[Musica] [Musica] [Musica] [Musica] [Musica] giovanni boccaccio nasce a certaldo nel 1313 quando francesco petrarca a 9 anni e dante alighieri 48 da quattro anni la nuova sede del papato e avignone nel 1327 si trasferisce a napoli con il padre socio della compagnia dei bardi e svolge il suo apprendistato in campo economico e mercantile studi all'università col poeta cino da pistoia frequenta la corte angioina e compone le principali opere giovanili tesei da fi loculo filostrato e la caccia di diana 1334 eletto papa benedetto xii 1340 il padre richiama boccaccio a firenze dopo un brusco tracollo economico compone l'elegia di madonna fiammetta la morosa visione e linfa le fiesolano nel 1341 francesco petrarca incornato poeta in campidoglio a roma nel 1348 anche a firenze scoppia la festa probabilmente negli stessi anni boccaccio inizia a scrivere il decameron nel 1350 incontra petrarca per la prima volta è l'inizio di un'amicizia e di un rapporto intellettuale che durerà tutta la vita svolge incarichi pubblici dal 1361 torna a vivere accertarlo ma accetta incarichi a firenze scrive il corbaccio lavora all'opera latina genealogie deorum urgenti view nel 1373 tiene un commento pubblico della commedia di dante presso la chiesa di santo stefano a badia la lettura si interrompe al canto xvii dell'inferno per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute 1375 scoppia la guerra degli otto santi tra firenze e le truppe della chiesa di papa gregorio xi il 21 dicembre giovanni boccaccio muore nella sua casa di certaldo sulla sua tomba la scritta in latino natio di certaldo la sua passione fu la nobile poesia [Musica] età somma se poi [Musica] a pensarci bene la vita un mercato cioè un groviglio una calca polifonica uno scambio non solo di merci e di oggetti ma anche i discorsi di parole di pensieri di occhi di orecchie ecco non c'è luogo migliore del mercato per iniziare a raccontare la vita di giovanni boccaccio il fondatore della narrativa italiana per raccontare questa storia avremo bisogno di ingredienti diversi qualche sapore della tradizione qualche spezia d'oriente è una ricetta falsamente semplice di quelle che tutti pensano di saper fare ma che riserva delle insidie così come tutte le ricette popolari boccaccio fine letterato maestro di stile medievale e boccaccio del popolo graffiante azzardato così straconosciuto da trasformarsi in aggettivo che di letterario non è mite boccaccesco piccanti per chi sboccato una focaccia sarà un caso il nostro viaggio alla ricerca di boccaccio inizierà dalla domanda più semplice ma insomma giovanni boccaccio che quando pensiamo a boccaccio pensiamo alla totalità del narrare ad una forza a affabulatrice che prende di mira tutta la realtà con un senso dell'invenzione e un senso della realtà concreta un senso del divertimento della mistificazione della passione dell'indifferenza dell'ironia in fondo boccaccio ha fondato il narrare moderno in senso laico e una gara che non è più orientato all'aldilà ma orientato a guardare a tutti gli aspetti della vita umana e da questo punto di vista possiamo considerarlo quasi uno dei fondamenti dell'intera civiltà moderna la società di boccaccio è percorsa da ogni genere di raccolta racconti lunghi racconti brevi racconti vengono dal mondo antico invito di alessandro racconti che vengono dalla storia di [ __ ] con i grandi protagonisti dei cavalieri moderni cavalieri antichi cavalieri moderni e poi tante storie brevi per boccaccio e come poter stare dentro un mare infinito di storie narrabili ma il punto decisivo per boccaccio è il saper raccontare perché una storia non esiste di per sé una storia esiste soltanto nel momento in cui viene raccontata e occorre saperla raccontare bene questo il punto distintivo che fa la differenza nella storia poi del racconto moderno nel racconto nelle letterature e volgari moderni europei [Musica] sarà che parliamo di un grande cantastorie ma il fatto è che fu boccaccio innanzitutto a elaborare mille storie su se stesso a raccontarci versioni fantastiche della propria vita ea rendersi protagonista della più scatenata delle sue novelle [Musica] giovanni boccaccio nasce in francia da una nobildonna figlio illegittimo del re d'acqua firenze o forza certaldo tra il giugno e luglio del 1300 13 da boccaccino di chiellino è