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Storia del Costituzionalismo Moderno

Il costituzionalismo moderno nasce all'interno, nel seno delle tre grandi rivoluzioni, quella americana, quella inglese e quella francese. che portano alla separazione dei tre grandi poteri dello Stato potere legislativo, potere esecutivo, potere giudiziario e l'affermazione dello Stato di diritto nessuna azione può essere svolta se non in base alla legge questi sono i momenti di base del costituzionalismo moderno però ecco il punto Si trattava di costituzioni cosiddette flessibili, che cioè potevano essere derogate sulla base di una legge ordinaria, la legge del Parlamento. Per cui fino a quando lo Stato liberale, il vecchio ordinamento liberale, ha retto fino agli anni 30, hanno svolto le costituzioni una funzione importante, essenziale. Ma negli anni 30 del secolo scorso le tensioni sociali, la caduta di alcune garanzie democratiche, l'ingresso delle masse e le reazioni che ne conseguono nella scena politica portano alla crisi di quel modello e portano anche alle tragedie della seconda guerra mondiale. Da tempo si andavano alimentando nell'Occidente idee per rendere le Costituzioni ancora più forti, più rigide come si dice tecnicamente, e garantite attraverso un organo apposito. Gli stessi Stati Uniti, fin dal 1803 con la famosa decisione Marbury vs. Madison, avevano affermato il principio che una legge contraria alla Costituzione poteva essere disapplicata da un giudice. Però si trattava di una tendenza isolata. Varie idee cominciarono a fiorire negli anni 30 qua e là. Kersen in modo particolare, Hans Kersen, il grande giurista di quegli anni, pensò a un apposito tribunale al di fuori dei tre poteri fondamentali dello Stato. Né legislativo, né giudiziario, né esecutivo. Ma la prima, a parte l'esperimento di Kersen in Austria, la prima vera corte costituzionale è quella italiana, quella che si afferma con la Costituzione del 1948, che entra in vigore nel 1948. Lo dico anche con un certo orgoglio, perché è stata la prima Corte Costituzionale, seguita subito dopo nel 1949 dalla Corte Costituzionale tedesca, prevista nella Costituzione di Bonn. Da allora in poi non c'è ordinamento, non c'è regime che voglia definirsi democratico, liberal democratico, improntato ai principi dello Stato di diritto, che non abbia una Corte Costituzionale. o comunque un organo tipo Tribunale Costituzionale, Corte Suprema e così via. E man mano che, per esempio negli anni Ottanta, gli Stati tornavano a un regime di libertà, la Spagna è uscita dal franchismo, il Portogallo, la Grecia, si dotavano di una Corte Costituzionale. E dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989 Con la fine delle dittature comuniste, quei paesi si sono dati una corte costituzionale o un tribunale costituzionale. È un modello quindi che... presente in un regime, in qualunque regime che voglia darsi una parvenza di Stato democratico di diritto. I compiti delle corti costituzionali certo non sono gli stessi, ogni corte ha delle specificità, però sono simili, cioè controllare La legittimità costituzionale delle leggi, cioè controllare che le leggi approvate da una maggioranza parlamentare siano conformi alla Costituzione. La stessa cosa per quegli paesi che sono a regime decentrato, quindi le leggi regionali o le leggi dei lender, e così via. E inoltre il compito di dirimere i conflitti tra i poteri dello Stato, tra il potere legislativo, il potere esecutivo, il potere giudiziario. E anche, in casi più recenti per esempio per quanto riguarda l'Italia, decidere sull'ammessibilità delle richieste di referendum da parte del corpo elettorale, quindi da mettere una forma di controllo anche sulle stesse iniziative di democrazia diretta. O in alcuni casi anche assumendo funzioni di alta corte di giustizia. degli eventuali reati del capo dello Stato, dei capi di Stato, per alto tradimento o attentato alla Costituzione, come si dice nella Costituzione italiana. Se vogliamo dirla in modo sommario, la Corte Costituzionale ha tutela della Costituzione garantendo anche i diritti e i doveri fissati nella Costituzione. Non sono le corti costituzionali delle corti dei diritti soltanto, ma tendono a garantire il buon funzionamento delle istituzioni, dello Stato, garantendo contemporaneamente i diritti dei cittadini, i diritti e assicurando che siano adempiuti i doveri, per esempio il dovere di fedeltà alla Repubblica. Da leggere come fedeltà ai valori costituzionali, quindi al rispetto della dignità delle persone, al repudio dell'uniforme di violenza, la piena espressione del pluralismo politico, culturale e religioso, tutto ciò che realizza il complesso dei valori repubblicani. Facciamo un passo indietro, attenzione. La costruzione del disegno della Corte Costituzionale italiana, che, come dicevo all'inizio, è la prima a realizzarsi nell'Occidente, la costruzione del disegno della Corte Costituzionale non fu facile, non fu pacifica, non è stata un'agevole passeggiata. Grandi erano le diffidenze nei confronti di un organo che era fortemente innovativo, che non ha una diretta legittimazione democratica, come può averlo il Parlamento, o indirettamente anche il Governo e il Capo dello Stato. Furono decisamente contrari, per esempio, alla istituzione della Corte Costituzionale italiana, da un lato, vecchi esponenti della classe dirigente liberale, faccio due nomi fra tutti, Vittorio Emanuele Orlando e Francesco Saverio Nitti, personaggi illustri, ma anche... esponenti