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Incontro sul Giubileo del 2025

Buonasera Buonasera a tutti benvenuti all'incontro di questa sera che è stato promosso dal centro culturale Massimiliano Colbe dalla fondazione Paolo VI e dal santuario di Santa Maria del Monte in particolare vorrei ringraziare donos Monti che da subito accolto con interesse e favore l'idea di ospitare presso il santuario la sui giubilei presentata al meeting di Rimini quest'anno appunto che verrà allestita presso santuario di Santa Maria del m stasera l'incontro ha come scopo l'introduzione alla alla mostra ringrazio anche il comune e l'assessorato alla cultura per il patrocinio dato all'iniziativa e per l'uso del salone stasera ringrazio anche che è uno sponso che ha supportato l'iniziativa perché abbiamo deciso di portare a Varese una mostra sui giubilei non basterebbe vivere appunto l'occasione che già il Giubileo rappresenta cosa c'è da conoscere e capire di più io penso che stasera siamo qui per un po' per lasciarci sorprendere per andare oltre il già saputo Come accade per molti avvenimenti o gesti che regolano la vita civile la vita sociale la nostra società in generale ma in particolare la vita della chiesa la domanda sulla sull'origine di questi gesti sull'origine della di alcune tradizioni e sul loro significato permette di scoprire una profondità che prima non non conoscevamo non sospettavamo E questo può essere motivo di novità portare qualcosa di nuovo al momento al momento presente questo credo che valga per tutti non solo per chi è credente o o per chi è molto praticante insomma anche il non credente il poco praticante può scoprire una ricchezza che la tradizione ci consegna e io penso che sia appassionante recuperare questa tradizione il contenuto e capire quali suggerimenti può dare suggerimenti importanti per vivere l'oggi appunto al di là di quello che uno possa pensare rispetto per esempio alla chiesa al contenuto proprio della fede il Giubileo penso ne sia un esempio eh abbiamo un gruppo di di guide che si stanno preparando alla mostra io sono una di quelle e scorrendo i pannelli della mostra ci si rende conto che i curatori Non hanno semplicemente voluto realizzare una mostra come momento celebrativo o didascalico il contenuto che è proposto nella mostra ha una pretesa quella di suggerire qualcosa a noi oggi per entrare con più coscienza dentro questo momento così particolare che è appunto l'anno giubilare per esempio faccio un piccolissimo esempio senza volere appunto troppo anticipare quello che verrà detto mi sono rimasto molto colpito della ragione per cui la chiesa nel 1300 fa nascere questo particolare anno di grazia che poi periodicamente riproporrà i fedeli al mondo intero è una risposta una risposta al desiderio di cambiamento e di redenzione che che i fedeli attendevano che chiedevano con forza a me sembra una cosa bellissima questa sottolineatura la chiesa Ascolta e risponde a un desiderio radicato nei cuori dei suoi fedeli ed è un desiderio che già nei secoli nei millenni precedenti il popolo ebraico viveva quindi un desiderio antichissimo un desiderio di riprendere il cammino di appunto di una ripresa di un desiderio di rinascita come dice Appunto sottotitolo della mostra il cuore del Giubileo è il Perdono che ridona la vita e quindi andiamo sul tema di Quest'anno Quest'anno il Giubileo propone a tutti il tema della Speranza anch'essa intesa come attesa attesa di un bene che il nostro cuore nutre dentro di sé vi leggo due righe da dalla bolla di indizione del Giubileo 2025 che proprio in apertura dice tutti Sper nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene pur non sapendo che cosa Il domani porterà con sé l'imprevedibilità del futuro Tuttavia fa sorgere sentimenti a volte contrapposti dalla fiducia al timore dalla serenità allo sconforto dalla certezza al dubbio incontriamo spesso persone sfiduciate che guardano all'avvenire con scetticismo e pessimismo come se nulla potesse offrire l felicità possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza Ognuno di noi può testimoniare quanto questa attesa di bene sia in maniera molto forte sollecitata da quello che la storia che stiamo attraversando ci propone sia in termini di minacce instabilità generale livello internazionale ma anche quanto noi così limitati spesso conniventi con il male siamo personalmente bisognosi di una speranza solida la speranza che non delude di cui parla San Paolo Dunque il Giubileo come occasione grande di ripresa e penso che darsi la possibilità di viverlo secondo la sua profondità di significato sia un'opportunità molto importante per questo ringrazio di cuore i nostri due ospiti che che appunto ci guideranno stasera in questo introduzione al viaggio di scoperta del Giubileo uno attraverso gli argomenti forti della teologia della filosofia e l'altra attraverso le domande e le suggestioni dell'arte che sono contenute nel percorso della mostra alla mia destra don Alberto Cozzi teologo ormai Varesino di adozione quasi Varesino di adozione insegna docente di teologia sistematica al arcivescovile di Milano dal 1991 dal 2008 professore straordinario