Oggi leggiamo insieme e analizziamo un brano di Hegel, un brano tratto dalla Encyclopedia delle Scienze Filosofiche in Compendio. Ci occupiamo di filosofia dello spirito oggettivo, pertanto del ritorno dell'idea, della ragione a sé in modo oggettivo, cioè in modo politico, in modo etico, in modo pubblico. L'eticità è il momento culminante, lo spirito oggettivo.
L'eticità viene dopo il diritto e la sintesi del diritto e della moralità. Il diritto è astratto e universale, la moralità invece è concreta e particolare. L'etica come sintesi, aufhebung, che contiene la tese e l'antitesi sarà una concretezza universale.
Diritto, astrattezza universale, morale, concretezza particolare, l'etica come sintesi alla universalità del diritto, ma poi la concretezza della morale. Ma è una concretezza Etica è una concretezza universale, l'etica dunque è per Hegel non una strattezza, non una particolarità, per Hegel l'etica è una concretezza universale che si è oggettivata. Dunque non è il bene del singolo, non è l'etica che riguarda il singolo comportamento, ma è il bene, l'etica a livello universale. I tre momenti dell'etica sono la famiglia, tesi, la società civile, antitesi, lo Stato, la sintesi.
Leggiamo insieme, questo è un argomento fondamentale sia per la verifica di dicembre sia poi per l'esame di Stato. La sostanza etica è. Sostanza vuol dire appunto... Lo spirito che si è fatto ragione, sostanza vuol dire l'infinito che è al contempo finito, il finito che è mostrato in infinito, sostanza vuol dire appunto l'assoluto, lo spirito, la ragione.
La sostanza etica è, dice Hegel, come spirito immediato o naturale la famiglia. E in questo primo verso... prima riga, Hegel ci dice che la famiglia è sostanza etica naturale.
Per Hegel la famiglia è naturalmente etica. A te qui parliamo di un autore che ci porta ai problemi, dei temi, ancora oggi di grande attualità. L'eghelismo come sistema, probabilmente la sua totalità, è invecchiato.
come sistema totale, ma gli spunti presenti in Hegel, la prospettiva dialettica, la riflessione sull'etica, sullo Stato, sono ancora oggi fonte di discussione. E la prima affermazione è già problematicissima. Per Hegel la famiglia è naturalmente etica.
Potrebbe dire, ma veramente io ho una famiglia in cui tutto c'è tra me e l'etica, perché mio padre e mia madre... Non posso dire che invece è naturalmente etica. Tra poco lo vediamo. La totalità relativa delle relazioni relative degli individui come persone indipendenti per gli uni verso gli altri in una universalità formale, la società civile. La sostanza etica è, secondo punto, antitesi, la totalità relativa, relativa, delle relazioni relative degli individui come persone indipendenti gli uni verso gli altri in una universalità formale.
La società civile. La seconda tappa dell'etica, che è antitetica alla famiglia, è la società civile, che è un luogo dove gli individui sono in relazione gli uni con gli altri, ma in maniera indipendente, gli uni alla ricerca del proprio interesse. gli altri del loro altrettanto interesse.
L'asta civile è quel luogo di universalità, è bellissimo, formale, formale per Hegel. L'asta civile per Hegel non è un luogo di universalità concreta, sostanziale, ma è un luogo dove l'etica anzi si è in parte indebolita, perché mentre nella famiglia prevale l'unità, il bene unitario, l'interesse unitario, Nella società civile prevale l'atomizzazione, la disgregazione, prevale l'interesse particolare. Ecco l'attualità Marx, che vi ho già detto partirà dalla dialettica signoria servitù, servo padrone e dal lavoro e dal rovesciamento del rapporto servo padrone, perché il padrone diventa servo del servo e il servo diventa padrone del padrone.
Marx, oltre a partire dalla dialettica signoria servitù, partirà da qui. dal fatto che la città civile è il luogo dove si scontra gli interessi particolari. Il proprietario della banca è il correntista, quello che guida il bus, quello che prende il bus, quello che è il padrone della fabbrica, quello che è l'operaio, quello che è il contadino, il proprietario terriero, il bracciante, quello che è il disoccupato, quello che è il venditore porta a porta, quello che è il negoziante. di quartiere, quello che è il proprietario della grande distribuzione, quello che è online.
