Ciao a tutti, oggi parliamo di una di quelle popolazioni per le quali fin da piccoli proviamo un fascino anche un po' misterioso, irrazionale. Eppure, chi è che non si è appassionato, anche se per un breve lasso di tempo, agli egizi? Piramidi, mummie, divinità, faraoni, geroglifici...
Sono cose effettivamente molto note, che sono entrate proprio nella cultura generale. Cioè, sono... quelle cose su cui tutti saprebbero dirti due parole. E allora oggi ripercorriamo un po' insieme, a grandi linee ovviamente, in forma riassunta, in modo introduttivo, la storia degli egizi. Anche per prepararvi a un contenuto speciale settimana prossima.
Ma non vi dico niente. E quindi facciamo... Facciamo un ripasso di questa antica civiltà così affascinante. Sottolineiamo innanzitutto che la storia degli Egizi è una storia lunghissima. Dura tre millenni.
Stiamo parlando di 30 secoli. E quindi veramente è una civiltà che ha lasciato il segno sul nostro pianeta. Segno anche molto visibile.
Più o meno potremmo collocare la storia degli Egizi tra il 3300 a.C., quindi circa 5000 anni fa, e se proprio dobbiamo trovare un momento in cui la civiltà egizia finisce perché non si può più considerare tale, diventa un'altra cosa, è il trend. avanti Cristo, quando appunto cade nelle mani dei Romani. Sapete che gli storici hanno da sempre una grande passione per la suddivisione cronologica e allora proprio per questo potremmo individuare tre fasi principali nella storia d'Egitto. Una fase iniziale in cui le due terre, cioè l'Alto Egitto e il Basso Egitto, vengono unificate grazie al mitico sovrano Narmer, diventando di fatto uno stato unitario, una cosa sola. Siamo più o meno intorno al 3.000-3.150 avanti Cristo, per poi procedere con delle fasi che possiamo definire quella dell'Antico Regno.
regno, quella del medio regno e quella del nuovo regno, intervallate da quelle che gli storici chiamano periodi intermedi, dei periodi di particolare instabilità. Di solito in questi periodi ci si sottrae al potere centrale del faraone o comunque ci sono dei momenti di grande instabilità politica. Ecco questa parte un po' più noiosa di determinazione delle varie fasi storiche la chiudiamo subito qua, giuro.
È per darvi la dimensione di quanto sia lunga la storia dell'Egitto, di quanto sia ricca e di quanto sia longeva questa civiltà. Una civiltà della quale non possiamo parlare senza citare ovviamente... il fiume Nilo.
Questa è una civiltà che nasce sulle acque del Nilo, dalle acque del Nilo, e dipenderà da questo grandissimo fiume, tra i più grandi del mondo, per tutta la sua storia. Ecco, tornando a noi ci accorgiamo che questo fiume effettivamente scorre all'interno del deserto e crea proprio una striscia di terra che è possibile coltivare, sulla quale è possibile vivere, che dà vita, e gli Egizi effettivamente si attrezzano fin da subito per sfruttarla. Per rintracciare le origini del suo corso dobbiamo addirittura scendere in in Etiopia, in Uganda, a seconda del ramo del fiume che vogliamo seguire, il Nilo a un certo punto si divide in Nilo Bianco e Nilo Azzurro.
Ebbè, insomma, questo fiume è una grande ricchezza. Alla fine di maggio, tutti gli anni, con una grande regolarità, il livello delle sue acque inizia a salire, inonda l'intera valle circostante, per poi ritornare verso ottobre nel suo letto, lasciando però, appunto, la valle che aveva inondato, ricoperta di un fertile strato di limo, composto da cose importantissime, sali minerali, detriti organici. Capite bene che i contadini si affrettano a seminare. sopra questo limo, ma non solo, costruiscono delle dighe, dei canali, un sistema di irrigazione molto complesso per non limitare la portata del Nilo soltanto alla valle immediatamente circostante, ma per far confluire invece le acque anche altrove, per avere sempre più terreno coltivabile. Il Nilo quindi sfama la popolazione degli Egizi da sempre, viene usato per i trasporti, per i commerci ovviamente, e infatti su di esso nascono le più belle e importanti città della storia dell'Egitto, da Menfi a Tebbe, con la Valle dei Re, e insomma capirete bene che un f***o...
un fiume del genere non può essere che considerato divino. Una vera e propria divinità. Api, che rappresenta più che altro proprio l'incarnazione di questo spirito di fecondità, di questa capacità di creare vita che ha il Nilo. Ebbè, sulla religione, insomma, gli egizi hanno espresso le loro caratteristiche più affascinanti. La religione degli egizi è stata quasi sempre, a parte qualche tentativo, politeista.
