Il Burj Khalifa di Dubai è la struttura artificiale più alta che esista sulla faccia del pianeta. Una delle grandi imprese architettoniche della storia dell'uomo. Il parto di un'immaginazione ambiziosa, realizzato da uomini con erbi d'acciaio.
Uomini che hanno montato gruso spese a mezz'aria. Installato finestre a altezze vertiginose. E costruito l'edificio più grande che sia mai stato eretto.
La reazione immediata è stata, ma sei pazzo? Operai e ingegneri hanno fatto la storia e filmato l'evento. Questo è il racconto di un grattacielo straordinario.
e delle persone che per costruirlo hanno messo in gioco la propria reputazione e la vita. Tutte le persone che si trovano qua sotto sono a rischio. Nell'emirato medio orientale di Dubai sorge un gigante architettonico. Con i suoi 828 metri, il Burj Khalifa è il più alto edificio al mondo. Questa torre da 1 miliardo e 220 milioni di euro viene inaugurata nel 2010 con uno dei più maestosi spettacoli videotecnici mai visti.
Ma un tempo questo pezzo di terra aveva un aspetto molto diverso. Sei anni prima, quando apre il cantiere, è poco più di una vasta e desolata distesa desertica. Nel gennaio del 2004 il team dà inizio ai lavori.
Quando si costruisce così in grande, la velocità è essenziale. Il tempo è denaro. In questi edifici hanno profuso valanghe di soldi. Bisogna completarli e far fruttare l'investimento. David Bradford è l'uomo che ha la responsabilità di far rispettare e aspettare i tempi di consegna dell'opera.
Ero estasiato quando ho avuto l'incarico. È un sogno che si avvera. Questo è il più grande edificio al mondo. Quante persone hanno un'opportunità del genere?
Ma mentre David comincia a lavorare, gli architetti non hanno ancora finito il complesso progetto della torre. In casi del genere bisogna andare a razze. Non si può aspettare che il progetto sia finito, altrimenti passi tre anni... A girarti i pollici prima di far partire la gara di appalto.
Le squadre di operai ed ili si mettono all'opera quando ancora grosse porzioni della struttura sono ancora da progettare. Il modo più rapido di costruire una torre come il Borge è col cemento armato, usando un processo chiamato jump forming. Alla base la squadra costruisce degli stampi.
Poi si installano i ferri d'armatura in acciaio e si versa il calcestruzzo. Quando poi il calcestruzzo si asciuga, la squadra trasferisce gli stampi al livello successivo. E il processo ricomincia. Usando questo sistema, l'edificio comincia a crescere alla velocità di un piano a settimana. Quando gli stampi sono in posizione, si inseriscono le barre di armatura e si verse al calcestruzzo.
Nel giro di 12 ore il calcestruzzo, che era allo stato liquido, si solidifica. A quel punto un sistema idraulico solleva gli stampi al di sopra del calcestruzzo e sale automaticamente 4 metri alla volta. Il Borge Alif è opera dell'impresa immobiliare Emahar di Dubai.
La torre più alta del mondo è un simbolo che consacra lo status della città, uno dei centri emergenti della finanza globale. La EMAR ha coinvolto uno dei più prestigiosi studi di architettura degli Stati Uniti, Skidmore, Owings & Merrill. Lo studio ha sede a Chicago, la patria dei grattacieli.
Come sa bene il loro capo ingegnere Bill Baker, per costruire in altezza non basta prendere un vecchio progetto e aggiungere qualche piano in più. La maggiore altezza implica tutta una serie di sfide ingegneriche. ...e le sue artistiche. Siamo al novantesimo piano della Willis Tower, nota un tempo come Sears Tower. I grattacieli che caratterizzano lo skyline di Chicago rappresentano altrettanti stili architettonici.
Da questa parte c'è la Eon Tower, un tempo chiamata Standard Oil, ed è un unico blocco. Ogni volta che si cresce in altezza, gli architetti devono inventare nuove forme strutturali. Osservate il predecessore della Sears Tower, la John Hancock Tower, con la sua struttura X. In ognuno dei quattro lati c'è questa struttura a traliccio che tiene insieme tutte quelle colonne che formano un'unica struttura tubolare.
