care professoresse cari professori benvenuti in questo pomeriggio insieme sono valentina gabusi la responsabile editoriale della formazione per i docenti zanichelli e come vedete non sono sola qui con me abbiamo l'ospite di questa sera che è la professoressa emanuela pulvirenti a cui do il benvenuto salve a tutti e benvenuti questo pomeriggio parliamo di arte parliamo di patrimonio di tutela del patrimonio probabilmente emanuela pulvirenti non ha bisogno di presentazioni però ci tengo a dire due parole su di lei prima di lasciarle il campo è tutta la vostra attenzione emanuela pulvirenti a una vostra collega insegna disegno e storia dell'arte in un liceo scientifico della sicilia però forse è più nota per il suo bellissimo blog didattica arte che da tanti anni ci fa scoprire elementi inaspettati di opere famose corrispondenze ci fa vedere con occhi nuovi l'arte è anche ed è la cosa più importante ci dà suggerimenti per come insegnarla il 2014 collabora con zanichelli ha pubblicato un volume per di arte per la scuola media arte mondo ed è proprio fresco di stampa invece il suo corso per le superiori che archeologia quindi è magra ci accompagnerà in questa carrellata che è in bilico appunto tra l'arte è uno dei temi cardine dell'educazione civica che la tutela del patrimonio io vi ringrazio di essere qui con noi e lascio subito la parola a lei mi parliamo dunque di patrimonio a lezione di patrimonio come si parla scuola di educazione alla tutela e alla conservazione dei beni culturali diciamo subito quali dovrebbero essere gli argomenti da trattare bisognerebbe capire qual è la definizione di beni culturali e di patrimonio sono delle cose leggermente diverse bisognerebbe studiare la legislazione legata al tema della salvaguardia tutto ciò che riguarda la teoria del restauro i musei quali sono le loro funzioni quali sono i loro meccanismi cosa sono il problema qual è che tutti questi argomenti sono tantissimi non ci sarebbe il tempo di trattarli nelle nostre due ore settimanali non solo affrontati così come argomenti teorici sarebbero di una noia mortale quindi bisogna procedere in una maniera diversa invece di pensare di andare dal generale al particolare come si fa normalmente nella storia dell'arte per cui partiamo dal concetto di 400 di rinascimento per andare al singolo autore questo caso ghiberti per poi andare alle sue opere ai dettagli delle sue opere io penso che dobbiamo fare il percorso inverso quindi andare dal particolare al generale partire dal dall episodio di cronaca da lì dettaglio dell'opera che stiamo studiando per arrivare poi a tirar fuori l'argomento della normativa del restauro dei rischi che in cui incorre il nostro patrimonio questo perché perché a questo punto diventa un argomento a cui ci si sensibilizza molto di più piuttosto che facendo il percorso inverso si può partire appunto da notizie di cronaca purtroppo abbonda di episodi da commentare da questo punto di vista ma io penso che se consideriamo l'aspetto materiale delle opere di tutte le opere che studiamo normalmente nelle lezioni di storia dell'arte e vediamo che cosa è successo nel tempo quindi non ci fermiamo solo alla lettura iconografica iconologica ma osserviamo i furti restauri gli spostamenti traslochi stiamo già parlando di tutela stiamo già educando al patrimonio la storia dell'arte già lo è di per sé è educazione al patrimonio basterebbe fare un bel corso di storia dell'arte già sarebbe anche educazione civica ma serve forse questo accorgimento in più perché spesso ci fermiamo all'analisi dell'immagine come se l'opera d'arte fosse un oggetto fuori dal tempo e fuori dallo spazio invece un oggetto che percorre una storia e che si trova in un posto fisico dove si relaziona con il pubblico il caso della gioconda che qui vi ho messo eclatante perché è un'opera che si presta tantissimo per esempio a questo a questo tipo di approccio per esempio le le patine le verniciature ma anche il rovescio e quindi gli interventi nel settecento di tasse i miei per bloccare una fessura e l'asportazione dal louvre durante la seconda guerra mondiale ma precedentemente anche il furto il suo ruolo g all'interno del louvre sono tutti argomenti che possono essere affrontati per portare a questa condizione a questa sensibilità verso la particolare cautela e che ci vuole per proteggere le opere d'arte per esempio ecco i ora vi faccio un po una carrellata quindi non vi parlo di quei temi teorici ma vi mostro come da qualsiasi argomento di qualsiasi capitolo della storia dell'arte si può agganciare un concetto molto importante della dell'educazione al patrimonio il concetto stesso di bene culturale può uscire fuori anche parlando di raffaello raffaello non è noto solo per le stanze vaticane tutti i lavori incredibile che ha fatto ma anche per una lettera scritta insieme a baldassarre castiglione nel 1519 scritta a papa leone decimo in cui lui si prefiggeva di fare una sorta di rilievo di tutto il patrimonio delle antichità romane presenti nella nella città è però all'interno di questa lettera di cui rimane solo una bozza che è stata ritrovata tra gli iscritti proprio di castiglione e c'è tutto un a una trattazione e una serie di raccomandazioni al papa sul fatto che bisogna proteggere queste opere per la loro importanza storica e artistica e trova lui deplorevole il fatto che gran parte delle delle palazzi moderni per l'epoca di roma sono fatti con calci ottenuta distruggendo le statue antiche lui vede in questo qualcosa di delittuoso quindi in qualche modo anche se ecco non lo ha detto in maniera chiara però c'era già questo primissimo lancio dell'idea che ciò che ci ha lasciato il passato non è materiale da cava ma è qualcosa da proteggere naturalmente il suo amore e il suo riferimento era all'arte romana all'arte classica oggi noi abbiamo sviluppato questa attenzione per qualsiasi opera d'arte del passato indipendentemente dal periodo ma è un primo elemento veramente importante da qui poi verranno fuori anche altri altri eventi successivi il tour per esempio questo fenomeno di turismo colto che c'era tra il settecento e l'ottocento nasce più o meno anche dalla stessa sensibilità e si inizia a pensare che queste opere che affiorano dal passato tempi colonne rovine siano qualcosa da cui imparare quindi non sono semplicemente oggetti belli da vedere ma qualcosa che ci insegnano e ci portano anche ci proiettano verso il futuro può essere interessante sempre per questo discorso di di cogliere la complessità delle vicende la delicatezza e ciò che ci ha consegnato la storia può essere interessante ripercorrere le tappe di un monumento il partenone per esempio quello che conosciamo già nasce sulle rovine di un precedente tempio distrutto dai persiani in più a sua volta un certo punto crollano i vari elementi poi viene trasformato in chiesa dai bizantini nel 590 viene trasformata