Sono tutti individui, portatori di comportamenti finalizzati all'interesse particolare e individuale. Dunque è universale la città civile, ma nella universalità ci sono gli interessi relativi, i miei, i suoi, i suoi. Terza sostanza etica, la sintesi. Aufebum, che deve contenere l'unità della famiglia e l'universalità della sua civile, tenendo conto però che la famiglia è la luogo del bene e la sua civile è la luogo della dispersione invece, dell'interesse relativo. E qual è la terza sostanza?
L'unium massimo al fiere, araldo cantore, la sostanza consapevole di sé, acquisito. Come lo spirito che si è sviluppato in una realtà organica, la costituzione dello Stato. Squilli di trombe, si aprono i cieli, Dio è sceso in terra, lo Stato. Non sono io che sto inventando, in parte alcuni suoi anche allievi, prosegutori, definiranno lo Stato hegeliano come l'ingresso di Dio nella storia.
Che cos'è? Lo rileggiamo insieme. La sostanza che ha acquisito consapevolezza.
Perché ha acquisito consapevolezza? Perché al punto 2, brava, bravissima dice, quella unità familiare si è dispersa nella società civile. Dunque, ciò che nel punto 1 era unitario, si è disperso e frammentato nel punto 2. Nel punto 3, la sintesi, c'è il ritorno consapevole, consapevolezza per Hegel vi è dopo lo smarrimento.
Non c'è consapevolezza senza alienazione. Dunque, senza smarrimento e alienazione del soggetto assoluto, della ragione universale, non ci sarebbe un ritorno a sé. Il ritorno oggettivo, possiamo parlare di questo, cioè quello politico, massimo è lo Stato.
Lo Stato è lo spirito che si è sviluppato in una realtà organica. Hegel è il teorico dello Stato organicista. Poi una volta che vi fate il linguaggio e capite il sistema, non è difficile.
Però lo sforzo da fare è capire. Dove vi faccio delle differenze rispetto all'oggi vi sarà più facile. È un teorico dello stato organico.
Cosa vuol dire? Che per Hegel lo stato è una sostanza organica, cioè una sostanza in cui il tutto è superiore alle singole parti che lo compiono. Lo stato è un organismo come fosse il corpo umano.
che è superiore ai singoli organi presi separatamente. L'organismo umano è dato dal sistema sanguigno, dal fegato, il pancreas, i polmoni, il cuore, la milza, le ossa, i muscoli. Presi singolarmente questi organi, questi tessuti, non portano a nulla. Unite il corpo umano nella sua magnificenza. Ma addirittura il corpo umano, cioè lo stato egoliano, è una totalità non riducibile alla sommatoria di cuore, polmone, fegato, ossa e sangue, ma è una sommatoria che produce un surplus, cioè lo stato e più delle singole parti che lo compongono.
è una sostanza organica che produce l'etica l'etica è massimamente incarnata nello Stato. Lo Stato è la massima incarnazione manifestazione dell'etica. Questo saprò benissimo, sarà.
E' il teorico di uno Stato etico. E' lo Stato che detiene il primato dell'etica, cioè di cose giuste e sbagliate. Non è il singolo cittadino.
Modello liberal democratico Ogni cittadino ha la propria etica che deve fondarsi sul rispetto dell'etica altrui. Se la mia etica va in contrapposizione e nega un'etica altrui, questa mia etica non è praticamente praticabile. Cioè la mia libertà, il mio comportamento etico ha come limite il comportamento e l'etica degli altri e devono produrre la convivenza civile nel rispetto. Un'etica di stampo liberale, ma anche di stampo kantiano in parte, ok?
Fai sì che la massa del tuo comportamento diventi legge universale. No, lo Stato portatore di etica. Lo Stato è il portatore, il fondatore dell'etica. L'etica è collettiva e dentro quest'etica collettiva si muovono le etiche individuali. che devono essere rispettose dell'etica collettiva e lo stato che dice ciò che è giusto o sbagliato.