Una delle ultime grandi innovazioni è arrivata con la torre su cui si trova Bill. Con i suoi 442 metri, fino al 1996, la Willis Tower è l'edificio più alto del mondo. è composta da grandi strutture tubolari.
In pratica è un insieme di nove torri unite tra loro che formano un'unica struttura rigida. Ma questa soluzione ha i suoi limiti. Questa struttura a nove blocchi va bene per costruire a questa altezza, 442 metri. Ma se volessimo andare oltre, diciamo che vogliamo arrivare a 700 metri. In quel caso bisogna allargare la base.
Ma in questo modo siamo passati da 90 centimetri a 150. Quindi abbiamo una superficie enorme, il che diventa un problema. Ma soprattutto i locali si troverebbero troppo all'interno. Edifici simili devono godere di una vista ariosa, finestre e panoramiche.
Ma in questo caso i residenti sarebbero troppo distanti dai lati più esterni. Un edificio così concepito non avrebbe senso. Per creare una torre più alta con interni luminosi, Bill e la sua squadra escogitano un nuovo sistema strutturale. Il sistema che abbiamo usato per il Bodge Halif è il nucleo di sostegno.
Il nucleo è un esagono centrale nel cuore dell'edificio e ha lo scopo... di resistere alla torsione, le forze torcenti che agiscono sulla torre. Ma è troppo, troppo sottile per arrivare a certe altezze, perciò va sostenuto.
I sostegni sono le tre ali che si diramano e che consistono in queste pareti che corrono lungo i corridoi. Qui potete vedere come questo nucleo si è sostenuto nelle tre direzioni, da ognuna delle ali. Che io sappia, non è mai stato fatto altrove. È una soluzione originale a un problema interessante. Grazie al nucleo di sostegno, la luce naturale illumina gli interni.
Questa soluzione ci ha permesso di costruire un edificio molto alto, ma dagli interni ariosi e luminosi, come se ci trovassimo dentro un palazzo di 10 piani e non di 160. Nel progetto, l'ampia base della torre contribuisce a sostenere l'enorme peso dell'acciaio e del calcestruzzo. Quindi, man mano che si sale, i sostegni si riducono. andando a descrivere una spirale verso l'alto. Quindi la squadra ricopre la struttura con un abbagliante vetro a specchio che riflette la luce e il calore del deserto. Se paragonassimo il Borgia a un'auto, sarebbe una Lamborghini o una Ferrari.
La differenza sta nelle prestazioni, proprio come nel caso di questo edificio. Questo genere di qualità costa. Il costo è stato tenuto rigorosamente segreto.
All'epoca sono circolate delle cifre. Noi abbiamo ipotizzato qualcosa come un miliardo e duecentomila euro. Ma non disponevamo di tutte le informazioni, quindi non abbiamo nessuna certezza.
Trasformare in realtà questo progetto miliardario sarà un'impresa titanica. Tutti i materiali edili più elementari devono essere superpotenziali. La robustezza del cacciastruzzo era fondamentale. Ne abbiamo creato una varietà che nessun altro ha mai prodotto. La squadra usa più di 25...
5 singoli ingredienti per ottenere un calcestruzzo che rimanga liquido anche quando viene pompato lungo l'edificio, ma che si solidifichi in tempi molto rapidi. Tuttavia, riuscire a far indurire questi tempi è un'ottima cosa. Questa speciale miscela a Dubai, dove le temperature superano i 45 gradi, è una vera impresa. Se il calcestruzzo è troppo caldo non riesce a versarlo perché si solidifica subito. Bisogna versarlo di notte quando le temperature sono più basse e nella miscela bisogna versare ghiaccio e acqua fredda.
Per trasportare questa miscela lungo l'edificio, le squadre impiegano tre tra le più potenti pompe per calcestruzzo al mondo. Nell'arco di 32 mesi, le pompe sospingono 165.000 m2 di calcestruzzo, sufficienti per un marciapiede lungo 880 km. Quindi il team ricopre la torre in calcestruzzo con acciaio da costruzione.
