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Understanding the Climate Crisis and Solutions

viviamo nel mezzo di una crisi epocale la crisi ambiente e climatica è qualcosa che incombe sul futuro dell'umanità giganteggia sopra di noi ma sembra che nessuno se ne sia accorto soltanto gli scienziati la scienza avverte ormai da decenni della gravità di questa situazione inedita tant'è che è stato anche nominato il periodo che stiamo vivendo con una definizione geologica nuova viviamo non più nel loro cene ma nell'altro pò cene da poco è morto paul crutzen il premio nobel per la chimica l'olandese che ha partecipato alla definizione del motivo dei motivi del buco dell'ozono ecco è stato crutzen a definire nei primi anni duemila la dizione antropocene come il periodo nel quale una sola specie homo sapiens ha messo a sacco le risorse del pianeta generando cambiamenti epocali nei processi naturali però dall'altro lato abbiamo una società di circa 8 miliardi di esseri umani che se ne frega nella maniera più totale anzi è la causa di questa destabilizzazione dei processi naturali e continua a questo saccheggio senza pensare che ne farà le spese perché sarà la principale oggetto dei dei cambiamenti che arriveranno in del prossimo futuro genereranno malesseri sofferenze e forse anche un potenziale collasso della civiltà in tutto questo l'informazione ha delle responsabilità enormi perché ha continuato a ripetere a mettere in prima pagina sui giornali sulle televisioni o sui mezzi di comunicazione più moderni della rete notizie assolutamente irrilevanti rispetto all'emergenza che ci troviamo a vivere e infatti la scienza continua da decenni a emanare a diffondere i suoi allarmi completamente sottovalutati vi faccio vedere per esempio questo che l'allarme degli scienziati mondiali più di 11.000 sulla emergenza climatica è uscito nel novembre del 2019 non ha minimamente fatto breccia non se n'è parlato così non si parla mai degli avvertimenti del segretario generale delle nazioni unite antonio guterres possiamo definire la persona più autorevole del mondo perché rappresenta 195 paesi quindi è più autorevole di un presidente degli stati uniti per esempio della commissione europea che rappresentano solo una parte dei paesi ebbene antonio guterres e l'ingegnere portoghese che conosce molto bene il linguaggio della scienza da anni avverte l'umanità del rischio ambientale come il più grave in assoluto a inizio dicembre 2000 mente sul guardian una delle poche testate che al mondo ha deciso di fare una campagna regolare continua affidabile di informazione ambientale c'è l'ennesimo monito di gutierrez che dice l'uomo ha iniziato la guerra con la natura e questo è un atto suicida dobbiamo assolutamente cambiare il nostro atteggiamento predatorio nei confronti delle risorse del pianeta dei cambiamenti climatici gli fa eco poche settimane dopo un ulteriore lavoro degli scienziati tra i più autorevoli al mondo che si occupano di ecologia guardate questo titolo i più grandi scienziati sottointeso ambientali avvertono per su un futuro terribile di estinzione di massa e di regolamento climatico di cambiamento climatico allora tutto questo ci fa vedere che il livello di allarme da parte di chi si occupa professionalmente della ricerca nei settori del sistema terra questo è insieme delle scienze che si occupano di ambiente e ormai estremamente preoccupata è ormai a un livello elevatissimo di allarme ma questo allarme non passa viene completamente coperto da altre notizie assolutamente irrilevanti adesso nel 2020 c'è stata da parte mia che per certi versi è anche figlia di questo questa mancanza di equilibrio ambientale visto che la emergenza di nuovi virus avviene nelle foreste intatte che vengono sottoposte a un utilizzo maldestro da parte dell'uomo per la ricerca di minerali di petrolio per la deforestazione per l'estensione dell'agricoltura è lì che avviene il contatto tra specie selvatiche e uomini e il passaggio salto di specie per i nuovi malattie ma al di là la pandemia che ha preso catturato l'informazione del 2020 non si è messa in luce invece questa connessione col problema ambientale usa utilizzando proprio questo come monito ulteriore per essere particolarmente attenti alla programmazione di un'economia futura