Lezione di filosofia dedicata alla nascita della filosofia e soprattutto dedicata alla Grecia, che è la culla in cui la filosofia occidentale nasce. Abbiamo visto la scorsa lezione che nascono prima le filosofie orientali, in modo particolare l'induismo, il buddismo, il taoismo, lo zoroastrismo. Sono tutte filosofie di natura etica religiosa.
Dunque filosofie che si occupano dell'anima, della salvezza dell'anima, si occupano del comportamento, della ricerca di un equilibrio della vita dell'uomo in rapporto alla natura, e dunque sono filosofie della spiritualità. La filosofia greca ha un'altra invece impostazione, la filosofia greca parte dall'uso critico della ragione, dall'esercizio del logos, dunque di una ragione, di una ragione critica, di una ragione che è dialogica. di una ragione che si pone come strumento per la conoscenza della realtà, per la spiegazione della realtà.
In modo particolare la filosofia greca andrà proprio ad affiancare il mito. Il mito è un racconto che prova a dare delle grandi spiegazioni a delle grandi domande. La filosofia parte dalle stesse domande del mito, l'universo, l'uomo e l'universo, il senso della vita. Queste sono le grandi domande iniziali delle civiltà, solo che la filosofia, a differenza del mito, prova a dare delle risposte logico-razionali.
Il mito è un racconto, un racconto intriso di elementi razionali, di elementi naturali. Il racconto mitico è intriso di riferimenti alla realtà. Pensate all'Elie dell'Odissea, ne parliamo un'altra volta.
Penelope, l'esempio della donna che... della donna forte, coraggiosa, legata al marito e alla patria, Telemaco figlio sempre in attesa di un padre, lui cresce senza una figura paterna ma ne ha una disperata voglia di ricerca, ha un disperato bisogno. E lo stesso vale per ovviamente altri miti, altri racconti, pensate alle opere di Esiodo, alle opere. di Eschilo, di Sofocle, appunto la teogonia di Esiodo, la nascita degli dei, la teogonia, la titanomachia, la gigantomachia, tutta la guerra tra gli dei, la guerra tra i dei giganti, sono tutti racconti che hanno in pancia il senso ultimo della vita, crono, è il padre che non fidandosi dei figli, poiché già... Un indovino gli ha predetto che un figlio lo ucciderà, ucciderà i suoi figli appena nascono, e l'ingoia, crono il tempo, il tempo che uccide i figli, il macro tempo che uccide i piccoli istanti, i piccoli momenti. E dunque il tema del tempo e degli istanti, dell'eternità e degli istanti, ma anche il tempo è il metafora, il simbolo del padre rispetto ai figli, perché c'è un certo punto nella vita in cui i figli... figli scalzeranno i padri, che vuol dire anche essere maturi, che vuol dire prendersi un posto nella vita, vuol dire mettersi in gioco. E gli dèi in questo caso che nascono, che sono Zeus, che sono appunto Poseidone, vengono uccisi da mangiati da Crono, uno di essi appunto nascosto dalla madre, che d'anzi che Zeus una pietra avvolta in uno straccio, in un indumento.
uno di questi Zeus che è stato ingusato da Crono ucciderà il padre con la saetta, dunque il tema del figlio che uccide il padre, l'uccisione può essere metaforica, può essere il figlio che decide di non fare lo sport, l'attività del padre, è sotto un grande, il cotello di Basco è un grande pallavolista, io vorrei che mio figlio, è un'uccisione metaforica, non continuo l'autostrada, ho l'azienda di famiglia, ok, e questo sarà tutto tuo, no, perché voglio fare il poeta, il cantante, voglio fare il pittore, voglio... Voglio fare l'insegnante chi più ne ha più ne mette. Sono cifre metaforiche ovviamente che un mito ha già raccontato.
Dunque i miti sono le grandi risposte dei greci ma i greci poi ci aggiungono qualcosa in più. Ci raggiungono il logos, la filosofia. E la filosofia nasce in Grecia probabilmente per tanti motivi.
Vediamone alcuni. Sicuramente la civiltà greca è una civiltà assolutamente originale. Grazie. È una civiltà ovviamente che ha delle caratteristiche di tradizionalità, che ha delle caratteristiche di grandi origini, e dunque di forti radici, però la tradizione in Grecia è sempre accompagnata con il dinamismo e l'innovazione. Ripeto, la Grecia ha questa peculiarità.
