oleodinamica tratteremo qualche concetto ovviamente qualche base di oleodinamica l'olio dinamica anche detta oleoidraulica è una tecnologia che utilizza un fluido idraulico per trasferire energia da un generatore a un attuatore il concetto è identico alla pneumatica semplicemente la differenza rispetto alla pneumatica e che qui utilizziamo un fluido idraulico mentre prima utilizzavamo aria compressa. Trovo applicazione ovviamente in tutta quella che è la meccanica, si occupa dello studio della trasmissione dell'energia tramite fluidi in pressione, in particolare olio idraulico. Rispetto alla pneumatica ci sono delle pressioni in gioco che sono notevolmente superiori, 10 volte superiori e si arriva fino a circa 500 bar come pressioni di esercizio.
Le forze esercitate quindi sono molto maggiori rispetto alla pneumatica, ovviamente a parità di ingombro degli attuatori. I componenti a causa delle altre pressioni sono costituiti normalmente in acciaio. Essendo l'olio un fluido incomprenibile è migliore il controllo della velocità e della posizione rispetto alla controparte pneumatica e rispetto alla pneumatica l'impianto è un impianto a circuito chiuso. Quindi mentre nei circuiti pneumatici l'aria compressa veniva compressa nel compressore e poi veniva scaricata in ambiente dall'utilizzatore, in questo caso siamo di fronte a un circuito chiuso, in quanto ovviamente non si può scaricare l'olio nell'ambiente.
Dal punto di vista fisico, i parametri fisici più importanti che prendiamo in considerazione sono la massa, il volume, la pressione e la velocità del fluido nel condotto. Seguono delle leggi fisiche che andiamo a ripassare un attimino. Ovviamente si hanno dei problemi rispetto all'aria nell'utilizzo di questi circuiti. Perché? Perché abbiamo molte più parti di carico e quindi bisogna limitare la lunghezza delle tubazioni.
Quindi rispetto ai circuiti ad aria compressa la dimensione dell'impianto è un pochino più limitata. ogni attrezzatura normalmente ha la sua centralina per la produzione di energia quindi per la trasformazione di energia da elettrica a meccanica nella pompa a energia di pressione nell'olio e poi l'altro problema è ovviamente lo spessore e il peso delle tubazioni che ovviamente per le elevate pressioni in gioco sono molto più pesanti, molto più spesse allora dicevamo un piccolo ripasso su quelli che sono principi che regolano questa materia. Partiamo dal principio di Pascal. Il principio di Pascal ci dice che la pressione esercitata su un liquido si ripartisce in tutte le direzioni con la stessa intensità.
Cosa vuol dire? Vuol dire che se noi andiamo a prendere ad esempio il torque idraulico che si basa su questo principio, qui all'interno del fluido, essendo tutto quanto comunicante, la pressione sarà uguale in tutti i punti. e quindi anche su queste due superfici, queste che sono indicate con A1 e con A2. Questa superficie A1 però è molto più piccola della superficie A2, e quindi se noi andiamo a esprimere la forza applicata su queste superfici, per mantenere in equilibrio queste superfici, vedremo che F1 sarà uguale alla pressione, la gente da questa parte, per A1, e F2 sarà uguale alla pressione, che sarà identica a quella che c'è su A1, per la superficie A2.
Quindi F1 è uguale a pressione per A1, F2 è uguale a pressione per A2. Quindi F1 diviso F2, o qua anche lo possiamo scrivere così, F1 sarà uguale a F2 per A1 diviso A2. Quindi si può concludere che se A1 è più piccola di A2, quindi se questa superficie, questo pistone, è più piccolo rispetto al pistone 2, la forza F1 sarà più piccola della forza F2.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che applicando una piccola forza da questa parte ottengo una pressione che si distribuisce uniformemente dappertutto e che mi permette di alzare dei carichi da questa parte anche molto elevati. E' il principio su cui si basa il torchio idraulico, il martinetto idraulico.
quello che viene utilizzato il click per sollevare le automobili concetto in pochino quello Vediamo anche un attimino la legge di Stevino. Cosa dice questa? Dice che la pressione che viene esercitata da un liquido in un punto all'interno della sua massa, posizionata a una certa distanza h dal pelo libero, il pelo libero è questo, è quello a contatto con l'aria, è dato dal prodotto della massa volumica del liquido dell'accelerazione di gravità e della distanza h da questo pelo libero.
