Nelle ultime lezioni di storia abbiamo presentato l'Europa e il mondo di fine Ottocento attraversando la crisi economica degli anni 70 e poi vedendo la rapida crescita che ne seguì in seguito all'introduzione della cosiddetta seconda rivoluzione industriale. Poi abbiamo visto il colonialismo, abbiamo visto come le potenze europee si espandono in Africa e in Asia. Ora per chiudere questa lunga pagina Di storia vorrei fare un po'una ricapitolazione di quella che è la situazione globale tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, cioè presentare la cosiddetta Belle Epoque con i suoi punti di forza e però anche con le sue pesanti contraddizioni, perché questa Belle Epoque sarà... la fase storica, tutto sommato abbastanza breve, che preparerà tutto, metterà tutto a posto in vista della prima guerra mondiale. Andiamo a cominciare.
Caffè bevuto, anche buono, Batman è presente, attento e mi guarda alle spalle come un buon eroe deve fare e parliamo di questa Europa di fine Ottocento inizio Novecento, in realtà gli anni Settanta e Ottanta dell'Ottocento l'abbiamo già visto. erano stati dominati sulla scena europea da un personaggio forte come Bismarck, il cancelliere tedesco, il responsabile dell'unificazione tedesca e poi il grande maestro di ogni mossa diplomatica in Europa perché abbiamo visto che tutte le questioni per quanto riguarda i Balcani, per quanto riguarda l'Africa insomma su tutte le grandi questioni che interessavano le potenze europee Bismarck riusciva a mettere in un certo senso il becco. Però appunto verso la fine del secolo la stella di Bismarck si offusca, un po'perché ovviamente Bismarck è diventato anche abbastanza vecchio, un po'perché c'è un cambiamento alla guida dell'impero tedesco.
E questo impero si è formato con Guglielmo I, vi ricorderete, il Kaiser che è riuscito a... guidare la Prussia a conquistare tutte le altre regioni tedesche e unificare la Germania, però questo Guglielmo I a un certo punto muore e gli succede il nipote che prende il nome di Guglielmo II, questo Guglielmo II preferisce non avvalersi più dei servigi di Bismarck, lo ritiene troppo attento agli equilibri diplomatici, poco… Ardito, poco intraprendente, un po'una palla al piede che non può permettere alla Germania di crescere e di diventare una potenza veramente importante. Se vi ricordate D'altrone Bismarck era stato anche piuttosto timido ad esempio davanti alle imprese coloniali, non le pensava poi così rilevanti. Il nuovo Kaiser, Guglielmo II, ha uno spirito molto più intraprendente e anche bellicoso per certi versi e una delle prime cose che fa è proprio licenziare Bismarck.
in modo da gestire più direttamente lui il potere in Germania. Questo Guglielmo II si presentò subito sulla scena europea con un fare molto aggressivo, addirittura non solo aggressivo ma anche irruento, anche pasticcione per certi punti di vista, dal punto di vista diplomatico quantomeno, mentre Bismarck era stato sempre attento a muoversi con grande attenzione, basando... calcolando molto bene le forze, i movimenti, le alleanze, i rapporti di forza, Guglielmo II è molto meno abile da questo punto di vista. Tant'è vero che nel giro di poco tempo quel grande sistema di equilibrio che Bismarck aveva saputo creare in Europa sostanzialmente va in frantumi, perché l'Europa si trova divisa in due grandi alleanze sempre più nette e sempre più forti, sempre più radicate.
Da una parte c'è quella che abbiamo già visto nascere che è la triplice alleanza che prende insieme Germania, Austria e Italia, quindi è quella che poi si presenterà unita alla Prima Guerra Mondiale, ripeto impero tedesco, impero austro-ungarico e Italia. Dall'altra parte si va saldando, adesso lo vedremo meglio, lo vedremo anche quando faremo la Prima Guerra Mondiale, un'altra alleanza sempre triplice e contrapposta alla triplice alleanza, questa seconda unione di paesi viene chiamata triplice intesa. e comprende Francia, Gran Bretagna e Russia. Quindi l'Europa si trova presto, un po'più subito e subito, ma un po'alla volta, divisa proprio in due blocchi.
Questo è un primo problema, una prima causa di conflittualità che poi porterà ovviamente alla guerra. C'è però un secondo problema, perché oltre a queste divisioni nette, ormai presenti in Europa, iniziano ad affacciarsi sulla scena nuove potenze extraeuropee. Gli Stati Uniti già le abbiamo visti, gli Stati Uniti sono già una potenza importante, però adesso iniziano a voler dirla loro per certi versi. Ma poi ci sono potenze nuove come il Giappone e la Cina, che sono stati asiatici in rapida crescita, il Giappone soprattutto.
che iniziano a mostrare anche loro una politica piuttosto aggressiva, militare, sono propense a muovere guerra, a occupare territori, non certo in Europa, ma quantomeno in Asia, magari in quelle zone in cui gli europei da tempo avevano messo gli occhi. Un po'l'Europa è divisa, un po'sente dei nuovi rivali che si stanno affacciando sulla scena, insomma la situazione è un po'precaria è un po'precaria e soprattutto ad essere precaria pare essere un po'alla volta la pace tra l'altro vi ho detto che questi due blocchi in Europa si vengono a formare proprio, o a rafforzare quantomeno, proprio a causa dell'intraprendenza di Guglielmo II. Il fatto che lui si muova così anche in maniera maldestra nella diplomazia preoccupa molti paesi. Bismarck, se vi ricordate, è riuscito a rimanere alleato spesso sia dell'Austria che della Russia, cercando di farne un mediatore tra questi due paesi che si contendevano spesso.
i territori slavi, i territori dei Balcani. Guilherme II non riesce più a fare il mediatore, anzi preferisce scegliere uno dei due, cioè tra Austria e Russia è portato a fare una s*****a. Vi sarete accorti che c'è un qualche piccolo problema.
Purtroppo il video l'avevo già preparato, l'avevo già addirittura caricato su YouTube fino a quando i miei studenti mi hanno scritto dicendo prof al minuto tal dei tali non si sente più nulla. Purtroppo c'è stato qualche problema nel montaggio e una piccola parte del video è stata tagliata nell'audio quindi aggiungo questo piccolo pezzo per finire il discorso così un po'alla buona, un po'improvvisato poi il video riparte e ritroverete tutto. tutto il discorso, questo prova del fatto che i video si possono fare di notte, ma il montaggio è meglio non farlo di notte perché con la palpebra carente sfuggono dei passaggi importanti. Vi stavo parlando di Guglielmo II e della sua politica estera, rispetto a Bismarck Guglielmo II come vi stavo dicendo non ha questa capacità di mediare tra le varie potenze internazionali e infatti decide tra Austria e Russia, che erano state entrambe alleate della Germania durante la cancelleria di Bismarck, decide di propendere per l'Austria e lo fa perché è convinto che la Russia resterà in qualche modo in disparte, è convinto che la Russia mai si allera con Francia e Gran Bretagna, i suoi due nuovi rivali, quindi preferisce tenere con sé l'Austria e tentare di isolare la Russia.
In realtà la scommessa si rivelerà sbagliata perché proprio questa politica così aggressiva di Guglielmo II, questa muoversi quasi con i piedi di piombo in una cristalleria dove tutto è molto delicato, farà sì che Francia e Inghilterra risulteranno molto presto preoccupate del suo atteggiamento, desiderano di allearsi più strettamente e fermeranno infatti quella che verrà chiamata l'intesa cordiale. D'altronde se vi ricordate abbiamo anche detto che Francia e Inghilterra, dopo alcune tensioni in Africa, in particolare in Sudan, si erano notevolmente riavvicinate sul finire dell'Ottocento, quindi adesso proprio si alleano e nasce questa intesa cordiale a cui poi si aggiunge nel 1907 proprio la Russia, quel paese che Guglielmo era convinto sarebbe rimasto in disparte, preferisce invece non rimanere in disparte e riesce ad accordarsi proprio con Francia e Inghilterra. Questa intesa cordiale infatti cambia nome e diventa la triplice intesa. Quindi abbiamo sullo schieramento europeo le due alleanze che poi troveremo nella prima guerra mondiale. Da una parte la triplice alleanza formata da Germania, Austria, Impero Sungarico e Italia.
