Oggi andremo insieme alla scoperta dei climi e dei biomi del nostro pianeta. Vedremo come le caratteristiche climatiche influiscono sulla bellezza e sulla varietà delle specie vegetali e animali tipiche di certe zone geografiche e risponderemo a domande come ad esempio, qual è il bioma tipico della giungla dove vive la tigre, animale che ormai è in via di estinzione, dove si trova sul nostro pianeta? I deserti possono essere anche freddi? E se volessimo trasferirci e andare a vivere in un posto con il favorevole clima mediterraneo, che è tipico della zona in cui viviamo, in quale altri posti della Terra potremmo andare? Quando abbiamo parlato di paralleli e di latitudine, abbiamo visto che è possibile individuare delle zone astronomico-climatiche sul nostro pianeta.
Ora, osserviamo la figura e guardiamo le isoterme. medie, ossia le linee che hanno uguali temperature medie nel mese più freddo. Ebbene, esse coincidono sostanzialmente con i tropici e con i circoli polari.
Per questo è possibile individuare una zona tropicale torrida, che è caratterizzata da climi caldi, una zona temperata boreale ed australe, che appunto è caratterizzata da climi temperati, e una zona polare con climi tipici freddi. In un'altra video lezione abbiamo visto però che tra i fattori che influenzano il clima non c'è solo la temperatura e la latitudine, ma anche l'umidità e le precipitazioni giocano un ruolo importante. Per questo le varie classificazioni dei climi individuano in base a questi due elementi dei climi caldo umidi con temperature elevate e piogge abbondanti, climi aridi evidentemente dove le precipitazioni sono pressoché assenti, climi temperati dove infatti le temperature e le precipitazioni sono variabili e climi freddi dove decisamente le temperature sono molto rigide e quindi fa molto freddo. Iniziamo dunque a vedere insieme i climi caldo-umidi.
La latitudine influenza la temperatura perché è associata all'irraggiamento dei raggi solari. All'equatore i raggi del sole cadono perpendicolarmente, il dia e la notte sono uguali, le temperature sono elevate, le piogge costanti per via della costante zona ciclonica. Abbiamo un clima equatoriale che interessa le zone dell'Amazzonia, del bacino del Congo, l'Asia meridionale, l'Indonesia. Il bioma è quello della foresta pluviale, con una vegetazione impenetrabile, lussurreggiante, sempre verde. Tipici sono la pianta della gomma, il mogano, le liane, le mangrovie.
Abbiamo svariate specie di anfibi, di insetti, di uccelli, tantissimi rettili e varie specie di scimmie. Questo bioma è sotto attacco da parte dell'uomo per lo sviluppo delle piantagioni. Sempre nella zona tropicale troviamo aree caratterizzate dal clima monsonico, che è determinato appunto dalla presenza di questi venti, i monsoni, che portano piogge nella stagione estiva, da maggio ad ottobre, e siccità nei mesi invernali. in India, dove infatti vi sconsiglio di andare d'estate altrimenti poi volete pioggia ogni giorno, ma anche nell'Asia meridionale, nella penisola indocinese o nel Madagascar. Il bioma che si è sviluppato in queste zone ci è certamente noto, se abbiamo letto il libro della giungla o visto film o cartoni di Disney.
La vegetazione... è rigogliosa, con piante anche molto pregiate, tra cui il tec, il mogano, l'ebano. Le radure si alternano alle cosiddette caduscifoglie, cioè le piante che perdono le foglie durante la stagione secca. E quanto agli animali, beh, se ci ricordiamo appunto il libro della giungla, ci ricorderemo anche di bandiera, la pantera, o la tigre, shurkan, elefanti o scimpanze.
Nella fascia tropicale, tra i climi caldo-umidi, troviamo anche quello della savana, caratterizzata sempre da temperature elevate e precipitazioni abbondanti, che però si concentrano nella stagione delle piogge e sono pressoché assenti nella stagione secca. La savana è presente in tutti i continenti, tranne l'Europa. Anche in questo caso, un famoso cartone di Walt Disney, Il Re Leone, ci aiuta a ricordare le caratteristiche del bioma della savana. Pochi alberi, come le acacee e i baobab, e ampie distese erbose che arrivano a seccare per poi tornare regogliose durante la stagione delle piogge, che porta al rifiorire della vita.
