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Rivoluzione Industriale e Cambiamenti Sociali

In questa video lezione ci focalizziamo sugli ultimi 30 anni dell'Ottocento, che sono stati caratterizzati da una seconda rivoluzione industriale con aspetti e fenomeni decisamente diversi rispetto alla prima rivoluzione industriale che abbiamo già visto. E proprio in questa puntata vediamo quali sono le caratteristiche principali della seconda rivoluzione industriale. Allora innanzitutto vi ricordate che la prima rivoluzione industriale era stata pannaggio della Gran Bretagna, questo di solito se lo ricordano tutti, che aveva avuto un'accelerazione industriale senza precedenti, molto importante dal punto di vista industriale, con un'attività economica che si era accelerata proprio grazie alle attività industriali.

Invece la seconda rivoluzione industriale coinvolgerà, ha coinvolto, la maggior parte dei paesi europei, con differenze che poi vedremo, e anche gli Stati Uniti, quindi la maggior parte dei paesi europei e gli Stati Uniti. Nello specifico le due nazioni che ebbero una crescita esponenziale in questi ultimi 30 anni dell'Ottocento furono la Germania e gli Stati Uniti. Poi vedremo in modo particolare, stiamo già iniziando un po', a vedere con Bismarck e poi lo vedremo anche con il Novecento, che la Germania inizia ad imporsi come grande nazione, come grande potenza economica. E anche gli Stati Uniti iniziarono la loro scalata dal punto di vista economico al successo. Ma gli ultimi trent'anni dell'Ottocento furono...

anche particolari perché l'economia in questi ultimi trent'anni dell'ottocento aveva dato una lezione importante alle nazioni, cioè le nazioni avevano capito che l'economia va a fasi cicliche, cioè che ci sono sempre degli alti e bassi. Quindi non pensate che gli ultimi trent'anni dell'ottocento siano stati un boom incredibile, tutto bellissimo. Lo stiamo vedendo anche adesso, se noi guardiamo un po'l'economia di questi anni, ci sono stati degli alti, ci sono stati dei bassi, adesso purtroppo è già da un po'di tempo che siamo nel basso, però ci sono stati anche degli alti. Ecco che per esempio in questi anni ci fu anche una prima fase di recessione, non così forte come quella del 1929, che poi vedremo. E questa prima fase di recessione è tra il 1873 e il 1895, dovuta ad alcuni fattori che adesso vediamo perché è utile sapere il motivo di questa recessione.

Ripeto, delle recessioni in alcuni paesi, in alcune nazioni più forti rispetto ad altre, però non così forti come la crisi economica che coinvolse un po'gli Stati Uniti e poi... buona parte dell'Europa nel 1929. Innanzitutto c'è stato il problema dell'esportazione dei cereali dalle Americhe e dall'Australia, quindi sostanzialmente venivano esportati, arrivavano in Europa e ovviamente se arrivavano così tanti cereali dall'estero i cereali prodotti in Italia, in Francia eccetera non venivano più venduti. Quindi questo aumento di prodotto, quindi aumento di cereali, aumento di offerta, ha causato poi un calo, un crollo proprio dei prezzi del frumento del 30%.

Poi un aumento della disoccupazione perché c'erano più persone che non lavoravano proprio a causa di questa esportazione dei cereali perché nei campi non si lavorava più. Inoltre l'accelerazione industriale aveva causato in molti casi una sovrapproduzione di prodotti. Quindi in sostanza... c'era un aumento dell'offerta, quindi più prodotti fatti da queste industrie sempre più innovative, sempre più tecnologiche, sempre più avanti, quindi si producevano più prodotti, ma c'era una domanda inferiore, quindi si chiedevano meno prodotti, quindi il risultato era che c'erano molti prodotti invenduti e quindi si abbassarono i prezzi per venderne di più.