Vediamole ancora questi tre passaggi e poi faremo lo spirito assoluto. La famiglia, leggiamo insieme. Lo spirito etico nella sua immediatezza contiene il momento naturale, che cioè l'individuo ha la sua esistenza sostanziale nella sua universalità naturale, nel genere.
Questa è la relazione dei sessi, ma elevata a determinazione spirituale, è l'accordo dell'amore e la disposizione d'animo e della fiducia, lo spirito come famiglia e il spirito senziente. Per Hegel la prima manifestazione etica è la famiglia, la quale è naturale ed è fondata sull'amore. Hegel è un teorico della famiglia tradizionale. Cosa determina la formazione della famiglia?
L'amore. che unisce un uomo maschio e una donna femmina. Maschio e femmina si uniscono e producono un'unione matrimoniale.
Qual è il fine? Quest'unione è finalizzata alla procreazione e dunque un'unione matrimoniale, ok? Figli, patrimonio.
Questa è la famiglia. Vedete che è un teorico della famiglia come Comunità naturale, luogo del bene. Quale autor recupera?
L'avete fatto un terzo che sosteneva appunto famiglia e luogo naturale, famiglia come comunità politica primordiale? Meglio, Aristotele. Vabbè, Platone centra con Hegel perché lo stato platonico è uno stato organicista come quello di Hegel. Ma parlare di famiglia come luogo naturale Grazie.
politico e Aristotele. Qua c'è un'idea tradizionalista di famiglia. Gli amanti della famiglia tradizionalista ancora oggi si richiamano palesemente ad Hegel. Quando c'è famiglia?
C'è famiglia quando un uomo e una donna uniscono se stessi, mettono insieme un patrimonio, procreano dei figli. Quella è la famiglia. Dunque... L'amore fuori dalla famiglia disgrega la famiglia, l'amante.
L'amore tra persone dello stesso sesso, innaturale. E l'amore non finalizzato alla procreazione non è famiglia, un male per la comunità. Fermi e fermi, capitemi.
Faccio un passaggio che può essere ardito, potete capirlo. L'idea di famiglia degli stati forti e anche delle dittature del Novecento. Richiama l'idea di famiglia di Hegel, che come vedete non vuol dire che Hegel è fascista, è nazista. Hegel però ha un'idea di stato forte, che è portatore dell'etica collettiva, che plasma e forma l'etica individuale, dunque non è un democratico o un liberale. Dicendo questo può piacere a chi democratico o liberale non è.
Secondo, non è sostitutore dei diritti. anche individuale, ho il diritto di vivere l'amore che voglio. Sì, ma il tuo amore è politicamente ed eticamente inferiore. A parte che all'epoca di Hegel l'omossoleità che c'è, c'è sempre, sta in natura, la pratica omosessuale come quella terrosessuale, non è oggetto di dibattito politico, non si discute. Non è che Oscar Wilde, otto omosessuale, fosse a capo di una battaglia per i diritti dei gay e delle lesbiche.
Stanno nascendo secondo il metodo dell'Ottocento, le battaglie delle donne che rivendicano dei diritti e delle libertà. È chiaro? Ma le battaglie per i diritti di identità sessuale sono dopo la Seconda Guerra Mondiale. Cominciano fino agli anni 50, prima degli anni 60, nelle terre dove le maggiori libertà sono già diffuse, cioè Londra, Inghilterra, per capirci, e poi New York, e da lì Parigi, la Francia, e lentamente anche nell'Europa più profondamente cattolica. quali appunto l'Italia, la Spagna, eccetera, eccetera.
E' chiaro? E' ancora più tardivamente nell'est Europa, dove ancora oggi sono molto molto violate e negate in paesi come la Polonia, come l'Ucraina, la Russia, eccetera, eccetera. Allora, Hegel non sta partecipando a un dibattito elisivo famiglia arcobaleno gay contro famiglia tradizionale, anche perché questo dibattito ti piace agli amanti della polemica. perché in un mondo democratico le famiglie arcobaleno convivono con quelle tradizionali, perché ognuno, se non danneggi un altro, è libero di costruire la famiglia che vuole e l'amore che vuole.
