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Scultura Romanica e Villigelmo

Il rinnovamento e il fervore costruttivo che ha contraddistinto l'epoca romanica intorno all'anno mille, come dicevamo a proposito dell'architettura, coinvolgerà anche la scultura, anche se occorre specificare che la scultura in qualche modo sarà sempre subordinata all'architettura. Troveremo comunque degli esempi meravigliosi di scultura con la tecnica del basso o dell'alto rilievo. È molto più difficile trovare invece degli esempi di sculture a tutto tondo, quindi con un ruolo totalmente autonomo della scultura rispetto all'architettura, perché, come sappiamo, in quegli anni, intorno a quell'anno 1000 appunto, di grande fervore, la costruzione di grandi edifici sacri... era il grande obiettivo perseguito dalle comunità. La scultura quindi verrà spesso a decorare e a rendersi partecipe di questo grande progetto di comunicazione nei confronti dei fedeli. I fedeli erano prevalentemente illetterati e quindi la scultura con le sue immagini così forti, così evocative, così espressive come vedremo. Rivestirà spesso anche il ruolo di Bibbia pauperum, così si definivano appunto queste decorazioni, queste illustrazioni, anche pittoriche in realtà, che rendevano per scene molto semplici le storie sacre, facilmente comprensibili da tutti, anche da quelli che appunto non avevano la benché minima preparazione o la minima cultura. In questo video in particolare io voglio raccontarvi l'esempio meraviglioso rappresentato dagli altorilievi, da questi rilievi realizzati da Villigelmo, nell'esterno, nella parete esterna, nella facciata oggi si trovano della Duomo di Modena, la cattedrale di San Geminiano a Modena, che rappresentano appunto le storie della Genesi. In realtà... Prima ancora di parlarvi in particolare di Virigelmo e di questi splendidi fregi, voglio raccontarvi appunto che di questa mancata autonomia della scultura e di questa sua subordinazione all'architettura troviamo però degli esempi meravigliosi perché appunto queste cattedrali erano decorate in particolare nei timpani, nelle lunette che voi sapete sono queste fette. strunette di spazio curvo al di sopra dell'architrave dei portali, quindi molto decorate appunto le lunette oppure le cornici o molto spesso troviamo delle decorazioni scultore nelle strombature dei portali, noi ci ricordiamo che i portali erano fortemente strombati, cioè si restringevano verso l'interno e spesso ospitavano appunto. grandi decorazioni. A volte, appunto, come è questo il caso, potremmo trovare delle decorazioni nelle facciate o nelle pareti laterali degli edifici sacri, mentre per quanto riguarda l'interno, le cattedrali, le basiliche, le abazie romaniche erano decorate da capitelli diversificati uno diverso dall'altro, come già abbiamo detto. ma potremmo trovare decorazione scultorea anche negli altari, negli amboni, che voi sapete essere questi pulpiti sopraelevati, questi altari sporgenti dalle pareti, o anche autonomi. E quali erano allora i temi rappresentati? Ovviamente trattandosi di luoghi sacri, la preponderanza è riservata a temi religiosi, tratti sia dall'Antico che dal Nuovo Testamento, ma... È molto interessante anche, vi sembrerà interessante scoprire anche, che i temi della scultura romanica spesso proponevano aspetti invece della vita profana. E erano spesso episodi tratti della vita quotidiana, magari mettevano in scena il susseguirsi delle stagioni o magari anche questo susseguirsi del tempo presentato tramite la diversificazione dei segni dello zodiaco. oppure venivano dedicati spazi al lavoro degli artigiani o dei contadini e questo sicuramente è un aspetto popolaresco molto interessante di avvicinamento dell'arte della scultura alla povera gente come dire alle persone comuni non mancheranno e già qui lo intravedete in parte nella decorazione delle ghiere di questi archetti che scandiscono lo spazio vi ricordate che la ghiera è la la parte esterna della forma curva del sesto, quindi la parte che noi vediamo verso di noi. Ecco, non mancavano decorazioni spesso floreali o geometriche, perché ovviamente impreziosivano il tutto, molto spesso anche con questo effetto che noi potremmo definire di horror vacui, l'orrore del vuoto, l'idea di riempire, riempire, riempire pur di non lasciare nessuna spazza. nessuna parte appunto vuota. Altri possibili temi erano quelli che trattavano spesso del mondo degli animali talvolta animali esotici, dei dragoni, ovviamente dei diavoli, dei mostri, molto spesso l'abbiamo già detto tratti dai bestiari medievali