ora per arrivare all'attualità C'è un classico della storia che va molto di moda Specialmente in America e di cui ci parlerà Luca Iori perché attraverso la lettura attualizzata presenti zata di questo classico gli americani arrivano a spiegare a se stessi quello che stanno facendo prego Luca [Applauso] Grazie ringrazio Lucio tutti gli organizzatori per questo invito che mi onora profondamente e anche perché è stata un'esperienza quella di questi due giorni al festival di Limes per me veramente formativa e questo per me davvero è un onore nel mio intervento voglio parlarvi come diceva Lucio di un grande equivoco un equivoco che nel 2017 ha portato un professore di relazioni internazionali di Harvard Graham hallison l'abbiamo citato anche ieri a spiegare al consiglio di sicurezza degli Stati Uniti cosa si poteva imparare da una guerra combattuta In Grecia 2500 anni fa lo stesso equivoco nel 1997 portò un semplice professore di storia greca di Yale Donald kagan a c fondare un think Tank che avrebbe ampiamente influenzato la politica estera americana dal 2001 al 2006 oltre a kagan gli altri fondatori di questo think Tank il Project for the new American Century erano un futuro vicepresidente degli Stati Uniti dicini un futuro presidente della banca mondiale Paul wolfova della Futura amministrazione di George Bush jor e tra di loro c'era un professore di storia greca Ecco l'equivoco di cui vi parlerò riguarda un'opera di storia scritta n V secolo avanti Cristo che narra la guerra più grande combattuta fra Stati Greci la guerra del Peloponneso l'opera appunto sono le storie di Tucidide l'equivoco risiede nelle aspettative smisurate che negli ultimi 50 anni scienziati della politica esperti di studi strategici alti ufficiali dell'Esercito e consiglieri governativi soprattutto americani hanno riposto in Tucidide Considerando la sua opera scritta lo ricordo 1500 anni fa un testo essenziale per prevedere e progettare la Geopolitica del nostro presente parlerò di tutto questo non per dimostrare che gli storici Greci Servono qualcosa in questo mondo ma per Mostrare i rischi di un certo modo di guardare alla storia e a Tucidide in particolare un modo che tradendo Il senso profondo della Fonte antica ha alimentato e continua ad alimentare retoriche narrazioni politiche che prefigurano scenari di guerra inevitabili e più o meno permanenti ragionare su tutto questo credo che ci possa aiutare molto a riflettere più In generale sui rapporti fra guerra e storia su cui tornerò alla fine del mio intervento ma andiamo per gradi e prima di riflettere sugli usi e gli abusi di Tucidide diciamo due parole sulle sue storie consideriamo soprattutto che cosa rende quest'opera così affascinante e a noi contemporanea gli otto libri delle storie molti di voi sicuramente lo sanno contengono una narrazione accuratissima di questo conflitto che sconvolse il mondo greco nel V secolo avanti Cristo alla fine del V secolo un mondo polarizzato fra due superpotenze Atene e Sparta con ampi e complessi sistemi di alleanze Ma le storie sono anche molto altro Tucidide ha l'ambizione di svelare le dinamiche profonde del conflitto che si muovono al di sotto della superficie visibile degli eventi quasi tettonico una risultante complessa di più fattori militari Certamente ma anche economici strategici ideologici e anche psicologici leggendo Tucidide cioè come chi di voi lo ha letto sicuramente sa si ha la sensazione di immergerci nella complessità della guerra e della politica nel loro farsi ma l'elemento che più di altri almeno a mio avviso rende la sua opera a noi così vicina è il potentissimo effetto di realtà che la prosa lo stile di Tucidide riesce a produrre come capita cioè con i grandi romanzi la narrazione di Tucidide vivida e puntualissima descrive battaglie pestilenze guerre civili che generazioni di lettori nei secoli hanno percepito come le loro battaglie le loro guerre civili le loro pestilenze come se il mondo antico riflettesse la loro contemporaneità e a questo effetto di realtà di immedesimazione ovviamente molto hanno contribuito i discorsi che Tucidide colloca in snodi essenziali della narrazione e che non veicolano semplicemente le visioni strategiche dei protagonisti del conflitto ma affrontano temi di portata epocale universale Che cos'è una democrazia Come si conduce un impero per perché scoppia una guerra e tutto questo senza che Tucidide si intrometta nella narrazione per dare il proprio giudizio sugli eventi sono è la concatenazione di fatti e