non domandarci la formula che mondi possa aprirti sì qualche storta sillaba e secca come un ramo codesto solo oggi possiamo dirti ciò che non siamo ciò che non vogliamo in questi versi tratti dalla raccolta ossi di seppia di eugenio montale è presente una dichiarazione programmatica il poeta esorta i lettori a non illudersi che la poesia possa fornire grandi verità o conforto o soluzioni le uniche certezze che può offrire sono tutti al negativo è lo stesso montale a dire che la raccolta costituisce una sorta di romanzo di formazione una biografia in versi che ricostruisce il percorso interiore del protagonista dalle illusioni della giovinezza alla presa di coscienza dell'età adulta il traguardo el'accettazione della verità ossia che il male di vivere non investe solamente l'individuo ma l'intero universo il titolo rimanda un'immagine marina presente nell'azione di d'annunzio che qui assume una valenza diversa tutta italiana gli ossi di seppia restituiti dal mare prosciugati di vita dopo le mareggiate evocano il malessere dell'uomo la sua condizione di sofferenza e aridità pubblicata in due edizioni nel 1925 nel 1928 l'opera si divide in quattro sezioni movimenti ossi di seppia mediterraneo mary g e ombre il linguaggio è caratterizzato da una grande attenzione per gli aspetti fonologici e dall'originale mescolanza di termini prosaici e concreti in termini rari e aulici la raccolta oscilla tra sentimenti antitetici se da un lato lio poetico percepisce il male di vivere e la disarmonia che lo lega alla realtà dall'altro spera che gli si manifesti una verità diversa dall'insensatezza che percepisce nella vita questa rivelazione esistenziale non avviene e al poeta non resta che accettare la coscienza del nulla opera anomala sia nei contenuti che nello stile ossi di seppia si pone come una replica ad azione di cui supera anche stilisticamente la concezione panica della fusione armoniosa tra uomo e natura