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Riassunto del Capitolo 18 dei Promessi Sposi

A tutti coloro che hanno acquistato il mio libro consiglio di utilizzare il riassunto breve per ricostruire la trama complessiva del romanzo e quello dettagliato per individuare immediatamente attraverso la suddivisione in sé. le scene fondamentali della storia. Riuscirete così a capire e a ricordare facilmente tutto il romanzo. Se avete domande mi trovate su Instagram. In bocca al lupo. Ciao, sono Patrick Sheriff e ogni martedì e venerdì alle 14 pubblico un video sui Promessi Sposi. Oggi vediamo il riassunto del capitolo 18. Lo stesso giorno in cui Renzo conosce il proprietario del filatoio in cui lavora il cugino Bort, ossia il 13 novembre 1628 al podestà della città di lecco giunge un dispaccio dal capitano di giustizia di milano in questo dispaccio ossia una lettera consegnata tramite corriere espresso viene chiesto al podestà di catturare renzo tramaglino e di fare delle indagini a suo carico innanzitutto il podestà dovrà verificare se renzo è tornato al suo paese in secondo luogo perquisire la casa del ragazzo e infine comunicare al capitano di giustizia tutte le informazioni scoperte sul ragazzo. Il podestà accertatosi che Renzo non è tornato al suo paese chiama il notario criminale e insieme ad altri sbirri si dirige alla casa di Renzo che viene perquisita da cima a fondo viene sequestrato il denaro che Renzo aveva tenuto in serbo e che sperava di farsi spedire in un secondo momento a Bergo. e al termine della perquisizione la casa di Renzo viene addirittura razziata. Fra Cristoforo non appena apprende quanto è accaduto a Renzo, dopo aver interrogato due, tre, quattro persone, scrive immediatamente al padre Bonaventura per avere maggiori notizie sulla sorte del ragazzo. Nel frattempo la giustizia interroga invece tutti gli amici e parenti di Renzo. Si sparge in paese la voce che Renzo sia fuggito e abbia fatto perdere le proprie tracce. I paesani di Renzo non riescono a credere che il ragazzo sia stato capace di ciò per cui viene accusato e attribuiscono tutta la responsabilità della faccenda alle trame ordite. secondo loro da Don Rodrigo, il quale invece, come ci avverte il narratore, era del tutto estraneo alla faccenda. Nel frattempo Don Rodrigo si compiace col cugino Attilio di quanto è accaduto a Renzo. Attilio avrebbe dovuto essere in quei giorni a Milano, ma avendo saputo dei tumulti, temeva di essere bastonato da qualcuno a cui in passato aveva fatto qualche sgarro. Ma non appena saputo che Renzo era ricercato Attilio ha capito che la situazione stava tornando alla normalità e così si decide a dirigersi a Milano. Prima di dirigersi a Milano però promette a Don Rodrigo di risolvere la faccenda riguardante Fra Cristoforo. Si congeda così dal cugino e lo incoraggia a perseguire il suo obiettivo riguardante Lucia. Appena il conte Attilio parte giunge il... griso da Monza con le notizie riguardanti appunto Lucia e Agnese. Ad apprendere le notizie portategli dal griso Don Rodrigo si nervosisce in quanto la situazione finalmente si poneva per lui in una maniera favorevole in quanto Renzo era ricercato. Fra Cristoforo stava per essere allontanato grazie all'aiuto del contezio di Milano ma sfortunatamente Lucia e Agnese erano in un monastero e questo era un ostacolo troppo grande da affrontare anche per Don Rodrigo. Così Don Rodrigo inizia a pensare di desistere dall'impresa, di smettere di perseguitare Lucia. Ma improvvisamente pensa che se lui avesse abbandonato questi suoi propositi, tutti gli amici lo avrebbero deriso e i suoi sottoposti... si sarebbero presi gioco di lui e addirittura si sarebbero fatti beffe di lui e così Don Rodrigo temendo per la sua reputazione inizia ad accarezzare l'idea di chiedere aiuto a un famigerato bandito di cui Manzoni non ci comunica il nome. Questo bandito era una persona molto potente, capace, come ci dice il narratore, di mettere le sue mani dove gli occhi delle altre persone non erano nemmeno capaci di arrivare. Ma Don Rodrigo ha parecchi dubbi a chiedere aiuto a questo famigerato bandito, in quanto è consapevole che potrebbero esserci delle conseguenze rischiose ad entrare in contatto con un simile personaggio. personaggio. Tuttavia non appena gli arriva la lettera del cugino Attilio da Milano dove gli comunica appunto che Fra Cristoforo presto sarà allontanato da Pescarenico e non appena Don Rodrigo apprende che la madre di Lucia, ossia Agnese, è tornata al suo paese e che dunque Lucia si trova sola al monastero, non appena dunque Don Rodrigo conosce queste due cose, decide finalmente di chiedere aiuto. a questo famigerato bandito che nei capitoli successivi sarà chiamato dal narratore l'Innuminato. A questo punto il narratore fa partire un flashback con cui vuole spiegare le ragioni che hanno spinto Agnese a tornare al suo paese. La narrazione