Ma se uno è rigidamente gheliano, oggi ce ne sono anche in televisione o nei giornali, direbbero che cosa? La comunità dalle famiglie omosessuali, che non sono famiglie finalizzate all'unione, sull'amore, perché? All'amore per la procreazione.
no, però potrebbero adottare, non si può perché servono di così un maschio e una femmina, disgregano la comunità. Dicendo questo sono tardivamente hegeliani, perché Hegel dice la famiglia è naturalmente il primo luogo politico, l'altra non è politica, può essere un'unione sessuale, un'unione di piacere, ma lì non c'è il bene. Il bene c'è dove c'è un padre, pater, famiglia, e anche in questo maschilista, una donna, femmina, chi si unisce.
Mettono in comune un patrimonio che però è gestito poi nella parte del lavoro dei soldi dal marito, in primis, procreano un figlio e il figlio continuerà poi il lignaggio a costruire altre famiglie. È chiaro? Dunque teorico della famiglia tradizionale, che è un luogo politico. In quella famiglia ti insegno appunto il bene e l'etica.
Certamente basterebbe qua citare la canzone di Andrè. Testamento di Tito, quando prende i testamenti, l'Andrè in parte li critica e li rovescia, canzoni che nell'Italia molto cattolica, bigotta, non viene neanche capita, perché quello voleva essere in realtà un dire, quello di De Andrè, qual è il vero amore e volersi bene, va al di là della forma, deve essere sostanziale. Dunque la canzone di De Andrè potrebbe dire che in realtà è molto cristiana, ma la cristianità ufficiale all'epoca non la conosce.
Il testamento di Tito, quando dice onore al padre e alla madre, magari... Anche se siamo nel video, vi faccio sentire un pezzo, così sapete di cosa sto parlando. YouTube, qui appare De Andrè, De Andrè, il testamento di Tito. ecco torno indietro scusate quel testa qui bestemmia De Andrè è uno dei più grandi poeti letterati italiani, Andrè è becchiante sotto in letteratura, qui cosa ci dice De Andrè? Onora il padre e la madre, onora colui che...
Ti ha bastonato, padre, padre di famiglie no, tipo tradizionali anche, o che bacia la mano il padre che ti ha rotto il naso quando gli chiedevi da mangiare. Come finisce questo ritornello? A quando mio padre gli si fermò il cuore, è morto di infarto, io non ho provato dolore. Cioè il bene, ci dice De Andrè, dentro la famiglia non è il bene che c'è a prescindere. Qui chiaramente le cose che già sapete, ma qui stiamo parlando degli anni 60. Perché non è che io devo vedere bene a prescindere dalla parola mamma?
Devo rispettarli, eventualmente. Poi posso andarmene di casa, perché non mi piace vivere con loro, perché li trovo violenti, sgradevoli, perché abbiamo litigato. Gli voglio bene se c'è una relazione fondata sul bene e sul rispetto, non a prescindere.
Quella di Egli è la relazione tradizionale, al padre si dà. del voi, lo si rispetta, lo si obbedisce ha sempre ragione capisce qual è l'obiettivo della famiglia quali sono chiaramente le prospettive etiche e morali a prescindere, onora il padre e la madre che è chiaramente uno dei comandamenti qua di Andrea cosa dice? Non ho provato onore o bene per mio padre mio padre era un violento che mi picchiava è chiaro?
qua viene messa in discussione questa canzone La famiglia tradizionale, che non è un bene in sé e per sé, può essere un bene. I nemici, la canzone di Andrè, o i nemici delle altre forme di famiglia ti dicono «Bene, Saudino, ascoltare De Andrè, continuiamo a criticare la famiglia tradizionale, così i giovani si disgregano, non rispettano la mamma e la papà, e dico che abbiamo poi dopo l'amo e l'educazione, non rispetto, si vestono così, si drogano, bevono, spagano tutto». Perché?
perché manca quel rispetto del bastone. Ve l'ho attualizzato, è chiaro, Viottoli-Hegel è invece un assoluto segretore di una famiglia in cui c'è il bene, lì c'è l'etica. È chiaro?
