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Riassunto Capitolo 19: Temi e Personaggi

ciao sono patrick zeni oggi vediamo il riassunto del capitolo 19 a tutti coloro che hanno acquistato il mio libro consiglio di utilizzare il riassunto breve per ricostruire la trama complessiva del romanzo è quello dettagliato per individuare immediatamente attraverso la suddivisione sequenze le scene fondamentali della storia riuscirete così a capire e ricordare facilmente tutto il romanzo se avete domande vi trovate su instagram in bocca al lupo la narrazione si apre con una similitudine riguardante l'idea di far trasferire in un convento lontano da pescarenico fra cristoforo il narratore paragona la nascita di questa idea all'origine di un erbaccia all'interno di un campo mal coltivato in entrambi i casi infatti non si è in grado di spiegare la provenienza dei due elementi in altre parole i narratori ci spiega che non possiamo sapere se tale idea sia avvenuta spontaneamente al conte zio oppure se sia nata dietro suggerimento di suo nipote ossia il conte attilio che durante il colloquio visto nel capitolo precedente aveva appunto suggerito in maniera piuttosto indiscreta al conte zio di far pressione sul padre provinciale per far trasferire fra cristoforo lontano da pescarenico indipendentemente dall'origine di questa idea si tratta di un'idea estremamente buona innanzitutto è confacente all'indole da funzionario di stato del conte zio incline ai maneggi politici in secondo luogo questa idea permetterebbe di salvaguardare il buon nome el onore dai casato del conte zio infatti secondo quanto gli ha riferito su nipote attilio don rodrigo avrebbe in mente di compiere un gesto clamoroso uccidendo con le proprie mani fra cristoforo in terzo luogo non si può allontanare don rodrigo invece dalle fratte perché questo corrisponderebbe come un'ammissione di sconfitta infine non si pone non minacciare l'ordine dei cappuccini un ordine che risulta indipendente e autonomo nei confronti del potere politico per tutte queste ragioni il conte zio abbraccia questa idea e pensa che sia la soluzione migliore decide di invitare così a pranzo il padre provinciale per convincerlo ad allontanare da pescarenico fra cristoforo il conte zio e il padre provinciale sono i rapporti di reciproco rispetto il conte zio infatti sa benissimo che è meglio mantenere buone relazioni con gli uomini di potere che hanno sotto il loro controllo tantissime persone e dunque sono più inclini alla sottile arte del compromesso a questo pranzo è invitata tutta una serie di personaggi altolocati che con il loro atteggiamento di superiorità aristocratica sono in grado di mettere in soggezione il padre provinciale e fargli percepire indirettamente tutta la grandezza e la potenza del casato del conte zio durante il banchetto il conte zio parla del suo ultimo viaggio a madrid dove sembra essere di casa parla della corte dei conti e duca del governo e delle corride a cui ha avuto la possibilità di assistere da un palco privilegiato tutti i convitati lo ascoltano con attenzione e dopo questo discorso il conte zio si rivolge direttamente al padre provinciale il padre provinciale inizialmente ascolta il conte zio per poi cambiare argomento e parlargli del cardinale barberini cappuccino è fratello di papa urbano viii il conte zio secondo le regole della conversazione tracce e ascolta il suo interlocutore terminato il pranzo il conte zio in vita il padre provinciale a seguirlo in un'altra stanza in modo tale da potergli parlare privatamente il conte zio fa accomodare con ogni riguardo il padre provinciale nella stanza e gli dice che ci sarebbe una questione importante da chiudere senza fare troppo rumore dopodiché gli domanda se per caso conosce un frate di nome cristoforo il padre provinciali risponde di si e subito il conte zio dice che si tratta di un soggetto turbolento una sorta di mela marcia all'interno della grande rispettabilissima famiglia dei frati cappuccini a queste parole il padre provinciale dentro di sé immediatamente si rammarica di aver tenuto per troppo tempo fra cristoforo in un convento di campagna e pensa che sarebbe stato meglio invece spostarlo spesso di convento in convento in modo tale che fra cristoforo non avrebbe avuto tempo per scontrarsi con la nobilità del luogo ovviamente il padre provinciale pensa ciò ma non lo dice e davanti al conte zio difende la reputazione di fra cristoforo allora il conte zio dice che questo fra cristoforo ha protetto renzo tramaglino un ricercato dalla legge e immediatamente il padre provinciale controbatte che proprio questo il compito dei frati cappuccini ossia stare vicino a coloro che hanno preso una cattiva strada in modo da riportarli sulla retta via il conte zio in tutta risposta dice che si tratta di una questione delicata e che potrebbero giungere alcune voci a roma e dunque il padre provinciale potrebbe ricevere delle pressioni addirittura da roma il padre provinciale ancora una volta ribatte dicendo che se si faranno le indagini si