Dall'altra parte la triplice intesa è già formata da Francia, Regno Unito e Russia. Ecco, quello che dovevo dire l'ho detto, adesso riprendiamo col video normale. Chiaramente triplice alleanza e triplice intesa iniziarono già ai primi anni del Novecento a guardarsi storto, diciamo così, e a stuzzicarsi reciprocamente.
Stuzzicarsi con alcune mosse un po'azzarrate che dovevano servire anche a saggiare la tenuta dei nervi del nemico. Il primo elemento di contrasto fu il Marocco. Il Marocco, se vi ricordate, l'abbiamo elencato come uno dei pochi paesi africani che all'inizio del Novecento era ancora libero, non occupato da nessuna potenza europea. Ebbene, sul Marocco aveva messo in realtà da tempo gli occhi la Francia, che aveva già l'Algeria, aveva la Tunisia, insomma col Marocco avrebbe completato la parte nord-occidentale dell'Africa.
La Francia aveva già da tempo gli occhi sul Marocco, tutti lo sapevano, però la Germania di Guglielmo II per ben due volte tenta di mettersi in mezzo ai progetti francesi perché la Francia voleva appunto prendersi in malocco ma la Germania si fa avanti proprio con l'unico scopo di creare problemi, queste due occasioni arrivano nel 1905 e nel 1911 cioè la Germania sembra essere interessata al Marocco quindi c'erano momenti di tensione. In entrambi i casi però alla fine la Germania si farà parte tant'è vero che effettivamente alla fine la Francia prende il Marocco, meglio tiene un protettorato sul Marocco che di fatto diventa praticamente una sua colonia. Il secondo elemento di frizione furono i destini di quello che era l'impero ottomano. perché, vi ricorrerete, l'abbiamo detto più volte, l'impero ottomano è ormai da molto tempo in crisi sta perdendo, tra l'altro ha perso praticamente tutti i territori in Nord Africa, è rimasto molto poco e ha però anche dei problemi interni, perché anche nella penisola anatolica, nell'attuale Turchia fa fatica a tenere in piedi la situazione, nelle zone del Medio Oriente che ancora fanno parte dell'impero ottomano fa fatica a tenere la situazione e ancora peggio fa nei Balcani perché l'Iperottomano ha ancora alcuni territori nei Balcani, quella penisola che sta sopra la Grecia per capirci.
E come abbiamo visto, già alla fine dell'Ottocento, sia l'Austria da una parte che la Russia dall'altra, avevano messo gli occhi su questi territori, che per loro erano territori appetibili. L'Austria stava a nord, aveva la Croazia attuale, ha preso un protettorato, abbiamo detto, sulla Bosnia, e vorrebbe espandersi da quella parte. La Russia è stata all'altra parte, più a oriente, però in quelle zone...
ci sono popoli di lingua slava, quindi che parlano una lingua simile a quella russa, di religione ortodossa, quindi la stessa religione diffusa in Russia e che si riconoscono come fratelli o cugini quantomeno dei russi. le due grandi potenze che adesso sono alleate con potenze diverse, perché l'Austria è alleata con la Germania, la Russia o la Francia e l'Inghilterra, sembrano volersi fare avanti in questi territori che l'impero ottomano ormai pare non riuscire più a controllare. Queste tensioni, questi problemi, questa zona a casa dell'impero ottomano diventa ancora più calda nei primi anni del Novecento, perché? Perché all'interno dell'impero ottomano si viene a formare un movimento politico nuovo che viene chiamato il movimento dei giovani turchi, questo è il nome che si dà a questo partito, a questo movimento, che vorrebbe, chiede un rinnovamento del paese, dello Stato.
Avete tenuto presente che l'impero ottomano è ancora gestito alla vecchia maniera, cioè esiste ancora una forma di assolutismo politico, non c'è un Parlamento, non c'è un Parlamento, non ci sono praticamente libere elezioni, è una monarchia a vecchio stato. Questo movimento dei giovani turchi chiede rinnovamento, chiede una Costituzione, chiede un Parlamento, chiede libere elezioni, chiede un ammodernamento dello Stato, in modo da farlo quantomeno assomigliare un po'di più alle potenze occidentali. Questo movimento dei giovani turchi rapidamente si diffonde nel paese, ha una certa presa, soprattutto si diffonde all'interno dell'esercito che nell'impero ottomano aveva un ruolo particolarmente importante e nel 1908 questo movimento dei giovani turchi, soprattutto tramite l'esercito, riesce a fare sostanzialmente una rivoluzione e ottiene effettivamente una Costituzione e un Parlamento, effettivamente una serie di riforme.
Quindi effettivamente gli obiettivi, almeno i primi obiettivi dei giovani turchi sembrano raggiunti, sembra che finalmente l'impero ottomano possa rinnovarsi, in realtà queste prime riforme hanno successo fino a un certo punto perché sì, si forma un Parlamento, effettivamente alcune cose migliorano, ma i nuovi funzionari che prendono in mano le redini dell'impero ottomano sono ancora abbastanza inesperti e soprattutto non riescono a contenere tutta una serie di spinte autonomistiche che nascono. che nascono alla periferia dell'impero. Cioè, mentre in Turchia, Istanbul e Arancara eccetera, ci sono questi giovani turchi ovviamente nei Balcani si dice beh l'occasione giusta per staccarci dall'impero ottomano per avere l'autonomia e quindi ci sono varie spinte indipendentistiche. Cosa accade infatti subito dopo?
Che le altre potenze europee che sono attorno ai Balcani tentano di approfittarsi della situazione. La prima a farlo è l'Austria. L'Austria-Hungaria, se vi ricordate, aveva ottenuto nel congresso di Berlino un protettorato sulla Bosnia-Herzegovina, quella regione che conoscete dalle cartine dove c'è Sarajevo. Allora, questo protettorato voleva dire che formalmente la Bosnia-Herzegovina era ancora indipendente, ma l'Austria la custoliva, la amministrava in parte. Ecco, nel 1908. poco dopo la rivoluzione dei giovani turchi, l'Austria annette a sé direttamente la Bosnia e Zegovina, cioè supera i limiti imposti dal protettorato e la fa propria.
Quindi già c'è un'annessione forte, questa annessione provoca subito lo scontento della Serbia. La Serbia è oggi, lo era anche allora, uno stato dei Balcani, di lingua appunto slava, di etnia slava, di religione per lo più ortodossa. che aveva la tempo messo gli occhi sulla Bosnia. La Serbia riteneva la Bosnia un proprio territorio che prima o poi sarebbe dovuto diventare serbo, si sarebbe dovuto unificare con la Serbia.
