28 giugno 1914, l'Europa è divisa in due alleanze contrapposte, la triplice intesa tra Francia, Regno Unito e Russia e la triplice alleanza tra Germania, Impero Ostro-Ungarico ed Italia. A Sarajevo, il serbo Gavrilo Princip spara contro l'erede al trono austro-ungarico Francesco Ferdinando, uccidendolo. Princip lavorava probabilmente per la Mano Nera, un'organizzazione terroristica bosniaca che desiderava l'indipendenza dall'impero.
L'Austria-Ungheria accusa il governo serbo di aver organizzato l'attentato e impone loro un ultimatum con condizioni estremamente umilianti, come la richiesta dell'arresto di molti funzionari del governo e dell'esercito serbo e la partecipazione della polizia austro-ungarica per le indagini sull'attentato. Il principe serbo Alessandro I non poteva rispettare l'ultimatum, e il 23 luglio si presenta all'ambasciata russa a Belgrado per chiedere l'aiuto dell'imperatore russo Nicola II in caso di guerra con l'Austria, dichiarando che nessuno stato che abbia un minimo di dignità avrebbe potuto accettare le condizioni dell'ultimatum. Il 25 luglio la Serbia, dopo aver mobilitato l'esercito per prepararsi all'invasione, risponde all'ultimatum, accettando parzialmente alcuni dei punti e rifiutandone completamente altri.
In tutta risposta l'Austria-Ungheria mobilita l'esercito e lo stesso fa Nicola II, che dopo essersi vista respinta all'opportunità di stabilire delle trattative con il governo austro-ungarico, dichiara che la Russia non può rimanere neutrale in merito al destino dell'alleato serbo. Il 28 luglio l'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia. Alla sera la Russia annuncia che il giorno dopo il suo esercito si sarebbe mobilitato contro l'impero austro-ungarico, per aiutare la Serbia. Il 1 agosto la Germania dichiara guerra alla Russia.
innescando il meccanismo della triplice intesa che trascina in guerra l'impero britannico e la Francia. L'Italia, sfruttando il fatto che l'alleanza fosse solo a scopo difensivo, si mantiene neutrale, affermando che l'impero ostraungarico non si stava difendendo ma aveva preso l'iniziativa attaccando la Serbia. All'inizio della guerra la Germania è lo stato che più si trova in pericolo.
Circondato da Russia e Francia decide di mettere in atto un piano elaborato nel 1905, il piano Schlieffen, che prevedeva di penetrare attraverso il Belgio e l'Olanda, due paesi neutrali, per attaccare i francesi alle spalle e vincere velocemente lo scontro, in modo da poter poi spostare le loro truppe a est per fronteggiare l'esercito russo. Tuttavia la resistenza belga è imprevedibilmente tenace e blocca l'avanzata tedesca per i giorni necessari ai britannici ad inviare una forza di spedizione in aiuto dei francesi. L'esercito tedesco, per attraversare il più velocemente possibile il Belgio, si rende colpevole di numerosi crimini di guerra, tra cui l'incendio di molte città e il massacro indiscriminato della popolazione civile.
Le potenze alleate pubblicizzano l'evento con una massiccia propaganda antitedesca, in modo tale da convincere i paesi neutrali ad entrare in guerra a fianco della triplice intesa. Dopo che l'esercito tedesco riesce a vincere la resistenza belga, infligge pesanti sconfitte alla forza di spedizione britannica, che si fortifica insieme ai francesi sulla linea del fronte, scavando trincee e assumendo posizioni difensive. I tedeschi fanno lo stesso, e ha inizio la guerra di posizione. Entrambi gli eserciti si schierano uno di fronte all'altro separati da un breve tratto della cosiddetta terra di nessuno piena di filo spinato e mine.
La tattica consiste nel rimanere sulla difensiva il più possibile dato che gli attacchi sono difficili da vincere e molto costosi in fatto di vita umane. Il tipico attacco della prima guerra mondiale consisteva prima di tutto in un intenso ma breve fuoco di sbarramento dell'artiglieria pesante che aveva lo scopo di abbassare il morale dei difensori e distruggere le loro posizioni difensive. La parte fondamentale di questa tattica era il coordinamento tra il fuoco di artiglieria e l'attacco della fanteria, dato che anche un minimo errore avrebbe portato a perdite enormi a causa del fuoco amico.
In questa situazione la guerra sarebbe stata vinta da chi sarebbe riuscito a resistere più a lungo. Le industrie e i rifornimenti diventarono quindi di fondamentale importanza. Il Regno Unito, che possedeva una flotta militare molto più forte del nemico, tentò di mettere in atto un blocco navale contro la Germania, per fermare l'arrivo dei rifornimenti e velocizzare la fine della guerra.