La proprietà consiste nell'abbinare tradizione, forti, radici, l'autorevolezza del passato con sempre uno slancio di cambiamenti, di novità, di dinamismo. Cioè la Grecia è quella civiltà che si aprirà alle città-stato, le città-stato a base democratica o base aristocratica, democrazia ovviamente nel senso aristocratico del termine, escluso le donne, gli stranieri, i poveri. E'chiaro, ma democrazia o aristocrazia che governano le poleis meglio ancora, sono queste democrazie, queste aristocrazie, delle novità rispetto al passato, in giro per il mondo ci sono imperi, imperi tradizionalisti, imperi magici, imperi che si fondano sulla divinizazione dell'imperatore, che valga per il faraone, che valga per il sultano persiano, che valga per... Civiltà tribali africane, o non le conosciamo all'epoca, o le civiltà precolombiane.
Sono tutti poteri di carattere mitico, magico, religioso, si governa per diritto di Dio, per tradizione. I greci invece cominciano a dire che possono governare non soltanto sacerdoti, sciamani, governare uomini divinizzati, ma governano le città, lo Stato, gli uomini. C'è un processo di laicizzazione del potere che hanno soltanto i greci e i romani. Guardate ragazzi che quello che noi dobbiamo ai romani e ai greci è ad esempio la laicizzazione del potere politico. Il potere politico non è tale perché si fonda sulla divinità, ma si fonderà sulle competenze, sulle capacità, sulla forza, sul denaro, sull'astuzia, su fattore.
Fattori umani, governo perché ho vinto le elezioni, governo perché sto a parlare bene, governo perché ho dei soldi, governo perché ho preso il potere, perché ho vinto delle battaglie politiche, ho vinto delle battaglie militari, ho sconfitto i miei nemici, ho preso il potere del Senato, sono famoso, popolare, governo per fattori umani. E sono i fattori umani che fanno poi dire agli altri è ben brutto dagli dèi, l'avete capito? Il popolo dirà nel mondo greco è ben brutto da Dio perché lui vale. Diranno a Roma, gli dessono la sua parte perché ottiene dei risultati, ha delle capacità, delle competenze. Dunque è l'umano che porta al divino e non il divino che porta all'umano.
Il mondo greco-romano è dunque un mondo dinamico, è un mondo dinamico in ambito politico. Nascono le polis, va bene? Nascono le polis. E nasce dunque la città-stato. Importante.
Secondo punto, la città-stato è ovviamente un luogo politico. culturale, più aperto e dinamico di imperi sacerdotali e religiosi. Dunque la città-Stato contiene dinamismo, contiene il dibattito, il dibattito politico, ragazzi e ragazze, è fondamentale, il dibattito culturale, il dibattito anche tra uomini dotti, colpi, tra uomini di armi, di commercio, tra militari, tra poeti, tra artisti. Ragazzi, quando ci si chiude, ci si impoverisce e la città aperto ti porta a ricchezza.
a ricchezza. Le città del sud Italia erano in magna grecia ricche perché erano aperte, erano dinamiche, le città greche, le città dell'Anatolia, quelli che ancora oggi propongono essere isolati, chiusi, garantiscono a mio modesto avviso un futuro fatto di povertà e di miseria innanzitutto culturale. Il problema di incontro e scontro alla cultura è un problema di attualità.
E'chiaro che non va bene l'assimilare, non va bene il multiculturalismo se rimane separazione diventa una sorta di segregazione, contaminarsi è probabilmente una strada importante e noi volenti o non volenti siamo ultra contaminati. Noi italiani abbiamo nel nostro sangue, se volessimo fare un discorso di sangue che veramente non va fatto, abbiamo che cosa? Dai greci ai romani ai normanni ai cartaginesi agli arabi e poi ci sono i longobardi e poi ci sono i galli, quale popolo non ha dato... sangue alla nostra penisola italica.
Nessuno, perché tutti sono passati per l'Italia. È chiaro? E l'essere aperto dell'Italia, ad esempio, ha fatto sì che l'Italia abbia avuto anche un grande sviluppo anche artistico e culturale in tanti periodi della sua storia. È chiaro? Venezia, Livorno, Genova, grandi città, Napoli, Palermo, culturalmente contaminate, aperte.
I greci sono il primo esempio di città aperta, di open city, prima di... di coniugare questa espressione di città culturalmente aperte, potrebbe essere Londra, New York, Parigi, nella storia, Berlino, è chiaro? Aggiungiamo un altro fattore, i commerci, i commerci sono importanti.