probabilmente da una serva di casa di estrazione mercanti né il padre lo zio decisero di portarlo a napoli per farlo lavorare con loro presso il banco dei barbi ed è qui a napoli che incontra l'amore fiammetta la donna della vita fiammetta forse non era neanche esistita era più un simbolo e napoli la città della sua formazione culturale finché l'amore non finisce finché non ritorno a firenze ma quella napoli esorbitante piena di storie di amori di mercanti si tramuterà in inchiostro per il suo capolavoro massimo un libro scritto per lenire le pene d'amore no quando nel 1327 il boccaccio con suo padre arrivava a napoli il potere degli angiolini air in un momento particolarmente delicato perché era minacciato a nord dalla discesa dell'imperatore e a sud dalla risalita degli aragonesi il boccaccio entrando in questo castello angioino non trovava certo questo complesso monumentale che poi fu rifatto dagli aragonesi ma trovava il centro di quel potere politico che attraverso la lega quel fa che attraverso la direzione di rai roberto dominava l'italia negli stessi anni lavorava tino da camaino che eternò nelle tombe dei principi angioini il genio degli scultori toscani e lavorava proprio nel castello angioino giotto in quella cappella nella quale purtroppo non è rimasta traccia della sua opera genio economico e genio artistico erano così presenti in questa capitale del potere guelfo in italia il tempo è quello di un passaggio tra il mondo antico è un mondo nuovo un mondo in cui prodi cavalieri scarseggiano ma emergono nuovi straordinari eroi in questo ambiente particolarmente fervida socialmente e ricco artisticamente il boccaccio formò proprio la sua personalità umana e artistica nei quasi 13 anni che gli si fermò a napoli specialmente nel primo periodo la sua vita si svolse nel quartiere di porta nuova qui dietro il castello angioino in quella ruga cambiò room in cui era la sede del banco dei parchi e degli altri grandi banchi fiorentini i frescobaldi e gli acciaioli e il boccaccio proprio come prescrivevano i regolamenti dell'arte del cambio da giovinetto discepolo pesava le monete d'oro e d'argento versata ai commercianti veniva a verificare le varie cambiali e la loro consistenza e spesso usciva proprio dal quartiere portanuova verso la zona del porto il porto stesso per verificare i magazzini dei commercianti e incontrare tutti quegli avventurieri o avventurosi uomini di mare e quelle femmine dal corpo bellissime ma disoneste che egli poi e tornerà in tante delle sue novelle con verve indiavolata non è più il tempo delle favole e il tempo degli uomini della nuova realtà e di qualcuno che la incarni i mercanti borghesi banchieri la classe del giovane boccaccio che aspetta di essere narrata intendo di raccontare cento novelle o favole o parabole o e storie che dire le vogliamo raccontate in dieci giorni da un'onesta brigata dei sette donne e di tre giovani nel pist e lezioso tempo della passata mortalità fatta dei quali novelli piacevole aspri casi da moore e altri fortunati avvenimenti si vedranno così nei moderni tempi ottenuti come negli antichi boccaccio nelle sue opere non solo nel decameron raccoglie uno sterminato materiale narrativo che viene sia dall'antichità classica che dalla tradizione romanza medievale si che dal mondo del latino medievale perfino della letteratura religiosa di exempla ciò erano le raccolte che i predicatori usavano per inserire delle 97 dei raccontini nelle loro prediche le commedie elegiache latine che erano un tipo particolare di letteratura comica il latino del soprattutto del xii secolo le narrazioni comiche in francese medievale come cosiddetti fabio e poi risalendo indietro la letteratura antica e poi c'è tutto un orizzonte di narrativa orale che di curiosità e venti episodi della vita fiorentina che boccaccio riplasma li combina con la sua inesauribile vitalità narrativa sono già basta fa decameron decameron dal greco cioè dieci giorni dieci giorni nei quali sette ragazze tra i ragazzi si rinchiudono dentro una villa fuori firenze per raccontarsi storie facciamo i calcoli 10 x 10 uguale 100 cento novelle ecco allora la struttura formale di un'opera nuova skipper n'è poca nuova all'inizio del decameron nella dedica alle donne a cui l'opera è rivolta i racconti vengono definiti con più termini