parole a guidare I lettori Ecco non è difficile capire Perdonatemi questo breve inciso perché le storie di Tucidide sono state un portentoso dispositivo per riflettere sulle dinamiche che hanno determinati conflitti ma l'aspetto che qui mi interessa affrontare non è la fortuna di tucide in senso astratto plurisecolare vorrei richiamare invece la vostra attenzione su una anomalia mai prima degli Stati Uniti dell'ultimo cinquantennio la politica estera di una grande potenza contemporanea è stata così ampiamente e non superficialmente condizionata dalle parole di uno storico dico non superficialmente perché l'uso di Tucidide nelle alte sfere dell'amministrazione americana Non può essere liquidato come uno dei tanti classicism di maniera a cui ci hanno abituato le propagande del XO secolo come la romanità di cartapesta del Fascismo per intenderci dobbiamo piuttosto pensare a un'attitudine autentica e complessa che ha portato funzionari governativi dello stato americano a fare posto nelle loro agende per incontrare un professore di Harvard e parlare con lui di tusid qualcosa di più simile Insomma al modo in cui Macchiavelli cercava in Tito libio i segreti della grandezza di Roma le radici storiche di questo atteggiamento tutto americano risalgono almeno agli anni 70 del secolo scorso quando Tucidide iniziò ad assumere un ruolo straordinariamente significativo nelle facoltà di Scienze Politiche e nelle accademie americane americane molti dei principali studiosi di relazioni internazionali da Kenneth wals a Robert gilpin individuavano in tucide il padre nobile della loro disciplina e addirittura spesso ritrovavano nelle storie di Tucidide alcuni i principi guida dei loro paradigmi interpretativi nell'accademia militari poi e ha scritto pagine molto belle su questo Virgilio Ilari Tuci diven una lettura obbligatoria si deve in particolare al viceammiraglio Stansfield Turner futuro direttore della CIA sotto l'amministrazione Carter La grande riforma del naval War College di Newport che nel 1973 portò tucilide al centro del piano di studi di futuri importanti dirigenti dello esercito americano ma anche la scuola di filosofia politica più influente del secondo novec americano intendo quello degli allievi di Leo straus identificò incidi un autore chiave per il proprio progetto di riforma morale e politica della gioventù statunitense Ecco è in questa humus in Questo intreccio di saperi profondamente diversi Ma convergenti che nell'ultimo cinquantennio hanno preso forma quelle letture geopolitiche di Tucidide che hanno cercato nella guerra del Peloponneso i segreti per consolidare la leadership americana vi presenterò molto brevemente due di queste letture una più lontana e una più vicina a noi poi ragioneremo sulle loro forzature sarò ovviamente rapido La prima lettura ci riporta all'11 settembre e alla cosiddetta dottrina Bush riassunta nel National Security strategy del 2002 questa dottrina prevedeva molti di voi se lo ricorderanno che l'America lanciasse attacchi preventivi ogni volta che il suo potere e la sua sicurezza apparivano minacciati fu questa dottrina come ricorderete a legittimare fra le altre cose l'attacco contro l'iraq nel 2003 sostenuto dalla menzogna che Saddam stesse sviluppando armi di distruzione di massa cosa ha a che fare tucide con tutto questo facciamo un piccolo passo indietro nel 1995 uno dei più influenti grecisti americani del 900 influenti intendo Donald lo abbiamo già citato scrisse un libro intitolato on the Origins of War and preservation of Peace Ecco In questo volume kagan confrontava quattro casi di politica estera antichi e moderni per riflettere sui destini dell'egemonia statunitense uno di questi casi riguardava appunto la guerra del Peloponneso o meglio il periodo immediatamente precedente del conflitto cosa diceva kagan ecco per kagan l'atena americana come gli Stati Uniti usciti V dalla guerra fredda stava traendo nella sua orbita di influenza molti nuovi Stati ma l'egemonia ateniese fu minata da un atteggiamento troppo Acc condiscendente nei confronti dei nemici gli ateniesi non si dimostrarono abbastanza aggressivi nell'usare la loro forza militare e non mostrarono ai propri nemici il loro preponderante potere distruttivo si accontentarono scrive Testualmente kagan tenesi di esercitare una forma di minimal deterrence il senso di tutta l'argomentazione è chiaro per mantenere la pace La supremazia potenze come Atene e gli Stati Uniti non dovevano smettere di utilizzare il loro preponderante