È il regno degli erbivori, come zebre, gazzelle, facoceri, giraffe e dei grandi carnivori. Basti pensare al leone, il ghepardo, il leopardo. La presenza dell'uomo in queste zone è caratterizzata da tribù nomadi che praticano l'allevamento e l'agricoltura di sussistenza, ma anche più recentemente dallo svilupparsi di piantagioni, quali il caffè, la canna da zucchero, il sorgo, il miglio, la manioca e altri ancora. Gli iniaridi sono caratterizzati dalla scarsità di precipitazioni. Se guardiamo bene sul nostro pianeta, grandi aree aride sono situate lungo i tropici, dove abbiamo visto, insiste costantemente, una zona anticiclonica che impedisce il formarsi di nubi e piogge.
In queste zone troviamo i deserti caldi, che in realtà sono caldi, sì, ma di giorno. Infatti la temperatura raggiunge anche più di 50 gradi, mentre di notte la temperatura scende molto anche sotto lo zero, quindi c'è una forte escursione termica giornaliera. Il deserto caldo che tutti conosciamo è certamente quello del Sahara, ma abbiamo anche altri deserti caldi, quali il deserto arabico, quello della Namibia o anche quello che si trova nell'America settentrionale, negli Stati Uniti o anche l'America meridionale in Cile o ancora in Australia. Il bioma del deserto è caratterizzato da ovviamente le tipiche dune di sabbia giallastre, piante e arbusti che sorgono qua e là, quali acacee, ma soprattutto piante xerofile che riescono a trattenere l'acqua e palme in corrispondenza delle oasi.
Gli animali che riescono a sopravvivere in questo clima così arido sono per esempio i camaleonti, la volpe del deserto, scorpioni e dromedari. La presenza umana è scarsa in queste zone. limitata a tribù nomadi che praticano la pastorizia e coltivazioni si possono trovare in occasione delle oasi. Ma non esistono solo i deserti caldi, esistono anche quelli freddi, si trovano a latitudini più elevate rispetto ai tropici.
Quello più famoso è certamente quello del Gobi, ma abbiamo anche per esempio il Great Basin Desert negli Stati Uniti o anche quello della Patagonia. nell'America meridionale. Nei deserti freddi, a differenza di quelli caldi, l'escursione termica è soprattutto stagionale, con temperature molto elevate d'estate, anche più di 40 gradi, e molto basse d'inverno, oltre i meno 30 gradi. Spesso l'aridità è dovuta alla presenza di montagne, che ostacolano l'arrivo delle nuvole. Il bioma dei deserti freddi è caratterizzato da lunghe distese pietrose e sabbiose con cespugli di Artemisia, Ginepro.
Gli animali che popolano queste zone sono anche per esempio l'orso, roditori, cammelli e tante specie di rettili. La presenza umana è limitata a tribù nomadi che praticano la pastorizia. Nella fascia limitrofa, quella desertica, troviamo quella con clima predesertico, tipica del Sahel, ma presente anche in Asia e in Australia.
Le precipitazioni sono scarse, le escursioni termiche significative. Il bioma tipico è quello della steppa, con cespugli, gli stipa appunto, che si alternano a graminacee e a rusti. Animali che popolano in questo bioma sono per esempio i bisonti, i coyote, ma anche animali...
quali cavalli o anche il cangur in Australia. In queste zone l'uomo pratica l'allevamento e la produzione di cereali. Passiamo ora ai climi temperati.