che erano queste racconti. accolte questi testi in cui spesso gli animali presentavano ibridati tra loro, presentavano i vizi e le virtù umane appunto, si giocava sulla presenza degli animali per poter rappresentare il peggio e il meglio degli uomini e questi demoni pagani, questi animali, questi mostri ibridi spesso impressionavano i fedeli, dicevamo prima illetterati, facilmente impressionabili, tanto che addirittura Un santo del calibro di San Bernardo di Chiaravalle si scaglierà contro questo tipo di rappresentazioni che lui aveva definito ridicole mostruosità, ma l'appello di San Bernardo di Chiaravalle cadrà nel vuoto perché comunque queste decorazioni continueranno a prendere possesso degli spazi. cattedrali ora per quanto riguarda le caratteristiche stilistiche generiche vi do adesso due indicazioni poi lo guarderemo meglio appunto analizzando questi meravigliosi rilievi ma sappiate che lo vedete già a colpo d'occhio c'è una grande profonda trasformazione della scultura rispetto alla tradizione bizantina che era quella precedente perché vedete che i corpi riacquisteranno piano piano volume e compariranno alcuni elementi naturali del paesaggio talvolta addirittura animali domestici insomma farà la sua comparsa in modo importante per quanto nelle storie sacre o anche tratte dalla vita quotidiana ma sempre riportate in un contesto legato allo scorrere del tempo, quindi al ruolo importante della divinità, ecco per la sua comparsa questa realtà terrena. Anche se, ve lo faccio vedere qui e poi davvero cominciamo a lavorare velo proprio, vedete subito che le proporzioni non erano assolutamente rispettate, non erano classiche, ma le opere di epoca romanica presentavano spesso questa profonda vivacità. L'obiettivo era quello di... proposti come fonte di comunicazione diretta nei confronti di questi fedeli letterati. Quindi le immagini scultore dovevano essere molto chiare, dirette e comprensibili, quasi con un linguaggio che oggi definiremmo forse poco. nel senso di popolaresco, perché appunto dovevano impressionare e rendere molto chiare, molto esplicative le scene rappresentate. Ora, dopo questa lunga introduzione generale, veniamo adesso a parlare dei rilievi. realizzati da Viligelmo e che oggi possiamo trovare appunto murati all'esterno della facciata della cattedrale di Santa Maria Assunta e San Geminiano di Modena. È un duomo la cui prima pietra è stata posata nel 1099 e che verrà consacrato nel 1184, anche se i lavori si protrarranno come spesso sappiamo che accadeva. fino al 1389, ad esempio il rosone che vedete in facciata è di epoca successiva, è epoca gotica, non è di epoca romanica, ma insomma le decorazioni dei fregi che adesso noi analizzeremo si trovano appunto in facciata del Duomo di Modena. E sono appunto queste qua. quattro fregi che io vi ho indicato con questo colore giallo appunto per mostrarvi la loro attuale posizione. Vi dico attuale posizione perché gli storici dell'arte hanno supposto che in realtà questi rilievi facessero parte della decorazione del pulpito soprelevato che vedete in questo caso all'interno della... di San Gimignano e che siano stati in seguito murati nella facciata. Sono comunque opere che vengono datate al 1099-1106, ma di queste abbiamo soltanto delle ipotesi. Vi faccio vedere intanto qualche immagine della cattedrale di Modena, il Duomo di Modena è così celebre, ne abbiamo in parte parlato, perché rappresenta uno dei modelli della cattedrale romanica e del nord Italia. E vi faccio notare appunto non soltanto la sua facciata salienti, come già sappiamo, scandite da due contrafforti che la tripartiscono in senso verticale, Ma guardate, vi faccio notare il protiro a due livelli che sporge a coronamento del portale centrale, ma vi faccio notare anche la presenza di questa loggia composta da queste tre arcatelle sottolineate da archi ciechi sorretti da contrafforti minori. Ecco, vedete, ve li faccio notare perché questa idea della continuità degli archi, degli archetti, vedete anche archetti pensili che sono appena al di sotto delle... degli archi dell'oggiato appunto, sono elementi che ritroveremo appunto anche nelle decorazioni del nostro viligelmo. Lo vediamo, questi archetti fanno il giro intorno a tutta la struttura dell'edificio. Qui siamo sul lato in cui si vede un terriore protiro svettante, sempre su due livelli, e la torre è quadrata, come noi sappiamo, con come sempre il numero crescente di finestre salendo monofora, bifora, trifora. La parte terminale della torre è di epoca gotica, la riconoscete, non è assolutamente coeva. Vi