Allora, lezione dedicata alla scuola ionica di Mileto. Vedremo quelli che sono passati dalla storia come i primi tre filosofi, Talete, Anassimandro e poi Anassimene, se ho tempo, spero di riuscire a fare anche il terzo autore, minore rispetto ai primi due. È una scuola estremamente originale, è una scuola che appartiene al primo periodo della filosofia greca, al cristo periodo cosmologico. Ci siamo detti le scorse lezioni che nel periodo cosmologico l'indagine filosofica ruota intorno al cosmo, ruota intorno alla ricerca dell'archè.
L'archè cioè il principio primo che governa la natura, la realtà, che governa tutte le cose. Alla ricerca dell'archè potremmo intitolarla questa lezione. I primi autori che vanno alla ricerca in maniera logica e non mitica soltanto.
In maniera razionale, dialogica e logica del principio primo che guida l'universo sono appunto gli Ionici, i Milesi, cioè Talete, Anassimando e Anassime. La scuola ionica di Mileto. Iniziamo. La scuola di Mileto ha appunto sede a Mileto, nell'Anatolia, dunque nella Grecia orientale, cioè nelle colonie greche orientali, siamo nell'attuale Turchia. Mileto è una colonia ricca di commercio, di commercianti, c'è circolazione dunque culturale, circolazione di idee, circolazione anche di uomini intraprendenti e la scuola di cui oggi parliamo non è una scuola nel senso più moderno del termine, non c'è un luogo, una sede, potremmo anche dire non è neanche una scuola sul modello antico come quella di Platone, l'Accademia o il Liceo.
Parliamo di una scuola nel senso di un maestro con degli allievi, con dei seguaci, gruppi di persone che si ritrovavano e che attraverso l'uso critico della ragione, attraverso l'uso critico della ragione, mosse da curiosità, queste persone mosse da meraviglia, iniziano a lavorare dei ragionamenti, delle teorie, delle intuizioni, cercano di dare risposte ai grandi quesiti della vita. ai grandi quesiti intorno alla natura, intorno all'universo. La domanda è qual è il principio, se vi è un principio, che regola la natura, che governa il cosmo.
Cosmo vuol dire ordine, poiché il cosmo è ordinato, cosa vi è la base di questo ordine? Le cose sono ordinate dal ciclo nascita-morte, dall'alternanza del giorno alla notte, dall'alternanza delle stagioni, vi è un ordine nel cosmo. Questo ordine ha una causa, se sì, qual è? La scuola di Mileto si concentrerà nella ricerca del cosmo in una dimensione naturalistica. L'archè sarà l'aria per Talete, sarà la materia caotica, infinita, indefinita per Anassimandro, sarà l'aria per Anassimene.
Ma adesso le vediamo tutte queste teorie, solo per darvi una preview, per farvi una... un'introduzione che poi vi serve per preparare l'interrogazione. Diciamoci una cosa sulle caratteristiche della scuola, prego.
Sì, sì, sì, non è una scuola fisica, voi avete scuola al Giordano Bruno, date l'università a Palazzo Nuovo, a Medicina, no, qua non è una scuola nel senso di edificio, istituzione stabile, ben definita, ma è una scuola nel senso di proprio... trovarsi un maestro con degli allievi o degli filosofi, intellettuali, pensatori, astronomi, matematici e discutere, dibattito. C'è la centralità della discussione. Ragionamento e discussione.
Ragionamento, logos, discussione, dialogos. Vediamo insieme la scuola di Mineto. La scuola di Mineto è una scuola che ha determinate caratteristiche. Innanzitutto è una scuola aperta.
Ci tengo che voi capiate bene questo aspetto. Una scuola aperta vuol dire che è una scuola a cui si può partecipare liberamente. Ci sono dei prerequisiti, sì, ma non sono prerequisiti di razza, prerequisiti di censo, prerequisiti dunque legati a una determinata posizione religiosa, ad esempio. Ma i prerequisiti sono...
