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Storia e Architettura della Basilica di San Pietro

Oggi andremo alla scoperta della Basilica di San Pietro, il centro ideale del cristianesimo, la sede dei successori di Pietro, la più grande chiesa mai costruita da mano di uomo. Ma la ragione per cui questo luogo unico al mondo esiste sta in una piccolissima sepoltura che ancora oggi si trova nel cuore profondo della Basilica, quella del principe degli Apostoli, Pietro, martirizzato nel Circo di Nerone che qui si estendeva nel 67 d.C. nel corso della persecuzione scatenata da quell'imperatore dopo il grande incendio di Roma del 64 e 20. di cui i cristiani furono ingiustamente accusati. Senza la coraggiosa pietà di quei primi cristiani che presero il corpo di Pietro e lo seppellirono poco distante sotto una manciata di terra sul colle Vaticano, quello che noi vediamo oggi non esisterebbe. La devozione interrotta al principe degli Apostoli nel corso dei secoli ha fatto sì che si conservasse la memoria di questo luogo, non solo. Quasi duemila anni passati, tante generazioni di cristiani hanno voluto fare sempre più bello e grande questo luogo, partendo da quel primo modesto monumento per arrivare fino alla Basilica, con la sua maestosa cupola e la piazza con il suo colonnato come appaiono oggi ai nostri occhi. Qui, la devozione del genio architettonico e artistico di tanti uomini ha creato un luogo unico e irripetibile di bellezza e grandezza. Tutto questo perché fosse possibile ai cristiani di tutto il mondo di riunirsi insieme a pregare Cristo ed onorare Pietro. e la Chiesa su di lui fondata. Qui è passata la storia della Chiesa, dei suoi pontifici, dei concili ecumenici come quello Vaticano I e Vaticano II. Qui si sono celebrati dal 1300 i Giubilei, che hanno visto milioni di pellegrini. grini di tutta Europa e del mondo venire a confermare la loro fede sulla tomba di Pietro. Qui è anche passata la storia d'Europa, qui sono stati incolonati tanti re e imperatori come Carlo Magno. Re e regine sono venuti a portare il segno della fedeltà delle loro nazioni alla fede cristiana. Grandi artisti come Michelangelo, Bernini, Raffaello hanno lasciato la loro testimonianza di bellezza. A questa splendida basilica dedicheremo due puntate, la prima... Vedremo come si è passato attraverso i secoli da quella piccola edicola all'immensa basilica che oggi possiamo ammirare. Nella seconda entreremo a visitarla in tutte le sue parti. Ma com'è nata questa basilica? Per comprendere le sue origini vale la pena prima ricordare brevemente quando e perché Pietro si è trovato a Roma. Pietro ha lasciato Gerusalemme ad un certo punto della sua vita ed è viena a Roma una persona che ha avuto un'attività di vita. prima volta probabilmente intorno al 48 d.C., dopodiché gli ritorna una seconda volta forse nel 54, e qui si ha la testimonianza della sua presenza in alcuni luoghi di Roma, come la casa di Pudente e quella di Aquile e Prescilla. Ma poi... ritorna nel torno al 65-67 e incappa nelle persecuzioni di Nerone, nate ovviamente come tutti sappiamo dopo l'incendio di Roma. Essendo lui uno dei capi riconosciuti dai cristiani e tra i primi ad essere catturato e martirizzato. Il suo martirio avviene nel cerco di Nerone e Caligola appartenente alla famiglia Giulia che si trovava praticamente tra il colle Gianigola e il colle Vaticano dove attualmente sorge San Pietro. Pietro viene crocefisso. La tradizione vuole che lui chieda di essere crocifisso a testa in giù, perché non si sente degno di essere crocifisso come il Signore. E la morte arriva velocemente. Ma che succede dopo? Alcuni fedeli cristiani riescono a recuperare il corpo e lo interrano, lontano dallo stesso circo, sulle pendici del colle Vaticano. Accanto al circo passava una strada consolare intorno alla quale era già nata una necropoli, secondo l'uso romano. Lo seppelliscono come posso nella nuda terra. Passa il tempo e intorno al II secolo d.C. comincia la devozione nascosta all'Apostolo con la costruzione di una cella a memoria che ricorda in maniera più degna la presenza dell'Apostolo. Questa piccola nicchia nel 150 assume la forma di una struttura di piccola dimensione costituita a sua volta da due nicchie sovrapposte e da un piano intravertino sostenuto a due colonne. E questa costruzione passa la storia come il trofeo di Gaio. del nome del viaggiatore che a Roma lo vide. alla fine del II secolo. Passano due secoli, segnati da momenti di tolleranza e di persecuzioni verso i cristiani. Ma anche