sostenibile ancora una volta informazione ha girato la testa dall'altra parte e non ha fatto questi collegamenti ha lasciato sotto traccia il problema ambientale rispetto a quello sanitario ho visto soltanto come un accidente al quale bisogna più presto possibile opporsi attraverso i vaccini attraverso le cure la sanità allora quello che ci aspetta è purtroppo un futuro dove facciamo le spese del superamento dei limiti ambientali sui nostri mezzi di informazione si parla quasi sempre soltanto di problemi che riguardano gli uomini e i rapporti tra di loro quindi i problemi legati alla società al lavoro ai soldi all'economia alla crescita economica e quasi mai forte tra l'uomo l'umanità e il sistema fisico dove abitiamo cioè il pianeta parliamo di problemi sociali il lavoro di soldi di economia parliamo soprattutto di crescita continuiamo a sentire ripetere da ogni politica ogni economista che bisogna crescere di più ma crescere vuol dire consumare risorse e produrre rifiuti e in definitiva superare i limiti fisici del piccolo ambiente terrestre che ci ospita perché la terra è un pianeta piccolo 6.370 km di raggio non è infinito quando la popolazione umana era molto modesta parliamo di 10.000 anni fa agli albori dell'agricoltura eravamo poco meno di 5 milioni di esemplari oggi che siamo quasi 8 miliardi abbiamo una tecnologia assolutamente invasiva noi siamo costretti a fare i conti con questi limiti e allora e questi limiti sono già stati identificati scientificamente illustrati ormai più di dieci anni fa questa è la pubblicazione originale di yuan rockstrom del 2009 comparsa su major che in questa sorta di cruscotto ci fa vedere cambiamento climatico acidificazione degli oceani buco dell'ozono superamento dei limiti del ciclo dell'azoto e del fosforo eccessivo uso di acqua dolce cambiamento nell'uso dei suoli cioè deforestazione e cementificazione perdita di biodiversità e inquinanti di vario genere molti di questi nemici sono già stati superati cioè cambiamento climatico ciclo dell'azoto e perdita di biodiversità sono ormai delle catastrofi in atto sia pure al momento l'ente ma che diventeranno sempre più rapide travolgendoci se non mettiamo oggi un freno a questa compromissione dei processi naturali e mentre tutto questo avviene con indicatori sempre più chiari che la scienza estrae dall immensa quantità di strumenti di monitoraggio di cui dispone pensiamo tutta la rete ormai satellitare che avvolge la terra da una sessantina d'anni e che permette di misurare in qualsiasi angolo recondito del pianeta quello che sta succedendo noi mentre la casa brucia ci arrabbattiamo ci arrabbiamo tra di noi per i colori della tappezzeria invece di chiamare i pompieri allora ancora una volta sono emersi negli ultimi anni consapevolezza sul fatto che questi queste trappole che abbiamo davanti non solo sono rapide ma certe volte possono agire con veri e propri collassi le chiamiamo punti di non ritorno questa la copertina di un altro importante articolo uscito su nation novembre 2019 ancora una volta sotto silenzio doveva fare le prime pagine di tutti i media e qui c'è scritto chiaro attenti l'umanità se supera certi punti di non ritorno ha davanti cambiamenti drastici e irreversibili e l'economia e la politica devono occuparsi di queste cose vediamo alcuni di questi punti di non ritorno parole per esempio il permafrost quell'immensa quantità di suolo permanentemente gelato in siberia e in canada che se riscaldiamo troppo l'atmosfera può fondere e liberare nell'aria una enorme quantita supplementare di gas a effetto serra quindi peggiorando ulteriormente il cambiamento climatico come se noi facessimo l'innesco di una grossa bomba noi siamo il detonatore la bomba gianni tranquilla ferma dormiente ma poi ci sfugge di mano e quando esplode le conseguenze diventano ancora più rapida e ancora più drammatiche poi abbiamo per esempio la possibile desertificazione della foresta amazzonica che si alimenta della sua stessa pioggia che produce con l'evaporazione delle chiome di queste volte verdi ecco se si deforesta troppo si raggiunge anche lì un punto di non ritorno la foresta non è più in grado di sopravvivere il clima locale cambia diventa una savana asciutta e non ricrescerà mai più possono cambiare le correnti oceaniche possono