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Italia Giolittiana e Riforme

nel novembre del 1903 Giuseppe Zanardelli si dimette da presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia per una grave malattia sarebbe morto di lì a poco il Ministro degli Interni Giovanni Giolitti viene chiamato alla guida del governo e la seconda volta dopo gli eventi del 1892 in seguito allo scandalo della banca romana in cui il politico piemontese sale al governo è iniziata una nuova era per la politica nazionale italiana in cui Giolitti la fa da padrone è iniziata l'Italia giolittiana [Musica] appena salito al governo Giolitti decide di portare avanti l'esperimento Liberale progressista di Zanardelli ma anche di allargarne le basi viene offerta al socialista Filippo Turati un posto nel governo e questo è uno dei classici metodi utilizzati da Giovanni Giolitti in politica ovvero il trasformismo il trasformismo è una pratica politica basata sulla ricerca di una maggioranza tramite accordi e concessioni verso partiti politici eterogenei e talvolta verso singoli esponenti dei partiti avversi Tutto questo per evitare la creazione di una vera opposizione la pratica si deve ad Agostino Depretis scegliere Turati ha un valore altamente politico il leader socialista era stato condannato Neanche cinque anni prima come sovversivo e Giolitti vuole calmare i moti popolari Ma issopiti dalla crisi di fine secolo Turati però decide di rifiutare l'incarico La scelta si spiega con la paura che una parte del suo partito non lo avrebbe seguito una volta salito al governo il governo Giolitti secondo si contraddistingue per le sue larghe intese fra centro e rivenditori Ma il problema di avere tutti al governo è che molte riforme vengono sacrificate per tenerlo in piedi esempio più importante è l'abbandono della riforma fiscale cavallo di battaglia del programma politico di Giolitti dal 1892 altre riforme però riescono a passare nel 1904 arrivano le prime leggi speciali per il mezzogiorno destinate alla Basilicata e alla città di Napoli lo Stato inizia ad investire pesantemente per risollevare le sorti economiche del meridione queste leggi poi allargata alla Calabria alle isole sono destinate a incoraggiare la modernizzazione dell'Agricoltura e fornire un aiuto economico tramite agevolazioni fiscali e creditizia le riforme attaccano i sintomi più che le cause dei problemi del Sud Italia tant'è che è la struttura sociale del Mezzogiorno rimane sostanzialmente invariata In ogni caso queste leggi sono esempi virtuosi di intervento statale in aree depresse della penisola un altro progetto elaborato da Giolitti nel 1904-1905 è la standardizzazione delle ferrovie affidato in quel momento accompagnate Questa però è una riforma estremamente veramente rischiosa Nel 1876 la Destra Storica del governo Minghetti era caduta proprio per una riforma del genere adesso Giolitti la sinistra stanno ritentando l'impresa la riforma trova subito un'opposizione diffusa specialmente tra i socialisti per il divieto di sciopero forzato sui ferrovieri una volta diventati dipendenti pubblici Giolitti decide Allora di dimettersi prima di essere costretto a farlo lasciando ad Alessandro Fortis il governo Questa è una tattica politica che Giolitti avrebbe usato più volte durante la sua carriera davanti ad un'opposizione agguerrite malumori nella maggioranza Giolitti abbandoni il potere per lasciarla ad una figura secondaria destinata non sopravvivere alla lotta politica parlamentare una volta terminata la crisi Giolitti riprende le redini della maggioranza con un nuovo governo l'esempio più noto è il povero governo Tittoni che dopo la caduta del secondo governo Giolitti il 16 marzo 1905 rimane in carica per il tempo record di soli 12 giorni Sembra che in questo momento storico nessuno Rega il potere come il politico piemontese il governo Fortis dura meno di un anno ma riesce a portare a termine la riforma sulla statalizzazione delle ferrovie a seguirlo e Sidney Sonnino il più autorevole oppositore di Giolitti nel campo liberale ma il nuovo governo dura solo tre mesi nel maggio del 1906 gioeletti torna alla guida del governo inizia qui lungo Ministero Giolitti un periodo di tre anni e mezzo in cui si avviano numerose riforme per lo stato italiano Nel giugno del 1906 arriva la prima prova del governo la conversione delle rendite Ovvero la riduzione del tasso di interesse versato dallo Stato ai possessori di titoli del debito pubblico la mossa si rivela vincente solo pochi detentori di titoli decidono di accettare i rimborsi