Il fatto che l'Austria la fa propria toglie questa speranza ai serbi, cosa che come vedremo creerà uno dei motivi di attrito per la prima guerra mondiale. Ma questo non è l'unico fatto che crea scompiglio perché vi dicevo 1908 l'Austria fa questa mossa, 1912 4 anni più tardi, l'Italia fa anche una mossa, sì anche l'Italia effettivamente, perché l'Italia muove guerra all'impero ottomano, non tanto perché vuole i peresiti dei Balcani, l'Italia punta alla Libia, la Libia è la nuova colonia dell'Italia dei primi anni del Novecento, ne parleremo quando faremo l'Italia più nel dettaglio, però intanto sappiate che appunto nel 1912 l'Italia prova a prendere la Libia, la Libia apparteneva ancora all'impero ottomano, era uno dei pochi territori dell'Africa ancora rimasti in mano all'impero ottomano e quindi l'Italia per prenderla deve attaccare l'impero ottomano. Questa guerra va avanti per qualche tempo e tra l'altro si combatte anche nelle isole dell'Egeo, quindi si combatte proprio davanti alla Turchia, non solo in Libia. Quindi effettivamente l'impero ottomano è in grande difficoltà. Chiaramente quando l'Italia, che era partita attaccando la Libia nel 1911, si mette ad attaccare direttamente l'impero ottomano nel 1912. le altre piccole potenze che si trovano nei Balcani pensano che sia il momento giusto per...
allargare i loro confini. Queste piccole potenze sono in particolare 5, sono la Grecia, la Serbia, il Montenegro, la Romania e la Bulgaria. 5 potenze tutte lì, 5 staterelli tutti lì più o meno nei Balcani. Questi 5 stati decidono di allearsi tra loro per attaccare insieme l'impero ottomano, che già ha in grave difficoltà perché sta subendo l'attacco italiano, con l'obiettivo quindi di cacciare definitivamente gli ottomani dai Balcani e poi spartire. i suoi territori.
Questa guerra che va sotto il nome di Prima Guerra Balcanica scoppia nel 1912, dura abbastanza poco perché queste 5 potenze balcaniche vincono abbastanza facilmente e sconfiggono l'impero ottomano. Però c'è un problema, perché poco dopo la vittoria, quasi subito dopo la vittoria, scoppia una seconda guerra, questa volta chiamata Seconda Guerra Balcanica, 1913. Combattuta proprio dalle cinque potenze di prima, Grecia, Serbia, Montenegro, Romania e Bulgaria. Perché combattono?
Perché questa volta combattono tra di loro per decidere i confini. Vi avevo detto che si erano alleati per cacciare gli ottomani, ma adesso che hanno vinto... non è che avessero i parti chiari su come spartirsi i territori ed effettivamente scoppia questa seconda guerra balcanica che alla fine si risolve abbastanza in fretta con una serie di ridefinizioni dei confini e anche con la mediazione d'Italia e Austria. Importante questo perché Italia e Austria mettono il bacon sulla questione e sanciscono anche la nascita di un nuovo stato nella zona che è l'Albania.
L'Albania viene creata su volere proprio d'Italia e Austria con lo scopo di impedire sostanzialmente alla Serbia di avere lo sbocco sul mare. Perché se vi fate presente dove è l'Albania, l'Albania è sul mare, ma era la stessa zona su cui aveva puntato gli occhi la Serbia per poter avere questo sbocco. La decisione italo-austriaca serve a non rendere troppo forte la guerra. La Serbia aveva pretese egemoniche sulla zona, voleva diventare il paese guida della zona, Austria e Italia vogliono invece tenerla calma e quindi appunto chiedono e ottengono la creazione. dell'Albania.
Questa è grossomodo la situazione dal punto di vista militare dell'Europa del tempo, una situazione in cui si iniziano già a respirare venti di guerra, ma in cui tutte queste guerre che ci sono vengono combattute, ma sono di breve durata, a carattere illimitato, riguardano solo alcune zone e tutto sommato relativamente periferiche dell'Europa, perché i Balcani non erano certo la zona più ricca e più importante dell'Europa all'epoca e la Libia tantomeno. Francia, Germania, Italia, Inghilterra, si combattono nelle guerre ma le combattono lontano da casa, quindi di per sé questo non costituisce all'epoca un grandissimo problema per questi paesi, anzi, in generale l'epoca a questi fine 800-900 è un'epoca, come vi dicevo all'inizio, un'epoca ritenuta felice, ricordata come un'epoca di progresso, di miglioramento sociale, miglioramento economico in quasi tutti questi paesi occidentali. perché l'economia cresce dopo la seconda rivoluzione industriale, perché le classi sociali più umili vedono un po'alla volta, magari a fatica, ma vedono un po'alla volta a migliorare le loro condizioni di vita al fine in Italia ne parleremo dopo tanti anni sconti a fine secolo, l'inizio del Novecento è un'epoca abbastanza positiva e felice, perché anche per gli operai, perché gli operai ottengono alcune tutele, ottengono dei buoni risultati, e questo un po'succede dappertutto, quindi cresce l'economia, cresce cresce il benessere delle classi più ricche, ma cresce, misura minore, anche il benessere delle classi più umili. Tant'è vero che sono anni, si dice, di grande coesione sociale, nel senso che in Italia, in Francia, in Inghilterra, negli Stati Uniti, sì ci sono dei gruppi che chiedono, protestano, ma i primissimi anni del Novecento sono anche un'epoca pacifica tutto sommato, di conflitti sociali ancora gestibili. che non deragliano.
Vedremo che poi sarà la prima guerra mondiale, intendo ad acuirle, a renderle molto più grave e molto più acuti, ma per ora le cose sembrano andare tutto sommato bene. Sembrano andare tutto sommato bene anche perché, ripeto, l'economia va bene e va bene anche perché le potenze europee hanno creato dei grandissimi imperi coloniali. in cui in alcuni casi ci sono materie prime, abbiamo detto, in altri casi c'è poco, ma almeno che sono disoccupati li si manda là a lavorare, cioè c'è lavoro un po'per tutti, insomma si sta relativamente bene.
Tant'è vero che in tutti i paesi del tempo questa epoca viene ricordata con espressioni felici, vi avevo già citato questa espressione di Belle Epoque. che è il modo in cui i francesi chiamano quest'età, ma in cui anche noi italiani a volte la ricordiamo in questa maniera, la belle époque, no? E se avete mai visto qualche film, l'epoca dei caffè parigini, della borghesia che va a passeggio e si sente sicura di sé, la gente, ma anche le classi umili si vestono, partecipano alle manifestazioni, gli uomini hanno il loro bel berretto, cappello e bastone da passeggio e tutti stanno bene. Un'epoca appena...
apparentemente felice e prospera, un po'la Mary Poppins se avete presente. Però ci sono anche delle contraddizioni. Come dicevo, belle e poche in Francia, in Inghilterra viene chiamata età eduardiana, dal nome del sovrano Edoardo, in America viene chiamata Golden Age, età dell'oro, insomma spesso... ci sono queste espressioni felici perché tutto sembra andare per il meglio, però come vi dicevo sotto sotto iniziano a lavorare delle spinte preoccupanti che al momento vengono sottovalutate e adesso andiamo però a vedere quali sono queste spinte preoccupanti.
sotto traccia. Quali sono queste spinte preoccupanti? Partiamo dalla Francia.
La Francia è proprio dell'espressione belle e poche in cui teoricamente tutto dovrebbe andare per il meglio. In realtà sì, molte cose vanno bene, ma ci sono delle ombre, delle contraddizioni in questa crescita e in questo sviluppo. Intanto come è messa la Francia? La Francia è una repubblica in questo momento, è la cosiddetta terza repubblica, sta vivendo la terza repubblica, la prima repubblica.
la Repubblica, ve la ricordo, era nata durante la Rivoluzione Francese, dopo la morte, il bigliontinato di Luigi XVI, la seconda Repubblica era nata invece brevemente nel 1848, vi ricordate quella in cui poi era stato eletto Presidente Luigi Napoleone Bonaparte e che poi era diventato Napoleone III. Dopo la sconfitta di Napoleone III, la battaglia di Sedan 1870, la guerra franco-crussiana era rinata nuovamente la Repubblica III. e effettivamente dal 1870 fino alla guerra mondiale sempre è Repubblica, quindi Terza Repubblica. Questa Terza Repubblica era una Repubblica in cui vigeva il suffragio universale maschile, quindi era sicuramente una delle più avanzate d'Europa, era l'unica Repubblica in questo momento tra i vari paesi occidentali europei era avere il suffragio universale maschile, quindi teoricamente doveva essere una Repubblica con una grande partecipazione popolare, in cui comunque le classi dovevano avere rappresentanza, perché anche le classi più umane, umili potevano mandare in Parlamento i loro rappresentanti e effettivamente i partiti di sinistra, quelli che rappresentano le classi più umili, in questi anni hanno discreti successi, sono in crescita e però questa crescita preoccupa molto le destre conservatrici, quei partiti, ma anche quei settori dell'esercito, della società francese che non vogliono che la Francia deragli troppo a sinistra, diciamola così, e vogliono frenare. questa avanzata delle sinistre.