della facoltà teologica dell'Italia settentrionale ed è uno dei membri della commissione teologica internazionale alla mia sinistra Cecilia De Carli professore associato di storia dell'arte contemporanea e di museologia ed educazione al patrimonio artistico nella facoltà di Scienze della Formazione presso La Cattolica di Milano e direttore del centro di ricerca per educazione attraverso l'arte per 15 anni ha diretto la collezione di Papa Paolo VI arte spiritualità di Brescia della quale ha curato il catalogo generale della scultura e quello della pittura Cecilia De Carli è uno dei curatori della mostra Ovviamente per la parte iconografica e la professoressa De ci guiderà in un percorso scelto di alcune immagini che potremmo poi riguardare nella mosta Io partirei con Roberto con una domanda molto semplice cioè introdurci alla natura e al significato del Giubileo di questo anno così particolare che ormai dal 1300 la chiesa periodicamente propone i suoi fedeli Buonasera a tutti cerco di essere sintetico perché il bello di questa sera vedere immagini Commentate da un'esperta sottolineo una cosa che il presidente Nicola ha ha detto Cioè è interessante riguardo al partire dalla storia Per accorgersi che il Giubileo non è una pratica associata ad abusi di poteri di credonia indulgenze da vendere e cose del genere ma il Giubileo è un'esigenza spirituale a cui la chiesa risponde e ripreso periodicamente nella storia questo è interessante perché al di là di Bonifacio otavo Voi sapete che prima di Bonifacio vi c'è la Perdonanza dell'Aquila del 1294 Celestino V c'è la Perdonanza della Porziuncola di Assisi del 1219 circa c'è il Giubileo o l'indulgenza di Santiago quando la festa di Santiago di Compostella cadeva in domenica quindi c'era l'esigenza di questa purificazione o di questo rinnovamento la chiesa riprende levitico 25 la raccomandazione che Dio fa il suo popolo quando entrerai nella terra Ogni 50 anni tu riparti dal dono non da zero riparti dal dono lasci riposare la terra per gustarne i frutti senza programmi lavorativi lasci riposare la terra e ridistribuisci la terra al di là di chi l'ha persa delle schiavitù eccetera eccetera cioè l'istanza di Israele è Ogni 50 anni ti devi riappropriare del dono come era all'origine questa idea del Giubileo jobel era il corno Eh che veniva suonato per iniziare Giubileo questa idea di Giubileo è interessante perché ci Lancia una provocazione che oggi è attualissima cioè se vuoi riappropriarti di un dono tu devi vivere un'interruzione una pausa una sosta un riposo non devi semplicemente consegnarti al ciclo della vita calcolo profitto investimento guadagno non devi affidarti al ciclo delle stagioni inevitabilmente o addirittura Alla Sorte al destino Ma devi interrompere Devi creare una pausa per ripartire dal dono che c'è all'origine Questa è l'intuizione che l'ebraismo ci lascia Isaia 61 parla di un anno di Grazia Luca 4 il primo discorso di Gesù a Nazaret è proprio l'interpretazione di questo annuncio no che cosa fa Gesù nell'anno secondo Luca del suo Ministero predica annuncia un e voi sapete che nel Vangelo di Luca la parola magica È oggi no S vero Oggi si compie questa parola oggi si compie la salvezza in Casa di Zaccheo oggi con me sarà in paradiso per il crocifisso per il ladrone buon ladrone interruzione il Giubileo è la sfida della percezione che noi incontriamo Dio dando una qualità al tempo il tempo non è sempre uguale non è un contenitore neutro ma il tempo è abitato da una qualità e quindi da una grazia a me piace ricordare che nella Bibbia il tempo è sempre tempo per non è tempo cronologico prete presente il famoso libro di celet no c'è un tempo per nascere un tempo per morire c'è un tempo per piangere un tempo per ridere C'è un tempo per seminare un tempo per raccogliere Pensate se uno va a seminare nel tempo del raccolto o se va a raccogliere nel tempo della semina se non corrispondi al la qualità del tempo tu nella vita non porti frutto Allora il Giubileo deve darci questa percezione cioè che c'è un tempo qualitativo un tempo per che ci interpella chiede di interrompere qualcosa e di corrispondere a un dono originale il gesto e vado verso la conclusione della mia risposta il gesto che corrisponde a questa interruzione è il pellegrinaggio cioè la domanda per che cosa mi metto in viaggio Per che cosa mi metto in viaggio nella vita ci sono studiosi non solo teologi che hanno fatto delle osservazioni Belle no il viaggiatore medievale è il pellegrino nell'epoca Delle grandi scoperte è l'esploratore poi è il ricercatore anche scientifico e il viaggiatore di oggi o in me è il turista quello che viaggia nella dinamica del divertisimo del ci distraiamo del cerchiamo altre culture giusto per stuzzicare l'appetito ed è una domanda seria per che cosa ci si mette in viagio Per che cosa vale la pena Papa Francesco nella bolla di indizione addirittura dice Sarebbe bello quel pellegrinaggio fatto a piedi che riscopre l'essenzialità Il Gusto della fatica fatto per qualcosa di grande riuscisse a riportarci alle cose serie della vita perch cosa viviamo E qual è la direzione il viaggio che cosa ci C mette il viaggio ma