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La Storia dell'Alimentazione Umana

che bisogna fare per divertirvi qualcos'altro che mangiare mangiare mangiare sempre mangiare m fin dai tempi di plino il vecchio tutta la storia è storia naturale ma allora possiamo fare un passo ulteriore e affermare che o la storia è storia dell'alimentazione oppure non è si tratta di un tema difficile da eludere perché si collega a tanti altri aspetti e ad altre storie specifiche la storia dell'alimentazione Infatti è strettamente collegata alla storia dell'Agricoltura alla storia della tecnologia alla storia urbana alla storia culturale e perfino alla storia delle religioni l'uomo è ciò che mangia è l'aforisma sul cibo più citato di sempre al punto di diventare una sorta di tormentone il suo autore è il filosofo tedesco Ludwig feuerbach che passò tutta la vita a tormentarsi perché della sua Poderosa opera non veniva ricordata che questa frase forse pochi sanno però che il passo incriminato compare per la prima volta in una recensione che Fer dedica al trattato dell'alimentazione per il popolo del medico e fisiologo olandese Jacob moleschott pubblicato in Germania nel 1850 un'opera rivoluzionaria perché fa della Nutrizione il principio motore della storia umana ponendo il cibo all'origine della società del pensiero della religione e perfino delle differenze culturali e di classe ecco Al di là dell'uso e spesso dell'abuso che si è fatto della famosa frase di feuerbach la storia economica e sociale ci hanno dimostrato come sia ben difficile comprendere l'essenza profonda di molti avvenimenti del passato ma anche del presente se non si prendono in considerazione i fattori materiali e quindi in primo luogo le esigenze alimentari Sono Alberto grandi insegno storia dell'alimentazione all'Università di Parma e oggi vi parlerò di come l'alimentazione ha condizionato la nostra civiltà l'uomo nasce sostanzialmente raccoglitore che fosse un grande Cacciatore Sinceramente non mi sentirei di affermarlo però per buona parte della sua evoluzione questo ha fatto come attività principale poi in realtà non sappiamo nemmeno dire con precisione quando Ma intorno a 101.000 anni fa forse 15.000 anni fa è iniziata ad essere prevalente l'attività agricola questo passaggio oltre a permettere uno sviluppo dell'umanità in termini numerici come mai c'era stato prima ha comportato una serie di trasformazioni molto profonde il primo FR tutti è quello di aver cominciato a costruire comunità sempre più ampie e sempre più organizzate intorno soprattutto alla città che divenne da quel momento in poi il centro culturale economico religioso principale di ogni gruppo umano il problema della città è che la città non è autosufficiente dal punto di vista alimentare e quindi la città aveva bisogno di un costante afflusso di risorse alimentari e umane che potesse mantenere in equilibrio questo sistema e più la città diventava grande e più diventava necessario alimentarla il territorio intorno doveva essere sottoposto a un controllo e un governo sempre più ampio e sempre più stringente la città aveva quindi bisogno di molte risorse ma aveva bisogno anche di un controllo su una filiera sempre più lungo detto questo in città si viveva molto peggio che in campagna È vero che in campagna fondamentalmente non c'era il problema dell'approvvigionamento alimentare perché gli agricoltori si producevano da sé il cibo che consumavano e in città invece dovevano farlo arrivare però è anche vero che in città tutto aveva un costo tutto aveva un prezzo le condizioni igieniche erano nettamente peggiori rispetto a quelle che appunto si vivevano in campagna in questo contesto la città però era assolutamente la base di quella società e soprattutto era il luogo delle grandi opportunità l'unica possibilità che aveva l'uomo di migliorare le proprie condizioni di partenza era quella di diventare cittadino un contadino se nasceva contadino faceva il contadino e sarebbe morto in queste condizioni e i suoi figli avrebbero fatto le stesse cose Il Cittadino se era fortunato Bravo