tredicesimo capitolo del fu mattia pascal e della lanternino sofia in questo capitolo dell'opera anselmo paleari espone al protagonista adrianomeis che si è appena sottoposto ad una operazione agli occhi una propria dottrina filosofica la lanternino sofia questa lanternino szofia praticamente una concezione filosofica che appartiene a pirandello che c'è utile come chiave di comprensione di tutto il romanzo anselmo paleari parte da una concezione di fondo cioè che l'uomo a differenza degli animali si sente vivere è capace di sentirsi vivere a quindi la consapevolezza di essere pivot ha una coscienza che gli permette di riflettere sulla propria esistenza di porsi delle domande su se stesso insomma a differenza degli animali l'uomo a quello che pirandello chiama il sentimento della vita cioè la coscienza l'uomo alla coscienza a differenza degli animali e che cos'è la coscienza pirandello ce lo spiega con una serie di analogie tramite anselmo paleari la coscienza è come un lanternino cioè una specie di gabbia che contiene una luce protetta da vetri colorati questo lanternino vedete l'io e il sentimento della vita appunto questo lanternino proietta una luce intorno a sé illumina le cose intorno a sé questa realtà che illuminata questo cerchio di luce questo piccolo spazio che viene illuminato dalla lanterna è la realtà quella che noi vediamo che conosciamo che come vedete bene dall immagine è assai limitata al di fuori di questa realtà c'è invece l'immensità del buio cioè la realtà che noi non conosciamo e che al di fuori di noi non è illuminata dalla luce della coscienza questo buio in realtà dice pirandello ci fa paura in quanto non è illuminato e quanto non lo conosciamo quindi è soltanto la non conoscenza di questo buio che ci porta ad avere paura di queste ombre che stanno al di fuori di noi l'uomo però dice pirandello deve liberarsi dalla paura del buio intorno a sé perché quell'ombra paurosa che crede di vedere in realtà non esiste davvero ma esiste soltanto perché la luce del nostro lanternino crea come un confine luce buio ma se il nostro lanternino si spegnesse scopriremo la verità scopriremo cioè che questo confine non esiste e scopriremo di essere parte della totalità dell'essere non dobbiamo quindi avere paura del buio perché di quel buio siamo parte siamo per pirandello flusso continuo nel movimento incessante della vita il buio non esiste insomma o meglio il buio se esiste comunque fa parte di sé qualcosa di cui noi facciamo parte la luce quindi che sembra darci delle sicurezze delle certezze perché la realtà che noi conosciamo l'unica porzione di realtà che conosciamo è invece la nostra vera gabbia è la vera prigione perché è quella cosa che ci impedisce di fonderci con il buio di unirci al tutto all'essere e noi quindi rimaniamo chiusi nelle nostre coscienze individuali nei nostri lanternini rimaniamo soli come separati da tutto il resto come in esilio con la lanternino sofia pirandello ha voluto dimostrare non solo che il buio questo spazio infinito che non conosciamo questo l'unico in realtà è qualcosa di cui non dobbiamo avere paura perché dobbiamo perché dobbiamo sapere essere consapevoli che siamo parte di di esso ma ha voluto anche dirci un'altra cosa che la realtà non esiste non esiste in sé ma è soltanto una proiezione soggettiva dell'uomo con la lanternino sofia pirandello vuole dimostrare proprio l'inconsistenza della realtà infatti quello che noi crediamo essere fuori di noi non è reale è solo una proiezione della nostra soggettività e solo il fascio di luce proiettato dal nostro lanternino dalla nostra coscienza quindi tutta la realtà al di fuori di noi che in questa metafora è rappresentata appunto dal cerchio di luce è qualcosa che noi costruiamo che noi creiamo da soli la realtà quindi non è oggettiva non è ver enzi ma è frutto di un illusione in qualche modo di un ot inganno dell'uomo a complicare ulteriormente le cose ci si mette anche il fatto che lanternini individuali in certi periodi della storia per pirandello si sono uniti insieme a formare dei grandi lanternoni ossia le ideologie collettive sistemi di valori che hanno orientato nel corso dei secoli l'umanità per esempio la fede nella scienza e del progresso nell'illuminismo oppure pensiamo al tuo centrismo in età medievale l'uomo in queste epoche di grandi ideologie ha potuto in qualche modo condurre un'esistenza priva di scosse priva di turbamenti per chi aveva dei punti di riferimento ben precisi ben saldi credeva ciecamente in alcuni valori assoluti come la verità la bellezza la virtù la giustizia ma la storia dell'umanità è stata caratterizzata ed è caratterizzata anche da momenti di crisi momenti in cui c'è un gran vento dice pirandello sempre per bocca di anselmo paleari cioè un momento in cui con questo gran vento improvvisamente tutte le luci tutti lanternoni si spingono e uno di questi periodi della storia è per anselmo paleari il tempo in cui viviamo oggi in cui tutti i lanternoni si sono spenti e noi brancoliamo letteralmente nel buio i valori quindi del passato lara fede in dio la fede nella scienza nel progresso si sono rivelati tutti improponibili oggi oggi l'uomo non può più credere ciecamente in nessuna cosa ne in dio né nessun altro valore assoluto per pirandello l'epoca in cui viviamo è l'epoca della messa in discussione di ogni certezza e anche concetti come realtà identità che sembravano certi incrollabili devono essere ridiscussi e ridefiniti quindi l'uomo di oggi e per questo più insicuro più fragile è un amleto che io di dubbi che si ritrova a brancolare nel buio in una notte in cui appunto nessun lantern one è acceso l'uomo moderno quindi sta vagando vaga in fondo alla ricerca della propria identità e come mattia pascal dimostra non conosce neppure se stesso