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La Prima Guerra Punica: Conflitto e Vittoria

Ave Legionari, la prima guerra punica, se ne parla poco, è invece il primo grande confronto tra Roma e Cartagine, che ha inciso sulla storia in maniera determinante e ha portato Roma verso nuove prospettive. Parliamo della prima guerra punica, subito con la descrizione, vedrete che sarà un racconto straordinario. Musica Visto che parliamo della storia romana, non possiamo dimenticare questo prodotto per chi ama la storia dell'antica Roma, cioè il vessillo della decima legione fedelissima di Giulio Cesare. La legione con cui ha conquistato le Gallie, con cui ha affrontato la guerra civile, con cui è diventato grande. Questo è il vessillo, l'animale che rappresentava i legionari della decima legione di Cesare. Qui vi metto anche il link... Per vedere il documentario sulla Decima Legione, se volete approfondire questa storia meravigliosa di questi potentissimi e gloriosi legionari, e sul sito Expo Italy Art, se volete, trovate nel negozio online la possibilità di acquistare il vessillo della Decima Legione riprodotto magnificamente su tela. E però la nostra storia non è... al tempo di Cesare, siamo molto prima all'inizio della Repubblica Romana, il primo grande confronto con Cartagine, cioè la prima guerra punica. Anzitutto per capire dobbiamo vedere la cartina e dobbiamo comprendere, fare una sorta di fotografia all'inizio del conflitto. Roma è, in realtà, in questa fase, è una potenza militare, politica, economica, italica. E praticamente Roma è una enorme e sviluppata città, domina tutto il Lazio e poi tra colonie, confederati, alleati e quindi diciamo tutta una confederazione italica domina il territorio degli Etruschi, comanda sulle zone dei Sabini e dei Volsci, comanda presso altre popolazioni ed è alleata per esempio dei Marsi. o delle popolazioni che abitavano l'antica Puglia. Quindi è chiaro che è riuscita a creare una forte confederazione italica ed è indubbiamente la leader della penisola italica. E i confini della Repubblica Romana in questo periodo, a nord, sono all'altezza del Piceno, le odierne Marche, dove dall'altra parte ci sono i Galli Senoni, e a sud sono le città greche, le città greche marittime, commerciali. che ovviamente riflettono la potenza greca nel sud Italia. Quindi Roma è una potenza territoriale italica in continua ascesa e in continua espansione. Dall'altra parte abbiamo Cartagine. Cartagine era un impero molto più antico rispetto a quello romano. Cartagine viene fondata dai coloni fenici che avevano capitale Tiro, E ovviamente fondano Cartagine, che diventa praticamente il centro di un impero, ma questo è un impero marittimo, basato sulla flotta, un impero commerciale, che aveva diverse basi nei principali porti del Mediterraneo e da Cartagine si decideva la politica estera e la politica commerciale. Cartagine comandava vaste zone del Nord Africa, aveva il controllo di una vasta fetta della Sicilia occidentale e di una vasta fetta della Sardegna. Quindi vedete che anche Cartagine ha le sue belle zone di influenza, importanti geopoliticamente. Poi un altro attore importante è Siracusa. Siracusa era una città-stato, era anche lei una potenza commerciale, militare e la sua influenza andava ben oltre la città, ma in tutto il territorio circostante. Possiamo dire che la Sicilia orientale era praticamente dominata da Siracusa, era un attore importantissimo della Sicilia, che spesso contendeva territori proprio con i cartaginesi. E l'ultimo protagonista sono le città greche del Sud Italia, erano diverse, Taranto è la storica capitale, erano città fiorenti nei commerci, nella cultura, anche a livello militare, avevano in mano dei punti focali del commercio marittimo, quindi le città greche del Sud Italia hanno una grande importanza nel Mediterraneo di questo periodo. Allora, questa è la situazione con i vari protagonisti, i loro equilibri, le loro zone di influenza. E tra l'altro c'è una cosa importante che non dobbiamo dimenticare. In realtà, Roma e Cartagine non sono state sempre nemiche, anzi... Fin dagli albori delle rispettive storie di Roma e di Cartagine erano stati fatti diversi trattati tra Roma e Cartagine, c'erano stati degli accordi molto precisi, definiti, antichissimi. Volendo riassumere, erano degli accordi