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Federico Barbarossa: Impatto e Conflitti Storici

Bentrovato professor Barbero, oggi parliamo di una cosa che tutti a casa conoscono, il Barbarossa. Specialmente i milanesi la conoscono bene. Allora, il Barbarossa. Dunque, per noi Barbarossa è un po'sinonimo di tiranno, di cattivo, di grande cattivo in qualche modo. Ma corrisponde in realtà al vero Barbarossa questa nomea che si porta dietro per noi italiani o no? E beh, è questione di punti di vista. Già alla sua epoca alcuni italiani dicevano è il cattivo. cattivo, è il feroce, lo straniero. Molti altri italiani dicevano ma magari vincesse il Barbarossa. Ah, quindi è una... Ecco, ma allora da che punti in avanti noi lo percepiamo come gran cattivo? Beh, dal momento in cui lui comincia a vincere, perché all'inizio lui vinceva, come vedremo quest'oggi, e quando vince esagera un po'. Ho capito, questo è il punto di partenza. Va bene. Allora, andiamo nel giugno del 1155. Federico Barbarossa arriva a Roma per ricevere dalle mani di Papa Adriano IV. la corona di imperatore del sacro romano impero. Vediamo come vanno le cose. Un importante corteo fa il suo ingresso nella città eterna. Sono passati ormai vent'anni dall'ultima visita di un re tedesco a Roma, ma gli strani visitatori provenienti dal nord non sono i benvenuti. Saranno proprio i romani a dare a Federico il suo celebre soprannome Barbarossa. Non mi sento a mio agio tra questi romani. Non ci hanno certo accolto benissimo. Cosa vuoi fare in Italia, Federico? Un impero senza l'Italia? No, senza Roma non può esistere l'impero. L'antica Roma, i suoi Cesari. Un eterno modello per i regnanti di tutta Europa. Dal X secolo d.C., il trono di Germania, che da ormai 200 anni regna anche sulla penisola italiana, vuole far rivivere i fasti della Roma imperiale. Fin dall'incoronazione di Ottone il Grande per mano del Papa, ogni sovrano tedesco può fregiarsi anche del titolo di imperatore romano e tutore della cristianità in Occidente. Federico Barbarossa è il decimo monarca tedesco a indossare la corona imperiale romana. Quando il 18 giugno del 1155, nella basilica di San Pietro, Papa Adriano IV lo incorone imperatore, Federico si sente quantomeno suo pari. Federico I è venuto nella penisola come semplice re. Adesso torna al nord con la corona imperiale. Ma per poter esercitare il suo potere anche in terra tedesca, oltre che sulla parte meridionale dell'impero, deve riattraversare le Alpi, un ostacolo quanto mai impervio. I confini del suo dominio alla metà del XII secolo comprendono le aree geografiche oggi chiamate Germania, ampie regioni della penisola italiana e la Borgogna. In terra tedesca dominano potenti famiglie nobili, Welfen, Zeringer, Babenberg e Wittelsbach. Gli Hohenstaufen, la famiglia di Federico, provengono da sud ovest. La base del Barbarossa era l'inespugnabile castello di Trifels, un'imponente fortezza situata nel sud del Palatinato. La dinastia degli Hohenstaufen sarà la protagonista della storia tedesca per quasi un secolo. Allora professore, urge un po'di riparso, ho bisogno di lei subito, perché decimo monarca tedesco ha appena sentito ad essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero, però non di Germania. Sì, dell'impero di Carlo Magno, certo, perché l'impero non è una cosa... nazionale, l'impero è una cosa universale, è l'impero romano, è l'impero cristiano ed è il mondo nella loro prospettiva. Ecco, ma il mondo allora è tedesco in questo momento? Eh sì, e infatti il Barbarossa ne è molto orgoglioso, noi tedeschi. Franceschi governiamo il mondo, perché all'interno dei vari popoli che componevano l'impero di Carlo Magno, è ancora sempre l'impero che ha fondato Carlo Magno, nell'anno 800, quando è stato incoronato dal Papa a Roma, imperatore romano. Quindi il metodo è nato lì. E il metodo è nato lì, bisogna per forza far così. Se ha fatto così Carlo Magno, i suoi successori devono andare a Roma e farsi incoronare dal Papa. Dopodiché come imperatore regni su tanti popoli. Regni sulla Germania, regni sull'Italia. In Italia regnavano sulla Francia, ma i francesi si sono fatti un loro re e si sono chiamati fuori, cosa che i tedeschi per secoli continuano a non sopportare. Invece gli italiani all'inizio accettano, anche se l'imperatore è anche un principe tedesco, però essere imperatore vuol dire qualcosa di più. anche