Perché sono importanti? Perché danno vita ovviamente ad incontri, danno vita a contaminazioni, danno vita ovviamente a sviluppo, danno vita a sviluppo, lo sviluppo, lo sviluppo culturale, tecnologico, commerciale, danno vita ovviamente a superare spesso il passato. I traffici commerciali ti portano sempre a dimensioni di apertura verso il presente e verso il futuro. Perché dove c'è il dinamismo, io non voglio fare l'elogio del dinamismo tout court, perché è molto bello anche conservare delle cose che sono cose molto buone, sono cose buone, importanti, vanno conservate, secondo me, quando guardo i diritti, i diritti e libertà conquistate vanno sempre difese, non andare verso il futuro, meno in discussione di libertà passate, no, io guardo sempre il futuro per ampliare le libertà e i diritti della giustizia, questo dal mio punto di vista è politico, ok, non è che bisogna cambiare sempre tutto.
Ma sicuramente il contatto, il dinamismo, ti può portare a dei mutamenti e spesso i mutamenti contengono dei miglioramenti. Certo, si può anche mutare in negativo, e dunque conserviamo quello che abbiamo perché aprirci è peggio, è peggio. Però nella storia qualcosa è emerso dalla contaminazione, perché nonostante il pessimismo, ragazze e ragazze, che oggi ci pervade, non dimentichiamoci ma anche oggi...
Ci sono le vite delle donne, violati ma ci sono, vite dei minori, violati ma ci sono, scuola pubblica che non se la passa bene ma c'è, prima non c'era. Rimpiangere il mondo antico dove c'era poca libertà, poca giustizia, è molto facile, era un mondo per pochi. Oggi, volendo crescere un mondo più largo, è inevitabile che ci siano dei problemi, è chiaro? Perché un tempo la gente non andava a scuola, le donne non andavano a scuola. È chiaro?
Perché un tempo governavano pochi, non c'era la democrazia. La democrazia, l'estensione dei diritti, porta a cose dei problemi, ma è facile rimpiangere il passato, perché il passato era ristretto. Dunque la Grecia ha la capacità di essere attentamente aperta, di accogliere delle novità.
Attenzione, poi i greci sono, tra virgolette, razzisti. Ma in cosa consistono? greco. Il razzismo greco consiste ovviamente nell'essere ovviamente convinti di essere superiori. Mi tiri giù così vediamo anche un po'una cartina poi della Grecia.
Cioè i greci sono convinti di essere poi civiltà superiore. Perché? Io vi ripeto, le leggi, la tragedia, i teatri, i monumenti.
I libri, la poesia, la filosofia, in giro per il mondo ci si rotola, vi dicevo, nel fango, ci si nutre di ghiande, si va a caccia, diventa un po'non tutto il mondo, a parte l'Oriente, ma nel Mediterraneo, nella prima isola italica, la cultura, o nella Spagna, poi non parliamo, non sono in contatti, ma all'epoca i Germani, i Celti, le popolazioni balcaniche, cioè i Greci, hanno un livello culturale talmente... sviluppato, ampio, articolato, raffinato e quando incontrano qualcun altro ti viene immediatamente quel senso di superiorità, ma che potrebbe essere, e dico delle cose pericolose, queste sono le cose che magari qualcuno che ascolta il video non le capisce e può potrà avvisarle, ma se io sento eseguire Bach, Chopin o Beethoven e vedo uno che invece suona i bonghi, e a voi può piacere di più ascoltare i bonghi che Beethoven o Bach, Uno che arriva con una cultura che ha dietro di sé quell'architettura musicale o che ha costruito il Louvre o dipinto la Gioconda e vede dei riti legati alla natura, pittura rupestre, la magia o meno o punti bonghi, cosa dice? Ma noi, il latino, il greco, Platone, Aristotele, il Louvre, il Rinascimento, cosa sono? I greci quando entrano in cattolica delle popolazioni, con la loro cultura, tenderanno ovviamente a dire ma noi, cosa siamo noi?