Questa così tensione interna allo scenario politico porta a dei casi emblematici, il più famoso di tutti è il cosiddetto affare Dreyfus. Cos'è questo affare Dreyfus o Dreyfus se volete dirlo alla francese come sarebbe più corretto in realtà, però lo trovate detto in tutti i modi. è un caso emblematico, è stato poi anche ritratto in film, raccontato in libri, insomma è celebre nella storia francese e nella storia europea. Il primo consiglio di guerra del governo militare di Parigi ha riconosciuto l'imputato Dreyfus Alfred colpevole del reato di alto tradimento. La punizione che abbiamo inflitto a Dreyfus mostrerà al mondo come trattiamo i traditori.
Se scoprissimo che Dreyfus non è il traditore, dovremmo agire rapidamente nell'interesse dell'esercito. Colonnello, lasciate perdere. Sono loro i capi. Noi eseguiamo gli ordini.
Non voglio avere un altro affare Dreyfus. Devi lasciare Parigi per un po'. E tu? Ho l'onore di presentarvi il signor Emile Zor. Qualcuno deve raccontare questa storia.
Come ufficiale in servizio io non posso dire niente. Voi no. Ma io sì.
Accuso il generale Mercier di essersi reso complice di una delle peggiori iniquità del secolo. Accuso il generale Dio d'avere avuto le prove dell'innocenza di Dreyfus e di averle soffocate. Accuso gli esperti calligrafi di aver fatto dei rapporti fraudolenti. Traditore!
Si chiama così perché coinvolge un ufficiale dell'esercito francese che si chiamava Alfred Dreyfus. un ufficiale che era francese, di cittadinanza ovviamente, ma era anche ebreo, e già qua vi dovrebbe suonare qualcosa perché dietro c'è anche una buona componente di antisemitismo, una forte componente di antisemitismo, era ebreo ed era alsaziano. Allora l'Alsazia, dovreste ricordarlo perché ne abbiamo già parlato, è quella regione di confine tra Francia e Germania, la zona di Strasburgo per capirci, che era diventata francese nel corso dell'età moderna, ma che poi alla fine della guerra franco-prussiana, quella del 1870 in cui la Prussia aveva sconfitto la Francia, alla fine di questa guerra la Francia aveva dovuto cedere alla Prussia. Quindi era... francese da qualche secolo ormai ma la francia l'aveva dovuta passare alla germania i cittadini che erano nati lì, Drifloix era nato prima di questa guerra avevano avuto la possibilità di scegliere cioè la cittadinanza di quale stato tenere.
Siete francesi, volete rimanere francesi? Potete farlo. Volete diventare tedeschi?
Potete farlo. Trefus aveva scelto di rimanere francese, quindi era rimasto in Francia, si era trasferito ovviamente in Francia ed era diventato un soldato militare, aveva fatto carriera militare, quindi ebreo. al sassiano, tra virgolette, mezzo tedesco, perché comunque quelli che vivevano in quelle zone della Francia erano zone di confine, parlavano sia il francese che il tedesco, si sentivano un po'mezzi francesi e mezzi tedeschi.
Ecco, cosa succede a questo Dressur? Succede che attorno al 1894 quindi ultimi anni dell'Ottocento, scoppia uno scandalo perché si scopre che alcuni piani segreti, alcune informazioni segrete dell'esercito francese sono finite in mano tedesca. Cioè si viene a sapere con certezza, con prove serie, che i sedizi segreti tedeschi dispongono di informazioni segrete dell'esercito francese.
Cioè ci deve essere una spia, qualcuno che ha passato ai tedeschi delle informazioni segrete, una talpa. I tedeschi sono nemici. Perché? E'vero che non c'è nessuna guerra in atto, ma la Francia fa parte, abbiamo detto, della triplice intesa, per il momento non è ancora triplice, è solo intesa cordiale. però insomma quel blocco lì, la Germania fa parte della triplice alleanza che è un blocco nemico, quindi in pratica qualcuno ha passato delle informazioni segrete militari al nemico, caso gravissimo, è alto tradimento, chi è stato?
Questo è il dubbio che, perché la stampa viene a sapere, la magistratura francese viene a sapere di questa fuga di notizie, diciamo così, bisogna trovare il colpevole. I sospetti ricadono immediatamente. su Dreyfus, che viene accusato formalmente di essere il colpevole di questa fuga di notizie.
Perché viene accusato lui? Viene accusato lui perché ci sono alcune prove indiziali che lo indicano e poi è ovviamente il colpevole perfetto, perché è mezzo tedesco, quindi chissà se è fedele alla Francia o è fedele alla Germania, magari ha voluto mantenere la cittadinanza francese solo per poter poi vendere meglio i segreti militari. e poi pure ebreo e in francia come tutti i paesi d'europa c'era di dall'epoca non in tutti ma in molti c'è un diffuso antisemitismo gli ebrei sono ancora guardati con sospetto nonostante siano stati ormai integrati da molto tempo nella società, nell'esercito stesso e così via, vengono ancora guardati con sospetto soprattutto dalle destre, che spesso hanno caratteri antisemiti nella loro propaganda. Insomma, Dreyfus è il perfetto colpevole. Peccato che non sia affatto colpevole.
Cos'è successo infatti? I segreti militari sono stati passati ai tedeschi, questo è vero, ma non è stato Dreyfus a passare questi segreti. È stato in realtà un altro ufficiale dell'esercito francese un francese puro sangue potremmo dire, quindi non c'entravano niente gli astraziani, non c'entravano niente gli ebrei, era famiglia importante, nobile, francese, quindi capite che a volte i peggiori sono quelli che teoricamente non dovrebbero essere i peggiori, ma lo sono, un ufficiale francese che per debiti di gioco sostanzialmente si era visto costretto a passare queste formazioni e poi con l'aiuto di alcuni incontri, complici e ha creato delle prove false per far cadere la colpa su Dreyfus.
Dreyfus viene processato, al momento non si sa che queste prove sono false, sono anche prove scarse, però qualche prova c'è, viene processato con un processo molto blando, non si sta neanche tanto ad indagare e a mettere in dubbio le ipotesi accusatorie, Dreyfus come dicevo è il capro espiatorio perfetto perché la furia popolare, la furia dell'opinione pubblica si scaglia facilmente contro di lui, viene condannato, viene degradato e espulso con disonore dall'esercito e viene mandato ai lavori forzati della Guyana francese, cioè nelle colonie, viene spedito via, processato per altro talimento già tanto che non lo mettono a morte e viene mandato appunto. nella Guiana francese. Poco dopo la fine di questo processo però, un gruppo di intellettuali e di politici di sinistra francesi iniziano a premere perché ci sia una revisione del processo, perché intanto indagano e scoprono che le prove così schiaccianti contro Dreyfus non erano poi così schiaccianti, prima cosa, e poi una volta iniziano a venire fuori delle novità, per cui si capisce che in qualche modo Dreyfus è stato incassato.
gastrato. Chiedono una revisione del processo, la giustizia francese non ne vuole sapere, la giustizia militare poi perché Daifus viene processato da un tribunale militare, essendo un soldato. Insomma si va avanti per molto tempo, si va avanti per 10 anni in questa maniera con Daifus che è nelle colonie a fare i lavori forzati e però in Francia i partiti si impegnano, i giornali, alcuni giornali si impegnano molto, ci sono varie campagne di stampa.