il nostro re. Il Papa, allora lui è incoronato da Adriano VI, ma i rapporti reali fra Papata e Barbarossa quali sono in questo momento? Ma in teoria sono creati per andare d'accordo, perché Dio ha messo al mondo due poteri, uno spirituale e uno armato. Dramato, invece, e vuole che vadano d'accordo. In realtà litigano sempre, perché il problema è qual è il superiore fra i due. Poi il Papa ha bisogno del Barbarossa in quel momento specifico, e l'Italia dei Comuni, e chi impedisce anche... ai romani di farsi il loro comune a Roma e buttare fuori il Papa, o perlomeno togliergli il potere, come è successo altrove, negli altri comuni il vescovo non conta più niente e a Roma allora torna buono l'imperatore, con la sua forza, è il braccio armato che permette al Papa di rimanere al potere in Roma. Certo, l'ultima cosa, ma effettivamente questo potere europeo così vasto è reale o è onorifico? È davvero l'imperatore? E'davvero il Barbarossa che regna su tutta questa grande fetta d'Europa? Si deciderà sotto il Barbarossa se sarà più reale o più onorifico. Non è soltanto onorifico. Tu comandi, ma a quell'epoca un re non ha ancora un apparato di governo, non ha collaboratori numerosi, uffici, scartoffie, potere di intervento reale. Deve essere accettato dalle forze che ci sono sul posto. Se non sei accettato diventa solo onorifico. Allora, seguiamo dopo questa integrazione... rapporti fra Barbarossa e Papato. In realtà i rapporti si fanno poco alla volta un po'complicati. Vediamo come proseguono. Come già altre volte in passato, esplode il conflitto per stabilire la supremazia tra impero e papato. Teatro della vicenda e Besançon in Borgogna. E'arrivato Rolando Bandinelli, l'ambasciatore del Vescovo di Roma, nostro signore il Papa. Alcune fonti, che ricordano l'incontro del cancelliere pontificio con l'imperatore, parlano di una prova di forza. Le parole pronunciate in nome del pontefice in un primo momento sembrano innocue. Garantimos! Beneficium! Ma le due parti si trovano subito in disaccordo per l'uso della parola beneficium, con cui non si intende solo una forma di benessere, ma anche l'accessione di un feudo da parte di un signore. Io avrei ricevuto la mia dignità imperiale come concessione del Papa! E da chi avreste ricevuto la vostra corona? Da chi se non dal Papa? Fate tacere questa prostituta romana! No, fermo! L'imperatore Federico sicuramente non ritiene di regnare per concessione del Papa. Riferite al vostro pontefice che noi abbiamo ricevuto la corona direttamente da Dio e non dal suo arrogante servitore. Impero e Sacrum. Sacrum Imperium. Lasciatelo andare. Il signore di un impero considerato sacro non ha certo bisogno della benedizione del papa romano. I confini dell'impero si spingono fino a Roma, includendo quindi anche il nord Italia. Ma sono proprio le fiorenti città a sud delle Alpi a contrastare le sue pretese. Barbarossa sente di non essere gradito e teme per i lucrativi proventi delle gabelle. Nel 1158 Federico torna per la seconda volta nella penisola. Un cronista dell'epoca descrive il suo seguito. Il numero delle truppe era così imponente che neanche molte strade riuscivano a contenerle tutte. Una schiera di giovani uomini che andavano incontro senza paura alle alterne fortune della guerra. La meta del grande esercito è il centro della ribellione. Milano In vista dell'imminente pericolo, il console della città convoca una riunione dei cittadini. Valorosi cittadini di Milano, volete prestare obbedienza all'arroganza dei tedeschi e sottostare i loro ordini? Volete veramente tollerare tutto questo? questo per tutta la vita? No! Guerrei tedeschi! Porta all'imperatore! Sì, deve morire! È meglio morire da uomini che sopportare l'arroganza dei tedeschi e la loro tirannia. Quale uomo potrebbe mai tollerare l'alterigia e l'arroganza dei tedeschi? Sì, è vero, dobbiamo combattere! Sì, combattiamo! Combattiamo! L'arrivo dei cavalieri tedeschi fa Nascere nella penisola un nuovo sentimento di unità nazionale. Ma alla vista della superiorità dell'esercito, la maggior parte dei comuni ribelli apre le proprie porte e fa atto di sottomissione. Solo i milanesi sono decisi a non abbassare la testa di fronte all'imperatore. L'assedio di Milano si prolunga per mesi. Dopo violente lotte, la città lombarda alla fine capitola e accetta una resa senza condizioni. Una delle più fiorenti metropoli di tutto