I tedeschi riuscirono a risolvere il problema con una nuova arma, gli U-Boat, sottomarini capaci di affondare le navi inglesi senza essere individuati. Furono anche impiegati per attaccare le navi americane che portavano rifornimenti al Regno Unito. Sul fronte orientale i russi sono pesantemente sconfitti dall'esercito tedesco e sono costretti a ritirarsi, mentre in Serbia, inaspettatamente, l'esercito austro-ungarico viene respinto. Intanto l'impero ottomano, che era in ottimi rapporti con la Germania, entra in guerra a fianco della triplice alleanza, attaccando i porti russi nel Mar Nero. L'esercito di Nicola II risponde invadendo l'impero attraverso il Caucaso, ma l'attacco viene respinto.
Il 23 agosto il Giappone, alleato del Regno Unito, entra in guerra contro la Germania. e insieme all'Australia e alla Nuova Zelanda occupa tutte le colonie tedesche sparse per l'Oceano Pacifico. Nell'inverno del 1914 tutte le offensive di entrambi gli schieramenti falliscono.
L'attacco turco contro la Russia attraverso il Caucaso risulta in una sconfitta disastrosa, mentre l'offensiva francese contro i tedeschi fa guadagnare agli alleati solo pochi chilometri al costo di migliaia di vittime. Nei giorni attorno a Natale però c'è un fatto positivo. Sul fronte occidentale si verifica una tregua spontanea.
I soldati escono dalle trincee per portare doni al nemico e vengono persino organizzate delle partite di calcio nella terra di nessuno. In Francia, nonostante l'uso per la prima volta nella storia di armi chimiche e di dirigibili zeppelin, nessuno dei due schieramenti riesce a ottenere vittorie importanti, mentre sul fronte orientale l'esercito russo è costretto alla ritirata. L'allora primo lord dell'ammiraiato, niente popò di meno che Winston Churchill, pianifica di prendere il controllo dello stretto dei Dardanelli per aprire un nuovo fronte su cui tenere impegnati i turchi, che avrebbero sguarnito le loro posizioni sul Caucaso e che, con un po' di fortuna, sarebbero stati costretti a chiedere aiuto ai tedeschi, che avrebbero spostato le loro truppe dalla Francia alla Turchia per aiutare gli ottomani.
Tuttavia, dopo che tre navi britanniche vengono affondate dalle mine turche, l'operazione si risolve in un disastro per Churchill. In questo periodo, all'interno dell'impero ottomano, inizia la persecuzione e il conseguente genocidio della popolazione armena, una minoranza etnica vittima di pesanti discriminazioni e, secondo la propaganda turca, incitata dagli alleati a ribellarsi contro l'impero ottomano. Il genocidio causò la morte di circa un milione e mezzo di armeni. Ancora oggi il governo turco nega che questo genocidio sia mai avvenuto.
Il 7 maggio del 1915, una nave civile, in Lusitania, con a bordo più di mille cittadini americani, è affondata da un sottomarino tedesco. Il presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, dichiara che questo attacco avrebbe potuto significare la fine di tutte le relazioni con la Germania, ma per il momento mantiene la sua neutralità. Fin dal 1914 il ministro degli esteri italiano, Sidney Sonnino, aveva intavolato diverse trattative sia con gli imperi centrali che con gli alleati, per cercare di ottenere il migliore accordo per entrare in guerra con l'uno o l'altro schieramento.
Le trattative si conclusero il 26 aprile del 1915, quando fu firmato il Patto di Londra, che prevedeva l'entrata in guerra dell'Italia entro un mese, a fianco degli alleati, in cambio di annessioni territoriali sull'Adriatico. Tuttavia, ogni attacco italiano contro l'Austria risultò in disastrosi fallimenti. L'esercito italiano guadagnò solo pochi chilometri al prezzo di una quantità enorme di vittime.
Intanto, sul fronte orientale, mentre i russi battono in ritirata, i tedeschi occupano Varsavia. e l'imperatore Nicola II prende personalmente controllo dell'esercito, rendendosi responsabile di tutte le future sconfitte ai militari russe. Il 6 settembre del 1915, grazie all'entrata in guerra della Bulgaria, la Serbia è finalmente costretta a capitolare sotto la forza degli imperi centrali.
Altre brutte notizie per gli alleati giungono dall'offensiva allo stretto dei Dardanelli, che viene completamente abbandonata e tutte le forze sono ritirate. Il 21 febbraio inizia la Battaglia di Verdun, la più lunga e sanguinosa di tutta la guerra. Il piano dei tedeschi è quello di far confluire una grande quantità di soldati francesi in difesa della città, che ha un valore simbolico e propagandistico molto importante, per poi bombardarli posantemente con l'artiglieria.