qui ci introdurremo al secondo aspetto che è quello tematico della Speranza cioè la speranza ma lo vediamo dopo è la virtù del cammino Non è la virtù del futuro la speranza è la virtù del cammino Perché chi ha Chiara la meta cammina con un altro passo Ecco il Giubileo un'interruzione per riappropriarsi di un dono che era al principio un'interruzione che ci chiede per che cosa ci mettiamo in viaggio un'interruzione che dice un'esigenza del cuore che è un'esigenza spirituale profonda Al Giubileo è sempre associato al tema del perdono citando Agostino Benedetto XV in quella bellissima enciclica del 2007 che è la spesi diceva che Dio mi vuole riempire di miele di miele Perché Dio è una realtà tenera È una realtà bella però se Dio trova nel mio animo l'accento prima deve togliere dell'aceto e poi mi riempie di m il Giubileo è la provocazione di un'interruzione di qualcosa che mi permette di togliere l'aceto purificare con la confessione dice Papa Francesco con la pratica dell'indulgenza con un'esperienza di ripartenza che cambi il cuore non per un giudizio per una minaccia ma per essere mii questa è già una bella sfida del giubile Grazie la parola alla professoressa De Carli che ci guiderà nella prima parte del perorso grazie Sono molto onorata di essere qui con voi anche perché il posto è bellissimo e e soprattutto perché tutte le volte che mi preparo per affrontare questo questo viaggio è un'occasione per ridestare le domande importanti per arrivare all'essenziale l'esperienza per me del della mostra del Meeting è stata importantissima È stato un momento di Grazia veramente E adesso le parole il teologo Gozzi sono state meravigliose perché capirete attraverso le immagini che cosa Che cosa è proposto nella corn del Giubileo Allora la prima immagine che volevo che ho scelto per partire è la prima immagine che ho scelto è quella di hieronimus Bosch la salita al Calvario che è una una condizione di partenza Allora questo pittore è [Musica] eh È un pittore fiammingo quindi molto lontano da un certo punto dal nostro sentire nel senso che non esiste qua la dimensione della prospettica è tutto un un emergere dal dal dal dal nero dal di questi volti volti terribili che sono volti presi proprio dal peccato e e anche e che trasformano il nostro volto in maschera e che quindi sono come una una sovrastruttura anche nostra no in qualsiasi situazione non è non cerca qualche cosa allora in questa immagine Il Cristus la salita al Calvario il Cristo porta Croce è centrale e quindi Riordina tutto il la la il dipinto proprio questa figura del Cristo e Questa croce che divide la la l'immagine in due e che ha alla sua sinistra anche la la Veronica di spalle che anche lei ha gli occhi chiusi e la Veronica mostra il volto sindonico di Gesù Quindi quello che poi i pellegrini andranno a vedere a Roma quindi c'è in questa Ed è subito speranza c'è questa questa riordinamento del del del di quello che è appunto il nostro essere dispersi che poi è da la la drammaticità da cui viene fuori l'esigenza di cercare no di non essere contenti di quello che che stiamo vivendo e quindi questo modo di procedere ehm vado avanti e vi presento invece la seconda immagine che è quella di Giorgio de Chirico il figlio al prodigo quindi dedicata al concetto anche del perdono Ma come lo racconta De Chirico dechirico lo racconta in una maniera Tutta sua vale a dire quello che ci colpisce in questi due personaggi è che non si stringono uno con l'altro come uno si immaginerebbe nell'abbraccio di un perdono Qui c'è un problema nel senso che tutti e due Questi personaggi sono corazzati han sopra una corazza hanno qualche cosa che non gli permette di di di togliere la distanza quindi il padre è sceso dal piedistallo che voi Vedete sulla destra e rappresenta la tradizione rappresenta il rappresenta l'uomo vestito come come nel nel periodo in cui fa questa questo dipinto ed è anche lui una una statua una statua e il figlio a tante forte è anche lui un manichino e rappresenta invece l'avanguardia quindi il nuovo ma questa avanguardia siamo nel 22 affito quindi il il pittore di capire che cos'è questo questo rapporto che cos'è questa siamo nel 22 quindi era finita la prima guerra siamo fra le due guerre e lui vuole ritornare alle origini è un modo di capire che cos'era il suo rapporto con la sua famiglia con suo padre quindi è una un rapporto simbolico un modo simbolico di ritornare in dietro e anche autobiografico questa eh dipinto appartiene al momento della metafisica quindi la metafisica è l'essenza ultima della realtà è qualcosa che va oltre la natura metafisis la vita è un mistero e un enigma e la sua risposta è fuori di essa anche il il ritorno alla alla alla classicità per De Chirico è un punto un un palcoscenico è anche questo qualche cosa del che non che non è chiaro no anche se poi dopo lui fa questa pittura anche con il con il chiaro d'uovo cioè cerca di ritornare indietro per capire il tempo che è passato e che conduce deve essere ritrovato Sì la terza immagine è quella che appartiene alla e Maurizio catelan si intitola Father 2004 ed è nella è stata nella Biennale di Venezia nel 2024 E questa la Biennale