Chi poi di voi studia oltre a storia anche economia avrà sicuramente studiato questo effetto della domanda offerta. In alcuni casi le aziende vissero delle vere e proprie crisi che portarono a licenziamenti del personale, perché ovviamente quando l'azienda è in crisi inizia a licenziare, o addirittura proprio la chiusura per fallimento dell'azienda. Quindi in sostanza l'economia era diventata un'economia di massa, dove la produzione era fatta in quantità, spesso in quantità piuttosto che in qualità, e dove c'erano degli andamenti ciclici a cui le nazioni avrebbero dovuto abituarsi, perché adesso lo stiamo vedendo proprio nel nostro quotidiano con queste crisi economiche e poi si spera delle momenti di boom. Ma allora, la domanda viene spontanea, perché si parla di seconda rivoluzione industriale, prof?

Perché ci ha parlato di recessione? Allora, a parte la recessione di cui ho parlato poco fa, l'ultimo trentennio dell'Ottocento fu caratterizzato da un grande fermento, soprattutto per quanto riguarda le innovazioni che coinvolsero tutti i settori adesso. Invece in passato, nella prima rivoluzione industriale o comunque nel periodo precedente, il fermento soprattutto innovativo era più nel settore tessile e in quello dei trasporti.

Invece adesso la rivoluzione era una rivoluzione generalizzata, le innovazioni erano tecnologiche e scientifiche e riguardavano tanti settori, tra cui io vi ho assegnato quelli che hanno avuto veramente una spinta. importantissima. Quindi il settore chimico, il settore metallurgico e l'energia elettrica.

Vediamo che rispetto al passato, e poi vediamo proprio settore per settore, le innovazioni nel passato erano frutto di una singola persona, quindi che vuoi per puro caso. oppure per una grande genialità, per una grande intuizione erano riuscite a inventare qualcosa di nuovo e a rendere la scoperta di pubblica utilità. Adesso invece non era più così, non c'era più il singolo battitore libero ma c'erano delle università, dei centri di ricerca, dei politecnici con esperti, con professionisti che facevano ricerca.

Addirittura in alcune grandi aziende c'era il dipartimento R&D, quindi ricerca e sviluppo. ossia research and development, quindi le innovazioni erano appannaggio di realtà universitarie, statali o aziendali che volevano migliorare il mondo o la propria azienda. Quindi esempi emblematici sono per esempio grandi aziende come la Siemens che sono state queste invenzioni appannaggio della generalità di un singolo che poi ha creato.

ha creato una società molto grande, la Siemens, la Bayer, Edison, Bell, insomma grandi realtà. Allora tra i settori più in fermento in questo periodo ci fu il settore chimico, che riuscì a produrre nuovi tipi di detersivi, coloranti artificiali, concimi, gomme sintetiche che servivano poi per le biciclette e le automobili. E anche purtroppo anche gli esplosivi. È il caso per esempio della dinamite che fu brevettata dallo svedese Alfred Nobel nel 1875. Oltre a questi prodotti il settore chimico riuscì a sviluppare diversi farmaci innovativi e importanti come la famosissima aspirina che è stata brevettata nel 1899. e dalla Bayer, l'azienda Bayer, oppure sono stati inventati anche farmaci anestetici da essere utilizzati durante le operazioni chirurgiche, oppure alcuni vaccini. Le aziende del comparto chimico si impegnarono anche nel mondo dell'alimentazione per cercare, diciamo, di trovare il modo di conservare i cibi e di scongiurare le carestie, perché sapete, l'abbiamo studiato nel nostro percorso di storia, che purtroppo...

di carestie ce ne sono state tante. Furono quindi inventati nuovi modi di conservare i cibi, per esempio le scatolette piuttosto che la refrigerazione che era un altro modo per conservare quindi un altro aspetto, i cibi in scatola fecero il loro ingresso proprio in questi decenni, aiutarono tantissimo ad evitare le carestie. Oltre al settore chimico anche quello metallurgico registrò una grandissima crescita focalizzata prevalentemente sul lavoro sulla lavorazione dell'alluminio e dell'acciaio e soprattutto ci fu la corsa all'estrazione del petrolio e della lavorazione del petrolio e dei suoi derivati usati come combustibile al posto del carbone come lubrificanti e anche per il riscaldamento e l'illuminazione.

