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Laocoonte: Storia e Influenza Artistica

voglio raccontarvi la storia del gruppo scultoreo della wsr fonte una delle opere più celebri dell'antichità e di tutta la storia dell'arte ma raccontare la storia del conte equivale in un certo modo a raccontare in parte tutta la storia dell'arte quella dell'antichità a quella del rinascimento quella del neoclassicismo vedrete appunto per le vicende che accompagnano questo celeberrimo gruppo scultoreo allora prima ancora di analizzare l'opera devo raccontarvi la storia di questo personaggio parliamo di conte che era questo sacerdote troiano sacerdote del dio apollo o forse di poseidone ma si pensa più del dio apollo apollo che aveva voluto ho tentato di impedire l'ingresso del famoso cavallo di [ __ ] nella città di [ __ ] durante la guerra appunto di [ __ ] tra gli achei e troiani ne descrive così lo descrive la scena e ne nella sua eneide virgilio ricordando la classica la celebre fase ho timore dei danari anche se recano doni noi greci gli achei sono da temere in ogni caso sentite cosa racconta virgilio qui un nuovo avvenimento più grande è molto più orrendo si offre agli sventurati e turba i cuori sorpresi laoconte sacerdote tratto a sorte a nettuno immolava un grande toro presso le aree solenni ma ecco da te ne do in coppie per le profonde acque tranquille inorridisco a raccontarlo due serpenti con immense volute incombono sul mare e parimenti si dirigono alla riva i peti erti tra i flutti e le creste sanguigni sovrastano le onde tutta l'altra parte sfiora al mare da tergo e in curva in spire gli enormi d'orsi scroscia il gorgo schiumante è già approdavano e iniettati di sangue di fuoco gli occhi perdevano lambivano con lingue vibrate le bocche sibilanti fuggiamo esangui a quella vista i serpenti con marcia sicura si dirigono sul ponte e prima l'uno e l'altro serpente avignone piccoli corpi dei due figli e di serrano e a morsi si pascono delle misere membra poi afferrano e stringono in grandi spire lui che sopraggiunge in aiuto e brandisce le armi ha vinto due volte alla vita ea torti sia il collo due volte con le terga squamose sovrastano con il capo e collante cervici egli si sforza di svellere i nodi con la forza delle mani cosparso le bende di sangue corrotto e di nero veleno eleva orrendi clamori alle stelle quali i muggiti di un toro ferito che fugge dall'ara e scuote via dal collo la scure malcerta allora queste parole molto forti di virgilio ci introducono davvero questa storia una storia quindi che affonda le sue radici nell'antichità appunto che dicevo la guerra tra i troiani e gli achei il sacerdote di apollo o di poseidone bravo conte intuisce che questo cavallo di legno abbandonato davanti alle mura della città come un dono nasconde un insidia si avventa sul vetro del cavallo scaglia una lancia e dal rumore che ho dei tool ice che questo cavallo recavo il suo interno ma al suo interno si nascondono dei soldati quindi cerca di allertare i suoi concittadini i troiani e cerca di convincerli a non fare entrare in questo cavallo a questo punto si reca sulla spiaggia per celebrare questi rituali e cercare di invocare gli dei per poterne avere la protezione ma athena che invece proteggeva i greci manda in punizione appunto a punire il suo ruolo noti sacerdote protettore della città athena manda questi orridi serpenti a punire lui e i suoi figli la storia quindi è profondamente drammatica perché oltretutto il momento in cui i troiani vedranno appunto morire laoconte i suoi figli prenderanno questa morte drammatica come un segno che gli dei vogliono che questo cavallo entry e quindi la storia la conoscete come proseguirà ma la storia di questa opera è davvero interessante e curiosa perché ne parla plinio il vecchio questo storico romano ci racconta nella sua storia naturale appunto di questa opera anche lui avrebbe visto all'interno della casa dell'imperatore tito scrive le puglie di molto la fama della maggior parte opponente sì alla libertà di certuni tra le opere notevoli la quantità degli artisti perché non uno riceve la gloria nei diversi possono ugualmente essere citati come nella wsr conte che è nel palazzo dell'imperatore tito opera che da anteporre a tutte le cose dell'arte sia per la pittura sia per la scultura da un solo blocco per decisione di comune accordo i sommi artisti sandro polidoro ea tana d'oro di rodi fecero lui è i figli e mirabili intrecci dei serpenti dalle parole di plinio quindi veniamo a scoprire che questi questa opera sarebbe frutto delle mani di tre