la storia del Medioevo è costellata di figure carismatiche e imprese militari che hanno plasmato il destino di intere regioni in questo video volgiamo lo sguardo ai condottieri ovvero i capitani di ventura che tra il 14 e il XV secolo giocarono un ruolo di primo piano nello scenario italiano ed europeo da Muzio Attendo lo Sforza e suo figlio francesco abbraccio da Montone Bartolomeo con Leoni e fino a John hwood Noto in Italia come Giovanni acuto queste figure trasformarono i campi di battaglia in vere propr arene di prestigio dove vittorie e sconfitte si susseguivano rapidamente segnando il futuro politico e sociale delle città stato e dei territori circostanti attraverso alleanze in continuo mutamento trattati diplomatici e strategie innovative questi condottieri servirono principi papi e signori locali senza spesso legarsi in maniera esclusiva a un'unica bandiera il loro operato ebbe un impatto profondo non solo sugli equilibri militari ma anche sullo sviluppo economico sul potere delle famiglie emergenti e sulla cultura cortigiana del tempo spinti dall'ambizione e dalla necessità di affermare il proprio nome gettarono le basi di una tradizione militaresca che avrebbe influenzato le guerre rinascimentali e le dinamiche geopolitiche europee per secoli sarà un viaggio tra schieramenti rivali armi affilate e tecniche di combattimento in continua evoluzione un racconto di prodezze e intrighi capace di restituirci l'atmosfera di un'epoca che viveva sul filo della spada e del compromesso le compagnie di ventura note anche come compagnie mercenarie presentarono un fenomeno centrale nell'Italia tardo medievale in particolare tra la seconda metà del XIV secolo e Il XV secolo in un contesto frammentato in numerose città stato Signorie e poteri feudali la necessità di difendere e ampliare i propri territori spinse signori e autorità cittadine a cercare forza militare all'esterno questa richiesta trovò risposta nell'emergere di figure carismatiche e spregiudicate pronte a mettere la propria abilità in battaglia al servizio di chi offriva il miglior compenso l'elemento contrattuale chiamato condotta sanciva ufficialmente il rapporto tra il capitano di ventura e il suo committente definendo durata compenso e obiettivi militari per comprendere le radici di questo fenomeno è necessario inquadrare la realtà politica italiana dell'epoca le guerre tra Guelfi e Ghibellini le contese fra potenti famiglie come i Visconti a Milano gli Estensi a Ferrara o i medici a Firenze e l'assenza di un'autorità centrale unificante favorirono il proliferare dei conflitti ogni città o signoria doveva dotarsi di un esercito Ma i tradizionali modelli feudali cominciavano a entrare in crisi la leva militare non sempre garantiva milizia addestrate E soprattutto non assicurava fedeltà assoluta le compagnie di ventura offrivano invece professionisti della guerra armati e addestrati disponibili a cambiare fronte a seconda delle circostanze il reclutamento si estendeva spesso a mercenari provenienti dall'estero tedeschi inglesi o svizzeri attratti dalle ricchezze e dalle opportunità del territorio italiano sul piano sociale ed economico queste compagnie svolgevano anche un ruolo di rilievo i condottieri con i loro uomini al seguito non si limitavano a combattere ma mantenevano una struttura interna complessa che necessitava di vettovaglia armi cavalli e supporti logistici era indispensabile disporre di stanziamenti economici ingenti spesso finanziati dal tesoro cittadino o dal Signore locale pertanto la chiamata di un capitano di ventura ent Ava un investimento oneroso Ma talvolta inevitabile non solo accadeva che in mancanza di Fondi i condottieri e le loro truppe si dessero al saccheggio del territorio circostante Alimentando conflitti anche quando la guerra ufficiale non era in corso ciò poteva avere gravi ripercussioni sui Villaggi e sulle campagne innescando nuove tensioni e rese dei conti un aspetto affascinante del fenomeno