ho messo ancora qualche altra immagine giusto per ricordarvi questo edificio così importante proprio come modello delle cattedrali o delle basiliche del nord Italia. Questo l'interno ancora una volta ci permette di riconoscere i pilastri compositi alternati alle colonne che sorreggono appunto questi archi a tutto sesto. e al di sopra c'è in realtà un falso matroneo, non al pavimento, il famoso matroneo che serviva in questo caso come alleggerimento, non solo, ma intravedete che ci sono anche in questo caso tre archi a tutto sesso che si affacciano sulla navata, quindi ancora una volta una perfetta corrispondenza tra l'esterno e l'interno della struttura. Ora, la cattedrale di San Geminiano a Modena è un po'un esempio a parte però per quanto riguarda il romanico del nord Italia perché io vi ho raccontato che il romanico è un'arte prevalentemente di artisti anonimi era più importante il grande cantiere il grande lavorio del cantiere che coinvolgeva tutta la cittadinanza rispetto all'individualismo e alla presenza dei singoli artisti ma il Duomo di Modena fa eccezione perché qui vedete al di sopra di questo di questa apertura c'è questa iscrizione Marmorea che vuole celebrare il momento proprio della posa della prima pietra nel 1099 appunto per la costruzione della cattedrale ma si celebra anche in un frammento che vi ho tradotto qui di fianco. L'Anfranco illustre per impegno, dotto e capace, è il protomastro e il direttore dell'edificio, cioè in questo caso conosciamo il nome dell'architetto. che ha avuto un ruolo così fondamentale per la costruzione della cattedrale e questo è davvero eccezionale. Ne avevamo già in parte parlato quando io vi avevo mostrato queste immagini, questo preziosissimo codice che ci mostra appunto Lanfranco vestito di tutto punto, che sta dirigendo i lavori dei suoi operai, e appunto lo vedete sulla sinistra, qui l'ho ingrandita appunto come immagine, appunto vedete... Questo grande lavorio è il nostro Lanfranco che sta dando indicazioni, coinvolto, lo possiamo riconoscere, nei lavori della cattedrale. Ma allo stesso modo in cui vi ho raccontato dell'importanza dell'architetto, cioè Lanfranco, ecco che anche il decoratore della parte scultorea, almeno... Per quanto riguarda il pulpito, l'altare e il pontile, prima vi ho detto scusate che i rilievi erano parte del pulpito, in realtà erano parte del pontile sopraelevato, ho sbagliato, volevo dire pontile, ho usato una parola sbagliata. Ecco, in questa parte che vi ho identificato, che vi ho evidenziato, ecco, alla fine di questa iscrizione sotto gli occhi di profeti Enoch ed Elia, compare questa iscrizione un po'più piccola ma si dice fra gli scultori quanto tu sia degno d'onore lo mostra ora la tua scultura o viligelmo e quindi nel Duomo di Modena conosciamo appunto del Duomo di Modena conosciamo sia l'architetto Lanfranco che il responsabile delle più importanti decorazioni scultore cioè Villigelmo che firmano in sostanza il loro lavoro e questo è straordinariamente importante. Lo stesso Villigelmo sarebbe l'autore anche di questi due profeti che sostengono questa iscrizione intanto così guardate queste mani questi piedi queste teste così grandi e sproporzionate e questo panneggio così ordinato che può ricordarci un po'della classicità, della derivazione da Roma, in fondo ricordiamoci romanica come arte tiene nel nome stesso la sua derivazione da Roma. Allora vi dicevo però che oggi se prima appunto questi rilievi con le storie della Genesi facevano parte della decorazione verosimilmente del pontile oggi sono inserite all'interno della facciata e che cosa rappresenta? rappresentano sono rappresentati appunto episodi della genesi. Nelle prime scene rappresentate la prima Scena figurata in realtà è suddivisa in tre parti, ve le analizzeremo tra un attimo, e rappresenta la creazione di Adamo, la creazione di Eva e il peccato originale, e vedete che è collocata al di sopra del portale minore di sinistra. Tra il portale minore di sinistra e il portale principale invece abbiamo la seconda lastra scolpita che rappresenta la cacciata dal paradiso terrestre, come dire la conseguenza del peccato originale. e la condanna al lavoro della terra dei nostri progenitori. Vi state già capendo che c'è una sorta di narrazione che è suddivisa in diverse scene, ma come se fossero episodi, puntate, successive, c'è una storia narrativa unica. Tra il portale principale e il portale minore di destra, invece, la lastra scolpita ci mostra il sacrificio di Abele e Caino e l'uccisione di Abele e Ella. La scena in cui Dio padre