collassare le grandi calotte glaciali come per esempio la green line dentro il ghiaccio della gronda ci sono sette metri di mare di livello di mare in più se la groenlandia collassa cioè se il ghiaccio scivola tutto insieme in fretta nell'oceano atlantico rischiamo di veder aumentare livelli marini in modo colossale e rapidissimo ma aumentano anche come vedremo lentamente oggi già in modo da porci problemi dobbiamo evitare quindi di far scattare questi punti di non ritorno è un po come se la terra fosse il clima terrestre fosse una biglia che si muove su una superficie montuosa ci sono delle valli ci sono delle creste in clima terrestre sempre cambiato questo lo sentiamo dire da tutte le parti ma è cambiato per motivi naturali adesso e lo stiamo cambiando per con motivi a tropici la terra quindi oscilla tra glaciazioni e periodi miti nell'ultimo milione di anni siamo capitati più volte dentro la valle delle glaciazioni che quella azzurra però vedete una valle regolare basta un colpetto da una parte e uno dall'altra la biglia ritorna nel suo stato di clima mite della cresta centrale a destra per lo vedete un'altra valle che è quella delle dell'effetto serra inizia lenta e poco inclinata quindi se ci finisci dentro apparentemente ai l'idea di poter ritornare dove doveri prima ma non è così perché a metà questa valle a un burrone e si chiama planetari threshold cioè proprio la soglia dei limiti planetari che abbiamo visto prima se noi continuiamo ad avviarci su questa china tra pochi anni supereremo questo burrone questi punti di non ritorno finendo in un canyon molto più profondo di quello delle glaciazioni la terra serra è qualcosa di irreversibile su scale di tempo geologico quindi attenti perché se finiamo lì dentro i le generazioni future saranno condannate a vivere in una terra inospitale completamente diversa da quella che ha condotto homo sapiens nella sua evoluzione alla situazione attuale e siccome darwin ci ha detto che le funzioni né specie premia i più adatti non i più forti non i più intelligenti questo caso noi risulteremo una specie non più adatta a quel tipo di ambiente che ci ha generato e rischiamo quindi di estendersi ecco che allora l'unica strada intelligente da portare avanti oggi è riportare la terra nelle sue condizioni di stabilità precedente vedete c'è una freccia che ho scritto groth system schiuma lo chef cioè accompagnamento della terra alle condizioni di stabilità di questo dovremo parlare nell'informazione tutti i santi giorni questo è un unico importante obiettivo no la crescita economica non la crescita del pil questi sono piccoli accidenti di sovrastruttura culturale dell'umanità nulla hanno a che fare con le leggi fisiche del mondo che sono più potenti di noi governeranno nord tra poco noi crediamo di avere in mano la possibilità di governare il pianeta ma sarà lui tra poco a governarci semplicemente con le conseguenze delle nostre scelte dei decenni precedenti in particolare il cambiamento climatico ci porta a prendere atto che la quantità di gas a effetto serra in particolare di co2 fossile che abbiamo liberato in 200 anni con la combustione del petrolio e del carbone è quella che ha causato oggi il riscaldamento globale non abbiamo mai avuto così tanta co2 nell'atmosfera da oltre 800.000 anni secondo altre ricerche che oltre ai dati dei carotaggi dei ghiacci del polo sud che vedete in questa immagine fanno riferimento anche ai sedimenti oceanici e ci dicono che questo valore potrebbe essere quello massimo da 23 milioni di anni quindi ben prima da quando esiste se l'umanità homo sapiens c'è solo da 200.000 anni e in questo periodo di tempo co2 è variata tra 180 e al massimo 300 parti per milione oggi siamo a 417 quindi vedete qualche cosa di assolutamente inedito che non abbiamo mai visto prima nella nostra storia precedente e di cui dobbiamo essere consapevoli della gravità bisogna fermare l'ascesa di questa frecciarossa verso l'alto perché questa porterà a un clima assolutamente inedito infatti la temperatura sta già crescendo abbiamo già guadagnato un grado oltre un grado nell'ultimo secolo anche 2020 è stato l'anno più caldo della storia quindi questa ascesa continua e siamo appena all'inizio per il futuro ci aspettiamo una continua crescita delle temperature che