di Venezia aveva come titolo stranier ovunque e la cosa più interessante di tutta questa biennale Sicuramente è stato il padiglione della Vaticano della Santa Sede perché ha deciso di mettere la di usare questo questo luogo che è la casa di reclusione femminile della Giudecca quindi le le le opere di misericordia corporali nelle opere di misericordia corporali c'è anche la visita ai ai carcerati e il percorso è stato fortemente voluto dal Cardinale Jos Tolentino da mendossa che prefetto di castero Vaticano per la cultura e l'educazione intitolato e ha intitolato questo padiglione con i tuoi occhi Cosa vuol dire questa cosa perché in realtà Quando si entra in una casa di pena non si può portare il cellulare non si può portare niente Non si può bisogna consegnare anche i documenti quindi solo i tuoi occhi sono quelli che rivelano il la relazione No questa questa possibilità di capire le cose e quindi c'è un un intervallo un un nuovo modo di guardare che è quella appunto del del di di di questa posizione tra l'altro il padiglione prima di essere carcere femminile era una eh m una chiesa Questa è una chiesa di Santa Maria Maddalena sconsacrata dell'ex convento poi trasformato in carcere e questo convento accoglieva le ex cortigiane per insegnarli un mestiere quindi una storia dentro nella storia che fa vedere appunto come come passano le cose questi piedi piedi in faccia potremmo dire no sono sono sono piedi che sono stati dipinti con una con un Wall painting con una pittura morale da celand e e Che cosa [Musica] rappresentano rappresentano i piedi dei Pellegrini rappresentano i piedi del del Cristo Morto di mantenia rappresentano i piedi del del della Madonna dei pigrini di Caravaggio ma rappresentano anche i piedi del Cristo no E quindi in un certo senso la la la la divinità e e l'umanità di Cristo No nello stesso tempo ora che cosa è interessante di questo che questo lavoro artistico appunto è un lavoro relazionale vale a dire il pubblico è chiamato a essere provocato da questa cosa e quindi il rapporto arte vita per catelan è importantissimo Mh e malgrado [Musica] Eh uno possa non amarlo per per il lavori che ha fatto Certamente Tuttavia tutte le opere che noi abbiamo visto sue non so se avete presente non so il dito medio davanti alla alla alla borsa oppure avete in mente non so i bambini appesi alle al al collo dentro nel Porta Ticinese o tante altre cose che lui ha fatto eh Sono ripugnanti e e e danno fastidio perché sono perché uno non le capisce subito no E allora E allora E allora E allora che cosa fa E allora nascono mille domande e queste domande sono il tento di appunto di di di creare una situazione di di domanda di cammino di mettersi in in moto verso qualche cosa e quindi i pellegrini insieme andando verso una meta Grazie riprendiamo da dove ci siamo fermati Prima c'è dal tema della speranza che è il tema del Giubileo del 2025 parto dall'immagine anche se non è mia competenza Voi sapete che nel Vangelo di Marco Di sicuro Gesù cammina sempre quando non cammina va dall'una all'altra sponda e c'è solo un luogo nel Vangelo di Marco dove Gesù rimane fermo che ha appeso la croce Dopodiché Appunto vediamo i piedi e di Gesù e diciamo Caspita Quanto ho camminato eh quest'uomo per noi però è interessante l'idea dei piedi perché vi dicevo la speranza e Papa Francesco lo dice lo dice Benedetto 16o di pion Lap Salvi la speranza non è la virtù del futuro è la virtù del cammino Papa Francesco lo dice a suo modo nella bolla di indizione il riferimento è a San Tommaso d'acquino il quale diceva che la virtù della speranza è quella virtù per la quale avendo il presentimento della meta e la certezza che la direzione giusta il cammino non si fa più spedito aggiungo io fosse pure in salita per la speranza ho un presentimento del destino ho un'intuizione positiva di dove vado a finire e quindi il cammino diventa più spedito e più capace Io però di questa intuizione della Speranza sottolineo tre cose Primo che la speranza è la virtù di cui siamo debitori agli altri perché siamo popolo in cammino e questa cosa è decisiva la speranza ciò di cui sono debitore soprattutto alle generazioni più giovani un nonno che dice ai nipoti Oh povero mio non sa In che mondo dovrai crescere un genitore che dice ai figli ti do tutti gli strumenti Perché ti difenda dalla vita sono sicuramente dei cattivi educatori semplicemente perché non comunicano speranza La speranza è un dovere è interessante perché in alcuni studi dei liturgisti sull'indulto sottolineato come l'indulgenza è un'esperienza di popolo l'indulgenza vuol dire che io mi rivesto dei meriti di Cristo e dei santi e che rivestito dei meriti di Cristo dei Santi ritrovo la scossa per il cammino verso il paradiso per me o per i miei cari defunti è bella questa idea l'indulgenza e l'esperienza dell'immersione in quel fiume il popolo il popolo di Dio che attraversa la storia e sfora fino all'eternità nella comunione dei santi e diceva Benedetto 16o è bello perché la chiesa Celeste prega per noi e risuona la sua preghiera e la chiesa terrena si affida la chiesa Celeste e c'è tutta la circolazione della speranza La speranza è