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Dialettica Servo-Padrone di Hegel

La figura del servo e del padrone è probabilmente la figura più celebre della fenomenologia dello spirito. Secondo Hegel la coscienza per ritornare pienamente a sé e cioè farsi rinforzare ragione deve passare per il momento antitetico negativo, che ho già detto è un momento fertile e fecondo, dell'autocoscienza. L'autocoscienza è l'antitesi, la coscienza è la tesi, l'antitesi è l'autocoscienza. la tesi finale, la sintesi finale, che è figlia di un aufebum, e la ragione. Come la coscienza giunge ad essere ragione? Attraverso l'autocoscienza. E l'autocoscienza è rappresentata da tre figure fondamentali, servo padrone, stoicismo-scetticismo e dalla coscienza infelice. Oggi vediamo il momento del servo e del padrone. Secondo Hegel ogni coscienza diventa autocoscienza quando è messa di fronte ad un'altra soggettività, un soggetto che rimane se stesso però diventa diventa pienamente se stesso o inizia il percorso per diventare pienamente se stesso quando è messo di fronte ad un altro soggetto. Ma questa relazione tra soggettività per Hegel non è una relazione di soggettività. di filia, di amore, di armonia, di unità, ma è un rapporto di alterità e di scontro. Secondo Hegel l'autocoscienza emerge quando le soggettività sono in rapporto l'una con l'altra, ma sono in un rapporto di conflitto. Hegel sostiene che il conflitto sia indispensabile per il passaggio dalla coscienzialità all'autocoscienza. Io prendo autocoscienza di me scontrandomi con l'autocoscienza dell'altro. Ogni coscienza diventa autocoscienza attraverso una lotta tra autocoscienze. La lotta tra autocoscienze, tra soggettività autocoscienziali è fertile, è feconda, cioè fa emergere pienamente la consapevolezza, l'autocoscienza. autocoscienza del soggetto. Leggiamo un frammento tratto dalla flange dello spirito. Il rapporto tra le due autocoscienze dunque si determina come un dar prova di sé a se stesso e all'altro mediante la lotta per la vita e per la morte. Le soggettività sono in lotta per la vita e per la morte, cioè la soggettività entra in contrasto con un'altra. soggettività. L'individualità si fa autocoscienza nel momento in cui in lotta sul tavolo c'è il rischio della vita e della morte. E qua tra poco ritorno con i collegamenti su Django, perché in Paglio, nel film di Tarantino, nella lotta tra autocoscienze, metafora dell'etica servo padrone, c'è la vita e c'è la morte. La riscossa di Django passa mettendo in gioco La vita e la morte. Non è un'autocoscienzialità che passa attraverso un legame, un accordo, un compromesso. Ma in palio c'è la vita e c'è la morte. L'individuo che non ha messo a rischio la propria vita potrà essere riconosciuto come persona, ma non avrà raggiunto la verità di questo riconoscimento. Non verrà riconosciuto come autocoscienza autonoma. Chi non mette a rischio la vita, e Giambi invece lo farà. verrà riconosciuto come persona ma non autonoma. Chi non mette a rischio la propria vita, ad esempio il proprio lavoro, se stiamo parlando del conflitto che portano avanti i riders di Fodora, verrà riconosciuto come persona ma non come persona autonoma ma come persona che è completamente dipendente dunque da altri, da un soggetto che sarà rispetto a te dominante. Dunque ripeto, la lotta in questo. e tra la vita e la morte. Chi non mette in gioco la propria vita perché teme la morte è riconosciuto dall'altro soggetto, potrebbe essere Candy rispetto a Django, il proprietario padrone di Fodora rispetto a Riders, ma viene riconosciuto solo come persona non autonoma. Per essere riconosciuto come persona autonoma bisogna avere la forza, il coraggio di mettere in gioco la propria vita. Parallelamente, quando mette a rischio la propria vita, ogni individuo deve tendere alla morte dell'altro. Proprio perché ritieni non valere meno dell'altro. L'individuo vede presentarsi dinnanzi la propria essenza come un altro e ciò significa che l'individuo è fuori di sé. Esso deve allora rimuovere questo essere fuori di sé. Se il soggetto mette in gioco la propria vita, ha la forza di mettere in discussione la vita dell'altro, non temendo la morte. sfida l'altro e va verso la dinamica della morte dell'altro. La morte dell'altro vuol dire, nel caso di Django, la liberazione dal dominio e dalla slavitudine di Candy. E Candy dovrà essere rovesciato, dovrà essere ucciso. Nel caso di un rider vorrà dire ottenere, in questo caso, Un aumento salariale, un contratto che significa la morte della posizione economica, politica del tuo padrone, del tuo imprenditore. Se tu non hai il coraggio, la forza di mettere in gioco la tua vita, tu sei in una dimensione, in una soggettività di persona non autonoma, ma di persona dipendente. Da questa riflessione ecco emergere. La figura storico ideale che per Hegel è emblema di una dinamica storica del serve e del padrone. Hegel non sta pensando ad un serve o padrone specifico, sì probabilmente il