futuri age sandokan ad ora polidoro attivi secondo alcuni tra il secondo il primo secolo avanti cristo questa opera che voi vedete è un'opera monumentale colossale alta due metri e 42 quindi davvero è stupefacente e scenografica coinvolgente ecco utilizziamo per descriverla tutti quelli che sono gli aggettivi che normalmente impieghiamo che a descrivere le opere del periodo ellenistico in realtà ci saranno delle dotazioni proposte differenti per questa per questa prova noi per il momento ci atteniamo a questa che ho appena detto quindi secondo primo secolo avanti cristo allora parliamo per un attimo dell'opera in sé la storia con la grammatica che vi ha raccontato il momento immortalato da questi tre scultori e quello più drammatico più intenso in cui questi tre meravigliosi corpo in particolare il corpo anatomicamente perfetto di loud conte e dei suoi figli sono appunto a sviluppati dalle spire nodose muscolose durissime avvolgenti di questi serpenti vedete la testa di uno da questa parte l'altra testa sull altro serpente sta sviluppando l'altro figlio vedete appunto che la scena profondamente drammatica perché ci viene mostrato il momento del dolore più intenso è un'opera tra l'altro ambivalente perché sia da un lato ne ammiriamo la bellezza incredibile dal punto di vista compositivo anatomico della resa espressiva dall'altro siamo davanti allo spettacolo più drammatico dramma l'agonia di un padre possessi costretto ad assistere alla morte dei suoi figli senza poterla impedire e poi costretto morire lui stesso quindi un'opera che ci mette davanti a un agonia che è sia fisica che morale vedete che la composizione è profondamente dinamica potremmo seguirla dal piede del figlio che noi vediamo a destra e salire in diagonale seguendo appunto questo poderose queste poderose membra e il torso il busto in torsione di lo conte per arrivare a questo braccio che era coinvolto dalla lotta col secondo serpente appunto di qui è persa traccia tra l'altro questo braccio stato ricostruito più volte e in questa versione è soltanto relativamente di recente ma insomma questo questa composizione noi dinamica e con questa salita in diagonale sicuramente molto espressiva vedete che ci sono i due figli quello che noi vediamo a destra che ancora si regge in piedi da solo riesce si rivolse volta in direzione del padre quasi a chiedergli conforto aiuto vedete graal espressione in volto preoccupato corrucciata mentre l'altro figlio per noi vediamo dalla parte di sinistra è già quasi completamente esanime vedete qui il volto il l'altra uso quasi a sviluppare completamente la lotta impari tra questo ragazzino che ormai si sta lasciando andare in questa lotta che ormai è destinata a spegnersi ovviamente è vederli come vittime questa opera la domanda che spesso emerge in classe ma è un'opera originale o è una coppia premio ci dice che i tre scultori avevano lavorato con un unico blocco di marmo e questa opera che noi vediamo non è realizzata come un unico blocco di mano per cui potrebbe essere una coppia ma c'è chi dice che per la fattura in particolare notando questo tratto che scegliete alla spalla del figlio come vediamo a destra e si ricongiunge al ginocchio qualcuno dice che a livello tecnico questa e manifatture potrebbero suggerire l'uso del bronzo della tecnica della fusione a cera persa quindi è un originale in bronzo perduto ma questo sicuramente non è l'aspetto principale su cui vorrei concentrarmi sicuramente un'opera che da un certo punto di vista è perfetta per quanto riguarda la composizione questa esprime espressività intensissima e questo sbilanciamento dell'emotività a destra ancora cioè vita mentre vedete che il nostro occhio portato a ruotare arrivare verso l'alto dove evidentemente laoconte stava lottando con forza con con carattere e con angoscia no non soltanto è una sofferenza dicevamo fisica ma anche morale psicologica di dover assistere alla morte dei figli guardate anche la profonda espressività del suo volto questa barba e queste ciocche di capelli così separati così accentuati la bocca la testa rivolta verso verso indietro la bocca aperta quindi noi intuiamo anche l'effetto quasi di sinestesia al grido quel grido di cui appunto le idee ci porta memoria no quindi le parole che lui sta pronunciando la sofferenza in tutti i modi possibili mare anche un'opera questa che farà davvero scuola come vi dicevo questa opera verrà ri scoperta nel 1506 immaginateli improvvisamente nel pieno del rinascimento in quello che noi definiamo rinascimento piene maturo questa opera comparirà verrà rinvenuta