la virtù del Cammino di cui siamo debitori agli altri all'interno del Popolo anche a livello di provocazione alla cultura l guai a chi svuota il cielo di speranza perché priva di forze Il cammino qua e questo è il secondo contenuto la speranza fa il paio col desiderio nella Spes salmi benetto 16o riprende la lezione di Agostino no quando chiedi a uno che cosa spera uno dice Beh io non so Io desidero la felicità ma che cos'è la felicità non ne ho la più pallida idea però la desidero però se la desidero qualche idea devo averci ce l'ha Insomma non è facile ma la speranza cerca di dare un contenuto un volto a questo desiderio grande che è un desiderio di felicità voi intuite che se la speranza è grande il desiderio si libera Se la speranza è piccola il desiderio si mortifica e si perde nelle piccole cose Papa Francesco nella bolla V indizione del Giubileo dice qual è la nostra speranza te lo dico con una parola tremenda vita eterna la vita eterna come felicità per me esistere per sempre con la mia storia con le mie Identità con le relazioni che hanno costituito la mia vita la speranza per noi è vita eterna Io penso che sia da riflettere questa cosa c'è stata una fase della cultura in cui ci siamo detti se vogliamo ridare consistenza all'al di qua dobbiamo svuotare di senso l'ald là e invece io mi chiedo se non stiamo scoprendo che è vero il contrario che se voglio ridare spessore all'al di qua io devo avere un Al di là pieno di speranza di volti di attese Perché senò si impoverisce l'al di qua di qualunque motivazione anche per il cammino e questa indicazione di Papa Francesco ci provoca perché continua a dire che San Paolo dice che la creazione stessa Geme e soffre come nelle doglie del parto in attesa della libertà dei figli di Dio di una speranza più grande noi non siamo felici perché il Cosmo funziona bene Noi siamo felici perché il Cosmo funzioni bene o male abbiamo un destino grandioso qui faccio solo un inciso Papa Francesco ci ricorda che quest'anno noi celebriamo il 1700 anni del Concilio di Nicea quel concilio il cui simbolo Recitiamo la domenica messa noi italiani quasi sempre e che dice generato non creato C cioè proveniente dalla stessa sostanza del padre cioè il figlio che abbiamo incontrato in Gesù viene dall'eternità e rimane nell'eternità come commentava il Grand John Harry Newman e il Cardinal Newman è interessante perché a Nicea i cristiani si mettono d'accordo puntando al massimo sull'eterno sull'infinito non si mettono d'accordo puntando sul minimo su questo mondo chiedono di dare significato in Cristo a questo mondo perché noi guardiamo con Cristo all'eternità quella che ci fonda e quella che ci aspetta non so se sentite la sfida cioè la speranza quando ha la fede giusta e l'immaginazione giusta dilata l'orizzonte delle esperienze enormemente è un Al di là pieno di senso a me piace dire pieno di volti la comunione dei Santi che ci spiega il valore di ciò che stiamo vivendo adesso relazioni di affetto diceva Benedetto XV che sfidano la morte e vanno oltre non sto seminando solo in questo mondo dunque la speranza fa il paio col desiderio è un debito che noi abbiamo come popolo che cammina questo fiume Nella storia ma è un debito Anche perché se non autorizzi l'altro a desiderare lo fai morire lo dicono gli psicanalisti lacaniani non facciamo nomi per di prestigio no che cosa fa un padre una figura paterna Che cosa fa autorizza i giovani a desiderare tu puoi desiderare la tua felicità e questo è un compito enorme più grande è la speranza di questo padre e più è convincente l'autorizzazione al giovane a desiderare A desiderare il proprio bene la propria felicità e la propria identità e allora concludo dice Papa Francesco questa esperienza di speranza e cammino speranza e desiderio deve germogliare dei germi di speranza ed è bello perché quando parla dei germi o dei segni di speranza lui rimanda ai segni dei tempi del Vaticano i gaudium et Spes al numero quattro io non so che che idea Vi siete fatti segni dei tempi vuol dire dell'esperienze dell'umano delle esigenze del suo cuore che l'incontro con Cristo libera illumina fa splendere e fa dire al credente Io voglio collaborare lì perché lì si apre la terra al cielo io lì ci voglio essere su questa sfida educativa su questo impegno culturale su questa forma di assistenza del prendersi cura Io lì voglio esserci fosse pure nelle carceri perché lì si apre il cielo sopra la terra e c'è bisogno della speranza che sfonda l'aldilà Diciamogli maniera tecnica i segni dei tempi sono dei luoghi dell'umano in cui ci si riappropria della forza della propria fede sono dei luoghi di esperienza dell'umano in cui scopro tutta la forza della mia Fede per generare qualcosa di nuovo in questo mondo e allora qui emergono i temi cari al nostro Papa No la pace La grande sfida La guerra è sempre una sconfitta il dare comunicare la vita questa paura a generare perché il mondo brutto perché il mondo è cattivo l'amicizia sociale amicizia sociale per Papa Francesco vuol dire che internet ci rende più vicini ma non ci rende più fratelli la frase di Benedetto XV cioè che la tecnologia non basta per trovare legami di