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La Colonna Traiana: Arte e Storia Romana

La Colonna Traiana. Realizzata dal maestro di Traiano nell'anno 113, la Colonna di Traiano è un imponente monumento marmoreo che misura 29 metri di altezza e che si trova a Roma. Più comunemente chiamata Colonna Traiana, essa è una colonna risalente all'antica Roma ed è uno dei pochi monumenti arrivati fino a noi praticamente intatti. Alta quasi 40 metri, se includiamo il piedistallo alla base e la statua alla sommità, è formata da 18 blocchi di marmo sovrapposti e ricoperti da bassorilievi. Questi bassorilievi si sviluppano come un nastro di 200 metri, che si avvolge a spirale attorno al fusto della colonna e che contiene oltre 2.500 figure scolpite.

Queste sono come le vignette di un lunghissimo fumetto. che racconta gli episodi della Guerra dei Romani in Dacia, un'antica provincia dell'impero che grossomodo corrisponde all'attuale Romania. La guerra, infatti, si conclude con la vittoria dei Romani.

La colonna traiana era collocata a un'estremità dell'antico Foro di Traiano, ovvero della piazza con i mercati traianei. Fu Apollo d'Oro di Damasco a iniziare il foro nel 107 d.C. a Roma.

Oggi possiamo vedere la colonna tra i resti del foro, che sono visibili vicino alla piazza della Madonna di Loreto, accanto ai resti della Basilica Ulpia. Nella colonna di Traiano, i bassorilievi in marmo ora li vediamo privi di colore, ma bisogna sapere che in origine erano colorati. Le scene risultano scolpite con un'estrema precisione di dettagli, e i minuziosi rilievi formano una texture che avvolge la colonna come un prezioso ricamo.

Dopo quasi duemila anni, ogni forma è ancora riconoscibile. Anche nelle scene sovraffollate di personaggi e cose si percepisce una certa spazialità. Gli elementi in primo piano hanno un rilievo maggiore e man mano il rilievo diminuisce con l'aumentare della lontananza.

Addirittura i fondali delle scene hanno una loro consistenza, seppur minima, e in essi oggi riconosciamo mura, edifici lontani, villaggi e alberi. Questo antico monumento si compone di tre parti, un plinto su cui è posta una statua, il fusto e il basamento. Il fusto della colonna è formato da 18 blocchi di marmo sovrapposti.

Pensa che ciascun blocco pesa circa 40 tonnellate. Esso è interamente ricoperto da rilievi spiraliformi che lo avvolgono come un nastro, formando appunto una spirale. Nel basamento cubico della colonna venne ricavata la camera di sepoltura dell'imperatore, mentre all'interno dell'ampio fusto cilindrico fu scavata una stretta scala a chiocciola, illuminata da molte feritoie, per consentire di arrivare in cima al monumento. Qui anticamente era stata innalzata una statua di bronzo di Traiano, che poi venne sostituita con l'attuale statua di San Pietro.

Tutto il significato dell'opera sta nell'intenzione di far conoscere ai posteri la grandezza dell'imperatore Traiano, documentando in maniera particolareggiata la vittoria dell'esercito romano sui Daci, riportata nel 107 d.C. l'autore dei bassorilievi, non perde la sua obiettività e infatti rappresenta non solo le vittorie dei romani, ma anche le sconfitte o gli episodi di crudeltà purtroppo commessi dai soldati romani contro i nemici. Prendiamo per esempio una di queste specie di vignette e osserviamo la scena della battaglia di Tape.

Un romano armato di clava e a torso nudo attacca i daci. Ai suoi piedi alcuni sono caduti. Altri si difendono dalla furia nemica.

Un altro soldato romano combatte stringendo tra i denti i capelli della testa tagliata a un soldato nemico. Al di sopra delle due schiere di armati appare la figura di Giove Tonante che fulmina i daci. I romani erano troppo impegnati a combattere e conquistare nuovi territori per potersi dedicare all'arte.

Di conseguenza si limitavano normalmente a copiare quella greca. La colonna traiana è dunque importante perché rappresenta la prima espressione dell'arte romana, che si avvia a diventare autonoma. Nella rappresentazione dello spazio e del paesaggio, nelle scene di guerra piene di dinamismo e nel realismo della figura umana, si avverte ancora l'influsso dell'arte greca, ma lo stile espressivo, invece, è nuovo.

Questo si nota soprattutto nell'uso di rilievi bassi nelle sculture, pensato per non alterare la linea architettonica della colonna, e nelle texture ricche di variazioni espressive. che ricercavano l'effetto di materiali diversi, come stoffe, pelli, acqua e rocce. Si può quindi dire che nella colonna confluiscono sia la tradizione artistica greca, cioè quella classica, sia la volontà tutta romana di esaltare l'impero. Non si conosce il nome del grande artista che ha realizzato la colonna di Traiano, per questo è ricordato con il soprannome generico Maestro di Traiano.

Secondo alcuni studiosi, potrebbe essere stato lo stesso architetto Apollodoro di Damasco, che progettò sia il foro che i mercati. Secondo altri, invece, fu un artista originario della Gallia, una regione che era stata conquistata e in parte distrutta dai romani. Una dimostrazione potrebbe essere la benevolenza con cui, nella colonna di Traiano, descrive le vicende dei Daci. che rispecchierebbero quello che aveva dovuto subire il suo stesso popolo.

Il contesto di realizzazione dell'opera è quello di Roma come più grande potenza militare ed economica del mondo antico. In epoca imperiale, il suo potere si diffuse su tutto il Mediterraneo, raggiungendo la massima espansione sotto Traiano, intorno al 110 d.C. Le opere e le manifestazioni artistiche inizialmente erano considerate a Roma di scarsa importanza, ma si fecero più diffuse dopo la conquista della Grecia e quando gli imperatori cominciarono a capire che l'arte poteva essere uno strumento per aumentare il loro potere e il loro prestigio.

In questo contesto, oltre alle statue, ebbero molta importanza le colonne e gli archi trionfali, come quello di Costantino. che permettevano di celebrare e ricordare le gesta vittoriose dei vari imperatori. Ancora oggi a Roma è possibile vedere i resti del foro romano con l'arco di Tito, un ottimo esempio di arte romana imperiale.