La Germania quindi voleva solo causare quante più perdite possibili ai francesi, non era intenzionata a prendere la città. In Medio Oriente gli inglesi convincono lo sceriffo della Mecca, Al Hussein, ad iniziare una rivolta contro l'impero ottomano. In cambio, gli offrono la possibilità di fondare un grande stato musulmano sui territori dell'impero una volta finita la guerra.
Tuttavia, gli inglesi stringono anche un accordo segreto con i francesi, l'accordo Sykes-Picot, per spartirsi il territorio dell'impero una volta conclusa la guerra, entrando però in contrasto con la promessa fatta da Al-Hussein. Il 4 giugno ha inizio l'offensiva Brusilov, la più grande vittoria degli alleati durante la guerra, che costringe la Germania a spostare parte delle sue truppe da Verdun al fronte orientale, per contenere l'attacco russo. Tuttavia, quando gli inglesi e i francesi lanciano la loro offensiva contro i tedeschi, non ottengono niente di più che un terribile disastro.
Il 29 agosto finisce la battaglia di Verdun. I francesi sono riusciti a difendere la città, ma entrambi gli schieramenti hanno subito perdite enormi, circa 350.000 vittime sia per i tedeschi che per i francesi. All'inizio del 1917 i tedeschi si rendono conto che alla lunga perderebbero una guerra d'attrito con gli alleati. che possiedono risorse industriali e alimentari molto maggiori rispetto agli impercentrali. La Germania decide quindi di riprendere con le operazioni dei sottomarini, che erano state interrotte dopo l'incidente dell'Usitania, per affondare tutte le navi mercantili e ridurre il Regno Unito alla fame.
Ma il primo febbraio del 1917, dopo l'affondamento della nave americana Housatonic, gli inglesi intercettano un telegramma dalla Germania al Messico, dove viene ordinato all'ambasciatore tedesco di proporre un'alleanza con il Messico contro gli Stati Uniti. Il presidente americano, Hudrow Wilson, non ha più scelta e dichiara guerra alla Germania. In Russia, l'esercito tedesco avanza e lo zar Nikola II è considerato il principale responsabile delle sconfitte militari russe e causa una serie di rivolte che velocemente si trasforma in una rivoluzione, che porta al rovesciamento del regime zarista e all'istituzione di un governo provvisorio, che tuttavia decide di continuare la guerra.
Nonostante intere parti dell'esercito inizino a disertare dai campi di battaglia. Verso la seconda metà del 1917 diverse nazioni entrano in guerra a favore degli alleati, soprattutto come conseguenza degli attacchi dei sottomarini tedeschi sulle navi civili. Il 14 agosto l'entrata in guerra della Cina porterà una grande quantità di manodopera agli alleati, che in questo modo potranno sopravvivere più a lungo ad una guerra d'attrito.
In Medio Oriente le truppe inglesi prendono Baghdad e i ribelli arabi, guidati dal capitano inglese Lawrence, avanzano fino a Gerusalemme. In Russia il governo provvisorio viene rovesciato e il partito di Vladimir Lenin va al potere. Come promesso firma una pace con gli imperi centrali, uscendo dalla guerra.
Ma questo permette ai tedeschi di spostare le loro truppe dal fronte orientale in Italia, infliggendo una tremenda sconfitta all'esercito italiano a Caporetto, che costringe inglesi e francesi a spostare le loro truppe dal fronte occidentale in Italia. All'inizio del 1918 entrambi gli schieramenti sono in crisi. La Russia è uscita dalla guerra, il fronte italiano sta crollando e gli imperi centrali possono spostare tutte le loro truppe dalla Russia al fronte occidentale. Nonostante tutto, Germania e Austria e Ungheria sanno che l'unica soluzione alla guerra è cercare una veloce vittoria militare, prima dell'arrivo dei rinforzi americani, e soprattutto prima che il blocco navale britannico possa ridurre la fame alla Germania. I tedeschi tentano un'ultima enorme offensiva sul fronte occidentale, ma viene respinta.
e con l'arrivo dei primi rinforzi americani gli alleati iniziano velocemente a recuperare terreno. Intere divisioni dell'esercito tedesco si arrendono in massa e battono in ritirata. Gli imperi centrali perdono terreno ovunque.
In Italia l'Austria-Ungheria subisce una disastrosa sconfitta nella battaglia di Vittorio Veneto e in Medio Oriente gli inglesi e i ribelli arabi sono arrivati fino ad Aleppo. L'impero ottomano decide quindi di firmare un armistizio con gli alleati. Pochi giorni dopo lo stesso accade all'Austria-Ungheria e alla Germania.
Dopo 4 anni e 17 milioni di morti, la prima guerra mondiale è finalmente finita.