che definivano delle zone di influenza. Alcune zone di influenza, ovviamente l'Africa del Nord e la Sicilia appartenevano a Cartagine, altre zone erano prettamente romane, quindi i cartaginesi ci potevano andare a commerciare. Altre zone a metà potevano essere utilizzate solo in caso di emergenza, cioè c'erano diversi accordi e diverse alleanze tra Roma e Cartagine per regolare i rapporti, le zone di interesse, le zone di influenza, più trattati per cui Roma e Cartagine più volte erano alleati, amici, collaboravano, non sono stati sempre nemici. E allora che cosa succede? In una situazione del genere con Roma e Cartagine che stipulano anche accordi, però c'è a un certo punto una evoluzione della situazione, che sono le guerre pirriche. Cioè Roma si espande sempre di più verso il sud Italia, sicuramente c'è una volontà espansionistica da parte di Roma e quindi si arriva a un certo punto al conflitto tra la Repubblica Romana e le città greche del sud Italia, specialmente Taranto. Siccome le città greche di per loro non hanno un esercito, Taranto chiama Pirro il re dell'Epiro, che volendo anche in un certo senso emulare le gesta di Alessandro Magno, sbarca con il suo esercito nel sud Italia e comincia una guerra contro Roma, famose guerre di Pirro. Le guerre di Pirro, riassumendo, si possono toccare e riassumere in tre battaglie. C'è la prima grande battaglia tra i Romani e Pirro, la battaglia di Eraclea. dove Pirro, che porta anche gli elefanti che i romani non conoscevano, sconfigge l'avversario. C'è poi la battaglia di Ascoli, di Ascoli-Satriano, dove Pirro vince ma veramente di misura. È la famosa battaglia dove si dice vittoria di Pirro, perché vince ma con un tale dispendio di uomini che praticamente era rovinato. E poi c'è la battaglia di Malevento, dove i romani finalmente vincono Pirro. e ribattezzano quella città Benevento, e questo segna la vittoria dei Romani contro Pirro. Quindi, dopo l'episodio di Pirro, dopo la vittoria dei Romani contro Pirro, cosa succede? Che i Romani conquistano praticamente Taranto e si espandono sia in Puglia che in Calabria, quindi arrivano in tutta l'Italia meridionale. E allora cosa succede? Che Roma non è più solo una potenza militare. italica territoriale, ma aspira a diventare una potenza marittima e commerciale, proprio perché adesso ha le coste e i porti del Sud Italia e se deve diventare una potenza marittima e commerciale va direttamente contro gli interessi di Cartagine, che anche lei è una potenza marittima e commerciale. Ecco perché con questa evoluzione nel corso dei decenni della situazione Roma e Cartagine sono sull'orlo del conflitto. Roma e Cartagine quindi adesso sono praticamente l'una contro l'altra. Sia Roma che Cartagine ora vogliono il controllo del Mediterraneo, del mare, dei commerci. E allora qual è il casus belli? Cioè il motivo per cui si scatena la guerra? Casus belli nasce sostanzialmente parte da Siracusa. Siracusa, questa città-stato potente e importante, era governata da un tiranno che si chiamava Agatocle. Agatocle utilizzava dei mercenari che si chiamavano Mamertini. Erano dei mercenari della Campania che si ritenevano figli di Marte, quindi dei guerrieri, che venivano utilizzati da Agatocle. Quando Agatocle muore, allora i Mamertini, lasciati sostanzialmente liberi e in maniera assolutamente illecita e violenta, conquistano la città di Messana, odierna Messina. La conquistano, la deruvano, stuprano le donne, cioè fanno veramente delle violenze orribili. E cominciano, una volta conquistata Messina, a battere e razziare tutte le zone circostanti. anche le zone di Siracusa. Allora il nuovo tiranno di Siracusa, che è Gerone II, organizza l'esercito siracusano, muove militarmente contro questi mamertini e li sconfigge. Li sconfigge in una battaglia, la battaglia di Milazzo, dove i mamertini subiscono pesanti perdite. Allora i mamertini, che sono rimasti a Messina, cosa fanno? Chiedono aiuto ai cartaginesi e i cartaginesi sono ben contenti di mandare il loro aiuto militare, perché così possono mettere un contingente militare a Messina, che è in un luogo strategicamente fondamentale per il controllo della Sicilia, ed è a un passo dalla Calabria che è romana. Quindi loro convincono i Mamertini ad accettare un presidio cartaginese a Messina e mettono piede in una città