È un tranquillo pomeriggio di giugno, quello in cui Sir John Ambrose Fleming e Guglielmo Marconi stanno per dimostrare il funzionamento di un rivoluzionario telegrafo senza fili. I due scienziati sono pronti a 300 miglia di distanza. Quando, ancora prima di cominciare, la macchina riceve due inaspettati messaggi. Un insulto e una filastrocca canzonatoria che accusa il futuro premio Nobel di essere un truffatore.
L'esperimento è un disastro. Qualcuno è riuscito a inserirsi in quelle frequenze radio che Marconi dichiarava essere sicure e private. Il colpevole?
L'illusionista inventore Neville Maskelin, che dall'edificio a fianco con un altro telegrafo interferisce con la presentazione. Per molti questo è a tutti gli effetti il primo esempio di hacking della storia. Ma oggi Marconi si sarebbe potuto difendere da questo attacco intrusivo.
Dai tempi di Marconi, le tecnologie e gli strumenti per la trasmissione, l'immagazzinamento, la gestione e la protezione di dati e informazioni hanno fatto passi da gigante. Così come le potenziali minacce, che si sono evolute parallelamente. Soprattutto con l'avvento di internet, che sì, ci ha aperto a opportunità impensabili un tempo, ma ci ha anche esposto a pericoli che possono compromettere le vite di tutti noi.
È quindi ovvio che con lo svilupparsi di società sempre più dipendenti da sistemi informatici, siano emerse nuove tipologie di criminali, alla ricerca di falle da sfruttare per il loro tornaconto personale. In nostra difesa esiste la cosiddetta Cyber Security. L'insieme di mezzi e tecnologie per la protezione dei sistemi informatici dà attacchi di vario tipo.
Uno dei più comuni è il Denial of Service. in cui uno o più aggressori tentano di rallentare o negare l'accesso a un sistema informatico o una rete, come a un sito web, inondandoli di richieste per sovraccaricarli. Ci sono poi i malware, della cui categoria fanno parte tutti quei programmi utilizzati per disturbare le operazioni svolte da un computer, rubare informazioni sensibili, Ottenere accesso a sistemi informatici privati, addirittura prendere il controllo dell'intero dispositivo, il tutto senza che l'utente se ne accorga.
Tra i più pericolosi c'è il ransomware, che una volta installato, tiene sotto sequestro il PC della vittima o il suo contenuto, ad esempio crittografandolo, chiedendo poi un riscatto. O sempre tra i più comuni il phishing, che è quel tentativo di ottenere dati sensibili, password, PIN, eccetera, attraverso l'uso di mail truffaldine che sembrano provenire da fonti sicure. Ma in rete può succedere anche di peggio se non si presta attenzione. Poco importa se siamo privati cittadini, aziende o apparati governativi. Il rischio di essere attaccati è inversamente proporzionale a quanto facciamo per proteggerci.
A un privato può bastare poco per restare al sicuro. Fare attenzione a cosa si scarica e quali siti si visitano. Non fornire dati personali a sconosciuti. Usare password alfanumeriche cambiandole regolarmente.
e tenere sempre aggiornato il proprio antivirus. PMI e grandi aziende, invece, devono sicuramente affrontare queste minacce in maniera più strutturata, educando i propri dipendenti sul funzionamento delle minacce e su come evitarle, confrontandosi con uno o più tecnici specializzati, mettendo in sicurezza la rete utilizzata. gestendo i privilegi degli utenti e monitorando regolarmente i sistemi informatici.
I governi, dal canto loro, sono coscienti dei pericoli derivanti da queste tipologie di attacchi, soprattutto per quanto riguarda il furto di informazioni e dati sensibili, motivo per cui molti stati hanno iniziato a prendere provvedimenti, creando vere e proprie task force di esperti di cyber security. Reclutando hacker ravveduti, sviluppando nuove tecnologie e promulgando leggi a tutela dei propri cittadini. Fintanto che dispositivi elettronici e internet faranno sempre più parte delle nostre vite, saremo continuamente esposti a minacce informatiche via via più evolute.
Alcune potremo individuarle e arginarle nell'immediato. Altre saranno più subdole e si manifesteranno dopo molto tempo. L'importante sarà, così come lo è oggi, continuare a tenersi aggiornati e mettere in atto tutte le buone pratiche che gli esperti di Cyber Security ci consigliano. Oltre a usare uno degli strumenti più efficaci in qualsiasi contesto. Il buonsenso.