Abbiamo una cultura superiore. Dunque nei greci c'è Aristotele, ad esempio, si arrabbierà tantissimo con Alessandro Magno perché quando va alla conquista del mondo orientale ne rimarrà influenzato a freddo come tutti perché l'India e la Cina ti rapiscono, tornerà con dei vestiti, dei trucchi, delle collane. Aristotele si arrabbia come una bestia, va su tutte le furie perché... ma come tu uomo della Grecia torni con orecchini e collane ma perché l'uomo, il maschio in Oriente si poteva mettere orecchini e collane si poteva anche truccarsi perché era simbolo di bellezza e di potere ma un greco, ok, su questo entra un po'diciamo in cortocircuito un uomo frutto del logos della ragione come Aristotele dunque, dinamismo ve l'ho detto apertura, commerci ma eccoci qua la cartina dove soprattutto tutto ciò è evidente All'inizio questo dinamismo culturale, commerciale, e soprattutto Assamo, Efeso, Pergamo, Mileto, Abdera, colonie orientali greche, le vedete, oppure Metaponto, Crotone, poi ci sarà e ci sarà Cuma, ci sarà Siracusa, Ragusa, Grigento, nelle colonie occidentali, ripeto, tutto quello che vi ho detto, dinamismo, città-stato, commerci, aperture. politicità non divinizzata, avviene tutto ciò prima nelle colonie orientali, penisola anatolica, zona dell'odierna Turchia, zona appunto verso la Bulgaria, zona appunto ancora turca, e nella Magna Grecia, cioè l'Italia meridionale, in modo particolare sono la Sicilia, la Campania e la Calabria, non è la Puglia.
Le grandi città greche sono tra la Campania... Va bene? La Calabria e ovviamente la Sicilia sono colonie greche. In quelle colonie greche c'è grande fermento, fermento commerciale, fermento anche culturale e dunque questo dinamismo favorirà la discussione.
Per quello ragazze e ragazzi fermarsi a discutere, anche litigare, è un valore aggiunto per la prosecuzione del pensiero critico. Tra tutte le città Grecche non sono Sparta o Tebe, ok? Le città della filosofia, ma Tebe, infatti io mi arrabbio sempre, è un film che mi diverte, è un gioco, non ha nulla a che fare con la storia perché il film Trecento è stato dato dal graffignone di Frank Miller, così 300, no, wrestler muscolosi spartani che uccidono tutti, i persiani che arrivano anche un po'deformi, fa parte di un'iconografia divertimento, è chiaro, ma c'è una cosa.
che io non sopporto in quel senso comunque per il mio amore verso Atene è come gli spartani prendono in giro gli atenesi perché loro sono gli uomini della forza e gli altri uomini del pensiero caro Frank Miller caro 300 senza l'intelligenza tattica militare degli atenesi che dopo quella roica battaglia sconfiggono gli spartani le guerre i greci non avrebbero vinto perché l'ingegno politico militare degli attegnesi luogo di altri cultura e filosofia oltre che la forza di vivente spartana a determinare la vittoria ma vi ripeto quello è un gioco e il gioco ci sta spartani forti coraggiosi gli attegnesi pensatori artisti filo ripete effemminati è un gioco che contiene gli errori gravissimi perché gli Atenesi erano, quando andavano a fare la guerra, ben ben solidi, duri e anche cattivissimi. Però nel giochino Sparta-Atene, anche voi, gli spartani, i duri e puri, gli Atenesi, quelli che pensano. È un giochino, un giochino, c'è il tempo che trova, va bene? Andiamo ancora a vedere un po'di cose e poi concludere. Tra tutte le città greche, dicevo, è Atene, Grecia della penisola, e Atene la città della filosofia.
Se nella verifica mi segnate, o l'orale, mi indichi le città della filosofia, prima che sono le colonie. le colonie orientali, le colonie occidentali e poi dopo la città di Atene. Il centro sono queste.
Ovviamente la città di Atene è una città che poi diventerà il fulcro, il baricentro del pensiero filosofico. E qual è la doppia anima di Atene e di un po'tutte le città greche? La doppia anima è la seguente. Nelle città greche c'è una doppia anima, c'è il popolo e c'è un'elite e dunque quando parleremo di filosofia ci rifaremo all'elite perché i filosofi, ma come i poeti, ma come i tragediografi, i commediografi, come gli uomini politici appartengono un'elite, ma l'elite politicizzata, colta, ha a che fare con un popolo che è meno escluso, ignorante di altri popoli rispetto all'elite.