chiede conto a Caino della scomparsa di suo fratello. L'ultima lastra, la quarta lastra scolpita al di sopra del portale minore di destra, rappresenta la morte di Caino. la navigazione e lo sbarco dall'arca di noè in sostanza viene rappresentata questa bibbia dei poveri con queste immagini molto chiare molto esplicative che ci presentano una scena una serie di scene in cui dalla creazione dell'uomo vediamo la caduta dell'uomo il peccato ma le conseguenze di questo grande peccato tra cui appunto la cacciata dal paradiso ma poi gli uomini che usano violenza ai fratelli cioè caino che uccide abele e poi le ulteriori conseguenze, l'arca di Noè che rappresenterà un po'la possibile salvezza tramite la chiesa, e poi la possibilità offerta agli eredi di Noè. Ora, partiamo dall'inizio. Analizziamo quindi la prima lastra scolpita, quella che troviamo al di sopra del portale minore di sinistra. Allora, intanto vedete, vi ho inserito qui in basso le dimensioni perché rischiavo di dimenticarmele, e vedete appunto che sono lastre, noi chiamiamo a fregio perché sono sviluppate per il lungo, hanno 100 cm di altezza come misura e 282 di lunghezza, quindi quasi 3 metri. per un metro di altezza, quindi dimensioni importanti. Le scene rappresentate in questo caso sono organizzate secondo una architettura classicheggiante, perché come vedete è contraddistinta da degli archi a tutto sesto e delle colonne che scandiscono lo spazio. Ecco, vorrei farvi notare la bellezza di questa presenza architettonica per... in qualche modo incorniciare le scene rappresentate di Adamo ed Eva, in questo caso la creazione di Adamo ed Eva e il peccato originale, ma vi farei notare intanto anche una cosa importante, se gli architetti sesto hanno una derivazione romana ancora una volta, l'architettura romanica sappiamo che impiegava gli architetti sesto, vedete che però queste arcatelle sono talvolta sono create sulla base di mensole, cioè sono sospese in sostanza, così come vi avevo fatto vedere e vi faccio vedere tra un attimo anche di nuovo nella facciata e nelle pareti laterali del Duomo di Modena stesso. In alcuni casi invece si appoggiano a quelle colonnine che voi vedete nella parte centrale che vi ho evidenziato, ma vi farei notare che queste arcatelle in realtà Non scandiscono in modo rigido lo spazio, tanto che i personaggi sono dispiegati davanti a questa struttura architettonica fuoriuscendo da uno spazio geometrizzato. Le scene sono molto più fresche, guardate ad esempio la scena centrale, quella con la creazione di Eva, vedete che Adamo è sdraiato in obliquo e esce, come dire, dallo spazio che sarebbe dedicato. a queste tre arcatelle centrali che lo riguardano quindi questo è sicuramente molto fresco molto dinamica come scelta molto moderna come scelta rappresentativa vi dicevo tra l'altro appunto che questa scelta di scandire lo spazio con queste arcatelle davvero riprende ve lo faccio vedere ancora una volta tramite la parete laterale del Duomo di Modena stesso, vedete appunto quasi come se la Villigelmo avesse voluto lavorare in continuità con l'Anfranco. C'è chi ritiene che Villigelmo, forse di origine tedesca o forse di origine lombarda, c'è chi sostiene che il nostro Villigelmo avrebbe lavorato forse qualche anno dopo, non in contemporanea con l'Anfranco ovviamente, perché occorreva lavorare con la scultura a architettura già. essere un altro ben iniziata. Ora vi faccio vedere come sono suddivise le scene e che cosa rappresentano. Allora, in queste prime quattro arcatelle che vi ho individuato, appunto, c'è la scena in cui abbiamo la creazione di Adamo. In realtà, analizziamo meglio tra un attimo, nell'estrema sinistra avete questa figura di Dio Padre all'interno di una forma geometrica a mandorla. Ogni volta che io dico il Cristo in mandorla fa un po'ridere perché sembra un po'un effetto di una ricetta. ma in realtà questa forma geometrica deriva anche da culture ancora orientali, ancora più antiche, e serviva a geometrizzare, a far stagliare, a chiudere questi personaggi e renderli in qualche modo al di fuori dello spazio terreno, renderli soprannaturali, proiettarli in uno spazio altro che non era assolutamente quello terreno. Vedete che al di sotto ci sono due angeli che stanno sostenendo la struttura e di fianco a lui abbiamo appunto lo stesso Dio Padre che in questo caso come figura umana intera sta creando la figura di Adamo. Nella parte invece centrale... Vi ho identificato questi archetti che in qualche modo dovrebbero, anche se non ci riescono perché appunto la scena fuoriesce, ma devono