L'intuizione, solo la brillantezza intellettuale, solo il tempo libero e dunque... Un'esclusione c'è, i schiavi, i prigionieri non possono far parte di questo circolo filosofico, di questo dibattito filosofico. Dunque se sei uomini liberi, dotati di curiosità, intelletto, ingegno, certo se sei stolto, se faticchi a mettere insieme il pranzo con la cena, è chiaro non avrai il tempo, l'ozium, per poter goderti la piacevolezza dell'iscussione filosofica. Dunque una scuola aperta con dei limiti.
però non c'è nessuno che ti debba fare una sorta di esame di ingresso, perché non è una scuola, come ne intendiamo a numero chiuso, è una scuola a cui si entra per amicizia, dunque per filia, per conoscenza, non è un senso di corruzione, hai discorso, hai discusso, ci siamo conosciuti, ci siamo interessati ai stessi temi, entro a far parte di questo gruppo di persone. E soprattutto il sapere è un sapere circolare, orizzontale. Cosa vuol dire?
Un sapere circolare vuol dire quello che io conosco, quello che io intuisco, quello che io teorizzo, lo metto in circolo, lo metto nella discussione comune, lo metto a disposizione degli altri, entra in circolo quello che ho intuito, quello che ho elaborato. e dunque fa parte di un patrimonio di discussione comune. Non è un sapere che io poi tengo scuro, perché sapere è potere, ricordatelo.
Io tengo questo sapere allo scuro, tengo gli altri allo scuro, lo nascondo, lo faccio derivare da divinità, da poteri maici o religiosi e dunque io ve lo faccio calare dall'alto. No, è un sapere orizzontale. O il lavoro delle teorie la metto in discussione, le metto in discussione, le propongo.
Le propongo e sono a disposizione di tutti. Io ci sono arrivato con il logos, con la ragione. Cosa? Sapere circolare e orizzontale. Cioè non c'è nessuno che dall'alto fa cadere o cala dall'alto al basso questo sapere.
Il sapere dei sacerdoti, il sapere dei maghi, il sapere dei sapienti di caste è un sapere che dall'alto viene calato verso il basso con quest'idea io illuminato, io mago, io prescelto da Dio, io amato dagli dèi, io che sono in grado di accedere a questo sapere oscuro ora vi dispiace. penso delle mie conoscenze. Io vi faccio entrare a far parte di questo sapere, vi dono questo sapere, vi offro questo sapere. Questo è il contrario della scuola di Mileto. I milesi non hanno un atteggiamento verticale, verticista, di sapere sacerdotale, magico, spirituale da santone guru o da...
detentore oscuro di un sapere che viene dunque creato da alto al basso. I milesi tengono dunque delle lezioni, svolgono delle lezioni che sono lezioni, discussioni, dibattiti o che sono presentazioni delle loro teorie che poi vengono indiscusse. Se tu hai delle idee che hai capite e vuoi contribuire alla discussione, criticare, aumentare, cambiare degli aspetti, puoi.
Dunque la scuola di Mileto era una scuola aperta, orizzontale, circolare, che non vuol dire che l'autorità del filosofo, del maestro non fosse riconosciuta perché quando ascoltavi Talete, quando ascoltavi Nassimando, discutevi con Nassimene, ok, gli portavi rispetto, portavi loro profondo rispetto, spesso non avevi mezzi per discutere, spesso non avevi le conoscenze per discutere e si riconosceva la sapienza dell'altro. Ma ci tengo a dirlo, anche oggi vuol sapere molto molto per assoluto ancora più circolare. Però c'è un problema nella circolarità di oggi, quando subito riversiamo in rete conoscenze, informazioni, opinioni, che spesso non siamo più in grado di distinguere se un'opinione è...
Figlia di un percorso di studio, di ricerca scientificamente fondata, se porta delle fonti o documenti o se è un'opinione di chiacchiericcio, del primo che passa, di quello che le esprime e ha libertà di esprimerla, io non sono fautore o sostenitore di quello che dicono, basta la rete è ignoranza, limitiamo, libertà totale, date i limiti della violenza, le leggi, eccetera eccetera. Però l'intelligenza di dire questa cosa l'ha detto un medico, questo non l'ha detto un medio, poi il medico può sbagliare. Questa cosa la dice uno studioso di astronomia, questa cosa un astrologo. L'astrologo è quello che ti poi fa le carte, l'astrologia... Ok, l'astronomo è uno che studia il cielo e le stelle, l'astrologo e l'astronomo non sono pari nell'esporre le loro teorie, è chiaro.