Pensate, poi non ho tempo, qui potremmo prendere un grande dibattito su cos'è la politica tra elite e popolo oggi in epoca di populismi. Vatti in epoca in cui si dice che il vero governante è quello che non tanto rispetta le leggi e le costruzioni, ma quello che parla direttamente con il popolo. Spesso queste posizioni però parlano dell'idea che il popolo ha sempre ragione anche quando il popolo è un po'rozzo, becero, ignorante. E allora serve poi un uomo che ne interpreti e guidi questi impulsi. Ok, invece le leggi sono fatte da minoranze che vogliono in realtà elaborare architetture istituzionali per fregare il popolo.
Dunque il tema elite-popolo è un tema oggi di moda. Trump quando parla dice gli americani sono con me. Non sopporre tanto le leggi, i giornali, i giornalisti, e Hollywood e quello della tv americana. No, l'americano è con me. Questo rapporto capo-popolo.
In Grecia c'è maggior interconnessione tra l'elite e i popoli. Non c'è un distacco. tra elite e popolo.
Per questo in Grecia non c'è il capo solo. L'elitismo è il potere, potere culturale, politico, economico, ma ancora oggi poche famiglie detengono la maggior parte delle ricchezze italiane e pochi chiaramente accedono alle principali. Sono sempre delle elitismi. Bisogna capire se si accede per meritocrazia o per vantaggi accumulati del tempo per leggi favorevoli. Spesso accade così, allora il popolo giustamente si fa arrabbiare.
È chiaro, perché le élite se mal governano sono travolte dal popolo e in democrazia le élite dovrebbero essere le persone che ottengono un mandato su base dunque popolare o su base democratico meritevole e poi ci deve essere un open society, c'è la possibilità che queste élite cambino. Se le élite sono sempre le stesse, il figlio del notario fa il notario, il figlio del medico fa il medico, il figlio del notario fa il notario, il figlio di quel giornalista arriva alla radio, il figlio di quel giornalista arriva alla media, il figlio di quel politico, se è così... Non c'è una open society ma c'è una società oligarchica.
E'chiaro, tornando a noi, la Grecia non ha il culto così del capo dell'uomo forte perché tra l'elite e il popolo c'è ovviamente un distacco. Ma non è un distacco così macroscopico, non è così gigante. E'chiaro, c'è una, che arrivo, politicizzazione, cultura di fondo. Ci sono le tragedie.
gli spettacoli, le commedie, i giochi, riti, dibattiti in piazza. È ovvio che molte persone, la maggior parte non partecipa, ma la cultura che si respira ad Atene è molto più aperta e accessibile di tanti altri paesi, regni, imperi dell'epoca. È chiaro dunque, per quanto il popolo non sia l'elite che governa la Grecia, perché mi dite poi in interrogazione che la Grecia è la democrazia in cui governa il popolo, no, c'è un'elite.
ma questa elite governa in un modo più aperto di altre e dunque c'è più accessibilità e dunque è una società più politicizzata. Prego Alessandro. Ok, la religiosità è una religiosità particolare, è un politeismo ovviamente, è un politeismo ma è un politeismo anche qui.
Non, non, è un politeismo, non la Grecia, è un stato politeista. Ma quanto vengono venerati questi dei? Guarda qua, mettiamo qui i punti su lì. Vengono venerati, certamente, ma se già abbiamo detto che la politica è separata dalla religione, se l'economia è separata dalla religione, se nascono i primi medici, i primi anche matematici, i dei ci sono, i dei li veneriamo, facciamo un rito di buon auspicio.
Ma in Grecia non si pensa che la nave affonda per colpa degli dèi. Affondi, mettiamoci un congiuntivo per colpa degli dèi. In Grecia non si pensa che una battaglia vada male per colpa degli dèi, ma affonderà per maltempo, sfortuna, fatto, va bene, per errore del marinai, dei navigatori, perché hai sbagliato la manovra, la battaglia è persa perché l'altro è più forte.
Tu hai sbagliato la tattica militare perché i generali sono stupidi, sciocchi, invasati. Dunque gli dèi sono presenti come ritualità, come buon auspicio, ma non hanno una presenza invasiva, forte, profonda come ci possono avere nel mondo persiano, come avranno nel mondo egiziano e ovviamente mai come avranno nel mondo ebraico, cristiano e islamico. Sono società. del Dio unico, onnipotente, che dal nulla crea, che tutto sa, che tutto provvede, che tutto governa.
Capite la differenza? Altrimenti voi mi trasformate la Grecia in una società religiosa come quella islamica. Non lo è, come quella ebraica, non lo è, come quella cristiana, non lo è.