l'Occidente viene rasa al suolo fino alle fondamenta. I cittadini di Milano riescono a salvare solo la propria vita e quel poco che riescono a portare con sé. Giunto all'apice della sua potenza, Federico non manifesta alcuna pietà. Questi milanesi hanno voluto sfidare il loro imperatore. Sono stato obbligato a punirli per il loro gesto. Sono essi stessi gli unici responsabili del loro destino. Cominciamo a cercare di capire una cosa, ma i toni fra Barbarossa e il legato pontificio sono corrispondenti a un contrasto già così duro? Sì, ma i toni sono credibili perché, magari non i comportamenti, io non... credo che in presenza dell'imperatore uno sguainasse la spada dicendo eh non credo ma i toni e sono duri perché nel medioevo si parlava senza peli sulla lingua e nei manifesti politici nelle bolle papali nelle bolle di scomunica contro gli imperatori si usavano dei toni terrificanti e quindi quello rende l'idea di uno scontro in cui veramente l'avversario è delegittimato Senta ma a quel punto della questione, cioè è allora, è l'imperatore legittimato dal Papa o il rovescio in qualche modo, è il Sacro Romano Impero che ha bisogno... dell'avvidimazione formale del Papa. Fondamentalmente quello che mette in difficoltà tutti gli imperatori, ma tutti, tutti, fino a Napoleone, che infatti farà venire il Papa a Parigi per la sua incoronazione. E poi se la mette lui. Però poi se la mette lui, naturalmente. perché ha imparato, però il Papa ci vuole, non c'è niente da fare, questo impero è un impero creato da Dio che deve collaborare con la Chiesa, allora se c'è uno scontro l'unica opzione per l'imperatore è dire ma questo non è il vero Papa, non è possibile, facciamone un altro, che poi passerà alla storia come un antipapa di solito. Ecco però allora, se il contesto è questo, perché le città come Milano invece non riconoscono l'autorità dell'imperatore? Ma perché un conto... è come succedeva col papà del Barbarossa, col nonno, con gli antenati, i quali venivano in Italia solo ogni tanto, scoprivano che c'erano i comuni e dicevano a noi questa cosa va bene, fate voi, noi quando passiamo basta che ci paghiate qualcosina e poi ce ne torniamo in Germania, governatevi da soli. Il Barbarossa è un'altra cosa, il Barbarossa è un giovane sovrano moderno che ha capito che alla sua epoca la palla è tornata ai re, i re di Francia, di Inghilterra, stanno costruendo delle monarchie che funzionano. Lo vuole fare anche lui. E i comuni italiani devono prendere le misure. Qualcuno è anche contento, perché non c'è solo l'arroganza dei tedeschi, c'è anche l'arroganza dei milanesi. E quelli di Pavia, quelli di Como, quelli di Cremona, sono ben contenti che venga l'imperatore a tenere a bada l'arroganza dei milanesi. Fino al punto di distruggere Milano. Fino al punto di distruggere con grande felicità Milano, che infatti viene distrutta dai lombardi. Si assegna un quartiere a ciascuno e ogni lombardo partecipa alla distruzione della sua città. parte di Milano, con sommo divertimento e gioia. Questa mi mancava, comunque invece c'è un famoso furto, insomma adesso la dico un po'da milanese, che è quello delle ossa dei remagino, che erano proprietà di Milano, giusto? Lei me lo conferma. Ammesso che fossero effettivamente le ossa dei remagino. Vabbè noi non entriamo nel dettaglio teologico, nell'analisi delle reliquie. Ecco noi sappiamo e vediamo questa bellissima arca dall'uomo di Colonia dove sono da molti secoli. Le ha portate lui. Ma che significato ha questo furto? È proprio una cosa simbolica. Qui le simbologie sono importantissime. Barbarossa farà del suolo Milano. Notiamo che risparmia la popolazione, che non è del tutto ovvio. Hitler a Varsavia non ha fatto la stessa cosa. Quelli sono tempi più civili, la popolazione civile viene rispettata. La città viene rasa al suolo, ma non le chiese, non i grandi monasteri. Neanche il Duomo volevano abbassare. Poi hanno deciso di abbattere solo il campanile, hanno sbagliato i calcoli ed è crollato sul resto del Duomo. Però si tratta di sottrarre a Milano anche la sua potenza simbolica. E cosa c'è di più importante delle reliquie dei grandi santi? I re Maggi sono dei santi veneratissimi nel Medioevo e noi le portiamo via. Ho capito. Questo è il rapporto con le città italiane, ma invece alle spalle dell'imperatore, in Germania, lui viene riconosciuto, è tutto in ordine, diciamo. In Germania ha un problema analogo, anche se un po'diverso. In Germania le città sono deboli, ma i principi e i vescovi... sono potentissimi e sono loro che nominano l'imperatore. L'imperatore viene eletto, non è necessariamente il figlio di quello che c'era prima e questo fa una debolezza politica enorme, senza il supporto dei principi e in Germania in particolare c'è un principe potentissimo. a quest'epoca, suo cugino Enrico il Leone, duca di Sassonia, duca di Baviera, mezza Germania la comanda lui e senza l'appoggio di questo cugino il Barbarossa può fare poco. Allora, la partita fra Barbarossa e le città lombarde però non è ancora finita. chiusa. 