Sicuramente ci sono anche dei momenti eclatanti. in questa lotta per la revisione del processo Dreyfus. Il momento più famoso, più celebre è quando un famosissimo scrittore francese, che studia ancora oggi in letteratura francese, che è Émile Zola, il padre del naturalismo francese, autore di romanzi importantissimi, questo Zola scrive un articolo che viene pubblicato sulla prima pagina di Un Importante Quotidiano Kissing. porta come titolo a caratteri cubitali in primissima pagina la parola, l'espressione più che parla su due parole, famosissima j'accuse, io accuso, è un articolo in cui Zola elenga tutti i motivi per dubitare della colpevolezza di Dreyfus, anzi per ritenere innocente e accusa l'apparato statale francese colpevole di aver mandato ai lavori forzati un innocente di non voler neppure correggere i propri errori quindi è un atto d'accusa fortissimo durissimo tant'è vero che ancora oggi quando qualcuno lancia un atto d'accusa veemente contro le istituzioni o contro il potere costituito si dice che fa uno jacuzzi proprio per citare questo celeberrimo articolo di Zola insomma si è avanti ripeto per dieci anni C'è Zola, ci sono tanti intellettuali che si schierano a quella parte, ci sono anche alcuni partiti di sinistra, tra cui il partito che più di tutti si impegna è il partito radicale, che è un partito in realtà di centro-sinistra, guidato da un politico che troveremo ancora, che si chiama Georges Clemenceau.
E questo Clemenceau è effettivamente uno dei capofila politici, almeno, di questa battaglia. Questa battaglia, dopo tanta pena, tante lotte e tanto tempo, viene però effettivamente vinta perché si decide di ripire il processo. Il processo sarà di nuovo lunghissimo, ci vorranno un sacco d'anni prima che Dreyfus ottenga giustizia e venga riabilitato, nel frattempo per fortuna riceve la grazia, quindi almeno torna in Francia e può aspettare gli ultimi anni del processo, almeno dall'uomo libero insomma. però effettivamente prima che la Francia gli chieda scusa, lo riabiliti, lo rintegri nell'esercito, ci vorrà molto tempo.
Quindi certo il danno fu molto grave per lui personalmente, però diciamo che la vittoria di questa grande campagna di stampa ed opinione porta a un cambiamento degli equilibri nella Francia da lì in poi, nel senso che nelle elezioni successive effettivamente Quei partiti che avevano lottato duramente per difendere Dreyfus, i cosiddetti Dreyfusardi, così verranno ribattezzati, ottengono una grande vittoria. Cioè effettivamente alle elezioni vengono premiati poi dall'elezione. elettorato e in particolare il partito radicale di Clemenceau diventa il partito più importante della scena francese, tant'è vero che Clemenceau governerà ininterrottamente dal 1899 al 1912, quindi per un quindicennio Clemenceau diventa l'uomo guida della scena politica francese e chiaramente i governi guidati da Clemenceau, essendo di centro-sinistra, sono governi anche riformisti, varano in quegli anni, nei primi anni del 1912. varie riforme che cercano di andare incontro alle richieste delle classi più umili, ad esempio si stabilisce una riduzione dell'orario di lavoro, quindi meno ore a parità di paga ovviamente e si creano le prime forme di pensione in Francia e poi il governo si scaglie in alcune battaglie contro la Chiesa Cattolica e il potere della Chiesa Cattolica, quindi comunque parte un'epoca di grandi riforme.
progressiste. Questo per dire della Francia che attraversa vari problemi, ma a un certo punto sembra sistemarli anche almeno momentaneamente. Un altro paese che vede emergere nuove forze, nuove situazioni politiche è la Gran Bretagna, il Regno Unito.
Qui diciamo che a inizio del Novecento sono al potere i conservatori, conservatori che in realtà varano anch'essi alcune riforme, la Pippa Rente. tante delle quali è una riforma in campo economico, perché il capo del governo che in questa fase si chiama Joseph Chamberlain, occhio al nome Joseph Chamberlain, per non confondere con Neville Chamberlain di cui parleremo più avanti nella storia, è un capo del governo che decide di varare per la prima volta nella tradizione economica britannica delle forme di protezionismo, l'Inghilterra era tradizionalmente libero scambista, aveva dati molto bassi perché commerciava tantissimo. Però in questa fase il governo conservatore vara delle misure protezionistiche.
Queste misure protezionistiche durano in realtà abbastanza poco perché nelle elezioni successive, attorno ai primi anni del Novecento, viene... Viene sconfitto il Partito Conservatore, perde e vanno ai poteri liberali. Questi liberali varano anche loro una serie di riforme, ma la cosa più importante a ricordare è questa, la più importante riforma che riscono a far approvare con molta fatica. realtà è l'istituzione della progressività delle imposte.
Cosa vuol dire? Noi questa cosa abbiamo già citata all'epoca addirittura di Savonarola se vi ricordate, però era abbastanza, a parte qualche appunto caso sporadico nel passato, era abbastanza inedita nell'Europa di inizio Novecento. Cos'è questa storia della progressività delle imposte?
In pratica esistevano già le tasse. sul reddito ovviamente, cioè in tutti i paesi occidentali chi guadagnava dei soldi pagava delle tasse in proporzione ai soldi guadagnati, però questo in proporzione vuol dire che il fisco prelevava una percentuale dei redditi, c'era un'aliquota si dice, cioè tu hai guadagnato 100, mi devi dare in tasse il 30%, quindi mi dai 30, e questo 30% era uguale per tutti. I liberali propongono che non si tenga un'alicota uguale per tutti, cioè il 30% per tutti ad esempio, ma che si differenzino varie alicote in maniera progressiva. Cosa vuol dire? Che chi ha redditi bassi non paghi.
pagherà il 30% di tasse, ma magari ne pagherà il 20% oppure il 10%, quindi meno anche percentualmente. Chi invece ha redditi più alti potrà permettersi di pagare non solo il 30%, ma magari anche il 35% o il 40%. 40%, questa è l'idea, quindi vogliono cambiare, riformare la politica fiscale britannica introducendo questa imposta progressiva, ovviamente chi è che viene fortemente danneggiato da questa riforma?
I ricchi, i poveri si trovano uno sconto chiaramente sulle tasse da pagare, i ricchi invece vedono aumentare il computo di tasse da pagare, quindi le classi più ambienti britanniche mettono in campo una durissima opposizione, un vero e proprio ostruzionismo davanti a questo tentativo di riforma dei liberali e in particolare alla camera dei lord che tenta di bloccare la riforma. I liberali avevano la maggioranza nella camera dei comuni che è la camera dei deputati praticamente britannica però all'epoca le leggi economiche fiscali varate dalla camera dei comuni dovevano poi essere in qualche modo approvate anche dalla camera dei lord e chiaramente nella camera dei lord sedevano i ricchi, i nobili e i ricchi La Camera dei Lord bocciò più volte le riforme approvate dalla Camera dei Comuni. Si arrivò a uno stallo molto lungo fino a quando il nuovo sovrano inglese che si chiamava Giorgio V non cambiò la legge per togliere sostanzialmente alla Camera dei Lord il diritto di veto sulle riforme fiscali.
Quindi la Camera dei Lord non poteva più opporsi e la Camera dei Comuni appoggiò. approvò la riforma fiscale e venne introdotta quindi la progressività delle imposte nel Regno Unito. Inoltre c'è un'ultima cosa importante da dire riguardo al Regno Unito.
Questi governi liberali, oltre a questa riforma fiscale, cercavano di affrontare anche il problema irlandese, perché l'Irlanda era ancora pienamente parte, tutta l'isola, faceva parte dell'impero britannico, del Regno Unito. Non aveva indipendenza come oggi, però gli irlandesi da tempo chiedevano maggiore autonomia. Gli irlandesi si sentivano assoggettati agli inglesi, ma non si sentivano affatto inglesi.