Divinità che avevano un aspetto molte volte umano, erano antropomorfe, altre volte invece erano zoomorfe. Cioè... avevano un aspetto animale.
Insomma, sicuramente avrete visto delle immagini di Horus, il dio con la testa di falco, Anubi con la testa di sciacallo. Dall'altra parte gli Sideosiride, che non hanno un aspetto animale ma umano, questi due fratelli amanti, che sono i principali protagonisti di uno dei miti fondativi più belli dell'antico Egitto, dai quali tra l'altro nascerà un'ulteriore divinità molto famosa, Horus. E gli egizi a queste divinità credevano fortemente.
Insomma, Erodoto, questo storico greco che ci ha raccontato tantissimo dell'Egitto, perché lo ha visto... visitato, perché poi ne ha scritto nelle sue storie, si sorprende proprio per questa religiosità incredibile che hanno gli egizi. I più religiosi di tutti i popoli, ci dice. Sapete che le religioni, sia quelle antiche che quelle più moderne, hanno sempre a che fare con un tema fondante, che è quello della morte. La religione è uno dei modi in cui l'essere umano da sempre si spiega cosa sia la morte.
E allora ovviamente tutte queste divinità che io ho citato sono strette. legate al mondo dei morti, per il quale gli egizi avevano ideato, come è successo poi a tante altre religioni, un vero e proprio mondo ultraterreno. L'aldilà, anche per loro, significava un miglioramento rispetto alla vita terrena e soprattutto la possibilità dell'eternità.
Chiaramente per raggiungere questo luogo ultraterreno così importante dovevi essere preparato e dovevi essere fornito anche di beni, dei veri e propri corredi funebri che accompagnavano il defunto nella sua tomba. Parliamo insomma proprio di beni concreti, a volte parliamo addirittura di mobili. di suppellettili, di cibo addirittura, tutto ciò che poteva essere utile. Pensate che questo oltretombe era così strutturato nella religione egizia che addirittura si credeva che il defunto, una volta arrivato lì negli inferi, come li potremmo chiamare noi, doveva sottoporsi ad una vera e propria prova, molto concreta, è la pesatura del cuore, della quale abbiamo traccia grazie a molti scritti, tra cui per esempio il Libro dei Morti.
Ci viene raccontato che il defunto, una volta arrivato, si trova davanti Osiride e si trova in un vero e proprio tricolore. tribunale nel quale viene pesato il suo cuore. La dea Amat infatti, dea della giustizia e della verità, posiziona il cuore del defunto su un piatto della bilancia. Sull'altro piatto della bilancia viene posizionata una piuma. Chiaramente era un modo per capire se il cuore del defunto fosse veramente puro.
Nel caso in cui fosse stato di uguale peso alla piuma, quindi leggero, ecco il defunto avrebbe potuto ambire alla vita eterna. Al contrario, se fosse risultato più pesante, quindi impuro, sarebbe stato divorato da una divinità particolarmente minacciosa nell'aspetto. e sarebbe stato soprattutto condannato all'oblio.
Cosa che i defunti di un certo livello, insomma, soprattutto i faraoni, volevano senz'altro evitare, volevano invece che il loro nome durasse per l'eternità. E ci sembra che facciano di tutto per sfuggire allo scorrere del tempo, per rimanere nell'eternità. In qualche modo ci sono ancora riusciti, perché eccoci qui, parliamo ancora di loro.
E allora ecco che, cosa molto nota, diventava anche necessario conservare il corpo in eterno, attraverso il famosissimo passaggio della mummificazione. La mummia è un altro grande classico. se pensiamo agli egizi.
Effettivamente i nostri musei ne sono pieni e si sono conservati anche bene perché era una vera e propria arte dedicata chiaramente, non serve nemmeno sottolinearlo, soltanto ai personaggi di rilievo. Ovviamente la famiglia reale, ma anche i funzionari, i sacerdoti. Insomma, attraverso un'arte molto complessa e il ricorso a balsami, a unguenti, questi personaggi venivano mummificati, venivano imbalsamati con la convinzione che la mummificazione avvenisse sotto gli occhi attenti del dio Anubi e attraverso dei passaggi anche abbastanza inquietanti. se ci pensiamo oggi.