1176, Federico torna in Italia per affrontare una nuova ribellione, ma in patria non riceve appunto tutto l'aiuto che vorrebbe, proprio perché suo cugino Enrico il Leone è gli volta alle spalle. Vediamo. Goslar e il suo argento sarà mio per sempre. Il leone tiene testa al Barbarossa. Quando l'imperatore gli ordina di seguirlo nella pianura padana per schiacciare la resistenza delle città lombarde, Enrico detta le sue condizioni. Vuole le miniere d'argento di Goslar. Io ti prego, come cugino, amico e compagno di battaglia, segui il tuo imperatore in Italia. Non potrà essere un danno per te, ma Goslar. Te la concedo. Senza le miniere d'argento di Goslar, le casse imperiali si svuoterebbero. Possa Dio essere al tuo fianco, cugino. Io non ci sarò. Sei così sicuro del tuo potere, duca di Sassonia. L'impero. Ti ha reso grande, ma può anche decretare la tua rovina. Enrico si rifiuta di prendere parte alla spedizione militare. Così facendo, non infrange alcuna legge, ma offende l'imperatore. Il sogno di un impero unito, i cui confini si estendano dal Baltico fino al Mediterraneo, può essere raggiunto solo se il Barbarossa riuscirà a ottenere definitivamente la fedeltà delle città padane. La ricchezza dei comuni italiani è di vitale importanza per l'economia del Regno. Ma i comuni padano-veneti non intendono né essere parte di un impero governato dai tedeschi, né tantomeno essere considerati come il loro forziere. Pochi anni dopo la distruzione, i milanesi sono già tornati nella loro città e l'hanno ricostruita. È il 29 maggio del 1176, quando le milizie della Lega Lombarda, in cui confluiscono le forze dei comuni padano-veneti, affrontano la cavalleria di Barbarossa nella battaglia di Legnano. Pronti per il combattimento! Serrate le fila! I comuni puntano sul fattore numerico, schierando sul campo ben 16.000 uomini. Il doppio dei soldati di Barbarossa. In gioco c'è la propria libertà. Per il re tedesco è giunta l'ora di far valere la propria potenza e autorità. Deve dimostrare sul campo di meritare il titolo di imperatore romano. Quando vede il suo vessillo cadere, Federico comprende di essere incappato in una disastrosa scoperta. Per la prima volta, a sud delle Alpi, nasce un sentimento nazionale. Si parla di italiani in contraposizione al concetto di tedeschi. Il Barbarossa si trova sempre più in bilico tra i doveri di re tedesco e i diritti che un imperatore romano può rivendicare. Riprendo però da un quadro che lei ci aveva dato prima, che qui è evidentemente cambiato, cioè di una Milano di cui, come dire, le città confinanti erano quasi contente venisse meno il primato. Qui come si sono ricompattati innanzitutto queste città? E'qui che il Barbarossa sbaglia, perché in questi pochi anni il Barbarossa effettivamente comanda in Italia e quelli che l'hanno accolto a braccia aperte pensando riporterà l'ordine, ed è vero, si accorgono che ci sono anche altre conseguenze. Adesso ci sono dei giudici dell'imperatore in ogni città e bisogna andare da loro quando tu hai una causa, un processo, non puoi più risolverla sul posto, tra amici, e sono spesso tedeschi questi giudici dell'imperatore. E poi i lombardi scoprono anche un'altra cosa che li sconvolge profondamente. Se c'è uno Stato che funziona, bisogna pagare le tasse. E pagarle a degli esattori tedeschi, come se non bastasse. Allora si uniscono queste due cose. In realtà, dover obbedire al re... è scomodo, più di quel che pensavamo. E per di più sono tutti tedeschi. Senta, ma come si arriva alla vera e propria battaglia? Ci si arriva, ci si arriva, perché appunto molte città decidono che in fondo i milanesi avevano ragione. e tardivamente si accordano con loro e allora nasce la prima Lega Lombarda, 1167, i