A proposito dell'illuminazione, un'altra grandissima innovazione fu proprio l'energia elettrica, che cambiò proprio il mondo perché fu utilizzata al posto del gas o del petrolio per illuminare le strade, le abitazioni degli aristocratici o dell'alta borghesia e poi servì ad alimentare il tram, che diventava in molte città un mezzo di trasporto al posto delle carrozze trainate dai cavalli, pensiamo a Milano. dove ci sono ancora i tram. Dopo qualche decennio arrivò un'altra applicazione dell'energia elettrica che cambierà completamente la nostra vita, le nostre comunicazioni, cioè il telefono inventato dall'italiano Antonio Meucci nel 1871, ma ahimè brevettato qualche anno dopo negli Stati Uniti dallo scozzese Alexander Graham Bell. E poi ci fu anche il grammofono di Thomas Edison.

Lo sviluppo del telegrafo senza fili, che è un antesignano della radio, brevettato dall'italiano Guglielmo Marconi nel 1896, e poi l'invenzione del cinematografo per mano dei francesi Lumière nel 1895. Quindi l'energia elettrica è servita per pubblica utilità ma anche proprio per cambiare completamente il modo di fare comunicazione e di comunicare tra di noi. La seconda rivoluzione industriale vide anche lo sviluppo di multinazionali, quindi aziende presenti in più nazioni, così come di holding, cioè delle società finanziarie, capogruppo, che possiedono una fetta del capitale di alcune imprese. Anche le banche svolsero un ruolo importante nello sviluppo delle aziende e di fatti molti imprenditori facevano parte proprio dei consigli di amministrazione delle banche, quindi c'era una stretta relazione. tra aziende e banche. Inoltre in questi anni fu migliorato il lavoro in fabbrica attraverso delle invenzioni come quella importantissima dei nastri trasportatori che praticamente nelle aziende spostavano il prodotto senza far muovere il lavoratore, consentendo quindi che il prodotto arrivasse, cioè la famosa catena di montaggio, cioè il lavoratore che doveva per esempio mettere un bullone, rimaneva fermo e le arrivava.

Il prodotto di volta in volta passava, il prodotto lui metteva il bullone e poi andava col nastro trasportatore andava da un altro lavoratore e quindi c'era una catena proprio di assemblaggio. Durante gli ultimi trent'anni dell'Ottocento si profilò anche un nuovo assetto sociale con quella che è stata proprio la spaccatura, l'apertura della forbice della borghesia. dove si creò un'alta borghesia e una media borghesia, non si dice bassa ma si dice borghesia media. La differenza sostanziale era il reddito, quindi quanto guadagnava la famiglia, prevalentemente ovviamente l'uomo che lavorava.

Dell'alta borghesia facevano parte principalmente chi si era arricchito con l'apertura di aziende, quindi gli imprenditori di multinazionali o comunque di aziende dall'alto profitto. i banchieri e i funzionari con un reddito alto. In alcune città iniziarono proprio a nascere dei quartieri residenziali esclusivi, soprattutto per l'alta borghesia, con le billette che prevedevano per esempio dei benefit importanti come l'energia elettrica e anche l'acqua corrente, che a noi sembrano delle cose scontate, ma all'epoca non erano così scontate.

Mentre nella media borghesia c'erano tutti gli altri borghesi. che avevano un buon reddito ma non così alto come l'alta borghesia. Quindi per esempio C'erano dei piccoli imprenditori, c'erano dei commercianti, degli impiegati, ovviamente che ambivano a salire la scala sociale, quindi ambivano a diventare alta borghesia e diciamo che le opportunità nell'Ottocento c'erano per poter diventare più ricchi e ovviamente salire la scala sociale. E'chiaro che però... Oltre all'alta borghesia e alla media borghesia c'erano anche le classi popolari che erano sempre più in difficoltà, tant'è che in questi ultimi 30 anni si iniziano a registrare scioperi, manifestazioni, la nascita di alcuni sindacati, di partiti socialisti, poi lo vedremo proprio in una lezione specifica, soprattutto nei primi del Novecento.

