto Chiese. E quali sono queste chiese? La prima non per genesi, ma la prima per dimensioni è sicuramente la Chiesa Cattolica Romana, che è anche l'unica chiesa...
Diciamo l'unica grande chiesa che è un'unica organizzazione a livello mondiale, cioè c'è una sola chiesa cattolica romana. Vi segnalo che l'aggettivo romana Nel concilio Vaticano II, nel grande documento del concilio Vaticano II sulla Chiesa, non c'è, se non in una nota. Questo potrebbe voler dire tante cose ma ora non abbiamo il tempo, però ve lo segnalo perché da un lato indica chiaramente la volontà della Chiesa Cattolica attraverso il Concilio di riacquistare una cattolicità, cioè una universalità.
che nel tempo della controriforma, cioè grossomodo dal XVI al XX secolo fino al Vaticano II, era andata largamente perduta a favore di che cosa? A favore di un'affermazione della centralità di Roma. Cioè dovete rendervi conto che la Chiesa Cattolica è l'unica in cui una indicazione di luogo, la città di Roma, è parte integrante della definizione, diciamo, ufficiale della Chiesa. Non c'è nessun'altra Chiesa che si autodefinisce in rapporto a un luogo. Anche se le chiese di Stato, ad esempio la Church of England, impropriamente si chiama così, nel senso che la Church of England o Church of Scotland sono delle chiese che...
Si qualificano attraverso uno spazio che però le delimita, le delimita geograficamente, cioè la Church of England non è la Church of... Italy, diciamo così, no? Cioè è una delimitazione geografica, mentre nella affermazione Chiesa Cattolica Romana La chiesa di Roma non è una delimitazione ma è l'affermazione di una rilevanza centrale decisiva della città di Roma per la identità della chiesa cattolica.
E perché? Questo lo sappiamo. Perché la Chiesa Cattolica e questo il Concilio Vaticano II, lo ha affermato nel numero 18 della Lumen Gentium, cioè nel documento principale del Concilio, il Papa, in quanto Vescovo di Roma, Il Papa è Papa perché è vescovo di Roma, se fosse il vescovo di Frascati non sarebbe Papa. Dunque, è Roma che fa del vescovo di Roma il Papa. Dunque, dicevo...
Il Vaticano II afferma che il Vescovo di Roma, successore di Pietro, secondo la loro dottrina, è il principio e il fondamento visibile della unità e della comunione di tutta la Chiesa Cattolica. Il principio, cioè il principio costitutivo, il centro intorno a cui si crea questa comunione e il fondamento visibile, di solito il fondamento non è visibile, ma quello invece deve essere visibile e se avete voglia vi racconterò anche perché. E'dunque Roma, per questa ragione che sto dicendo, cioè perché il Vescovo di Roma in quanto secondo la Trina Cattolica successore di Pietro è il...
Il principio e il fondamento visibile della unità della fede e della comunione di tutta la Chiesa Cattolica. Quindi, anche se nel documento del Vaticano II l'aggettivo romano, cattolicesimo romano, chiesa cattolica romana, non c'è se non in una nota, però c'è, ahimè, diciamo, dico io, c'è la sostanza. Effettivamente... Roma qui non è una delimitazione geografica come nell'espressione Church of England ad esempio, non è una delimitazione geografica, è l'indicazione del fondamento della comunione cattolica mondiale. Ora vi dicevo che in virtù di questo fatto sostanzialmente la Chiesa Cattolica Romana è l'unica Chiesa mondiale.
e insieme agli avventisti, non so se sapete, gli avventisti sono anche un'unica organizzazione mondiale per tutte le chiese avventiste del mondo. Dunque, quando noi diciamo chiesa, diciamo dunque in primo luogo le chiese, la chiesa cattolica romana, una chiesa diciamo gigantica. contesto dal punto di vista numerico, ma non solo dal punto di vista numerico, anche dal punto di vista delle diversità che sono presenti nella Chiesa Cattolica.
Perché come sapete ci sono tutte le chiese cattoliche orientali, dette sovente uniate, che nel XVII-XVII secolo con varie storie che noi non possiamo ora elencare, si sono sottomesse a Roma, quindi sono sotto la giurisdizione papale, ma hanno compiuto... ha conservato sia le loro liturgie, quindi la loro liturgia è identica a quella delle chiese ortodosse, separate invece da Roma, sia il loro diritto canonico. Per cui ad esempio, come sapete, in queste chiese i preti sono sposati e sono preti cattolici, cattolici romani, cattolici uniati ma sono sotto... il Papa.