in moschea nel 1456 avrà un minareto sul tetto fino a quel momento si era conservato come relativamente pochi danni se non che nel 1687 arriva il capitano francesco morosini della flotta veneziana che deve espugnare atene agli ottomani e lancia una bomba sul tempio che in quel momento era stato adibito a polveriera esplode in mille pezzi le immagini che vedete mostrano come all'interno di quel recinto era rimasto in piedi parte della peristalsi era stata costruita di nuovo una piccola moschea la cosa che farebbe un po accapponare la pelle successivamente ecco poi lord elgin si porta via il resto che restava il resto dvd metope di sculture ancora rimaste tutto quello che vediamo oggi è frutto di una sorta di collage 3d e di mosaico di ricostruzione attraverso operazioni di diana spinosi di quello che si è riuscita a recuperare ma è un miracolo che noi ancora oggi riusciamo a vedere questa gran parte della della per i stasi alcuni edifici antichi invece sono arrivati a noi proprio grazie al loro cambio d uso mentre per il partenone non è stato un cambio d uso fortunato essere stata adibita polveriera è stata la sua fine nel caso per esempio del tempio di fortuno a roma la sulla sua trasformazione in chiesa l'ha salvata dalla distruzione perché se non diventava un edificio sacro diventava materiale edile i teatri i teatri spesso sono stati abbandonati ricoperti da da terra da erbacce si sono conservati e incredibilmente molti riusciamo ad utilizzarli ancora con la funzione originaria questa è una cosa molto bella molto affascinante in molti teatri è possibile rivivere le stesse identiche esperienze che si vivevano duemila anni fa questo per esempio è quello di siracusa perfettamente in funzione ancora storie di stratificazioni le certi edifici che abbiamo adesso che ci affascinano sono dei capolavori nascono dalla distruzione di altri capolavori è una cosa che fa riflettere il fatto che in certe epoche non veniva data nessuna importanza alle testimonianze precedenti nonostante il 1506 sono più o meno gli anni in cui raffaello comincia a prendere come dire consapevolezza del valore delle rovine antiche sono gli stessi in cui poi papa giulio ii decide che la basilica costantiniana che aveva ormai più di mille anni andava demolita e bisognava costruire una nuova immensa basilica dedicata all'apostolo pietro a sua volta la basilica costantiniana nasceva dalla demolizione del circo di nerone ecco questa stratificazione veramente rivelatrice di questo di come è cambiata nel tempo la sensibilità verso ciò che apparteneva al passato non è molto antica anche se abbiamo parlato di raffaello questa questa attenzione verso i monumenti ancora oggi capita di ascoltare notizie di cronaca di demolizioni di chiese magari non parliamo di templi romani e greci ma magari in una chiesa dell'ottocento perché bisogna far passi creare un nuovo quartiere residenziale capita ancora quindi non dobbiamo mai dare nulla per scontato solo perché oggi abbiamo norme molto avanzate sulla tutela dei monumenti altre forme di riuso diciamo irreversibile per esempio i preziosissimi pavimenti cosmateschi questo eden anni la stupenda cripta di san magno siamo nel 1231 quando viene completato questo pavimento marmoreo l'uno più sottile in cui tutti i tondi che stanno al centro di questi motivi geometrici non sono altro che colonne di spoglio prese da templi da edifici classici seriate orizzontalmente e si ottengono quindi questi dischi rotondi altro riuso per esempio in un'altra immagine vedete un capitello capovolto usato come base lo spoglio delle colonne era molto molto frequente in alcuni casi non si sono dati diciamo che il problema smontare il tempio ma ci hanno costruito un po come vedevamo prima nel tempio di fortuna la attuale basilica al duomo di siracusa contiene il tempio storico di atena di cui si vedono le colonne sul fianco quindi racconta due storie completamente diverse c'è stato un periodo storico in cui si decideva di tornare in maniera artificiosa all'antico e quindi si rischiava anche di demolire per esempio la facciata barocca per ritrovare il tempio dorico oggi si conserva tutto l'edificio con tutte e aggiunte che sono state fatte nei secoli perché ognuna racconta la storia non si può cancellare un pezzo naturalmente è poi restauratori fanno delle valutazioni di merito alcuni pezzi non hanno una rilevanza storica artistica e magari sono anche pericolosi per l'intero insieme ma come in linea di massima l'idea è quella che va tutto preservato altro elemento interessante il concetto di falso l'ho messo tra virgolette perché è un argomento piuttosto delicato allora duomo di milano iniziato alla fine del trecento con forme tardogotiche ispirate fortemente alla tradizione francese ma fino al 500 rimasto senza facciata il cardinale carlo borromeo decide che non deve avere una facciata gotica perché i gotico era troppo collegato all'area tedesca e quindi avrebbe richiamato la chiesa protestante c'era già stata la riforma luterana del 1517 quindi questo gotico era lo stile d'oltralpe lo stile dei protestanti quindi ci voleva una facciata romana che rimarcasse l'appartenenza invece al cattolicesimo si sta verificando una facciata come le prime è più o meno che vedete quella di pellegrino tibaldi quella di successi anche francesco mario richino si sono avvicendate una serie di progetti che sono stati iniziati tant'è vero che la facciata del duomo di milano attualmente ha 5 ingressi portali con un timpano curvo e 5 finestroni continuano triangolare che non hanno niente a che vedere col gotico assolutamente niente successivamente continuano poi i lavori un po si arrestano mancanza di soldi cambiano insomma dei personaggi al potere continuano a esserci altri progetti cambia la sensibilità ci sono dei progetti più o meno barocchi con forme molto fantasiose che riprendono però un po il linguaggio gotico c'è soprattutto un progetto che invece introduce quello di carlo buzzi una facciata a capanna che invece era la tradizione del romanico lombardo questo elemento poi tornerà nel momento in cui arriva napoleone bonaparte a milano decide che questa facciata va completata perché in tutti questi secoli erano rimaste solo la base dei dei portali e delle finestre e viene fuori il progetto di niente viene ripreso il progetto di soave del 1791 in cui si integra questa facciata a capanna con elementi gotici con i finestroni cinquecenteschi questa sarà con piccole modifiche quella che verrà realizzata e era la parte gotica chiaramente un falso storico falso nel senso che è a partire vi viene realizzato in uno stile che non è quello proprio dell'epoca ma rimanda un'epoca precedente quindi finge di essere gotico in realtà è un tale pupù really di stili che questo era attribuito più harness un'epoca se non forse all'eclettismo ottocentesco a un certo punto alla fine dell'ottocento