scalzo furbo magari anche disonesto poteva sperare di migliorare la propria condizione Ecco in questo contesto il rapporto tra città e campagna divenne sempre più complicato la campagna era il mondo del statico e la città invece era il mondo dinamico ovviamente tutto questo aveva delle diciamo degli elementi identitari e simbolici molto forti perché se il contadino mangiava ciò che produceva il cittadino ovviamente non non mangiava ciò che produceva e quindi i cibi dei cittadini e dei contadini erano diversi per natura e dovevano essere diversi Il Cittadino in qualche modo per affermare la propria diversità rispetto al mondo circostante esigeva una serie di cibi che in qualche modo ne rappresentassero la propria condizione primo futti il pane bianco il pane bianco che era una il pane quindi il frumento era un elemento identitario fortissimo e il cittadino esigeva questo Questo cibo ed era era in qualche modo un elemento eh normativo di fondamentale importanza ovviamente c'era anche una esigenza economica forte perché siccome gran parte dell'Agricoltura si basava sulla cerealicoltura e soprattutto in Europa occidentale sulla produzione di frumento nell'area mediterranea in particolare è chiaro che avere la città come mercato di sfogo per questa produzione era di fondamentale importanza altro cibo che divideva il consumo del cittadino rispetto al consumo del del Contadino era la carne Il contadino sostanzialmente non consumava carne Il Cittadino esigeva la carne come elemento identitario alimentare forte lo stesso pesce Ovviamente questo dopo soprattutto l'avvento del Cristianesimo aveva la duplice funzione da un lato quello di in qualche modo rappresentare anche una dimensione religiosa forte dal punto di vista alimentare ma dall'altro lato Il pesce era quel cibo che poteva sostituire la carne in determinati giorni dell'anno pensiamo alla Quaresima tutte le vigilie tutti i venerdì i famosi giorni di magro anche in questo caso il problema si poneva solo in città perché in campagna i contadini mangiavano sempre di magro la differenza non non esisteva da questo punto di vista e quindi la anche il pesce entrava a far parte del sistema alimentare della città e ancora una volta differenziava la città dal dalla campagna noi tendiamo nella nostra prospettiva diciamo contemporanea a dividere i consumi alimentari tra Ricchi e Poveri il che ovviamente era una differenza molto importante anche nel mondo antico anche nel Medioevo ma dal punto di vista strutturale la differenza principale era tra cittadini e contadini abbiamo una sorta di esaltazione nei confronti del Kilometro 0 dei consumi del territorio Ecco nel mondo medievale e anche nel mondo rinascimentale ma per certi versi anche nel mondo antico il Kilometro 0 era un valore negativo fondamentalmente Cioè chi poteva permetterselo consumava ci cibi che potenzialmente arrivassero da molto lontano più più lontano provenivano meglio era più avevano valore il caso delle Spezie forse è è il più emblematico le spezie venivano apprezzate Ovviamente per il gusto che avevano Per l'elemento di arricchimento rispetto appunto a un un bouquet di Sapori che altrimenti non sarebbe stato particolarmente ricco quindi avevano un elemento diciamo gastronomico importante ma avevano anche in sé un grande valore simbolico venivano da lontano venivano dall'Asia e quindi per questo valeva tanto costavano tanto Ovviamente chi se lo poteva permettere ne consumava più che poteva e più ne mettevi e meglio era tra l'altro fa anche un po' sorridere pensando al nostro integralismo Per quanto riguarda la cucina noi oggi abbiamo queste ricette che vengono scritte e che non possono prevedere variabili e invece i cuochi del Medioevo del Rinascimento dicevano buona borsa buona cucina C più avevi soldi più ci potevi mettere spezie e quindi potevi agare in questi Sapori quindi non esisteva la ricetta esisteva la ricetta in funzione della ricchezza di colui che pagava quel pranzo o quel banchetto Ecco questa è sostanzialmente una differenza fondamentale che non cambia che che cambia solo appunto con