novelle favole favole parabole in storie sono quasi sinonimi ma non completamente sinonimi vogliono indicare soprattutto la varietà della narrazione di boccaccio le novelle la parola novella poi era abbastanza nuova nel tempo e non si hanno tante testimonianze precedenti riguarda la novità del narrare la parabola fa riferimento agli aspetti di insegnamento di storia al rapporto con gli orizzonti storici con personaggi eventi reali la favola appunto all invenzione fantastica e sono tutti termini che convergono nella passione del narrare proprio di boccaccio tentativo di esaurimento dei personaggi dette campo un eremita lussurioso un cavaliere in bolletta una badessa che se la fa con l'abate due saggi ebrei musulmano magnanimo un mercante un po ingenuo due pittori burloni un pittore cretino cecco angiolieri giotto guido cavalcanti due fantasmi dannati un fantasma sereno un attore linciato un cuoco un intero convento di suore di che cosa parla il decameron dell'umanità tutta completa senza censure insomma dei mondi che boccaccini va da letterato e da mercante non più con me di ultraterrene qui con boccaccio c'è la commedia dell'umanità pero piano con calma anche perché la commedia alle sue regole la commedia in meno in senso classico è il racconto del passaggio dal male al bene la commedia ci insegna a guardare in faccia il negativo ora dante il negativo lo pone nell'inferno boccaccio lo pone nella realtà di qua dunque che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del figlio di dio al numero pervenuti di 1.348 quando nelle dritta città di firenze oltre ad ogni altra italica bellissima ventenne la mortifera pestilenza 1348 in quella firenze che boccaccio definisce egregia arriva la morte nera la peste a causa della peste boccaccio per del padre la causa della peste petrarca perde laura a causa della peste l'europa perde un terzo dei suoi abitanti fu un evento traumatico per intere generazioni e boccaccio oralità a firenze testimone del design e fu questa pestilenza di maggior forza e per ciò che esse fermi di quella per comunicare insieme si avventava i sani non altrimenti che faccia il fuoco alle cose secche come descrivere il contagio cioè come descrivere qualcosa che si vede soltanto nei suoi effetti ma la cui causa rimane ignota boccaccio utilizza l'immagine dell'incendio cioè di qualcosa che dà nulla improvvisamente di malfa bruciando le cose secca ecco in queste cose secche che bruciano volendo anche possibile ascoltare un rumore cioè quel crepitio ecco forse se prestiamo attenzione a quel crepitio possiamo ascoltare il rumore della morte che avanza la narrazione della peste che costituisce l'orrido cominciamento del decameron è una narrazione ricca di degli elementi più diversi dove agli aspetti anche realistici come l'uso di certi termini come anguilla gliaca boccioli termini molto concreti a questo si collega invece una cura estrema della prosa con orizzonte retorico molto intenso che va tra l'altro però con per una sorta di accrescimento continuo dell'attenzione che serve proprio a fare da contrappeso all'aspetto dilettoso riceveranno le novelle la narrazione successiva perché una raccolta di novelle di cento novelle a questo orrido cominciamento perché boccaccio decide che sia importante il racconto della peste della tragica peste nera quella che devastò la europa e provocò un crollo demografico pauroso io credo che sia una funzione di soglia prima di entrare all'interno degli onesti ragionamenti dello svago dei sollazzi occorre una fase che dia al tempo stesso il pretesto perché la brigata si costituisca possa istituirsi nel suo per formare un gruppo un gruppo che più nuovo sta insieme conversa vive insieme poi si racconta ma fa tante altre cose però poi la peste scompare del decamerone come blocco di cento novelle non c'è più era con si fatto spavento questa tribù l'azione entrata in effetti degli uomini e delle donne per un fratello l'altro abbandonava il suo il nipote e la sorella e fratello e spesse volte la donna il suo marito e che mangiar cosa è e quasi non credibile i padri e le madri figlioli quel che racconta boccaccio è davvero intollerabile la peste porta a morte distruzione e disgreghi rapporti sociali e naturali boccaccio ci parla di sorelle che si separano dai fratelli boccaccio ci parla di