Poi uno può dire, ha ragione professore, ma io credo all'astrologia? Credo all'oroscopo e invece non credo, perché non solo non mi interessa nulla, all'astronomia. Non è libero di fare quello che vuole, ma quando poi discutiamo saper distinguere se è una teoria astronomica o astrologica.
Se è una chiacchierata astronomica, io amo le stelle, le guardo col mio cannocchiale da casa, lo studio sulla mappa, se non va bene e ne parlo, o se sono un professore di astronomia all'università. Chiaro? Dunque, non è che tutti...
Spontassero al piede di Talete di fronte a Nassimandro e chiacchieravano discutendo in maniera paritetica. Ma se erano dotati di capacità intellettive, di curiosità, di ingegno, potevano parlare. E'chiaro? Dunque non è una scuola chiusa setta come vedremo forse dopo l'interrogazione di Pitagora.
Vedremo qui un'antitesi. Pitagora è una scuola setta. Si entra se Pitagora decide.
Si superano delle prove durissime e quando Pitagora fa lezione, la faceva addirittura a volte dietro una tenda bianca con la luce che proiettava la sua ombra, così tutti ascoltavano senza essere distratti dalla sua apparenza fisica, quando Pitagora parlava tutti dovevano ascoltare quello che diceva era vero. È chiaro? Un approccio diverso da Pitagora rispetto a Taleti, Nassimandro e Nassimè. Caratteristiche della scuola.
E andiamo al primo. Talete è il primo filosofo, o meglio, è quello che la storia della filosofia, gli studi di storia della filosofia considerano il primo filosofo ed è ancora uno dei famosissimi sette savi. Le cose che vi dirò oggi, oltre a essere prese dall'Abbagnano Fornero, le ho recuperate, le ho appunto studiate su questo testo, sui presocratici. un testo di testimonianze e frammenti molto molto molto molto ricco, è un testo della La Terza, un classico sui presocratici, ci sono appunto fonti, testimonianze, frammenti su Taleta, Nassimando, Nassimone, Orfeo, Isidro, Pitagora, Eraclio, Parmese, Zenone, Empedocle e la versione appunto italiana dell'opera di Hernán Díaz. è un filosofo studio di filosofia tedesco che negli anni ha recuperato questa mola immensa di frammenti edizione italiana e curata da Gabriele Giannantoni dunque per dirvi di cosa ciò prima, da dove prendiamo le cose che dico?
ad esempio da questo testo Talete, Talete è ancora uno dei sette savi dunque in Talete, filosofia, mito Le religiosità si mescolano. Le cose di questo di Talete sono in parte testimoniate da molte fonti, in parte sono contraddittorie, in parte forse sono mitiche, perché uno dei sette savi, dei sette sapienti antichi, e sui sapienti antichi giravano poi leggende, racconti. Lo sai che Talete ha fatto? Lo sai che Orfeo ha fatto?
Dunque Talete... È un uomo, un filosofo di cui abbiamo tantissime testimonianze perché la sua fama, la eco della sua teoria, delle sue teorie, della sua vita è rimbombata, la eco, lontano anche da Mineto. Dunque un personaggio che diventa in parte mito e leggenda. Alcune cose e poi abbiamo il pensiero.
Talete, uno dei sette sari, colui che è riuscito a... a misurare l'altezza della piramide di Cheope. I piani di costruzione erano stati perduti, l'altezza non era più conosciuta. Si presenterà in Egitto e riuscirà a misurare, su richiesta dei sovrani egiziani, l'altezza della piramide d'Egitto di Cheope, proiettando l'ombra della piramide sulla sabbia e con ovviamente dei tessuti, dei fili, delle aste, riesce a costruire triangoli, forme geometriche e tale, utilizzando tutta una serie di teoremi matematici. E dunque, colui che ha misurato l'altezza della piramide di Cheope, navigatore, ingegnere, si costruiva le navi, sapeva navigare, navigare il Mediterraneo dell'epoca, passando in quelle strette anche isole attorno alla Grecia, al mare Egeo, il Mediterraneo, era facile.