casualmente le lavigne la vigna di un proprietario sul colle oppio in prossimità del luogo in cui davvero esisteva la dimora dell'imperatore tito quindi potrebbe essere davvero l'opera che aveva visto e descritto plinio nel suo testo la cosa che è impressionante è che però quando l'opera riemerge nel 1506 tra gli artisti che assistono alla riscoperta dell'opera ci sono dei grandi nomi dei grandi personaggi nel pieno rinascimento in particolare giuliano da sangallo ma ancora più in particolare michelangelo buonarroti ovviamente immaginate effetto sconvolgente che il rinvenimento di un'opera come questa che incarnava perfettamente la classicità ma la classicità coniugata con tutto il valore el espressività del pathos con l'effetto appunto scenico scenografico coinvolgente e spettacolare che erano e di questo realismo fortissimo accentuato che erano tipici caratteri delle miss marche immaginatevi l'impressione che potevano averne che potevano trarre noi contemporanei durante il reperimento 1506 l'opera viene quindi accostata per stile alle opere più celebri del periodo ellenistico qualcuno addirittura anche avanzato l'ipotesi che potesse essere stata realizzata non dai tre scultori che vi ho detto ma dai maestri di bergamo cui vi sto mostrando alcuni dettagli del freddo celebre club della gigantomachia del altare di bergamo oggi questo dito a berlino ma vi dicevo e michelangelo buonarroti che assiste a questo rinvenimento ne è fortemente colpito in cui vi dicevo comincia il resto della storia il resto della storia dell'arte intanto la statua verrà immediatamente acquistata dal papa giulio ii della rovere vi ricordo così per inciso che il papa giulio ii sarà tra i più importanti committenti di michelangelo sarà il committente della volta della sistina per intenderci sarà anche il committente di raffaello sanzio delle stanze vaticane per un uomo potentissimo ecco giulio ii fa acquistare questa statua e la fa posizionare nel cortile del giardino del belvedere che nel frattempo aveva progettato un altro grandissimo artista rinascimentale che è donato bramante quindi davvero questa statua si associa ai nomi tutti questi personaggi e le opere che state vedendo sono alcuni schiavi realizzati da michelangelo buonarroti e che vedete portano in sé la traccia o nell'anatomia o nella torsione o nel dramma oppure in tutte queste componenti e anche altre l'influenza della conte vi mostro altre opere di michelangelo buonarroti guardate appunto questo celebre mosè ciò che resta del monumentale progetto per la tomba di giulio ii alla quale michelangelo lavorerà per buona parte della sua vita il mosè voi vedete il dovuto e guardate come con una gamba avanzata e quell'altra più indietro il busto ruotato certamente non con questa torsione drammatica ma sicuramente questa è quindi no con le tavole della saggezza ha in mano quindi ovviamente deve avere una certa compostezza ma avrei potuto inserirvi anche tantissimi tra i profeti e le sibille che michelangelo dipinge affresca sulla volta della sistina proprio per farvi capire come lui vada in quella direzione di ho messo però un'altra opera stiamo parlando della sagrestia nuova di san lorenzo firenze opera sempre di michelangelo buonarroti in cui vedete la statua di giuliano de medici e al di sotto la rappresentazione del giorno e della notte ecco allo stesso modo guardate come la postura di giuliano sia molto simile a quella del museo e da un certo punto di vista anche qui contenendo il dramma perché stiamo parlando di personaggi che dovevano avere una loro rispettabilità sicuramente c'è una sorta di profondo ripensamento della struttura della corte così come parlato in particolare il giorno con questa torsione del busto questo dramma accentuato queste membra aggrovigliate sarà un tratto tipico di michelangelo qui vi ho messo un ingrandimento di giuliano e possiamo avanti perché la storia fa altri altri passi in avanti arriviamo momento del neoclassicismo quando un teologo e teorico filosofo e per noi tra i primi storici dell'arte tedesco che si chiama io anni oa chi winkelmann descriverà il laocoonte con queste parole e queste parole saranno quelle che noi dovremmo ricordarci quando parleremo del neoclassicismo che a questo movimento storico artistico che esplode alla metà del settecento e che si protrae fino ai primi decenni dell'ottocento in particolare dopo la riscoperta di alcol hanno dei pompey 1738 e 48 leggiamo cosa dice vinca la generale principale caratteristica dei capolavori greci è una nobile semplicità e una quieta grandezza sia nella posizione