questa cosa non piaceva più si voleva uno stile unitario che fosse totalmente neogotico a firenze era stata completata la facciata del duomo di santa maria del fiore in uno stile che riprendeva completamente il campanile di giotto quindi si voleva smontare questa nuovi concorsi di cioè giuseppe brentano ma poi lui muore non se ne fa più nulla cambia la sensibilità nel novecento si comincio a pensare che deve rimanere così perché questo è il racconto di una serie di episodi storici che ci dicono dalle mie dalla fine del trecento fino al 1900 tutta la vita del monumento quindi è e autentico anche nel suo essere un falso storico in tutto ciò i monumenti comunque continuano a vivere ancora oggi è possono succedere delle calamità questo è il terribile incendio avvenuto a notre dame nel 2019 parlare di un episodio del genere a scuola non è solo raccontare un po di attualità perché è stato interessantissimo il dibattito che poi è nato subito dopo su come intervenire di le norme del restauro direbbero che ciò che è stato perso non andrebbe riedificato ma vai verificato ciò che serve a come dire rimettere in sicurezza quindi chiaramente la copertura però senza imitare quelli originali in una maniera che si possa distinguere in verità poi davanti a episodi così drammatici spesso entrano in gioco poi altri fattori per cui passa la teoria del dove era come era quindi un riportare le lancette al giorno prima dell'incendio è cancellare quell'evento drammatico anche questo chiaramente alle sue motivazioni specialmente a livello di collettività quando un simbolo importante viene distrutto è difficile accettare di mantenere quella cicatrice in vista quindi è complesso non esiste la ricetta perfetta e nonostante le numerose leggi poi sulle tutele sull'approccio al restauro non si arriva mai realmente a una decisione finale su come intervenire perché ogni caso diventa un nuovo dibattito in qualche modo altri rischi sono quelli sempre di calamità questo è abbastanza celebre e 4 novembre 1966 alluvione di firenze il crocifisso di santa croce di cimabue finisce immerso nella colata di fango nafta detriti e acqua dell'esondazione dell'arno perde il 70 per cento della superficie pittorica l'esercito lo snob locala dalla sua postazione è considerato la la vittima più illustre di quel di quell'episodio l'intervento in questo caso non è stato quello di ridipingere ciò che era andato perso ma semplicemente di evitare che le lacune quindi le macchie in cui si era scrostato tolta la pellicola pittorica fossero più evidenti di ciò che era rimasto dell'originale dipinto da cimabue quindi è stato fatto un lavoro come dire di pittura di queste lacune osserva evitando eccessivi contrasti ma nemmeno dentro un museo dentro un luogo chiuso e protetto le opere sono sempre completamente al sicuro ci sono un'altra categoria di pericoli che sono quelle delle persone stesse che che visito neri un vandalismo vandalismo che però va anche ha capito che per capire cosa c'è dietro per esempio la il caso della venere rock pd velásquez sfregiata all'inizio del novecento da una donna una saggezza che con quel gesto voleva lanciare anche un messaggio politico perché ecco quelli quel quadro chiaramente con questo nudo molto sensuale di spalle quindi anche piuttosto provocante nonostante fosse una figura mitologica portava gli uomini a no davvero un certo trasporto diciamo verso verso quella figura allora la figura di femminile diventa un oggetto per noi questa questo episodio oltre a discutere su come poi è stata ricucita la tela su come si riesce a recuperare uno sfregio del genere ci porta anche a discutere di altri argomenti che hanno a che vedere comunque con il rapporto tra l'arte e la società in questo caso se la donna nuda nell'arte sia un elemento una rappresentazione della libertà della donna oppure della sua reificazione da parte dell'uomo quindi la sua trasformazione solo in oggetto del desiderio sono insomma tutta una serie di ragionamenti molto interessanti quello di sotto invece ci porta ad altri ragionamenti e cioè questo è la slot o therese che durante una ripresa video alla dentro san pietro alla pietà di michelangelo e quindi abbiamo le immagini per questo perché stavano riprendendo e salito sopra il piedistallo ha preso a martellate rompendo un braccio pezzo una parte del velo una palpebra punta del naso della della statua urlando frasi piuttosto così da esaltate è lì e chiunque lo poteva fare è stata grazie alla prontezza dei presenti riuscire a prevedere questo me portarlo giù perché in pochi secondi avrebbe potuto veramente devastarla è stata ricostruita grazie a un calco identico che fortunatamente era stato fatto ed era tenuto nella sagrestia quindi è fatto un'operazione molto attenta di restauro ma da quel momento è dietro un vetro blindato antiproiettile molte opere possono rischiare questo e quindi [Musica] brin darle chiuderle dentro teche chiaramente crea un rapporto diverso con gli osservatori questo metro per esempio a dei leggeri riflessi ma così come tutte le opere che bisogna osservare una certa distanza non si possono toccare non ci si può avvicinare oltre una certa linea in questo caso insomma si può riflettere su come i musei mettono al sicuro le opere da questi da queste possibili azioni a volte non si può perché i monumenti all'aperto ahimé sono alla mercè di di qualsiasi vandalo di passaggio gente che incide il nome sulle pareti del colosseo può succedere veramente di tutto lì vabbè oltre a telecamere e tutto il resto il lavoro da fare un lavoro culturale cioè come come si previene si previene se fin da piccoli si è sensibili all'idea che quelle pietre sono un nostro patrimonio raccontano di noi sono come come l'album di famiglia come le foto dei nonni non ci possiamo privare delle nostre radici sono la nostra identità e quindi dobbiamo essere i primi a proteggerle prima noi era sono ti interrompo solo ci sono riapparsa per dirti due cose tutti i docenti che ci stanno seguendo comunali fanno i complimenti e concordano sul fatto che i fatti di cronaca aiutano moltissimo a catturare l'attenzione dei ragazzi e aumentare la memoria di quell'opera e in particolare appunto la la sua storia come se fosse proprio un elemento di attenzione istantanea e ne sono stati ricordati i tanti altri la fenice il terremoto in umbria il caso del vaso francois quindi sono tutti episodi che effettivamente possono essere chiamati sono rientrata anche per dirti che questo webinar c'è chi ti saluta dalla romania quindi siamo in di racca internazionale e anche noi salutiamo ci sto ascoltando assolutamente io non so quanti sono ma li abbraccio tutti e siamo brille più o meno qui per timore fai finta di essere io e te va bene allora valentina ti racconto nono vvv continua a raccontare queste cose si tornando allo spunto assolutamente gli episodi di attualità vanno