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Conseguenze della Seconda Guerra Mondiale

Il mondo usciva dalla seconda guerra mondiale, da una guerra spaventosa che era durata sei anni. L'Italia era entrata un po'in ritardo, da noi è durata solo cinque anni, ma sono stati cinque lunghi. Il mio papà quando faceva prima media come te, era il 42, l'Italia era in guerra già da due anni e sarebbe rimasta in guerra per altri tre anni. In pratica... L'Italia è entrata in guerra quando mio papà faceva la quarta elementare e quando è finita la guerra mio papà era già in ginnasio.

Ha passato un grosso pezzo della sua infanzia in un paese in guerra. Sfollato dalla sua città Torino, perché a Torino gli inglesi bombardavano e chi poteva scappava via. Alla fine della guerra nel 1945 l'Italia, ma tutta l'Europa, è anche un grosso pezzo del resto del mondo.

Erano devastati, ma specialmente l'Italia e l'Europa. Tu devi immaginare un'Italia dove non c'è più un ponte in piedi, dove qualunque stazione ferroviaria deve essere ricostruita, dove tutte le città hanno subito bombardamenti, in tutte le città ci sono case crollate, montagne di macerie. Il paese piange 300.000 morti. Però la guerra è finita.

La guerra è finita, ci si rimbocano le maniche e si ricomincia a costruire. Nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, si apre un periodo di straordinaria crescita, ottimismo, voglia di rimettere in piedi il mondo. C'è speranza, c'è capacità di darsi da fare, c'è solidarietà e in effetti in pochi anni rimettono in piedi il mondo.

Però non è un mondo così pacifico come vorrebbe. La guerra è finita, certo, ci sono tante altre guerre in corso, i paesi coloniali. che finora erano dominati dagli europei, adesso vogliono liberarsi. Ma non c'è più una grande guerra mondiale, lì si dovrebbe stare tranquilli.

Le grandi potenze aggressive, militariste, che volevano conquistare il mondo, la Germania, il Giappone e perfino l'Italia, che si era illusa per un po'di essere anche lei una grande potenza, erano state sconfitte. I vincitori avevano proclamato di essere non... come dire una delle parti in causa, ma di essere tutto il mondo, le Nazioni Unite.

Era nato l'ONU con l'idea che d'ora in poi tutti i paesi, idea bellissima, naturalmente un po'ottimistica, che tutti i paesi avrebbero risolto i loro problemi discutendo e non più con la guerra. Però tra i paesi vincitori in realtà non c'era tutto quell'accordo. Così Pietro entriamo nel discorso della guerra fredda.

La guerra vera è finita, nell'estate del 45. Ma i due più grandi paesi della coalizione vittoriosa, cioè gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica, è l'antenata della Russia di oggi. Questi due paesi si erano alleati, avevano combattuto lealmente insieme perché erano d'accordo sia gli americani, sia i sovietici, i russi, erano d'accordo che sconfiggere Hitler, sconfiggere il Giappone, anche sconfiggere l'Italia di Mussolini, era necessario per il benessere del mondo. E quindi ci si poteva alleare anche fra paesi diversi e che non si volevano bene. Però una volta vinta la guerra, rimane il fatto che queste due grandi potenze, l'America e la Russia, come si diceva allora, queste due grandi potenze sono ostili, sono rivali, anzi, diciamo pure che sono due paesi nemici. Sono due paesi nemici intanto perché sempre.

Se nel mondo ci sono due grandi potenze e tutte e due pensano di essere abbastanza forti da poter dominare il mondo, ebbè allora è inevitabile che siano nemici, è inevitabile. Anche se fossero due paesi che si assomigliano moltissimo, sarebbero comunque rivali. Ma in quel caso, tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica, c'era anche qualcos'altro. C'era il fatto che questi due paesi rappresentavano due modelli, due visioni del mondo completamente opposte e incompatibili, che vuol dire che non potevano coesistere facilmente.

Gli Stati Uniti rappresentavano il mondo come era stato quasi dappertutto fino a quel momento e come è ancora oggi il nostro mondo, con il sistema del capitalismo e della democrazia liberale. Il che vuol dire, detto in modo molto semplice, che entro certi limiti ognuno può fare quello che vuole, che il governo non ti mette i bastoni fra le ruote e che chiunque può diventare ricco, anche molto ricco, chiunque può possa aprire un negozio, un ristorante ma anche una fabbrica e comprarne altre, diventare straricco, avere un sacco di lavoratori che dipendono da lui dare lavoro a un sacco di gente e anche licenziare liberamente i suoi dipendenti quando preferisce farlo La libertà si fa tutto quello che si vuole, ma in certi limiti si capisce. L'Unione Sovietica rappresentava il tentativo di inventare un mondo diverso.

Perché questo mondo, dove ognuno fa quello che vuole, che è detto così, è una cosa meravigliosa. Però molti avevano notato che produceva anche grandi ingiustizie, grandi disuguaglianze. Se gli uomini sono liberi di arricchirsi, vuol dire che qualcuno di solito diventa straricco e molti altri rimangono poveri, o magari diventano ancora più poveri.

Non è affatto detto che il benessere si diffonda davvero per tutti. E allora, già da tanto tempo era nata l'idea che si potesse provare a costruire un mondo diverso, che si potesse provare a costruire una società dove non c'erano né ricchi né poveri, non c'erano né padroni né dipendenti. Per farlo si era pensato che bisogna impedire che uno possa essere il padrone di una fabbrica con mille operai che lavorano per lui e lui li può licenziare quando vuole.