risiede nella fama e nel prestigio che alcuni di questi Capitani seppero guadagnarsi la loro reputazione non dipendeva esclusivamente dalle vittorie sul campo ma anche dalla capacità di stringere alleanze favorevoli di mantenere la disciplina tra le fila delle proprie compagnie E di comprendere le dinamiche politiche di uno scenario in continua evoluzione i capitani più celebri erano richiesti dai maggiori potentati in competizione fra loro per assicurarsi i migliori strateghi in tal senso la loro abilità non si limitava alla spada ma comprendeva anche doti diplomatiche e una spiccata adattabilità ai rapidi cambi di fronte molti Capitani di ventura Infatti passavano con disinvoltura da un committente all'altro favorendo sovente la frammentazione politica ma ricevendo al contempo ingenti ricchezze e cariche onorifiche a rendere peculiare il fenomeno in Italia rispetto a quanto avveniva in altre regioni europee fu la combinazione di più fattori l'alta densità urbana e la presenza di fiorenti economie cittadine l'eredità di un vivace confronto tra poteri laici ed ecclesiastici e la tradizione di autonomie comunali gli strappi e i conflitti all'interno di questa fitta politica e sociale resero il mestiere delle Armi una vera e propria professione creando una classe di Guerrieri itineranti che attraverso i loro successi e le loro sconfitte plasmar in maniera decisiva la fisionomia Geopolitica della penisola fu quindi in questo contesto che i capitani di ventura trovarono terreno fertile anticipando alcuni degli aspetti che sarebbero stati poi propri dell'epoca rinascimentale la centralità delle Corti il valore crescente del prestigio personale e la costante ricerca di alleati e finanziamenti il sistema delle compagn mercenarie gettò basi profonde influenzando non solo l'arte bellica ma anche le relazioni diplomatiche e la stessa concezione del potere proprio da questa complessità nasceranno Infatti figure illustri che avrebbero lasciato un segno indelebile nella storia Militare Italiana trasformando le proprie imprese in modelli di strategia ed di intrigo l'Italia del tardo medioevo caratterizzata dal dinamismo dei suoi stati regionali e dalla frammentazione politica fu lo scenario in cui emerse una delle più celebri e potenti famiglie di Condotti gli sforza le vicende di questa famiglia presero forma Innanzitutto grazie a muzzio Attendolo Sforza noto anche come muzzo diminutivo di giacomuzzo ma universalmente ricordato come Muzio La Storia Di Muzio si intreccia con quella di Francesco suo figlio destinato a diventare uno dei massimi protagonisti della scena militare e politica del 400 italiano Muzio Attendolo Nacque nel 1369 a Cotignola in Romagna da una famiglia di contadini il soprannome forza ovvero forza sarebbe un riconoscimento della sua indole energica e caparbia la Romagna stessa con le sue lotte tra fazioni e i contesti bellicosi offrì A Muzio la prima palestra per forgiare le doti di condottiero i segnali del suo talento militare non tardarono a manifestarsi già in giovanissima età infatti intraprese la carriera di uomo d'arme entrando da prima al servizio di vari signori locali e distinguendosi numerosi scontri la sua reputazione di Abile comandante lo condusse Ben presto a formare una compagnia di ventura personale in grado di muoversi agilmente tra le diverse fazioni alla ricerca di un solido contratto Grazie all'efficacia dei suoi metodi e alla disciplina che sapeva imporre Muzio fu conteso da potenti committenti tra cui il papato la Repubblica di Firenze e diversi principi dell'Italia meridionale il suo ruolo fu particolarmente influente nelle contese legate al Regno di Napoli dove i conflitti tra le diverse pretese al trono erano all'ordine del giorno fu proprio nell'ambito delle vicende del regno di che Muzio compì alcune delle sue più significative imprese sia al fianco di ladislao d'angio Durazzo Re di Napoli sia contro di lui a dimostrazione della tipica flessibilità