incorniciare la creazione di Eva e poi nella parte appunto terminale a destra vediamo il peccato originale, Adamo ed Eva che vengono tentati dal serpente. Quindi voglio fare con voi in particolare su questa parte dell'opera un lavoro un pochino più rigoroso, poi sulle altre andremo un pochino più veloci, vi faccio appunto notare alcuni elementi. Dicevamo, la figura di Dio Padre fosse tra le prime volte che viene rappresentata la figura di Dio Padre in questa forma geometrica a mandorla. E se voi vedete, sorregge in mano un libro aperto con un'iscrizione latina che rivolge nella nostra direzione. E l'iscrizione dice, io sono la luce del mondo, la via vera, la vita perenne. È un passo tratto dal Vangelo di Giovanni, quindi in realtà tratto dal Nuovo Testamento. Ma la figura di Dio padre rappresentata in questa cornice, questa mandorla, vedete che ha l'aureola col nimbo, con questa croce dietro la sua testa. Guardate la raffinatezza con cui è realizzato il suo volto, con questa barba folta con i baffi, i capelli realizzati in modo molto ondulato, rigoroso, regolare, il panneggio bellissimo. Allora vedete che c'è in qualche modo un richiamo a una classicità. Ma vedete che i core... l'intravedete sono davvero molto più fisici più plastici scultorei occupano spazio e volume molto diverso da quello che accadeva fino a questo momento in particolare parlando dell'arte di tradizione bizantina lo capite ancora meglio se vedete appunto quasi comico come effetto i due angioletti che stanno sostenendo la mandorla dentro cui c'è la figura di dio padre guardate hanno le ginocchia in parte piegati come se stessero facendo un po fatica come se la mandorla Quando la fosse pesante da sostenere quindi loro dovessero in qualche modo fare un certo sforzo, guardate anche le loro posture plastiche, dinamiche, appunto, tutt'altro che statiche o come dire schematizzate, vedete che c'è un grande vitalismo, una grande vivacità narrativa. Ah, una cosa importante che non vi ho detto, la scena, come vedete, si leggono da sinistra verso destra, come se fosse un testo scritto, quindi davvero c'è una sorta di sviluppo che possiamo seguire scorrendo le immagini, come se fosse davvero, come vi dicevo, una serie tv impuntate in le scene principali, le scene essenziali di questa jeu d'Adam, questo gioco di Adamo, appunto una storia che verrà scritta qualche decennio dopo che verrà resa celebre ma che in qualche modo era già di tradizione evidentemente gli elementi essenziali che portano la nascita di Adamo, il speccato e poi la sua possibile redenzione. Vi faccio notare a questo punto anche la presenza di Dio padre di fianco alla mandola appunto in questo caso a figura intera guardate appunto con questo corpo che occupa uno spazio che ha una sua dimensione di fianco a lui un Adamo un po'stupito, un po'incredulo, guardate la sua postura, le ginocchia un po'piegate verso il basso, forse ancora sta, come dire, facendo i conti con la sua fisicità, avete presente quando vedete nascere i cuccioli di qualche animale, no, che si mette subito in piedi, che un po'allora traballa all'inizio, insomma questo Adamo ancora un pochino incerto sulle sue gambe, le braccia piegate, una presenza fisica molto evidente, e guardate il volto di Dio Padre, il volto di Adamo, Si assomigliano moltissimo. È il momento in cui Dio Padre dice che farà Adamo a sua immagine e somiglianza. E se, vi faccio notare, se nella versione di Dio Padre dentro la mandorla, l'aureola rappresentava il nimbo, quindi questa croce, in questo caso abbiamo una iscrizione che dice appunto Rex, il re. Quindi, come dire, il re del mondo, dell'universo, della Terra, nel momento in cui ha creato Adamo, a sua immagine e somiglianza. Vi faccio notare a questo punto un ulteriore elemento, avrete visto che di fianco alla figura di Adamo c'è l'iscrizione con scritto Adam, in realtà la M è scomparsa perché faceva parte della... L'astra in parte rovinata della parte a fianco, ma come dire che quasi come se fosse un vero e proprio fumetto, Villigelmo ci guida a identificare i personaggi a prova di letterati, sì che non sapevano leggere evidentemente, ma potevano almeno riconoscere. i personaggi visto che i personaggi l'avete già visto qui sono ripetuti più volte nella storia davvero come succede nei fumetti o come succede appunto per noi in modo assolutamente naturale quando guardiamo un film il personaggio viene seguito nello sviluppo della storia andiamo avanti e vado un pochino più veloce vi faccio vedere invece quello che succede nella parte centrale nella creazione di