importantissima. Però dopo poco tempo... Mamertini e Cartaginesi dentro Messina cominciano a litigare. E allora i Mamertini cosa fanno? Chiedono aiuto anche ai Romani. Quindi i Mamertini si può dire che proprio attirano i Romani e Cartaginesi l'uno contro l'altro. I Romani cominciano nel Senato a dibattere cosa bisogna fare. Alcuni dicevano non possiamo aiutare i Mamertini perché hanno conquistato Messina con la violenza, perché dovremmo aiutare dei mercenari violenti predoni. Dietro questo c'è anche la volontà di non andare in guerra con Cartagine, perché avevano paura che una guerra contro Cartagine avrebbe compromesso l'economia e i commerci. Un'altra parte del Senato invece fa questo ragionamento, dice se noi lasciamo fare i cartaginesi e quindi questi rimangono a Messina, probabilmente attaccheranno Siracusa, conquistano Siracusa, conquistano tutta la Sicilia e noi ci ritroviamo. I cartaginesi a un passo dalla Calabria e quindi così i cartaginesi diventano troppo potenti e troppo vicini. Dobbiamo combattere Cartagine. Allora nel Senato non si riesce a trovare una soluzione e a un certo punto ci si rifà le assemblee popolari, quindi si ascolta la voce del popolo. Il popolo in quel momento è composto prevalentemente da commercianti, piccoli imprenditori, gente che vuole fare fortuna. che ha gola di conquistare la Sicilia, i suoi raccolti, i porti, quindi a furor di popolo si decide per la guerra contro Cartagine, cioè la guerra contro Cartagine è fortemente e chiaramente voluta dal popolo romano che si vuole espandere, che vuole conquistare ed espandersi a livello commerciale e militare. A questo punto, a furor di popolo, i romani mandano un console, questo console si chiamava App, Appio Claudio Caudice e Appio Claudio Caudice viene mandato con una flotta e dell'esercito per liberare la città di Messina. Arriva Messina, scaccia il contingente cartaginese e combatte e sconfigge un altro contingente di Gerone II, un contingente siracusano. Occupa Messina e a questo punto questi primi conflitti vengono considerati l'inizio della prima guerra punica. La prima fase della guerra punica è territoriale. I romani conquistano la Sicilia con le proprie legioni. E allora la cartina ci aiuta a capire i loro movimenti. Sostanzialmente abbiamo già detto, cacciando il contingente cartaginese e sconfiggendo i siracusani di Gerone II, conquistano Messina innanzitutto. Dopodiché cominciano con le loro legioni ad avanzare seguendo la costa orientale della Sicilia e avanzano verso Meridione. sconfiggono tutti i contingenti sia cartaginesi che siracusani che trovano, a un certo punto per proteggere la loro avanzata su un fianco entrano leggermente nell'entroterra siciliano e combattono vincendo e conquistando la città di Adrano e la città di Centuripe dopo un breve assedio. Poi continuano la loro discesa verso sud, obiettivo Siracusa, ottengono la resa di Catania, quindi un'altra roccaforte importante, e alla fine assediano Siracusa, guidata da Gerone II. L'assedio è molto duro, ma dura in realtà un paio di mesi. Gerone II si rende conto che i romani sono più potenti, capisce e ritiene che loro potranno vincere la guerra, quindi diventa alleato dei romani e accetta anche di consegnare rifornimenti, armi, viveri ai romani, quindi un alleato molto importante, perché uno dei principali problemi degli entrambi gli eserciti per la campagna di Sicilia sono i rifornimenti per i soldati. Conquistata Siracusa, che però viene lasciata diciamo in gestione autonoma a Gerone II, i romani hanno piazzato un bel colpo e l'ultimo grande intervento militare è nell'entroterra. A partire dalla città di Enna puntano verso la città di Agrigento, perché Agrigento era fondamentale per ricevere, per far sbarcare le navi con i rifornimenti. E allora... Con 20.000 uomini i romani assediano Agrigento, fanno un assedio durissimo. I cartaginesi mandano una flotta per cercare di liberare Agrigento al comando dell'ammiraglio Annone. E allora i romani che stanno assediando Agrigento a loro volta sono assediati da Annone e si salvano e vincono perché creano prima delle fortificazioni per assediare Agrigento e poi delle fortificazioni per difendersi da Annone. Un po'quello che farà Cesare ad Alesia, ma molti secoli prima. E alla fine i Romani vincono, alla fine dimostrano la loro superiorità