colti al volo ma non semplicemente come furbata per dire ora l'acchiappo per montarci sulla lezione sul patrimonio ma proprio per dare immediatamente agli studenti una chiave di lettura per comprendere come interpretare quell'episodio capire che non è una bravata a capire qual è il meccanismo che c'è dietro che cosa è successo più avanti ma becco avanti poi lo riprendo quando parliamo negli episodi in iraq per esempio che sono stati particolarmente eclatanti hanno anche altri significati naturalmente quando non c'è l'episodio di cronaca a supportarci e noi ci auguriamo che non ci sia mai andiamo a ripescare la cronaca del passato per esempio quello che è successo nel il louvre durante la seconda guerra mondiale è stata il direttore del louvre intuendo quello che stava per succedere siamo nel 1939 negli ultimi giorni di agosto c'era l'ultimatum il 3 settembre lui chiude 10 giorni prima una decina di giorni prima più o meno con una scusa di inventario manutenzione insomma una scusa ufficiale organizza qualcosa che è stato considerato il trasloco più incredibile della storia quattromila opere imballate trasportate dentro 1862 casse su 203 camion diretti al castello di chambord e svuotando quindi completamente gran parte dei grandi alleri tutti tutti gli ambienti più importanti la venne di milo vederla dentro una cassa chiodata e con quattro coperte il ritorno è piuttosto scioccante così come la netta di samotracia fatta scivolare lungo una rampa di legno che se fosse scivolata l'ha presa sarebbe andata in pezzi ma poi c'è anche la storia della zattera della medusa che non è stata smontata dalla sua cornice per problemi vari è un quadro è no e quindi è stato portato per intero messo in verticale sul camion ha tranciato un cavo della luce lasciando intere città al buio ha creato un black out quindi da quel momento il resto del trasporto è stato fatto cercando di osservare i punti in cui non passavano cavi elettrici cioè un romanzo è un romanzo avvincente che per fortuna ha avuto anche un lieto fine in tutto ciò la gioconda ha cambiato posto una decina di volte finendo anche sotto il letto da il direttore del museo che la teneva come una reliquia personale più importante di tutte tutto poi ha fatto ha fatto ritorno la cosa l'elemento anche come dire affascinante è stato che quando poi nel 40 arriva hitler al louvre è accompagnato da quello che lui aveva nominato come sovrintendente alle arti francesi era questo nobile tedesco che però non nascose è un moto di soddisfazione quando trovò il louvre svuotato e quindi tutte le opere al sicuro dai nazisti ecco questo invece era l'altro elemento stavo già anticipando questo è stato un episodio veramente drammatico che al di là della barbarie del vedere la devastazione la proprio la ferocia con cui i terroristi si sono scagliati contro le opere ci racconta anche qualcos'altro che forse questo era alcuna lezione per noi e cioè questi non hanno preso di mira i musei e le opere d'arte per caso potevano prendere di mira infrastrutture potevano fare danni come dire urbani e infrastrutturali molto peggiori prendersela con i musei e distruggere quelle radici e quell identità di cui parlavo prima quindi in qualche modo i terroristi forse avevano una percezione anche a volte migliore della nostra di quel valore simbolico che hanno le opere d'arte e il patrimonio di una nazione quindi se la sorpresa con quella proprio per distruggere il passate annientare tutte le radici di un popolo in questo caso appunto tutte le opere dell'antica mesopotamia è stato divertente quando ho raccontato questo episodio in una scuola media e per cui diceva i ragazzini vedete cioè bisogna e loro hanno capito questa cosa e ci hanno voluti colpire hanno voluto colpire anche l'occidente poi attraverso le nostre cose noi dobbiamo imparare quindi ad apprezzare allora c'è stato un ragazzino che facendo due più due ha detto ma quindi noi dobbiamo diventare terroristi per amare l'arte no assolutamente no ricominciamo noi dobbiamo tutelarla perché è preziosa per questo i terroristi l'hanno colpita e noi poi possiamo fare un discorso ulteriore perché da quel momento lì com che el international council of museum quindi questo organismo internazionale che mette assieme praticamente quasi tutti i musei del mondo ha stilato le liste ros una serie di fascicoli in cui descrive uno per uno tutte le tipologie di oggetti che sono stati sottratti sono stati sottratti da questi musei perché in realtà una parte a scopo diciamo dimostrativo è stata distrutta per fortuna alcuni erano anche jesse copie gran parte invece è entrata in un mercato clandestino per finanziare le loro attività e quindi circa 15 mila oggetti spariti dai musei di bandante musul non sono più tornati all'appello ne sono restati recuperati 4500 allora queste liste a cosa servono servono ai musei ai collezionisti ai carabinieri ai reparti delle dogane per verificare che i reperti che transitano in qualche modo non siano di derivazione illegale perché le norme non solo non consentono chiaramente la la ricettazione ma in modo particolare proteggono quelle opere sottratte dai territori di guerra quindi questo questa lista ecco che è un compendio attento di tutti gli elementi le foto non sono quelle degli oggetti originali ma di oggetti molto simili per capire che tipo di oggetto devo verificare se per esempio c'è scritto la sigla da qualche parte nascosta i m iraqi museum era la sigla con cui il museo di baghdad siglava le sue i suoi reperti e quindi chiaramente un oggetto da restituire e non da incamerare maniera io mi ricordo molto bene le immagini del saccheggio del museo di baghdad credo che se lo ricordino anche le persone che si ascoltano mentre ti ascoltavo e ascoltavo non conoscendola il la lista rossa credo che quello sia uno spunto bellissimo per lavorare anche in sinergia con i colleghi e magari di storia geografia perché vi si mescola proprio storia della in questo caso la mesopotamia ma anche geopolitica e quindi è tutto un misto e un rimando di passato e presente attualità e elementi di millenni orsono che si mescolano proprio in un fil rouge continuo e quindi credo che sia effettivamente un idea molto fertile e ti ringrazio di aver l'ha ricordata nonostante fosse effettivamente un ricordo molto drammatico sì anche perché si sono sommati due eventi catastrofici cioè la pri e la seconda guerra del golfo 2003 in cui sono stati già saccheggiati abbastanza i musei nel momento in cui stavano per riaprire 2014 arrivano poi ulteriori saccheggi dell'isis quindi una tragedia dopo l'altra tornando a opere rubate qua abbiamo 33 casi eclatanti il primo più triste perché non è non so non è mai stato ritrovato è un vero rompicapo un romanzo un romanzo senza lieto fine per ora è la natività di caravaggio rubata nel nell'oratorio di san lorenzo nel in una notte del 1969 non c'era nessuna