per risorgimento intendiamo il processo di unificazione nazionale italiana quel processo che porta dunque alla nascita del regno d'italia l'inizio del risorgimento può essere collocato nel 1848 quando scoppia la prima guerra di indipendenza ma per capire questo processo dobbiamo andare più indietro nel tempo per lo meno al 1815 quando al congresso di vienna viene ridisegnata la cartina italiana dunque qual è la situazione politica in italia nel 1815 vediamo la penisola divisa in una serie di stati regionali nel nord ovest troviamo il regno di sardegna la cui capitale torino e la monarchia regnante è quella di savoia il regno al suo cuore in piemonte ma si estende in liguria in sardegna e in due regioni che oggi si trovano in francia nizza e savoia nel nord ovest 3 invece il regno lombardo veneto un territorio assegnato all'impero austriaco segniamo cielo perché la presenza austriaca in italia sarà il motivo principale che porterà al risorgimento scendendo troviamo una serie di piccoli ducati fra l'emilia e la toscana il ducato di parma quello di massa carrara quello di modena quello di lucca e poi più esteso il granducato di toscana tutti questi territori ruotano direttamente o indirettamente nella sfera di influenza austriaca dalla romagna invece inizia il territorio dello stato della chiesa stato guidato dal papa che si estende nelle marche in ombra e ovviamente nel lazio infine tutto il sud italia è nelle mani della casata dei borbone a capo del regno delle due sicilie da cui capitale napoli in questi vari regni educati in cui è divisa la penisola si respira dopo il congresso di vienna e appieno il clima della restaurazione con regimi dunque per lo più assolutisti e repressivi nel 1820 contro questo sistema scoppiano dei moti insurrezionali in sicilia e nel regno di sardegna poi nel 1830 vediamo un altro modo che si estende a partire dall epicentro che è modena sia i moti del 1820 che quelli del 1830 si risolveranno con un fallimento ma soffermiamoci un attimo per capire qual è la natura di queste insurrezioni dunque questi modi sono definiti nel loro complesso liberali in quanto sono portati avanti da gruppi politici che appunto si rifanno ai principi del liberalismo politico punti in comune di questi modi sono quattro in particolare il primo è che si tratta di moti locali il cui scopo dunque non è quello di produrre un processo di unificazione nazionale secondo è che scopo delle insurrezioni è quello di ottenere delle costituzioni e dunque porre fine al regime delle monarchie assolutiste terzo punto in comune è che protagonisti di questi modi sono aderenti a società segrete società composte per lo più da nuclei della borghesia infine quarto elemento in comune che ritroviamo è che uno dei principali motivi dei vari fallimenti di questi moti è la mancanza di una partecipazione popolare a sostegno di queste insurrezioni rispetto all'impostazione di questi moti liberali emerge la figura di un giovane patriota giuseppe mazzini che nel 1831 fonda una nuova società politica la giovane italia società con cui mazzini vuole proporre una visione diversa del tipo di lotta politica che occorre intraprendere in italia le caratteristiche del movimento politico di mazzini infatti sono che uno si tratta di un movimento pubblico che rifiuta dunque il modello delle società segrete 2 ha per scopo la creazione di un'italia unita quindi domina il sentimento nazionale 3 che l'obiettivo è quello di creare una repubblica e quindi si rifiuta il modello monarchico 4 che si vuole arrivare all'unificazione attraverso un movimento che coinvolga diversi ceti popolari anche progetto massignano della giovane italia però fallisce fra linee di trenta gli anni quaranta bisogna infatti alcuni moti mazziniani ma si rivelano tutti destinati all'insuccesso nonostate fallimento dei moti liberali prima di quelli massignani dopo gli anni 40 il dibattito politico sul futuro dell'italia si fa sempre più intenso prendono così corpo tre progetti in particolare molto diversi fra di loro sul futuro dell'italia che hanno però un punto in comune ovvero l'obiettivo della cacciata degli austriaci dalla penisola questi tre progetti sono quello democratico quello liberal moderato e quello neoguelfo il progetto democratico ruota intorno alle idee mazziniane che già abbiamo visto quindi gli scopi principali sono due in particolare la creazione di un'italia unita e la creazione di una repubblica il progetto liberal moderato invece è più contenuto meno radicale lo scopo principale infatti è quello di eliminare la presenza austriaca dall'italia poi creare un unico regno del nord italia sotto la guida dei savoia dando così un fine vita a una monarchia costituzionale il terzo progetto quello neoguelfo prevede invece che l'italia diventi una confederazione di stati autonomi sotto la presidenza del papa che ha ritenuta l'unica figura che possa guidare moralmente la nazione questo