netta nelle battaglie campali terrestri, conquistano Agrigento e quindi la Sicilia diventa la prima grande conquista territoriale dei Romani fuori dalla stretta penisola italica. La Sicilia a questo punto appartiene quasi totalmente ai Romani. Siamo però a un punto in cui la guerra deve conoscere un'evoluzione. Bisogna combattere adesso sul mare. Perché? È vero che i Romani hanno conquistato la Sicilia, tra l'altro in due anni l'hanno conquistata, però non riescono a mantenerla, perché Cartagine con la sua potentissima flotta può attaccare le città che si alleano con i Romani. Quindi le città hanno paura, le città siciliane hanno paura di allearsi con i romani, se questo significa costantemente essere attaccati dalla flotta cartaginese. Inoltre i cartaginesi possono imporre dei blocchi navali, quindi bloccare i rifornimenti. Quindi finché i cartaginesi comandano sul mare la guerra non finirà mai. E allora i romani capiscono che devono combattere sul mare. Però hanno un bel problema, un problema proprio militare. I romani erano, si dice, navigatori di acqua dolce, cioè sapevano navigare nei fiumi, ma non avevano la minima esperienza, non avevano importanti flotte, non avevano neanche una marina militare, non esisteva, non ne sapevano nulla. Mentre invece i cartaginesi da secoli erano grandissimi navigatori, combattevano sul mare benissimo, quindi c'era un divario di cultura militare straordinario. Il pronostico era met... direttamente a favore dei cartaginesi, che erano convinti di vincere. E allora cosa succede? Qui dobbiamo riassumere, ma cosa succede? I romani cercano di colmare il divario e a un certo punto riescono a sequestrare alcune navi cartaginesi a largo di Milazzo. Prendono le navi cartaginesi e le studiano per cercare di capire come si fanno bene le navi. Quindi copiano letteralmente dai cartaginesi, cercano di apprendere tutto quello che possono. e danno l'incarico ad alcuni alleati greci che vivevano nel sud Italia, alleati dei romani, di costruire la prima grandissima flotta da guerra. E allora vengono costruite in questa prima fase 105 remi e 23 remi da guerra, cioè una flotta gigantesca per i romani. Attenzione però! I romani sanno che nonostante questa grande flotta sono ancora più deboli sul mare, non hanno la stessa esperienza dei cartaginesi. E allora copiano probabilmente un'idea siracusana, copiano un'idea che è il celeberrimo corvo. Cos'è il corvo? Si tratta di una passerella che veniva montata sulla prua di una nave che alla fine aveva un uncino. E allora cosa accadeva? La nave romana poteva accadere. accostarsi alla nave cartaginese, faceva calare violentemente questa passerella, l'uncino teneva la passerella bloccata e allora i romani attraverso la passerella potevano abbordare la nave nemica, quindi il combattimento si trasformava da navale in terrestre dove i romani sapevano di essere nettamente più forti. Allora con questa nuova flotta e con questa nuova idea straordinaria e rivoluzionaria si arriva al primo grande conflitto navale. la battaglia di Milazzo e qua c'è il link per vederla nel dettaglio. Nella battaglia di Milazzo il console Gaio Duilio affronta i cartaginesi guidati da Annibale e Giscone, i cartaginesi vedono questa novità ma all'inizio neanche capiscono che cos'è, sono sicurissimi di vincere, e invece con l'utilizzo del corvo Gaio Duilio stravince la battaglia. La battaglia di Milazzo umilia i cartaginesi che rimangono con gli occhi spalancati perché i romani in pochi anni hanno colmato un divario di secoli, si sono aggiornati rapidissimamente, quindi non credono ai loro occhi. La battaglia di Milazzo cambia le sorti della prima guerra punica. Ci saranno delle altre battaglie navali minori, bisogna ricordarne due, la battaglia di Sulci vicino alla Sardegna dove vincono i romani e la battaglia di Tindari in Sicilia, di nuovo vittoria romana. Quindi a questo punto i romani sul mare stanno cominciando a vincere sempre di più. Continuano a vincere e sull'onda di queste vittorie cominciano a concepire il colpo finale, cioè l'invasione del Nord Africa, andare direttamente contro Cartagine. Allora preparano di nuovo una gigantesca flotta I cartaginesi però se ne accorgono e cercano di fermare la flotta romana e si arriva allora a un'altra enorme battaglia navale, la più grande battaglia navale di tutti