con la rivoluzione industriale quando il contesto socioeconomico è sostanzialmente mutato l'Europa del Medioevo e anche dell'età moderna si scontrava con un sistema demografico che aveva dei vincoli assolutamente insormontabili con quel sistema tecnologico E con quel modello agricolo era un sistema demografico che si basava su due elementi fondamentali un Altissimo tasso di natalità e un altrettanto alto tasso di mortalità e quindi questo sistema restava in equilibrio con una certa fatica e soprattutto era sempre soggetto a crisi di mortalità eccezionali quando per qualche motivo si creavano le premesse per una carestia agricola localizzata o anche più ampia si creavano le premesse anche per una grande epidemia che poi appunto portava a grandi crisi di mortalità eccezionale questo sistema sostanzialmente non cambiò più in Europa dal dalla metà del 300 fino al 700 e questo aveva creato anche le l'esigenza per tutti gli europei di espandere la propria area commerciale e anche possibilmente le proprie aree di di di insediamento umano il colonialismo europeo iniziò molto precoce amente già all'inizio del XV secolo i portoghesi Ma anche gli spagnoli cominciarono a colonizzare l'Africa e poi progressivamente come sappiamo dopo l'impresa di Colombo anche il continente americano ma è interessante ricordare come l'impresa di Colombo nasca proprio legata al commercio delle Spezie perché l'idea di Colombo era quella di buscare il Levante Pore il Ponente cioè andare ad Oriente e andarsi a procurare le spezie aprire nuovi canali commerciali per le spezie per la Spagna ovviamente bypassando il monopolio Veneziano perché poi questo era lo scopo di di questo di questa impresa non sapendo che tra l'Europa e e l'oriente c'era in mezzo un altro continente questo continente che verrà scoperto appunto alla fine del 400 in realtà non conteneva spezie ma conteneva tutto il resto conteneva metalli preziosi altre risorse alimentari e questo in qualche modo ha cambiato in maniera assolutamente irreversibile i rapporti di forza tra le diverse aree are commerciali fino a quel momento fondamentalmente l'Europa era un'area non sottosviluppata ma sicuramente non sviluppata tanto quanto le altre aree commerciali del mondo Penso in particolare al mondo arabo ma anche all'estremo Oriente l'Europa era forse un'area marginale con La colonizzazione dell'America l'Europa si trova ad avere a disposizione risorse economiche monetarie ma anche alimentari che fino a quel momento non c'erano mai state E questo ha fatto probabilmente dell'Europa il l'area da quel momento in poi più sviluppata è in grado poi di imporre le proprie ragioni di scambio al resto del mondo la scoperta dell'America e in qualche modo rappresentò una grande rottura nella storia dell'Europa e del mondo per quanto riguarda l'aspetto prettamente alimentare la scoperta del nuovo mondo fu una grande come dire iniezione di prodotti nuovi che oggi noi tendiamo a dare per scontati nella storia d e nella nostra alimentazione nella nostra cucina ma che invece ci impiegare In molti casi parecchio tempo prima di essere accettate di essere integrate nel nostro sistema alimentare pur avendo anche rese nettamente superiori rispetto a quelle dei dei prodotti tradizionali che venivano coltivati da secoli se non da millenni in Europa pensiamo alla patata ad esempio che appunto impiegò due secoli prima di essere accettata e di non essere accusata di portare la lebra Medici soprattutto italiani e francesi avevano questa come dire questo pregiudizio nei confronti di questo tubero ma in realtà c'erano anche altri elementi di carattere agronomico Mi verrebbe da dire cioè era difficile da coltivare poi era era brutta e quindi in qualche modo era respingente nel suo consumo lo stesso destino ma forse per motivi opposti lega la patata al pomodoro il pomodoro invece veniva apprezzato per la sua bellezza era una stranezza Botanica veniva coltivato come fiore ornamentale E non certo come alimento e quindi anche qui ci si impiegò praticamente due secoli prima di decidersi a consumarlo quotidianamente e