E mentre questo edificio comincia a stagliarsi al di sopra del deserto, uomini e macchinari raggiungono altezze mai sfiorate prima d'ora. Vai lì sul bordo! La città di Dubai ospita 17 dei 100 più alti grattacieli esistenti al mondo.
Ma ben presto impalliranno al confronto di questo mostro. Mentre i lavori vanno avanti, il Burj Khalifa cresce al ritmo di un nuovo piano ogni tre giorni. L'idea è di fare tutta una tirata. I lavori non vanno fermati finché non saranno finiti e potremo consegnare l'edificio.
Solo allora potremo rilassarci. Mentre il processo continua, rimane ancora un dettaglio fondamentale da risolvere. Gli architetti non hanno ancora deciso l'altezza definitiva dell'edificio. Di solito, in corso d'opera, le modifiche sono trascurabili. Ma non certo in questo caso.
Le fondamenta sono state gettate molto prima di decidere l'altezza. È una questione che va chiarita. E in fretta. Il limite da battere sono i 508 metri del Taipei 101 di Taiwan.
Il progetto originale del Borge lo sopravanza di appena 10 metri. E questo anche perché non volevamo promettere più di quanto potessimo mantenere. Ma ben presto gli architetti calcolano che la struttura è talmente solida che può essere sollevata di altri 300 metri.
Col tempo abbiamo continuato ad aumentare l'altezza dell'edificio. In un certo periodo eravamo arrivati a circa 725 metri. E per un po' è stata questa l'altezza prevista, che poi è arrivata a 800 metri e agli 828 metri finali. Una volta completato, il Borge raggiungerà gli 828 metri di altezza.
Ora la domanda è... Le fondamenta? saranno abbastanza forti da tenerlo in piedi? In precedenza, nel cantiere, un'analisi del terreno sotto il sito ha evidenziato un problema. Non è come quando lavoravo a New York.
Se scavavi, trovavi dell'ottimo granito, ed è su quello che poggiano le fondamenta. Qui il terreno è uno strato superficiale di sabbia, di circa 3 o 4 metri, e sotto troviamo rocce calcare, arenarie. Non è l'ideale.
Ma è la scienza a fornire una soluzione. Il futuro del Burj Khalifa, in tutta la sua colossale altezza, poggia su un principio scientifico. L'attrito Ci sono due metodi di palificazione.
Uno sono i pali di punta che vanno conficcati nella solida roccia e sostengono il carico. Qui abbiamo optato per i pali sospesi. In questo caso la torre si sostiene grazie all'attrito tra i pali e il terreno. Le fondamenta reggono il borgia alifa grazie al fortissimo attrito tra il terreno e le superfici laterali di ogni palo.
Sotto la torre il team ha inserito 192 pali a una profondità di 50 metri per sostenere una piattaforma di solido calcestruzzo spessa metri. Queste fondamenta devono reggere un edificio che pesa più di 500.000 tonnellate. I numeri sono così enormi che nel progetto il team deve calcolare un piccolo margine di assestamento. Una volta calcolato il carico totale dell'edificio, ci aspettiamo un assestamento di circa 75 mm. Ma le fondamenta dovrebbero reggere.
A tre anni dall'apertura del cantiere, sono stati costruiti 141 piani, per un totale di 512 metri. Ora il Borge è il più alto edificio al mondo. Per la movimentazione dei materiali, Il team impiega tre delle più grandi gru per edilizia al mondo.
Queste sono gru specialistiche, sono enormi, pesano 120 tonnellate a peso morto, vale a dire la sola gru senza niente sul gancio. Il difficile compito di installare le gru è affidato a un particolare gruppo di specialisti. Sharif e la sua squadra di crane rigger. Questi uomini arrivano da ogni parte del mondo e molti parlano lingue differenti ma hanno due cose in comune nervi saldi e la capacità di lavorare ad altezza e mozzafiato il loro compito è di montare le gru e assicurarsi che funzionino al meglio Ovviamente il tutto senza il minimo passo falso. Non perdevano mai di vista il bordo della struttura e il terreno.