per il momento hanno già cambiato il paesaggio del nostro mondo delle nostre montagne qui vedete le alpi siamo in zona monte bianco un grado in più ha generato la scomparsa di meta del ghiaccio che avevamo sulle nostre montagne in circa un secolo abbiamo perso oltre il 50 per cento dei ghiacciai alpini alcuni quelli più piccoli si sono addirittura istinti sono scomparsi completamente allora qual è il nostro futuro in base alle simulazioni sul modello matematico del clima del futuro simulazione che si fanno da oltre 50 anni quindi sono ormai robuste testate sono sempre simulazioni e quindi affette da incertezze ma al netto di questa incertezza quello che conta sono le traiettorie abbiamo davanti due strade una accettabile una catastrofica quella accettabile lo scenario prudente e la linea blu pubblicata nel quinto rapporto della ipcc ricordo che la imprese si è il comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici voluto dalla organizzazione meteorologica mondiale delle nazioni unite nel 1988 quindi la massima espressione della qualità scientifica e dell'autorevolezza di cui disponiamo sul pianeta per questo ci dice scenario prudente vuol dire rimanere nella linea blu cioè un aumento non superiore a 2 gradi entro la fine di questo secolo del 2100 questo però implica una fortissimo impegno dell'umanità ridurre le emissioni i consumi ea entrare appunto in uno scenario di economia sostenibile se invece manteniamo uno scenario di cosiddetto business as usual cioè crescita economica crescita demografica e nessun controllo dei nostri limiti ambientali entreremo nello scenario della riga rossa che può portare fino a 5 gradi in più a fine secolo con conseguenze catastrofiche altri modelli danno addirittura anche 7 gradi in più a fine secolo sono 15 ci sono spazi purtroppo anche per scenari ancora peggiori l'italia è molto esposta a la possibilità di veder aumentare la temperatura anche di 8 gradi nella stagione estiva ha fatto che renderebbe la pianura padana simile al clima oggi del pakistan con le implicazioni che potete immaginare sulla produzione agricola per esempio quindi altro che parmigiano e prosciutto di parma mais la nostra più nera padana diventerebbe probabilmente semi desertica e con produzioni agricole non più di pregio come invece abbiamo oggi giorno e tutto questo poi si rifletterebbe su problematiche sociali migrazioni di popoli anche perché c'è dall'altro lato il problema dell'aumento del livello del mare il calotte glaciali che fondono portano all aumento del livello delle acque associato anche al fatto che le acque stesse che si riscaldano si dilatano quindi abbiamo due motivazioni della espansione volumetrica degli oceani anche qui due scenari legati all'accordo di parigi se non si applica e si riducono le emissioni linea blu scenario prudente mezzo metro di mara in più entro il secolo quindi il problema c'è già anche di questo l'informazione non parla mai se poi non facciamo niente il problema diventerà più grosso invece di mezzo metro a fine secolo avremo più di un metro ma noi in italia con 8.000 km di coste e con una venezia e un delta del po dovevo parlare ogni giorno di questo scenario incombente che ha davanti degli spazi di realizzazione di qualche decennio e dove quindi bisogna iniziare una campagna profonda anche di elaborazione del lutto bisogna accompagnare 400mila persone che abitano in queste regioni ad abbandonare entro la fine di questo secolo e invece tutto questo non esiste nel radar della nostra informazione anzi nell'invocare più crescita e più consumi non si farà altro che finire nella riga rossa con un metro di mare in più e una venezia che sarà completamente inabitabile alla fine del secolo tra l'altro l'aumento del livello marino non si ferma al 2100 ma sempre la iss pieces in un altro recente report del 2019 anche questo passato sotto silenzio ci spiega che se inneschiamo la fase dei cinque gradi potremmo portare l'aumento del livello marino anche a 5 metri in più nei secoli successivi ovvio che uno dice ma cosa me ne frega le 2.300 nel 2300 abitano i tuoi pronipoti i figli dei tuoi nipoti quindi è un processo che cambia la faccia al pianeta e lo rende assolutamente ostile inabitabile buona notizia è che invece se fermiamo il riscaldamento a 2 gradi la linea