Spesso, quasi tutti erano addirittura di religione diversa, perché gli irlandesi, come sapete, sono cattolici, i britannici... gli inglesi sono invece tendenzialmente anglicani. Insomma, da tempo gli irlanesi volevano autonomia e il governo liberale decide di concedere effettivamente una certa autonomia ad Irlanda, cioè vara una legge che viene chiamata Home Rule. che doveva entrare in vigore nel 1914, poi il problema qual è?
Che scoppia la prima guerra mondiale e tutto viene sospeso. Cosa prevedeva questa riforma? Prevedeva che l'Irlanda avrebbe potuto esprimere un... proprio governo e un proprio Parlamento, pur rimanendo però interno all'impero britannico, cioè l'Irlanda non diventava indipendente, rimaneva dentro, però aveva diritto a un suo Parlamento e a un suo governo parzialmente autonomi. importante che però ripeto accontentava le richieste irlandese ma che di fatto non entra in vigore perché scopre la guerra e dopo la guerra l'inghilterra tenterà di scordarsi delle promesse fatte questo creerà dei problemi ma ne parleremo dopo la prima guerra mondiale abbiamo visto la francia abbiamo visto la gran bretagna vediamo un attimo anche l'impero austriaco perché come vedremo è molto importante sapere quello che succede in questa zona perché li scopriamo poi o lì vicino, scoprirà poi la prima guerra mondiale.
L'impero stileco come è messo? Intanto è un impero molto variegato, perché? Intanto ci sono dei centri, delle città molto avanzate per l'epoca, che sono dalle principali città europee dal punto di vista culturale, economico, commerciale, sto pensando a Vienna stessa, che è una città vivace dove ci sono grandi movimenti artistici, grandi movimenti filosofici, grandi scrittori, grandi scrittori, scrittori, c'è Freud, c'è il Circolo di Vienna, c'è di tutto, c'è Schiele. C'è Klimt, è una città forse, insieme a Parigi, la più importante città dell'epoca in Europa e non solo, poi Vienna, c'è Praga, c'è Trieste, ci sono varie città importanti, però al di fuori delle città, nelle campagne, in realtà la situazione è molto diversa perché nelle campagne ci sono ancora sistemi molto arretrati, ancora vecchi vincoli quasi feudali per certi versi nella parte più orientale e comunque anche l'agricoltura è molto arretrata quindi...
È molto ambivalente questo impero, due facce se non tre, quattro facce diverse che convivono insieme. Ma soprattutto le facce diverse, oltre che dal punto di vista economico e sociale, sono anche quelle etniche. Perché l'impero austriaco è un impero, per così dire, multietnico, in cui all'interno ci sono popoli diversi che parlano lingue diverse.
Ci sono gli austriaci, che sono di lingua tedesca, e cattolici. Ci sono i boemi. Raga, che parlano una lingua diversa, e sono di religione diversa, ci sono gli italiani. perché l'impero ostiaco comprende ancora Trento, Trieste, alcune zone istriane, eccetera, dove c'è molti italiani che parlano italiano, c'è la Croazia dove si parla croato, c'è l'Ungheria dove si parla ungherese, poi ci sono pezzi di Polonia, pezzi di altre zone, insomma è molto variegata questo impero austro-ungarico, con gruppi etnici molto diversi tra loro, che a volte addirittura rivaleggiano tra loro e si odiano, perché? si sentono assoggettati l'uno all'altro.
Ora questo problema multietnico viene affrontato, si tenta di affrontarlo una prima volta nel 1867, poco dopo la nascita dell'Italia, poco dopo la sconfitta nella, quella che noi chiamiamo la terza guerra di indipendenza, quella che porta l'Italia ad acquisire, se vi ricordate, il Veneto. Cosa succede? C'è una grande riforma all'interno dell'impero.
che cambia nome, fino a quel momento era impero austriaco, da quel momento in poi diventa impero austro-ungarico, perché cosa succede? In pratica le due nazioni, quella austriaca e quella ungherese vengono equiparate, diventano di pari grado all'interno dell'impero, di pari importanza e quindi gli ungheresi sono contenti ovviamente, gli ungheresi già nei decenni precedenti, vi ricorderete nel 1948 ad esempio, avevano spesso provato a garantirsi una indipendenza dall'Austria. in qualche modo accontentati perché l'Austria gli diceva sì, anche voi siete importanti, avete delle vostre autonomie e state alla pari con gli austriaci. Quindi questa prima riforma doveva servire a placare gli animi, in realtà ci riesce solo in parte, perché è vero che gli ungheresi sono un po'più contenti, ma le altre nazioni non vengono ugualmente accontentate, perché si premiano gli ungheresi, ma non si premiano i boemi ad esempio, non si premiano gli italiani, non si premiano i croati e così via.
Quindi è... la situazione non è del tutto risolta, anzi lo è poco, quasi per nulla. I più scontenti della situazione probabilmente erano i popoli slavi, in particolare i croati, che vi ho già citato, gli sloveni e i serbi, che è vero che la Serbia era autonoma dall'Austria, ma nei territori austriaci, anche in Bosnia, c'erano dei gruppi serbi, popoli che parlavano serbo, che si sentivano serbi, che vivevano lì. Ora, questi slavi, questi popoli slavi erano quelli che più di tutti chiedevano autonomia all'Austria, tant'è vero che già all'inizio del Novecento nascono dei veri e propri gruppi, movimenti terroristici che in queste zone tentano di organizzare degli attentati contro gli austriaci. E quindi effettivamente questi slavi premono per l'indipendenza, anche perché tra l'altro sono sottoposti al dominio non tanto degli austrici ma degli ungheresi, e questo dominio degli ungheresi è particolarmente duro.
Mi pare che nei primi anni del Novecento l'Austria stesse, Gliasburgo, la famiglia regnante in questo impero, stesse pensando a un progetto di riforma. Ci stava pensando anche se i lavori andavano avanti molto a rilento. In particolare era un arciduca di Gliasburgo, un erede al trono, Francesco Ferdinando, che si era fatto interprete, portavoce, promotore di questo progetto di riforma, che avrebbe dovuto rivedere di nuovo l'impero.
e trasformarlo da un impero bipartito a un impero tripartito. Oltre all'Austria-Ungheria si sarebbe dovuta creare una sorta di terza corona, Slava, per dare parte all'autonomia appunto anche ai serbocolati, cioè ai popoli del sud degli Slavi. Questo progetto non si concretizzerà mai e Francesco Ferdinando lo troveremo ancora perché sarà quel re del trono stiaco che verrà. ucciso a Sarajevo e la sua uccisione sarà il casus belli della prima guerra mondiale però capite che proprio queste tensioni all'interno dell'impero e nei territori slavi in particolare sono molto calde e saranno molto importanti quindi vanno anche ricordate molto bene quindi l'impero strongalico è messo così la Francia l'abbiamo vista la Gran Bretagna l'abbiamo vista la Germania qualcosa abbiamo detto all'inizio L'Italia non la vediamo perché faremo un discorso molto più preciso sull'Italia, ma la teniamo a parte.
Chi ci rimane in Europa di importante, di paese grosso, con un ruolo? Rimane la Russia. E conviene parlare un po'della Russia, perché anche qui si iniziano a muovere forze che avranno un'importanza nella storia europea durante la prima guerra mondiale e oltre. Allora, la Russia che paese è?
È un impero. Al cui capo c'è, alla cui testa c'è lo zar, che ha un potere di tipo assoluto, è ancora un potere vecchio stile, non c'è costituzione in Russia in questo momento, non c'è parlamento, c'è ancora un potere autocratico, cioè lo zar governante. governa da solo con tutti i poteri concentrati nelle sue mani, una cosa molto arretrata rispetto ai progressi che si erano avuti in tutti gli altri paesi europei. C'è da dire che anche l'agricoltura russa era piuttosto arretrata. però all'inizio del Novecento inizia a formarsi un primo parlume di industrializzazione, nel senso che in alcune città o alcune zone della Russia, in particolare a Mosca, a San Pietroburgo e nelle zone del Mar Caspo e degli Urali si formano dei primi nuclei industriali, ancora non tanta roba, però qualcosa inizia a muoversi, tanto nella Russia sapete è anche ben fornita di materie prime quindi quindi andare a creare degli impianti industriali lì era tutto sommato vantaggioso.