Era incredibile che si trovassero così a loro agio. Le gru contengono un ingegnoso meccanismo di autosollevamento che gli consente di crescere contemporaneamente all'edificio. Quando un nuovo piano viene completato, Sharif e la sua squadra aggiungono un'altra sezione al sostegno della torre e sollevano la gru ancora più in alto.
Per guidare la più alta gru da edilizia al mondo, bisogna avere polso fermo. E uno dei pochi gruisti in grado di farlo è il pakistano Mohammed. Sono di turno per 12 ore, dalle 7 del mattino fino alle 7 di sera. Circolava una voce secondo cui il gruista viveva nell'abitacolo della gru, ma credo che sia troppo piccolo e scomodo. Ora la cabina di Mohammed si trova a 700 metri di quota, il doppio dell'altezza dell'Empire State Building.
Mi piace stare in alto, è ottimo per lavorare. Se devo andare ancora più su, va bene, qualunque sia l'altezza. Se Dio vorrà, ce la farò.
Mentre il Borg si proietta verso il cielo, affronta anche l'ignoto. E una forza potente si sta facendo sempre più minacciosa. La prima cosa, la più importante, è avere rispetto per le leggi della natura, la gravità, il vento e il sole.
E su un supergrattacielo, il più pericoloso e imprevedibile di questi elementi è il vento. A queste altezze il carico dominante è quello del vento. Non è il carico statico, vale a dire il peso della struttura, del rivestimento, eccetera.
Non è il carico accidentale, le persone nell'edificio. Quello è modesto. È il carico di vento, quello che soffia su un lato della torre e tende a piegarla, cercando di farla cadere.
Nessun edificio dimostra questo problema meglio della John Hancock Tower di Boston. La John Hancock, una meraviglia in vetro e acciaio alta 240 metri, viene costruita negli anni 70. Ma sorgono subito dei problemi. Anche con venti moderati, le persone all'interno soffrono di kinetosi a causa delle oscillazioni.
E più di 5.000 pannelli di vetro vanno in frantumi, schiantandosi sui marciapiedi più in basso. Per salvare la torre dalla demolizione, il progetto subisce robuste modifiche. Per evitare che il Borge subisca una sorte simile, il team testa l'edificio nella Galleria del Vento. Peter Erwin è uno dei principali esperti di ingegneria del vento. Quelli che vedete sono modelli dei vari edifici che abbiamo testato in passato.
Questo qui... mostra una delle tante forme insolite escogitate dagli architetti. Questo lo stanno costruendo in Cina.
Quando veniamo coinvolti da un progetto che preveda test in galleria, sono due gli aspetti che vanno esaminati. Prima di tutto dobbiamo sapere che tipo di venti soffiano nell'area in cui l'edificio sarà costruito e inoltre abbiamo bisogno di sapere che effetto avranno sull'edificio. Peter e la sua squadra calcolano che il Borg dovrà resistere a raffiche pari a 240 km orari. Ma a causa della sua altezza, sulla torre incombe un altro pericolo.
Man mano che diventano più alti e sinuosi, gli edifici subiscono un particolare fenomeno chiamato distacco dei vortici. Questo è il modello di un edificio alto. Il vento soffia da questa parte.
In un grattacielo del genere accade che si formano dei vortici che agiscono su quest'angolo di fronte, prima da un lato e poi dall'altro. Quando questi vortici sollecitano entrambi i lati di un grattacielo, possono scuoterlo con violenza da un lato all'altro. Peter e i suoi colleghi devono fare in modo che questo fenomeno non danneggi la torre. In seguito ai test nella galleria del vento abbiamo apportato tre miglioramenti aerodinamici.
Uno è stato modificare la forma di questi sostegni esterni ammorbidendo l'angolo qui. Un altro è stato ridurre l'ampiezza della torre più in alto. Il terzo è stato ottenuto riorientando l'intera torre in base alle direzioni prevalenti del vento. Il risultato è un edificio incredibilmente stabile. con una forma che resiste al distacco dei vortici.
Possiamo dire che questa forma confonde il vento che non riesce a esercitare le violenti forze trasversali che interessano molte costruzioni. Così il Borge può resistere ai venti più forti che soffiano su Dubai. In cantiere la superstruttura continua a crescere.