milanesi ritornano e ricostruiscono la loro città, abbiamo intravisto quel meraviglioso basso rilievo di Porta Romana, che adesso è al castello, che fa proprio vedere i milanesi che dietro al loro arcivescovo rioccupano la loro città e quindi ricomincia la guerra. E il Papa intanto è cambiato, il nuovo Papa Alessandro III è uno di quelli che pensano che l'imperatore è meglio... insegnargli a stare al suo posto e se lo fanno le città lombarde i comuni lombardi tanto meglio il Papa Alessandro starà con loro e quindi la guerra va male senta invece veniamo ai nostri ricordi elementari perché un ragazzo milanese come me ha ben chiaro la mitologia della battaglia di Legnano col carroccio al centro dove il sacerdote dice la messa e tutti gli altri che combattono questo tipo di raffigurazione che credo sia sia anche proprio lei in quanto tale passata in un quadro di Cassioli che è un po'da icona. C'era su tutti i nostri libri di testa, sui elementari. Sui sussidiari proprio, ai miei tempi. Ecco, voglio dire, ma è andata così? Funzionava così la battaglia di Legnano? Ma un po'sì, un po'sì, perché il carroccio esisteva ed era un punto di riferimento. Non era gigantesco come a volte si vede in certi quadri, perché era un normale carro agricolo. Lo tenevano in sagrestia, insomma, tanto grande non poteva essere. Ma sopra c'era una grande asta col gonfalone di Milano. E le truppe milanesi, che sono soprattutto soldati a piedi, artigiani, cittadini, armati, con lunghe lanci e scudi, ma non sono professionisti, hanno bisogno di un punto di riferimento sul campo. Il carroccio vuol dire, state lì, stringiamoci a questa cosa, ammassiamoci qui intorno. È l'unico modo per resistere alla carica dei tedeschi. E quanto alla messa, non so se dicevano messa, ma la battaglia è un giudizio di Dio. La battaglia non è la guerra, la guerra può andare avanti anni. indecisa ma la battaglia in un giorno si decide chi ha vinto e chi ha perso è come un duello giudiziario no e dio decide chi vince e chi perde e quindi questo simbolo religioso al cuore della battaglia ci sta assolutamente un anno dopo legnano i protagonisti di questa storia barbarossa e il papato e i comuni della lega lombarda si incontrano a venezia per trovare un compromesso la pace di venezia avrà per federico delle conseguenze però anche in germania vediamo no Nel 1177 a Venezia si celebra il più grande congresso di pace mai svoltosi prima in Europa. Si cerca di raggiungere un accordo che possa conciliare gli interessi di italiani e tedeschi, imperatore e papa. Solo pochi anni prima Federico era riuscito a mettere in dubbio i poteri del sommo pontefice. Adesso l'imperatore del sacro romano impero è costretto a sottomettersi. Ciò significa che da questo momento il vero imperatore sarà il papa. Enrico il Leone si era rifiutato di affiancare l'imperatore nella sua campagna in Italia. Il Barbarossa adesso gliene chiede ragione. Alla dieta imperiale di Erfurt, Enrico cerca di placare le ire del cugino, compiendo pubblicamente atto di sottomissione. Perdonatemi, mio imperatore. Il vostro pentimento arriva tardi, mio duca. Troppo tardi. Mi volete punire soltanto perché non vi ho seguito in Italia. Non eravate obbligato a seguirmi. Lo avete detto voi stesso. Ed è per questo che decretate la mia rovina. Si tratta dell'onore dell'impero. Il giudizio è confermato. Una decisione figlia anche delle pressioni esercitate dagli altri principi, per i quali Enrico era diventato troppo potente. La caduta del duca di Sassonia viene ratificata con l'atto di Gelnhausen, che cita A causa del manifesto rifiuto, Enrico di Braunschweig viene bollato come ribelle e i feudi che gli erano stati concessi dall'impero gli vengono ritirati con giudizio unanime degli altri dignitari. Il leone è costretto all'esilio immediato in Inghilterra. Ormai è tagliato definitivamente fuori dagli avvenimenti della storia tedesca. Enrico verrà poi sepolto assieme a sua moglie Matilde nel Duomo di Braunschweig, che lui stesso aveva fondato. Suo figlio però riuscirà a fare ciò che a lui era stato impedito. Agli inizi del XIII secolo verrà infatti incoronato e siederà sul trono imperiale col nome di Ottone IV. Ma i territori perduti non gli saranno mai restituiti. Federico li aveva infatti già assegnati ad altri principi di provata fedeltà, evitando questa volta un accumulo di poteri. A te, Ottone di Wittelsbach, concedo