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La Metamorfosi di Gregor Samsa

all'udeur lo la madre caccia un altro urlo e fuggendo dalla tavola cade tra le braccia del padre a corrente ora però gregor non aveva tempo di badare ai genitori il procuratore già sulle scale ancora una volta guardava indietro il mento appoggiato alla ringhiera gregor prese la rincorsa per essere certo di acchiapparlo l'altro probabilmente ne ebbe il sospetto perché fece un balzo di parecchi gradini e spari non senza gettare un e che già per l'intera scala purtroppo anche il babbo che finora aveva conservato una relativa calma a quella fuga del procuratore perse davvero la testa anziché rincorrerlo infatti o perlomeno anziché non ostacolare gregor nel tentativo di inseguirlo afferrò il bastone che colui aveva lasciato su una poltrona insieme al cappello e al soprabito e agguantato con l'altra mano un giornale dalla tavola pestando i piedi e agitando bastone giornale si diede a ricacciare gregor nella sua stanza a nulla valse che gregor lo implorasse né d'altronde le sue preghiere venivano intese per quanto mil mente e gli volgesse il capo lo scalpiccio del babbo si faceva più forte per di più la mamma incurante del freddo aveva aperto una finestra e tutta sporta di fuori e si premeva il viso tra le mani tra la strada e la scala soffio un impetuoso riscontro d'aria e fece svolazzare le tende frusciar i giornali sparsi sulla tavola alcuni fogli volteggiarono a terra inesorabile il babbo incalzava lanciando fischi da selvaggio e gregor ancora inesperto dell'arte di retrocedere si muoveva lentamente se solo avesse potuto voltarsi la sua camera era lì a due passi ma temeva la lunga giravolta facesse perdere la pazienza al babbo nella cui mano il bastone minacciava incessantemente di calargli un colpo sulla testa o sulla schiena alla fine però non ebbe altra scelta tanto più che come noto sgomento nel indietreggiare non riusciva a serbare la direzione giusta sì che tra continui atterriti sguardo in tralice al padre cominciò il più velocemente possibile ma in realtà assai adagio a girare su se stesso forse la sua buona volontà parve chiara al babbo perché questi non solo gli lasciò compiere il movimento iniziato ma a tratti gli venne in aiuto da lontano con la punta del bastone solo avesse smesso di fischiare in quel modo insopportabile gregor ci perdeva la testa aveva già compiuto l'inter a rotazione quando sempre intento al simile si sbaglia e continua a girare per un altro tratto ma quando al fine la sua testa si trovò felicemente davanti alla soglia dell'uscio fu evidente che il corpo era troppo largo per passare il babbo il suo attuale stato di spirito non ebbe inutile dirlo nemmeno l'idea di aprire un altro battente di lasciare così a gregor sufficiente spazio assillato com'era dall'idea di farlo rientrare presto in camera non avrebbe mai consentito i complicati armeggi di cui greg ora bisognava per drizzarsi e tentare il passaggio da ritto al contrario come se non ci fosse più alcun ostacolo lo spingeva innanzi raddoppiando lo strepito già alle spalle di gregor risuonava qualcosa che non assomigliava più alla voce di un solo babbo non c'era proprio da scherzare ed egli sa tutto rischio si avventuro attraverso la porta il suo corpo si sollevò da un lato e rimase bloccato nel bel mezzo della soglia con un fianco tutto lacero mentre sul bianco battente apparivano chiazze ripugnanti era immobilizzato e non si sarebbe più tolto di lì con le zampette che da un lato penzolavano inerti nel vuoto dall'altro si schiacciavano dolorosamente a terra se il babbo non gli avesse menato una gran botta stavolta davvero liberatrice perdendo molto sangue si precipitò in camera lo show fuori chiuso col bastone e finalmente tutto tacque intorno a lui solo altri posti svegliò da quel sonno greve simile ad un deliquio certamente anche se non l'avessero disturbato non avrebbe tardato molto a destarsi si sentiva infatti riposato è sazio di sonno ma gli parve di avvertire qualcuno camminare in punta di piedi e richiudere cautamente la porta che dava in anticamera la luce dei lampioni elettrici entrava dalla via macchiando qua e là di bianco il soffitto della stanza e le parti alte dei mobili ma giù dove stava lui tutto era buio pian piano brunch i can do ancora goffamente con le antenne di cui però comincia va ora ad apprezzare l'utilità avanza verso la porta per vedere cosa ci fosse di nuovo il suo fianco sinistro sembrava ridotto ad una sola grossa cicatrice che gli dava fitte sgradevoli ed era costretto a zoppicare sulla sua doppia fila di gambe tra l'altro nel corso degli avvenimenti del mattino una zampetta era rimasta ferita quasi un miracolo che se ne fosse ferita una sola e si trascinava esanime solo quando fu presso la porta capi che cosa era stato ad attirarlo un odore di roba mangereccia vi era deposta una ciotola colma di l'arte zuccherato con inzuppati alcuni pezzetti di pane fu sul punto di ridere dalla gioia poiché si sentiva ancor più fame che al mattino e tuf alla