fraternità fratelli tutti e dunque amicizia sociale vuol dire quella collaborazione in cui io sono interessato a ciò che tu stai cercando e stai facendo e non ti giudico e non lo do per scontato amicizia sociale ciò di cui c'è bisogno contrario della tribalizzazione dell'opinione pubblica per cui se non mi dai il like Io ti cancello dal mio dalla mia vita se non mi dai Like l'amicizia sociale non vive di una tribalizzazione dei rapporti non è questione di schiaramazzi dei tempi e allora entrano i poveri incarcerati I migranti dove Papa francesco dice sono sfide perché lì la tua fede si appropria della sua forza concludo con l'o quando co i miei compagni di classe siamo andati a incontrare Papa Francesco per l'anniversario della nostra messa eravamo una trentina avendo L'infiltrato Monsignor Dario Edoardo vi ganò che allora splendeva nel mondo del Vaticano quando abbiamo fatto l'incontro siamo rimasti gelati perché papa Francesco a un certo punto dice ma io di venire a Milano non avevo proprio vo mi hanno detto che lo devo fare e noi sia rimasti lì preti di Milano io preferivo andare a Lampedusa a gettare una corona per fare un segno simbolico non per un dovere istituzionale ma per un piccolo segno profetico che dicesse la forza del Vangelo riparte da qua qui c'è un luogo in cui ci riappropriamo del Vangelo di di fronte a un bisogno dell'uomo che provoca e riappropriandoci lì della Forza del Vangelo di Cristo ne vediamo tutta la potenza di speranza capite che è una sfida interessante questa eh di Papa Francesco Chiedimi Quali sono i segni dei tempi in cui ti riappropri della Forza del Vangelo vedendo Tutta la potenza di speranza che c' detto Ecco i segni della Speranza i germi di questo Giubileo hanno a che fare con questi luoghi strategici da identificare sicuramente Roma vuole proporsi perché le porte Sante ci sono solo lì Vuole proporsi come un luogo strategico da cui ripartire raccoglieremo la sfida Grazie allora le tre immagini che seguono fanno capire questo percorso che eh È dentro in questo Sentiero del del della chiesa m eh questo mirare la sembianza l'ultimo sigillo è il il l'incisione di Ugo da Carpi che rappresenta appunto la Veronica con il velo tra i Santi Pietro e Paolo N 1500 c'è scritto un un errore 1525 Scusate ehm il momento è quello appunto di uno dei momenti più toccanti del P nagi Romei è quello appunto di andare a questa reliquia eh che permetteva nel modo più diretto di entrare in rapporto con l'immagine di Cristo come testimoniano anche i testi sacre per esempio il Petrarca movesi il vecchierel canuto e bianco del dolce Lò sua era fornita e della famigliola sbigottita che vede il caro padre benir manco poi ci sono degli altri versi e viene a Roma seguendo Desio per mirar la sembianza di colui che ancor lassù nel cuor vedere spera Allora la tavola del Volto Santo che prepara è stata fatta nel nel 1524 per il Giubileo del 25 Clemente vi su modello della reliquia custodita dal 13 secoli in Vaticano e in San Pietro e rappresenta la Veronica cioè la vera icona in cima ai Tre Gradini che fa vedere l'immagine del Salvatore secondo la tipologia del mandion che è un che è l'icona che era ricoperta D dal dall'argento e Lasa vedere soltanto queste questa figura del Cristo con la barba e i capelli quindi queste tre punte che stanno dentro la copertura in argento proprio dell'icone a sinistra san Pietro che è riconoscibile dal fatto di avere una chiave quindi il chi può rimettere i peccati e è è fatto proprio nella nella nel modo in cui è di solito rappresentato San Pietro vale a dire con il mantello giallo e una tunica Azzurra e i capelli Ricciuti e grigi con la barba corta con i tratti del del dell'uomo del Popolo e a destra invece San Paolo con la spada che è il il quello con cui è stato martirizzato quindi la L'arma che G ha tagliato il campo allora Che cosa rappresentano questi due pilastri della chiesa cioè il sigillo cioè quello che garantisce che il viaggio ha una una un'essenza proprio il fondamento della chiesa pierugo da Carpi aveva è un intagliatore e ha fatto questa questa opera appunto come è una xilografia Quindi è una incisione dentro nel legno e questo legno imprime sulla tela una impronta essere pinta e quindi in un certo senso Voleva che come la l'immagine di Cristo rimane sul pelo della della della Veronica così anche questo rimane come una un'impronta dentro nella tavola ehm quindi un'immagine nell'immagine e eh questa eh questa questa iconografia è quella del pellegrinaggio nordico che si inserisce dentro anche al concetto della della crisi luterane quindi che voleva essere appunto la dimostrazione della della della verità di questa cosa Sì questo è invece che danno Previati la via al calvario 1901-1902 [Musica] [Musica] vedete Eh non so se sì la vedete qua in mezzo alle due alle due donne che la sostengono ed è la l'effige praticamente del della Madonna del dolore del questa Maria portatrice del dolore la luminosità ambiente che è quella di cui parla appunto Previati è una luminosità che arriva da filamenti di luce in contrasto con il l'idea terrosa di questo cammino tra l'altro la il loro vanno verso il golgota in un racconto