la Baviera. Tu, Filippo di Heinsberg, arcivescovo della chiesa di Colonia, ricevi la Vesfalia. E tu, Bernardo di Hanhalt, d'ora in poi regnerai in Hengel. La concessione dei feudi fatta dal monarca mostra che il Barbarossa ha bisogno dei principi tedeschi e del loro sostegno. Allora, questa è la situazione in Germania, però io voglio tornare un attimo indietro all'inizio del filmato che ci parla della pace di Venezia. Allora, esiste un affresco nel Palazzo Pubblico di Siena, dove si vede proprio questo Barbarossa in ginocchio. Occhio davanti a Alessandro III, cioè al Papa. È questo a questo punto lo stato dell'arte nei rapporti fra Barbarossa e il papato? Arrivati a questo punto del racconto? No, quella è la versione del papato. Ah. È la versione del papato. 200 anni dopo, perché conviene anche stare attenti a queste cose, è la fresca del 300, quindi è come se facessimo noi un disegnino di Napoleone è passato un po'di tempo nel 300 Siena è Guelfa, quindi sta col Papa, e quindi è bello pensare che quel Papa di tanto tempo fa ha umiliato l'imperatore in realtà non è proprio così, però l'imperatore ha concesso ai comuni italiani tutto quello che volevano ha detto, io per mia benevolenza ve lo concedo, potevo punirvi ho deciso di non farlo qui Dato che tutti sanno quanto sono clemente e misericordioso, non si fa menzione della battaglia di Legnano, vi concedo di avere i pieni poteri sulle vostre città e sui vostri territori, come se foste voi il re. Quindi senza perderci la faccia. Non ci perde la faccia, ma è l'unica cosa che salva. Però, veniamo invece a questa Germania, a Enrico, il cugino Enrico spogliato di tutti i suoi territori, esiliato. Ecco, lì in fondo vediamo anche la nascita, per esempio, di Enrico. esempio del Regno di Baviera, è quasi una Germania di oggi quella che comincia col Barbarossa. Ma quella è una continuità profonda della Germania, in fondo se il Barbarossa fallisce nel tentativo di unificare, in Italia sono i comuni, ma in Germania sono appunto queste potenze regionali che sono molto radicate e lo stesso motivo per cui la Germania ancora oggi è uno Stato federale. In fondo quelle divisioni, quelle nate col Barbarossa sono le divisioni? Alcune sì, la Baviera è intoccabile, è una realtà proprio... E nasce lì con i Wittelbach e quindi nasce con il Barbarossa. Nasceva ancora prima, dire il vero, con i Bavari e così via, perfino Carlo Magno aveva concesso autonomia ai Bavari, però lì sì, pian piano prende piede la Germania moderna. Allora, 1184, Vederico raduna a Magonza i nobili tedeschi, attraverso feste, tornei, cavallereschi, l'obiettivo è uno solo, riunire tutti amici avversari... sotto la sua autorità. Ci riprova, vediamo. È il giorno di Pentecoste del 1184. L'imperatore Federico ha indetto una gigantesca dieta di corte a Magonze, sulla penisola del Maharame. Sono attesi più di 70.000 invitati, tra questi si contano duchi, conti, cavalieri, vescovi, tutti con i loro seguiti, famosi poeti e musici. Si tratta di un avvenimento straordinario, di cui racconta anche la Sexy Shevelt Chronicle. la più grande festa che si fosse mai vista in terra tedesca. La grandiosità e la magnificenza della dieta di Magonza costituiscono il momento più alto della vita sociale del periodo e contribuiscono a far dimenticare la disfatta patita in Italia. Il Barbarossa vuole dimostrare di essere il fulcro dell'intero impero e di essere investito dal rango più elevato tra i regnanti d'Europa. Sono arrivati ben 20.000 cavalieri. Federico vuole concedere loro nuovi privilegi, in modo da legarli a sé come garanti della propria potenza. Sono ben armati, fedeli e pronti a combattere i nemici interni ed esterni. I tornei non sono solo esercitazioni militari, ma costituiscono la più importante forma di competizione dell'epoca. Il cavaliere vittorioso viene ricoperto di onori e fama. l'apice del torneo e l'astiludio, la giostra con la lancia. I partecipanti devono presentarsi con il proprio cavallo, saperlo controllare con maestria e essere in grado di reggere il peso di una lancia. Spesso una dimostrazione di valore è apprezzata quanto un colpo perfetto. Il momento culminante della dieta è costituito dall'investitura. Un giuramento festoso che permette a 5.000 giovani di entrare a far parte della cavalleria, tra loro i figli del Barbarossa. Con l'aiuto di Dio, giuriamo di proteggere la Santa