nelle difficoltà non viene mai meno la devozione della tomba di Pietro. Dopo le ultime e più terribili persecuzioni dell'imperatore Diagliziano, nella fine del III secolo d.C. scende al potere Costantino e con lui si apre una nuova fase per il cristianesimo. Nel 312, alla vigilia della battaglia decisiva per la conquista dell'impero, con l'ultimo ultimo degli altri pretendenti, Massenzio, l'imperatore ha una visione, gli appare in cielo una croce e una frase, in questo segno vincerai. Colpito da quel segno, gli fa porre sugli stemmi del suo esercito la croce e la vittoria è sua. Costantino, anche per l'influenza della sua madre Elena, già battezzata, si avvicina al cristianesimo. Con l'editto di Milano del 313 viene concesso la libertà di croce. culto ai cristiani. Lo stesso imperatore riconoscente inizia a donare a Roma terreni per la costruzione di nuove basiliche e fa costruire lui stesso nuovi edifici per ospitare più degnamente il culto della memoria degli apostoli. E così... che nel 324 l'imperatore Constantino pone la prima pietra per la costruzione della grande basilica sulla tomba di Pietro. Ma per costruirla sul luogo della sepoltura di Pietro, egli deve capire cosa fare della necropoli romana che nel frattempo era cresciuta intorno. Allora dà incarico ai suoi architetti di costruire la basilica sopra la necropoli, tagliando solo la parte superiore di quelle tombe. La nuova basilica quindi sorge sul luogo dove c'è il trofeo di Gaio, che viene incorporato al luogo. al suo interno in una struttura dignitosa. La basilica che egli fa costruire ha dimensioni maestose, niente di così grande è stato mai visto prima. Una grande scalinata, sormontata da una torre campanaria alla più alta di Roma, dava il benvenuto ai fedeli. Superate una serie di porte, il fedele si trovava in un grande aereo scoperto, delimitato sui quattro lati da un portico, al cui centro era collegata una fonte per le abluzioni, costituita da una grande pigna coperta da un baldecchino. bronzo. Qui il fedele poteva ammirare la facciata della basilica interamente decorata a mosaico con la raffigurazione di Cristo, della Vergine, di Pietro, degli evangelisti e dei vegliardi dell'Apocalisse. Cinque porte permettevano l'accesso all'interno, a croce latina, una grande aula con un abside finale lunga 90 metri e largo 84. Verso l'abito di fondo si trovava la tomba di Pietro, allora come oggi il cuore della basilica coperta da un elegante ciborio. Per oltre mille anni questa basilica voluta da Costantino accolce pellegrini provenienti dai luoghi più lontani venuti a Roma per rendere omaggio alla tomba del primo vicario di Cristo. Nella basilica furono costruite tombe per i papi e gli imperatori che vollero essere sepolti accanto alla tomba di Pietro. Alcuni papi, come Gregorio Magno nel VI secolo e Callisto II nel XII, costruirono nuovi altari, in particolare Gregorio Magno Carlo Magno crea una struttura sotto l'altare per permettere ai fedeli di poter arrivare vicino alla tomba di Pietro. Nel Natale dell'anno 800 la Basilica accoglie la solenne incolonazione ad imperatori di Carlo Magno, ma dopo di lui molti furono gli imperatori del Sacro Impero ad essere incolonati nell'antica Basilica. Nell'846 la basilica viene saccheggiata dai saraceni che la depredano di numerose opere d'arte e arredi, tra cui le porte bronze del VII secolo. Alla luce di questo evento, Papa Leone IV fa circondare la Basilica e le altre costruzioni annesse nate sul Colle Vaticano da robuste mura che tuttora possiamo ammirare. Nel 1377, dopo il lungo periodo di trasferimento del papato ad Avignone in Francia, accanto alla Basilica si sviluppa la nuova residenza dei papi, fino allora posta presso il Patriarchio del Laterano. Passano i secoli e il tempo comincia a segnare la basilica e l'antico San Pietro comincia ad andare in rovina. Niccolò V nel 1450 decide di mettere mano rinnovamento dell'antica basilica affidandone l'incarico all'architetto Bernardo Rossellino. Il progetto di quest'ultimo era di mantenere la struttura costantiniana a 5 navate coprendola però con volte a crociera su pilastri che dovevano inglobare le vecchie colonne. In realtà nei cinque anni che seguirono Rossellino riuscì solo a rinnovare la parte abisitale della basilica con l'ampliamento del transetto, l'aggiunta di un coro e di un vano coperto da una cupola all'incrocio tra il transetto e il coro. Ma con la morte del Papa Nel 1455 i lavori si bloccarono e rimasero sostanzialmente fermi durante i sette pontificati successivi. E