farne come sappiamo noi oggi la base della nostra cucina un altro prodotto che entrerà e diventerà protagonista del sistema alimentare europeo non di tutta l'Europa ma soprattutto pensiamo all'Italia è il caso del mais il mais Anche questo è un cereale che aveva delle rese nettamente superiori al frumento Ma che anche in questo caso venne trattato per lungo tempo come stranezza Botanica Poi a un certo punto entrò nel sistema alimentare ma in maniera indiretta cioè venne utilizzato per alimentare gli animali e questo in qualche modo rallentò ulteriormente l'accettazione del mais come alimento per l'essere umano perché quello che mangia gli animali in qualche modo è difficilmente accettato nell'alimentazione umana questo sistema soprattutto legato alla patata e al mais e quindi le resistenze legate a questi prodotti che avevano grandi capacità di sfamare in uno spazio agricolo molto limitato quindi risparmiando territorio e sfamando più persone queste resistenze rispetto a questi prodotti vennero Sostanzialmente travolte nella seconda metà del Settecento il sistema demografico europeo che si basava su quella equilibrio tra un alto tasso di natalità e un alto tasso di di mortalità verrà sostanzialmente travolto quando il tasso di mortalità crollerà i fattori del crollo del tasso di mortalità sono legati sostanzialmente alla scomparsa delle grandi crisi di mortalità eccezionali delle grandi epidemie ma non solo probabilmente i popoli il popolo europeo forgiato da secoli da millenni di ondate epidemiche successive aveva sviluppato una certa immunità e quindi certe malattie che erano presenti ormai da molto tempo prima fra tutte la peste sostanzialmente sparirono in maniera naturale non c'era nessuna cura medica ma le epidemie si diradarono sempre di più questo fece sì che a partire dalla seconda metà del Settecento l'Europa abbia conosciuto una grandissima crescita demografica come mai c'era stata fino a quel momento Ovviamente questa situazione non poteva essere affrontata con gli sviluppi dell'Agricoltura perché l'agricoltura la tecnologia agricola cambierà solo 50-60 anni dopo e quindi in qualche modo l'agricoltura fece fatica a sfamare questa popolazione in eccesso che invece si stava accumulando e da quel momento in poi ovviamente tutti i prodotti che in qualche modo potevano sfamare più persone in particolare appunto il mais e la patata vennero introdotti nel nostro sistema agricolo quelle resistenze di carattere culturale alimentare che ne avevano rallentato l'ingresso fino a quel momento nella seconda metà del Settecento progressivamente divennero prodotti di largo consumo la patata più nel nord Europa pensiamo all'irlanda che in pratica dall'inizio dell'800 in poi base il proprio sistema alimentare sul consumo della patata pensiamo a quello che succede nel nord Italia ma non solo con il mais il mais diventa a quel punto l'unico cereale consumato dai nostri contadini il frumento continuerà ad essere il pane bianco quindi continuerà a essere un prodotto di lusso soprattutto consumato in città per i contadini il mais diventerà assolutamente il prodotto unico e il cereale unico ovviamente a quel punto non più consumato sotto forma di pane ma consumato fondamentalmente sotto forma di polenta e quindi una zuppa molto più liquida in grado quindi di sfamare ancora di più ma ovviamente di nutrire molto di meno Quindi la crescita demografica diventa Da un lato la rottura dell'Argine rispetto a consumi alimentari che non c'erano stati fino a quel momento dall'altro lato diventa appunto Il la soluzione ma anche la causa di nuovi problemi alimentari che fino a quel momento non erano conosciuti la grande pressione demografica e quindi il cambiamento del regime alimentare in Europa ponevano anche però problemi di carattere economico e sociale di grandissima rilevanza il primo che se ne occupa in maniera scientifica è Robert maltus che è insieme ad Adam Smith Stuart Mill uno dei grandi padri dell'economia politica e che nel 1798 scrive il saggio generale sulla popolazione e le sue conseguenze future sulla società