Dunque, ingegnere, matematico, navigatore, marinaio, astronomo. un altro manuale di filosofia di due autori, di due maestri di filosofia, professori di filosofia torinesi, Cambiano e Mori, si intitolava, forse una più dedizione, Le stelle di Talete. Perché Talete ha passato tantissimo tempo nella sua vita ad osservare le stelle, sino a diventare cieco. Allora prendete questa immagine, ha osservato le stelle sino a quando invecchia e diventare cieco.
Vero o non vero? A me non interessa neanche. A me importa che oggi capiate.
che la filosofia era perseguire anche con curiosità una ricerca fino ad arrivare ad essere cieco, avendo una grande forza e volontà. Le stelle di Talete perché? Perché passava il tempo a guardare le stelle, si deve diventare cieco, ma ancora per un motivo, il motivo più buffo, che lo ha reso immortale anche nell'immaginazione, nell'immaginario, anche nella narrazione, negli episodi. Si racconta che osservando le stelle in pieno giorno, forse solito anche inciamparsi, cadere un giorno, cadde in un pozzo e le grida furono sentite da una serva di un signore che comunicò l'accaduto e lo salvarono. E l'immagine del filosofo, distratto, non lo trovo poi come scusa, io tento volte a casa mia, io faccio un filo, dunque le cose sono disordinate, le perdo, non funziona.
Però c'è questa... modalità di approccio alla vita fatta di distrazioni intellettuali di pensiero che in Talete trovano conferma in questo episodio. Era talmente rapito dal mirare le stelle che cadde in un pozzo perché non guardava dove metteva i piedi ma guardava con i suoi occhi mossi dalla curiosità dell'intelletto le stelle. E'chiaro, altro episodio che vi racconta qualcosa di Talete, allora curioso, matematico, astronomo...
marinaio, ingegnere, tantissimi episodi. E anche un altro, poi chiudo, si dice che fosse talmente capace di osservare le stelle che riuscì a prevedere l'eclissi solare del 585. 585, osservando le stelle, il movimento, i movimenti, appuntandosi anno dopo anno, riuscì a prevedere con un'approssimazione. di alcune settimane l'eclisse di sole e perché vi racconto questo episodio? perché intorno alla reazione del popolo voi avete e delle genti avete, arrivo subito, avete qualcosa di importante da capire sulla filosofia la reazione quale fu? opposta genio genio assoluto che mente brillante ha previsto questo la reazione cialtrone impostore demoniaco, balordo, e lui chissà come ha fatto a dire questo, è la fine del mondo, lui lo sapeva, ha tutto lo scopo.
Alla reazione popolare di repulsione corrisponde anche una reazione invece popolare di stima, colui che conosce, che sa, o tiene stima e fiducia o spesso invidia e non comprensione e in Talete c'è questo, ha previsto un'eclisse di sonno. Prego Alessandro. 585, 585 a.C.
e l'ultimo episodio di questo riesce a prevedere una stagione di grande sole, di buon clima e allora lui la stagione prima compra a poco prezzo tutte le sedie e pezzamenti sopra Mineto. Mineto, appezzamenti in colline, pianta, fa piantare olivi, ok? Quei terreni che compra a poco prezzo, da lì a poco, varranno tantissimi.
per tantissimo perché saranno molto fertili, produrranno tantissime olive che lui venderà e si farà anche tantissimi soldi. La filosofia serve. No, vabbè, al di là della battuta, tutti questi episodi li mette insieme...
Non è che l'orario vi faccia domandare a conta tutti, però non finalizzate chiaramente lo studio solo per interrogazione, serve a voi per capire di chi stiamo parlando, di personalità certamente eccezionali, geniali, dalle vite spesso romanzate, leggendarie, ma queste leggende vi raccontano molto dell'autore, del filosofo e ricordate che adesso ho dedicato più tempo alla sua vita che alla sua filosofia, perché è semplice. Qual è il principio che governa l'universo, la materia, la natura, il cosmo? Cosa c'è alla base dell'ordine? L'acqua. L'archè.