genitori che abbandonano i figli e questa la reazione disperata dell'umanità dinanzi all orrore ecco boccaccio come risponde a tutto questo risponde dicendo un grande xvi alla vita risponde con un tentativo di rifondare l'umanità questi dieci ragazzi chiusi nella villa raccontano storie non rinunciano a ricordare l'umanita cosi come era e come potrebbe essere questa è la grande risposta di boccaccio il suo è un magnifico sì a partire dal male per arrivare al bene ma come grazie a delle storie firenze nel caos il decameron ordina l'intero mondo sta crollando boccaccio ci racconta il modo per innalzarci alla virtù perché le storie sono un indice di civiltà uno strumento della civiltà perché dove esiste civiltà esiste il racconto questo è il potere delle storie e per parlare di storie del loro potere incontriamo un narratore della napoli di oggi senz'altro diversa da quelli in cui si è formato boccaccio ma sempre capace di originare racconti su racconti maurizio de giovanni problemi di leggere boccaccio è straordinario ed è assolutamente sorprendente perché uno si accosta a quello che ritiene un classico ed è un classico assoluto della letteratura italiana e scopre un libro di attualità e di un divertimento estremi direi che è il peana e il canto della vittoria della narrazione e la narrazione che consente di superare tutto sopra la paura supera il limiti di spazio e di tempo alla razione è il motivo per cui l'essere umano è l'animale che domina questa pianeta noi ci raccontiamo le nostre storie e boccaccio liceo questo noi ci raccontiamo le nostre storie perché dobbiamo salvare la nostra vita dobbiamo salvare la nostra vita dobbiamo difenderci dalla paura del nemico più grande la paura è l'ignoto boccaccio attraverso le sue storie supera il terrore dell'ignoto di quello che sta succedendo fuori e che non si vede è quello che consente a boccaccio di di superare col racconto ogni forma di usato il racconto è sempre terapeutico lo sapevano bene i mercanti saraceni che forse avrebbero potuto raccontare a boccaccio di come la bella sherazad la protagonista delle mille e una notte raccontasse al sultano una storia ogni sera così da non farsi giustizia il decamerone simile una commedia che contiene commedie storie dentro altre storie boccaccio soffre per amore guarisce e racconta e racconta di un gruppo di ragazzi che scappano dalla pestilenza e raccontano raccontano storie nella più vasta grande commedia universale e proprio come sherazad raccontano per sfuggire alla morte c'è un processo di immedesimazione enorme dello scrittore dei suoi personaggi è un elemento di grandissimo insegnamento universale nella scrittura perché non è boccaccio che parla attraverso il suo personaggio ma sono i personaggi che raccontano le loro storie quindi in pratica l'intero romanzo scritto il discorso diretto cioè c'è un virgolettato perenne comune di riano sì assolutamente con un senso di attualità e di modernità estremo sono i singoli personaggi che raccontano le loro storie alla luce della propria condizione culturale emotiva psicologica di età di sentimenti di sensazioni di voglia di vivere il futuro qui loro evocano un mondo che potrebbe essere finito un mondo che potrebbe finire alla luce delle loro speranze quindi è un romanzo in cui perennemente costantemente i personaggi parlano in discorso diretto e adesso tocca a noi compiere un percorso piuttosto edificante cioè partire dal vizio condizione comune per risalire fino alla virtù partire dal male per arrampicarsi su fino al bene ecco per far questo boccaccio ci presenta un personaggio ser ciappelletto l'uomo peggiore di tutti il grado zero del suo the camera era questo ci appelliamo essendo notai aveva grandissima vergogna quando uno dei suoi strumenti fosse altro che falso trovato testimonianze false consumo diletto diceva richiesto e non richiesto invitato in un omicidio oa qualunque altra area cosa senza negarlo mai volenterosamente mandava bestemmiatori di dio e dei santi era grandissimo perché mi distendo io in tante parole e chi era il peggiore uomo forse che mai nascessi attenzione fermi tutti perché boccaccio ci sta lanciando una sfida la sta lanciando anche a se stesso cioè ci sta dicendo vi sto presentando un personaggio che il peggiore che si sa mai la il peggiore in assoluto ecco com'è