lo scrive nel 1798 e lo scrive quando ragionevolmente la popolazione mondiale si aggira intorno agli 800 milioni in quel saggio lui scrive che sostanzialmente così non si può andare avanti la pressione demografica e le risorse entari non sono sufficienti e stiamo distruggendo il mondo Il problema è che maltus pone subito la questione della sostenibilità del nostro modello economico e del nostro modello di consumo in maniera molto concreta e molto precisa e molto specifica la soluzione che lui propone è quella sostanzialmente di non aiutare i poveri anzi di tenere i salari sotto il livello di sussistenza le famose forbici maltusianismo che hanno il grave difetto di voler mangiare e non hanno le risorse per appunto procurarsi il cibo automaticamente la popolazione si abbasserà perché appunto la pressione demografica scenderà questo suo approccio che è un approccio ovviamente molto cinico dal nostro punto di vista ma era l'approccio scientifico in quella in quella fase viene praticamente rifiutato dal pensiero successivo e uno dei problemi con i quali noi noi ci facciamo i conti in questi in questi anni è che abbiamo pensato che nemmeno il suo problema nemmeno la domanda iniziale fosse accettabile perché era inaccettabile la risposta in realtà la domanda era molto accettabile Non solo ma era molto ragionevole e però la risposta era essendo inaccettabile ha praticamente chiuso il discorso sulla sostenibilità la questione della sostenibilità si è riproposta negli ultimi decenni noi pensiamo che il problema sia legato semplicemente alla dimensione della popolazione umana Oggi siamo 8 miliardi quindi 10 volte di più rispetto a quando maltus aveva per la prima volta posto la questione però il nel frattempo È cresciuta ed è si è sviluppata in maniera molto forte la tecnologia l'agricoltura la nostra capacità di sfamare popolazione in realtà il problema vero di maltus è che non aveva considerato lo sviluppo tecnologico come fattore dinamico importante Avo immaginato una società statica è una tecnologia statica così non è per fortuna e quindi nel frattempo la popolazione umana ha potuto crescere la rivoluzione industriale ha cambiato sostanzialmente le regole del gioco e ha cambiato la vita del del nostro mondo lo sviluppo tecnologico successivo alla rivoluzione industriale che iniziò in Inghilterra ma poi si diffuse un po' in tutta l'Europa continentale e poi negli Stati Uniti è in qualche modo la soluzione vera del nostro problema cioè il problema alimentare per Però appunto Diciamo che andò per gradi e inizialmente creò le premesse per grandi disuguaglianze all'interno del continente europeo ne sappiamo qualcosa noi italiani in particolare perché il grande sviluppo industriale dell'Italia avrà una prima fase al cavallo tra l'800 e 900 e poi soprattutto nella seconda metà del 900 dopo la Seconda guerra mondiale nel famoso Boom economico prima di arrivare a questi due passaggi l'Italia conoscerà un fortissimo regresso nelle condizioni di vita della sua popolazione perché la crescita demografica che l'Italia ha conosciuto esattamente come il resto del continente creerà appunto le premesse per una pressione alimentare molto forte che non troverà uno sfogo fondamentalmente Perché l'Italia non riuscirà a sfamare i suoi cittadini i suoi figli per molta parte della sua storia e quindi la soluzione iniziale quella più logica per certi versi fu la grande emigrazione la grande migrazione fu la vera soluzione per i problemi alimentari dell'Italia e grande migrazione che sostanzialmente partì Nella seconda metà degli anni 70 dell'800 e rappresentò una elemento costante strutturale del nostro sistema economico e sociale fino almeno alla prima guerra mondiale poi in mezzo il fascismo in qualche modo Poso un Argine anche per motivi diciamo politici a questo fenomeno che poi invece ripartì nella seconda metà del del 900 questa questo esodo rappresentò una frattura fondamentale nella storia d'Italia da tutti i punti di vista dal punto di vista economico e sociale è il caso di ricordare come la bilancia dei pagamenti italiana