progetto sembra prendere concretezza quando nel 1846 diventa papa pio ix che all'inizio del suo pontificato si contraddistingue per una serie di riforme liberali è in questo contesto politico che arrivano poi i grandi eventi del 1848 il tutto ha inizio a gennaio quando in sicilia scoppia un modo separatista che riesce a ottenere da re ferdinando ii una costituzione per prevenire incidenti analoghi anche altri sovrani italiani come papa il granduca di toscana e le reti sardegna carlo berto concedono delle costituzioni nei propri territori particolarmente rilevante per il futuro dell'italia sarà proprio la costituzione del regno di sardegna che prenderà il nome di statuto albertino ma questo è un altro discorso a imprimere una svolta a questi eventi sono le insurrezioni che a marzo scoppiano a milano ea venezia contro gli austriaci così come accade un po in tutte le principali città dell'impero austriaco a milano i cittadini si rendono protagonisti di cinque giorni di lotte le cosiddette cinque giornate di milano al termine delle quali le truppe austriache guidate dal maresciallo radetzky vengono allontanate dalla città a venezia intanto l'insurrezione popolare è guidata dalla figura del democratico daniele manin le insurrezioni di milano e venezia generano un modo d'entusiasmo in tutti gli ambienti patriottici della penisola e carlo alberto di savoia cerca di cogliere l'occasione il re piemontese dichiara così guerra agli austriaci andando in soccorso delle città insorte volontari da tutta dagli accorrono in sostegno dell'esercito piemontese tra questi vi è in particolare giuseppe garibaldi sotto la pressione pubblica poi anche il re delle due sicilie e papà il granduca di toscana finiscono per inviare le proprie truppe a combattere contro l'austria scoppia così quella che verrà definita prima guerra di indipendenza la prima di tre guerre combattute contro l'austria l'unità iniziale produce una serie di successi ma la sua durata è breve già dopo poche settimane dall'inizio del conflitto papa pio ix ritirare le sue truppe è l'inizio di una rivoluzione conservatrice del pontefice che porterà il totale fallimento del progetto neoguelfo l'abbandona del papa apre poi la strada al ritiro delle truppe napoletane e toscane a questo punto dobbiamo chiederci qual è il motivo di questi abbandoni innanzitutto dobbiamo considerare che l'adesione alla guerra di questi sovrani era stata forzata dalle rispettive opinioni pubbliche quando poi il conflitto prende una piega positiva è la prospettiva che emerge è quella di un rafforzamento del regno di sardegna nel nord italia gli altri sovrani e prendono atto che la loro partecipazione non farebbe altro che procurare un vantaggio al regno di sardegna e così finiscono per abbandonare il campo lasciato solo l'esercito piemontese viene sconfitto a custoza a luglio aprendo così la strada al ritorno degli austriaci a milano e alla firma di un armistizio la situazione rimane però fluida in sicilia il movimento separatista rimane ancora attivo e poi mentre a milano viene rioccupate degli austriaci i cittadini di venezia continuano a resistere con successo e infine poi alla fine del 1848 una insurrezione caccia il papa da roma e porta alla instaurazione di una auto proclamata repubblica romana in cui finiscono per convergere tutti i protagonisti del mondo democratico da mazzini a garibaldi in questa situazione carlo alberto decide di riprendere le armi sperando di poter capovolgere le sorti del conflitto il suo esercito viene però definitivamente sconfitto a novara nel marzo 1849 dopo la sconfitta carlo alberto ha costretto ad abdicare a favore di vittorio emanuele ii per evitare che la sua famiglia per del potere sul trono sabaudo la sconfitta di novara pone di fatto fine agli eventi del 1849 in un clima di reflusso dei movimenti patriottici si apre infatti lo spazio per la repressione primo a cadere è il movimento separatista siciliano a maggio a luglio finisce invece l'esperienza della repubblica romana a raccogliere l'appello del papa a cacciare gli insorti e la francia di luigi napoleone che invia le sue truppe a porre fine all insurrezione mentre le truppe francesi entrano in città aprendo così la strada per il ritorno nel papa la repubblica finisce la sua esperienza con un atto simbolico ovvero l'approvazione di una costituzione che include i principi partiti chiaramente avanzati dalla sovranità popolare all'introduzione di diritti sociali a chiudere il ciclo degli eventi aperti nel 1848 e infine la caduta di venezia con il ritorno degli austriaci al controllo della città nell'agosto del 1849 dopo un drammatico assedio se gli eventi del 1848 49 si chiudono con una sconfitta dunque dei vari modi questi lasciano però una eredità profonda ovvero la nascita di un sempre più diffuso sentimento nazionale che sarà il motore degli eventi degli anni successivi che andiamo a vedere nel secondo video