possibile descrivere un personaggio di tal fatta e soprattutto se ascoltiamo le sue parole non avvertiamo che in un certo qual modo lo sta persino un po esaltando ma allora boccaccio dove vuole andare a parare nella selezione di cento novelle ripeto rispetto alle migliaia che boccaccio conosceva e che avrebbe potuto e saputo narrare noi riconosciamo una straordinaria capacità di variazione è un criterio fortissimamente retorico di retorica medievale e poi è anche classica ovviamente l'importante è per avere il diletto narrativo che lo scopo di ogni racconto l'onesta brigata si racconta novelle per passare lietamente il tempo indipendentemente dal tema della novella e attenzione per raggiungere una variazione sia gradevole e piacevole che non annoi che non risulti ripetitiva boccaccio inventa l'organizzazione tematica delle giornate e al tempo stesso inventa una gradazione interna di registri di livelli narrativi l'epica tragica di ghismonda fino appunto alla rosber l'ifo teatralizzato di cia belletto una capacità di muoversi su registri narrativi e stilistici diversi che è veramente qualcosa di straordinario di noi di non più ripetuto nella tradizione narrativa europea attivo a volte può essere l'uomo giusto al posto giusto così un ricco mercante lui invece in borgogna per curare alcuni suoi affari come uomo di fiducia però prima di andare avanti fermiamoci e contempliamo l'ambiente boscaccio e attento a tutto l'orizzonte della vita sociale contemporanea i residui del mondo borghese guerre del mondo cortese scusate guardati con anche con nostalgia con malinconia i movimenti dei mercanti sui territori europei e lungo il mare fino ad arrivare all'oriente degli interni delle case borghesi delle case popolari e le strade delle città della sua firenze in primo luogo le campagne attraversate pericolosamente dalla droni banditi ecco è praticamente c'è una topografia universale del mondo contemporaneo anche di quello più lontano fino all'oriente all'oriente vicino del mediterraneo la palestina l'egitto e il mediterraneo si potrebbe dire che il grande ricettacolo di questa varietà assoluta del mondo per cui qualcuno dice che che boccaccio e l'autore mediterraneo per eccellenza lo spazio del decameron pestare a questa opera tralasciando le altre che ovviamente definiscono ancora meglio la geografia anche fantastica di boccaccio per stare al decamerone noi abbiamo uno spazio dilatato senza confini che comprende l'intera europa e soprattutto al da una posizione di grande rilievo al mare mediterraneo il mare è un luogo narrativo per eccellenza come del resto risulta dall'antica tradizione classica sulla base di questa scelta boccaccio compie la selezione del montaggio come dicevo prima senza particolari filtri a lui interessa produrre una serie tipologica di casi case tra loro diversi di città di contado di mare di terra antichi contemporanei remotissimi fantasiosi quindi certo in possesso una geografia realissima e al tempo stesso una geografia fantastica che poi lo spazio dell'immaginario del medioevo nelle sue dinamiche che non tengono conto dei dati appunto della veridicità delle coordinate spazio temporali ci sono cioè la possibilità con ap eto'o volante di attraversare il mediterraneo volgere di una notte e al tempo stesso si può stare per mare per 7 8 10 anni e tutto nello spazio di una notte a muoversi la mobilità è data da una serie di figure che viaggiano per lavoro e sono soltanto i mercanti sono anche i sacerdoti non li oratores e al tempo stesso viaggiano per lavoro anche i cavalieri milites quindi è una società in movimento continuo dappertutto ed è il viaggio che serve come spazio del racconto e come tempo opportuno da spendere in racconto le coordinate spazio temporali del viaggio sono soggetto narrativo è anche occasione narrativo esiste il mondo ultraterreno di dante fatto di male di bene ma non è il mondo che descrive boccaccio il nostro mondo quello degli uomini è governato da altre forze forze interne la natura l'amore e forze esterne la fortuna il caso la virtù dei mercanti non si misuri nobilita ma il ingenio quello che può cavarsi d'impaccio quando la fortuna è avversa [Musica] ser ciappelletto nando in borgogna dove quasi niuno il conosceva e quivi cominciò a paul e riscuotere ea fare quello perché è andato vera così