Dunque è una società più laica. Va bene? Chiudo questa società più laica, questa società più aperta, è una società in cui... proliferano arte, cultura, proliferano racconti mitici, la teogonia di Esiodo in modo particolare, la nascita degli dèi, la nascita del cosmo, proliferano dicevo le grandi opere poetiche, proliferano i poemi epici, proliferano chiaramente anche culti, quelli di sette savi, di sette sapienti che venivano appunto seguiti, pagina 21. Talete, Biante, Pittaco, Solone, Cleubolo, Misone, Chilone.
Cioè c'erano anche delle ritualità particolari, sette sapienti a cui noi chiediamo consiglio. Cioè una società in cui l'insegnamento, l'arte, la cultura sono ovviamente molto, molto fiorenti. E il passaggio sarà dai culti orfici, ad esempio molto diffusi, culti orfici, dunque anima immortale, il tema anche della reincarnazione del corpo, culti orfici, poesia, poemi, tragedie, il culto dei sette sali, in un mondo in cui dai miti ai sette sali, dai culti orfici alle tragedie, c'è il terreno fertile per far sorgere la...
filosofia, c'è il terreno fertile per far sorgere la filosofia, perché in Omer, dicevo prima, c'è il tema della giustizia, c'è il tema del perdono, c'è il tema del ritorno, c'è il tema della patria, va bene? Perché in Prometeo, in questi miti, c'è il tema della giustizia, della comunità politica, c'è il tema della convivenza tra gli uomini, va bene? E dunque in Sofocle, in Eschilo, nell'Edipo Re. C'è il tema anche qua del padre, c'è il tema del rapporto con i figli, c'è il tema del buon governo. Quando è che c'è un buon governo?
E per i greci un buon governo vi è quando non è mai nelle mani di un invasato. I governi degli invasati sono i peggiori governi perché gli invasi fanno crollare il governo. Serve ponderatezza, la giustizia ha a che fare con l'armonia.
Un corpo quando è giusto? Ragazzi, se voi avete... Eh, la nostra compagna è a male l'appendice.
Non sta bene. Magari i polmoni funzionano, ovviamente, il pancreas funziona, ma se una parte del corpo non funziona, non funziona il corpo. Invece una statua, una città deve essere ben governata, le parti devono funzionare. Perché se non funzionano le parti, la città non è ben governata. Se tu metti un giudice che è corrotto, un politico che è un invasato, un fondamentalista, se tu metti dunque...
una persona non adeguata a governare trascina la città per quello chi di voi anche dica a me non me ne frega niente la politica perfetto ci sta siamo liberi è una libertà poter dire non me ne frega niente ma chi governa Torino il Piemonte, l'Italia bene o male ha delle ricadute su di voi perché i trasporti che prendete l'aria che respirate l'acqua che bevete lo sport che fate, la scuola che avete, è una questione politica. Dunque se avete un politico corrotto, un tangentista, se avete una persona lungimirante, se avete una persona che comincia a dire che è importante che l'aria a Torino sia più buona perché ha a che fare con la nostra cosa della vita, è meglio di avere uno che non ne frega assolutamente niente dell'aria che respirate. E'proprio un tema a cui nessun politico quasi dà peso.
Perché se per vincere le elezioni uno parla di ambiente, nessuno lo vincerà mai. Perché dell'ambiente non frega niente nessuno. Sapete perché?
Perché non stiamo ancora morendo. E Keynes, grande economista, dirà perché è difficile fare grandi previsioni nel futuro? Perché è difficile fare politiche per il futuro? Perché nel futuro saremo tutti morti. Poiché nel futuro saremo tutti morti, a noi, nel sistema ambientale del futuro, poco importa, poco interessa, o non abbiamo i mezzi per capirla.
Allora di ambiente nessuno parla perché sembra sempre che riguarda il futuro e si vada alle elezioni con un programma ambientale anche di sacrifici per costruire una città, un'Italia migliore, ma io voglio adesso i miei soldi, il mio salario, la mia automobile, non mi interessa nulla dell'ambiente da 50 anni. Quando dell'ambiente ce ne si occuperà? Quando noi realmente sulla nostra pelle staremo molto male. forse moriremo. A quel punto la politica se ne occuperà.
E dunque, e ho proprio chiuso, dalla politica alle scienze, dalla metafisica alla logica, dalla conoscenza all'etica, questi saranno i grandi temi anticipati dalla poesia, dai miti e dall'arte e dalla cultura, ripresi, fondati dalla filosofia in maniera logico-razionale.