arriviamo al 1505 e Papa Giulio II riprende in mano la situazione, ma egli non intende più restaurare l'antica basilica, bensì desidera la costruzione di una nuova basilica adeguata alle esigenze. dei tempi. E così inizia l'avventura del nuovo San Pietro, che avrebbe visto l'impegno incessante dei papi ed una staffetta ideale tra i più grandi architetti e artisti dell'epoca e che terminerà dopo 150 anni con la realizzazione del colonnato. da parte di Bernini nel 1657. Circa dieci architetti si succederanno in questa colossale opera, ciascuno portando una propria visione della basilica, creando un'alternanza di progetti che purtroppo non farà che ritardare la conclusione della stessa. Chi protende per una soluzione a pianta centrale, chi vede una basilica a croce latina, chi pensa ad una via di mezzo tra le due soluzioni. Il passaggio di mano tra i vari architetti è spesso difficile e contraddittore. Musica II consulta i maggiori artisti del tempo e alla fine affida i lavori a Donato Bramante, che nel suo progetto opta per un edificio a pianta centrale, a cruce greca, caratterizzato da una grande cupola emisferica posta al centro del complesso. Il 18 aprile 1506 Giulio II colloca la prima pietra della nuova Basilica Vaticana. Bramante inizia a demolire le vecchie mura, cominciando dalla parte del presbiterio dell'antica basilica, suscitando molte polemiche. tra i fedeli. Chi poteva assistere all'evento narra di uno spettacolo affascinante e tremendo per il quale questo architetto fu sovrannominato maestro ruinante. Brunante inizia gli scavi anche per le nuove fondazioni e costruisce i quattro piloni uniti da quattro grandi arconi diretti a sorreggere la cupola ponendo così le premesse di quella che sarà una parte fondamentale della struttura della futura basilica. La morte di Papa Giulio II nel 1550 1513 alla quale fece seguito quella dell'architetta nel 1514 fermò di fatto il cantiere. Leone X nel 1514 chiama a succedere al Bramante Raffaello Sanzio affiancato da Giuliano da Sangallo ed ecco il primo cambio di scena. Raffaello preferisce ritornare ad un impianto di tipo basilicale con un corpo longitudinale a tre navate. Alla morte di Raffaello il Papa nel 1520 nomina Antonio Sangallo il Giovane come primo architetto e questo ritorna insieme a lui. insieme a Baldassare Peruzzi, ad una soluzione a pianta centrale come quella del Bramante. Negli anni che seguono, egli termina il presbiterio e porta avanti in maniera decisa il braccio meridionale, ma il terribile Sacco di Roma del 1527 ferma la sua azione. Dopo un periodo di stasi causato dalle pesanti conseguenze del Sacco di Roma, Papa Paolo III Farnese, intorno al 1538, fa riprendi lavori chiamando di nuovo a dirigerli. Antonio da Sangallo ai giovani. Questa volta l'architetto cambia il suo progetto con una sintesi tra la soluzione a pianta centrale e quella a croce latina, innestando alla parte centrale un avoncorpo affiancato da due altissime torre campanarie ed una cupola molto innovativa. Per cominciare il papa del suo progetto appronta un grandioso e costoso modello ligno ancora oggi conservato nella basilica. Antonio da Sangallo rialza inoltre il pavimento della basilica creando così le condizioni per la realizzazione delle grotte vaticane. Inoltre crea una grande parete divisoria tra la nuova struttura in corso d'opera e la parte della navata della vecchia basilica per permettere uno svolgimento più idoneo delle funzioni religiose che qui erano continuate. Il Sangallo muore nel 1546 e Paolo III chiama Michelangelo che ha già 72 anni. Quest'ultimo ribalta un'altra volta il progetto tornando alla prima ispirazione di Bramante di una chiesa a croce greca. però preceduta da un pronamo. Su di essa inizia ad elevare la sua grande cupola che alla sua morte nel 1564 però arriverà solo al tamburo e la cupola poi rimase così per più di vent'anni. Nel 1588 Sisto V affida finalmente a Giacomo della Porta, affiancato da Domenico Fontana, il completamento della cupola. Questi modificano l'originale impostazione di Michelangelo di una cupola perfettamente semisferi con una più arcuata verso l'alto. In un tempo record di meno di due anni, nel 1590, egli porta a compimento l'opera come la possiamo oggi ammirare. E arriviamo all'ultima fase di realizzazione della Basilica. Nel 1603 la Basilica ha già il suo cuore nella croce greca realizzata da Michelangelo sul quale ora si innalza l'immensa cupola completata dal della porta. Papa Clemente VIII Aldobrandini affida a Carlo Madenno il completamento