Cosa vuol dire? Vuol dire che la mia pressione... partirà da uno zero sul pelo libero dell'acqua, ovviamente parliamo di pressioni relative perché altrimenti se parliamo di pressioni assolute qui abbiamo un'atmosfera che è già presente, ma il concetto è lo stesso. E poi poco per volta questa pressione crescerà linearmente man mano che si va verso il fondo, man mano che aumenta la colonna d'acqua, quindi da zero a un massimo sul fondo. Da cosa dipende la pendenza di questa curva?
Dipende soltanto... dalla massa volumica del liquido, quindi da quanto questo liquido è denso, detto in parole povere. Queste due curve, vedete, sono assolutamente parallele, la differenza fra queste due curve è soltanto la pressione atmosferica.
Questa è la curva delle pressioni relative, parte da zero e arriva al massimo qua in fondo, questa è la curva delle pressioni assolute, qui avremo in corrispondenza dello zero della pressione relativa, cioè in corrispondenza del pelo libero, avremo un'atmosfera, e poi si va giù fino a un massimo, percorrendo una strada assolutamente parallela a quella che abbiamo visto prima delle pressioni relative. Legge di conservazione della massa. La legge di conservazione della massa ci dice che in un condotto tutta la quantità di liquido che entra da una parte del condotto esce anche dall'altra parte. Quindi la quantità di liquido che entra nell'unità di tempo, la portata del liquido nell'unità di tempo rimane costante. Espresso in termini matematici questa portata si può esprimere come il prodotto della velocità del liquido in ingresso per la sezione del mio condotto in ingresso e qua in uscita avrò la velocità del liquido in uscita per la sezione che ho in uscita.
Se io inverto questa formula ottengo che la velocità in uscita sarà uguale alla velocità in ingresso per il rapporto delle due aree. Cosa significa questo in termini pratici? che al diminuire della sezione la velocità cresce. Quindi se la sezione diminuisce, la velocità del fluido è più alta, se la sezione aumenta, la velocità del fluido è più bassa. È abbastanza intuitiva la cosa.
Abbiamo poi il teorema di Bernoulli. Il teorema di Bernoulli è un teorema di conservazione dell'energia. Cosa dice il teorema di Bernoulli? Bernoulli dice che se io vado a prendere un qualunque condotto, e considero due sezioni qualunque, in questo caso, in questo disegno, abbiamo questa sezione 1 e questa sezione 2, con un certo dislivello tra queste due sezioni, il teorema di Bernoulli ci dice che la somma delle tre altezze, quella geodetica, quella piezometrica e quella cinetica, è costante, a meno ovviamente delle perdite di carico, delle dissipazioni.
Cosa significa questo? Cosa sono queste tre altezze? Le altezze geodetiche... è semplicemente l'altezza presa rispetto a un piano di riferimento. Quindi se noi prendiamo come piano di riferimento questo disegnato qua in basso, l'altezza geodetica del primo punto della prima sezione sarà l'altezza misurata in metri da questa parte.
Idem per l'altezza della seconda sezione sarà l'altezza in metri sempre rispetto allo stesso piano di riferimento che ho preso prima. L'altezza piezometrica è un'altezza legata alla pressione, quindi sarà la pressione diviso γ da questa parte e la pressione diviso γ da questa parte. La velocità, l'altezza cinetica è invece legata alle velocità che ha il fluido nel condotto e si calcola facendo questo rapporto tra la velocità diviso due volte l'accelerazione di gravità in questa zona e in questa zona, nella prima sezione e nella seconda sezione.
Se io vado a sommare queste tre altezze, la somma di queste tre altezze in ingresso sarà uguale alla somma delle tre altezze. qui in uscita, qui al fondo, e questo è valido per ogni sezione che io vado a considerare. Se questa relazione, invece che esprimerla in funzione delle altezze, la esprimo sotto forma di energie, questa sarà un'energia potenziale, questa sarà un'energia di pressione, chiamiamola così, e questa sarà un'energia cinetica.