facendo preparandosi in casa di due fratelli fiorentini le quali quivi ad usura prestavano in lui e per amore di metteremo sciatto onoravano molto ad n che infine la fortuna ha remato col ser ciappelletto arrivato in borgogna si ammala ma il mondo di mercanti e pratico i due usurai che lo ospitano sanno kiss in casa loro muore un malfattore nessuno vorrà più fare affari con lui e allora ingegno ser ciappelletto chiamo fratè e può iniziare la commedia ser ciappelletto è un grande attore comico il suo la cosa paradossale che lo fa in punto di morte e gioca col frate facendogli dei tiri singolari rilanciando sempre continuamente si potrebbe dire che la sua struttura linguistica e quella del rilancio continuano finisci fingere di confessarsi di un peccato che invece nel procedere della giustificazione del peccato si rivela un atto di virtù di santità e quindi da questo punto di vista il frate è doppiamente giocato quindi è proprio un un'abilità di attore e di stilista eccezionale non giocare continuamente su questi due piani non a caso lui recita anche di fronte ai mercanti che lo ospitano che da una fessura del muro lo seguono tutta la la recitazione quindi non è soltanto per per turlupinare il frate ma questo questa beffa al frate viene giocata davanti a degli spettatori e poi siamo spettatori anche noi come lettori della novello [Musica] il cominciò a domandare se egli mai lussuria con alcuna femmina peccato avesse al quale ser ciappelletto sospirando rispose fatto il mio ma di questa parte mi vergogno io di dire il vero temendo di non peccare in vana gloria io so così vergine come io uscii dal corpo della mamma mia il tuo mondo se ne il peccato della gola aveva addio dispiaciuto al quale sospirando forte ser ciappelletto rispose del sì con appetito l'acqua bevuta via e specialmente quando avesse alcuna fatica durata o adorando o andando in pellegrinaggio che fanno i grandi vettori edinho e molte volte aveva desiderato di avere totali in serata le bucce come le donne fanno quando vanno in villa [Musica] hai mai truffato qualcuno una volta ho dato un resto sbagliato senza neanche accorgermene hai mai peccato dirà controlli contro due bestemmiatori in chiesa ci appenninica la propria storia inventa la storia della propria vita è una prova suprema di racconto di finzione del racconto come per dire attenzione tutte le storie che seguiranno sono tutte inventate di sana pianta e narratore è un imbroglione non racconta storie vere però quello che conta saper raccontare diventare santi attraverso un racconto fa e poi ser ciappelletto confessa anche il peccato più innominabile una volta ha offeso pure la sua madre [Musica] sappiate che quando io era piccolino io queste mi hai una volta la mamma mia e così detto ricomincio a piangere forte figlio mio a parte questo così grande peccato gli uomini bestemmiano tutto il giorno ed io ho il mio padre mi e ma che dite voi la mamma mia dolce che mi portò in corpo nove mesi e la notte e portarmi in collo più di 100 volte troppo feci male a bestemmiare la è troppo e gran peccato e se voi non pregate dio per me egli non mi sarà perdonato sembra incredibile siamo nel 1300 e abbiamo uno scrittore che ha messo in scena un criminale che sta prendendo in giro un bravo frate poi abbiamo frate cipolla che spaccia reliquie contraffatte noi abbiamo una badessa che se ne va in giro con dei calzoni di una bat ha infilati sulla testa poi c'è martellino che beffe una folla che vennero un saggio insomma potrà andare avanti così per ore e alla fine vien da chiedersi il decameron sarà mica un opera blasfema nel decameron è molto presente la religione contemporanea ma il decameron non può essere considerato certo un'opera anti religiosa si può dire piuttosto che la religione nel decameron è una componente essenziale della vita sociale viene vissuta come parte ineliminabile sottoscrivibile necessaria della vita sociale rispetto alla quale tutti i personaggi si comportano in un certo senso quasi in maniera secolare nella costituiscono una parte del proprio vivere quindi partecipano attraverso la religione il rapporto tra i propri vizi e le proprie eventuali virtù per cui ci sono personaggi che fanno un uso cinico della religione altri personaggi che la vivono invece con intensità e questo quello a cui viene boccaccio