Eva. Ecco qua, anche in questo caso ancora una volta Dio padre, figura intera, rivolto nella stessa direzione, guardate questo bellissimo panneggio di memoria classica, ma guardate com'è robusta la sua struttura, ecco che sta prendendo Eva per una mano, mentre Eva sta appunto uscendo dalla costola di Adamo, un Adamo che giace addormentato in diagonale con una postura ancora una volta molto poco schematica. molto dinamica, certo non proprio realistica, non possiamo cercare il realismo nelle sculture romaniche, ma sicuramente questa vivacità popolaresca che colpiva l'immaginazione dei fedeli. Una nota curiosa, Eva nasce nel momento in cui Adamo dorme, forse questa divisione uomo-donna, in qualche modo questa inconsapevolezza del mondo maschile, chissà, a fondo e alle sue radici. Così lontano. Allo stesso modo, così come abbiamo visto prima essere presente appunto l'iscrizione di Adamo, ancora una volta Eva e Adamo appunto sono identificati dal loro nome, il nome fa l'uomo, noi sappiamo, ce lo dicono le scritture, ma in questo caso proprio serviva anche ad aiutare i fedeli che guardavano. Vi faccio notare intanto le ghiere decorate che dicevamo prima, ancora una volta i personaggi che fuoriescono dallo spazio architettonico definito, ma vi faccio notare un altro... un elemento che io trovo meraviglioso, guardate in basso nella parte dell'angolo appunto di destra, di questa parte del rilievo, vedete che c'è una sorta di rappresentazione paesaggistica, Adamo è addormentato su questa roccia ma al di sotto c'è probabilmente un fiume, io vi ho identificato queste onde, queste ondine bellissime, ritmiche, regolari, modulari, raffinatissime, che ci evocano evidentemente il movimento dell'acqua. E quindi addirittura anche se i fondali sono assolutamente lisci, neutri, in questo caso Villigelmo comunque si prende la briga di inserire questo dettaglio paesaggistico direi molto affascinante. Vediamo l'ultima parte, anche qui la facciamo un pochino più velocemente, Adamo ed Eva che vengono tentati dal serpente. Anche questa storia la conoscete molto bene, siamo all'interno del giardino dell'Ede, l'unica cosa che i due progenitori non dovevano fare ovviamente la fanno, cioè... assaggiare il frutto della conoscenza il frutto dell'albero del bene e del male ma a tentarli ecco presentarsi sotto forma di questo serpente che ha avviluppato l'albero stesso il diavolo appunto che arriva a proporre a Eva di assaggiare questo frutto che lei stessa prende dalle fauci di questo serpente e guardate come Eva con un'anatomia ancora un po'deformata come dicevamo sia per le proporzioni che per la parte anatomica in sé ma si gira di tre quarti guardate con quale dolcezza espressività forse con qualche uno spirito anche un po' malizioso e sensuale chissà si sta rivolgendo ad adamo il quale sta già divorando il frutto e se voi notate i due progenitori a questo punto hanno già una foglia di fico a coprire le loro nudità perché ovviamente l'effetto immediato di questo peccato originale riguarda il fatto che loro si rendono conto hanno compiuto il peccato e decade lo status di vivere in questo spazio paradisiaco, il giardino dell'Eden, ed ecco che loro si vergognano della nudità, si accorgono di essere nudi, si vergognano della loro nudità così come si vergognano in realtà di loro stessi di aver compiuto questo gesto, l'unica cosa che non dovevano fare e qui davvero questa storia continua a essere forse molto moderna, quante volte noi compiamo l'errore di fare esattamente quello che sappiamo. Sappiamo di non dover fare, però lo facciamo. Se è una storia che ci viene raccontata da tempi in memory, da migliaia di anni, insomma, forse non siamo così cattivi con noi stessi se poi alla fine facciamo l'errore che proprio non dovevamo fare. Va bene, andiamo avanti. Seconda lastra, giuro che vado più veloce. Seconda lastra ci rappresenta appunto la conseguenza diretta. Vedete appunto nella parte più a sinistra Dio Padre che sta...... con un cartiglio in mano, in questo caso non vi ho inserito la scritta, ma diceva mentre Dio camminava in paradiso, come dire che Dio gli sta facendo un po'la predica, la ramanzina, come dire eravate lì, potevate stare, fare quello che volevate e voi due invece avete contravvenuto alle regole ed ecco che allora sta facendo la ramanzina e poi ecco che nella parte centrale c'è l'angelo che gli sta allontanando e vedete che i due... progenitori che già avevano nella parte di sinistra le mani portate una mano, con una mano si coprivano la nudità, con l'altra mano si tenevano il volto quasi a