Per Talete è l'acqua. E l'acqua è un archè di tipo monista, cioè è uno il principio. Monismo significa mono, uno.
Il principio che governa il cosmo è unico, uno, è l'acqua. Il monismo è una teoria che sostiene che alla base, cioè nel cosmo, vi è un principio unico, l'acqua. Ma l'acqua come fa a governare il cosmo? La domanda è, io vengo qua e ti dico, l'acqua è l'arche del cosmo.
Tu cosa mi chiedi? Perché? E lui argomenta, con l'argomentazione penso riuscite a...
anche voi tranquillamente a dire perché? Perché alla base della vita. L'acqua genera la vita, la vita infatti si genera nell'acqua dal seme che diventa pianta perché è innaffiato, perché nell'acqua e dal bimbo che è il ventre materno, la placenta, liquido, acqua. È chiaro? L'acqua è il principio dell'universo perché è fonte di vita.
Come fa a governarlo? Vivendo l'acqua, essendo vita, dà la vita. Ilozoismo.
La teoria di Talete è una teoria ilozoista perché è una teoria secondo la quale vi è Un elemento, un principio naturale che vivendo dà la vita. Lo rispiego. Ilozoismo, teoria secondo la quale vi è un elemento vivente, il quale vivendo dà la vita, porta la vita, determina la vita. Ilozoismo. Teoria secondo la quale alla base dell'universo vi è una materia vivente che vivendo vivifica.
Un principio bellissimo, l'acqua come fonte di vita. Pensate che gli egizi veneravano il coccodrillo perché era il re alla fine, l'animale re del Nilo e il Nilo era venerato perché senza il Nilo non c'era la civiltà, non c'era l'acqua, non c'era il ciclo vitale. Veneravano. Gli egizi alla fine elementi naturali che portavano entro la vita. Talete parte da lì.
Prego. Monismo vuol dire che alla base del cosmo vi è un elemento, ed è l'acqua. Ma questo elemento come governa?
Vivificando il cosmo. Dunque la teoria di Talete, se faccio domanda, che tipo di teoria è? È una teoria monista perché l'elemento è uno.
È una teoria ilozoista perché questo elemento vivendo dà la vita. Chiaro? Aristotele, sempre ce lo dice questa bella raccolta, addurrà un secondo argomento.
Perché l'acqua? Secondo Aristotele, Talete avrebbe individuato l'acqua come archè perché l'acqua è substratum, l'acqua è ciò che sta sotto e ciò che sta sotto è ciò che regge. L'acqua è l'archè perché l'acqua è ciò che stando sotto la terra dà forza alla terra, vivifica la terra, sorregge la terra.
E qua c'è un elemento mitico ancora, perché per le leggende antiche, ma anche per la teogonia che abbiamo visto insieme, Gli dei dei mari, oceano, teti, erano divinità che avevano dato ordine e forza al cosmo. L'acqua, in questo mito leggenda, ricopre la terra, che sia piatto che sia sferica, è ricoperta d'acqua. La terra poggia sopra l'acqua. Molti antichi sono convinti che l'acqua sia ciò che ricopre tutta la terra.
e la terra in cui noi viviamo, su cui noi viviamo, sia poggiata sull'acqua. E'più importante ciò che sta sopra o ciò che sta sotto? Sotto, perché è ciò che regge. Dunque l'acqua è il substrato del cosmo.
Bellissimo secondo me. Cioè qua è filosofia, poesia, mito, c'è tutto ancora in Talete. Talete è il logos che fuoriesce dal mitos, ma c'è ancora mito nella filosofia di Talete. C'è ancora mito per questo racconto dell'acqua che sorregge, dell'oceano, dei titani acquatici che donano la vita. Non è filosofia razionale, è racconto mitico.
In talete la spiegazione logico-razionale permane. Che qua, quello che voglio che capiate ragazzi, che tutte le teorie che sono affermate nel mondo non nascondono. Ci sono novità e permanenza, novità e permanenza.