potere militare dovevano esibirlo sfruttarlo per atterrire i nemici significativamente l'operazione contro Saddam Hussein si chiamava shock and o sorprendere e mettere in soggezione i suggerimenti della Fonte antica non sarebbero però forse mai giunti alle orecchie dell'amministrazione americana se kagan non avesse ricoperto ruoli importanti negli ambienti neoconservatori come ricorderete nel 1997 kagan fu tra i 25 fondatori del Project for the new American Century quel think Tank che citavo all'inizio e che ebbe una forte presa sull'amministrazione Bush a capo del think Tank c'era il figlio di Donald kagan Robert kagan l'altro CAP era William Crystal e il padre di Crystal Irving Crystal uno dei più autorevoli patroni dei neocon nel 2003 riconobbe pubblicamente il debito che la politica estera dei neoconservatori aveva con l'opera di Tuci de con kagan scriveva il testo di politica internazionale preferito dai neoconservatori grazie al professor Donald kagan di Yale è il libro di tucide sulla guerra del Peloponneso naturalmente Dobbiamo immaginare che si trattasse del Tucidide ispiratore della deterrenza di cui abbiamo detto fino ad ora facciamo ora un salto e passiamo alla seconda lettura quella più vicina a noi siamo nel 2012 il ritiro delle truppe americane dall'iraq si è appena concluso l'egemonia unipolare degli Stati Uniti ormai ha lasciato il posto a uno scenario più complesso e segnato dall'ascesa della Cina in questo nuovo quadro tucilide incominciò a dare consigli diverse all'amministrazione americana nell'agosto di quell'anno sulle colonne del Financial Times uno studioso di relazioni internazionale di Harvard Graham Allison l'abbiamo citato annunciò che nel Pacifico stava prendendo forma la trappola di Tucidide di cosa si tratta lo abbiamo evocato anche ieri il concetto è molto semplice secondo Allison Tucidide spiegando le cause della guerra del Peloponneso aveva in realtà illustrato una dinamica Geopolitica di Port universale quando una potenza emergente ieri Atene oggi la Cina minaccia di spodestare quella dominante ieri Sparta oggi gli Stati Uniti il risultato più plausibile è la guerra e Per dimostrarlo 5 anni dopo Alison pubblicò un volume più impegnativo Destinati alla guerra possono Stati Uniti e Cina sfuggire la trappola di Tucidide Ecco qui Alison discuteva 16 casi storici antichi e moderni in cui a suo giudizio era possibile ravvisare la trappola di Tucidide e in ben 12 di questi 16 casi l'esito era una guerra lo scopo di Allison naturalmente non è quello diere di promuovere un conflitto tra le superpotenze bensì di immaginare soluzioni politiche che aiutassero a scongiurarlo ma è innegabile Che l' vooc immagine della Trappola di Tucidide contribuito in questi anni a far sedimentare in noi l'idea che una guerra una rivalità fonda tra Cina e Stati Uniti se è uno scenario più che probabile quasi inevitabile Ma la cosa importante è che le premesse stesse su cui si basa il paradigma di Allison presuppongono uno spazio geopolitico brutalmente anarchico naturalmente conflittuale in cui la politica di potenza è il fattore determinante nell'evoluzione delle relazioni internazionali ancora una volta insomma in maniera meno diretta più mediata gli insegnamenti di Tucidide figuravano e prefigurano un mondo naturalmente votato alla guerra è venuto però il momento di farci la domanda che tutti voi aspettate Ma le letture di Allison e di kagan sono davvero rispondenti a quello che leggiamo in Tucidide la risposta è poco la ricostruzione della guerra del peloponeso di Allison è piena di errori storici di rappresentazioni inadeguate della politica estera greca Atene Sparta le altre poleis ci appaiono dei delle semplici pedine di uno schema di forze puramente astratto che fraintende e banalizza i tratti essenziali della realtà storica di V secolo da molti punti di vista culturali religiosi economici anche internazionali anche peggio capita se volete leggere la presentazione dei casi moderni che spaziano dalle guerre di Carlo V contro Francesco i alla guerra fredda il modo in cui Elison sintetizza In pochissime pagine a volte qu quadri geopolitici estremamente complessi produce ricostruzioni quasi sempre caricaturali che faticherebbe a trovare spazio nei nostri manuali di storia delle scuole medie come capite non ci troviamo di fronte ad analisi geopolitiche ad analisi Scusate ad analisi storiche ma riuso raffazzonato di informazioni storiche per puntellare una modellizzazione Geopolitica il caso di kagan è naturalmente