Molto noto è il fatto che venivano estratti gli organi interni, addirittura il cervello veniva rimosso attraverso le narici, e questi organi, che erano facili alla decomposizione, venivano conservati in dei vasi canopi, che venivano poi collocati accanto alla mummia. Si disidratava poi il corpo e si spargevano vari liquidi, vino di palma, cera d'api, resina, oli, per poi alla fine fasciare il defunto con le famosissime fasce di lino. Il defunto poi veniva posizionato in un sarcofago, sarcofago che doveva riprodurre le fattezze umane dell'individuo. Infatti una cosa che ci...
ci terrorizza sempre quando vediamo i sarcofagi e proprio notare questa riproduzione della fisicità del defunto. Che poi non finiva manco qui se ci pensate, perché poi una volta che era stato prodotto un sarcofago con una salma dentro, bisognava poi trovarle un posto. Chiaramente questi grandi complessi funerari entro i quali venivano posizionate queste salme così importanti erano, maggior parte di volte, le piramidi. Ora non mi addentrerò in questa diatriba tuttora aperta su come gli egizi siano riusciti a tirare su queste piramidi incredibili. che oggi vediamo ancora, si propongono sempre nuove soluzioni, ma sono stati gli schiavi, ma hanno sfruttato l'acqua attraverso complessi studi ingegneristici, ma sono stati gli alieni, perché ogni tanto si sente anche dire questo.
Ecco, come ci siano riusciti? Adesso non ci interessa. Il fatto è che abbiamo queste strutture incredibili. Blocchi di pietra calcarea e granito, lisci, rivestiti spesso di calcare bianco che riflette la luce del sole, qualcosa di cui l'Egitto è ricco, e andavano a costituire una vera e propria necropoli. c'è una città dei morti, un complesso intero di piramidi.
Chiaramente le più famose, le più importanti, anche quelle conservate meglio, sono quelle appena fuori il Cairo, quelle dei faraoni Cheope, Kefren e Micerino. Piramidi antichissime, vi ricordate prima la suddivisione cronologica della storia dell'Egitto? Ecco, stiamo parlando di piramidi costruite durante l'Antico Regno, quindi la prima fase dell'Egitto.
Siamo più o meno nel 2500 a.C. Ecco, queste, ma anche tutte le altre piramidi nel corso del tempo, sono... sono state effettivamente depredate.
Noi oggi conosciamo tanto di questa civiltà, anche perché abbiamo praticamente violato tutti questi luoghi che dovevano essere eterni e che invece piano piano sono stati spogliati delle loro ricchezze, sono stati invasi prima da dei predoni, oggi dai turisti. Giusto o no, questo ci ha permesso anche di scoprire tante cose. Oggi grazie ai grandi musei dedicati alla civiltà egizia possiamo ancora studiare, conoscere sempre di più quello che sono stati. Mi vengono in mente tra tutti chiaramente il Museo del Cairo, ma... ma anche il nostro Museo Egizio di Cuneo.
Torino. E beh, tutte queste conoscenze sugli egizi non le abbiamo apprese soltanto violando le loro tombe, ma le abbiamo scoperte soprattutto decifrando i loro testi. E questo è un altro grande classico degli egizi, i geroglifici.
Sembrerebbe ci fossero almeno tre tipi di scrittura. La scrittura appunto geroglifica. di tipo pittografico, cioè un disegno corrisponde un oggetto e un'idea, che presto diviene però anche fonetica e sillabica, ed era un tipo di scrittura alla quale si ricorreva per testi di tipo politico o celebrativo. Poi c'era una scrittura più veloce, la scrittura hieratica, usata per trascrivere...
testi religiosi ma anche dagli scribi per vari tipi di documenti anche molto quotidiani. Successivo poi a un altro tipo di scrittura ancora, la scrittura demotica, popolare, utilizzata per le attività veramente quotidiane, cioè i registri delle attività, le lettere fra i privati. Insomma capite quindi che l'universo della scrittura egizia è un universo composito, complesso. Di fatto, e questo si sa poco e mi affascina tantissimo, prima o poi è una cosa che voglio studiare in modo approfondito, gli egizi sono stati in grado di produrre un'elevata quantità di testi letterari.
C'è tutta una una letteratura egizia che noi conosciamo poco, fatta proprio di testi come romanzi, poesie, fiabbe. Il fatto che abbiano prodotto una letteratura di un certo livello non ci sorprende, insomma, vi ricordo ancora che è una civiltà che è durata millenni, quindi non usava la scrittura soltanto per questioni pratiche, amministrative, governative. La usava in tutte le forme in cui la può usare una civiltà evoluta, complessa, sviluppata.
E beh, però decifrarle queste scritture non è stato facile. In realtà siamo riusciti a decifrarle molto di recente. Qui dobbiamo scomodare...
un altro grande classico del mondo egizio, la stella di Rosetta. Un reperto molto noto che oggi possiamo vedere al British Museum di Londra e che fu rinvenuto durante la campagna napoleonica, siamo a fine Settecento. Mentre stanno costruendo un forte vicino alla città di Rosetta, Rashid oggi, un soldato francese tira fuori questa lastra imponente, pesantissima, sulla quale sono incisi tre testi. Uno in geroglifico, uno in demotico e uno in greco antico.
Capite? Immagino la svolta, no? Fino a quel momento non avevamo. la possibilità di comparare con una lingua che conosciamo la lingua degli egizi.