scoprirà che fra cristoforo si è avvicinato a renzo tramaglino con le migliori intenzioni a questo punto il conte zio gioca la carta del passato turbolento di fra cristoforo dicendo che in gioventù prima di farsi frate fra cristoforo non aveva condotto proprio una vita esemplare e a queste parole il padre provinciale controbatte che proprio questa la gloria della bit ossia di cambiare radicalmente vita una volta che si è diventati fratti il conte zio ormai spazientito risponde con un proverbio dicendo che l'abito non fa il monaco ma il narratore ci dice che in realtà all conte zio era venuto in mente un altro proverbio ossia che il lupo perde il pelo ma non il vizio proverbio che tuttavia il conte zio in ottemperanza della sua arte diplomatica ha preferito tenere per sé il padre provinciale risponde semplicemente che sarà sufficiente informarlo dell'errore e che lui vi porrà rimedio a questo punto il conte zio ormai innervosito dice il vero motivo che sta alla base di tutta questa discussione ossia che questo fra cristoforo è giunto a scontrarsi con suo nipote don rodrigo ad apprendere questa notizia il padre provinciale dice di essere dispiaciuto che fra cristoforo abbia provocato don rodrigo e dice che immediatamente disposto a prendere provvedimenti ma il conte zio immediatamente dice che sarebbe meglio non fare scalpore sarebbe meglio provare la questione sul nascere evitando così di coinvolgere altre persone il conte zio aggiunge che don rodrigo e giovane è fra cristoforo ha dimostrato inclinazioni da giovani e dunque spetta a loro alla loro veneranda età porre rimedio alla questione nel parlare di veneranda età il conte zio per un attimo assume un atteggiamento sincero in quanto è realmente dispiaciuto del trascorrere degli anni il conte zio suggerisce che per troncare la questione sul nascere la soluzione migliore sarebbe quella di allontanare fra cristoforo dal convento a sentire le idee il padre provinciale solleva delle deboli obiezioni immediatamente il conte zio spiega che la faccenda potrebbe degenerare e coinvolgere altre persone il conte zio spiega che si tratta infatti di una faccenda seria in quanto se don rodrigo si scontrasse pubblicamente con fra cristoforo sarebbe coinvolta l'intera famiglia e conte zio a tal proposito può vantare anche delle aderenze politiche molto importanti inoltre sottolinea il conte zio si tratta di una questione di puntiglio cavalleresco in quanto molti frati cappuccini hanno dei parenti nel mondo aristocratico i quali se dovessero sapere della faccenda potrebbero intervenire nella disputa è la faccenda potrebbe così avere delle conseguenze imprevedibili a queste parole il padre provinciale comincia a cedere e dice che effettivamente gli è stato richiesto un predicatore in un'altra città ma non vorrebbe che questo trasferimento apparisse come una punizione immediatamente il conte zio lo afferma e dice che non si tratta di una punizione bensì di una convenienza politica i cui vantaggi andrebbero tutti a favore dell'ordine dei cappuccini allora il padre provinciale ribatte che lui teme che don rodrigo sapendo della faccenda iniziassi a vantarsi in giro della vittoria e che andrebbe a discapito dell onore dell'ordine dei cappuccini immediatamente il conte zio lo rassicura che don rodrigo non verrà a sapere un bel nulla di questa faccenda è che in oltre agli occhi del paese il trasferimento di un frate in un altro convento apparirebbe come la cosa più normale del mondo il padre provinciale dunque sembra convinto e chiede che don rodrigo con chi ha almeno un gesto pubblico di amicizia nei confronti dei frati cappuccini il conte zio risponde che la cosa è data come ovvia è che dava per scontato un simile gesto in quanto nella sua famiglia sono soliti trattare con grande rispetto l'ordine dei cappuccini e dopo questo suggerisce gli affrettare il prima possibile il trasferimento di questo a fratte e possibilmente di inviare a frà cristoforo in una città molto lontana il padre provinciale risponde che gli è stato richiesto un predicatore proprio a rimini il conte zio accogliere la notizia favorevolmente e ancora una volta sottolinea di prendere il prima possibile tale provvedimento finito il colloquio il conte zio accompagna il padre provinciale fuori dalla sala ma prima per sottolineare il suo rispetto nei confronti dal padre provinciale lo riempie di complimenti cerimoniosi è addirittura gli cede il passo dopo di che si riuniscono agli altri convitati l'arte diplomatica del con di zio ha avuto successo infatti poche sere dopo giunge al convento di pescarenico un frate cappuccino da milano con un plico da consegnare al padre guardiano il plico contiene una serie di ordini tra cui il trasferimento di fra cristoforo a rim il divieto per fra cristoforo di tenere contatti epistolari con la gente di pescarenico l'obbligo di troncare ogni affare che fra cristoforo aveva in quel momento a pescarenico e l'obbligo di essere accompagnato a rimini con il fratte latore della lettera il padre guardiano attende la