blu il mare cresce ancora un po di circa mezzo metro 60 centimetri ma poi si stabilizza e questo è un grande regalo che noi faremo alle generazioni future l'uomo ha bisogno di precisi parametri meteorologici per sopravvivere alle temperature molto elevate si muore col molto freddo se ti copri resisti col molto caldo invece non c'è verso di resistere il caldo umido con temperature sopra i 40 gradi porta il colpo di calore e alla morte l'abbiamo visto nel 2003 la prima grande estate tropicale in europa occidentale che tra francia germania svizzera spagna italia farà 70.000 morti numeri da cover morti che si sono realizzati in un mese praticamente tra la fine di luglio e l'inizio di agosto del 2003 ebbene le stime ci dicono che al 2070 se non si fa nulla con un aumento di temperatura dello scenario catastrofico e grandissime parte di regioni tropicali del mondo diventeranno inabitabili soprattutto l'india e la rabbia gli emirati arabi di fatto porteremo a spingerla media a emigrare quasi metà della popolazione terrestre 3 miliardi e mezzo di persone cioè ci rendiamo conto di cosa vuol dire questo per la tenuta geopolitica della struttura dell'umanità già pensare di accogliere in altri paesi 3 miliardi e mezzo di persone in fuga da territori divenuti inabitabili è forse il prologo della guerra nucleare totale che si aggiunge quindi come rischio a quello dei rischi climatici la biodiversità è minacciata anche dal clima nonché dall uso del territorio dalla deforestazione della cementificazione dall'inquinamento e qui abbiamo un altro rapporto sempre della ipcc dove ci viene spiegato come l'uso che facciamo del territorio compromette la vita e il clima sulla terra stiamo estinguendo specie un tasso mai visto prima l'aj più belle che l'altra sezione delle nazioni unite dedicata alla difesa della biodiversità nel maggio del 2019 e mette un altro comunicato stampa drammatico ancora una volta ignorato nessuna prima pagina che con parole di fuoco dice chiaramente che noi stiamo creando un declino pericoloso della natura senza precedenti e con un tasso di estinzione delle specie che sta accelerando non c'è una risposta sufficiente da parte delle istituzioni e rischiamo di perdere un milione di specie con l'estinzione nei prossimi decenni è qui dentro potrebbe anche essere incluso anche homo sapiens quindi c'è un rischio grave per noi stessi non è solo una questione di proteggere la natura così perché è bella perché un oggetto decorativo la natura e la rete della vita che ci chiede se ci sostiene che ci dà da mangiare che ci permette di sopravvivere noi lo stiamo trattando così inquiniamo aquarius wally la zuppa di plastica dei nostri oceani è diventata ormai un'icona però questa plastica non è che perché abbiamo denunciato che gli oceani sono anno le isole di rifiuti smettiamo di usarla continuiamo a usarla continuiamo a buttarlo nei posti più impensati ed il risultato è che in questa inerzia anche comunicativa il problema continua a peggiorare giorno dopo giorno ci sono anche progetti per rendere per renderci meno vulnerabili ma anche a questi riservato pochissimo spazio questo è un sito dell'unione europea sull'adattamento ai cambiamenti climatici ma non è un tema di cui si parla a livello sociale anche i discorsi della politica che abbiamo sentito nei giorni della caduta del governo conte bis sono frustrati non c'è un politico che abbia messo la parola ambiente al primo posto tutti soltanto soldi crescita lavoro anzi addirittura qualcuno liberalizzazione maggiore costruzione una cementificazione lasciateci fare tutto quello che vogliamo purché si facciano soldi questo è un po lo schema a cui va contro almeno nelle parole il progetto di green deal europeo che è stato annunciato a fine 2000 19 e che poi fatica oggi a emergere proprio perché offuscato dalla pandemia eppure il green deal è al momento nel mondo il pacchetto di misure politiche più coerente con la crisi ambientale che abbiamo solo che è soltanto annunciato è solo sulla carta non è qualcosa esattamente come l'accordo di parigi che entra nella quotidianità della vita delle persone grandi l'europeo cerca di ridurre gli impatti sull'ambiente in tutti i settori dal clima all'agricoltura e dovrebbe rendere l'unione europea neutra nei confronti delle emissioni