i tempi, di tutta la storia umana, la battaglia di Capo Etnomo vicino alla Sicilia, dove 360 navi da guerra romane con 140.000 soldati combattono contro altre 350 navi da guerra cartaginesi da parte loro 150.000 soldati, cioè una battaglia navale gigantesca. Sul mare c'erano più di 250.000 uomini, si tratta veramente del più grande conflitto navale dell'intera storia umana. E lì che cosa succede? Qui vi metto il link per vedere la battaglia di Capo Ecnomo nel dettaglio. Comunque, riassumendo, inizialmente i cartaginesi... fanno finta di arretrare per attirare le navi romane in una trappola. Il piano sta anche funzionando, ma si allontanano troppo, alcune navi iniziano a fuggire veramente perché i romani sono agguerriti e i romani fanno una sorta di contropiede per cui riescono con delle navi di rinforzo a sconfiggere la flotta cartaginese. E allora, con la battaglia di Capo Ecnomo stravinta dai romani, si pensa che la prima guerra punica sia ormai netta. nettamente a favore di Roma e tutto è pronto per l'effettiva invasione del Nord Africa. Siamo dunque arrivati all'invasione dell'Africa da parte di Roma, che sembra avere la vittoria in pugno. L'invasione dell'Africa viene affidata a due consoli. Il primo è Marco Atilio Regolo e il secondo si chiama Manlio Vulsone. Regolo e Vulsone sbarcano nel Nord Africa senza incontrare resistenze, perché ormai il mare è proprietà dei Romani praticamente, e sbarcano a Capo Bon, senza difficoltà. Subito l'esercito di Vulsone e di Regolo marcia verso sud, si scontra con i cartaginesi presso la città di Aspis e stravince il nemico. Allora, qui Regolo prosegue da solo perché Vulsone è tornato a Roma, Continua la sua marcia verso sud e Regolo vince nuovamente presso Adis, quindi una nuova grande vittoria romana direttamente nel cuore del Nord Africa, del territorio cartaginese. A questo punto praticamente si capisce che i romani sono inarrestabili e i cartaginesi cercano di venire a patti, mandano degli ambasciatori per chiedere la pace. Chiedono la pace, cercano di trovare un accordo, però Regolo è talmente imbaldanzito dagli successi che ha ottenuto, ritiene di avere il coltello totalmente dalla parte del manico e quindi propone delle condizioni di guerra troppo dure. Dice che devono i cartaginesi rinunciare totalmente alla Sicilia, devono distruggere tutta la loro flotta e pagare un'indenità di guerra altissima. Sono delle condizioni talmente dure che il senato cartaginese non lo può accettare. E allora i cartaginesi cosa fanno? Resistono, fanno una leva straordinaria e mettono insieme un enorme esercito di mercenari, ma soprattutto ottengono la collaborazione di un grande generale. È il generale spartano Santippo. Santippo quando arriva si rende conto che l'esercito mercenario cartaginese è veramente indietro e allora fa un'enorme riforma dell'esercito Aggiorna gli armamenti, le disposizioni, le tattiche, proprio porta la cultura militare cartaginese a un livello nettamente superiore e con questa grandissima riorganizzazione dell'esercito, l'esercito cartaginese si riprende e affronta, comandato da Santippo, il nemico Regolo nella battaglia di Tunisi. E stavolta Regolo viene amaramente sconfitto, una sconfitta pesantissima. Non solo Regolo viene sconfitto e la sua campagna ad Africa fallisce, ma viene addirittura imprigionato dal nemico, diventa prigioniero dei cartaginesi. A questo punto allora cosa succede? Diciamo che questo pezzo è anche, diciamo, molto raccontato dai romani, è anche un po'una leggenda romana. Diciamo che Regolo a un certo punto fa una promessa, promette ai cartaginesi che andrà a Roma e cercherà di ottenere la pace. Se non dovesse ottenere la pace, promette che ritornerà direttamente a Cartagine, perché lui è ufficialmente un prigioniero, e si remetterà alla volontà dei cartaginesi, quindi con un senso dell'onore altissimo. Secondo la tradizione romana, Regolo viene lasciato libero, va a Roma, si presenta di fronte al Senato, Il Senato incomincia a discutere, ma Regolo stesso dice al Senato no, Roma deve assolutamente continuare questa guerra, dobbiamo proseguire, dobbiamo ottenere la vittoria finale. E nonostante i senatori cerchino di trattenerlo, i cittadini per le strade cerchino di trattenere Attilio Regolo, Regolo per mantenere fede alla sua promessa, per mantenere fede alla