E quindi questo teorema lo possiamo esprimere come tutta l'energia iniziale composta da energia cinetica, energia potenziale e energia di pressione, è uguale all'energia finale. questa Y che c'è qua in fondo sono le perdite di carico, sono le dissipazioni. Quindi tutta questa energia sarà uguale a questa energia finale, ovviamente durante il percorso il liquido incontra delle resistenze, fa attrito contro le pareti, ci sono dei moti vorticosi, viene dissipata dell'energia. E quindi non tutta l'energia che avevo in ingresso la riesco a recuperare come energia potenziale, energia di pressione e energia cinetica, una parte. per forza di cose l'avrò persa e l'avrò persa sotto forma di calore.
Tutte queste perdite di carico sono normalmente di due tipi, ci sono delle perdite di carico distribuite lungo il percorso, quindi queste dipendono ovviamente dalla lunghezza del percorso e da quanto sono fatte bene le superfici interne delle condotte e sono anche dovute a perdite concentrate tipo raccordi, gomiti, valvole, restringimenti, allargamenti. tutte quelle che sono delle discontinuità all'interno delle mie condotte. Teorema di Torricelli, questo ci dice che la velocità di un fluido in uscita da un foro molto piccolo rispetto al recipiente su cui è praticato è pari alla radice di due volte l'accelerazione di gravità per l'altezza del liquido, l'altezza tra il foro e il pelo libero del liquido. Quindi questo è molto molto semplice, si dice soltanto che la velocità di efflusso appunto equivale, si può calcolare con questa relazione. Fluidi idraulici, vediamo un attimino cosa viene utilizzato.
Di solito possono essere utilizzati acqua, oli minerali oppure delle emulsioni acqua-olio. L'acqua non è un gran che, il suo uso è abbastanza limitato ed è limitato quando sono presenti dei rischi di infiammabilità o di inquinamento per l'ambiente. Normalmente si utilizzano gli oli minerali perché l'acqua favorisce la corrosione, siamo a contatto con delle superfici metalliche, non ha potere lubrificante, mentre l'olio sì, e quindi normalmente si utilizzano degli oli minerali.
Questi oli minerali ovviamente devono presentare delle caratteristiche che sono qui elencate, che sono la bassa infiammabilità, una buona proprietà antieruggine. un elevato potere lubrificante, devono essere stabili chimicamente, cioè devono mantenere le loro proprietà fisiche nel tempo, devono avere una viscosità bassa e devono avere questa viscosità costante al variare della temperatura. Ovviamente durante il funzionamento quest'olio subisce dei cambiamenti di temperatura, si scalda di solito, e la viscosità deve rimanere costante al variare della temperatura. E poi non devono formare ovviamente schiume durante il funzionamento, durante la loro compressione.
Questi fluidi girano in un impianto orodinamico, viene chiamato che normalmente possiamo considerare suddiviso in tre grossi gruppi, un gruppo generatore, un gruppo di regolazione e distribuzione e un gruppo attuatore. Vedete che non c'è assolutamente alcuna differenza rispetto agli impianti pneumatici che avevamo già preso in considerazione. Nel gruppo generatore è l'equivalente del compressore.
Il gruppo di regolazione e distribuzione sono le valvole che abbiamo già visto, il gruppo attuatori sono i cilindri che abbiamo già visto. In questo caso nel gruppo generatore possiamo trovare come componenti un filtro, una pompa, un motore che aziona la pompa, dei manometri che ci permettono di andare a leggere le pressioni, dei limitatori di pressione e dei serbatoi. Nel gruppo di regolazione e distribuzione troviamo delle valvole distributrici, e dei regolatori di pressione. Nel gruppo attuatori normalmente troviamo dei cilindri o dei motori oleodinamici. Il gruppo generatore cosa fa?
Trasforma l'energia elettrica in energia meccanica e da energia meccanica si passa a energia idraulica. Quindi questi componenti servono appunto per trasformare... un'energia in un'altra, una forma di energia in un'altra forma di energia. Nel gruppo di regolazione e distribuzione regoliamo la pressione, regoliamo la portata del fluido ai valori stabiliti, distribuiamo questo fluido agli attuatori.
Ci sono questi componenti che dicevamo prima e che andremo a vedere un pochino nel dettaglio successivamente. Nel gruppo attuatore trasformiamo di nuovo l'energia idraulica in energia meccanica, quindi facciamo l'operazione inversa a quella che abbiamo fatto nel gruppo. nel gruppo generatore.