dell'opera e Paolo V Borghese due anni dopo, nel 1605, spinge il Madenno a trasformare la Basilica in una a croce latina, prolungando il nucleo centrale di Michelangelo con una grande navata. Alla base di questa scelta, la necessità di accogliere agli interni della Basilica il popolo di Dio in maniera più adeguata, seguendo le indicazioni emerse dal Concilio di Trento, conclusosi nel 1563, che aveva posto le basi della riforma cattolica. Maderno realizza pertanto un prolungamento articolato in una navata centrale con due minori, nelle quali si apriranno cappelle e altari. Ma Maderno pone mano anche alla facciata, fino al momento trascurata, realizzando una potente ma armoniosa sequenza di colonne, lesene e aperture conchiusa sull'attico da 13 grandi statue dedicate al Cristo, a San Giovanni e agli Apostoli. La Domenica delle Palme del 1615, la Basilica si presenta per la prima volta nella sua veste completamente rinnovata. Paolo V, orgogliosamente, consegna ai cittadini di Roma il massimo Tempio della Cristianità, terminato nelle sue strutture. esterne ma già avviato ai futuri abbellimenti al suo interno. Ma dopo di ciò Papa Paolo V vuole inoltre che alla facciata siano aggiunti due campanili laterali. Tuttavia quest'operazione si rivelerà problematica per una serie di problemi geologici emersi nelle fondazioni di questa parte della chiesa e pertanto la costruzione di questi campanili si interromperà nel 1622. Nei 60 anni che seguono, sotto i pontificati di Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII, si assiste da un lato al completamento della facciata della piazza davanti alla basilica e dall'altro alla decorazione e realizzazione di grandi opere all'interno della basilica. Urbano VIII Barberini consacra la basilica nel novembre del 1626. Nel 1629, alla morte di Carlo Maderno, Urbano VIII nomina Gian Lorenzo Bernini il nuovo architetto della fabbrica di San Pietro. Il nuovo papa, fortemente colpito dalle capacità di Bernini, in particolare nel 1633, gli affida la realizzazione del baldacchino di San Pietro da porre sotto l'immenso spazio della cupola che poi diventerà il cuore della basilica. Segue per lo stesso Bernini un periodo di grandi realizzazioni che ne confermeranno la sua genialità barocca. Tuttavia, in uno dei suoi primi incarichi, proprio Bernini incappa in una situazione difficile che avrebbe potuto nuocere la sua carriera. Nel 1638 gli è chiamato a completare le torri campanarie iniziate dal Maderno. Però Bernini ha in testa di fare dei campanili più elaborati e più alti. E nel 1641 la prima torre campanaria, quella meridionale, viene finalmente portata a termine. Purtroppo, in breve, fanno la loro comparsa sulla facciata della Basilica alcune preoccupanti crepe, forse dovute al peso eccessivo del nuovo campanile, e Urbano VIII fa interrompere i lavori. E nel 1646 il nuovo Papa, Innocenzo X Fanfili, decise di far abbattere quanto fatto dal Bernini e di torri campanarie non se ne parla più. E arriviamo alle ultime tappe di questa grande opera. Alessandro VII nel 1656 chiede a Bernini di trovare una nuova sostituzione alla piazza antistante la Basilica, al cui centro nel 1586 Sisto V aveva fatto spostare l'obelisco di Caligola. Alla base di ciò la necessità di venire incontro alle esigenze dei riti e delle liturgie come quella della processione del Corpus Domini e di avere un luogo capace di accogliere in un unico grande braccio migliaia di fedeli. 167 Bernini completa la nuova piazza con due grandiosi colonnate e al loro coronamento sono inserite ben 140 statue di santi che accolgono e abbracciano idealmente i pellegrini. All'interno della basilica nel frattempo si completano le dichiarazioni e le capolazioni. In particolare Bernini nel 1656 inizia nell'abse di fondo della basilica una grandiosa composizione barocca che racchiude al suo centro una preziosa reliquia, la cattedra di San Pietro, questa poi chiusa in alto da una fantastica gloria di anni. angeli che fra nuvole e raggi saettanti volano intorno ad una vetrata che porta al suo centro la colomba dello Spirito Santo. Nei secoli successivi, nuovi monumenti funobri e statue commemorative vengono aggiunte nelle navate e nelle cappelle laterali. E così si conclude la lunga e meravigliosa e tormentata storia della Basilica di Sampietro che ha fatto arrivare a noi, in tutta la sua bellezza, questo luogo unico e al mondo. Qui termina la nostra prima puntata. Vi do appuntamento alla prossima che sarà dedicato alla visita di questa meravigliosa basilica.