rimase sostanzialmente inattivo dagli anni 90 fino all alla prima guerra mondiale grazie alle rimesse degli immigrati cioè i soldi che gli immigrati rimandavano le loro famiglie e per poterle mantenere e questo fu un elemento di carattere finanzi Ario fondamentale per l'equilibrio del Regno d'Italia ma soprattutto questa grande emigrazione allentò la pressione demografica e la pressione alimentare all'interno del paese Questi sono gli effetti immediati e diretti di questa grande immigrazione poi ci sono gli effetti di carattere culturale identitario e molto spesso In molti casi gli italiani si riconoscono e si costruiscono l'identità fuori dai confini nazionali il grande auspicio di dazeglio cioè abbiamo fatto l'Italia facciamo gli italiani trova una sua prima realizzazione di fondamentale importanza fuori dai confini nazionali probabilmente prima in Sud America e poi in Nord America in ogni caso la grande immigrazione transoceanica fu un un momento di passaggio importante nella storia di Italia nella costruzione della nostra identità anche nella costruzione della nostra cucina perché questo è un altro fatto di fondamentale importanza abbiamo parlato del pomodoro abbiamo parlato della patata Abbiamo parlato del mais ma senza questa grande flusso di italiani che vanno in America anche questi prodotti Penso in particolare al pomodoro non sarebbe diventato il perno del nostro sistema alimentare la salsa di pomodoro era conosciuta in Italia A parte che la si chiamava salsa spagnola perché probabilmente arrivò dentro i nostri confini solo attraverso appunto le competenze spagnole che erano entrate in contatto con questo vegetale prima di noi Però in ogni caso era un prodotto assolutamente marginale assolutamente stagionale che si consumava fondamentalmente un mese all'anno solo con l'industrializzazione che appunto incrociò questo prodotto negli Stati Uniti nella seconda metà dell'800 negli anni 60 e 70 dell'800 e poi divenne di largo consumo solo in quel contesto gli italiani scoprirono e fecero della salsa di pomodoro la base del della loro cucina poi la riportarono e questo fece sì che appunto oggi noi sappiamo che quanto questo ingrediente sia di fondamentale importanza per il nostro la nostra alimentazione questo vale ad esempio un altro caso leggermente diverso ma che ci spiega sempre come la costruzione dell'identità anche alimentare si sia costruita fuori dai confini nazionali il caso della pasta la pasta era conosciuta fin dai Medioevo sono gli arabi che la portano in Sicilia ma era un prodotto marginale Poi a un certo punto diventa un prodotto fortemente localizzato nell'area di Napoli fondamentalmente Ma fuori da lì la pasta per gli italiani è sostanzialmente sconosciuta pasta secca ovviamente eh Invece in America in questo caso soprattutto in Nord America diventa la base dell'alimentazione degli italo americani per tanti motivi per motivi di comodità di economicità di facilità di di conservazione ma anche di facilità di preparazione per fare un piatto di pasta basta una pentola con l'acqua e il sale e la la la pasta è fatta e quindi tutto questo in qualche modo ha incrociato anche questo tipo di prodotto a quel punto gli italiani indipendentemente dal fatto che fossero napole o no trovano nella pasta anche un elemento identitario e diventa il piatto tipico degli italiani in America e poi diventa il piatto tipico degli italiani in Italia diciamo questa derivazione americana in qualche modo è confermata anche dalla evidente ostilità che il regime fascista dopo la prima guerra mondiale mostra nei confronti del della pasta che la considera quasi una moda americana una una moda di importazione Anche perché nella tradizione esaltata dal fascismo rurale sostanzialmente gli italiani si nutrivano di minestra di verdura quindi nulla a che vedere con con la pasta e quindi in qualche modo non faceva parte della nostra tradizione e invece attraverso appunto la grande migrazione anche questo prodotto entra a far parte del nostro sistema alimentare e non ne esce più gli italiani si innamorano della pasta Anche