Dunque la Chiesa Cattolica si caratterizza, poi ci sarebbe da fare un discorso, non abbiamo il tempo, ma voglio dire, quando diciamo storia della Chiesa diciamo anzitutto storia della Chiesa Cattolica Romana. Poi abbiamo le Chiese Ortodosse che sono tradizionalmente Chiese Nazionali. Chiesa ortodossa russa, la chiesa ortodossa rumena, eccetera, eccetera, eccetera.
Ora, queste chiese, cioè, uno si chiede come mai questo vincolo così profondo tra chiesa e natura... Nazione, che voi trovate in tutte le chiese ortodosse, indifferentemente, nella chiesa greca come nella chiesa russa, come nella chiesa rumena, la chiesa ortodossa polacca, eccetera, essenzialmente per un motivo storico. Questo motivo storico è l'Islam. Cioè quando tutte queste terre in una maniera o altra, direttamente o indirettamente, sono state occupate dall'Islam, dall'impero ottomano, La fede cristiana è stato il modo con cui queste popolazioni hanno conservato la loro coscienza nazionale. Quindi l'origine non è nazionalistica, al contrario, l'origine di questo nesso profondo tra nazione e chiesa...
Queste chiese ortodosse, per cui sono tutte chiese nazionali, nasce da questo, dal fatto che la fede, insomma praticamente la chiesa, era la chiesa ortodossa, è stato il mezzo con il quale il popolo ha conservato la sua identità nazionale contro la minaccia ovvia della islamizzazione radicale. Poi abbiamo un'altra fetta di chiese ortodosse che sono le chiese ortodosse orientali, come vengono chiamate. Una conosciuta è quella copta, poi c'è la chiesa sira, c'è la chiesa armena, ce n'è un certo numero, la chiesa etiope, etiopica. chiese antichissime sono probabilmente le più antiche chiese cristiane che hanno continuato a esistere dal secondo secolo fino ai nostri giorni. come la chiesa copta che rivendica di essere stata fondata dall'Evangelista Marco e queste chiese sono ortodosse dal punto di vista teologico, liturgico, canonico eccetera, ma non sono in comunione con le altre chiese, le grandi chiese ortodosse perché non hanno accettato il dogma di Calcedonia del Quattro.
1451 il dogma delle due nature di Cristo, non che loro non credono in Cristo, vero Dio e vero uomo, ma non erano contenti e soddisfatti della formulazione di questo dogma e quindi non lo hanno accettato e fino a oggi non celebrano l'Eucaristia, la comunione con le altre chiese ortodosse e tanto meno si capisce con le altre chiese. Chiesa cattolica con al suo interno le chiese cattoliche unite, chiese ortodosse, chiese ortodosse orientali. E poi abbiamo il protestantesimo, le chiese protestanti. Le chiese protestanti, cioè quelle nate dalla riforma.
Ora la riforma ha avuto una, diciamo, una... poi mi fermerò naturalmente di più sulla riforma, ma devo dare il quadro generale. Ora, la riforma ha avuto molte facce, molte facce. Molte identità possiamo dire, c'è anzitutto la riforma inglese che ha dato luogo alla chiesa anglicana, la chiesa anglicana si caratterizza per aver conservato molto della tradizione liturgica e anche strutturale, istituzionale della chiesa. in particolare ha conservato l'Episcopato, che peraltro è stato conservato anche dalle chiese luterane del nord Europa, la chiesa di Norvegia, la chiesa di Finlandia, luterana di Norvegia, di Finlandia.
di Svezia e di Danimarca sono tutte chiese episcopali, tutte chiese in cui la struttura portante della chiesa è l'episcopato, non solo chiese sinodali come ad esempio la nostra. Quindi abbiamo tutta l'area anglicana e luterana episcopale. Poi abbiamo le chiese luterane, ad esempio la più grande chiesa protestante del mondo è la chiesa evangelica tedesca, è la più numerosa, la più cospicua dal punto di vista. Poi abbiamo le chiese riformate, cioè quelle che provengono dalla riforma di Calvino e di Zio. di Ingli e di Calvino e che nel mondo anglosassone sono chiamate alcune riforme, riformate altre presbiteriane perché presbiteriane si riferisce all'ordinamento ecclesiastico che hanno adottato.