e l'attenzione alla sincerità del comportamento all'autenticità del comportamento da questo deriva la polemica molto dura la satira anti frate scanu contro i doppi comportamenti del clero quindi il più che non ci sono tanti elementi reali anti religiosi ma ci sono elementi di satira fortissima nei confronti del del clero che deforma il proprio essere nei confronti dell'orizzonte religioso la libertà che boccaccio nel decamerone di prendere in giro qualunque cosa a leggerlo oggi boccaccio sembra mente colpiti dalla suo potere di fuoco non c'è cosa non c'e testa che rimanga attaccato al collo da un certo punto di vista misurarsi oggi con quell elemento anarchico libertario che aveva boccaccio pur rimanendo fermo chiuso all'interno determinate la grande chiave della lettura del decamerone è nella possibilità della morte il personaggio del decamerone esplodono di gioia di vivere di allegria perché hanno il fantasma della morte che bussa alla loro porta quindi non c'è nessun ordine costituito che possa sopravvivere a questo la possibilità della morta la possibilità della fine del mondo come è conosciuto quindi nella prospettiva della fine individuale anche la prospettiva della figlia universale e quindi diventa automaticamente iconoclasta diventa sarcastico diventa diventa ironico nel momento in cui sa che il mondo sta finendo e che quindi la gioia esplosiva non è altro il canto del cigno così atomico visse e morì se cepparello da prato e santo divenne come avete udito e se così è grandissima si può la benignità di dio conoscere verso lui la quale non al nostro errore ma la purità della fede ricordando così facendo noi nostro mezzano un suo nemico amico credendolo ci si unisce come se ad uno veramente santo per mezzano della sua grazia ricorressimo cappelletto è stato proclamato santo un imbroglio uno scandalo eppure a bocca ci importa soprattutto l'ingegno cioè la capacità dell'uomo di ribaltare le situazioni più sfavorevoli ecco in questo ribaltamento tra l'altro troviamo anche il segno e significato profondo del carnevale il giorno il periodo dell'anno in cui gli uomini possono cambiare la loro vita i servi diventare padroni e i padroni serbi non a caso il carnevale alla gente piace vada mastica il decameron è rivolto esplicitamente ad un pubblico femminile anche se poi in realtà è rivolto a tutto il pubblico possibile però perché il boccaccio si rivolge alle donne perché c'è una continuità vuole istituire una continuità tra la propria opera e la tradizione poetica precedente dove le donne costituiranno un punto di riferimento determinante si pensi al dante della vita nuova per esempio le sue donne che avete intelletto d'amore nelle donne erano il punto di riferimento della gentilezza e quindi boccaccio si rivolge ad un pubblico femminile considerando poi andando molto al di là dell'orizzonte della tradizione precedente perché considera la specificità del quotidiano della vita femminile contemporanea e quindi offre l'opera come un momento di intrattenimento essenziale rispetto ad una vita quotidiana che era chiusa inevitabilmente secondo così la morale del tempo del dentro le pareti della casa quindi il decameron a far affacciare sul mondo le donne che vivono davanti al focolare e quindi si presenta da questo punto di vista poi anche pieno di sottili ammiccamenti di sottile omaggi ambigui anche al mondo femminile perché in questo c'è anche una forte ambiguità se si pensa che al decameron viene aggiunto un titolo supplementare viene chiamato principe galeotto nello stesso titolo e come galeotto fu il libro e chi lo scrisse di francesca da rimini con cui francesca dario mi faceva riferimento alla propria lettura che conduce all'amore dei romanzi di un romanzo cavalleresco del lancillotto del romanzo di lancillotto quindi eccoci in tutto il rapporto col mondo femminile c'è tutta una serie di tensioni di singolari ammiccamenti di ambiguità di di logica del desiderio che è quasi indecifrabile che fa la complessità estrema di questa di questa opera in tutti i suoi aspetti boccaccio persegue uno attivo di una letteratura di svago a punto che avranno obiettivi edificanti particolari per il piacere di leggere di leggere attenzione in compagnia è una modalità dello stare insieme connotata però culturalmente a livello alto e perché bisogna