dei capitani di ventura le battaglie Di Muzio caratterizzate da una notevole capacità organizzativa e da un uso sapiente della Cavalleria gli garantirono fama e vantaggi economici Tuttavia la sua carriera fu segnata da momenti di incertezza a causa delle complesse alleanze che si intrecciavano nello scacchiere politico italiano pure in tutte le campagne in cui fu coinvolto spiccarono la sua tenacia e la sua abilità tattica l'evento tragico che pose fine alla sua vita avvenne nel 1424 le fonti narrano che Muzio annegò nel fiume Pescara probabilmente a causa di un tentativo avventato di attraversare il corso d'acqua durante una manovra militare la sua morte segnò la conclusione di un'epoca ma non il declino della famiglia pochi anni prima aveva Infatti avuto modo di avviare il figlio francesco sulla medesima via delle armi mettendogli non solo il cognome Sforza ma anche un consolidato sistema di relazioni clienti e soldati professionisti Francesco Sforza nato nel 1401 ereditò Dunque L'esperienza e il prestigio che il padre aveva accumulato in anni di servizio battaglie Dopo la scomparsa di Muzio la compagnia di ventura venne riorganizzata e condotta con grande competenza dal figlio che seppe rapidamente farsi un nome proprio sbaragliando le truppe avversarie In diverse occasioni divenne celebre sia per la sua astuzia strategica sia per l'abilità nel negoziare accordi vantaggiosi con i suoi datori di lavoro questa attitudine non era meno importante della forza militare saper concludere trattative e passare con destrezza da una città stato all'altra Infatti richiedeva un intuito politico notevole la svolta per la carriera di Francesco Sforza arrivò Quando egli iniziò a stringere un legame sempre più forte con la famiglia Visconti Allora padrona di Milano giochi matrimoniali e interessi dinastici si intrecciarono alle esigenze militari di Filippo Maria Vis con che vide in Francesco un alleato potente e un potenziale erede in questo contesto Francesco Vinse e perse numerose battaglie sempre rimanendo al centro della politica Lombarda tra le vittorie più rilevanti si ricordano quelle ottenute a fianco delle truppe milanesi nel corso degli anni 30 e 40 del 4oc in cui contribuì a difendere gli interessi Dei Visconti contro Le Mire espansionistiche di altri stati regionali il passaggio dal ruolo di semplice condottiero a quello di signore di Milano avvenne nel 1400 quando alla morte di Filippo Maria Visconti Francesco si proclamò Duca di Milano questa ascesa segnò l'inizio della dinastia Sforzesca nella capitale Lombarda che sarebbe rimasta sotto il loro controllo seppur tra varie vicissitudini per diversi decenni la trasformazione di Francesco da capitano di ventura a vero e proprio principe con un potere signorile consolidato rappresenta uno dei casi più eclatanti di come un mercenario potesse arrivare a fondare un dominio duraturo Muzzi e Francesco forza incarnano dunque la parabola del successo dei capitani di ventura partendo da modeste origini essi mostrarono al tempo stesso abilità militari fiuto diplomatico e una formidabile attitudine a cogliere le opportunità offerte dall'epoca pur avendo affrontato momenti difficili e sconfitte Riuscirono a trasformare il mestiere delle armi in uno strumento per costruire una vera e propria potenza politica gettando così le fondamenta della stirpe Sforzesca nel complesso le loro battaglie vinte e perse furono tasselli CR per gli equilibri dell'Italia settentrionale e illustrano alla perfezione la compenetrazione tra ambizione personale e destino di un'intera regione nel panorama dei capitani di ventura italiani braccio da Montone e Bartolomeo con leoni rappresentano due figure di grande rilievo capaci di incarnare sfaccettature diverse ma complementari dell'Arte della guerra nel XV secolo pur Vivendo e operando in contesti geografici e politici differenti entrambi contribuirono in modo determinante all'evoluzione delle tecniche militari e alle turbolente