Secondo punto. La sostanza che in quanto spirito si particolarizza ha strattamenti in molte persone, la famiglia invece è una sola persona, in famiglia o individui, quali sono in sé per sé, in libertà indipendente, come essere particolari. Perde il suo carattere etico. Ma è te che è come Ford.
Egel dice la famiglia è una sola persona. No ragazze, io sono il figlio, sono Matteo, mio papà e mia mamma. Siamo esseri individui diversi. Invece Egel dice la famiglia diventa un'unica persona. È chiaro?
Dove questa unità si Disperde, leggete. perde il suo carattere etico quando si esce dalla famiglia. I singoli individui, i figli, escono, formeranno nuove famiglie e a quel punto lì non c'è più l'eticità come unità, ma c'è la dispersione, già che queste persone in quanto tali non hanno nella loro coscienza e per loro scopo l'unità assoluta, ma la propria particolarità e il loro essere per sé. Donde nasce il sistema dell'atomistica, bellissimo.
Nella famiglia c'è unità, a costo che sia unità di rigidità. Fuori nasce la società dell'atomistica, gli interessi degli uni e degli altri, di magari due figli che danno vita a due famiglie e due famiglie litigano per l'eredità, dei padri, perché hanno poi due famiglie, degli interessi particolari, il proiettario della miniera, dei minatori. delle famiglie particolari, degli individui particolari, di lavoratori, operai, padroni, di classi sociali alte, basse, di, dicevo prima, banchieri, di disoccupati, di commercianti, si disunisce in nome dell'interesse particolare. Dunque la sua civile è il luogo delle molteplici persone e delle moltitudini.
La sostanza diventa, è bellissimo questo passaggio, Per questo guisa nient'altro che una connessione universale. La società è forma per Hegel, è solo forma. C'è l'energia migliore, forse, a me la penso così. Nella società civile c'è quel momento dove c'è la conflittualità, ma che genere libera energie, il genere emancipazione, perché nella società, disperdendoci, lì possiamo costruire emancipazione.
Hegel dice, disperdendosi, ovvio che c'è un... passaggio negativo che porterà al positivo, ma è un negativo che deve essere immediatamente ricondotto all'unità, perché per Hegel la molteplicità, la frammentarietà, la dispersione, i particolarismi in un'università formale è difficile, l'universalità è formale. Siamo la società italiana.
È una universalità formale perché dentro ci sono città diverse, quartieri, società diverse, città economici diverse, culture diverse e chi oggi potremmo dire è islamico, buddista, agnostico, ateo, chi è protestante, chi è cattolico. Tanta società italiana ma con tantissime particolarità e come dicevo chi è ricco, chi è povero, chi è in città, chi è nelle campagne, chi ha una morale, chi ne ha un'altra. Questa è una. connessione formale, è una totalità che si è dispersa e che è in attesa di una nuova totalità.
La totalità sviluppata in sé di questa connessione è lo Stato, come sua civile o come Stato esterno. Qua si sta gettando le basi per una totalità che dovrà poi realizzarsi in una Forma statuale, uno stato consapevole. La società civile è in embrione un'universalità che può diventare consapevole. È un embrione di totalità, ma è un embrione in cui prevalgono le particolarità, i conflitti singoli. La quarta BL, la quinta BL, la terza classe.
Come società civile siete dispersi nei vostri particolarismi. Ho l'interrogazione di francese, ma invece voglio che venga prima quella di spagnolo, voglio lo scritto, ne lo vorrei invece l'orale, entriamo qui, entriamo dopo, facciamo questo, quest'altro. La quarta biella, quinta bielle, come stato, nascono per creare la connessione non più formale ma reale. Sarebbe lo stato.
Terzo. Lo Stato è la sostanza etica consapevole di sé, la riunione del principio della famiglia e della società civile, la medesima unità che è della famiglia come sentimento dell'amore e l'essenza dello Stato. All'orale, maturità, una domanda, può essere così, capisco.
Leggiamo questo brano. Cosa vuol dire che per Hegel lo Stato è una grande famiglia? Per Hegel lo Stato è una grande famiglia. in quanto recupera l'unità e l'eticità della famiglia, ma le sintetizza su una scala totale, universale e non più particolare. E' la grande unità.