mattina successiva per comunicare gli ordini a frà cristoforo la mattina dopo così gli dice di prendere le sue cose e di trasferirsi a rimini fra cristoforo alla notizia è molto triste ed è soprattutto dispiaciuto per lucia agnese e renzo ma immediatamente a questo pensiero si pente della sua presunzione in quanto non sarà certo lui un povero frate a salvare queste tre persone bensì la divina provvidenza fra cristoforo prende così sport a bastoni sudario e anche il pane del perdono dopodiché accompagnato dalle fratte l'attore della lettera si dirige verso rimini a questo punto il narratore ci ricorda che don rodrigo aveva intenzione di contattare un famigerato bandito il cui nome non era scritto in nessuna cronaca dell'epoca poiché si aveva paura di eventuali ritorsioni e vendette da parte di quest'uomo luogo in questione dunque sarà chiamato l'innominato e manzoni ne ricava testimonianza attraverso gli scritti di francesco rivola e giuseppe ripamonti che pur non facendo il nome hanno parlato di quest'uomo in relazione al cardinale borromeo si tratta di un potente bandito autore di spietati diritti che si fa beffa della legge e della giustizia è che ha il proprio castello al confine tra due stati il ducato di milano è la repubblica di venezia l'innominato fin dall'adolescenza si era scontrato con i tiranni del luogo e li aveva vinti maniera spietata oppure li aveva resi suoi amici subordinati questo perché lì nominato era superiore a molti di loro e ricchezza e amicizie potenti e soprattutto era superiori a tutti per coraggio e temerarietà tutti si rivolgono a lui per le imprese più scellerate e li nominato comincia a crearsi una fama alquanto oscura dopo una serie così spaventosa di delitti atrocità nessuno è più in grado di proteggerlo nemmeno la sua famiglia con le sue potenti amicizie viene così promulgato un bando in cui li nominato viene esiliato da milano ma nel lasciare la città li nominato fa qualcosa di clamoroso in quanto lascia la città attraversando la a cavallo a suon di tromba e con un seguito di cani e nel lasciare la città si ferma davanti al palazzo del governatore al cui indirizzo rivolge tutta una serie di minacce e insulti durante il periodo dal bando denominato continua la sua attività criminosa e addirittura i principi stranieri io ordinano suo mandato tutta una serie di omicidi attorno a lui si crea così una trama oscura di delitti e alleanze segrete dopo un certo periodo però li nominato far ritorno dal suo esilio o perché il bando era stato revocato sotto pressioni di alcuni suoi amici potenti o perché ormai la sua fama e la sua potenza erano carica potersi far beffa apertamente della legge e della giustizia l'innominato però non torna a vivere a milano a si trasferisce in un castello al confine col bergamasco laddove continua i suoi spaventosi delitti circondato da una serie di bravi e di sgherri senza scrupoli in questo territorio tra i due stati i signori capiscono immediatamente che devono scendere a patti con poiché chi si oppone agli nominato finisce male dunque tutti per le loro imprese o per le loro controversie chiedono aiuto all'innominato e si rivolgono all'innominato coloro che hanno torto coloro che hanno ragione poiché temono che i propri avversari si rivolgano agli nominato prima di loro e addirittura i deboli oppressi tutte queste persone una volta ottenuto l'aiuto degli nominato divengono suoi debitori la figura degli nominato acquisisce così una fama oscura il suo nome viene pronunciato con terrore la sua figura diventa protagonista i racconti truculenti arricchiti con particolari leggendari tutti i delitti impuniti vengono attribuiti agli nominato e si pensa che abbia sicari e sgherri disseminati ovunque e che eserciti così un potere illimitato sul suo territorio il palazzotto di don rodrigo dista solo sette miglia dal castello dell'innominato e dunque è stato presto chiaro a don rodrigo di dover scendere a patti con una simile figura o quantomeno di mantenere dei buoni rapporti a tal fine in passato don rodrigo ha reso degli imprecisati servizi agli nominato in cambio dei quali ha ottenuto delle promesse di aiuto questa relazione però è tenuta segreta per la reputazione di don rodrigo e soprattutto perché il conte zio non sarebbe stato felice di scoprire che il nipote rodrigo era in rapporti con una simile figura inoltre don rodrigo non vuole compromettersi troppo in quanto vuole godere dei piaceri che gli offre la società civile don rodrigo anno le gioie che può offrirgli la vita cittadina vuole conservare l'appoggio della famiglia che vuole godere dei vantaggi che gli possono offrire amicizie altolocate per tutti questi motivi ha sempre tenuto nascosto il suo rapporto oli nominato una mattina così facendo finta di andare a una battuta di caccia a cavallo con il griso è accompagnato da quattro bravi si dirige invece al castello dell'innominato con questo concluso per l'analisi di questo capitolo ho fatto un video specifico iscriviti al canale e noi ci vediamo al capitolo 20 in bocca al lupo