Un pochino più nello specifico, questo gruppo generatore lo vediamo qui schematizzato con questa simbologia. Normalmente abbiamo due filtri, uno in aspirazione alla pompa e uno allo scarico. Abbiamo un serbatoio. Normalmente questi serbatoi sono aperti. Una pompa, che vediamo rappresentata qui, collegata a un motore elettrico.
Un manometro, qui rappresentato. Una valvola di massima pressione. E uno scambiatore di calore. Il motore aziona la pompa.
La pompa, attraverso il filtro, aspira l'olio dal serbatoio. Lo manda all'utenza alla pressione richiesta. Quando la pressione di mandata supera il valore della valvola limitatrice, la pompa va in scarico.
Quindi l'olio, dopo aver alimentato gli attuatori, viene filtrato, raffreddato e ributtato all'interno dell'assorbatoio. Vedete, il circuito è chiuso. Quindi tutto quello che va agli attuatori torna indietro e viene riscaricato nell'assorbatoio, da cui viene successivamente ripescato. I filtri, esattamente come nella controparte pneumatica, evitano che particelle in sospensione del liquido possano andare a danneggiare i componenti dell'impianto.
Da dove provengono queste particelle? Provengono dall'usura delle guarnizioni o anche dall'esterno. Queste potrebbero danneggiare i componenti dell'impianto e quindi sono montati dei filtri che impediscono che queste particelle vadano in giro all'interno dell'impianto. Possono essere di carta, di feltro, di tessuto, di materiali porosi.
Qui vedete rappresentato un filtro in carta pieghettata, viene pieghettata in questo modo in modo da aumentare considerevolmente la superficie a disposizione per il passaggio del fluido. Il serbatoio viene normalmente costruito in lamiera, non deve resistere alle pressioni come era per il serbatoio dei compressori perché in questo caso è proprio soltanto un contenitore. È dotato di due tubi per l'aspirazione e per il ritorno. Questi due tubi normalmente sono separati da un setto forato in maniera da evitare dei moti vorticosi all'interno del serbatoio. Il fondo è inclinato normalmente perché in questo modo è più facile raccogliere e spurgare eventuali residui che possono trovarsi all'interno del serbatoio e le pareti in lamiera normalmente facilitano il raffreddamento del fluido che vi dicevo prima si scalla durante il funzionamento e riscaldandosi potrebbe perdere alcune delle sue proprietà fisiche.
Le pompe più utilizzate in olidinamica sono quelle volumetriche, esattamente come abbiamo già visto per gli impianti pneumatici le possiamo dividere in rotative e alternative, quelle alternative sono le pompe a stantuffo, sono il pistone che scorre all'interno del cilindro, quelle rotative sono quelle a palette, lobby, vite e ingranaggi. Le abbiamo già viste, sono identiche alla controparte pneumatica, ovviamente sono un pochino più... hanno dimensioni un pochino più importanti rispetto ai compressori perché?
perché devono resistere a pressioni più elevate quindi sono un pochino più grandi, mettiamolo così. Le pompe alternative di solito in olio dinamica sono a più cilindri per evitare i fenomeni di portata pulsante perché esattamente come avevamo già visto nel caso della pneumatica Le pompe alternative hanno una fase in cui si riempiono e una fase in cui spingono il fluido. Se noi non abbiamo in questo caso un serbatoio, come nel caso degli impianti pneumatici, che ci permette di smorzare efficacemente queste pulsazioni, e quindi normalmente queste pompe alternative sono a più cilindri in modo da cercare di avere meno pulsazioni possibile. C'è una valvola di massima pressione, la valvola di massima pressione viene tarata, interviene quando la pressione supera dei valori prefissati ed è costituita normalmente da un otturatore, che è quello che si vede qua in figura, su cui agisce la spinta esercitata da una molla.
Questa molla viene precaricata attraverso una vite e in pratica quando la pressione all'interno del mio circuito supera il valore della spinta della molla, questo otturatore si sposta e permette al fluido di passare attraverso questo passaggio che prima era chiuso dall'otturatore e di scaricarsi, di andare in scarico. Una volta che la pressione all'interno del mio circuito scende di nuovo sotto il valore limite, la molla spinge di nuovo l'otturatore e chiude questo passaggio e ovviamente non... l'olio, il fluido non viene più mandato in scarico ma rimane in pressione all'interno del mio impianto.