Una volta completato Il Burj Khalifa conterrà 900 appartamenti, un hotel da 160 camere e 37 piani di uffici. Il Grattacielo consumerà fino a 36 megawatt di elettricità, sufficienti ad alimentare una cittadina di 20.000 persone. In caso di blackout, la corrente sarà fornita da 5 enormi generatori.
Ma prima qualcuno dovrà installare questi enormi macchinari. È il 22 dicembre e guarda cosa ha portato Babbo Natale. Un generatore da 22 tonnellate e ce ne sono 5. Tira! Piano! Non perdetelo mai di vista!
Quanto è? 26. Deve pesarne 22. Qualcuno, da qualche parte, ha commesso un grave errore. Ogni generatore dovrebbe pesare 22 tonnellate.
Perché pesa 26 tonnellate? Non so. Siete fantastici. Fantastici. Tutto deve essere inferiore a 25 tonnellate.
La trave di sospensione non ne regge di più. Tutte queste imbracature sono 6 tonnellate ciascuna, 24 in tutto. E ora ne stiamo sollevando 26. Quindi tutte le persone che si trovano qua sotto sono a rischio.
Come mai? In questo momento la mia squadra è a rischio. Sì, 26 tonnellate.
Sono 26 tonnellate? Sì. Il generatore eccede di peso di 4 tonnellate e le catene potrebbero spezzarsi in qualunque istante. Posalo!
Questa non è una scienza esatta. È basata sull'esperienza e non intendo rischiare la vita dei miei uomini, tantomeno la rottura delle macchine. In cantieri di queste dimensioni la sicurezza è fondamentale. Prima di trasportare i generatori nell'edificio, il team deve rinforzare l'attrezzatura di sollevamento.
99, 99! Man mano che i lavori procedono, i ritmi imposti dalla tabella di marcia obbligano David Bradford a fare sacrifici inevitabili. Ho cercato di svolgere il lavoro nel migliore dei modi.
Questo ha avuto un impatto sulla mia vita familiare. Mia moglie non mi vedeva, anche se non si lamentava, diciamo. Rientravo quando lei era già a letto e uscivo prima che si svegliasse. Ma il lavoro sta per diventare ancora più duro.
In edifici del genere non puoi permetterti errori. Se fai un errore tutto il cantiere si ferma e questo provoca un aumento dei costi. Attrezzature e macchinari giacciono inutilizzati, gli operai rimangono senza lavoro.
Non puoi permetterti errori, devi controllare tutto più volte. Tutto deve essere perfetto, da cima a fondo. E con la superstruttura quasi ultimata c'è una cosa che non è affatto perfetta.
I pannelli di vetro che dovrebbero già rivestire gran parte dell'edificio non si sono ancora visti. Mentre la forma definitiva del Burj Khalifa comincia a manifestarsi nella foschia di Dubai, il team deve al più presto cominciare a rivestire l'edificio con la sua facciata di vetro cristallo. Mano che l'edificio aumenta, bisogna installare il rivestimento sull'edificio per creare un ambiente protetto che permetta di effettuare le rifiniture e gli interventi meccanici. Tutte quelle cose che rendono un edificio abitabile vanno fatte al chiuso. Sigillare la struttura per proteggerla da vento, pioggia e sabbia è una vera impresa.
Sono ben 24.348 i singoli pannelli che vanno assemblati e installati all'esterno. Ma la società a cui sono stati commissionati i pannelli è fallita. E ora l'edificio rischia di sforare coi tempi e col budget. Ogni giorno di pausa, ogni decisione non presa, costa soldi a qualcuno.
Un'impresa locale, la Arabian Aluminium, ha cooptato un nuovo fornitore di pannelli. L'azienda individua un uomo che possa risolvere il problema. Ho preso un aereo e sono arrivato a Dubai per il colloquio.
E mi hanno portato in cantiere. In pratica mi hanno detto, il lavoro è questo e dovrà farlo in questo modo. Ho guardato su e ho detto, wow, non siamo neanche a metà, mi ha fatto lui, una vera sorpresa.
E ho chiesto, e le finestre? Lui ha detto, è questo il problema, non c'è una facciata, manca un progetto. Al che ho fatto, se il problema è questo, io posso risolverlo.