protezione particolare tant'è vero che l'indomani mattina il sagrestano apre e trova la cornice vuota tagliata con una lametta praticamente a quanto pare poi ci sono stati addirittura credo 56 per i fitti di mafia collaboratore di giustizia che ha numeri come vogliamo che nei vari processi c'è stato qualcuno ha raccontato persino al giudice giovanni falcone la fine di questa tela perché sarebbe stato un furto probabilmente commissionato dalla mafia non si sa che fine ha fatto un pentito ha parlato di questo oggetto usato come scendiletto da un boss e poi appeso durante le riunioni dei grandi capi a dimostrare la loro forza sullo stato qualcun altra raccontato che invece era stato depositato dentro una stalla ed è stato rosicchiati dai topi e distrutto una delle ultime ipotesi è che sia stato portato in svizzera dove è stato tagliato in quattro parti e rivenduto a collezionisti privi di scrupoli fatto sta che non è stato mai ritrovato è uno dei dei più ricercati perché ecco un'altra cosa che magari anche a vincere per gli studenti è sapere che c'è un elenco con i top ten i più ricercati del mondo perché ci sono speciali nuclei delle forze dell'ordine deputate proprio alla ricerca delle opere d'arte alla rivelazione dei falsi quindi ecco questa è una cosa che mi piace sempre dire perché a volte pensano che l'arte sia un campo di cui si occupano solo o gli artisti o quelli che la studiano quindi gli storici dell'arte critici d'arte invece l'arte un campo che abbraccia talmente tante professionalità è talmente interdisciplinare che tutto converge alla fine e in questo campo e quindi non si occupano di proteggere le opere d'arte solo i direttori dei musei o i restauratori ma ci sono proprio forze dell'ordine deputate a questo la saliera di benvenuto cellini e storia anche questa piuttosto pittoresca rubata salendo sulle impalcature del dell'edificio del museo di vienna che era in quel momento in restauro suona l'allarme ma i custodi di somma pensano un falso allarme non si preoccupano l'indomani trovano la teca vuota richiesta di riscatto una serie di avventure poi un po di anni dopo viene ritrovato sotterrati in una cassa in un bosco intorno a vienna la persona che poi è stata individuata sostanzialmente ha raccontato che non aveva nessuna intenzione di commettere il furto ha visto l'impalcatura è salito ha visto questo gesto e se l'è portato via cerri un ladro per caso e che davanti all'opera come la saliera che benvenuto cellini ha fatto per francesco primo è anche piuttosto sorprendente che è uno passa per strada e diventa un ladro d'arte era invece più consapevole del suo furto vincenzo peruggia che nel 1911 se non sbaglio ruba la gioconda in un modo altrettanto semplice cioè la stacca dalla parete se la porta la sua in tensioni ideologiche era quella di restituirla l'italia perché secondo noi era un apparteneva allo stato italiano essendo leonardo italiano e che senso ma non esisteva l'italia a quel tempo poi si è capito che voleva solo rivenderla è affatto la sciocchezza di cercare di autenticarla facendosi aiutare da un esperto l'esperto che ha capito che era la gioconda ha chiamato il direttore degli uffizi insomma lo hanno ammanettato invece di portare un cliente per l'acquisto e quindi la gioconda monna lisa è tornata nel al suo posto e questo furto forse è stato anche l'elemento che l'ha resa ancora più popolare di quanto non fosse di un hardware ansa popolare presso i suoi contemporanei anche nei secoli successivi ma il furto ha innescato poi tutta una serie di le parodie per esempio di di auchan di salvador dalì ed è ancora oggi è una sorta di icona se diciamo qualcuno pensa un'opera d'arte abilmente nove volte su dieci penserà alla gioconda è diventata la proprio simbolo dell'arte per eccellenza altri episodi ecco questi questi oggetti che vedete non tutti sono tornati da dove sono stati presi abbiamo la testa cosiddetta di barbablù la fiale d'oro di castelvetrano l'atleta di fano la dea di morgantina tre di questi sono oggetti siciliani luogo dove basta fare un buco ma come tanti altri l'italia ed escono fuori reperti e quindi essendoci anche poco controllo del territorio è facile che questi oggetti prendano prendano il largo alcuni è stata dimostrata la acquisizione illegale da parte di musei americani come la dea di morgantina testa di barbablù che stavano al paul getty museum di los angeles è stata stato dimostrato che non era stata fatta un'acquisizione legale ma era frutto di uno scavo illegale di un acquisto altrettanto illecito la storia della testa di barbablù poi è piuttosto anche avvincente perché tutto nasce dal ritrovamento nei magazzini del museo di aidone è un paesino in provincia di enna di un piccolo ricciolo azzurro la studiosa che ha trovato questo ricciolo l'ha mostrata un'altra curiosa che conosceva questa testa che stava negli stati uniti si è ricordata che aveva questi stessi riccioli e piuttosto particolare come oggetto anche perché conserva queste cromie originali e potrebbe essere ad e per il fatto di questo colore blu che era associato agli inferi il riconoscimento è avvenuto portando il ricciolo negli stati uniti provandolo in un punto della barba stava perfettamente calzava a pennello e quindi la testa è stata restituita non è stato restituito l'atleta di fano che questo bronzo attribuito addirittura l'isip che gli stati uniti sostengono essere stato ripescato nell'adriatico ma in acque internazionali cosa che invece l'italia contesta in realtà dovrebbe tornare è stato stabilito dai giudici che aspetta l'italia tutto ciò che viene ritrovato ecco questa è un'altra cosa importante da dire poi agli studenti e tutti i ritrovamenti appartengono allo stato non appartengono a chi li trova c'è un contenzioso aperto non si sa quando e come tornerà questa atleta in italia non è un caso che ho collegato subito dopo il british museum parlare di un museo come questo significa parlare della storia dei musei perché comunque è il secondo museo creato in europa pochi anni dopo l'apertura dei musei capitolini che sono invece il primo museo ma c'è questo importante primato è che nel tempo si è arricchito in maniera insomma non sempre per lo meno per noi ai nostri giorni corretta la sala che vedete la sala del partenone con tutti i marmi del fregio e le metope e i resti di ciò che stava sui frontoni e molto contestata nonostante ci sia stato un accordo tra i musei perché non possa essere restituito tutto ciò che è arrivato ed è stato acquisito prima del 1815 prin quindi prima della restaurazione la grecia vuole indietro questi vuole indietro anche una cariatide che si trova nel museo ed è una questione interessante su cui si può aprire un bel dibattito in classe è giusto o no in realtà entrambe le posizioni quella del dell'asportazione delle opere per portarli in altri posti o quella del mantenerle nel luogo