rappresentarci il dispiacere, ecco nella parte centrale voi vedete che i loro due volti paralleli sono ancora più inclinati verso il basso proprio a raccontarci forse di uno stato d'animo che diventa via via più sconsolato, anche perché ecco qui la conclusione I nostri progenitori sono in qualche modo obbligati al lavoro della terra. In sostanza significa che la condanna al lavoro della terra significa che se prima potevano vivere di tutto quello che il paradiso terrestre offriva, ora dovranno cavarsela da soli, lavorare. Quindi il lavoro e la fatica che sono grandi temi romanici in generale. Ricordiamoci l'uso della pietra con la fatica. Fatica, il lavoro dell'uomo che impreziosiva il materiale umile pietra dato da Dio. Ecco, allo stesso modo, qua sembra quasi di vedere la rappresentazione della fatica che l'uomo deve compiere. Chi lavora sa benissimo di cosa stiamo parlando. La fatica che serve per riuscire a cavarsela e mantenersi, avere di che mangiare e di che coprirsi. Perché voi vedete che Adamo ed Eva, a questo punto quasi speculari, quasi indistinguibili mi verrebbe da dire, che... anche perché la parte di Eva è abbastanza rovinata, ma vedete appunto che i due ormai sono vestiti, sentono il freddo, non solo la vergogna, ma è il ciclo delle stagioni, la natura che talvolta è ostile, eppure guardate che meraviglia, i due con questi attrezzi stanno vangando, stanno lavorando la terra, e al centro, quasi come se fosse la colonna che regge, una di queste colonnette che reggono appunto queste arcatelle, Vedete questo arbusto che cresce, che nasce appunto dal frutto del loro lavoro. Guardate intanto sempre la decorazione delle ghiere, delle cornici bellissime. Terza lastra, straordinariamente efficace perché abbiamo anche in questo caso delle scene molto espressive. A partire da sinistra, come sempre da sinistra a destra, la storia prosegue, la terza puntata come dire. In questo caso abbiamo... Fatto un passino avanti e abbiamo i due figli di Adamo e Deva, cioè Abele a sinistra e Caino a destra, che stanno compiendo un sacrificio. Vedete che c'è un telamone, che sono questi personaggi che sorreggono, spesso sorreggono la figura di Cristo. derivano dalla mitologia antica che sorreggevano appunto il cielo, in questo caso vedete questo telamone che sta sorreggendo un'altra volta una forma mandorla un pochino meno geometrizzata, un pochino più cerchio in realtà, con la figura di Dio padre in trono e a lui Abele sulla sinistra sta offrendo il migliore degli agnelli mentre Caino sulla destra sta offrendo delle spighe. vedete tutto corredato da iscrizioni anche in questo caso che ci racconterebbero tutto la seconda scena è invece profondamente drammatica anche in questo caso vedete che le arcatelle non contengono i personaggi perché Caino che nella parte di sinistra è rivolto verso la figura di Dio Padre e quindi rivolto verso sinistra occupa lo spazio dell'arcatella che vedete una parte in giallo e una parte in rosso lo stesso Caino Quasi, anche in questo caso, speculare voltato dall'altra parte, in questo caso sta uccidendo Abele, il fratello. Anche qui pensate alla drammaticità e alla, ahimè, modernità di questo fratello che uccide il fratello. Gli uomini che si fanno la guerra da soli e addirittura arrivano a usare la violenza per spesso futili motivi. Scena ancora drammaticissima, guardate la postura di Abele che perde la presa col suolo, si sta quasi accasciando la terra, guardate com'è espressiva questa scelta. E nella parte finale abbiamo un'altra volta Dio padre che in questo caso mette una mano sulla spalla di Caino quasi a consolarlo mi viene da dire, quasi in una postura comunque amichevole e con un altro cartiglio in mano gli chiede dov'è Abele? tuo fratello come se non sapesse quello che è accaduto qui ho messo il dettaglio appunto dell'uccisione di abele ma andiamo avanti e vi presento l'ultima lastra scolpita straordinaria in questo caso abbiamo la rappresentazione della uccisione di caino la morte di caino che viene da una freccia che gli è stata scagliata da questo personaggio cieco si chiama lamec verosimilmente figlio di matusalemme e padre di noè quindi di nuovo la storia prosegue cronologicamente seguendo appunto lo sviluppo dell'antico testamento della genesi evidentemente e vi farei notare appunto che questo lamec questo personaggio cieco indossa un cappello che era quello che indossavano gli ebrei in epoca medievale, quindi davvero c'era una sorta anche di contestualizzazione, una riattualizzazione, riportare le scene della Genesi, quindi dell'Antico