Poi ci sono le chiese battiste, che sono molto numerose soprattutto negli Stati Uniti d'America, e ci sono le chiese metodiste, che stanno a cavallo. A cavallo le chiese metodiste, nate dall'anglicanesimo nel Settecento, le chiese metodiste che stanno a cavallo tra i due tipi fondamentali di protestantesimo. Quello che viene chiamato il protestantesimo storico, quello che ha scritto Forte Rocca, quello è il protestantesimo storico nido di Lutero, è il protestantesimo riso. al quale probabilmente voi appartenete o molti di voi appartengono, perché praticamente il protestantesimo ha avuto due grandi momenti, diciamo la riforma protestante che è il fondamento di tutto il protestantesimo antico e moderno, E poi ha avuto i risvegli, molti risvegli, l'ultimo è il grande risveglio pentecostale che è l'ultima manifestazione di massa di...
una ripresa di cristianesimo militante, diciamo così, ma tutto questo protestantesimo in fondo che io chiamo risvegliato comincia col metodismo che è in qualche maniera il primo grande risveglio, poi ce ne sono stati altri e ripeto l'ultimo è quello pentecostale. In mezzo c'è la Chiesa avventista, l'unione delle Chiese avventiste, come vi ho detto, insieme alla Chiesa Cattolica Romana, è l'unica Chiesa mondiale, cioè ce n'è una per tutti. il mondo e tutte le chiese avventiste, anche quelle italiane, sono dei dipartimenti, dei settori di quella grande chiesa avventista che è diffusa in tutto il mondo.
Quando diciamo storia della Chiesa diciamo storia del protestantesimo con queste articolazioni che ho cercato di evocare. E poi abbiamo un fenomeno che noi non conosciamo praticamente ma che è molto importante e cioè quello delle chiese nere, le chiese africane, indipendenti. i T, che sono un fenomeno relativamente nuovo, che non sono delle chiese nate dai missionari europei o americani, sono delle chiese indigene, delle chiese autoctone. Una famosa è la chiesa kimbanguista nel Congo, che conta comunque 5 milioni di mesi.
è una chiesa cristiana nata in territorio africano autonomamente e naturalmente qui si creano qualche volta dei problemi nel senso che le chiese storiche, sia cattoliche sia protestanti, che hanno le loro chiese o le figlie delle missioni, considerano sovente queste chiese nere africane come una... una paganizzazione, una forma pagana di cristianesimo, una degenerazione del cristianesimo nella direzione pagana. Invece altri, credo con maggiore valore, considerano invece queste chiese delle forme di indigenizzazione, come si dice, o di inculturazione.
del cristianesimo, perché voi lo sapete, insomma, il cristianesimo così come lo conosciamo noi è anche frutto di una inculturazione del messaggio di Gesù e degli Apostoli nella cultura greca, nella cultura ellenistica. Vi dico soltanto una cosa, il dogma della Trinità, che è uno dei fondamenti della Chiesa cristiana, della fede cristiana, a cui si riferiva giustamente il fratello Cristallo, Padre, figlio, spirito santo, tre persone, una sostanza, senza la Grecia, senza il linguaggio, i concetti della filosofia greca, non sarebbe stato possibile. Non sarebbe stato possibile.
Cioè, c'è tutto il problema della cosiddetta ellenizzazione del cristianesimo. dove per cristianesimo si intende appunto il messaggio di Gesù e degli Apostoli. Il Doma Trinitario è un classico esempio di ellenizzazione del cristianesimo, anche se i termini di Padre, Figlio e Spirito Santo sono tutti termini biblici, anche se la sostanza della dottrina trinitaria è una sostanza biblica, le quali questa dottrina è stata espressa non sono bibliche, perché nella Bibbia ad esempio la sostanza è un concetto che non esiste.
Ecco, quindi noi ci dobbiamo rendere conto che il cristianesimo, chiamiamolo occidentale, quello nel quale siamo cresciuti, nel quale abbiamo creduto, nel quale crediamo e che predichiamo eccetera, è anche soffuso. di una inculturazione all'interno della cultura dominante nel vicino oriente. Medio Oriente, che era la cultura ellenistica. E quindi non ci dobbiamo stupire se oggi, ad esempio in Africa, il cristianesimo riceve delle inculturazioni nuove, diverse, diverse da quelle a cui siamo abituati noi. Vi dico soltanto una cosa per darvi un'idea anche dei problemi che queste inculturazioni hanno.
li comportano. Ho parlato una volta con un missionario, cattolico peraltro, il quale mi raccontava che in certe tribù africane che lui aveva conosciuto nel suo lavoro, loro ad esempio, si facevano una Bibbia. diciamo a modo loro in questo senso, che tenevano il Nuovo Testamento, gli Evangeli, le lettere degli Apostoli, eccetera, ma dicevano per quanto concerne l'Antico Testamento noi abbiamo i nostri libri sacri della nostra vita. dei nostri antenati, della nostra storia della fede precedente all'incontro con Gesù, questi libri secondo loro portano anch'essi a Gesù, quindi l'antico...