immediato Questo denota a un'alta fiducia dei risparmiatori nella finanza pubblica ma all'inizio positivo del lungo Ministero Giolitti si scontra con la congiuntura economica del 1907 una crisi internazionale colpisce l'Europa e l'Italia accusa il colpo la crisi viene superata in tempi brevi Grazie anche all'intervento della banca d'Italia Nel 1908 la crescita riprende a ritmi sostenuti ma senza raggiungere i livelli pre-crisi La crisi è superata con successo a livello economico ma a livello sociale si riaprono tutte le crepes salate durante la fine del secolo il rapporto tra gli industriali e i lavoratori inizia sgretolarsi per fare fronte comune contro le richieste pressanti dei Lavoratori la crisi economica e le iniziative sociali del governo nel 1910 viene fondata la Confederazione Italiana dell'Industria meglio nota come Confindustria nel dicembre del 1909 Giolitti si ritira nuovamente lasciando la via aperta ad un nuovo Governo Sonnino che però anche questa volta non dura così Luigi Luzzati nel marzo del 1910 prende la guida dell'esecutivo il governo Luzzati come quello Sonnino non riesce a mantenere il controllo delle camere riuscendo però a far passare un importante riforma scolastica con la legge da neo Credaro lo Stato si prende l'onere dell'Istruzione elementare togliendo le comuni nel marzo del 1911 Giolitti torna del governo con un programma orientato fortemente a sinistra e che ha come punto cardine l'allargamento del Suffragio L'obiettivo è stendere il diritto di voto a tutti i cittadini maschi che avessero compiuto 30 anni e a tutti i maggiorenni con la capacità di leggere e scrivere o che avessero prestato servizio militare In sostanza quello che Giolitti vuole raggiungere e il suffragio universale maschile Ormai in vigore in buona parte dei paesi europei un altro punto del programma giolittiano è l'istituzione di un monopolio statale dell'assicurazione sulla vita che avrebbe permesso di finanziare il fondo per le pensioni di invalidità e vecchiaia per i lavoratori quella che passerà la storia cometaggio littiana che intercorre tra la crisi di fine secolo e l'inizio della Prima Guerra Mondiale non è soltanto un periodo di monopolio politico da parte dello statista piemontese ma anche di grande influenza nella vita dell'intero paese quella di Giolitti venne definita come dittatura parlamentare molto simile a quella di Depretis tra il 1876 e 1887 ma molto più aperta ad altre forze politiche l'azione di Giolitti si manifesta in alcuni punti cardine il sostegno alle forze più moderate della società italiana come la borghesia industriale e il proletariato organizzato il tentativo di avvicinare al sistema liberale gruppi e movimenti visti e definiti nemici delle istituzioni e infine la tendenza ad aumentare l'intervento dello Stato per correggere gli squilibri sociali Il sistema Giolitti si basa su un forte controllo delle camere sull'uso del trasformismo per mantenere una forte base politica e sull'intervento del governo soprattutto nel mezzogiorno nelle lotte elettorali per assicurarsi il supporto dei notabili locali nonostante le radici di sinistra della politica di Giolitti alcuni suoi metodi per rimanere al potere Diciamo che limitano è contraddicono la filosofia progressista dietro i suoi governi più giuditti rimane al potere più aumenta l'insofferenza dell'opposizione i socialisti rivoluzionari e cattolici democratici accusano il presidente del consiglio di atti di corruzione per Eli liberare il conservatori come Sidney Sonnino e il direttore del Corriere della Sera Luigi Albertini Giolitti si sta allontanando troppo dalle tradizioni risorgimentali scendendo a Patti con i nemici delle istituzioni un'altra forza a disposizione è quella di meridionalisti Gaetano Salvemini avrebbe etichettato Giolitti come ministro della malavita l'accusa mossa Giolitti è quella di supportare solo l'economia del Nord con le sue Industrie alla sua oligarchia operaia abbandonando e perfino ostacolando lo sviluppo del Mezzogiorno nonostante l'ampia maggioranza di cui gode in Parlamento Giolitti deve pian piano fare i conti con una crescente impopolarità la classe dirigente l'opinione pubblica si stanno allontanando creando i presupposti per una crisi simile a quella di fine secolo Giolitti si trova davanti all'unica risposta possibile per sfogare la frustrazione popolare riguadagnare il favore dei conservatori dopo le riforme su suffragio e coronare gli obiettivi strategici già preparati nel tardo 800 dall'altro lato del mare c'è la risposta l'Italia scendere in guerra [Musica]