Il fatto che ci fosse il greco antico fu la chiave di volta, perché il testo era scritto sì in tre lingue diverse, ma era lo stesso. Quindi una volta tradotto quello greco, potevamo studiare il modo in cui quelle stesse parole venivano riportate nei geroglifici. Nel 1822 Champollion riesce a decifrare completamente la scrittura egizia.
E da lì, insomma, è stato un parco giochi, cioè abbiamo cominciato a tradurre tutto quello che potevamo. Immaginando... Immaginate quanta luce abbiamo fatto su questa civiltà, riuscendo a decifrare la scrittura che utilizzavano. Tra 8 e 900 l'egittologia diventava una vera e propria scienza, una delle cose più affascinanti e più seguite anche dalla massa di curiosi di tutta la storia antica.
Ora, vi avevo detto già che questa sarebbe stata solo un'introduzione al tema, che potremmo sviscerare, studiare, approfondire praticamente in eterno. E quindi per darvi qualche parametro in più sul quale muovervi, possiamo almeno... citare i nomi degli uomini egizi e delle donne egizie più famose della storia, così che magari, presi dalla curiosità, possiate andare ad approfondire.
Facciamo un po' una lista. Uno è Narmer, ve l'ho già citato, il sovrano che unificò per la prima volta i territori della valle del Nilo, quindi quello che chiamiamo Alto Egitto, e del delta del Nilo, quello che chiamiamo il Basso Egitto. Possiamo ricordare poi il faraone Amosi I, che durante il Nuovo Regno liberò il suo paese da quella che forse fu la popolazione più terrificante per i poveri egizi, cioè gli gli Ixos.
Gli Ixos erano un insieme di tribù asiatiche che dalla Palestina erano scese addirittura giù in Egitto. Con loro portavano i cavalli e i carri da guerra, qualcosa che gli egizi ancora non conoscevano e di cui avevano una tremenda paura. Occuparono principalmente la parte nord dell'Egitto e quindi Amosi I riuscì a liberare il suo paese e a riunificarlo ancora una volta.
Possiamo citare anche Amenhotep IV, che poi si farà rinominare Achenaton, che aveva provato a far virare il paese verso il monoteismo. Ma al di là di questo, non è un problema, Di questo Akhenaton lo possiamo ricordare anche per suo figlio, perché suo figlio è tra i faraoni più famosi della storia, Tutankhamon, la cui tomba nella Valle dei Re venne scoperta nel 1922, portando l'attenzione sull'antico Egitto alle stelle, perché da quella tomba si tirarono fuori delle ricchezze veramente incredibili. Tra l'altro si creò anche la famosa leggenda su questa tomba di Tutankhamon che però, diciamolo, è una fake news. Non c'era nessuna maledizione che fece ammalare tutti insieme, fece morire tutti insieme i partecipanti a questa spedizione, non è vero.
Ricordiamo poi Ramses II, lo ricordiamo? Ricordiamo perché fu lui a combattere una delle battaglie più importanti, più famose della storia dell'Egitto, la battaglia di Kadesh. Nel 1275 a.C.
siamo nel Nuovo Regno. Il Regno di Ramses fu lunghissimo, fu stabile, e tra l'altro si deve a Ramses II la costruzione di Abu Simbel, famosissimo complesso di templi che, piccolo particolare, negli anni Sessanta fu smantellato e trasportato in un'area lì vicina, ricostruito da capo 60 metri più in alto, per evitare che venisse sommerso dai nuovi canali che si stavano costruendo in quegli anni per fare la diga di Aswad. E poi chiaramente a me viene in mente anche Cleopatra, pure se Cleopatra dovremmo ricordarlo a chi fa le serie tv su Netflix, fondamentalmente di origine era greca. A un certo punto infatti l'Egitto dopo Alessandro Magno cade in mano della dinastia dei Ptolomei e Cleopatra fa parte proprio di quella dinastia. Ed è in realtà proprio a causa sua, c'entra proprio tanto Cleopatra, se l'Egitto poi a un certo punto nel 30 a.C.
dopo la battaglia di Azio diventa Romano, una provincia dell'impero romano, una delle più ricche, ma pur sempre una provincia. questa lunghissima storia di una civiltà fiera, di una civiltà che ha cercato il contatto con il cielo forse più di qualunque altra, di una civiltà che ha espresso cose grandissime, di una civiltà alla quale ancora noi oggi guardiamo con grande stima e con un fascino, penso, intramontabile. Seguitemi la prossima settimana su questo canale perché con gli egizi non è finita qui.
Se ne volete sapere di più potete andare a cercare anche qualcosa sugli altri social perché lì sto già dicendo qualcosa in più. Intanto ci fermiamo qui con questa piccola... l'introduzione e vi saluto. Buono studio degli antichi egizi.