Quello che conosciamo certamente è quello temperato caldo mediterraneo che però non si trova solo nell'area geografica del nostro mare però altrimenti potremmo andare a vivere se volessimo avere un clima così favorevole come il nostro. Per esempio in California. o lungo le coste del Cile, o ancora in Sudafrica, o in Australia Meridionale. Il bioma caratteristico di questo clima è quello della macchia mediterranea, con pini marittimi, natifogli, arbusti e anche molti animali, quali il cinghiale, le volpi, i gabbiani, che però hanno dovuto perdere in parte questo loro abito a favore degli insediamenti umani e dell'agricoltura, in particolare la vite, l'ulivo e gli agrumi.
Parte delle zone temperate sono anche caratterizzate da un clima fresco. con inverni non eccessivamente rigidi e con piogge che variano in base alla vicinanza all'oceano. E così abbiamo ad esempio climi oceanici, come quelli dell'Europa occidentale, pensiamo alle coste della Francia, del Regno Unito, dove si scaricano le precipitazioni dell'acqua evaporata dal vicino Atlantico, o anche climi continentali, con minore piogge, come l'Europa centrale, per esempio.
Abbiamo anche questo clima nelle Americhe o anche in Cina. Pensiamo al clima sinico, monfonico cinese, o anche in Australia, in Nuova Zelanda per esempio. Il bioma è quello della foresta dei latifoglie, cioè piante decidue con foglie che cadono, quali querce, betulle, fagge, eccetera.
Ecco qua il nostro panda, che è tipico abitante della foresta delle aurifoglie. Abbiamo anche tanti altri animali. quali caprioli, tassi e quant'altro. Da dove le piogge sono minori, allora abbiamo la prateria, che è un bioma che è caratterizzato da erbe, arbusti ed è popolato da bisonti e cavalli.
Ecco, questo clima temperato fresco è certamente molto favorevole agli insediamenti umani, per questo molte città si sono sviluppate in questi ambiti climatici e anche l'agricoltura è stata molto favorita, anche perché in queste zone... I parassiti si sviluppano meno facilmente che nelle zone tropicali. Nella zona temperata, avvicinandoci ai circoli polari, abbiamo anche i climi freddi, che caratterizzano soprattutto l'emisfero boreale, quello a nord.
Qui l'inverno dura più di otto mesi e le estati sono molto brevi. Le temperature medianue sono comprese tra i 10°C sopra lo zero e i 30°C sotto zero. Parliamo di zone quali la Russia settentrionale, la Siberia, la penisola scandinava, il Canada, l'Alaska.
Il bioma tipico è quello della taiga o foresta boreale, con le sue distese di conifere, di alberi cioè agiformi, che si proteggono in questo modo con questa conformazione proprio dalle temperature rigide e costituiscono l'habitat ideale per lupi, orsi. linci e altri animali ancora. Certamente un bioma affascinante, che però è scarsamente popolato dall'uomo, proprio per via delle temperature. Infine, in corrispondenza con i circoli polari, abbiamo i climi freddi subpolari, con temperature che superano lo zero solo nelle brevissimi estate, e che troviamo nel Canada settentrionale, sulle coste della Groenlandia, nell'estremo nord della Russia. Il bioma caratterizzante è quello della tundra, con vasso di stese ghiacciate per gran parte dell'anno, che disgelano quando le temperature lievemente si alzano, pur permanendo il permafrost, e lasciano spazio a muschi e lichemi.
Questo è il regno delle renne, delle volpi bianche, delle lepri, degli yak. La presenza umana in queste zone era rifatta. ed è caratterizzata soltanto da cacciatori, pescatori e allevatori.
E concludiamo con il clima freddonivale. Man mano che ci avviciniamo ai poli non c'è più vegetazione, ma soltanto presenza costante di ghiaccio, tanto freddo. Solo gli orsi polari, le foche e i pinguini sono gli animali che popolano questi ambienti.
In realtà i climi freddi caratterizzano anche le zone di alta montagna. dove l'altitudine è la principale causa delle temperature rigide, là dove osano le aquile, delle alpi e delle montagne rocciose, i condorandini e le occhi indiane, capace addirittura di sorvolare in otto ore il tetto del mondo, l'Himalaya, e dove l'uomo sfida la natura e i suoi limiti.