Chiesa e l'Imperatore del Sacro Impero, di essere sempre fedeli al nostro Signore, di proteggere le vedove e gli orfani. In nome di Dio, di San Michele e di San Giorgio, io vi nomino cavalieri. Siate valorosi, fermi nei propositi e fedeli. Per l'onore di Dio, per la difesa dell'impero, per la protezione dei deboli, per resistere contro i forti. E che questo sia l'ultimo colpo che ricevete. Nominando i propri figli cavalieri, Federico cerca di indicarli come propri successori. Il maggiore Enrico, che nell'immagine compare a sinistra, dovrebbe diventare il prossimo re e quindi imperatore. Anche se sono i principi ad eleggere il sovrano, Federico vuole creare per la propria dinastia una sorta di ereditarietà. Ritiene che gli Hohenstaufen siano fatti per regnare. La dieta di Magonza sembra nuovamente far rivivere il grande sogno medievale, la costituzione di un unico impero. Ma nuvole nere si ergono all'orizzonte. Verso il volgere della notte della Santa Pentecoste, si alzò un forte vento da occidente, che provocò il crollo di molte costruzioni. Ciò che la Divina Potenza mostrò, fu interpretato come un cattivo presagio. Così scrive il cronista ottone di Sankt Blasien. Una tremenda tempesta provoca il crollo delle strutture erette per la dieta. Molte persone rimangono ferite o addirittura uccise. Si tratta effettivamente di un cattivo presagio. Questo avvenimento segna l'inizio della fine. Ormai 67enne, il Barbarossa parte alla volta di Gerusalemme per una crociata. La meta è quella terra considerata sacra sia dagli occidentali che dai musulmani che la governano. Ma l'imperatore non ci arriverà mai. Il suo viaggio finisce in un fiume dell'Asia minore, dove annega in circostanze sconosciute. La terra santa resterà per lui un miraggio. Allora, professore, io voglio subito capire una cosa. Un uomo fra 66 e 67 anni decide, dopo tutta questa storia che abbiamo visto, insomma, così ricca di vittorie e di sconfitte, ma comunque, insomma, è uno dei punti chiave della cultura. europea del tempo e decide di andare a fare la crociata e muore in questo modo così sfortunato, non so come definirlo. Sì, era molto vecchio, perché all'epoca 67 o 68 anni è come averne più di 80 adesso, quindi è un po'una scommessa andare a questa crociata. Chi glielo fa fare? La dico banalmente. Chi glielo fa fare? È la cosa più importante di tutte, la crociata. E'il dovere più importante di tutti, loro ci credono, ci credono sul serio. E le crociate non si fanno a casaccio, si fanno quando c'è un'emergenza. Lì c'è l'emergenza, c'è il Saladino che nell'87 ha appena sbaragliato i crociati alla battaglia di Hattin e ha riconquistato Gerusalemme. Quindi è la catastrofe totale in Terra Santa. Quindi lui va per liberare il Santo Sepolcro. E tutti i re d'Europa sono mobilitati per andare a recuperare Gerusalemme. Ci va Riccardo Cordileone. si verrà di francia Quindi lui fa il suo mestiere di re e di imperatore. Insomma, l'uomo medievale da questo punto di vista, e Barbarossa evidentemente lo è a pieno titolo, ha questa caratteristica. Sì, poi magari noi non sappiamo quanti di loro ci andavano mugugnando, però devi anche mantenere un'immagine, perché la politica è fatta anche di quello, come abbiamo visto vedendo queste grandi feste che sono politica, nient'altro. Senta, cosa resterà? Abbiamo visto che ha il sogno di creare negli onestimi. Oenstaufen, una dinastia. Cosa resterà di questo sogno? Poco. Quando si sono unificate la Germania e l'Italia diventando degli stati nazionali, nel XIX secolo. I suoi colleghi di Francia e d'Inghilterra, anche per fine di Spagna, ci sono riusciti molto prima. La Germania e l'Italia hanno vinto gli altri, hanno vinto gli Enrico il Leone, hanno vinto i Bavaresi, hanno vinto Milano, le città. Quindi il sogno è fallito. Poi l'impero è rimasto perché era una grande... macchina comunque che è durata mille anni l'impero di Carlo Magno ci vorrà Napoleone per abolirlo del tutto però l'idea di farne un regno moderno unificato quello no non ce l'ha fatta lui non ce l'ha fatta nessun altro ecco ma i suoi eredi invece non ce la fa neanche il nipotino Federico secondo che pure a noi piace tanto Stupor Mundi quello insomma lo chiamava la Sicilia il ragazzo di Puglia come lo chiamavano il ragazzo del sud anzi anche lui ci ha provato quello di Castel del Monte anche lui ci ha provato e il nipote di Barca E'il nipote, perché