perché in qualche modo rappresenta una rottura con i vincoli che c'erano stati fino a quel momento se la grande migrazione di fine 800 inizio 900 ha permesso all'Italia di superare la fase più acuta di pressione demografica e alimentare della sua storia in realtà la rottura con i vincoli secolari avviene solo nella seconda metà del XO secolo quindi negli anni 50 in poi con quello che è passato la storia per essere il boom economico e sarà esattamente in questo contesto che la cucina italiana conoscerà quella grande espansione prodotti come la pasta erano già conosciuti Anzi erano in qualche modo identitari già nel periodo precedente ma solo con il boom economico diventeranno un prodotto che si adatta fondamentalmente a tutte le regioni ogni paese ogni comune avrà il suo tipo di pasta il suo condimento avrà la sua carne e condimento di ragù di carne che fece fino a quel momento era in qualche modo Una rarità e invece diventerà assolutamente identitario e ci saranno altri prodotti Pensiamo ad esempio un il dolce probabilmente più famoso dolce italiano più famoso nel mondo pensiamo al tiramisù senza i frigoriferi senza i supermercati altro elemento di consumo di fondamentale importanza per gli italiani e anche questi che si diffonderanno a partire dalla seconda metà degli anni 50 Ecco anche questo elemento senza Appunto lo sviluppo tecnologico successivo al Boom economico probabilmente non potrebbe non avrebbe potuto realizzarsi [Musica] h [Musica] [Musica] [Musica] [Musica] [Musica] abbiamo parlato prima di come dai tempi di maltus il tema della sostenibilità sia Centrale nel dibattito economico e nel rapporto tra appunto l'economia e le risorse alimentari l'unica soluzione non è ovviamente quella di maltus ma è come abbiamo già detto quella dello sviluppo tecnologico e quindi ancora una volta l'apertura dei mercati e la sperimentazione sono fattori decisivi per superare anche le crisi demografiche le crisi alimentari che si possono via via presentare nel caso dell'Italia che che ovviamente oggi essendo uno dei paesi più ricchi del mondo non è non ha bisogno di fare i conti con una scarsità alimentare Anzi tutt'altro Noi abbiamo forse il problema opposto cioè quella di una di una diciamo eccesso di alimenti e di Un'alimentazione evidentemente troppo ricca e troppo grassa però in ogni caso a livello globale la soluzione deve passare attraverso un sviluppo tecnologico e le applicazione di nuove conoscenze che fino a questo momento non sono state sviluppate se non in maniera marginale pensi in realtà con tecnologie già ampiamente diffuse come la manipolazione genetica che permette di realizzare piante e anche animali che sono in grado di sfamare un maggior numero di persone ma pensiamo anche alla carne coltivata un'altra frontiera che permetterà probabilmente di produrre proteine animali per una popolazione in crescita senza andare a sprecare risorse sia idriche che territoriali che invece in qualche modo ci costringe a fare l'allevamento anche quello intensivo questi sono probabilmente gli elementi centrali e questi sono anche gli elementi che in qualche modo l'Italia dovrà incorporare e che in qualche modo sta già incorporando l'abbiamo visto ad esempio nel caso di qualche tempo fa del granchio blu che sembrava essere un flagello ed è in parte un flagello per alcune nostre produzioni di di di pregio e la cui soluzione è quello di mangiarlo di farlo di incorporarlo nel nostro sistema alimentare Ecco Probabilmente questo è un po' un elemento strutturale nella nostra storia e che dovrà aprire nuove frontiere cioè noi non sappiamo sappiamo come abbiamo fatto ad arrivare fino a qui e ci siamo arrivati con l'immigrazione con lo sviluppo con l' Industria e con la tecnologia E sappiamo che questo percorso lo dovremo proseguire anche nei prossimi decenni non sappiamo quello che saremo ma sappiamo che strada dobbiamo percorrere che è esattamente la stessa strada che abbiamo percorso negli ultimi decenni e che ci ha permesso di diventare un paese ricco e sviluppato E soprattutto dove si mangia anche [Musica] bene Lucy