che nell'espressione come la profondità del mare che resta immobile per quanto agitata ne sia la superficie l'espressione delle figure greche per quanto agitate da passioni mostra sempre un'anima grande è posata quest'anima nonostante le atroci sofferenze si palesa nel volto della wsr conte e non nel volto solo questa descrizione ci dà veramente l'idea della impressione che ancora a distanza di secoli quindi quel gruppo scultoreo creava in chi entrava in contatto ma succede qualcosa di interessante a questo punto siamo arrivati al neoclassicismo di ho detto sul finire del settecento arriviamo al momento in cui ha preso il potere napoleone iii napoleone nel 1798 con una sorta di esproprio si impossessa di una serie di opere che sono appunto nei territori che lui ha conquistato e in particolare quindi porta in francia il gruppo scultoreo del laocoonte stesso che verrà custodito per un certo periodo di anni per pochi hanno in realtà all'interno di quello che oggi è il lupo quindi museificato e quindi proposto alla vista allo studio di tutti gli artisti che nel frattempo erano in francia erano a parigi e questo è significativo perché questo porterà influenzare un'intera generazione di artisti che erano attivi in quegli anni particolare li sta mostrando una celeberrima opera di jacques louis david che sarà il pittore francese neoclassico più importante che vi farò conoscere quando sarà il momento e vi mostro questa opera celeberrima che è questo rita tuttora al louvre che sentito la giuramento degli orazi che riprende una storia romana la lotta al duello è tra gli orazi ei curiazi vi racconterò quando sarà il momento ma vi vorrei mostrare appunto il padre la figura del padre centrale che sta innalzando queste spalle facendo pronunciare il giuramento o roma o morte ai suoi figli che dovranno immolarsi appunto casa avete di roma maglia di quello vorrei mostrare appunto questo personaggio barbuto e riccio che sicuramente questo parco stati cura di questo padre che è disposto a quanto di più estremo si possa pensare per un padre cioè mandare a morire sacrificare l'amore preso ai figli per l'amore di padre queste strane totalmente neoclassico a questo punto però la storia va avanti perché nel frattempo che sta mostrando soltanto un dettaglio di un'altra celebre meravigliosa opera che studieremo che farà la zattera della medusa di géricault artista romantico francese che realizza questa opera nel 1819 quindi pochi anni dopo che l'opera in realtà il gruppo della conte tornerà se ne andrà da parigi perché qui vedete appunto questo personaggio la storia molto drammatica di un fatto di cronaca che era avvenuto un naufragio di una nave e alcuni superstiti erano stati caricati 150 superstiti erano stati caricati a bordo di questa zattera di fortuna e di questi dopo 13 giorni alla deriva nel mare soltanto una quindicina verranno salvati ecco ieri colle che dipingerà la otterrà inserirà a questo personaggio pensoso e rassegnato che tiene in grembo che porta vicino a sé con questa mano il corpo senza vita di suo figlio ancora una volta il ripensamento guardate la barba folta e ricci intensi l'espressione torna ancora una volta un richiamo chiaro evidentissimo alla conte ma la storia che vi ho raccontato la lunga storia che abbiano contato si conclude quando nel 1815 con il congresso di vienna e la restaurazione quindi non amava alla fine del fatta prima alla fine dell'epopea napoleonica quindi il congresso di vienna riporta gli equilibri a livello europeo così come erano prima delle varie rivoluzioni prima della epopea napoleonica appunto 1815 e porta anche alla come dire alla cancellazione di quelle che erano state appunto i soprusi e le ruberie attuate legalmente attuate da napoleone buonaparte e in particolare un artista che si chiama antonio canova artista neo classico per eccellenza lo scultore neoclassico per eccellenza si occuperà in particolare del rientro in vaticano del gruppo scultoreo in vaticano dove tuttora è questo video è questo rito appunto la pinacoteca chan e nei musei e pio clementini appunto della della collezione vaticana quindi nei palazzi vaticani vi sto mostrando un opera celebre di antonio canova che ercole elica quindi la storia molto diversa ma mi interessava mostrarvi davvero come nella ricerca anatomica nel dinamismo nella torsione nel figurano nelle composizioni oblique guardate di nuovo la barba folta no di nuovo quindi riferimento ecco è un'opera che pur essendo appunto così antica e in fondo così misteriosa ha davvero segnato tutta la storia dell'arte fino a questo momento