Come si fanno a creare queste fabbriche? Un po'ci investe lo Stato, lo Zar stesso, ma anche a investirci sono gli stranieri, cioè arrivano in Russia banche e investitori, imprenditori stranieri per lo più francesi, che vogliono investire i loro soldi lì in Russia e la Russia è contenta di lasciarli fare. Ovviamente questa prima industrializzazione e poi le condizioni di vita piuttosto misere dei contadini russi portano al formarsi dei movimenti di sinistra in Russia nei primi anni del Novecento.
In particolare vanno scelte le condizioni di vita di russi, segnalati e ricordati due partiti che si vanno formando appunto dalla fine dell'800 e all'inizio del 900. Il primo è il partito socialdemocratico operaio russo, che è un partito che si ispira all'esperienza tedesca. nasce nel 1898, è un partito che ha un certo seguito tra gli operai che lavorano in questi primi nuclei industriali, quindi nelle grandi città, negli Urali o nel Mar Caspio. È un partito che vedremo avrà un ruolo, sarà quello che guiderà la rivoluzione bolshevica, ma ne parliamo un po'più avanti. Questo è il primo partito, non grandissimo perché gli operai non sono ancora tanti, non sono ancora molti, in Russia però che che inizia già a farsi sentire. Il secondo partito, al momento più importante numericamente, è il partito socialista rivoluzionario russo o partito social rivoluzionario, lo trovate chiamato in tutti i due modi.
Questo partito è un partito che è sempre di sinistra, però non si rivolge agli operai, non è un partito di per sé marxista, ma un partito che si rivolge soprattutto ai contadini. Quindi, più che prendere a cuore, diciamo così, La situazione degli operai prende a cuore la situazione dei contadini. Tutti e due sono partiti che vanno contro lo zar, che scocciano lo zar, però sono due partiti che hanno programmi simili per certi versi, ma anche diversi per altri. Questo partito social rivoluzionario, dicevo, era molto forte nelle campagne, aveva anche caratteri in parte anarchici e in parte populisti perché se vi ricordate l'anarchismo stesso Bakunin russo e aveva avuto una certa difficoltà soprattutto in quelle zone di campagna molto arretrate, in cui non c'era ancora una forte coscienza di classe, in cui la protesta era ancora molto forte, ma solo parzialmente politicizzata. Questi due partiti però si muovono, il Partito Socialdemocratico e il Partito Socialrivoluzionario si muovono e nel 1905 avviene un fatto eclatante.
tante. Praticamente in una domenica di gennaio del 1905 circa 150.000 persone per lo più operai e contadini, si recano in marcia a San Pietroburgo camminando verso il palazzo d'inverno, sede dello zar che si chiama Nicola II in questo momento. Questi manifestanti, tantissimi, ovviamente 150.000 è un numero importante, questi manifestanti stanno marciando verso il palazzo d'inverno perché vogliono andare dallo zar per chiedergli Dei nuovi diritti hanno una sorta di petizione che hanno raccolto per chiedere allo Zar che lui garantisca dei diritti, delle concessioni, delle novità, delle riforme che vengano in conto alle esigenze di queste classi che sono versano in condizioni effettivamente disperate, difficili di vita, molto difficili. Il problema è che lo Zar non solo non vuole stare a sentire quello che questi manifestanti hanno da dire, ma manda contro di loro l'esercito che spara sulla folla.
Questa domenica passa alla storia come domenica di sangue perché si fanno molti molti feriti circa 100 morti e migliaia di feriti rimangono sul Strar e chiaramente questo ha un effetto eclatante in tutta la Russia. Questa repressione durissima ordinata dallo Tsar provoca immediatamente in tutto il paese dei tumulti, cioè la popolazione, i contadini e gli operai russi scendono in piazza per protestare contro questa repressione così dura. questa mossa così irrispettosa, irriguardosa, autoritaria dello ZA.
E questi tumulti hanno un grande successo inizialmente perché lo ZA continua a mandare l'esercito. ma l'esercito non riesce a sedare queste rivolte. Non ci riesce per due motivi.
Il primo motivo è che in realtà l'esercito non è a pieni ranghi, perché dall'anno precedente, dal 1904, la Russia sta combattendo una guerra contro il Giappone. Cioè il Giappone, quindi in Asia, in Stato Oriente, ha attaccato a sorpresa la Russia, tra l'altro senza dichiarazione di guerra. Questo, vedremo, sarà una costante del... dell'esercito giapponese ha attaccato la Russia affondando nella flotta e occupando la Manchuria.
La Manchuria è una regione che si trova tra la Cina e la Russia. Il Giappone voleva occuparla, voleva prenderla, e effettivamente attacca la Russia a sorpresa per impedire che la Russia possa ostacolarla in questo progetto di occupazione della Manchuria. Quindi il Giappone è occupato ma la Russia ovviamente a questo punto di chiara guerra scopre una guerra.
Però l'esercito non può tutto essere usato per reprimere i rivoltori. perché una buona parte dell'esercito è occupato in Asia. Quindi questo è il primo motivo. Il secondo motivo per cui lo zar non riesce a fermare la rivolta è che anche quando l'esercito viene mandato dai rivoltosi capita non raramente che l'esercito sia mutini e passi dalla parte dei rivoltosi. Insomma, la situazione sembra sfuggire completamente di mano allo zar.
Addirittura nelle grandi città russe si vennero a formare dei sovieti. Cos'erano questi Soviet? Erano dei consigli, cioè come delle assemblee, potremmo chiamarle così, di base popolari, che tentavano di autogovernarsi.
Cioè, ad esempio, all'interno delle fabbriche, cosa succede? Che tutti gli operai si riuniscono in assemblea. formano il Soviet, cioè l'assemblea permanente della fabbrica e decidono di governarsi tra di loro, di far andare avanti la fabbrica tra di loro, discutendo tra di loro ed eleggendo all'interno dell'assemblea i leader, quelli che guideranno poi l'azione. Cioè di fatto siamo di fronte ad assemblee dal basso, pre-rivoluzionari, qualcosa di simile a quello che Marx aveva ipotizzato sarebbe dovuto accadere durante la rivoluzione comunista.
Quindi la situazione sembra davvero sfuggire di mano. allo Zar, però in realtà nel giro di qualche mese le forze zariste si riorganizzano, lo Zar dà qualche concessione e effettivamente alla fine riesce a reprimere i tumulti. Quali concessioni però dà l'Uzar?
Intanto concede l'istituzione di un Parlamento che viene chiamata Duma, è il nome del Parlamento russo, un Parlamento in cui avrebbero dovuto trovare rappresentanza anche le classi operaie, quindi un successo per i rivoltosi, però questo successo in realtà è parziale, perché il governo che poi va al potere e che va alla legge elettorale che deve stabilire come verrà eletta la Duma. crea una legge elettorale che ripartisce il voto in maniera censitaria. In che senso?
Nel senso che non tutti i cittadini quando vanno a votare esprimono un voto che vale uno. Ma i più ricchi hanno un voto che vale di più del voto dei più poveri. Addirittura, più o meno per capire le dimensioni, un ricco proprietario terriero ha un voto che vale 500 volte il voto di un operaio.