avere le competenze necessarie questo è il grande modello del decamerone come macchina complessiva ed è un'ipotesi un progetto un esperimento della letteratura come avrebbe potuto essere e come non è mai più stato tra sette e ottocento per denigrare il romanzo si diceva che era una cosa da donnicciole e in effetti era così ora sappiamo che il romanzo nasce per intrattenimento un intrattenimento amato soprattutto dalle donne un intrattenimento popolare ovviamente per le classi colte è come il pettegolezzo per diffondersi dispone di un'arma micidiale il passaparola lettura del decameron molto presto diffusissima tra l'altro fu lo stesso boccaccio operare per la diffusione non dimentichiamo che boccaccio amante della scrittura teneva una vera e propria officina di scrittura si copiavano tanti manoscritti importanti anche delle opere più diverse e dello stesso de camero ma poi ci fu una quantità di manoscritti anche di rapida scrittura confezionati nell'ambiente mercantile da una parte e dall'altra manoscritti di lusso vieni di illustrazioni led carron già correva e diffuse entusiasticamente dai mercanti i quali avevano riconosciuto nell'opera veramente l'epopea della loro vita fin dal 1300 60 un nipote del grande acciaioli scriveva firenze vidi al libro delle novelle di messer giovanni boccaccio costi quel che costi io info dare a voi perché mi fido più che di nullo altro e hollow troppo caro e questi mercanti che un nostro scrittore contemporaneo emilio cecchi chiama i fanatici del decameron ri copiavano assiduamente l'opera anche quando erano lontane dalla patria per passare malinconia come scrive dalle crediti la scena e questa è quasi commovente cioè vediamo mercanti e borghesi che si litigano le coppie del decameron e con utilizzano davvero come un oggetto di uso comune alcuni che si improvvisano copisti per farle altre coppie altri che annotano sui margini i calcoli della spesa i calcoli delle loro attività insomma il decameron come un vero e proprio best seller l'elemento chiave salita boccaccio parla di sentimenti di emozioni e di passioni che sono intatti nel tempo quindi la radice la radice universale anche nei termini di vita ed i termini di vincoli nei termini di strade in cui racconta boccaccio è così evidentemente umano da essere leggibile senza grandi difficoltà oggi e molto probabilmente domani il decameron senza il modo in cui boccaccio affronta la commedia umana e diversi casi dell'esistenza senza questo non avremmo avuto lo sviluppo di elementi realistici dentro le narrazioni il divo più diverse sia dentro altre raccolte di novelle pensiamo a quella tanto diversa formidabile bellissima dell'inglese chaucer fa in fondo il romanzo il romanzo nel senso moderno come osservazione della concretezza della vita quotidiana nel suo sviluppo tra avventure fantastiche casi anche banali e tutto questo non ci sarebbe stato credo senza questo fortissimo punto di riferimento senza questa fondazione di una narrativa in senso laico e mondano che è stata la grande invenzione dei giovanni boccaccio affermo che io non sono gravi anzi sono io si vive che io sto caldarella considerato che le prediche fatte dai frati per gli morde delle loro colpe gli uomini il più oggi pieni di motti e di cianci discede e stima è che quelli medesimi non stessero male nelle mie novelle scritte per cacciarla la malinconia delle femmine ultimo passaggio della ricetta per capire boccaccio riprendere in mano tutte le nostre certezze e poi ri assaggiarle a mente fredda hanno un altro sapore sì forse o sono ancora tutte lì certo sì anche e se sentite la contraddizione se siete in grado di avvertire questo doppio sapore avrete capito giovanni boccaccio pasolini l'aveva capito il novecento l'aveva capito boccaccio non è il vecchio autore boccaccesco e il decameron non è una raccolta irriverente non è il trionfo della carne la negazione dello spirito non la battuta scollacciata l'attacco i facili costumi ma in fondo è anche questo perché no e il grande simbolo dell'umanità che accetta se stessa in miseria e nobiltà non c'è differenza tra le cento novelle e chi le legge da 700 anni il decamerone lo specchio nel quale l'umanità contempla se stessa non per sentirsi migliore ma per accettarsi e baciarsi per quello che è tonica [Musica] [Musica] [Musica] [Musica]