Perché? Perché i lavoratori chiedevano sempre più garanzie, più diritti e in effetti in questi ultimi anni... riuscirono a raggiungere almeno una riforma importante che fu quella di un aumento dei salari medi dei lavoratori. Inoltre è da menzionare la nascita di un'associazione internazionale dei lavoratori chiamata Prima Internazionale che nacque nel 1864 e successivamente smantellata per poi dar vita alla seconda internazionale nel 1889. Questa associazione aveva proprio come obiettivo quello di dar voce ai lavoratori chiedendo alle istituzioni maggiori diritti, come per esempio il poter lavorare otto ore al giorno, quindi ridurre il numero di ore lavorate e le garanzie, maggiori garanzie sul lavoro. Il paradosso in tutto questo, quindi si parla dello sviluppo, del cambiamento, della rivoluzione.

Ma c'era una disuguaglianza totale tra uomini e donne, perché il lavoro e la carriera erano ancora destinate agli uomini. Infatti c'era una nettissima separazione tra gli uomini che, diciamo, vivevano la sfera pubblica, lavoravano, potevano avere successo nel mondo sociale, politico, economico, eccetera, e le donne che invece vivevano più la sfera privata, erano destinate a crescere la famiglia ed erano sottomesse. Le donne non potevano avere relazioni extra coniugali, dovevano arrivare vergini al matrimonio, mentre pensate che gli uomini potevano ovviamente nei limiti della decenza fare ciò che desideravano anche prima del matrimonio o durante il matrimonio. È proprio in questo scenario che si sviluppa il genere del romanzo e dei melodrammi nell'Ottocento, dove vengono proprio narrate, se voi pensate ad alcuni romanzi dell'Ottocento, vengono proprio narrate.

queste vicissitudini, le storie, gli amori, gli intrighi, anche i tradimenti della classe borghese dell'Ottocento, che era però una classe, soprattutto della borghesia, ossessionata dall'onore, dal rispetto e dal salvare la faccia, quindi dalle apparenze, bisognava salvare la faccia. Mi viene in mente per esempio adesso ovviamente una... una serie che è rivisitata, però parla un po'della borghesia in un'epoca che potrebbe essere ottocentesca, che è Bridgerton. Lì c'è molta questa ossessione dell'onore, dell'apparenza, del salvare l'apparenza, per chi di voi l'ha visto. Un altro elemento molto interessante è l'aumento dell'alfabetizzazione, che andò di pari passo con la rivoluzione industriale, o comunque con la crescita economica delle nazioni.

Vi voglio fornire alcuni dati, anche se non sono molto belli per quanto riguarda l'Italia, ma del resto rispecchiano un po'le origini del nostro paese, le origini rurali, contadine. Allora, per esempio, la Svezia all'incirca nel Novecento, quindi stiamo parlando di dati più o meno all'avvento del Novecento, registrava il 99% delle persone alfabetizzate. Seguite poi dall'Inghilterra con il 96% e dalla Francia con l'83%. Gli Stati Uniti si assestavano al 94%, ma bisogna considerare che questa percentuale è sfalsata, perché questa percentuale comprende soltanto, ahimè, la popolazione bianca americana, quindi sarebbe molto molto più bassa la percentuale, perché comunque c'erano tante persone di colore.

e quindi ovviamente sarebbe sfalsata. L'Italia invece aveva un tasso di alfabetizzazione pari al 52%, quindi la metà della popolazione, e poco sotto c'era la Spagna con il 44% e pensate la Russia, fanalino di coda, con il 28%, quindi veramente molto molto basso. E'interessante anche un altro aspetto in questo periodo con il miglioramento delle infrastrutture, dei luoghi pubblici, quindi la nascita per esempio di alcuni parchi pubblici, di alcuni musei e anche dei grandi magazzini, quindi i primi grandi magazzini nascono in questo periodo, dove nascono questi luoghi dove ci sono più negozi, non pensate ai grandi centri commerciali che abbiamo noi oggi, però dei grandi magazzini, quindi degli edifici o comunque dei luoghi dove ci sono più negozi. E infine è interessante la nascita proprio del turismo come lo conosciamo noi oggi, cioè se prima in passato durante le pause dal lavoro o durante l'estate le persone si rintanavano nelle campagne più vicine a casa o comunque giusto per cambiare aria, adesso soprattutto i borghesi, o comunque chi si poteva permettere di pagare per...