La costruzione della facciata è in ritardo di 18 mesi sulla tabella di marcia. Per recuperare sui tempi, John Zerafa contribuisce a realizzare una fabbrica nuova dedicata esclusivamente al Borgia. Siamo rimasti allibiti perché tra l'assegnazione di un nuovo appalto, la progettazione e la produzione dei componenti e i test di prova hanno impiegato quattro mesi. Questo è uno dei pannelli che usiamo sul Borgia Lifa.
Questo è vetro trasparente. C'è un vetro grande e uno più piccolo. Facciata a cortina di acciaio inossidabile, arrotondata.
È un'aletta di acciaio con finitura a specchio. Al momento è ricoperta da una pellicola. E' una pellicola protettiva che alla fine sarà rimossa.
Questi pannelli vengono sollevati e appesi all'edificio. In inglese infatti si chiama curtain wall, muro di tenda, perché sono appesi alla struttura come un sipario. Rivestire gli edifici in vetro fa un bel effetto.
Ma a Dubai questo costituisce un problema, come John dimostra. Qui abbiamo un pezzo di vetro, normalissimo. I sensori stanno misurando la temperatura all'interno della scatola per capire quanto calore passa attraverso il vetro e penetra nella scatola. Se fossimo sull'edificio, questa è la quantità di calore che entrerebbe all'interno passando dal vetro. La lettura ci dà una temperatura esterna di 46,3°C, che è molto, molto calda.
Come vedete stiamo sudando un po'. 46°C è parecchio, ma è nulla a confronto con la temperatura al di sotto del... il vetro. La temperatura attuale all'interno della scatola sotto il vetro è di 98 gradi celsius, dunque non sono molti quelli che conosco che potrebbero vivere in un ambiente simile.
La temperatura interna è appena sotto il punto di ebollizione. Se questo normale vetro fosse installato sulla torre, gli interni dell'edificio potrebbero trasformarsi nella sauna più grande del mondo. Ma la squadra ha una soluzione high-tech. Questo è il vetro per il Borgia Lifah, che ha due rivestimenti. Quello esterno è un rivestimento in argento, che cattura i raggi ultravioletti e li respinge all'esterno dell'edificio.
Il rivestimento interno è di titanio e blocca i raggi infrarossi. Riflettendo infrarossi e ultravioletti, il vetro riduce drasticamente la quantità di calore che penetra nell'edificio. Ovviamente questa tecnologia ha un costo.
Per tutte le fasi di fabbricazione di un pannello, compreso il trasporto e l'installazione in loco, probabilmente parliamo di un costo vicino ai 1600 euro a pannello. Moltiplicate per 24.000 pannelli e fanno un sacco di soldi. 24.000 per 1600 euro fa circa 38 milioni.
Non appena vetro e alluminio arrivano a Dubai, gli operai della fabbrica assemblano i pannelli e li smistano direttamente al cantiere. I pannelli sono lunghi fino a metri e pesano fino a 750 kg. Vanno sollevati singolarmente uno per uno e installati a mano.
È molto pericoloso, come potete immaginare sono piuttosto grandi e con una raffica di vento si comportano come delle vele, sono difficili da controllare. Il pannello si schianterebbe contro la struttura, il vetro si romperebbe provocando una pioggia di schegge e qualcuno finirebbe per tagliarsi, è molto pericoloso. Mentre gli operai rivestono l'edificio, nessuno segue i progressi con maggiore attenzione di David Bradford. È un grosso passo avanti.
Ci stiamo lavorando da un anno. È stato un incubo. Se non venissi a lavorare, avrei installato un telescopio sul tetto di casa per spiare il caposquadra degli addetti ai pannelli. Se avesse battuto la fiacca, gli avrei telefonato per dargli una bella strigliata.
Siamo riusciti a recuperare tutto il ritardo che avevamo accumulato sulla tabella di marcia ed è davvero incredibile che siano riusciti a farcela. La facciata continua è quasi finita. A cinque anni dall'apertura del cantiere, il Borge sta per essere completato.