Secondo autore, genio assoluto, io impazzisco per Anassimandro, vedete che mi piacerà tantissimo, è il cofondatore della scuola, è di poco più giovane di Talete, dunque non chiamatemelo per favore, allievo di Talete. Anassimandro è di fatto il cofondatore, coetaneo di Talete, elabora una teoria geniale e tutta intuizione, lo davo per scontato, non abbiamo prove. scientifiche nell'ottica moderna di Galileo Galilei, va bene? Non sono teorie comprovate laboratorialmente, sono teorie che devono provare ad essere logico e razionali, intuizioni.
Anassimandro elabora delle teorie che sono delle intuizioni che devono reggere alla logicità, alla razionalità, non reggere alla prova laboratoriale. Quello è Galileo, devono passare miliardi di anni, ok? Duemila anni, ok?
Arriveremo a dire... Una teoria è vera quando la puoi riprodurre, quando diventa legge, cioè riesce a sopportare, sorregge, a essere comprovata da prove laboratoriali. Anassimandro.
Anassimandro, dicevo, è forse il primo proprio naturalista antico. Naturalista, si approccia allo studio filosofico del mondo in maniera naturalistica, cioè cerca di capire come funziona la natura. Quello sono i meccanismi funzionanti della natura e lo fa rimanendo dentro la natura.
Gli dèi, se siete in questa teoria, non ci sono. Prova a spiegarsi il mondo senza ricorrere agli dèi. La natura, il cosmo, la prospettiva è sempre la stessa.
Siamo dentro la scuola cosmologica, il tema è il cosmo, la natura, l'ordine dell'universo, la spiegazione è stampo naturalistico, razionale e la teoria è celeberna. dell'Apeiron. Apeiron vuol dire Apeiron indefinito, indeterminato, senza limite, senza confine, illimitato.
Secondo Nassimandro l'archè è una quantità indefinita, caotica. di materia da cui deriva tutto l'universo, tutto il mondo. L'arche, lo rispondo tre volte, per Arassimandro non è più un elemento naturale. L'arche è una massa caotica di elementi i quali in eterno scontro tra di essi Costituiscono l'apiron.
L'apiron è la quantità indefinita e determinata di materia primordiale, caotica, originaria. A quale teoria stai pensando? Al Big Bang. Chiaramente lui non ha nessuna prospettiva scientifica, molto bene.
Sta dicendoci, sapete come è nato tutto? C'è. Una quantità di materia in definita caotica e determinata fa degli elementi che si scontrano.
Questa quantità detta apero, indefinito, Attraverso la separazione degli opposti genera i mondi. Come è nato il mondo in cui noi viviamo? Come sono nati gli altri pianeti?
Come sono nate le stelle? Dice Anassim Andra. In questo caos primordiale gli elementi si scontrano. Caldo e freddo, duro e morbido, bene o male, terra e acqua, il dolce salato. Tutti gli elementi, sia materiali naturali, qua c'è un po'di mito, sia quelli valoriali, bene, male, o sensoriali, urtandosi, scontrandosi, fuoriescono da questa massa originaria, dall'apero, e fuoriuscendo si aggregano e generano i mondi, i mondi in cui noi viviamo, i pianeti che osserviamo, le stelle che miriamo.
sono il prodotto di una fuoriuscita esplosiva degli opposti da una massa originaria indeterminata e caotica di elementi originali. Di che stiamo parlando? Cioè, a Nassimandro c'è questa roba qua, ragazzi. Questo uomo dice, è nato così il mondo, e i mondi vivono perché sono un aggregato di elementi che si sono separati e si sono uniti. E sono uniti in base a che cosa?
E Nassimandro dice, In maniera armonica, perché l'universo è retto da di che? Dalla giustizia. Tutto avviene in maniera equa perché c'è la giustizia. La giustizia, la giustizia. E voi direte, ma scusatemi, ma c'è la morte e c'è la vita.
Ecco la giustizia. Lo so che se io muoio mi dispiace, non ci sono più. Ma qualcuno è nato. Dunque la giustizia è un equilibrio dove c'è la nascita e la morte.
