Vita e Opere di Ludovico Ariosto

Introduzione

Ludovico Ariosto è uno dei più grandi scrittori del Rinascimento italiano, insieme a Machiavelli.
Si allontana dal modello dell'intellettuale cortigiano, usando la scrittura come un'arma, proprio come Machiavelli.
L'Orlando Furioso di Ariosto è considerato un classico, ricco di intelligenza, immaginazione e ironia (secondo Calvino).

Nato nel 1474 a Reggio Emilia, primo di dieci figli.
Dopo dieci anni la famiglia si trasferisce a Ferrara.
Suo padre ha incarichi amministrativi; Ludovico inizia gli studi giuridici.
Citazione da Ariosto sugli studi giuridici: "Mio padre mi cacciò con spiedi e lance...". Dopo cinque anni passa agli studi umanistici.
Nel 1494 si dedica agli studi umanistici e viene accolto alla corte degli Este.

1500: La morte del padre interrompe i suoi studi letterari, deve provvedere alla famiglia.
Vita agiata alla corte degli Este; presenza di altri intellettuali come Boiardo e Bembo.
1506: Il ducato passa da Ercole ad Alfonso I d'Este.
Entra a servizio del cardinale Ippolito d'Este.
Diventa chierico per beneficiare dei vantaggi ecclesiastici, scrive commedie per la corte (La Cassaria e I Suppositi).

1509: Ambasciatore del Papa per ottenere prestiti per la guerra contro Venezia (Battaglia di Agnadello).
Il Papa lo minaccia di morte per la diplomazia fallita.
Relazioni personali: un figlio con una popolana di Firenze, relazione con Alessandra Benuzzi.

1516: Prima edizione dell'Orlando Furioso (40 canti), dedicata a Ippolito d'Este.
1517: Rottura con Ippolito d'Este per il rifiuto di accompagnarlo in Ungheria, scrive le sue satire basate su questa rottura.
Passa al servizio del duca Alfonso d'Este, continua la carriera teatrale.
1521: Riedizione dell'Orlando Furioso (40 canti).
1532: Ultima edizione del Furioso (46 canti), non curata da lui direttamente per la sua morte nel 1533.
Scrive altre commedie e satire fino alla fine della sua vita.

Nel 1522 diventa governatore della Garfagnana, regione turbolenta e infestata da banditi.
Torna a Ferrara, continua a scrivere fino alla sua morte nel 1533.

Ariosto muore nel 1533, lasciando incompiuti i Cinque Canti, un lungo episodio sui tradimenti di Gano di Maganza.

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