L'Antico Testamento va bene per voi occidentali che venite appunto dal Medio Oriente e appartenete a quel bacino culturale, ma non va bene per noi, una storia che non ci interessa minimamente, questi ebrei eccetera eccetera, abbiamo noi la nostra storia e la vogliamo mettere insieme al Nuovo Testamento e fare. Ecco, solo per darvi un'idea che questo operativo... della inculturazione, è un'operazione di grande difficoltà, però anche di grande necessità, perché appunto ogni popolo, ogni cultura ha bisogno di ripensare il messaggio cristiano all'interno delle proprie categorie, dei propri linguaggi e delle proprie possibilità di espressione.
Quindi noi... Facciamo la storia della Chiesa ma dobbiamo anche pensare che stanno nascendo dei nuovi cristianesimi. Naturalmente prendete con grano salis questa affermazione, cioè non dobbiamo credere che il futuro del cristianesimo sia identico al futuro del cristianesimo occidentale come noi lo abbiamo ricevuto e come noi lo testimoniamo.
Allora, concludo. Storia della Chiesa significa storia delle Chiese. Vedete quanto questa parola si è dilatata in questi pochi minuti. Ho cercato di dare un'idea almeno approssimativa dell'immensità di questa storia della Chiesa che diventa storia delle Chiese.
E ora vengo alla seconda parte, la seconda parte non problematizza ma cerca di dire che cosa c'è dentro la parola storia. Ci sono le storie, perché la Chiesa è un fenomeno straordinariamente complesso. che per essere descritto ha bisogno di tutta una gamma di storie particolari che qui naturalmente nel poco tempo ha a disposizione. Non posso neanche accennare, ma ve le voglio almeno elencare.
Quali sono le storie che compongono la storia della Chiesa? Storia della Chiesa vuol dire anzitutto storia delle istituzioni ecclesiastiche. Istituzioni sapete cosa vuol dire?
Vuol dire le strutture all'interno del... delle quali il fenomeno chiesa vive, si esprime, si pronuncia, compie la sua opera, la sua testimonianza, le strutture della chiesa. Ora nel corso di questi venti secoli la... Il cristianesimo ha prodotto, diciamo così, tre grandi modelli.
strutturali, cioè tre grandi istituzioni possibili all'interno delle quali la vita della comunità, delle comunità si svolge e si esprime. Questi tre modelli sono il modello episcopale. che come ho detto è quello adottato con tante variabili, intendiamoci, però come modello e adottato da tutto il cattolicesimo romano.
da tutte le chiese ortodosse, sia quelle ortodosse sia quelle non ortodosse, dalla chiesa anglicana alla comunione anglicana, perché in realtà quando diciamo chiesa anglicana non siamo precisi, è la comunione di 27 chiese anglicane. Anche loro sono episcopali e, come ho detto, i luterani del nord Europa. Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca, il Baltico, le chiese del Baltico, Estonia, Lettonia, lì è piccola, ma in Estonia c'è una grande chiesa luterana. Sono tutte episcopali.
con variabili naturalmente. Questo è il modello più diffuso nel cristianesimo. Noi che non abbiamo vescovi apparteniamo alla minoranza cristiana. Ma anche noi che non abbiamo vescovi abbiamo, ci sono due forme, due modelli.
Il primo è il modello sinodale. Il sinodo è l'assemblea rappresentativa delle chiese sia a livello di pastori sia a livello di laici. si riunisce annualmente, eccetera, e è l'autorità umana superiore nella Chiesa.
La Chiesa Valdese, ad esempio, è una Chiesa sinodale. E poi il terzo modello è quello congregazionalista. Cioè il modello che è nato sostanzialmente con il battismo, quindi alla fine del Cinquecento e all'inizio del Seicento, e che in qualche maniera caratterizza dal punto di vista strutturale tutto il potestantesimo, chiamiamolo risvegliato.