che non è quello dei Vangeli ma quello più letterario a destra il l'artista si era informato sulle città della Palestina attraverso le le pubblicazioni di Emporium e quindi aveva imparato a descrivere queste cose anche da da quello che aveva conosciuto attraverso le riviste Ma questa questa immagine deriva da una necessità interiore dell'artista che riporta l'anima religiosa dentro la profondità originale dell'anima umana Gaetano periati è dopo Segantini dopo la morte di Segantini un il più importante rappresentante del divisionismo ed è quello che racconta anche religiosamente soprattutto nell'ultimo periodo i gli interrogativi relativi al mistero della vita che affronta Nella sua opera suo mercante Alberto gruis che non è soltanto un mercante Ma è uno storico è un amico è un gallerista lo sostiene tutta questa sua parte della della storia che appartiene all'ultimo periodo sì Vediamo Ecco questa è un'opera che mi è particolarmente cara perché è stata per tantissimo tempo la immagine del museo di Pao vi quando si chiamava arte spiritualità il museo di Brescia e nel nella parte nel retro della pittura c'è una dedica a Monsignor Pasquale Macchi che dice AEC tre Mical simpathy Artur 27270 cioè gliel'ha regalato In quegli anni in cui appunto Monsignor Machi aveva conosciuto ung ad antib sulla Costa Azzurra mentre andava costituendosi la collezione Vaticana la composizione appartiene al periodo degli anni 60 in cui l'artista inventa questo modo di rappresentare che è si chiama grattage ed è una sovrapposizione di strati di pittura che vengono poi recuperati attraverso questo taglio si arriva alla parte luminosa del fondo quindi è siamo nell'ambito informale in cui questa gesto l'informale gestuale e segnico è quello che artista questo taglio di luce è molto simile ai tagli di fontana che si chiamano attese e che vengono che esistono dagli anni dal 59 in poi anche anche questi tagli sono due tagli perentori Ma che fanno vedere un Al di là fanno vedere un passaggio quello che è stato interessante è che tra i documenti del di questa di questo di quest'opera si è trovato un articolo del 9 luglio del 1964 in cui si legge che una tela era stata inviata appunto da ung a una richiesta che aveva fatto un lapello renen che è un famoso mariologo mariologo al che era intervenuto anche al Concilio Vaticano i e che era una mostra che si intitolava l'ur 64 Allora il questo abent che prosegue questa ricerca che anche i domenicani avevano fatto attorno all'ars cré e che aveva fatto anche Paolo VI nel discorso gli artisti proprio 64 è il il tentativo di rappresentare appunto l'apparizione di L Quindi questo è ancora più cara Questa opera perché attraverso avvicina il cielo e la terra poi vedete che sopra c'è la terra e sotto c'è il cielo C'è questo riparamento No E questo taglio mette in contatto queste due realtà e quindi è il ponte che permette di passare al mestiere grazie Non so se don Alberto vuole commentare questo devo dire mi trovate impreparato posso dire di renello ranten che è famoso Perché Giovanni Paolo I si lamentava sempre no perché diceva Su mejugori che cosa faccio c'è questo lorant che continua a scrivere che è tutto vero che è tutto vero che è tutto vero poi non ha risolto niente ma di lor anen no su queste opere Io sono sempre Ammirato di ciò che si riesce a vedere nella n nell'arte contemporanea che però come dice un mio collega di tutto rispetto è un'arte molto teologica molto più di qu eh riguardo al mistero No io finisco con questa battuta al Museo Diocesano c'è questa opera per il periodo quaresimale Pasquale che la deposizione di Cristo del Tinto retto che è fatta nello spazio molto interessante in uno spazio ristretto più sul Vangelo di Marco che non di Giovanni Man anche a Nicodemo però è interessante perché la scena è costruita in modo che c'è questo Cristo sdraiato sorretto dal povero Giuseppe Di Arimatea e c'è la Madonna sostenuta da Maria di cleopa secondo me e sopra c'è la Maria Maddalena quasi estasiata no che se ci fate caso dall' incroce dei cori viene in mente Adamo sdraiato e Dio che tira fuori Eva dalla nosta ed è interessante questa sfida perché il quadro è veramente pieno di mestizia i colori del corpo di Gesù e di Maria praticamente svenuta sono eppure c'è il presentimento che lì sta succedendo qualcosa di enorme si ripete la generazione di una Nuova Umanità Adamo e la nuova Eva Ecco io penso che il Giubileo abbia un po' questa forma no come il luogo della Speranza cioè il luogo dove noi nella mestizia di tante esperienze la questione del perdono dell'indulgenza eccetera abbiamo il presentimento che però nasce un'umanità nuova e che la speranza è proprio la capacità di guardare questa cosa che nasce al di là di tante emozioni anche piene di mestizia come diceva all'inizio Nicola è uno stupore il Giubileo ci sfida sullo stupore di qualcosa cosa che sta succedendo di grandioso Perché Dio è fedele eppure non ne siamo mai pienamente consapevoli per cui abbiamo bisogno di una bella compagnia che ci continui anche nella mestizia a richiamare ciò che di grande sta succedendo l'arte Sicuramente è una bella provocazione su questo grazie