quindi riprende dal momento in cui Lucia e Agnese hanno trovato il ricovero al monastero della monaca di Monza. Qui si è sparsa subito la voce dei tumulti scoppiati. a Milano e la fattoressa ossia la donna laica che si occupa di svolgere le mansioni più umili all'interno del convento racconta a Lucia e Agnese tutta la serie di notizie che riesce ad apprendere sui tumulti. Un giorno dice alle due donne che uno dei capi della rivolta è proprio un ragazzo del loro paese che si chiama Tramaglino e alla domanda se lo conoscano o meno Agnese risponde che in un piccolo paese si conoscono tutti. Ma che questo Renzo è una persona. da bene. A sentire il nome di Renzo Lucia è fortemente turbata, è sconvolta ma fortunatamente è coperta dal corpo della madre in quanto la fattoressa si trova sulla porta a davanti Agnese e dunque non riesce a notare il turbamento di Lucia che sta appunto alle spalle di Agnese. Agnese invece dissimula abilmente il suo turbamento così la fattoressa non riesce ad intuire nulla dei rapporti tra le due. Lucia Agnese e Renzo. La fattoressa si congeda dalle due donne dicendo che se Renzo sarà catturato verrà certamente impiccato. Un giovedì giunge al convento un pescaiolo diretto a Milano per vendere la sua merce. Questo pescaiolo è stato inviato da Fra Cristoforo per comunicare alle due donne quanto infratte ha da dire loro. Il pescaiolo comunica che Renzo è sì ricercato ma che fortunatamente... si è tratto in salvo nel Bergamasco. Alla notizia Lucia prova un grandissimo sollievo. Infine il pescaiolo dice loro che fra Cristoforo le esorta ad avere fede. Nel frattempo continuano i colloqui nel parlatoio tra Lucia e Gertrude alias la monaca di Monza. Gertrude racconta a Lucia la sua storia omettendo ovviamente i particolari più scabrosi e Lucia sentita la storia. di Gertrude comincia a provare compassione nei suoi confronti e inizia a diventare più comprensiva verso tutte le stranezze della signora. Memore anche di quella lezione che la madre gli aveva tenuto nel capitolo 10 quando appunto Agnese spiegava a Lucia che i signori sono tutti un po' matti. Dal canto suo Lucia però continua a provare un forte imbarazzo quando Gertrude cerca di chiedergli qualcosa sul suo amore tra lei e Renzo, un argomento che rende Lucia oltremodo imbarazzata e vergognosa. Inoltre Lucia... non racconta niente alla monaca di Monza di quanto è accaduto a Renzo a Milano. Questo perché la ragazza vuole evitare la nascita di qualunque pettegolezzo. Gertrude invece prova affetto nei confronti di Lucia ma anche una sorta di irritazione per il riservo della ragazza. Inoltre Gertrude prova del dispiacere ogni volta che confronta il candore della ragazza alla propria condotta. lotta licenziosa. Tuttavia c'è anche da dire che ogni volta che Gertrude prova questo sentimento immediatamente prova una sorta di profondo conforto perché la monaca ha la consapevolezza che sta facendo del bene ad un'anima innocente. Il secondo giovedì del mese torna al convento il pescaiolo il quale conferma alle due donne che Renzo è fuggito ed è riuscito a mettersi in salvo. Tuttavia non... ha altre notizie da comunicare loro sulla faccenda. Infatti il padre Bonaventura in risposta alla lettera scritta da Fra Cristoforo risponde a quest'ultimo di non aver mai incontrato Renzo a Milano. Il terzo giovedì del mese invece il pescaiolo non arriva. Le due donne qui Quindi provano una forte inquietudine e D'Agnese decide di andare a parlare direttamente con Fra Cristoforo. Decide dunque di attendere in strada il pescaiolo. che di ritorno da Milano avrebbe dovuto passare per il convento e una volta che vede il pescaiolo gli chiede innanzitutto se ha qualche notizia da comunicare loro ma il pescaiolo dice che fra Cristoforo non gli ha detto assolutamente niente. A questo punto Agnese chiede se il pescaiolo può accompagnarla con il suo barroccio fino a Pescarenico. Il pescaiolo naturalmente accetta, Agnese si congeda da Lucia e dalla signora, ossia dalla monaca. di Monza e si dirige nel Barroccio insieme al pescaiolo verso Pescarenico. Trascorsa la notte in un'osteria il pescaiolo ed Agnese giungono a Pescarenico la mattina prossima. presto. Agnese ringrazia il pescaiolo del passaggio e suona il campanello del convento dei fratti cappuccini e viene ad aprirle fra Galdino, ossia quel cercatore laico dei fratti cappuccini che abbiamo incontrato nel capitolo 3, dove appunto raccontava il famoso miracolo delle nuve. Agnese chiede a Fragaldino di poter parlare con Fracristoforo ma Fragaldino le risponde che Fracristoforo non c'è e quando Agnese gli chiede quando tornerà Fragaldino risponde che non sa se Fracristoforo tornerà in quanto è stato trasferito dal padre provinciale a Rino. una città molto lontana da Pescarenico e spiega che probabilmente questo trasferimento è dovuto al fatto che a Rimini si aveva bisogno di un bravo predicatore. Agnese