Naturalmente, cosa vuol dire congregazionalismo? Vuol dire quello che dice la parola. La congregation è autonoma nella sua vita, non riconosce nessuna autorità superiore a se stessa. E quindi è oltre che autonoma anche libera, libera da vincoli. Quindi, naturalmente, poi ci sono delle amicizie, delle fraternità, dei collegamenti, una rete di...
delle unioni di chiesa, ad esempio, in Italia. c'è l'unione delle chiese battiste, che sono chiese congregazionaliste, ma l'assemblea generale di queste chiese non ha autorità sulle chiese locali, cioè la chiesa locale si autogoverna. in tutti i sensi, non solo nel senso finanziario ma nel senso spirituale, pastorale, ecc. Questo è il terzo modello, quindi quando noi diciamo storia delle istituzioni o storia delle strutture della Chiesa, noi evochiamo questi tre modelli, episcopale, sinodale e congregazionalista.
Poi, una seconda storia che compone la storia della Chiesa è la storia della missione, della missione cristiana. E qui c'è un campo vastissimo. Innanzitutto c'è la storia della missione, diciamo, a partire dalla svolta costantiniana. a partire dal IV secolo sostanzialmente, ma soprattutto a partire dalla creazione del monachesimo perché i primi grandi missionari nella storia cristiana sono stati i monaci. Ora, il monachesimo...
In particolare il monachesimo occidentale, perché quello orientale non ha avuto questa caratteristica, perché la caratteristica fondamentale del monaco non è di fare... un missionario. Il monaco cerca Dio, diciamo così, e si ritira dal mondo e magari prega, eccetera, però non è missionario. la sua vocazione come monaco, non è di essere missionario.
Invece il monachesimo occidentale, quello che ha avuto il suo non fondatore ma l'organizzatore più importante, fondamentale per l'Occidente, cioè Benedetto da Norcia, siamo a cavallo tra il V e il VI secolo, Benedetto da Norcia. ha creato tutta una serie di monasteri, ha dato la famosa regola benedettina e certi papi. Ex monaci hanno utilizzato, per esempio Gregorio Magno in modo particolare, ha utilizzato i monaci per la evangelizzazione. di chi?
Dei cosiddetti popoli barbari, dei cosiddetti barbari. E questi qua si sono spinti verso est e si sono spinti verso nord, arrivando appunto fino all'Inghilterra, alla Russia, la conversione della Russia. intorno all'anno 1000 e così via. Quindi abbiamo dunque questa prima grande evangelizzazione, cioè l'Europa cristiana che è un concetto da... non raccomandabile da nessun punto di vista, perché non esiste, diciamo così, ma comunque l'Europa cristiana è nata dalla missione sostanzialmente medievale, diciamo primo millennio, di cui i protagonisti sono stati i monaci.
Poi abbiamo la storia della missione nella modernità. Quando si dice modernità si dice dal Cinquecento in poi. E qui abbiamo le due grandi opere missionarie, quella cattolica romana che ha avuto soprattutto nei Gesuiti i loro protagonisti, uno degli obiettivi del...
La compagnia di Gesù era proprio la missione, ma la missione nei paesi extraeuropei e questa missione comincia nel 600 già. 600 e 700, un nome per tutti, Matteo Ricci, forse avete sentito questo nome, è stato il primo grande missionario in Cina e è diventato quasi un... un cinese, tanto si è innamorato di questa cultura e ha anche creato un modello di missione che è stato molto combattuto dal Vaticano e di cui oggi si riconosce un certo valore, cioè appunto nella direzione di quella inculturazione. di cui ho parlato poco fa. Il protestantesimo è anche diventato missionario ma soprattutto nella seconda metà del Settecento e poi nell'Ottocento.
L'Ottocento è stato il grande secolo della missione delle chiese protestanti e notate una cosa che queste missioni non sono quasi mai state promosse. dalle chiese in quanto tali, sono state sempre promosse dai membri di chiese che si interessavano, sovente erano dei laici, dei laici appassionati dell'annuncio di Gesù nel mondo e che loro hanno creato delle società missionarie che soltanto più tardi sono state in parte adottate dalle chiese. Ma l'iniziativa...
missionaria è stata largamente nel protestantesimo una opera di laici, mentre nel cattolicesimo è stata opera di istituti religiosi, primi fra tutti, come ho detto, il e i cesuiti. Quindi storia della Chiesa uguale storia della missione cristiana. Terzo, storia della Chiesa...
