Siamo entrati nel mondo dell'istologia dal greco istos che significa tela, tessuto, e logos che significa discorso. L'istologia cioè è la branca della biologia che parla dei tessuti, che studia i tessuti. Questi, lo accennavamo nella scorsa lezione, sono aggregati, insiemi funzionali, di più cellule aventi analoghe caratteristiche morfo.
funzionali. I tessuti principali sono quattro, il tessuto epiteliale, il tessuto connettivo, il tessuto muscolare e il tessuto nervoso. Cominciamo dal tessuto epiteliale.
I tessuti derivano dall'aggregazione di cellule che presentano le stesse caratteristiche morfologiche e funzionali. Un tessuto è un insieme di cellule. Per studiare il tessuto epiteliale allora dobbiamo fare la conoscenza della cellula epiteliale. Ripetiamo prima che le cellule epiteliali possono originare, possono derivare embriologicamente da ciascuno dei tre foglietti embrionali.
Possono perciò essere molto varie tra loro. Individuiamo ora le caratteristiche comuni. Le cellule epiteliali hanno una forma regolare e sono polarizzate, hanno cioè un sopra e un sotto.
Sono divise in due porzioni che presentano caratteristiche diverse. Hanno una superficie apicale, il sopra, che è rivolta verso l'esterno, lo spazio extracorporeo per gli epiteli di rivestimento o il lume dell'organo per quegli epiteli che rivestono gli organi interni, e una superficie basale, il sotto, che è adesa alla membrana basale, rivolta perciò verso l'interno della struttura corporea. La membrana basale è una specializzazione della matrice extracellulare, viene segreta dalle cellule epiteliali e connettivali ed è la superficie che si interpone tra questi due tessuti, sotto il tessuto epiteliale e sopra il tessuto connettivo. Solo come accenno, visto che l'abbiamo nominata, la matrice extracellulare È una sostanza prodotta dalle cellule che riempie gli spazi tra le cellule nei tessuti.
Nel tessuto epiteliale la matrice extracellulare come tale è scarsa perché le cellule epiteliali sono strettamente a contatto tra loro, lo spazio tra le cellule è limitato. La membrana basale è costituita da tre strati, la lamina lucida che si trova a contatto con la lamina. membrana plasmatica delle cellule epiteliali, quindi verso l'esterno del corpo, la lamina densa che è uno strato intermedio e la lamina reticolare che si connette con la matrice del connettivo quindi verso l'interno del corpo. Notate che spesso il termine lamina basale viene usato come sinonimo del termine membrana basale. Più propriamente la lamina basale è l'insieme della lamina lucida e della lamina densa, mentre la membrana basale comprende tutti e tre gli strati nominati.
La cellula epiteliale quindi è a contatto con la lamina lucida e attraverso delle giunzioni chiamate emidesmosomi è adesa alla membrana basale. Giunzioni. Le giunzioni sono spesso specializzazioni della membrana plasmatica di una cellula e costituiscono dei sistemi di connessione meccanica e funzionale tra le cellule. Gli emidesmosomi, le uniche giunzioni della superficie basale, tengono unite, congiungono le cellule alla membrana basale. Congiunte le cellule epiteliali alla membrana basale.
Dobbiamo anche sottolineare che le cellule epiteliali sono sempre intimamente connesse tra loro attraverso le giunzioni cellulari. Gli epiteli infatti servono a circoscrivere, a fare da barriera di demarcazione tra due spazi diversi, barriera che deve essere integra e continua. I tessuti epiteliali non sono vascolarizzati proprio per non interrompere questa barriera. Se ci pensate, se questi tessuti fossero attraversati da canali sanguigni, verrebbe compromessa la compattezza che si crea. tra cellule epiteliali vicine.
Compattezza che è responsabile dell'effetto barriera proprio degli epiteli. Nessuna vascolarizzazione quindi ma i tessuti epiteliali contengono varie terminazioni nervose. Una delle funzioni degli epiteli che vedremo a breve è appunto quella di captare gli stimoli.
Ma torniamo alle giunzioni. Oltre gli emidesmosomi tipici della superficie basale, esistono altri tipi di giunzioni che tengono unite cellule vicine tra loro. Sono le giunzioni che si trovano sulle due superfici laterali di una cellula epiteliale. Sono le giunzioni che congiungono una cellula alle cellule vicine e creano quelle intime connessioni tra cellule vicine di cui parlavamo prima. Le principali giunzioni che si trovano sulle superfici laterali della cellula epiteliale sono le giunzioni strette o occludenti, in inglese Tide Junction, formano una fascia che circonda la cellula e saldano insieme le due cellule adiacenti.
Garantiscono il controllo della permeabilità tessutale impedendo la diffusione, l'entrata di sostanze extracellulari e la migrazione di proteine di membrana. Sono giunzioni che stringono appunto una cellula alla sua vicina. Le giunzioni ancoranti favoriscono l'adesione meccanica di cellule vicine, cioè ancorano una cellula alla sua vicina. I desmosomi, che sono dei dischi appiattiti di proteine a contatto con i filamenti intermedi cellulari, ne sono un esempio. Saldano le cellule in specifici punti, come succede con i bottoni automatici del vostro giubbino.