diverso Le oltre 60 pagine che kagan dedica alla guerra del Peloponneso riflettono L'esperienza di uno storico antico Tuttavia quando si passa alle analisi di Geopolitica non possiamo fare a meno di notare che le lezioni strategiche tratte da Tucidide stridono con il pensiero dello storico ateniese la politica della deterrenza auspicata da kagan non era per uccidere una soluzione plausibile o comunque così scontata e diretta per consolidare la sicurezza tutt'altro le storie pullulano di esempi discorsi che mostrano quantro la logica del terrore non fosse sufficiente a contenere i conflitti o quantomeno a contenere molti conflitti Semmai contribuiva ad alimentarli Vi potrei citare vari casi ma ho deciso di leggervi le parole che Tucidide fece pronunciare un oscuro ateniese diodoto figlio di eucrasia convulsa e drammatica in cui Atene doveva decidere se mettere a morte tutti i maschi adulti di uno Stato alleato che si era ribellato mi diodoto era contrario a questa soluzione non per ragioni morali Ma per opportunità politica Egli riteneva che la deterrenza non pagasse di fronte a uomini che erano disposti a tutto pur di sottrarsi al Giogo di Atene e e argomentava È semplicemente impossibile e chi lo pensa dà prova di grande stoltezza che la natura umana quando sia protesa con tutte le forze a raggiungere un obiettivo ne possa venire dissuasa per timore di qu cos'altro alla fine il parere di diodoto che parte minoritario ebb la meglio e Tucidide tra le righe ci fa capire che questa probabilmente fu la scelta più opportuna tornando a kagan la sua lettura delle storie non vuole evidentemente valorizzare l'intima complessità del testo antico e del pensiero strategico di Tucidide a kagan interessa solo e estrapolare dalla fonte spunti e informazioni utili per i suoi fini come per Allison il confronto con il passato è funzionale all'elaborazione di una strategia di consolidamento della leadership americana di 21o secolo tutt'altro Ecco vorrei chiudere il mio intervento riflettendo brevemente su questo modo di rapportarsi sul passato questa attitudine come capite sovra è sostanzialmente antistorica E antif perché guarda gli eventi e i testi non per quello che furono ma per quello che dovrebbero insegnarci tale attitudine si traduce quasi sempre in una ricerca ossessiva delle analogie delle continuità tra passato e presente e giunge a postulare l'immutabilità della natura umana allo scopo di identificare costanti dell'agire degli uomini ovviamente ci sono tante Nature umane spesso Quante menti la pensano i risultati di questo approccio come ho cercato di mostrarvi sono stati aberranti non solo perché hanno alimentato politiche di ciste fallimentari come quelle dei neoconservatori in Iraq o perché consolidano ancora oggi una visione ideologica dello spazio internazionale in cui ogni prospettiva di multilateralismo appare innaturale questo modo di guardare alla storia è aberrante anche per un'altra ragione perché non ci aiuta a potenziare la nostra capacità di leggere la realtà ma tende ad atrofizzarsi e insegnamenti spendibili nel nostro presente tanto più elaboriamo visioni povere e semplificate della realtà sia di quella antica che che fatichiamo a comprendere nella sua specificità sia di quella in cui viviamo che tendiamo a modellare indebitamente sul passato lo studio della storia Almeno a mio parere dovrebbe al contrario promuovere una cultura della complessità una ricerca dei dettagli che fanno la differenza un'attitudine che non si soffermi solo sulle dinamiche di lungo periodo sulle costanti Ma che aiuti soprattutto a capire l'irriducibile specificità del nostro presente in particolare quando lo leggiamo in rapporto a epoche lontane guardare al passato con questa distanza non come fanno gli aruspici di Tucidide ci aiuta a interpretare più liberamente credo più lucidamente il mondo che abitiamo affrancandosi atorio dell'analogia e forse prima o poi anche dall'idea che siamo destinati a combattere guerre spesso di cui non capiamo neanche la ragione [Applauso] Grazie Grazie ma perché proprio Tucidide perché proprio in America questa manipolazione perché in America in particolare in quegli anni andava molto in voga la dottrina del preemptive Strike cioè l'idea che siccome avrebbe detto un cattivo lettore di Tucidide è destino che due paesi si scontrino è meglio che decidiamo noi quando accade piuttosto che lo decidano gli altri quindi il colpo preventivo deve essere conseguenza di questa lettura quanto di più antistorico si possa