testa nel latte quasi fin sopra gli occhi ma subito la ritrasse deluso non solo e cibarsi gli riusciva difficile a causa della scorticatura del fianco per mangiare doveva lavorare sbuffando con l'intero corpo ma anche il latte è sempre stato la sua bevanda preferita e che certamente per questo motivo la sorella gli aveva preparato non gli piaceva più quasi con disgusto si allontanò bella ciotola e si ritirò nel mezzo della camera nel tinello come constato ispezionando dalla fessura dello show era accesa la luce a gas ma mentre di solito a quell'ora il babbo preso il giornale pomeridiano ne dava lettura a voce spiegata alla mamma e talvolta anche alla sorella in quel momento non si sentiva nulla chissà forse quella abitudine di leggere ad alta voce di cui la sorella gli aveva parlato e scritto così sovente negli ultimi tempi era caduta in disuso ma anche su tutto il resto della casa che pure certamente non era vuota gravava lo stesso silenzio che vita tranquilla facevano i miei il segreto e fissando l'oscurità dinanzi a sé e prova un senso d'orgoglio all'idea di aver potuto assicurare ai genitori e alla sorella una vita simile in una casa così bella possibile che tutta quella pace quella già tezza quella letizia fosse ora destinata ad una fine spaventevole preferì non attardarsi in questi pensieri e si mise a strisciare su e giù per la stanza durante la lunga serata prima l'una poi l'altra porta laterale si schiusero in brevi spiragli e subito si richiusero qualcuno avrebbe avuto bisogno di entrare ma il timore lo tratteneva gregor si pose accanto alla porta che metteva nel tinello deciso a far entrare in un modo o nell'altro lo spaurito visitatore o almeno a sapere chi fosse ma la porta non si riaprì e la sua attesa fumana prima quando le porte run chiuse a chiave tutti volevano entrare nella sua stanza adesso che lui ne aveva aperta una e le altre evidentemente erano state aperte nel corso della giornata nessuno si lasciava vedere e le chiavi per di più erano infilate all'esterno a tarda notte la luce nel tinello fu spenta ne deduce che i genitori e sorella erano rimasti svegli fino allora poiché gli odi benissimo allontanarsi tutti e tre in punta di piedi nessuno dunque sarebbe più entrato da lui fino al mattino dopo aveva tutto il tempo di riflettere indisturbato a come sistemare la sua esistenza d'ora in avanti ma si sentiva angosciato da quella grande alta stanza nella quale non poteva che giacere disteso sul pavimento e tuttavia quell'angoscia gli riusciva inspiegabile dato che da cinque anni era la sua camera con un modo quasi inconscio e non senza provare una certa vergogna si rifugiò sotto il divano lì benché sentisse il dorso un po schiacciato e non avesse spazio da alzare il capo prova subito un vivo senso di benessere peccato solo che per stare tutto sotto il divano il suo corpo fosse troppo largo in quella posizione rimase l'intera notte un po immerse in un dormiveglia da cui più volte si riscosse per il pungolo della fame un po mulinando ansie speranze imprecisate le quali però conducevano tutte alla conclusione che per il momento doveva starsene quieto e mostrarsi paziente irriguardoso verso i suoi familiari in modo da alleviare loro il più possibile le difficoltà che il suo stato attuale è fatalmente comportava fin dal mattino presto era ancora quasi notte gregor ebbe modo di sperimentare la forza delle sue decisioni vide infatti è la sorella quasi completamente vestita aprire la porta dell'anticamera e guardare dentro ansiosa non lo trovò subito ma quando lo scorse sotto il divano buon dio doveva pur essere in qualche posto non poteva esser volato via si spaventò tanto che incapace di controllarsi richiuse di colpo la porta subito però la riaprì come pentita di quel gesto ed entrò in punta di piedi neanche lui fosse un malato grave o addirittura un estraneo gregor aveva sporto la testa fin quasi sotto l'orlo del divano per osservarla si sarebbe accorta che lui non aveva nemmeno assaggiato il latte e non certo per poca fame e gli avrebbe portato qualche altro cibo che gli piacesse di più non l'avesse fatto da sola si sarebbe lasciato morire di fame piuttosto che farglielo notare benché non ne potesse più dalla voglia di schizzare fuori da sotto il divano gettarsi ai suoi piedi e implorarla di dargli qualche cosa di buono da mangiare ma la sorella osservata subito con meraviglia la ciotola ancora piena con solo poche gocce di latte sparsi all'intorno la sollevò non a mani nude ma servendosi di uno straccio per la portò fuori gregor ardeva di curiosità male sarebbe stato il suo nuovo pasto per quanto si sbizzarrisce nelle congetture non avrebbe però è mai immaginato ciò che la sorella nella sua bontà stava per fare scopo di studiare i suoi gusti e la gli portò distesa su un vecchio giornale tutta una scelta di cibi c'era della verdura vecchia mezzo marcita delle ossa avanzate a cena in tinte di una salsa bianca coagulata qualche chicco d'uva passa e delle mandorle un formaggio che due giorni prima lui stesso aveva dichiarato