La famiglia è unità piccola. Lo Stato è la grande unità. Dunque, come la famiglia, Giulia, come la famiglia è portatrice di eticità e di unità, Così lo Stato è portatore di unicità, di eticità, in modo però universale e totale. Lo Stato è il superamento degli interessi particolari, in un'ottica di interesse superiore che quello dello Stato.
Lo Stato è una forma universalità saputa, cioè consapevole. Lo Stato la forma politica che ha assunto consapevolezza di sé dopo essersi smarrita nelle frammentarie atomizzate inconsapevolezze particolari. Hegel è un critico della modernità liberale borghese. Lui è borghese come classe sociale, ma cosa capisce? Capisce che la borghesia liberale, francese, inglese, domani faccio il primo grado mondiale, la lezione la collegate.
La Francia e l'Inghilterra, come modelli statuali liberal-borghesi, si fanno portatori di un'idea di libertà che è tendenzialmente individuale, di progresso, che porta con sé svecchiamento e antitradizione. Hegel, tedesco, cosa dice? Quella libertà borghese, quella modernità francese-inglese, è una modernità di atomi ed è contraria a una comunità. fortemente unitaria. Noi tedeschi, e sta pensando all'ostoprussiano, siamo invece portatori di un'idea di comunità statuale che mantiene la tradizione, che porta a essere non un'unità di singoli, ma noi siamo una grande famiglia.
La comunità tedesca statuale versus la comunità moderna disgregata della statualità franco. in anglosassone, è chiaro? dunque, e vado in chiusura di questa prima parte del video per Hegel Torniamo indietro, storicista, perché la ragione ritorna a sé. Ogni passaggio della storia è un passaggio della ragione che torna a sé. In questo caso possiamo fare la storia dell'etica.
In che modo la facciamo? Vediamo le forme dello Stato. Cos'è accaduto? Da nomadi a un certo punto sono state le prime civiltà statuali. E allora dagli assiri ai babilonesi è nato lo Stato.
Gli Stati sono forme concrete, assolutezze reali di eticità. L'etica statuale dagli assiri ai greci, ai romani, ai carolingi, alla monarchia assoluta di Gio 14, Napoleone... alla Prussia in cui vive lui, che è la massima espressione dello stato etico. Ma è tesi e antitesi. Lui da giovane era amante della rivoluzione francese, ve l'ho detto.
Adesso, ok, con tarda maturità, comincia a dire che la rivoluzione francese ha prodotto quella libertà modernità molto atomizzata. Cosa proclamano i diritti dei cittadini francesi? Gli uomini sono liberi, uguali, cittadini francesi... i cittadini francesi, nascoli, liberi, uguali, lo sono di fronte alla legge.
Quella è una libertà, formale o sostanziale? Formale. Io articolo 1, articolo 2, proclamo formalmente.
Hegel dice, quella proclamazione formale che i francesi pensano che possa valere per tutte le comunità politiche del mondo, invece è figlia della loro storia. Noi produrremo uno Stato. che non si appellerà a quel tipo di dichiarazioni, perché ogni Stato è figlio della storia di un popolo, e la nostra storia tedesca produce uno Stato non astratto liberal borghese come quello americano o quello francese, ma produce uno Stato comunitario, in cui il bene non è prima il bene dell'individuo, ma è prima il bene dello Stato. E' chiaro, è prima il bene dello Stato. Chiusura, vi dico che cosa dunque non è lo Stato di Hegel e che cosa è.
Nell'elencazione che poi vi serve. Questo Stato non è uno Stato contrattualista. Lo Stato non nasce da un contratto. Lo Stato per Hegel nasce dalla storia, dalla tradizione, dei popoli, dalla terra, dal sangue, dalla tradizione. Così è nato lo Stato Egiziano, così quello Romano, così quello Carteginese, così è nato quello...