All'esterno dell'edificio sta prendendo forma una delle sue principali caratteristiche i più alti balconi esterni al mondo Le ha suggeriti il cliente e il mio primo pensiero è stato meglio inchiodare i mobili al pavimento Siamo diretti alla sala comandi Il mago del vento Peter Erwin ha un modo molto semplice per illustrare il problema Si servirà della sofisticata galleria del vento dell'Università dell'Ontario, guidata dall'ingegner John Comar. L'aria fluisce da questo lato, si contrae passando da questo ugello in modo molto uniforme, poi scorre... fino a quell'angolo, il numero uno.
Ok, oggi vorrei osservare l'effetto del vento sulle persone. Penso che possiate imbragarle per tenerle al sicuro. Sì, li imbraghiamo senz'altro. Saranno attaccati al pavimento, così non schizzeranno via.
A Dubai, il Burj Khalifa sarà colpito da venti che soffieranno con velocità che possono toccare i 240 km orari. E questa dimostrazione illustrerà gli effetti di venti molto potenti su una persona qualsiasi che si trovasse su un balcone non protetto. Ok Simon, ora azioniamo il vento. Andrà a 110 km orari, preparati. Ok, ora lo porteremo lentamente da 110 a 130 km orari.
130 km orari è equivalente a un uragano di categoria 1. Potresti cercare di fare due passi in avanti? Ok, grazie, basta così. Mi piacerebbe trovarmi su un balcone al 120° piano con quel vento. Per evitare che la gente voli via dal Baj Khalifa, gli architetti escogitano dei sistemi per proteggere dal vento le persone presenti sui balconi. Abbiamo risolto il problema ideando queste balaustre di vetro che impediscono al vento di soffiare sui balconi.
Abbiamo progettato questi tramezzi architettonici che impediscono al vento di superare le balaustre e di soffiare sulla superficie. E abbiamo creato queste grate che impediscono alle correnti d'aria discendenti di soffiare sulle persone presenti. Ma è all'interno che si trova la soluzione più ingegnosa? Su ogni facciata abbiamo installato degli allarmi antivento che scatteranno non appena la velocità del vento in balcone e superi un limite che consideriamo rischioso per chi si trova all'esterno.
L'allarme avviserà i residenti di non uscire in quel particolare momento. Nel frattempo, più su, l'edificio deve ancora raggiungere l'altezza definitiva. Le squadre di operai devono sormontare la struttura con una delle più straordinarie opere d'ingegneria mai realizzate.
Un tubo di acciaio alto 136 metri, del peso di oltre 350 tonnellate, e che in cima ha un diametro di appena metri. Ci sembrava che l'edificio dovesse culminare con una guglia. Come completare una torre che si assottiglia verso l'alto?
Non potevamo certo troncarla di netto. Così abbiamo deciso di allungarla fino in cielo. Ma c'è un problema enorme. Come sollevare l'aguglia e piazzarla in cima all'edificio?
Non potevamo portare l'agruglia abbastanza in alto per installarla. Nemmeno un agruglia dal braccio smisurato poteva arrivare a quell'altezza. Nessun agruglia al mondo può effettuare questo lavoro e nessun elicottero può sollevare 350 tonnellate di acciaio. A quanto pare l'agruglia è troppo pesante e la sua posizione è troppo elevata.
Ma poi un ingegnere suggerisce una soluzione brillante. Sollevare la guglia in sezioni e assemblarla all'interno dell'edificio. La guglia è stata costruita all'interno del grattacielo e poi, usando martinetti idraulici, è stata sollevata all'esterno.
Tutti i principali architetti e ingegneri osservano la Guglia raggiungere la sua destinazione finale. Eccoci qui per il sollevamento finale della Guglia fino in cima. Complimenti. È bello poter assistere a questo momento.
Per la prima volta, la silhouette della torre è completa. Ora il team può cominciare a occuparsi delle ultime rifiniture. Questo edificio non deve essere soltanto il più alto del mondo, deve essere anche il migliore.
E per fare in modo che lo sia davvero, alcuni uomini coraggiosi sfideranno altezze mozzafiato. È un bel saltino! Sì, signore, davvero un bel salto!