Significa naturalmente storia della teologia e del dogma, cioè la storia del pensiero teologico in dialogo con le varie culture che si sono succedute in Occidente. Ora anche negli altri continenti, per cui abbiamo una teologia africana, abbiamo una teologia asiatica, che appunto creano anche, si capisce per noi almeno, certi problemi che non ci eravamo mai posti. Dunque, allora, la storia del pensiero, che cosa vuol dire?
Ho già detto che nel IV secolo, III, IV, V secolo, il pensiero teologico cristiano si è inculturato nel linguaggio e nelle categorie filosofico-teologiche greche. Poi abbiamo un grande momento, estremamente critico anche, ma anche molto creativo, legato al nome di... Ah, in questo...
In questo primo momento dell'inculturazione nella cultura greca nascono i due dogmi fondamentali del cristianesimo, cioè la Trinità e la persona divina e umana, la natura divina e umana di Cristo. Ecco, un altro concetto che nella Bibbia non c'è è il concetto di natura. che invece è basilare nella definizione del dogma di Calcedonia del 451. Il dogma trinitario, come sapete, è 325, concilio di Nicea, poi...
nel 381 al concilio di Costantinopoli per cui abbiamo il credo niceno costantinopolitano che riassume tutto questo processo. Dicevo dopo questo momento c'è il grande periodo a cavallo. tra il 300 e il 400 che è legato al nome di Agostino.
Qui ci sono due grandi dispute teologiche hanno affrontato dei problemi che ci accompagnano ancora oggi, se uno li vuole affrontare naturalmente, e cioè la disputa di Agostino con Pembro. o contro Pelagio, Pelagio era o un laico o un monaco irlandese, una sceta che sosteneva la libertà dell'uomo nei confronti della legge di Dio. Lui sosteneva che l'uomo può osservare i dieci comandamenti.
Non è vero che non possa e diceva se fosse così sarebbe stato assurdo che Dio gli avrebbe dati. Che senso avrebbe dare dei comandamenti che non puoi osservare? E quindi lui sosteneva questo famoso libero arbitrio di cui tanto si è parlato anche nel secolo della riforma, il libero arbitrio cioè la libera volontà, cioè io davanti al comandamento non rubare posso osservarlo. Posso osservare, ho in me le risorse, con l'aiuto di Dio, finché si vuole, ma insomma ho la possibilità di osservare la legge di Dio. Questo sosteneva Pelagio, Agostino diceva no.
Agostino diceva no perché il peccato corrompe la natura dell'uomo, ecco il punto, mentre invece Pelagio dice no. No, non corrompe la natura, l'uomo è come... Come era? La volontà sì può essere insidiata ma la natura no.
E quindi insomma grande disputa e la Chiesa ha poi adottato, la Chiesa la teologia, la storia, ha poi adottato una posizione intermedia tra Agostino e il suo cosiddetto pessimismo antropologico, cioè la convinzione che l'uomo è per natura. corrotto e quindi non può e ha bisogno della grazia radicale di Dio che lo cambi affinché possa osservare i comandamenti e invece Pelagio che diceva il contrario e quindi lì la Chiesa poi ha seguito una via cosiddetta semi-pelagiana che è poi la posizione cattolica che oggi ancora viene e poi l'altro grande conflitto Agostino contro Donato, contro il donatismo. Che cosa sosteneva Donato? Sosteneva che i sacramenti amministrati da un prete indegno, indegno a quel tempo significava il tempo di donato, che precede Agostino, in degliosi erano quelli che nella persecuzione avevano fatto dei compromessi, avevano accettato di vincitare...
davanti alla statua dell'imperatore per dire, oppure anche se nel cuore no, però fai finta di, insomma tutto questo affare qua. Donato dice chi rinnega Cristo in un modo o nell'altro, chi non lo confessa pubblicamente è fuori dalla Chiesa e i sacramenti che quel sacerdote o quel vescovo amministrano non sono validi. Cioè faceva prevalere il peso della soggettività del ministro, ecco voi avete il compito di essere servitori e quindi è proprio, capita a proposito, donato, faceva prevalere la soggettività del ministro sulla oggettività del sacramento. Cioè, se un pastore indegno, mettiamo, facciamo un esempio, adultero, mettiamo, no? Celebra l'eucaristia, amministra l'eucaristia, quella eucaristia è valida o non è valida?