di co2 al 2050 mancano 30 anni è nulla rispetto alla rivoluzione della transizione rinnovabile che dobbiamo fare e poi è forte nella stanza finalmente nonostante sia stato noto da da tempo nell'ambiente scientifico ma cominciamo ad avere delle prese di posizione ufficiali e istituzionali sul fatto che la crescita economica è il problema non la soluzione questo è uscito inizio del gennaio del 2000 e 21 da parte di un'istituzione europea l'agenzia europea dell'ambiente con sede a copenhagen finalmente chiare che alle parole la crescita deve avvenire senza crescita economica ci dobbiamo avere una crescita disaccoppiata una crescita di valori una crescita spirituale una crescita culturale una crescita della qualità delle relazioni tra i due persone svincolata dalla crescita dei consumi materiali perché è chiaro che ormai la crescita economica così come intesa oggi cioè andare supermercato a riempire il carrello di più cose possibili per far girare l'economia è la responsabile che principale del danno climatico e ambientale qui c'è scritto che bisogna trovare un sistema economico diverso questa dovrebbe essere nuovamente la priorità dell'informazione e della politica se avessimo davanti tanto tempo io non sarei preoccupato io vi direi come tutte le transizioni culturali anno talvolta anche di secoli per realizzarsi ma pian piano poi il messaggio passari si fanno invece qui il problema è che non abbiamo tempo abbiamo una decina d'anni per curare il malato grave se non arriviamo a ridurre le emissioni a diminuire i nostri impatti sul pianeta siamo fottuti cioè non è che poi potranno occuparsene le generazioni future dopo quando il mare è cresciuto di un metro e mezzo e di 5 metri mara è cresciuto e la groenlandia è fusa basta per età va avanti su un'alta traiettoria per millenni e millenni e non saranno i parlamenti dopo a decidere che cosa fare lo devono decidere invece adesso sotto forma di prevenzione e di priorità di tutti questi elementi altrimenti altro che i 2 gradi le promesse di riduzione della co2 ci sono ma al momento siamo in rotta non per i 2 gradi ma per i 5 se applicassimo tutte le promesse oggi avendo già perso molto tempo probabilmente i due gradi sono già irraggiungibili e saremo già a 3 gradi nel 2100 quindi c'è un forte ritardo e non ci sono segnali però a di un applicazione di queste misure ha fatto di più la pandemia che le misure delle istituzioni delle nazioni unite infatti la pandemia ridotto del 6,5 per cento davis e di co2 nel 2020 ma sappiamo tutti che una riduzione temporanea non serve a nulla perché qui c'è la corsa a riprendere tutto come prima più di prima allora infine vediamo le ricette di cui l'informazione sempre dovrebbe parlare prima abbiamo fatto la diagnosi il malato è grave rischia di diventare terminale ma abbiamo delle cure d'urto da proporre questa terapia d'urto deve essere iniziata prima possibile la conosciamo tutti è quella che si chiama green economy si poggia su quattro pilastri la casa e l'uso dell'energia i trasporti in cibo e i consumi materiali sto parlando delle cose che riguardano la vita quotidiana delle persone poi ci sono chiaramente le grandi scelte politiche che devono essere raggiunte attraverso la pressione della società sulle sulle sui partiti sul leader ma vediamo intanto cosa può fare il cittadino tappare i buchi nelle nostre case abbiamo case che sono collaboro di energetici bisogna assolutamente fare il cappotto termico i muri ai tetti installare pannelli solari sui nostri tetti per l'acqua calda sanitaria per la produzione di elettricità tutto questo ci aiuterebbe a sprecare di meno ea passare dal petrolio al carbone al sole al vento e alla l'idroelettrico problema principale della della transizione alle energie rinnovabili che queste sono intermittenti quindi va cambiato completamente il modello di utilizzo bisogna utilizzare l'energia soprattutto quando questa è abbondante faccio un esempio a casa nostra è la lavatrice la lavastoviglie da accendi a mezzogiorno quando c'è il sole e non di notte quando non c'è per la parte di energia che invece proprio non si può produrre a casa nostra e usare in questo modo bisogna organizzare nelle reti di trasmissione dei sistemi di accumulo dell'energia che ancora non ci sono queste la più grande sfida