Gli scambiatori di calore sono necessari, come detto prima, per non far raggiungere all'olio valori di temperatura tali da provocare danni, perché le temperature elevate comportano dei problemi dal punto di vista del fluido, perché diminuisce il suo potere lubrificante, diminuisce la sua viscosità, si degrada molto più velocemente e diventa un pochino imprecisa il posizionamento degli steli e dei cilindri. E quindi attraverso lo scambiatore di calore noi cediamo questo calore all'esterno, in atmosfera, e cerchiamo di mantenere la temperatura del fluido all'interno del nostro circuito entro dei parametri accettabili. Ci sono poi dei regolatori di pressione.
I regolatori di pressione funzionano in maniera abbastanza simile alla valvola di massima pressione che abbiamo visto prima. La valvola di massima pressione però interviene a una pressione data. Scarica. e poi riporta il mio impianto a pressioni ragionevoli. In questo caso invece ho una regolazione continua della pressione.
Come funziona? È un buon rubinetto. È un rubinetto che viene aperto e chiuso in automatico.
Da cosa viene aperto e chiuso? Viene aperto e chiuso dalla pressione stessa che c'è all'interno dell'impianto. Abbiamo di nuovo delle molle, che possono essere di nuovo precaricate al nostro piacimento. Il fluido attraversa la valvola dalla bocca di aspirazione alla bocca di manovra. Da questa parte il fluido entra, si trova all'interno di questa camera, queste due superfici sono uguali, quindi le forze che vengono esercitate su queste due superfici sono uguali e contrarie se quelli che vengono tra di loro.
Qui in uscita però io ho una derivazione e la pressione presente all'interno del mio circuito viene, all'interno della mia valvola, viene riportata anche su questa faccia di questo cassettino che si può spostare. Se questa pressione... tende ad aumentare il cassettino viene spinto verso sinistra e chiude un pochino questo passaggio è lo stesso effetto che ottengo dal rubinetto di casa quando lo chiudo un pochino lo lascio solo poco aperto cosa succede all'acqua? ne passa di meno, ha meno pressione e qui è la stessa cosa se la pressione aumenta automaticamente questo si chiude un pochino la pressione diminuisce se la pressione diminuisce questa molla spinge verso destra del cassetto, mi apre il passaggio e mi fa aumentare la pressione in uscita. Quindi è un rubinetto automatico questo.
Viene aperto e chiuso dalla pressione che c'è all'interno dell'impianto e viene regolato attraverso questa molla che può essere precaricata a piacimento. Abbiamo anche i regolatori di portata. I regolatori di portata, a differenza dei regolatori di pressione, mantengono costante la portata.
indipendentemente dalla pressione che può variare all'interno del circuito. Come funziona in questo caso? Solito cassetto, solita molla.
Io in pratica ho una pressione, questa in uscita, che può aumentare o diminuire a seconda di quello che chiedono gli utilizzatori. Se la pressione diminuisce, cosa succede? Il cassetto, il fluid tende...
a passare in quantità maggiori, perché se la pressione qua diminuisce, diciamo che incontra meno resistenza al passaggio e quindi ne passerebbe di più. Ma se io voglio mantenere la portata costante, questo non può succedere. E allora cosa succede? Se qui la pressione diminuisce, questo cassetto si sposta verso sinistra e spostandosi verso sinistra chiude un pochino il passaggio e quindi nonostante la diminuzione della pressione, il fluido passerà un pochino meno.
farà un pochino più di difficoltà a passare e quindi la portata verrà mantenuta costante stessa cosa se la pressione aumenta questo cassetto viene aperto e all'aumentare della pressione quindi si apre di più questo passaggio mi passa più fluido e riesco a mantenere questa portata costante quindi nonostante le variazioni di pressione che possono esserci all'utenza mantengo la portata costante aprendo o chiudendo, spostando verso destra o verso sinistra la vostra tassettina. Abbiamo poi il gruppo distributore, con le valvole distributrici, abbiamo già viste. Nell'olodinamica le più utilizzate sono normalmente le 4-3. 4-3 significa che abbiamo 4 bocche di collegamento e 3 possibili posizioni della valvola.
queste valvole 4-3 le trovate qui rappresentate nelle loro situazioni più comuni normalmente la posizione centrale delle tre posizioni possibili e una posizione di riposo Nella posizione di riposo io posso avere alimentazione e utenza collegate allo scarico, quindi tutto collegato insieme, e quindi gli attuatori si possono spostare facilmente. Posso avere alimentazione e utenza bloccate, come in questa configurazione, e in questo caso gli attuatori sono ovviamente bloccati perché se tutte le condotte sono chiuse e io gli attuatori da questa parte non li posso spostare. Posso avere l'alimentazione bloccata e l'utenza a scarico, oppure posso avere l'alimentazione a scarico. e l'utenza bloccata.