Conta 500. Quindi è chiaro che poi la Duma, che viene eletta, è dominata dalle classi. più abbienti perché alla fine loro contano di più loro eleggono di più e quindi è una Duma che è un successo molto parziale per le classi popolari diciamo che comunque lo zar tenta di fare altre mosse per accorgersi di accontentare quantomeno i contadini, per paura che poi i contadini possano darsi di nuovo alla rivolta, c'è una riforma agraria che viene varata in quei mesi subito successivi, guidata, voluta dal capo del governo che si chiama Stolipin, questa riforma agraria dovrebbe permettere ai contadini russi di diventare proprietari delle loro terre e quindi di creare nelle campagne una sorta di piccola borghesia agraria. perché il contadino non sarebbe più un bracciante che lavora per i ricchi proprietari, ma avrebbe il suo piccolo apprezzamento che gli basterebbe per vivere, sarebbe più felice, meno sfruttato e così via. Questo è il progetto.
Effettivamente la riforma agraria riesce a dare a una parte dei contadini delle terre, quindi c'è la nascita di una piccola borghesia agraria, ma le terre vengono ripartite in malo modo, in misura troppo piccola. Tant'è vero che gli appezzamenti di terra che vengono acquisiti da questi contadini sono troppo piccoli per vivere, cioè le condizioni di vita di questi contadini alla fine addirittura peggiorano, perché con queste piccole e poche terre non riescono a campare dignitosamente. Quindi la Russia ne esce malconcia da questa situazione e ne esce malconcia anche perché la guerra col Giappone, che aveva un'età realizzata nel 1904, anche essa va molto male.
La Russia viene sconfitta dal Giappone. E questa è una sconfitta molto significativa perché per la prima volta una potenza europea viene sconfitta da una potenza extraeuropea. Lasciamo partire gli Stati Uniti che effettivamente avevano vinto una volta.
Ma all'interno degli Stati Uniti una potenza asiatica addirittura sconfigge una potenza europea. Ci arriva una pace che viene firmata in Inghilterra a Portsmouth tra Russia e Giappone. Questa pace stabilisce che... Il Giappone conquista la Manciuria del Sud, quindi una parte della Manciuria che aveva occupato, e ottiene un protettorato sulla Corea.
Quindi le sue pretese, diciamo, espansionistiche vengono premiate. Ottiene degli avamposti molto importanti nell'Asia continentale e la Russia deve accettare la sconfitta che simbolicamente è molto gravosa. Infine per concludere molto velocemente vorrei darvi una veloce panoramica anche su quello che accade negli Stati Uniti, perché ormai parlare di Europa non si può più parlare solo di Europa, bisogna sempre fotografare anche quello che accade dall'altra parte.
dell'oceano atlantico perché ormai le sorti dell'Europa e degli Stati Uniti sono abbastanza legate, anche se poi vedremo che gli Stati Uniti hanno anche una loro politica estera spesso isolazionista. Comunque cosa succede negli Stati Uniti d'inizio del 1900? Intanto i primi anni del 1900 sono contrassegnati da un uomo politico, un presidente molto...
emblematico, significativo che è Teddy Roosevelt, Theodore Roosevelt, presidente da non confondere con il Roosevelt Franklin dell'anno Roosevelt della seconda guerra mondiale, anche se erano parenti alla lontana. Questo Teddy Roosevelt è un esponente del partito repubblicano inizialmente, anche se dell'ala più progressista del partito repubblicano, che diventa presidente e vara una politica che lui stesso definisce del grosso bastone. anche diplomazia del dollaro. Cos'è questa politica? E'una politica estera molto interventista, cioè si espone molto in politica estera, basata alternativamente sui soldi e sulla potenza militare.
Cioè a volte, per questo diplomazia del dollaro, a volte manda avanti i capitali in modo quasi da comprare i paesi su cui ha nutri degli interessi, a volte invece usa il bastone, il grosso bastone perché manda avanti l'esercito. È una politica molto pragmatica, cioè pochi ideali, ma soprattutto dove conviene intervenire bisogna intervenire, in un modo o nell'altro l'importante è riuscirci, questa è l'idea di fondo. Questa politica di Roosevelt venne messa alla prova e si vide subito in atto davanti alla questione di Panama. Panama a inizio del Novecento faceva parte della Colombia, apparteneva alla Colombia.
E però nel 1901 gli Stati Uniti si erano accordati con la Colombia per finanziare la Realizzazione del canale di Panama, come sapete un canale importantissimo perché Panama è uno dei punti in cui diciamo il Centro America è più ristretto, fare un canale lì permetteva il passaggio delle navi dall'oceano atlantico all'oceano pacifico senza dover fare ovviamente il giro per l'Argentina quindi permetteva appunto il passaggio da un oceano all'altro in maniera economicissima e rapidissima quindi era un'impresa importantissima dal punto di vista economico questa del canale di panama gli americani iniziano a metterci soldi con l'accordo della colombia però nel 1903 quindi un paio d'anni dopo la colombia decide di tirarsi indietro decide di tagliare i ponti con gli stati uniti a questo punto roosevelt Decide di non lasciar perdere, anzi, per proteggere gli investimenti americani, dall'ordine di provocare una sommossa a Panama, che neppure un intervento diretto fa sì che scoppia una rivolta interna, per cui Panama diventa indipendente. con la protezione degli Stati Uniti che dicono alla Colombia, lasciate che Panama diventi indipendente se noi interveniamo noi, ed effettivamente Panama diventa indipendente strettamente però legata agli Stati Uniti e la Colombia non può farci nulla. Per quanto riguarda la politica interna, Roosevelt varò alcune parziali riforme sociali, non tantissime cose, insomma qualcosina. Tenne abbastanza alti i dazi doganali e però permise anche un certo intervento statale nell'economia.
C'è da dire che Roosevelt governò in anni molto significativi, ancora oggi uno dei presidenti più ricordati. in parte anche amati della storia americana, ma a un certo punto quando dovette poi ricandidarsi il suo partito, il partito repubblicano si spaccò, si fu una divisione in più candidati farture interne, correnti interne e questo permise la vittoria degli avversari, cioè dei democratici che lessero un nuovo presidente che si chiamava Woodrow Wilson, presidente di cui parleremo molto perché sarà il presidente che poi porterà gli Stati Uniti nella prima guerra mondiale. Questo presidente democratico continua sulle riforme sociali avviate da Roosevelt, anzi le incrementa ulteriormente, ma sceglie una politica estera diversa perché abbassa i tassi doganali.
quindi favorisce maggiormente il libero scambio e dal punto di vista geopolitico non investe molto sull'intervento militare, ma soprattutto sull'economia, cerca di finanziare di più progetti di collaborazione economica tra i paesi che non di mandare l'esercito a conquistare o promuovere rivolte. Però di Wilson parleremo ancora perché ne parleremo quando parleremo della prima guerra mondiale. anche dei suoi reali e anche delle sue contraddizioni. Ecco, questo era il panorama che volevo darvi dell'Europa e Stati Uniti e Giappone compresi, diciamo, di inizio Novecento. Vi ho detto un'epoca di progressi, di...
Benessere abbastanza diffuso ma anche abbiamo visto di problemi irrisolti che porteranno poi a conflitti e il conflitto principale è la Prima Guerra Mondiale che sarà davvero una mazzata sull'Europa sotto tutti i punti di vista e ne parleremo ampiamente in Quinta però perché la Prima Guerra Mondiale è programma di storia di Quinta. Primo momento, qui finiamo. Qui finiamo anche il programma di quarta ristoria, quindi è una fine per quest'anno scolastico definitiva. La riprenderemo la storia perché c'è ancora tantissimo da dire. Però tentate di fare un po'il punto sulla situazione, questa ultima lezione serviva proprio a tirare un po'le somme, a vedere dove siamo arrivati e ad anticipare alcune cose per capire da dove ripartiremo l'anno prossimo.
Per il momento è tutto, in descrizione trovate come al solito gli argomenti trattati durante questa lezione e i minuti in cui ritrovarvi con il link. Sapete dove trovarmi per domande, questioni, avete il vostro bel libro di testo che vi consiglio di consultare perché ritrovate quello che vi ho detto e anche di più. E ci vediamo qui prossimamente con altre lezioni di storia e o di filosofia. Ciao, alla prossima!