tecnologica su cui bisogna investire in ricerca ma per il momento usiamo quello che già si può usare con l'eco bonus questo viene anche reso accessibile anche a chi non ha possibilità economiche trasporti transizione alle macchine elettriche purché l'elettricità sia prodotta da fonti rinnovabili sarebbe assurdo spingere le persone a comprare l'auto elettrica e poi costruire centrali a carbone per alimentarle si sposta solo la fonte dell'inquinamento invece se la produzione diventa sempre più rinnovabile allora l'auto elettrica è una possibilità per ridurre l'impatto del trasporto individuale riducendo comunque il chilometraggio e quindi favorendo in tutti i modi il telelavoro l'abbiamo imparato con la pandemia continuiamo questo è forse l'unica eredità positiva la grande riduzione di co2 temporanea dei mesi del nucleare è dovuta proprio la riduzione dei viaggi aerei e della macchina continuiamo così meno viaggi aerei che sono quelli più impattanti sostituiamoli ovunque possibile con il collegamento telematico chiediamoci se sono indispensabili quelli per turismo sicuramente non lo sono e c'è quindi una richiesta affinché il turismo di domani sia più sostenibile si fa al turismo a corto raggio più vicino a ferroviario comunque evitando di fare il viaggio transoceanico che emette una due tonnellate di co2 per persona per viaggio quindi un valore enorme se pensate che in italia una persona e mette 7.000 kg di co2 all'anno ebbene duemila anni fa solo con un viaggio in america poi secondo il terzo pilastro è quello della dieta cioè dobbiamo mangiare meno carne l'allevamento del bestiame ha grande responsabilità nelle emissioni di metano che un altro gas a effetto serra e mangiando meno carne abbassiamo questo elemento del cambiamento climatico e abbiamo anche una migliore salute non dimentichiamo che gli allevamenti sull'arte responsabili di una serie imponente di inquinamenti oltre alla vessazione animale io non sono vegetariano ma mangio poca carne poca vuol dire 15 chili all'anno contro gli 80 kg di carne all'anno pro capite della dieta occidentale fermiamo la cementificazione il suolo non è infinito qua c'è un invito continua a costruire nuovi capannoni noi centri logistici autostrade alta velocità basta abbiamo tutti grati in italia addirittura un ente di governo si occupa di tenere l'inventario dei suoli cementificati e in ispra e quindi nonostante il governo stesso dica per mano di un suo braccio scientifico che bisogna fermare la cementificazione la legge contro il consumo di suolo non viene mai fuori ancora una volta l'informazione è deficitaria non c'è una campania che spieghi ai cittadini prima di tutto quanto è importante il suolo che ci protegge dalle alluvioni che permette all'acqua di penetrare nelle falde e bere ed essere potabile che ci permette di sottrarre co2 dell'atmosfera tutti i valori paesaggistici turistici niente da fare qui si vuole sempre fare cemento e una betoniera e il primo obiettivo di qualsiasi nostro leader politico abbiamo tutti gli obiettivi da rispettare per la sostenibilità che ci suggerisce ancora una volta le nazioni unite questi sono da realizzare entro il 2030 mi sembra che non siamo assolutamente su questa strada siamo troppo lenti continuiamo a parlare a declamare ma il mondo va da un'altra parte ancora una volta antonio guterres con i suoi giusti corretti moniti passano gli anni ma questi non si realizzano questi sono addirittura del settembre del 2018 eppure guardate quando sono sottovalutati sottostimati quando indifferenza accesso queste sagge parole chi vuole saperne di più io pubblicato tre libri fondamentali su questi argomenti sia sulla parte prettamente climatologica per capire il problema del riscaldamento globale e anche far fuori le decine di fake news e del negazionismo climatico che circolano su questo tema e rallentano e ostacolano le azioni e gli altri non è che sono invece ad ampio spettro sul problema ambientale ma anche sui mezzi di cui abbiamo parlato adesso per impegnarsi fin da subito per ridurre il proprio impatto sulle emissioni e sull'ambiente il resto è ovviamente invece impegno politico cerchiamo di eleggere leader che abbiano nei loro programmi la parola ambiente veramente al primo posto del loro programma grazie per la vostra attenzione