originale hanno delle posizioni anche come dire corrette hanno una loro logica perché per esempio magari non parliamo esattamente dei marmi del partenone ma di non so le lastre con la caccia di assurbanipal che si trovano nello stesso museo ecco è molto più facile che un visitatore possa vederle al british museum che a baghdad in iraq insomma nei luoghi di quello che era il territorio della mesopotamia perché sono luoghi per esempio al rischio di conflitto inoltre il trasporto delle opere nella seconda metà del settecento in qualche modo racconta anche la storia dei rapporti che c'erano tra le nazioni rapporti che erano spesso anche di sopraffazione ma riportare restituire tutto ciò che sta oggi nei musei e che non è del luogo significherebbe distruggere tutti i più grandi musei del mondo smantellarli completamente per portare le opere in luoghi dove forse non riescono nemmeno essere protette le offerte al pubblico allo stesso modo di contro un'opera portata lontano dal contesto in cui è nata in qualche modo viene snaturata diverso è vedere le metope i fregi non dico applicati al partenone perché chiaramente sarebbero esposti alle intemperie ma c'è il museo dell'acropoli dove ci sono le copie e dove invece avrebbe senso perché c'è proprio un rapporto visivo con il contenitore originale oltre al fatto che appartengono e sono la storia dei greci e quindi fanno parte della loro identità avere delle copie non è la stessa cosa quindi insomma sono delle posizioni sulle quali non è semplice dire chi ha torto e chi ha ragione per certi versi hanno ragione entrambi per certi altri hanno torto entrambi il caso dei marmi rimane certo sempre piuttosto aperto e non se ne verrà mai a capo anche perché i lord elgin ha avuto sì il permesso di prenderli non li ha rubati nottetempo ma ha avuto il permesso da un governo di occupazione che era quello turco ottomano quindi insomma è facile liberarsi in quel modo di ogni responsabilità parlare di musei significa anche poi parlare di questioni espositive il museo è un luogo importante un nuovo delicato che ha una missione fondamentale che si può racchiudere sostanzialmente in due ambiti principali la conservazione e l'esposizione che sono due compiti che in certi momenti possono diventare anche contrapposti perché la migliore conservazione paradossalmente avverrebbe se noi chiudessimo in ambienti protetti senza luce e senza pubblico ogni reperto con temperatura controllata parametri perfettamente costanti mentre esporre qualsiasi oggetto in qualche modo porta naturale deterioramento si impolvera cioè le acque ci sono dei bei dei gas cioè la luce non è magari il caso dei marmi ma le tele materiali fotosensibili si rovinano con la luce dovrebbero stare al buio quindi bisogna dosare la giusta luce ma il museo anche il compito di offrire al pubblico e raccontare queste cose altrimenti sarebbe un magazzino non sarebbe un museo il compito di esporre deve essere fatto in modo da spiegare e coinvolgere oggi si sta ponendo l'idea di una nuova definizione del museo che aggiorna quella precedente è stilata dall icom che vuole che il museo di 20 proprio un centro culturale per la crescita inclusiva della comunità quindi qualcosa di ancora più avanzato rispetto ai due compiti tradizionali che già erano piuttosto tosti perché si parlava appunto di conservazione ricerca comunicazione e valorizzazione ma oggi si aggiunge anche un compito che ha una forte valenza sociale altri episodi grandiosi di conservazione questo è molto bello nonostante in acqua nasca scusate da un'operazione piuttosto violenta come quella della creazione di una diga che ha alterato completamente il funzionamento del fiume nilo la diga di assuan ecco quando è stato deciso di fare questa diga e ci si accorge che avrebbe completamente sommerso almeno 20 i templi egizi siamo qui nel nell'alto egitto quindi la parte meridionale l'egitto ha chiesto aiuto all'unesco e si è creato un operazione internazionale per il trasloco di interi tempi questo quello di abu simbel uno dei big più celebri e stata un'operazione colossale che ha richiesto quattro anni di tempo il il tempio è stato segato in migliaia di pezzi credo 4mila e rimontato 200 metri più indietro e 60 metri circa più in alto quindi un'operazione straordinaria che ha visto coinvolti anche anche l'italia tantissimi paesi più avanzati come tecnologia ma dall'italia sono arrivati anche i cavatori il marmo di carrara esperti proprio nella separazione della pietra nel taglio e nello spostamento di blocchi di queste dimensioni sono immagini incredibili questi volti di ramses ii spostati con le gru danno danno un'idea di cosa si possa mettere in gioco per salvare un monumento l'egitto ha ringraziato l'italia regalando un tempietto che oggi si trova all'interno del museo egizio di torino la spagna ha un altro piccolo tempietto che si trova in un parco di madrid però quello importante quello colossale monumentale è stato messo in salvo questa stessa cura questa stessa attenzione chiaramente è una conquista dei nostri tempi in passato i ritrovamenti si facevano a volte casualmente ma quando si facevano non ci si stava lì molto a fare attenzione questo il moscone force per esempio un cross greco arcaico e stato ritrovato nella cosiddetta colmata persiana cioè una sorta di collinetta creata di spianata creata con kit i frammenti delle statue dei templi distrutti dai persiani nel 480 sull'acropoli di atene ecco di questa foto fa vedere che è appoggiato sopra un pilastro con un'altra statua poggiata di lato un'altra messa a fianco oggi come minimo sarebbe stata immediata ingabbiata avvolto messo in sicurezza immediatamente stessa cosa ai bronzi di riace c'è una foto bellissima in cui i sub che l'hanno recuperato ce l'hanno in acqua sulla spiaggia come come un amico lo tengono di spalla le foto in mezzo al pubblico su un materassino insomma danno l'idea di questo ritrovamento assolutamente eccezionale ritrovamento che nasce da una sciagura tante delle cose che noi oggi abbiamo nascono da dei drammi delle tragedie questo per esempio se si è ritrovato è perché c'è stato un naufragio pompei se abbiamo un'intera città romana con addirittura nelle forme degli abitanti gli arredi e tutte le suppellettili e perché l'ha ricoperta di cenere e lapilli il vesuvio naturalmente non ci dobbiamo mai augurare questo però uno deve constatare che le tragedie riescono a conservare le opere d'arte meglio di quanto abbia abbia saputo fare l'uomo naturalmente poi ecco i bronzi hanno avuto tanti restauri oggi sono esposti al museo archeologico di reggio calabria hanno delle speciali basi antisismiche composte da due elementi separati che poggiano su quattro sfere di marmo insomma 4 stelle molto rigide per cui nel momento in cui c'è un sisma la base di sotto oscilla ma quella superiore rimane ferma perché le sfere assorbono il movimento