Testamento, a una moda invece che era quella del Medioevo. Guardate però la meravigliosa espressività, ma ho messo un ingrandimento più tardi, lo guardiamo meglio, tra un attimo lo guardiamo meglio, la freccia di Lameche che va a colpire e a uccidere Caino. Nella parte centrale invece abbiamo l'arca di Noè. Ancora una volta vedete che al di sotto abbiamo queste ondine meravigliose geometriche ritmiche un po'astratte che ci rappresentano evidentemente la navigazione sull'acqua, l'acqua che sta salendo e vedete che Noè e la moglie si affacciano a questa struttura che assomiglia più a un edificio, a questo punto un edificio sacro con questi archi tutto sesso su due livelli sovrapposti che non ha una vera e propria imbarcazione, quasi come dire che questa... La nave di Noè in realtà può essere la rappresentazione della Chiesa, ci si salva salendo a bordo della Chiesa, tant'è che poi alla fine i nostri figli di Noè, la progenie di Noè potrà appunto avere la salvezza, scendere dall'arca e quindi, come dire, la storia dell'umanità può proseguire. Quindi nonostante... i peccati, i disastri, ecco come dire che c'è una salvezza che ci viene offerta dalla Chiesa. Qui vi ho inserito appunto un dettaglio, un ingrandimento della uccisione di Caino, lo vediamo forse meglio ancora qui, in questa foto che ho trovato proprio da Franco Cosimo Panini, editore, quindi l'ho anche tenuto nella scritta. Allora, guardate appunto la bellissima presenza di questo lameca che sta, ha già scagliato la freccia, sembra quasi di vedere... L'istante che precede, l'istante che segue questa freccia, guardate, si è conficcata in questo momento, quasi la vedo rimbalzare nel collo di Caino che quasi per contraccolpo alza la testa e rivolge in parte... la testa e il collo in alto e indietro guardate il modo in cui ha la bocca leggermente aperta forse a cercare il respiro e guardate anche il dettaglio profondamente espressivo e anche in questo caso un po realistico con una mano la sua mano destra cerca di fare presa su questo albero per reggersi in piedi ma guardate le sue gambe stanno invece già cedendo guardate la naturalezza la freschezza E la vivacità della scena davvero eccezionale. Guardate anche le decorazioni delle barbe, dei capelli, una rappresentazione molto plastica, molto molto raffinata. Ora vorrei chiudere ancora con una notazione stilistica. Perché avete visto che le proporzioni non vengono mai rispettate se vi ho detto che c'è in fondo un qualche richiamo alla classicità? I corpi prendono possesso dello spazio, diventano più terreni. Perché allora questi piedi, queste mani, queste teste così grandi, così sbilanciati, sproporzionati? Molto spesso questo viene fatto in epoca romanica proprio per accentuare l'espressività dei personaggi e delle scene rappresentate, che dovevano colpire l'immaginazione di questi fedeli letterati, quindi occorreva che fossero profondamente espressivi e vivaci. Allora le azioni si compiono con le mani, le teste sono l'elemento su cui puntare l'occhio. i piedi perché appunto l'altra parte che permette appunto di avere il contatto con il suolo e prendere il possesso del mondo, quindi questo sicuramente è una delle possibili motivazioni. Vediamo se vi ho detto tutto, probabilmente no, no, chiuderei allora dicendovi, ah una cosa che non vi avevo detto prima per quanto riguarda La scena della cacciata di Adamo e Eva dal paradiso, Dio padre pronuncia la frase moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai i figli, dice a Eva, e ad Adamo dice con dolore e fatica ogni giorno trarrai il cibo dalla terra. Ecco perché appunto poi c'era la condanna al lavoro della terra. Ma vorrei chiudere questa lunga lezione dedicata alla scultura romanica di Villigelmo Proponendovi un'ulteriore riflessione e cioè davvero prendiamo esempio da questo meraviglioso modello scultoreo. C'è una nascita, c'è una creazione, c'è un inizio, ci sono tanti errori ma c'è sempre una possibilità che ci viene offerta, una possibilità di redenzione. Questo era il messaggio che doveva passare ai fedeli che vedevano queste lastre scolpite. sulla facciata del Duomo di Modena, ma che anche noi possiamo avere in mente, non soltanto in senso cristiano, ma anche in senso laico. C'è sempre una possibilità, possiamo pentirci, possiamo cercare di trovare un'altra strada, un'altra possibilità, e la storia continua. Se voi vedete i personaggi che scendono dall'arca di Noè a destra, sono rivolti a loro volta ancora verso destra, come se davvero dovessero andare in avanti e come se la storia, così com'è. dovesse proseguire.