In questo momento degli animali stanno morendo, altri ne nascono. In questo momento nell'universo stelle muoiono, stelle nascono. Nel pianeta Terra c'è la vita e c'è la morte.
In questo momento addirittura nel nostro mondo c'è una parte di mondo in cui è giorno e una parte di mondo in cui è notte. C'è l'equilibrio. L'equilibrio permea tutto l'universo ma l'universo è così generato da della materia che In maniera indecrita, caotica, si separa come opposti in contraposizione e generano i mondi. Ma questi mondi sono per sempre...
Guarda, guarda questa intuizione. Lui guarda il mondo e dice, un bambino nasce e muore, un albero nasce e muore, il giorno nasce e muore, ma i mondi non saranno per sempre. I mondi nascono e i mondi muoiono.
Ed elabora la teoria della de... Deflagrazione, cioè i mondi esplodono. Ragazzi, ma vedete come sto raccontando? Il nostro pianeta, Terra, o imploderà o esploderà, forse esploderà, è chiaro?
Le stelle sono quelle che implodono e quelle che esplodono. Lui non sa nulla di tutto ciò. Teoria della deflagrazione.
Cioè i mondi deflagrano, i mondi muoiono, i mondi esplodono, i mondi implodono. E una volta imploso, poi... già qua c'è questa idea di fondo, che è un'idea fondamentale per la chimica futura, ma poiché il mondo che esplode, ma la materia quando esplode dove va?
Ritorna nella quantità di materia dell'apero perché nulla si crea e nulla si distrugge, principio della chimica che c'è già in luce in un genio assoluto come Nassimandro. I mondi muoiono, esplodono, si decompongono, ma la materia non sparisce, neanche nel buco nero la materia è sparita, gli elementi che componevano i mondi ritornano nell'apero. Dunque, i mondi nascono e muoiono, quanti sono? Infiniti, infiniti nel tempo. nascono e muoiono, nascono e muoiono, una teoria ciclica, temporale, stai immaginando.
Ma se la materia è indefinitamente tanta, quanti saranno nello spazio? Infiniti. E un primo teorico, lo diciamo sottovoce perché all'epoca era scandaloso, lo è stato anche tutto il Medioevo, è un teorico dell'infinito.
O comunque inserisce l'indeterminato in un mondo, ancora oggi, in cui l'indeterminato e l'infinito fanno paura. Noi viviamo in un mondo che è chiuso, pensiamo, non è così, in una vita che è chiusa, non è così, perché c'è un ciclo vitale, quello che ci compone rientrerà nel ciclo vitale. uscita la mentalità o religiosa o di altre prospettive più più più più recente più antiche, utilizzate per capire cosa ci dice.
Tutto è fatto di questi elementi che si aggregano e si disgregono. Quando si disgregono nell'apero, nell'apero ricompongono nuovi mondi, dunque noi siamo aggregati di elementi e portiamo sempre con noi elementi del passato, è chiaro? Dunque l'armonia non è nella singola situazione ma è nella...
Anassimandro è un teorico dei mondi, infiniti nel tempo, infiniti nel spazio e di un tempo ciclico. Prima di dirvi una cosa molto semplice di Anassimero, però devo dire ancora il suo colpo geniale finale. A un certo punto avranno chiesto che cosa Anassimandro. I mondi nascono così, va bene, cos'è che possiamo chiederci? Che cosa nasce?
Quell'altra curiosità in questo mondo. I mondi nascono così. Dove sono? Lo spazio. No, l'uomo.
Il perché vediamo adesso è una domanda di altri periodi filosofici. I primi si interrogano più sulla natura. Da dove deriva l'uomo?
Guarda questa domanda. Quel uomo geniale che nell'Ottocento va alle Galapagos, Charles Darwin, è la domanda che si porta con sé. Da dove deriva l'uomo?
A Nassimandro, qualche milione di anni prima, ci prova. E la butta... in maniera assolutamente ardita e ci avvisa vicino. E'un proto-evoluzionista. Quando nessuno osa immaginare quello, lui, un po'per racconto, non perché uno scienziato, ma perché una mentalità naturalistica, un po'perché la racconta, elabora la teoria proto-evoluzionistica.