e quindi i bronzi non non subiscono sollecitazioni quindi qua entra anche la scienza cioè c'è stato un lavoro di fior di ingegneri per permettere appunto questo sistema così come si sono occupati dei chimici di lavorare sulla corrosione che stava rovinando il bronzo originale nel tempo la scienza può fare tantissimo per l'arte la può conservare ma la può anche studiare queste per esempio sono momenti di diagnostica per cui con in questo caso una fluorescenza a raggi ics viene analizzata una tela questa è un'opera di picasso del periodo blu primi anni del novecento e si scopre che picasso ha riciclato una tela precedente con un paesaggio spesso lo facevano perché insomma costava meno ridipingere ma il dipinto precedente non era suo però era suo il particolare di una mano che teneva il mantello quindi si vede che c'è stato poi un ripensamento lui stesso ha cancellato quella mano questo ci racconta per esempio il modus operandi di picasso che dipingeva ma poi ci dipinge va sopra è considerava l'opera ormai finita perché poteva continuare quasi all'infinito con continui aggiustamenti e ripensamenti dell'opera il restauro tornando sempre a questo tema abbiamo studiato l'oggetto dobbiamo intervenire come si interviene abbiamo visto nei casi precedenti per esempio notre dame ecco quali sono le questioni in gioco a volte c'è anche un problema simbolico sociale diverso è come si agiva nell'ottocento e all'inizio del 900 per cui insomma si andava con grande nonchalance a completare ciò che non c'era mai stato questa chiamata dea dei serpenti una statuetta minoica ritrovata da arthur evans a cnosso il disegno sinistra mostra come è stata ritrovata cioè acefala e senza un braccio evans l'ha completata così per una questione di simmetria ha fatto un braccio uguale dall'altro lato è la testa l'ha fatta ispirandosi a un'altra statuetta operazione del tutto arbitraria non si fa oggi non lo farebbe mai nessuno perché le carte del restauro ci dicono che il restauro deve arrivare laddove inizia l'ipotesi nel momento in cui non hai più una certezza ti devi fermare anche il principe dei gigli in questo affresco minoico è una pura invenzione abbiamo ormai scoperto che evans ha preso tre frammenti di affreschi diversi egli ammontati assieme creando questa figura di principe del tutto immaginaria e fantastica oggi anche le operazioni di evans sono storia quindi nessuno andrebbe a smontare in braccio della dea dei serpenti perché fa parte bella della storia di questo oggetto che è né all'inizio del novecento è stato sottoposta a questo tipo di restauro quindi è interessante come anche certi interventi che noi oggi consideriamo sbagliati però vanno storicizzati vanno intesi per il periodo in cui sono stati effettuati e quindi diventano poi al normale della della storia quasi torna invece al discorso museo contesto gli esempi che vede che non hanno un ordine sono così idee sparse che però vorrebbero accendere un po delle delle lampadine quando lasciare un un elemento un ritrovamento in situ e quando portarlo nel museo gran parte delle pitture parietali dei mosaici quando è stata riscoperta pompei tra settecento e ottocento sono stati asportati e sparpagliati in vari musei la maggior parte si trovano al man cercherò gico di napoli e ma ce ne sono anche altri in giro mentre adesso si preferisce proprio per una migliore lettura dell'opera dell'affresco lasciarla sul posto cercando di far sì che si conservino che ci siano delle condizioni accettabili per la sua conservazione perché diverso è vedere dei pannelli staccati all'interno di una sala di museo dei faretti con un pavimento con delle dimensioni è una realtà ambientale completamente innaturale molto diverse vederli sul posto è immaginare come doveva essere tutto l'ambiente quindi è molto importante questo oggi si tende a fare quest'altro tipo di operazione quindi di lasciare questi reperti fatte tutte questi interventi che chiaramente io immagino portate avanti durante le elezioni non facendo per forza una lezione specifica oggi parliamo di tutela io penso che possano avvicendarsi via via nel corso delle lezioni a me è capitato in maniera molto spontanea nel passato di fare tante di queste piccole micro elezioni anche partendo dalla domanda di un alunno un ragazzo quando parlavamo proprio dei bronzi di riace con aria furbetta mi disse ma perché non sei ottenuto il bronzo per sé a parte un po complicato uscire spiaggia e portarsi a casa un bronzo di due metri ma ammettendo che ci fosse riuscito non è consentito dalla legge ne ho approfittato per raccontare come qualsiasi cosa ritroviamo sott'acqua nel terreno anche nel nostro terreno privato nel nostro orticello iniziamo a zappare esce fuori una mano una moneta o coccio un pezzo di un pezzo di vaso appartiene allo stato ed è nostro obbligo andare a denunciare il ritrovamento alle autorità competenti sindaco soprintendenza carabinieri forze dell'ordine va bene chiunque detto questo se il ritrovamento ha un suo valore si riceve comunque è un premio un premio in denaro che ha come dire un corrispettivo con il valore del ritrovamento fatto e naturalmente ecco qual è la cosa che volevo far passare il messaggio che volevo far passare agli studenti non è che bisogna fare questo con l'idea solo a così ottengo il premio cioè dobbiamo avere l'idea che se non consegnamo questo oggetto e ce lo teniamo intanto stiamo commettendo un reato se poi lo vendessimo stiamo anche facendo ricettazione facciamo un reati gravissimi ma non ci deve spingere la paura del reato o il desiderio e del premio quanto il fatto che nel momento in cui noi facciamo scoprire alle autorità la presenza di un giacimento di di reperti antichi possiamo dare la possibilità di fare degli scavi e magari di ritrovare un'intera domus di ritrovare una città di cui non si sapeva proprio nulla e quindi di portare anche una uno sviluppo economico perché no il territorio oltre che culturale oltre che sociale quindi diciamo che bisogna arrivare come dire a ideali e valori un po più alti che quelli meramente economici quanto invece a noi al discorso ora di educazione civica da più o meno quest'anno insomma bisogna anche avere poi un voto qualche cosa da da mettere quindi queste attività bene questi questi interventi però cosa poi possiamo fare coi ragazzi visto che abbiamo detto è assurdo pensare di fare una lezione sulla legislazione e poi interrogare i ragazzi allora facciamoli agire io sono sempre per la modalità attiva che cosa si può fare si può raccontare loro come le norme sulla legislazione sulla tutela prevede per esempio la catalogazione di tutto il patrimonio nazionale e quindi scopriamo esiste il catalogo c'è il catalogo online quello generale dei beni culturali come si scheda un monumento cosa si guarda come si descrive le schede sono lungo un pochino anche complesse non sono particolarmente