Vic geopolitiche della penisola braccio da Montone il cui vero nome era Andrea Fortebracci nato nel 1368 nel 1369 proveniva dalla cittadina di montone in Umbria fin dai primi anni la sua formazione militare fu segnata da esperienze a fianco di Capitani affermati tra cui alcuni allievi della celebre compagnia di Alberico da Barbiano ben presto braccio mostrò un temperamento Audace e una notevole capacità di organizzare e disciplinare i propri soldati la sua ascesa si colloca in un periodo in cui l'Umbria e le zone limitrofe erano contese da fazioni in perenne conflitto tra potenti città come Perugia Firenze e Siena oltre che dalla presenza talvolta ingombrante dello Stato pontificio uno dei principali obiettivi di braccio fu quello di ampliare il proprio controllo su parte dell'Italia centrale egli nutriva l'ambizione di formare una signoria personale facendo leva sulle città e i territori che riusciva a sottomettere militarmente tra le sue imprese spicca la dell'Aquila iniziata nel 1423 in cui braccio tentò di conquistare la città di L'Aquila posta Allora sotto la protezione del Regno di Napoli a fronteggiarlo Si ritrovò spesso l'Armata Di Muzio Attendolo Sforza e successivamente dei suoi seguaci in un perpetuo gioco di alleanze e rivalità che caratterizzava l'epoca in tali campagne braccio fu in grado di mettere in mostra tattiche di movimento rapide ed efficaci Oltre a un uso sapiente della Cavalleria leggera sebbene si fosse guadagnato notevole fama la sua parabola si concluse prematuramente nel 1424 quando rimase ferito mortalmente durante l'assedio di L'Aquila chiudendo così il suo sogno di egemonia in Umbria la sua morte segnò la fine di un'idea di signoria braccesca che avrebbe potuto se portata a termine cambiare gli equilibri politici di quella parte della penisola su un altro versante geografico e in un contesto sociopolitico differente si mosse Bartolomeo con leoni 13951 75 nato a Solza presso Bergamo Colleoni crebbe in un ambiente già orientato all'arte della guerra Orfano in giovane età si avvicinò presto alle compagnie di ventura il suo apprendistato militare avvenne anche grazie al servizio svolto presso varie corti dell'Italia settentrionale inclusa quella dei Visconti di Milano Tuttavia fu sotto le insegne della Repubblica di Venezia che Bartolomeo guadagnò la fama di straordinario stratega tanto che il suo nome divenne indissolubilmente legato al leone di San Marco le doti di Colleoni si espressero al meglio durante i numerosi conflitti che opposero Venezia a Milano nella prima metà del XV secolo in particolare nel quadro delle cosiddette guerre di Lombardia in un'epoca di continui rovesciamenti di fronte mutevoli alleanze la sua stabilità al servizio di Venezia fu particolarmente apprezzata Dal Senato della Serenissima che lo ricompensò con onori e rendite importanti ciò non gli impedì tuttavia di flirtare talvolta con l'idea di passare ad altre potenze dimostrando la tipica flessibilità dei capitani di ventura sul campo di battaglia Colleoni si distinse per la padronanza delle nuove tecniche di guerra fu tra i primi a sfruttare in modo sistematico l'artiglieria all'epoca in rapida evoluzione tecnologica e a organizzare le proprie truppe con un'articolata separazione tra fanteria Cavalleria pesante e Cavalleria leggera amava Inoltre enfatizzare la disciplina e l'addestramento costante convinto che la coesione interna fosse fondamentale per avere successo in battaglia il suo prestigio era tale che Venezia gli concesse una delle più alte cariche capitano generale damar titolo a cui si aggiunsero benefici e possedimenti personali tra cui il castello di Malpaga che Colleoni trasformò in una residenza fortificata di grande splendore al di là della mera sfera militare Bartolomeo Colleoni è ricordato anche per il ruolo da Mecenate e per la sua committenza in ambito artistico e architettonico soprattutto nella terra bergamasca la sua morte avvenuta nel 1475 lasciò un vuoto