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Analisi del Primo Canto dell'Inferno

Ciao, sono Patrick Sheriff e oggi vediamo il riassunto del significato letterale del primo canto dell'Inferno. La notte del 7 aprile dell'anno 1300 Dante all'età di 35 anni si smarrisce per una selva oscura e intricata così angosciosa da risultare per lui difficile da descrivere. Ai quanto a dir qual era e cosa dura esta selva selvaggia aspra e forte che nel pensier rinnova la paura. Dante non sa come sia finito all'interno di questa selva poiché quando c'è finito era pieno di sonno. Tuttavia sul far dell'alba arriva ai piedi di un colle e in cima a questo colle vede dei raggi di sole. La vista del sole e il tempo primaverile fanno sorgere in lui la speranza di potersi salvare. Così si volta e guarda la selva come un naufrago guarda il mare da cui si è appena salvato e inizia così la scalata del colle con fatica e incertezza. Mentre sale il colle, una lonza dal pelo maculato, agile e snella, si para dinanzi a lui. Dante inizialmente è spaventato, tuttavia avendo visto i raggi del sole ed essendo in primavera, Dante sente dentro di lui una speranza ed è convinto di poter oltrepassare la lonza. L'animale però lo spinge più volte indietro, come se non bastasse, di fronte a Dante compare. un leone così rabbioso da far tremare l'aria ed infine compare anche una lupa famelica così magra da sembrare carica di ogni bramosia. A questo punto Dante perde ogni speranza di riuscire a raggiungere la cima del colle e comincia a indietreggiare verso la selva. Mentre sta indietreggiando verso la selva Dante vede in penombra la figura di un uomo e chiede aiuto. aiuto a questa figura e poi gli chiede se si tratti di un uomo vivo o dell'anima di un defunto. La figura risponde di non essere più un uomo, di aver avuto genitori lombardi e di essere originario di Mantova. Poi si presenta come Virgilio, il poeta latino vissuto ai tempi di Cesare e Augusto durante il paganesimo e autore delle Neide. Poi Virgilio rimprovera Dante in quanto Dante sta tornando indietro nella selva mentre Dante dovrebbe proseguire verso la cima del colle, principio di ogni salvezza. Dante guarda con ammirazione Virgilio e gli dice di considerarlo il poeta più grande mai vissuto e che per lui è un maestro e modello di stile poetico. Poi Dante si giustifica con Virgilio spiegandogli che non gli è stato possibile. scalare il colle perché ha incontrato una luppa e chiede aiuto a Virgilio affinché possa superare questo ostacolo ma Virgilio gli risponde che per salvarsi la vita dovrà fare un altro viaggio e che non è possibile superare la luppa che un animale pericoloso e malefico insaziabile che uccide chiunque incontri. Tuttavia un giorno arriverà un veltro ossia un cane da caccia che causando molto dolore e sofferenza alla luppa la ricaccerà dentro l'inferno da cui proviene. Questo Veltro non avrà alcun interesse per i beni materiali e sarà interessato esclusivamente a quelli spirituali. Inoltre come patria non avrà nessuna città in particolare. Il Veltro salverà la patria nello stesso modo in cui l'hanno salvata gli altri eroi che si sono sacrificati. per essa, quali ad esempio gli eroi troiani Eurialo e Niso, la regina dei volsci Camilla e il re dei ruttuli Turno, tutti personaggi cantati da Virgilio nelle Neide. Poi Virgilio invita Dante a seguirlo e gli spiega che dovrà tenere un viaggio per i tre regni dell'Oltretomba, vedrà così le anime dei dannati nell'inferno, le anime dei penitenti nel purgatorio e quelle dei beati. nel paradiso. In paradiso però Virgilio non sarà più la sua guida ma Dante avrà una nuova guida ossia Beatrice. Questo perché Virgilio essendo stato pagano non ha il permesso di entrare nel regno dei cieli. A queste parole Dante prega Virgilio di fargli da guida perché è ansioso di vedere le pene dei dannati e di vedere la porta di San Pietro. Così Virgilio inizia a muoversi e Dante lo segue. Allor si mosse e io li teni dietro. Con questo concluso, se ti interessa questa serie e vuoi che continui, fammelo sapere, iscriviti al canale, condividi il video e noi ci vediamo al secondo canto, in bocca al lupo.