allora per concludere abbiamo chiesto alla professoressa che a don Alberto si vuole aggiungere ancora qualcosa di un commento a uno dei quadri più famosi del Caravaggio che è la Madonna dei Pellegrini in questo tempo di Giubileo Dovremmo sentirci tutti Pellegrini prego Ecco questa Certamente è un una consegna che ci permette di vedere una una Madonna che si chiama dei Pellegrini ma anche di Loreto perché Infatti pur trovandosi a Roma nella Basilica di Santo Agostino in Campo Marzio è rappresenta la casa di Loreto Quindi c'è questa questa Madonna che di solito è rappresentata appunto nella casa di Loreto con con gli angeli in volo che portano la casa lì dove deve dove deve essere a Loreto e invece qui il Caravaggio rappresenta la Madonna con il braccio Gesù sulla soglia della casa quella casa ma con l'intonaco sbrecciato con e qui lo vedete in alto e e la Madonna guarda questi la Madonna guarda i due Pellegrini che sono arrivati e che sono sono vecchi sono stanchi e che però sono completamente dentro nell'arco di luce di questa Madonna col bambino in braccio e che rappresentano tutta l'umanità e rappresentano Adamo ed Eva rappresentano tutti no e e sono lì con questa la luce del Caravaggio ci porta dai piedi del del del Pellegrino fino alla alla alla testa della della Vergine una vergine dolcissima una vergine da da una carnagione meravigliosa come il bambino il bambino Tra l'altro non è più un bambino piccolo è un bambino grande ma lei lo tiene lo tiene in braccio sulla sua gamba e e anche qui è tutto simbolico i suoi vestiti sono Il rosso e il blu il rosso della passione il blu della chiesa il il questo questo questo bianco del del del Sudario del del che che rimanda a quello che sarà poi invece il sacrificio di Cristo questo pallo bianco come anche i colori dei Pellegrini che sono terrosi che sono caldi e e tutti i Riflessi di Luce che entrano in questa casa rappresentano appunto Il il il l'umanità intera e quindi la bellezza meravigliosa che tra l'altro voi sapete che il modello di questa donna era quello del della della sua avante e che era anche una di tutta quindi morto insomma E quindi come in realtà la salvezza passa attraverso tutte le contraddizioni e e Caravaggio fa vedere come la purezza di questa di questa immagine e quindi la trasformazione di questa posizione che è il rinnovamento di tutto il Voi sapete che le percezioni sono soggettive al punto da essere oggetto di psicanalisi io questa cosa io però ho sempre visto questa raffigurazione come una certa ritrosia di Maria Cioè ve lo concedo ma lo difendo e è per voi però no mi veniva in mente una battuta che faceva Don Carlo prima Cioè è come se a questo slancio dei Pellegrini Maria dicesse Sì però questo è mio figlio cioè è una persona non è una cosa non è un'idea è una cosa e è quella Maria che custodisce il mistero ce lo vuole comunicare però lo custodisce come una presenza personale non è proprio E come ogni presenza personale va cercata con rispetto probabilmente anche perché il mistero stesso ha i suoi tempi per concedersi e per essere sperimentabili però su questa ritrosia di Maria non Non prendete appunti perché mi tengo io la mia percezione e non glielo chiedo neanche gli esperti d'arte per non fare figure grazie grazie Allora io ringrazio moltissimo i nostri ospiti perché appunto quello che dicevo all'inizio che eravamo qui per lasciarci stupire Secondo me è stato proprio questo Cioè siamo abbiamo fatto un passo dentro Qualcosa di grande che è questo momento particolare del Giubileo mi ha colpito moltissimo la sottolineatura iniziale di don Alberto quando dice che il Giubileo è una pausa per riappropriarsi del dono ma pensavo che alla fine di questa pausa non è che diventiamo più perfetti appunto È proprio una pausa per concederci quello che dicevi nella seconda risposta diciamo di dare spazio al Desiderio dare spazio alla speranza questo penso che sia veramente la sfida per ognuno di noi è vero Sempre per il tempo della storia che l'uomo deve attraversare Ma appunto in particolare in questo momento in cui tanta solitudine tanto male e anche tante vicende così complicate ci passano sopra la testa e probabilmente decidono anche del nostro futuro ma il punto nostro è andare a cercare quei segni di speranza quei semi di speranza che appunto danno un conforto nel cammino l'arte per esempio ha tanto da dire da questo punto di vista quindi quello che invito tutti a fare e anche a invitare amici conoscenti gruppi eccetera è di approfondire ancora di più il significato del Giubileo visitando la mostra che sarà allestita da questo weekend Quindi da da sabato aesso la chiesa dell'annunciata e all'ingresso del santuario di Santa Maria del Monte la mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 le visite guidate saranno garantite nel fine settimana per le visita gruppi anche in altri giorni cioè non nei giorni del fine settimana è necessario prenotare c'è un numero di telefono che poi chi vuole può appunto Comunque sul sito del Colbe è riportata la locandina Quindi si può accedere io Ringrazio tutti ancora dell'attenzione della disponibilità ai nostri ospiti per la serata Grazie a tutti