parola d'onore che aveva dato, decide spontaneamente di ritornare a Cartagine dove subisce un supplizio terribile. E questo, diciamo, incarna al massimo grado l'onore romano, la parola d'onore che non può essere cambiata, il prendere un impegno e rispettarlo fino in fondo, anche a costo della vita. Quindi, con questo straordinario esempio di regolo, questo straordinario esempio di virtù romana, cosa succede? Che la guerra a un certo punto arriva a una fase di stallo. I romani hanno conquistato la Sicilia, ma non riescono... a conquistare fino all'ultimo punto perché c'è anche un grande generale cartaginese, Amilcare Barca, che nella città di Erice continua a resistere. Quindi hanno conquistato la Sicilia ma non riescono a dare il colpo finale ai cartaginesi, non riescono a chiudere la partita. I cartaginesi sono esausti economicamente, non riescono a organizzare un contrattacco, quindi rimane tutto un po'bloccato. C'è solo un'ultima iniziativa romana, e qui arriviamo alla fine della guerra, un'ultima iniziativa romana per cui ormai Roma è sull'orlo della bancarotta, non ha più soldi, e allora gli aristocratici di loro iniziativa fanno una colletta, radunano una quantità enorme di denaro che viene prestata al Senato con la promessa che gli venga restituita con interessi più bassi alla fine della guerra. Con questa colletta straordinaria... Con questa volontà degli aristocratici Roma mette di nuovo in campo una flotta gigantesca e si arriva a una grande battaglia, la battaglia delle isole Egadi, dove il generale romano Lutazio Catulo riesce nuovamente a sconfiggere i cartaginesi, gli infligge una nuova sconfitta devastante. Quindi c'è questo colpo di coda, c'è questa veramente volontà indomita da parte dei romani di vincere, una nuova vittoria. vittoria militare sul mare che a un certo punto provoca la fine della prima guerra punica. Perché? E quindi qua veramente arriviamo al finale. Siamo ormai dopo 23 anni di guerra devastanti. Cosa succede? Roma è esausta, anche Cartagine è esausta, ma Roma ha sempre quello scatto in più, ha sempre quella forza in più e soprattutto quando si arriva alle battaglie terrestri. e alle grandi battaglie navali vince, come le squadre nel campionato che vincono, combattono in classifica, però poi al derby vince Roma. E allora, visto che Roma riesce ad avere questa superiorità nell'attitudine, nell'intenzione, nel trovare finanziamenti e militare, si arriva a un accordo. Cartagine, che si rende conto che i romani sono più forti, esausti ma più forti, accetta di cedere completamente la Sicilia ai Romani, quindi rinuncia a un territorio importantissimo, i cartaginesi si rendono conto che i Romani sono più forti e allora accettano di consegnare la Sicilia al nemico, di restituire tutti i prigionieri senza alcun riscatto e pagare un'indennità di guerra. 3.200 talenti euboici, che era una cifra straordinaria, nell'arco di dieci anni. E quindi... con queste condizioni di resa termina con la vittoria di Roma la prima devastante guerra punica. Allora speriamo di aver efficacemente riassunto tutte le vicende della prima guerra punica e come sempre vi invitiamo subito a iscrivervi a Scriptamanent. Perché? Perché se adesso immediatamente ora non vi iscrivete a Scriptamanent noi facciamo una cosa, vi facciamo preparare un pranzo. Una carbonara, vedete? Voi cucinate però, a fianco, mentre cucinate, avete... A sinistra la suocera cartaginese, la moglie romana e la migliore amica di vostra moglie siracusana. Quindi mentre voi cucinate, allora cominciate e la suocera dice no però devi mettere il guanciale, quell'altra dice no ci devi mettere la pancetta, ma lì poi c'è l'amica che dice ma mi hai messo abbastanza olio, ma la padella abbastanza calda, ma quale tipo di pasta devi utilizzare? Dice no ho capito però io sto cucinando. Cioè fate fare anche a me, no? Come fate a me? Siamo qui per dare i consigli, siamo una famiglia, bisogna mettere quello, ma scusi signora mi lasci fare? Allora mo giù, stai dicendo a mia madre, non devi toccare mia madre, non voglio toccare tua madre, ma non mi fa cucinare. E l'amica, l'amica è importante, perché stai contraddicendo l'amica? E l'amica ti dice, vedi che non sa cucinare? Ti avevo detto che non sapeva cucinare, la suocera interviene, signora io non le voglio dire... Volete fare così? Musica