significativo nella Repubblica di Venezia che perse uno dei più affidabili condottieri di quegli anni Tuttavia la sua eredità rimase viva non solo nella memoria delle battaglie ma anche nel tessuto culturale e urbanistico della sua regione d'origine testimoniato dalla celebre cappella con leoni a Bergamo realizzata proprio per volontà del condottiero come luogo di sepoltura braccio da Montone e Bartolomeo Colleoni incarnano dunque due volti del potere militare del 400 il primo animato dal sogno di creare una signoria estesa su vasta parte dell'Italia centrale il secondo esemplare per il legame stretto con una singola grande potenza Venezia e per la solidità di un patto di lungo termine premiato da ingenti riconoscimenti e dalla costruzione di una vera e propria immagine pubblica entrambi illustrano in modo vivido come la figura del condottiero fosse Centrale nel modellare le alleanze decidere la sorte delle città e influire sulle trasformazioni sociali dell'epoca le loro storie si intrecciano con quelle di tanti altri Capitani di ventura creando un mosaico di imprese sconfitte ambizioni e cambi di fronte che caratterizzarono a fondo il quadro politico italiano del XV secolo nel variegato e turbolento panorama dell'Italia basso medievale pochi condottieri stranieri seppero imporsi con la stessa incisività di Giovanni acuto meglio noto all'estero come John ood nato in Inghilterra attorno al 1320 forse nel villaggio di sible edingham nella contea di Essex ood crebbe in un contesto segnato dalla guerra dei cent'anni un conflitto che coinvolse larga parte dell'Europa e che favorì la itazione di mercenari in cerca di fortuna dopo aver prestato servizio nell'esercito inglese UD decise di trasferirsi in Italia richiamato dalle prospettive di guadagno che il frammentato scacchiere politico della penisola offriva agli uomini d'arme fu così che intorno alla metà del 14 secolo si unì alla celebre compagnia bianca White Company formando con altri veterani un corpo mercenario tra i più temuti e organizzati del tempo la sua carriera italiana si snod attraverso il servizio presso diverse entità tipico dei capitani di ventura combattè per i Visconti di Milano per i Carraresi di Padova oltre che per varie città toscane fra cui Pisa e Siena Tuttavia fu la Repubblica di Firenze a legarlo maggiormente a sé facendone uno dei propri principali strateghi le relazioni tra UD e Firenze non furono sempre lineari come molti altri Capitani di ventura egli non esitò a cambiare fronte quando le circostanze glielo suggerivano o quando nuove offerte si rivelavano più vantaggiose ma fu proprio sotto la bandiera del Giglio che raggiunse l'apice del suo prestigio non solo guadagnò ingenti somme di denaro ma ottenne anche onorificenze e terreni tanto che Potte erigersi a protettore di alcuni Borghi del Contado Fiorentino le campagne militari di Giovanni acuto si contraddistinsero per un uso sapiente delle tattiche d'assedio una buona organizzazione della Cavalleria e un'elevata attenzione alla disciplina dei suoi uomini questo insieme a una spiccata abilità nel capire I mutamenti politici gli consentì di ottenere vittorie importanti tra le sue imprese si ricordano gli scontri contro bernabò Visconti durante i conflitti tra Milano e le città toscane nonché le ripetute operazioni difensive a favore di Firenze minacciata di continuo dai rivali signori dell'Italia settentrionale È vero che come ogni capitano di ventura UD registrò anche sconfitte e ritirate strategiche dovute perlopiù alla scarsità di risorse o all'instabilità delle alleanze Tuttavia la sua immagine resta legata a quella di un professionista della guerra particolarmente temibile la cui fama si diffuse anche fuori d'Italia la sua influenza trascese l'ambito bellico per toccare aspetti diplomatici e sociali in un'epoca in cui le sorti di una città potevano mutare repentinamente la presenza di un comandante navigato assicurava ai governi cittadini una sorta di