Dopo un incredibile lavoro d'equip, gli operai stanno installando l'ultimo pannello della facciata a cortina del Borj Khalifa. Tutto sta nella pianificazione. Abbiamo pianificato tutto al millimetro, al millisecondo. Ora bisogna affrettarsi per completare l'edificio prima dell'inaugurazione, fra tre mesi. Dopo sei anni di lavori, è coperto da polvere e sporco.
Ma c'è una soluzione semplice. Appendendosi a delle funi, squadre di lavavetri puliranno l'intera facciata a mano. Tutti 24.348 pannelli.
A 800 metri di altezza c'è un altro lavoro da portare a termine. Al buio l'intero grattacielo sarà illuminato da migliaia di luci decorative, ma sulla punta estrema della guglia vanno ancora installate le ultime sette lampade. Il lavoro consisteva nel ricavare sette fori nell'aguglia esistente.
Fosse di peso da me avrei detto sette lampade su duemila. Ma stiamo scherzando, da terra non lo noterà nessuno. Ma la Hemar voleva che il lavoro fosse perfetto, pretendono standard molto elevati.
Il team è stato molto bravo, ha fatto un'ottima cosa, Deve trovare un modo per completare l'opera. Lassù non puoi impalcare e una gru non ci arriva. Ma l'esperto di accesso su corda, Mick Flaherty, ha la soluzione.
La reazione immediata è stata, sei pazzo! Insomma, come intendi farlo appeso a una corda? Mick assume un supervisore ben addestrato che faccia da capocordato. È un arrampicatore. Ha lavorato nel settore dell'accesso su corda per diversi anni.
Ma poco prima che i due comincino, sorge un problema. Quelle lasciano indifferente. Capite?
Sei ben al di là dei tuoi limiti. Scalare quella guglia lo preoccupava. Glielo leggevo negli occhi. Era cadaverico. Si è fermato e ha detto scusami, ho chiesto che c'è, lui non voglio rischiare la mia vita, non ce la faccio.
Ormai non c'è più tempo per trovare un sostituto, non rimane che una soluzione. Mick dovrà fare tutto da solo. È un compito molto pericoloso, soprattutto in condizioni tra le più difficili in assoluto.
C'era quel caldo assurdo. Dubai è così. Era un lavoro molto complesso e in condizioni estreme.
Per una troupe televisiva, la Guglia è pericolosa e inaccessibile. Mick si filmerà da solo. Per prima cosa, il team ricava sette fori nello spesso acciaio da 55 mm.
Missione compiuta! Iha! Fatto! Lavoro eccellente, Melchior!
Sì, grazie! Ottimo lavoro, Hector! Sì!
Woohoo! Ora sistemiamo queste lampade. Mick adesso dovrà piazzare le lampade. Dall'esterno Arrivati in cima alla guglia mi sono agganciato e ho gettato le corde assicurandomi che fossero ben annodate La faccenda è seria? Si Ok?
Molto seria Tu sei pronto? Pronto signore Ok scendiamo E' un bel saltino Davvero un bel salto Sei così in alto che non ti sembra vero. Tutto bene Jamil? Sì signore, tutto a posto. D'accordo.
All'inizio, quando mi sono calato e ho iniziato la discesa, è stato pazzesco. Pensavo, guardo giù o no? Abbiamo perforato l'acciaio. Adesso abbiamo installato l'alloggiamento per la lampada.
E adesso finiremo sigillando il tutto. Buon masticio, eh? Sì signore.
Direi che anche questa è fatta. Questi ragazzi hanno palle d'acciaio. Dico bene, ragazzi?
Sì. Visto? Ecco cosa intendevo. Devi amare il tuo lavoro.
Il Burj Khalifa viene inaugurato ufficialmente nel gennaio 2010. Con i suoi 828 metri, supera il record precedente di altezza di oltre 300 metri. La sua creazione ha richiesto il coinvolgimento di decine di migliaia di persone. Operai di straordinario coraggio, dirigenti scrupolosi e alcune delle più grandi menti dell'architettura mondiale. È stato bello ottenere il lavoro, è ancora più bello portarlo a termine. E il risultato potete vederlo tutti, è un edificio fantastico.