Fanno parte delle giunzioni ancoranti poi anche le fasce aderenti, fasce di filamenti contrattili collegate tramite proteine di ancoraggio che connettono le cellule adiacenti. Le giunzioni comunicanti, in inglese gap junction, sono costituite da cilindri. proteici con un poro centrale idrofilo che si apre secondo le necessità. Consendono il passaggio di piccole molecole segnale o nutritive tra una cellula e l'altra, permettono la comunicazione tra cellule vicine. Ne avevamo già parlato nella lezione sulla trasmissione del segnale la numero 80 parlando di segnalazione per contatto diretto.
Ora abbiamo analizzato la superficie basale e le superfici laterali di una cellula epiteliale. Veniamo alle specializzazioni della superficie apicale, specializzazioni che dipendono dalla specifica funzione di ogni cellula epiteliale. Stiamo parlando delle tre diverse tipologie di estroflessioni del citoplasma coperte dalla membrana plasmatica. Le ciglia sono estroflessioni sottili, lunghe fino a 10 micrometri e sono dotate di mobilità, esercitano un movimento a frusta.
Le troviamo ad esempio nelle vie aeree e nelle vie genitali femminili, servono a intrappolare e poi espellere le particelle solide penetrate con l'aria ispirata nelle vie aeree e a spingere materiale in una certa direzione in generale. I microvilli sono estroflessioni della membrana, digiti formi, a forma di dita, lunghe 1-2 micrometri, sorrette da un citoscheletro di microfilamenti di actina. Le avevamo accennate quando abbiamo introdotto genericamente la cellula nella lezione 25. Parlavamo lì di come il rapporto tra l'area superficiale della cellula e il suo volume interno sia un fattore critico per l'aumento delle dimensioni della cellula. Queste estroflessioni infatti hanno primariamente lo scopo di aumentare la superficie della membrana plasmatica aumentando così la superficie di scambio della cellula con l'esterno sia in termini di assorbimento sia in termini di secrezione. Le stereociglia infine Sono dei microvilli lunghi fino a 30 micrometri.
Le troviamo ad esempio nell'apparato genitale maschile e si ritiene siano coinvolte nei processi di secrezione e di riassorbimento del liquido che accompagna gli spermatozoi, liquido prodotto nei tubuli seminiferi del testicolo. Troviamo stereocilia anche nell'epitelio sensoriale dell'orecchio interno. Bene, fatta la conoscenza della protagonista del tessuto epiteliale, della cellula epiteliale, veniamo alle quattro principali funzioni di questi tessuti.
Prima ne abbiamo accennata una. La prima funzione che viene alla mente, la più ovvia, è quella di protezione dei tessuti sottostanti. Se pensate all'epidermide, protegge dagli stress fisici, chimici e meccanici quello che c'è sotto di essa.
Se poi vi porto l'esempio dell'epitelio intestinale è abbastanza facile farsi venire in mente la funzione di scambio e di trasporto di sostanze, di assorbimento dei nutrienti ad esempio. Ci sono poi le ghiandole con il loro epitelio ghiandolare che approfondiremo nelle prossime lezioni. L'epitelio ghiandolare ha la funzione di produrre secrezioni specializzate, di secernere molecole. Rimane la funzione sensoriale già accennata prima. Vi viene in mente se pensate agli epiteli sensoriali dell'occhio e dell'orecchio.
Sensoriali. La funzione in questione è la captazione degli stimoli di varia natura. Torniamo a visualizzare l'epidermide che sopporta stress di ogni natura e fissiamo nella mente l'immagine di un tessuto sottoposto a continua usura. Se è un tessuto sottoposto a continua usura allora deve essere capace di rigenerarsi e rinnovarsi continuamente. Si dice che il tessuto epiteliale è un tessuto ad elevato turnover.
Come si rinnova? Si rinnova grazie alla presenza di cellule staminali indifferenziate, cellule che hanno il compito di generare permitosi, altre cellule che possano differenziarsi in cellule epiteliali. Queste cellule staminali svolgono il loro compito dividendosi per mitosi, ma è importante sottolineare che stiamo parlando di una mitosi asimmetrica.
La cellula indifferenziata genera una nuova cellula, ancora staminale, e una cellula il cui destino è quello di differenziarsi in una cellula epiteliale che vada a sostituire le cellule epiteliali danneggiate o morte. La cellula Ancora staminale rimane tale e si dividerà asimmetricamente di nuovo al prossimo giro. Bene, abbiamo conosciuto una cellula epiteliale ed abbiamo parlato in modo generico del tessuto epiteliale.
Nella prossima lezione andremo un po' più in profondità. Ah no, parlando di pelle, detta così è fraintendibile. Andremo un po' più nel dettaglio. Suona meglio. Soliti accorgimenti per far crescere questo canale e permettermi di offrirvi ogni settimana nuovi contenuti.
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