Donato diceva no. Un ministro adultero non può celebrare un'eccaristia valida, una santa cena valida. Agostino diceva sì. E'valida, è valida perché faceva prevalere l'oggettività della parola di Dio, dello Spirito Santo, che non è nelle nostre mani, che agisce autonomamente, eccetera, eccetera, eccetera, sulla soggettività del Ministro. E tu, se sei adultera, ricevi il corpo di Cristo quando ricevi il pane?
Donato diceva no, Agostino diceva sì. Lo ricevi perché non è appunto né la dignità del ministro né la dignità del fedele possono privare il sacramento della sua oggettività salutare, diciamo così, oppure anche per la tua condanna naturalmente, perché puoi anche ricevere il sacramento per la condanna. come dice l'Apostolo Paolo. Come vedere tutto questo, tutta questa roba, quando noi diciamo storia della Chiesa diciamo appunto. Poi abbiamo un altro grande disputa, io non so se vi annoio la disputa in Conocasa che ha avuto praticamente il suo teatro più in Oriente che in Occidente.
Che cosa consiste questa disputa? Consiste nel valore dell'immagine, delle immagini sacre, quelle che sono conosciute oggi come icone, che hanno un ruolo fondamentale nella Chiesa Ortodossa. Si può rendere culto all'immagine, o meglio, a Dio attraverso l'immagine, a Cristo attraverso l'immagine?
Cioè io vedo l'immagine, naturalmente non è l'immagine, non è Cristo, ma attraverso l'immagine, col cuore, con la fede salgo a Dio e rendo culto a Dio attraverso l'immagine. Domanda, è legittimo o è illegittimo? Risposta, Si è fatta la distinzione tra culto di adorazione e culto di venerazione. Allora, l'immagine io la posso vedere... generare, ma adorare soltanto la divinità.
Naturalmente uno si chiede, ma queste distinzioni che funzionano per la teologia e per le sottigliezze? per il popolo funzionano o no? Io credo di no, credo che sono distinzioni fittizie, però sono le distinzioni che sono accadute per risolvere, diciamo così, questa grossa disputa perché c'erano appunto gli iconoclasti, questi che distruggevano le immagini, anche nel tempo della riforma ci sono stati dei movimenti iconoclasti. conoclasti che prendevano le immagini che erano delle chiese, le buttavano fuori, le bruciavano. Il conoclasta vuol dire che distrugge l'immagine.
E allora si è trovato questo conoclasta. Poi abbiamo, naturalmente, storia del pensiero cristiano, abbiamo quella specie di cattedrale del pensiero teologico-filosofico che è la cosiddetta... detta scolastica. Voi non avete un'idea probabilmente, o se ce l'avete mi rallego che ce l'abbiate, di che cosa era la scolastica.
Era proprio una immensa cattedrale in cui ogni questione, compresa questa, quale corpo avremo quando risusciteremo. Perché effettivamente uno se lo può chiedere, perché avere il corpo finale della nostra vita forse non è il regalo migliore che possiamo ricevere. E allora discuti, discuti, discuti, risposta il corpo che avevamo a 33 anni. Siamo tutti soddisfatti.
Ma ecco, è una cattedrale. La summa, ad esempio, Totius Teologie di Tommaso, è una cattedrale. Perché ogni questione ha gli argomenti pro, gli argomenti contro e poi una risposta finale, cioè è veramente un capolavoro. di pensiero eccetera eccetera ma naturalmente come sapete è stata la scolastica molto criticata soprattutto da Lutero perché Lutero ha lamentato che il pensiero cristiano, cioè sostanzialmente biblico, era attraverso la scolastica imprigionato in categorie e in un linguaggio che lo soffocava praticamente o gli faceva perdere la sua forza dirompente che gli è.
propria. Comunque la scolastica vuol dire la più grande sintesi che sia stata tentata in campo cristiano tra ragione e rivelazione. Nessuno è poi arrivato a quelle vette lì. E effettivamente se uno vuole imparare a pensare, cioè se uno vuole sapere che cosa significa pensare, io gli consiglio di leggere un po'di Suma Teologica di Tommaso, perché lì si impara a pensare.
costruire un pensiero. Poi abbiamo naturalmente la rivoluzione protestante. La rivoluzione protestante qual è stata? È stata il sola scrittura, cioè aver affermato che la parola biblica è sufficiente a fondare e nutrire la fede e quindi la Chiesa.