per viaggiare, i borghesi scoprono il mare e anche la montagna come meta proprio di villeggiatura, quindi come opportunità per rilassarsi e anche per conoscere nuovi posti, anche piuttosto lontani, grazie ai treni, grazie ai nuovi mezzi di trasporto, quindi non c'era più bisogno magari della carrozza con il cavallo. Pensate che è proprio in questi anni che nasce la prima agenzia di viaggi in Gran Bretagna dell'inglese Thomas Cook. nel 1845 che, come diceva lui, adesso riporto proprio le sue parole testuali, confezionava esperienze turistiche, bella, confezionava, cioè impacchettava, il famoso pacchetto che noi diciamo adesso pacchetto viaggio, veniva fatto anche nell'Ottocento con questa agenzia viaggi.

Allora per concludere diciamo questa lezione è utile menzionare il cambiamento di pensiero perché se abbiamo visto che la società è cambiata a livello economico con la rivoluzione industriale, a livello anche tecnologico, scientifico, dobbiamo per forza comprendere anche il pensiero che sta sotto. Infatti nella seconda metà dell'Ottocento si sviluppa quello che è chiamato il positivismo, che è un termine usato in un'opera famosa di Auguste Comte e che sottolinea l'importanza proprio dell'utilizzo del metodo scientifico in qualsiasi ambito, quindi anche nello studio della società umana. Quindi il metodo scientifico diventa fondamentale per qualunque cosa, infatti si vede che lo sviluppo tecnologico e scientifico è molto massiccio nell'Ottocento.

Un altro pensiero che si affaccia nell'Ottocento grazie al libro L'origine delle specie di Charles Darwin che è stato pubblicato nel 1859 è l'evoluzionismo. Tutti lo studiamo sin da quando siamo piccoli, quindi molti lo sanno, ve lo ribadisco per un ulteriore ripasso. cioè Darwin riteneva che ogni specie si è evoluta nei millenni per adattarsi nel modo più efficace, nel modo migliore all'ambiente e quindi non è la specie più forte che sopravvive, ma è la specie che sa adattarsi meglio all'ambiente e ai cambiamenti che ci sono nell'ambiente. L'evoluzionismo di Darwin ebbe un'influenza fortissima. di cui parlo per esempio anche nel corso di sociologia, nel corso di antropologia.

L'influenza fu anche nel campo scientifico, con lo sviluppo di scienze come la genetica, la paleontologia, la geologia, ma anche il campo sociale, perché si sviluppò una corrente, diciamo, decisamente lontana dal pensiero darwiniano, perché lui non aveva assolutamente inteso quello che poi è stato inteso in questa corrente. che riteneva ci fosse una razza più forte, una razza superiore, la cosiddetta razza ariana, e le altre erano ovviamente inferiori. Sto parlando di un testo del francese Degobinot intitolato Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane, che purtroppo esprimeva e avrebbe espresso sempre di più i sentimenti razzisti, come per esempio quelli antisemiti contro gli ebrei, diciamo presero poi ancora più forma, in forma più concreta con la seconda guerra mondiale, anche se mi preme sottolineare poi chi con me ha fatto anche il corso sul medioevo sa benissimo che i sentimenti antisemiti per esempio comunque in generale razzisti c'erano già da secoli e secoli, quindi in realtà non raccontiamo nulla di nuovo.

Purtroppo è stata presa la teoria di Darwin. è stata travisata perché lui nei suoi testi non aveva menzionato nulla di tutto ciò ed è stato un pretesto per poter fare poi violenza, per poter sottomettere per esempio le persone di colore negli Stati Uniti eccetera. Bene, spero che vi sia piaciuta questa lezione, è stato un po'un ripasso di quella che era la seconda rivoluzione industriale. Io vi invito ad iscrivervi al mio canale, attivare la campanella per ricevere le notifiche e poi vi chiedo anche di sostenermi sugli altri canali social.

A presto!