Queste sono le valvole più comuni che si utilizzano, si utilizzano anche le altre, non è che ci siano soltanto le valvole 4-3, sono esattamente fatte come quelle che abbiamo già visto nel caso della pneumatica. Vi dicevo prima dei fenomeni pulsanti, non abbiamo normalmente un serbatoio come nel caso dell'aereo compressa. che ci aiuta un pochino da questo punto di vista. In realtà esistono degli accumulatori, quindi esistono dei piccoli strabatoi che accumulano il liquido sotto pressione quando c'è scarsa richiesta da parte dell'utenza e forniscono questo liquido al circuito nei momenti di maggior richiesta e svolgono anche ovviamente la funzione di smorzare le oscillazioni dovute alla mandata che può avere appunto un carattere pulsante.
I serbatoi, gli accumulatori più diffusi sono quelli a sacca. Cosa vuol dire? Vuol dire che all'interno di questo piccolo serbatoio io ho una sacca di materiale plastico, quindi deformabile, che all'aumentare la pressione del fluido si riduce, si schiaccia, viene schiacciata.
E quando invece il fluido viene richiesto all'utenza, questa pressione che viene accumulata viene... Questo liquido che viene accumulato viene distribuito all'interno dei miei circuiti. Sono un pochino come i vasi di espansione nei circuiti idraulici. Abbiamo poi infine gli attuatori.
Queste energie idrauliche generate dalla pompa viene convertita in energia meccanica negli attuatori appunto e i movimenti che si ottengono normalmente sono movimenti lineari o angolari. I movimenti lineari si ottengono con i cilindri. e i cilindri pneumatici normalmente sono dei cilindri che permettono un impacchettamento, mettiamola così, sono dei cilindri telescopici, quindi abbiamo molti cilindri uno all'interno dell'altro e quando l'olio in pressione viene pompato all'interno della camera permettono dei movimenti lineari molto sviluppati in lunghezza.
I motori aerodinamici invece mi permettono di convertire l'energia idraulica accumulata nel flusso di pressione in un movimento angolare, un movimento rotatorio verso destra, in senso radio e in senso antiorario, questo non è un problema se si possono anche invertire. I cilindri sono utilizzati per ottenere movimenti lineari alternativi a velocità relativamente basse e forniscono una qualità di rilassamento molto alta. a parità di aesaggio, quindi a parità di dimensioni del cilindro, delle spinte che sono notevolmente maggiori dei cilindri pneumatici. Sono dimensionati ovviamente per resistere a pressioni molto elevate, le guarnizioni devono avere ovviamente una resistenza perché devono impedire le fughe d'olio. I motori invece sono utilizzati per trasformare appunto questa energia di trago che è il motoro rotatorio continuo.
Sono generalmente costituiti da una serie di pistoni. un tamburo cilindrico e un piano circolare inclinato. Se cliccate su questo link potete andare a vedere come sono fatti e come funzionano. In pratica questi pistoni che vengono spinti dall'olio in pressione vanno ad agire su un piano circolare inclinato e proprio il fatto che questo piano circolare sia inclinato fa sì che questi pistoni trasformino il loro motore.
rettilineo alternato in un motoro datore. Questo è tutto, vi chiedo di andare a vedere sul manuale del manutentore quello che avete tutti quanti, la pagina M58 e M59 ci sono degli esempi che sono applicazioni abbastanza elementari della tecnologia orodinamica. sono l'azionamento di un motore a due sensi di rotazione, l'azionamento di un martinetto e l'azionamento di un mandrino.
Trovate a pagina M59 degli schemi orodinamici, degli schemi con soltanto la simbologia. Vi chiederei di studiare questi schemi, di leggere la spiegazione che c'è a fianco, di riconoscere i componenti nei tre schemi e di cercare di dare una descrizione. In pochino cercherò di dare una descrizione in dettaglio del funzionamento, quindi andrò a vedere la valvola distributrice, come può essere posizionata, come può essere movimentata e cosa succede al variare della posizione di questa valvola distributrice.