Alla domanda da dove deriva l'uomo, lui risponde. Prende il maestro. La vita si sarà formata nell'acqua. Come dice Talete? La vita nasce nell'acqua, dunque la vita sarà nata nell'acqua.
E nell'acqua saranno nati i pesci, non pensa l'organismo monocellulare, i pesci. E i pesci, evolvendosi, si sono fatti anfili e l'anfilio uomo. Potrei immaginare l'evoluzione del nostro... Mi tiri giù qua a Baracopoli, grazie. Allora, sapete che il cinema è in modo particolare, poi il cinema di fantascienza ci può sempre offrire delle intuizioni, il cinema dell'orrore e il cinema di fantascienza, che sono i due generi di cinematografia che maggiormente amo, ci possono presentare sempre delle teorie.
o delle intuizioni molto libere, perché il cinema dell'orrore e della fantascienza ha dei canoni poco rigidi da rispettare. E allora spesso nell'orrore e nella fantascienza troviamo mescolati nel divertimento delle intuizioni sull'uomo, sul futuro. Questo è il celeberrimo mostro della laguna nera, film dell'universo il piccio di fine anni 30. Allora, potrei immaginare che Anassimandro ha ipotizzato che dal pesce anfibio, dall'anfibio...
Questo mostro peshoide, l'uomo. Lasciate perdere adesso il mostro di laguna, chiudiamo con lui. Lui ha teorizzato l'evoluzionismo, non c'è un dio che ha creato ad immagine e somiglianza all'uomo.
Bellissimo racconto, denso, pregnante, ma tutto sommato facile. Immagino un dio e questo dio mi assomiglia, io somiglio a lui. No, lui osa dire. I uomini derivano da un'evoluzione naturale, quale? Pesce, pesce anfibio, anfibio uomo, l'uomo pesce prima dell'uomo, qui ci siamo.
Chiaro? Prego Alessandro. Altra cosa per chiudere, Anassimene che invece è più giovane.
Anassimene è più giovane, Anassimene dunque... C'è il dibattito, Anassimene è allievo di Talete, e dunque di Anassimandro, è il più giovane dei tre autori della scuola di Mileto e sostiene che l'archè sia l'aria. Siamo di nuovo in un monismo, l'archè unico, mono. C'è uno di un elemento che, vivendo, l'aria vivifica.
Però attenzione, l'aria. L'aria ha la caratteristica di essere un elemento naturale come? L'acqua.
L'acqua. Ma l'aria che caratteristica ha dell'apero? Che si spargono in libera.
È indefinita. Dunque l'aria prende da Talete l'essere un elemento naturale e da Anassimandro l'essere indefinito e indeterminata come l'apero. L'aria, elemento naturale indefinito?
E'ciò che governa il cosmo. Perché? Due argomentazioni.
La prima, come quella di Talete, perché l'aria è vita. Senza aria non c'è vita. Dunque l'aria come fonte di vita. Secondo argomento, perché dall'aria derivano gli altri elementi.
Come? Perché dall'aria, pensate che è un protofisico, sono pazzeschi questi autori, perché dall'aria, per rarefazione, Nasce e deriva il fuoco e perché dall'aria per condensazione nasce, deriva, si formano l'acqua e la terra. Dunque l'aria genera il fuoco per rarefazione, l'aria genera per condensazione la pioggia, l'acqua, il ghiaccio e poi la terra. Rarefazione, aria, fuoco. Condensazione aria acqua terra.
E a cosa possiamo dunque far assomigliare l'universo? L'aria lo permea. L'universo dunque cos'è?
Una sorta di tutto che respira. L'universo è vivo e come fosse una soggettività. che vive perché è permeata dall'aria.
L'aria vivifica l'universo. L'universo è un grande animale che respira. Quest'immagine mitica vi aiuta ancora di più a comprendere come la filosofia affondi le radici nel mito ma progressivamente con un uso critico, anche spregiudicato della ragione, ne diventerà autonoma.