No, bisogna che la fabbrica sia di tutti, le fabbriche ci vogliono. Ma bisogna che siano di tutti, che non ci sia un padrone. E questo, diciamo, detto molto semplicemente, era il comunismo.

Ed era anche quello un ideale che a molta gente è sembrato meraviglioso, e che a molta altra gente invece faceva paura. Faceva paura perché molti pensavano, ma così, così alla fine che gusto ci sarà a vivere? Se siamo tutti uguali, se siamo costretti a ubbidire allo Stato perché uno non può prendere delle iniziative sue.

Sei chi lavora molto non diventa più ricco di chi invece lavora poco. Molta gente non voleva vivere così. E quindi, alla fine della seconda guerra mondiale, il mondo era spaccato fra chi pensava che ci vogliono il capitalismo, la democrazia e la libertà, Gli Stati Uniti d'America, capirci, e pazienza se ci sono ingiustizie, disuguaglianza, oppressione, povertà e chi pensava invece che ci vuole il comunismo, tutti uguali, né ricchi né poveri. e pazienza se così si sacrifica anche la libertà di fare quello che si vuole e magari anche un po'la gioia di vivere. Ecco, l'ho messa in modo molto semplice Pietro, ma fondamentalmente gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica incarnavano queste due...

visioni del mondo e quindi avevano una gran paura gli uni degli altri. Erano due potenze mondiali, armate fino ai denti, con eserciti colossali, tutte e due possedevano la bomba atomica con la quale si può cancellare una città e ammazzare centomila persone in una frazione di secondo. E allora il mondo stava col fiato sospeso perché è vero che la guerra era finita, ma chi ci dice che non ne comincerà un'altra? Per molto tempo la gente è vissuta da un lato, come dicevo, con grande ottimismo, speranza, lavorando, ricostruendo e arrivando abbastanza in fretta a un livello di benessere che non si era mai visto prima.

Dall'altra, dall'altra... C'era la paura che un bel giorno sarebbe scoppiata una nuova guerra tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. C'era la paura della bomba atomica, dell'olocausto nucleare, come si diceva, della fine del mondo. Questa paura c'era dappertutto e faceva da contraltare appunto al grande ottimismo generale.

La gente osservava. E dopo un po'si vede che Unione Sovietica e Stati Uniti, sì, si comportano da paesi rivali, e anzi da paesi nemici. Si fanno tutti i dispetti che possono, ognuno appoggia i nemici dell'altro, i servizi segreti dei due paesi, la CIA americana e il KGB sovietico, come dire, si fanno davvero la guerra di nascosto. Però ufficialmente invece siamo in pace.

Ognuno dei due grandi paesi ha il suo ambasciatore nella casa. capitale del nemico, si discute tranquillamente, si discute anche all'ONU, ci sono rapporti sotto molti versi normali e allora a un certo punto si comincia a dire non è la guerra, però questi sono paesi nemici e si vede che sono nemici, come possiamo chiamarla questa cosa? E a qualcuno viene in mente di chiamarla così, la guerra fredda. È una guerra perché i russi e gli americani si considerano nemici e si danneggiano in tutti i modi. tranne in modo peggiore.

La guerra non la fanno. Niente carri armati, niente bombardamenti, si rimane ufficialmente in pace. Questa è la guerra fredda.

Fredda perché non combattuta sui campi di battaglia. Ed è un'immagine che ha avuto un grande successo perché rifletteva davvero questa situazione un po'paradossale di due paesi che ufficialmente erano in pace e che in realtà sotto sotto si combattevano. Poi la Guerra Fredda, come dire, vista da oggi è passato molto tempo, si può discutere su quando sia finita.

Io che c'ero, perché sono nato nel 59, E negli anni 60, non capivo niente, ma negli anni 70 sì, ero un ragazzo. Io mi rendo conto che quando io ero ragazzo negli anni 70 si pensava che la guerra fredda fosse finita. Perché? Perché in realtà all'inizio degli anni 60 c'erano stati dei grandi leader.

Kennedy negli Stati Uniti, Khrushchev in Unione Sovietica, e non dimentichiamo Papa Giovanni, che anche lui aveva avuto un impatto notevole sul mondo, ecco. Ebbene, che avevano in fondo fatto capire che loro... Sì, non si volevano bene, però la guerra vera non l'avrebbero fatta mai.

E se sei sicuro che la guerra vera non la farai mai, anche la guerra fredda alla fine non è più tanto. Finisce per passare un po'così, come un surrogato, ma anche chiamare la guerra non è neanche giusto. Negli anni 60 si smette di parlare di guerra fredda. Si comincia a parlare di distensione.

Poi è vero che dopo negli anni 80, col declino dell'Unione Sovietica che è entrata in una grave crisi economica e con la presidenza molto aggressiva di Ronald Reagan negli Stati Uniti, allora lì c'è di nuovo stato un momento in cui erano davvero ai ferri corti queste due potenze e allora si è ricominciato a parlare di guerra fredda, tanto che oggi molti ti dicono la guerra fredda è finita veramente solo quando è caduta l'Unione Sovietica. sovietica quando è stato aperto il muro di berlino nel 1989 e quindi i paesi europei che erano assoggettati all'unione sovietica si sono liberati e poi pochissimo tempo dopo l'unione sovietica si è sciolta e il più grande dei paesi che la la componevano, la Russia è diventata appunto la Russia di oggi. Molti ti diranno Pietro, la guerra fredda è finita davvero lì, tra il 1989 e il 1991. In realtà secondo me la vera guerra fredda era finita già nei primi anni 60, quando il mondo ha smesso di aver paura che la rivalità fra queste due grandi potenze potesse portare al lancio delle bombe atomiche.