riferimento è alla lotta borghesia-nobiltà della rivoluzione francese in cui la borghesia ha rovesciato la nobiltà, ma non sta pensando in maniera storica alla lotta oppresso-oppressori come farà Marx che è debitore. nei confronti di Hegel di questa riflessione. Perché tutta la storia per Hegel è lotta di classi, di classi che sono in scontro, di classi dominanti e di classi subalterne. E la storia è il continuo conflitto tra soggettività dominanti e subalterne per la libertà subalterni, per il dominio della classe dominante. Hegel sta immaginando, sta studiando il ritorno dello spirito a sé attraverso l'autocoscienza, attraverso un'autocoscienza che passa per il conflitto e passa attraverso la nascita di due figure, il servo e il padrone. Chi è dunque ragazzi e ragazze il servo e chi è il padrone? Il padrone è colui che ha messo in gioco la propria vita, non ha temuto la morte ed è riuscito a essere soggettività autonoma dominante. Chi è invece il servo? Il servo è colui che temendo la morte, avendo paura Si è rinchiuso in se stesso, si è dunque rinchiuso nella dimensione di subordinazione, ha accettato il dominio del padrone per tanti motivi, perché non ha avuto coraggio, perché non ha avuto la forza, perché è troppo prudente, perché era debole. Sono gli schiavi che accettano la schiavitù, va bene? Sono i servi della gleba che non si ribellano. Ma perché? Perché sono stati schiacciati da dei signori, da dei padroni, da degli schiavisti che avevano potere politico, potere militare, potere culturale, avevano del dominio, avevano la forza e l'hanno esercitata assumendo una posizione di comando, una posizione autonoma rispetto al serbo. Ma la grandezza di Egelsternel? analizzare questa figura servo padrone padrone servo come figura dinamica e torno a giallo tra poco perché perché secondo e il la figura il rapporto storico ideale tra un padrone il servo non è statico e costantemente in divenire in modo particolare quella vittoria del padrone sul servo e temporanea perché il padrone nel periodo medio lungo Dipenderà sempre più dai servigi e dal lavoro del servo. Il padrone dipenderà dai servigi del servo, perché l'impresa, perché la fabbrica, perché il porto funziona se gli operai, se i marinai, gli scaricatori del porto, perché il latifondo funziona se i braccianti. Perché le consegne di Fodor avvengono se i riders pedalando le portano a casa. Dunque la forza del proprietario terriero passa per il lavoro dei braccianti, la forza per i padroni delle navi passa per gli scaricatori del porto, la forza del... Il padrone della fabbrica tessile passa per il lavoro delle donne operaie, la forza del proprietario tedesco dell'applicazione Fodora passa per i riders che vanno a portare. Dunque il padrone dipende dai servizi del servo e il servo diventa padrone del padrone, invece il padrone diventa servo dei servi. La figura dialettica, servo, padrone, dinamica, è porta ad un rovesciamento dei ruoli, ad un rovesciamento della soggettività. La soggettività autocoscienziale che era libera diventa dipendente, quella che era autonoma diventa dipendente e non più autonoma. Quella che invece era dipendente, quella che era guidata, quella che era soggettata... Attraverso questo rovesciamento dei ruoli diventa indipendente, autonoma e libera. Ma da cosa è passata la libertà? Lotta dallo scontro. Come Django diventa libero? Come sua moglie diventa libera? Attraverso l'essere schiavizzati, torturati e attraverso un cammino di coscienza che Django tra l'altro compie attraverso una, potremmo dire, guida coscienziale che è il dottorato. che lo porta, lo conduce nell'America profonda e schiavista alla presa di coscienza della propria condizione, alla voglia e necessità di liberarsi, di spezzare le catene. E allora tutte le scene, l'omicidio del vecchio schiavista, dei vecchi schiavisti, la lotta dei Mandingo, la scena di Candy, proprietario terriero interpretato da Di Caprio che fa divorare... uno schiavo nero di fronte ai suoi occhi. Sono tutte tappe, conflitto, scontro, lotta, di presa di autocoscienza di Django, il quale alla fine cosa fa? Candyville la distrugge. Distrugge tutta la proprietà terriera schiavista. Quel fuoco finale è il rovesciamento totale del rapporto servo-padrone. C'è la distruzione di una soggettività, con tutti tra l'altro gli altri soggetti secondari che hanno a fianco sé, come ho detto prima, la figura interpretata da Samuel Jackson, del nero che parteggia per i bianchi. Allora, e chiudo, la dialettica servo padrone è una dialettica dinamica, è una dialettica fertile, feconda, è una dialettica che ha come punto di fuga il rovesciamento dei rapporti. il rovesciamento dei rapporti chi era padrone si tramuta in servo chi era servo si tramuta in padrone ma questa trasformazione avviene soltanto se vi è la lotta perché la lotta e il conflitto stanno alla base dell'autocoscienza e un'autocoscienza attraverso di essa, attraverso la lotta diventa autonoma e l'autonomia ragazzi è libertà