protezione flessibile pagare un condottiero prestigioso voleva dire prevenire L'attacco di altre compagnie mercenarie al contempo disporre di una forza militare pronta a intervenire nelle contese locali oakwood divenne così parte integrante di quella rete di relazioni e intrighi che caratterizzava la vita politica delle Signorie fu nominato Cavaliere da re Edoardo i d'Inghilterra e in Italia sposò addirittura donnina Visconti una delle figlie di bernabò Visconti segno tangibile di come i condottieri potessero intrecciare alleanze matrimoniali per consolidare la loro posizione Quando morì nel 1394 Firenze gli tribut solenni onoranze funebri lo stesso Duomo di Firenze conserva un monumento effigiato a suo nome anche se per ragioni politiche e per assecondare l'Inghilterra le sue spoglie furono Traslate altrove la vicenda di Giovanni acuto testimonia con chiarezza come un soldato di ventura potesse trasformarsi in una figura di spicco nell'Italia tardo medievale intrecciando capacità militari e diplomazia e guadagnandosi perfino l'accesso ai circoli aristocratici Ma quale fu nel complesso l'eredità lasciata non solo da Hud ma da tutti i grandi Capitani di Ventura di cui abbiamo parlato Innanzitutto essi resero la guerra a un ambito sempre più professionale rispetto al passato in cui i nobili e i cavalieri di stirpe Partecipavano ai conflitti spinti da vincoli di fedeltà feudale o religiosi i condottieri introdussero una concezione più contrattualistica e pragmatica della guerra Inoltre i loro frequenti cambi di schieramento evidenziarono la fragilità degli stati regionali costretti a fare i conti con una classe di mercenari tanto ambiziosi quanto potenzialmente Instabili al tempo stesso però questi Capitani contribuirono a creare un inedito della sicurezza in cui le città stato e i signori locali sapevano di dover competere per assicurarsi i migliori professionisti sul piano tecnologico la presenza costante di eserciti mercenari favorì l'evoluzione di tecniche di combattimento sempre più specialistiche l'artiglieria fece passi da gigante la cavalleria si suddivise in diverse tipologie e la disciplina militare iniziò a prendere forme più organizzate politicamente l'esempio di Muzzi e Francesco Sforza di braccio da Montone Di Bartolomeo col leoni e di Giovanni aprì la strada a una fase in cui i capitani potevano non solo incidere sui campi di battaglia ma persino accedere a ruoli di governo o instaurare proprie Signorie in questo senso essi anticiparono in parte i processi di formazione degli stati rinascimentali dove l'accentramento del potere e le strategie matrimoniali avrebbero giocato un ruolo di primo piano l'impronta lasciata dai condottieri si riconosce anche nella cultura e nell'immaginario collettivo la loro fama di uomini d'arme ingegnosi talvolta spietati ma sempre capaci di marcare i conflitti con il proprio stile ha nutrito l'epica cavalleresca e fornito spunti agli storici di tutte le epoche in ultima analisi i capitani di ventura furono artefici interpreti di un passaggio storico di grande rilievo in cui il medioevo italiano già pulsante di vita urbana e contrassegnato da una miriade di piccoli potentati stava trasformandosi in quel fervido laboratorio politico e artistico destinato a esplodere durante il Rinascimento così volgendo lo sguardo complessivo alle personalità di Muzzi e Francesco Sforza braccio da Montone Bartolomeo Colleoni e Giovanni acuto Notiamo come Esse abbiano contribuito in modo diverso ma complementare a plasmare il destino delle città e delle regioni italiane con il loro passaggio la professione militare acquisì nuove regole i rapporti di potere si fecero più fluidi E l'interesse per gli sviluppi tecnologici e organizzativi della guerra crebbe l'eredità dei Condottieri Dunque risiede non soltanto nelle cronache delle battaglie vinte o perse Ma nella capacità di influenzare l'assetto istituzionale culturale di un'epoca cruciale per l'Italia e per l'Europa