Sono stati diversi, si va verso lo Stato più forte, perché lo Stato di Carlo Magno sarà poi più forte, così sarà più quello di Carlo V, così sarà quello di Luigi XIV e lui quello di Napoleone. Lo Stato è sempre più forte, ma è legato alla tradizione, a un popolo, alla terra. Non è figlio di un contratto astratto, è figlio della tradizione. E ogni popolo ha le sue tradizioni, quelli francesi sono come gli inglesi. Quei tedeschi non sono quelli italiani e assolutamente quelli tedeschi non sono quelli francesi.
Due, non è uno stato democratico, perché la sovranità appartiene allo Stato, non al popolo cittadini. La sovranità appartiene allo Stato. Non è uno Stato liberale, perché non vengono prima le libertà dei cittadini, i vivi individui, poi quelli dello Stato.
C'è prima lo Stato, con i suoi. Poteri. C'è prima lo Stato con i suoi prerequisiti, c'è prima lo Stato con le sue prospettive, c'è prima lo Stato con la sua struttura, c'è prima lo Stato con la sua etica e poi ci sono i cittadini.
Dunque per Hegel non sono i cittadini che fanno lo Stato, ma è lo Stato che fa i cittadini. Stato forte. Dunque non è lo Stato liberale, va bene?
Non è contattualista, ve l'ho detto, non è democratico. Che cos'è dunque? È uno stato organicista, uno stato alla Platone, alla città ideale di Platone. È un proseguimento, quello è uno stato utopio, questo è realizzato, perché siamo noi i prussiani. C'è uno stato in cui il tutto è supero le singole parti che lo compongono.
È uno stato dunque organicista, è come un corpo umano, è come una squadra di pallavolo, perché l'attaccante schiaccia, schiacci, sei un alzatore che abbia alzato la palla. L'alzatore non alza la palla se qualcuno non avrà ricevuto Dunque una schiacciata è una produzione organicistica, figlia di una ricezione, di un'alzata e poi di un colpo. È chiaro?
Va bene? Come vale per tutti gli sport tendenzialmente di squadra. Poi ci sono quelli più organicisti, a pallavolo è un esempio, dove difficilmente uno fa un punto da solo, più che mai direi il rugby o il football come sport organicistico, perché se le linee nel rugby si muovono non in maniera armonica, la squadra non farà mai meta o non difenderà. Lo Stato, dunque, è una totalità superiore alle singole parti che la compongono.
Organicista. È uno Stato etico, cioè uno Stato in cui l'etica è guidata dallo Stato, è anche imposta, potremmo dire, dallo Stato, è un'etica collettiva, va bene, e dunque possiamo dire che anche qui ci sono elementi di eticità. Vi ho fatto l'esempio l'altra volta. Non si fuma nei luoghi... pubblici, va bene, è uno Stato che decide che su quello l'etica individuale non funziona.
In realtà però è un Stato etico che riprende l'idea liberale, perché se io fumo in un luogo pubblico danneggio lei che fumare non vuole. Dunque un elemento di Stato etico ma che si fonda su un'idea liberale. Tu, saudino, puoi fumare, invece non fumi in un luogo pubblico perché danneggia l'INA che non vuole fumare. Se invece dicessi nessuno fuma...
stato etico, nessuno divorzia nessuno abortisce non ci sono matrimoni tra gay e lesbiche questo è lo stato etico in campo dell'eutanasia vi è uno stato etico non puoi ucciderti non puoi chiedere di essere ucciso o lasciato morire c'è un testo biologico, qualcosa sta cambiando anche in Italia, ma in questo gli stabilisci che quella libertà tu non ce l'hai, tu puoi dirgli ma scusate, io Se fumo in presenza di Alina, danneggio anche Alina. Ma se io mi uccido e non voglio più proseguire in questo calvario di malattia, non sto facendo del mai a nessuno. In questo, sto dice, non voglio costruire la cultura della morte. Lo strano italiano, profondamente in questo cattolico. Altri stati?
No. Belgio, Olanda, l'eutanasia invece è illegale. È chiaro che è stato etico. Dunque, proprio l'ultimissima cosa, ma non è uno stato assolutistico. Tanto più dittatoriale l'idea di Hegel, perché c'è la divisione dei poteri, legislativo, esecutivo e principesco lo chiama.