Cioè la riforma si caratterizza per questo, per questa affermazione della sufficienza della scrittura, per fondare e per nutrire, per alimentare. Però guardate che questi due verbi sono ugualmente essenziali. Non si tratta soltanto di alimentare, perché questo era sempre accaduto.
La Bibbia è sempre stata presente nella storia della Chiesa. Anche nella Chiesa Medievale, basta che voi pensiate alla famosa Bibbia Pauperum, alle Bibbie. dipinte su tante basiliche, cattedrali, catechesi, sono i cicli, i cicli. Naturalmente noi dobbiamo pensare che era un tempo in cui la gente non sapeva leggere, quindi sapeva però vedere e il prete o chi era l'insegnante raccontava quello che veniva dipinto, cioè era una catechesi, le cattedrali erano delle catechesi, dipinte erano delle catechesi.
Quindi... Non parliamo del medioevo, nel medioevo ad esempio ci sono i quattro sensi della scrittura, il senso letterale, il senso morale, il senso spirituale e il senso allegorico. Quindi la Chiesa aveva sviluppato una scienza biblica altissima e profondissima.
La novità della riforma è stata che questa parola di Dio non è più soltanto alimento, ma è fondamento. E ciò che non è fondato sulla scrittura... non ha diritto di esistere, questa è stata la novità.
Come naturalmente è stata la novità la traduzione della Bibbia nella lingua del popolo. Se voi pensate che Lutero ha imparato le lingue bibliche per tradurre la Bibbia, che Zwingli ha fatto la prima grande traduzione della Bibbia non più come avveniva prima. dalla Vulgata, cioè la traduzione del traduttore Domero, la traduzione di una traduzione, perché la Vulgata era appunto la traduzione latina nella Bibbia, tutte le traduzioni che circolavano nel Quattrocento fino ai Riformatori, fino a Erasmo e poi ai Riformatori, erano tutte traduzioni dalla Vulgata.
Ma... grazie! bisogna dire, grazie al Rinascimento, grazie all'umanesimo e soprattutto grazie a Erasmo che ha prodotto il primo grande testo critico del Nuovo Testamento.
E Zwingli, pensate a proposito di Amore della Bibbia, Zwingli, quando ha avuto questo testo, se lo è tutto copiato con le sue mani, dall'A alla Z... per il gusto di avere finalmente il testo originale del Nuovo Testamento nella lingua greca. Dunque la novità è stata di fondare la fede sulla Bibbia e di distribuirla ai laici nella loro lingua.
Quello che tra l'altro aveva fatto Vando nel XII secolo, ma molto più ristretto, qui è diventato un fatto culturale, una rivoluzione culturale, quella della sacra. dell'uso della Bibbia nella riforma. E poi abbiamo le diverse tappe, Santa Pace vedo che il tempo è in grado, abbiamo poi le diverse tappe della modernità. cioè il pensiero teologico nel Seicento, ne diremo qualche cosa un po'più in là, ma soprattutto nel tempo dell'illuminismo, Kant, che era un luterano. Credente, figlio di una pietista, pietista lui stesso, l'illuminismo, il romanticismo, quindi la teologia romantica, l'idealismo, Hegel, un altro luterano.
e tutto il pensiero che da Hegel è venuto nel discorso teologico e nel nostro secolo l'esistenzialismo. nel secolo scorso diciamo, e sempre nel secolo scorso le varie teologie della liberazione, compresa quella della liberazione della donna. è una novità assoluta del secolo scorso, non era mai accaduto nella storia del pensiero teologico, nella storia della Chiesa, che ci fosse per adoperare l'espressione. corrente una teologia femminista o una teologia al femminile o una lettura al femminile della Sacra Scrittura, una lettura al femminile della storia della Chiesa non era mai accaduta.
Nel secolo scorso sta accadendo una pagina completamente nuova e aggiungo ancora e concludo la teologia. delle nuove teologie della creazione, è molto interessante che proprio queste teologie adesso riprendano respio e peso a fonte della crisi, della grande crisi ecologica, forse la più grande crisi che stiamo vivendo. Poi ci sono delle altre storie, ma io devo...
Soltanto per dare un'idea, continuo domani. Sì, sì, sì. Sì, e tu, Giovanni?
Tra poco ce la cedo. Perché ci sono delle altre storie che compongono la storia che non abbiamo ancora cominciato. Grazie per la vostra presenza.