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Galileo's Letter: Science and Faith

buongiorno a tutti e bentornati nel mio canale sono paola regione e oggi una bella lezione di letteratura italiana per voi argomento la lettera benedetto castelli che galileo galilei scrive nel 1613 in via preliminare un di dico che si tratta di una delle lettere copernicane cioè quelle lettere che galileo galilei intende non come forma di comunicazione privata è incentrata su temi di natura privata e intima quanto piuttosto l'argomento di queste lettere è proprio quella sorta di conflitto di dissidio che l'uomo ha creato intorno alla verità tramandata dalle sacre scritture e quella invece della scienza per i leo vuole infatti far capire agli uomini che si tratta di verità indiscutibili perché entrambe provengono da dio e che piuttosto l'errore non derivi dalla scienza e dalle scritture in sé quanto piuttosto dall'interpretazione che di queste fa l'uomo è una lettera che mi piace sempre molto proporre ai miei studenti perché ci fa immergere appieno nella temperie culturale della rivoluzione scientifica che vede in galileo galilei uno dei suoi massimi campioni la difficoltà con la quale galileo si scontra è quella di riuscire a conciliare è propriamente la verità ripeto trasmessa dalle sacre scritture e quella invece che deriva dalla scienza dagli esperimenti da quelle che galileo definisce le necessarie e dimostrazioni che a volte non sembrano parlare la stessa lingua e di conseguenza non sembrano veicolare la stessa verità ecco galilei ci tiene a dire non è come sembra la verità della scienza dimostrabile osservabile attraverso i sensi e la ragione non è antitetica rispetto alla verità tramandata dalla religione ripeto entrambe secondo lui derivano da dio il problema è che la verità presente nelle sacre scritture è presente nata in modo semplice affinché tutti anche i più rozzi riescano a comprenderla e questo però crea delle difficoltà perché allora secondo galilei ciò che è scritto appunto nelle sacre scritture non è da intendersi in maniera letterale ed ecco allora che subentra l'errore umano di interpretazione delle scritture ed anche un altro tipo di errore che secondo lui l'uomo fa nelle dispute scientifiche di argomento scientifico e cioè indurre argomentazioni di fede attinte dalle sacre scritture per controbattere invece a dimostrazioni pratiche concrete sperimentali l'apparente significato delle parole va indagato non ci si deve limitare a ciò che sembra e cioè che questo vada contro le teorie emergenti la teoria copernicana eliocentrica che anche galilei sostiene bisogna infatti che l'uomo capisca che l'ipse dixit non è una argomentazione probante quando invece si tratta di cose pratiche concrete valutabili e indagabili attraverso i sensi attraverso la ragione umana è proprio l'uomo che con il suo intendere le sacre scritture crea un dissidio tra ragione e fede tra scienza e spiritualità che così non possono convergere verso la verità comune per la quale invece galilei propende perché appunto secondo lui entrambe queste verità derivano da dio e anche i passi delle sacre scritture che sembrano propendere invece per la teoria tradizionalmente abbracciata dalla chiesa la teoria aristotelico tolemaica ecco anche quei passi galileo dice sono da interpretare non da leggere in maniera letterale altrimenti l'uomo rischia di andare fuori strada nella sua interpretazione del mondo e dei fenomeni naturali oltretutto galileo nella lettera benedetto castelli il suo affezionato allievo introduce anche un concetto molto molto interessante che il medioevo aveva completamente perso e cioè lo storicismo e di conseguenza un'interpretazione storicistica delle sacre scritture che cosa si intende cioè galilei dice è necessario leggere le sacre scritture contestualizzandole nel loro appunto contesto storico pensando a quando sono state scritte non è possibile decontestualizzare un testo ed è ciò che ogni volta noi facciamo con la letteratura ogni autore ogni opera è figlia del proprio tempo non si può comprendere appieno un'opera letteraria così come una dinamica di tipo storico senza aver chiaro il quadro in cui questa si inserisce ed è sicuramente un modo di ragionare innovativo quello di cari lei che dice coloro i quali ispirati dallo spirito santo hanno trascritto le sacre scritture vivevano in un periodo in cui non avrebbero potuto utilizzare un linguaggio diverso per esempio per ciò che riguarda l'astronomia ai pianeti più approfondito e specializzato basti pensare ad esempio che l'innovazione la novità del cannocchiale perfezionato fino a diventare un telescopio e proprio di galileo galilei che si rende ben conto di quanto nei secoli la scienza sia riuscita a fare grandi passi avanti seppur in un continuo scontro con la chiesa ancora fortemente ancorata invece all'ips dixit cioè alle parole dei grandi del passato ea ciò che in maniera letterale le sacre scritture mandano c'è poi un altro passaggio chiave della lettera benedetto castelli piace molto piace molto perché penso che dobbiamo farne tutti tesoro anche nella nostra vita è il concetto della continua costante e apprezzabile ignoranza anche di chi sa perché saggio è chi sa di non sapere chi sono parole poi jacquard e anche agli antichi filosofi del mondo greco ecco allora che in un brevissimo passaggio della lettera galilei scrive chi vorrà asserire già essersi saputo tutto quello che è il mondo di scibile la conoscenza è infinita l'uomo ha infinite possibilità di conoscenza non deve bearsi e non deve credersi consapevole di tutto ciò che accade non deve pensare di possedere la piena conoscenza dei fenomeni tanto meno di quelli naturali galilei e consapevoli che tanto c'è ancora da scoprire tanto c'è ancora da fermare nel mondo delle scienze e nessun saggio può ritenere di possedere davvero la verità assoluta e incontestabile e qui mi risulta semplice un collegamento il collegamento ad un testo che tutti voi dovreste conoscere se non lo conoscete lasciatemi un commento qui sotto approfondirò questo brano in un altro video sto parlando della famosissima favola dei suoni di galileo il cui tema chiave è proprio questo la conoscenza con una continua scoperta basata sulla sensata esperienza e le necessarie dimostrazioni a galilei tanto tanto care e che sono poi alla base anche della nostra idea di scienza della scienza contemporanea in sostanza galilei conclude la lettera asserendo che appunto l'errore non sta nelle sacre scritture ma nei loro interpreti il che è impossibile che due verità come quella di fede e come quella della scienza possano cozzare l'una contro l'altra il saggio deve cercare di farle corrispondere perché entrambe derivano da dio e la teoria eliocentrica non deve essere avversata dalla chiesa perché all'apparenza ad una lettura letterale dei testi sembra andare contro a ciò che la chiesa ha detto per secoli e secoli galileo quindi cerca di trovare un punto di incontro non di scontro tra questi due contesti effettivamente seppur ispiratore di quello che poi sarà anche il movimento dell'illuminismo alla fine del settecento comunque qui siamo ancora in un contesto in cui la cultura è ancora una cultura fortemente legata alla religione laicizzazione della cultura arriverà direi almeno almeno un secolo dopo secolo e mezzo quello quindi che galileo auspica è un'apertura da parte della chiesa nei confronti di queste nuove teorie teorie che sono dimostrate lo ripeto ancora una volta per fare proprio una citazione dalla lettera a benedetto castelli teorie alimentate da quelle che sono la sensata esperienza e le necessarie dimostrazioni il risultato però è la storia di galileo e della sua abiura obbligata la conosciamo tutti ecco non è quella che lui sperava anzi la chiesa pochi anni dopo condanna pesantemente le sue idee e le sue teorie che galileo pur costretto a rinnegare pubblicamente a con cuor suo non abbandonerà mai