della sinistra socialcomunista. Inizialmente contrari furono Pietro Nenni, Palmiro Togliatti, anzi Togliatti aveva modo di dire che si trattava di un nibrido che non poteva immaginare che ci potesse essere un organo formato da giuristi al di sopra della volontà espressa dall'Assemblea popolare, dall'Assemblea democratica. E non mancò neanche una certa ostilità dei magistrati che si rendevano conto dell'impacto importanza di queste funzioni, ma che le volevano assegnate alle sezioni unite della Corte Suprema di Cassazione. Ma ci fu la costanza, la tenacia in tutti i partiti di personaggi come Calamandrei o di alcuni esponenti della democrazia cristiana come i cosiddetti professorini Costantino Mortati e Giglio Tosato. o eletti nel liste del partito repubblicano come Tommaso Perassi o anche altri presenti, che non posso certamente ricordare tutti, che si batterono perché ci fosse questo organismo, questo organo nuovo del costituzionalismo e si adottarono una serie di bilanciamenti. Si prestò attenzione che non venisse sculibrato il peso dei vari organi. 15 giudici. ma cinque elette dal Parlamento, dalle stesse assemblee che avrebbero dovuto essere, nella loro attività legislativa, controllate dalla Corte Costituzionale. 5 espressi dalle magistrature, 3 dalla Corte Suprema di Cassazione, 1 dal Consiglio di Stato e 1 dalla Corte dei Conti e 5 nominate dal Capo dello Stato, quindi creando un equilibrio fra i vari poteri anche nella composizione della Corte. Essi fece in modo anche che, per evitare di dare troppo potere a questo organo, che potesse intervenire solo attraverso una iniziativa della stessa magistratura, degli stessi cittadini che nel corso di un giudizio davanti a un tribunale amministrativo, ordinario o qualunque altro giudice potessero sollevare una questione di legittimità costituzionale. Quindi non ogni cittadino può andare a bussare le porte della Corte Costituzionale, né la Corte Costituzionale di propria iniziativa può decidere di affrontare un determinato argomento. Quindi un modo attraverso il quale... Si cercava di mettere insieme un sistema diffuso di giurisdizione, tipo quello americano, che si affidava anche ai singoli giudici, ma al suo tempo anche con garanzie per evitare un eccesso di potere della stessa Corte Costituzionale. La Corte Costituzionale viene disegnata nella Costituzione Repubblicana, entra in vicore la Costituzione il 1° gennaio del 1948. Però non subito viene dato vita all'organo, dal 1948 bisogna aspettare poi fino al 1956 perché si era formata una maggioranza molto forte attorno alla democrazia cristiana e nonostante la democrazia cristiana fosse stata all'avanguardia all'interno dell'assemblea costituente per dare vita alla Costituzione Repubblicana come avevo prima ricordato, tuttavia altre erano le priorità che quella... quei governi si erano dati, temendo anzi un controllo da parte di un organo estraneo. Ma nell'autunno 1956 c'è la prima sentenza della Corte Costituzionale. Dicevo di diffidenza iniziale di un organo che sarebbe sovrapposto alla volontà espressa dalle assemblee democratiche. Tutto questo non è avvenuto, o meglio, certamente ci sono state e ci sono. Sono molte sentenze che hanno dichiarato illegittima questa o quella norma approvata dalle varie maggioranze parlamentari, sono succedute in questi anni, ma complessivamente si è inserita all'interno di un processo. democratico di un processo legislativo. Sì non sono mancate le tensioni tra il Parlamento, non mancano tuttora, tra questo quel settore del Parlamento e la Corte Costituzionale, ma complessivamente la Corte è riuscita a spingere nella direzione giusta, la direzione più corretta secondo i principi e i valori costituzionali anche la volontà della maggioranza. In questi ultimi tempi per esempio abbiamo visto che la Corte Per quanto riguarda, ricordo un caso recente, il fine vita, non ha deciso subito ma ha sospeso la propria attività per dare modo al Parlamento di intervinere con la propria legge. Questo non è avvenuto e allora a questo punto ha deciso la Corte stessa. Ma ci sono tanti altri casi in cui la Corte ha spinto a favore delle iniziative parlamentari. Per esempio, nel 1965 una... Decisione della Corte che dichiara illegittima una norma del Codice Civile che prevedeva il licenziamento ad nutum, cioè sulla base di un cenno, dei lavoratori ha dato vita poi, ha spinto a favore dello Statuto dei Lavoratori, approvato poi dal Parlamento. Oppure la sentenza 202-76 con cui la Corte ha dato spinto per la riforma del sistema radio-televisivo, ponendo fine al monopolio radio-televisivo e quindi al pluralismo dei mezzi di informazione. Oppure alla sentenza del 27 del 75 che ha portato il Parlamento poi all'approvazione della legge sull'interruzione della gravidanza. sto dicendo appunto ricordando qua e là, non ho il tempo per fare una rassegna completa, ma la sentenza 190 del 1970 con cui si dichiarò illegittima una norma del vecchio codice di procedura. penale che prevedeva il rinterrogatorio anche dell'imputato, anche senza la presenza del difensore, che ha portato poi alla riforma del codice di procedura penale. E così potrei continuare anche per sottolineare come quelle premesse positive, quelle diffidenze che c'erano state nell'Assemblea Costituente e sono state man mano superate, è la Corte italiana che, ripeto ancora una volta, e lo ripeto con un certo orgoglio, è la prima corte dell'Occidente e che adesso è un punto di riferimento anche per altre corti di altri ordinamenti.