avvincenti più potremmo inventarci una speciale scheda sintetica e andare a una giornata in giro per il paese per la città e ognuno si va a schedare un monumento si può fare volendo anche da casa in questi tempi dobbiamo sempre tenere presente i ridotti e modalità per cui si va su internet si cerca delle informazioni sul monumento e si fa una schedatura tenendo in considerazione è l'osservazione anche dello stato di degrado non dico che dobbiamo improvvisarci piccoli restauratori però può essere interessante iniziare a notare se c'è una crepa se c'è una un umidità di risalita se c'è uno scollamento dell'intonaco e quindi iniziare a segnare osservare come queste cose possono costituire un pericolo un degrado per per il monumento potremmo intervistare un restauratore per capire anche come si fa poi un progetto come si interviene cosa si si cambia cosa si toglie così si lascia la patina per esempio non bisogna ripulire i materiali fino a farli sembrare nuovissimi ma la patina del tempo va rispettata quindi uno un operazione potrebbe essere la schedatura del monumento poi si può lavorare qui musei in questo momento in cui musei sono ormai chiusi un giorno sì e l'altro pure penso che non vedrebbero l'ora di poter collaborare con le scuole per la assieme e riscoprire e trovare un modo per continuare il museo a fare il suo lavoro di offerta culturale direttamente con la scuola quindi cosa si può fare sì contatto museo si lavora per esempio sulla creazione di un percorso un percorso tematico oppure può essere un percorso non lo so sui miti sulle metamorfosi ma ho messo un depliant dei musei capitolini c'è una tale quantità di roba che si possono inventare veramente decine e decine di percorsi diversi a tema oppure si possono riscrivere le didascalie spesso questi musei un po più come dire datati hanno una targhettina piccina con due dati magari si può organizzare delle piccole etichette un po più complete che raccontano anche l'episodio il personaggio chi era venere si era medusa chi è il galata morente ancora si possono creare le audioguide questo è un esperimento che avevo fatto con gli studenti in tempi in cui non esisteva la questione della materia educazione civica dovevano creare l'audioguida per un'opera a scelta cercando di essere chiari su the tc avvincenti con un linguaggio semplice insomma era un bel compito ma si può arrivare a fare anche un'app per cui lavorando assieme al museo creare questa che è sì che uno scarica ci sono le opere più importanti raccontate dagli studenti questo tra l'altro permette di agganciare anche un'altra del dei vari indirizzi dell'educazione civica che diciamo l'educazione al digitale perché si metterebbero assieme l'utilizzo di strumenti digitali è invece il lavoro sul museo e sulla comprensione delle creazioni di un percorso con i musei c'è veramente da da sbizzarrirsi ma ci si può lavorare anche con i social dei musei in sei alcuni lo facevano già da prima ma molti hanno riscoperto e hanno scoperto con la pandemia con la chiusura quanto sia importante comunicare con l'utente medio dei social utilizzando il linguaggio giusto scegliendo il racconto l'aneddoto facendo sempre cultura quindi senza strafare ma facendo cultura con linguaggio giusto quindi la la tegola con il bollo togliare l'impronta del piedino del bambino di di età romana o il busto fatto con diversi marmi con una certa espressione ogni cosa può essere raccontata diventando qualcosa di veramente avvincente qui si mettono anche poi in gioco come dire competenze espressive linguistiche digitali e chi più ne ha più ne metta quindi diventano veramente compiti di realtà che mettono tutto assieme e che portano a un'esperienza che può diventare anche interdisciplinare non necessariamente legata alla alla storia dell'arte e ma lui era guarda su questo tema volevo soltanto dire forse lo sai già e anche i nostri ascoltatori lo sanno io seguo il british museum direi su facebook e su instagram e loro settimanalmente coinvolgono il loro pubblico mettendo o dei dettagli di opere o quattro non so bracciali e fanno delle domande ad esempio qual è quello più antico secondo voi e quindi sotto che appaiono centinaia e centinaia di eventi e poi a un certo momento ad esempio al pomeriggio rivelano la la risposta corretta dando poi le schede di ogni singola opera ed effettivamente è un modo bellissimo di coinvolgere i propri il proprio pubblico anche attraverso questi linguaggi che che sono nuovi ma fanno parte della quotidianità assolutamente sì lo fa credo anche il museo nazionale romano scopri l'intruso è quindi tu devi capire che tre sono non lo so apollo è l'altro invece era marte insomma spesso sono difficili ammetto di avere anche io poi difficoltà perché le fanno anche complesse ed è divertente proprio per questo perché insomma ci si sente sfidati e si inizia a guardare osservare i dettagli e scoprire per esempio che ogni divinità i suoi attributi iconografici diversi l'uno dall'altro quindi sono vere e proprie lezioni ed è una cosa molto interessante che è come dire ti fanno sentire viva quella quell'opera che normalmente al museo probabilmente tu studente c passeresti davanti senza degnare di uno sguardo perché non vedi l'ora di uscire quindi far ridare vita all'arte attraverso anche questi metodi assolutamente essenziale una cosa con cui io voglio completare un consiglio generale l'educazione al patrimonio non è un insieme di nozioni da imparare ma una sensibilità da sviluppare quindi non vi preoccupate per il voto la verifica la valutazione di questi attività l'importante perseguire l'obiettivo che è quello di sviluppare questo senso di appartenenza e di tutela che dobbiamo avere tutti da emanuela io ti ringrazio tantissimo e avrei vorrei farti vedere i continui commenti che hanno puntellato il il tuo discorso perché ogni volta che ovviamente citavi un qualche cosa tutta la comunità ovviamente rincarava con con tanti altri spunti e c'è chi auspica una lezione solo sul restauro che effettivamente è un tema che solo quelle vere occupare un'intera ora c'è chi me lo sono segnato dice ritorno alla realtà arricchita dalle tue parole quindi al termine di questa ora e un quarto che abbiamo passato insieme ti stanno facendo tutti i complimenti e ovviamente mi unisco anch'io ai complimenti quindi possiamo a questo punto e ringraziare tutti i docenti che sono stati con noi credo che nonostante molti siamo anche dicendo che con due ora la settimana non è sempre facile però tu hai tratteggiato alcuni spunti alcune idee per cui riuscire a fare la didattica normale ma anche con questa continua apertura alla tutela e al riconoscimento del patrimonio e quindi toccando uno dei temi dell'educazione civica e anche dell'agenda 2030 quindi grazie maniera per essere stata con noi e a voi un saluto a tutti e buona continuazione dell'anno scolastico viene manuela non lo so