Il potere legislativo è in mano a una camera delle corporazioni. Hegel sta immaginando, vedete prima questo è un po' antimoderno rispetto alle modernità liberale, democratica, americana e francese, cioè ogni cittadino vota il candidato che vuole, del preto che vuole, se è maschio, se ha quell'età. Siamo parlando del 1800, ok?
E Cegl dice, i rappresentanti dei mestieri, medievali in questo, divisi in produttori, distributori, trasformatori, mandano dei rappresentanti. Dunque i rappresentanti di coloro che producono, di quelli che trasformano, di quelli che distribuiscono. Ci sono delle camere, una camera delle corporazioni.
Ma capite perché lo vuole fare? Perché non vuole il conflitto. La Camera deve essere un luogo in cui le corporazioni trovano un consenso, una mediazione per evitare il conflitto della sua civile, perché lo Stato risolve i complitti. Il fascismo vuole abolire il Parlamento e metterci una Camera delle corporazioni, poi non lo farà.
Ma il Parlamento di matrice liberale, borghese, illuministica, è un luogo in cui si parla, si rischia di scontrarsi, si rischia di scontrarsi, di discutere. Lo Stato deve più agire che discutere. Dunque le leggi le fanno coloro che hanno degli interessi particolari, ma che trovando su uniti incorporazioni dovranno risolvere prima il loro conflitto. Non facciamo il partito dei lavoratori, il partito dei borghesi, il partito dei capitalisti, no, ci dividiamo in base agli interessi ma poi cerchiamo di compensarli.
Questo è Egel. Potere legislativo in questa camera. Poi c'è il potere esecutivo. che è del governo, ma il governo in realtà è eseguito, è portato avanti il governo della Prussia, dalla burocrazia. Qua Hegel pensa che il vero governo, qua Hegel ha anticipato i tempi, quando farò i campi di sterminio, con cui Hegel non c'entra nulla.
Hegel dice, ma a governare serve la burocrazia, il potere burocratico. E' quello che manda avanti lo Stato, è la preside, è il ministro, è l'ufficio scolastico regionale. Se domani non ci fosse il governo della città di Torino, di Milano, chi la manderebbe avanti? La burocrazia, coloro che di fatto ogni giorno hanno dei compiti che eseguono rispettando un protocollo.
Dunque il governo, dice, di uno sto efficiente, è svolto da tutte quelle burocrazie che quotidianamente mandano avanti lo Stato, il tedesco. Ecco Engel che è l'uomo. che vive nello Stato con la burocrazia tra le migliori e le più efficienti del mondo.
Vi ho fatto prima quel riferimento, ahimè doloroso, triste, lancinante, ai campi di sterminio, perché per organizzare un campo di sterminio ti serve una macchina burocratica con persone che eseguono, dove tutti sono messi salvati, che eseguono. E io per provocazione amo sempre dire che i campi di sterminio così efficaci e efficienti di morte solo in Germania potevano costruirli. Chiaro? Dove c'era già un sistema... sistema di burocrazia moderno in cui dal ferroviere al postino al vigile urbano all'infermiera al dottore a quello che costruiva i treni o le ferrovie hanno eseguito il loro compito.
A un certo punto il capo può dire fate, ma se fate io mi giro e non facciamo nulla, le cose non si fanno. Dunque il vero potere, Hegel lo capisce, ce l'hanno i burocrati. Terzo chiuso, potere, e il potere principesco.
Potere un po' vecchio quello che immagina Hegel, cioè lo Stato ha sempre un principe che lo incarna nella sua espressione manifesto esteriore. Presente in Repubblica il re, il faraone. Il potere principesco dello Stato che immagina Hegel, dice, è quella figura che rappresenta l'unità dello Stato.
Non so, quando noi guardiamo Italia-Spagna dell'82 e c'è Pertini lì che esulta... Pertini e l'Italia seduta lì, uno può dire che bello Pertini, che bello Trump, che bello che ci sia Mattarella, il potere principesco sarebbe nell'ottica hegeliana una figura molto simbolica di rappresentazione dello spirito di un popolo. Uno potrebbe dire ditemi voi chi mi rappresenta e io vi dico quale spirito possiede quel popolo.