il figlio del Barbarossa Enrico ha regnato pochi anni e è morto giovane, e poi però il nipotino Federico II diventa un grandissimo imperatore, ma anche lui viene sconfitto dai milanesi, tanto per cambiare. E quindi non c'è niente da fare, l'Italia non sarà un paese unito e neanche la Germania. Allora, libro, luogo, film per capire di più questa storia, per far uscire Barbarossa dal mito? Ecco, per farlo uscire dal mito il libro c'è, è un libro di un giovane... storico milanese che si chiama Paolo Grillo che insegna la statale di Milano e si chiama proprio, se non sbaglio, Legnano 1176. E la storia della battaglia di Legnano è fatta come la conosciamo oggi e non secondo la leggenda. Ecco, a questo punto mi interessa il luogo, visto che abbiamo a disposizione tutta l'Europa, quasi tutta l'Europa. Ma per carità potremmo anche andare a Magonza o a Spira a vedere le cattedrali tedesche dell'epoca, ma io andrei semplicemente a Pontida. Perché dopo aver letto un libro che racconta la verità è bello ripiombare invece nella leggenda. di cui fin da bambini ci siamo abbeverati. E invece film sul Barbarossa? E lì anche volendo si resta nella leggenda. C'è solo, temo, il film di Martinelli, uscito pochi anni fa, che è un Barbarossa, però più affine alla visione tradizionale, così risorgimentale, che non a una rilettura critica. Questa faccenda è risorgimento interessante, il risorgimento conta per il mito del Barbarossa. E come, Gian Burrasca quando deve elencare i cattivi della storia mette il Barbarossa al primo posto. Ai tempi di Federico Barbarossa purtroppo non esisteva la televisione, ma nell'archivio Rai abbiamo scovato un telegiornale del tutto speciale realizzato con i contributi di noti giornalisti. È dedicato proprio alla battaglia di Legnano, un appassionante telegiornale della storia del 1976 curato da Rigo Petacco con la regia di Luciano Pinelli. Vediamo il resoconto dello scontro decisivo fra la fanteria lombarda e la cavalleria tedesca fatta dall'inviato speciale. sul campo romano battaglia. Siete collegati con Legnano, mi trovo nel cortile del castello dove ci sono alcuni cavalieri, alcuni armigeri, alcuni capitani di contrada che si sono ritrovati qui dopo la grande battaglia, a commentare la grande battaglia, il grande avvenimento. Ci sono stati gravi perdite da medule parti ma alla fine l'esercito di Federico I, detto il Barbarossa, è stato messo in fuga. Alcuni capitani di contrada, dicevamo, lei di che contrada è? San Bernardino. Senta, ci può raccontare le fasi della battaglia? Guardi, noi siamo partiti due giorni fa da Milano e le nostre avanguardie questa mattina fuori oltre l'Olona hanno incontrato quello che noi pensavamo fosse un piccolo gruppo di uomini, invece abbiamo scoperto che era il grosso di... con Barbarossa anche. Si può disegnare o intendere... oppure su un muro i punti essenziali della battaglia, Legnano, Milano? Da Milano siamo partiti con gli uomini e dovevamo arrivare là dove c'è il Ticino, se questo qui per esempio è Milano e questa è la zona... dove c'è Legnano, ecco in questo punto stamattina ci siamo incontrati. Questo che cos'è, un fiume? Sì, è il fiume Olona che passa qui vicino, ecco qua c'è praticamente fuori la zona della campagna. d'avanguardia hanno incontrato tutto il grosso che veniva dal Seprio. Su questo punto della giornata, cioè le prime ore, le nostre avanguardie hanno incontrato questo gruppo grosso con Barbarossa e la battaglia si è svolta praticamente alla periferia del paese. Quando poi lo scontro si è fatto più decisivo, si sono tornati tutti verso il carroccio dove noi abbiamo... gli uomini, abbiamo il grosso della fanteria e lì abbiamo avuto lo scontro vero e proprio con i nostri armigeri, i quali si sono raccolti con armi vicino a questo carrozzo. Ci sono stati, Capitano, momenti incerti della battaglia? Beh, ci sono stati momenti di paura perché loro a un certo punto erano forti, cioè avevano questo grosso numero di persone a cavallo con noi a piedi, lì abbiamo dovuto ritirarci su quello che era il nostro punto di riferimento, cioè il carroccio. Qual è stato capitano il momento decisivo della battaglia? Decisivo per noi è stato quando è arrivato la compagnia della morte con Alberto Giussano e ci ha chiaramente tirati fuori da una situazione non molto felice. Possiamo chiamare una compagnia della morte, che cosa è accaduto esattamente?