è sconvolta dalla notizia, Fra Galdino gli dice di non preoccuparsi in quanto al convento ci sono tanti altri frati cappuccini come ad esempio padre Attanasio, padre Girolamo o padre Zaccaria. Ma Agnese vuole Fra Cristoforo in quanto è l'unico. a conoscere bene la situazione di Lucia e poterla aiutare. Così si congeda ad Alfratte e torna sconsolata al suo paese. A questo punto il narratore fa partire un flashback per spiegare i veri motivi della partenza improvvisa di Fra Cristoforo. Il conte Attilio appena arrivato a Milano si è recatto immediatamente dal conte Zio. Il conte Zio è un membro autorevole del consiglio segreto di Milano e tutta la sua condotta è finalizzata ad aumentare la propria fama di uomo politico quindi il conte zio è un maestro nell'arte della simulazione e della dissimulazione ultimamente la sua fama il suo prestigio sono considerevolmente cresciuti in quanto è stato ospite alla corte di madrid dove il conte du ha mostrato davanti a tutta la corte di nutrire una grande confidenza e una grande fiducia nei confronti del contezio in quanto gli ha chiesto pubblicamente se gli piace la capitale del regno e inoltre ha affermato che il Duomo di Milano è la chiesa più maestosa e più bella di tutto il territorio governato. da Filippo IV. Il conte Attilio dopo essersi complimentato con il conte zio gli comunica di essere venuto a fargli visita perché ha una questione molto delicata che richiede il suo intervento. Attilio racconta che c'è un fratte che sta importunando Rodrigo in quanto questo fratte nutre degli interessi non proprio chiari nei confronti di una certa contadina. Il conte zio risponde con un'espressione di furbesca malignità a questa accusa maliziosa nei confronti del fratte. Attilio prosegue dicendo che questo fratte si è messo in testa che Rodrigo stia perseguitando questa povera contadina e sta spargendo nel paese delle malignità contro Rodrigo e dice anche che tutti gli altri fratti Capuccini non si preoccupano però di questo fratte in quanto lo conoscono come una testa calda. Il conte zio risponde che sicuramente questo fratte è un fratte. Questo frate non sa che Rodrigo è suo nipote. A questo punto Attilio sottolinea che questo frate sa benissimo che Rodrigo è nipote del conte zio. E proprio per questo lo perseguita con maggiore energia. In quanto questo frate... crede che i fratti cappuccini possano e debbano tener testa alla nobiltà. A queste parole il conte zio si irrita enormemente e chiede immediatamente il nome di questo fratte ad Attilio. Quest'ultimo rivela al conte zio che il fratte in questione si chiama Fra Cristoforo e racconta al conte zio il passato di Fra Cristoforo, passato che noi abbiamo visto nel capitolo quarto quindi sottolinea al conte zio che questo frate in gioventù era un ricco borghese che non potendo non riuscendo a diventare un vero e proprio nobile aveva ucciso un nobile e poi persa dall'impeccagione si era fatto fratte dunque Attilio sottolinea la non nobiltà di Fra Cristoforo a questo punto il conte zio segna su un libricino il nome di Fra Cristoforo in preca con contro la temerarietà di questo fratte e dice di volerla punire. Attilio continua dicendo che questo fratte odia profondamente Rodrigo perché si era messo in testa di far sposare questa sua protetta con un uomo che sicuramente il conte zio conoscerà in quanto un uomo molto famoso in quel momento ossia Renzo Tramaglino. A sentire il nome il conte zio mostra una profonda indignazione. A A questo punto il conte zio si lamenta del fatto che Rodrigo non sia venuto personalmente a parlargli di questo problema. Subito il conte Attilio spiega che Rodrigo sapeva che il conte zio è molto impegnato negli affari di stato e quindi non voleva arreccargli ulteriori problemi. Inoltre Rodrigo era così fuori di sé che voleva farsi giustizia da solo e dunque non voleva ricorrere all'aiuto. del conte zio per risolvere la questione attilio suggerisce al conte zio di far pressione sul padre provinciale affinché fra cristoforo venga trasferito a sentire questo suggerimento il conte zio reagisce con stizza in quanto fa capire che non ha bisogno di certo dei consigli di suo nipote immediatamente attilio si scusa e poi dice che si ha parlato così è stato solo perché spinto dalla passione per la reputazione del proprio casal. Infine sottolinea ancora una volta che Rodrigo non è venuto da lui non perché non abbia fiducia nel Contezio ma semplicemente perché non voleva fargli perdere tempo. A questo punto il Contezio e Attilio si salutano e Contezio si congeda dal nipote dicendo abbiamo giudizio che era la formula consuetta con cui il Contezio era solito salutare i suoi nipoti. in quanto sapeva che erano degli scappestratti. Prima di salutarci ti comunico che per la spiegazione di questo capitolo ho fatto un video specifico. Iscriviti al canale e noi ci vediamo al capitolo 19. In bocca al lupo!