immangiabile un pezzo di pane asciutto un altro imburrato e un altro ancora con burro e sale vicino a questa roba posa poi la ciotola evidentemente ormai era riservata gregor con dentro dell'acqua e comprendendo nella sua delicatezza che egli non avrebbe mangiato di fronte a lei uscì in fretta girola chiave così da lasciargli capire che facesse con tutto il suo comodo avvicinandosi al pasto le zampette di gregor vibravano d'agitazione anche la ferita del resto doveva essersi completamente cicatrizzata giacché non risentiva più alcun impedimento si meravigliò al constatarlo e gli venne in mente che oltre un mese prima sarà fatto un taglietto al dito che gli doleva ancora abbastanza fino a due giorni fa che sia diventato meno sensibile penso mentre succhiava vi do il formaggio cibo che fra tutti lo aveva immediatamente segnatamente attratto uno dopo l'altro con gli occhi che lacrimano di contentezza divora un rapido il formaggio la verdura e la salsa e cibi freschi invece non gli piacquero ne trovò l'odore insopportabile anzi disco sta un po da quelli che voleva mangiare ormai aveva terminato da un pezzo e se ne stava pigro ed immobile quando la sorella per fargli capire di ritirarsi comincio a girare piano la chiave nella toppa a quello rumore trasalì sebbene giasone casse e corse di nuovo sotto il divano gli ci volle molta forza di volontà per rimanersene ha pattato là sotto durante il puro breve tempo in cui ella spetta in camera dopo un pasto così abbondante il suo corpo si era alquanto ingrossato e compresso com'era respirava a fatica con gli occhi lievemente sporgenti sentendosi ogni tanto mancare il respiro vide l'inconsapevole sorella spazzare con la scopa non solo le briciole ma anche i cibi che lui non aveva toccati come se si trattasse di roba inservibile versare svelta tutto quanto in un secchio chiudere questo con un coperchio di legno e per via ogni cosa appena lei ebbe volto le spalle gregor usciti sotto il divano si stiracchia è ripreso fiato così ogni giorno gregor ricevette il suo pasto la prima volta al mattino quando i genitori e la domestica dormivano ancora la seconda volta dopo il pranzo di mezzogiorno mentre i genitori facevano un altro sonnellino e la sorella spediva la domestica per qualche commissione certamente neanche loro volevano lasciarlo morire di fame ma forse non erano in grado di sopportare che notizie indirette sui suoi pasti o forse la sorella voleva risparmiare loro anche il più piccolo dispiacere dato che senza dubbio soffrivano già abbastanza quali pretesti quella prima mattina fossero stati allontanati di casa il medico e il fabbro rimase sempre un mistero per gregor poiché infatti non c'era nessuno che capisse lui a nessuno neppure alla sorella passava per la mente che lui potesse capire gli altri doveva perciò contentarsi di udirla di tanto in tanto sospirare e invocare i santi durante le sue visite in camera più tardi quando si fu un poco abituata a quello stato di cose di abituarsi del tutto non fu mai naturalmente il caso di parlare qualche volta gregor riusciva ad afferrare una frase che denotava un'intenzione affettuosa che poteva essere spiegata come tale oggi ha mangiato di gusto diceva quando gregor aveva spolverato una buona dose di cibo mentre nel caso opposto che hanno facendosi sempre più frequente soleva dire quasi con tristezza anche stavolta ha lasciato lì tutto ma segreto a prendere notizie dirette dalle stanze attigue qualche eco gli trapelava e appena udiva delle voci subito correva alla porta da cui giungevano e vi aderiva con tutto il corpo specie nei primi tempi non si tenne discorso che in qualche modo anche per sottinteso non lo riguardasse per due giorni pasti furono interamente occupati da discussioni sul contegno da tenere d'ora in poi è anche tra un pasto e l'altro il tema era sempre lo stesso poiché almeno due componenti della famiglia restavano a casa non volendo nessuno starsene a casa solo e non potendosi d'altra parte lasciare l'appartamento incustodito tra l'altro fin dal primo giorno la domestica che cosa e quanto costa e avesse inteso dell'accaduto non era affatto chiaro si era gettata alle ginocchia della mamma implorando il licenziamento immediato e accomiatandosi un quarto d'ora dopo aveva ringraziato piangendo di averlo ottenuto come se non le si fosse potuta concedere grazie a maggiore e sebbene nessuno glielo avesse chiesto aveva giurato con le formule più terribili di non farne cenno di conseguenza alla sorella doveva ormai aiutare la mamma in cucina non era però un compito molto faticoso dato che tutti mangiavano pochissimo gregor non udiva che vanno esortazioni a mangiare scambiate fra un membro e l'altro della famiglia eseguite dall immancabile risposta grazie non ho più appetito o qualcosa di simile forse non bevevano neppure spesso la sorella chiedeva al babbo se desiderava una birra offrendosi affettuosamente di andare a prenderla il babbo taceva e lei per togliergli ogni scrupolo insisteva che si sarebbe potuto mandare la portinaia perché il babbo pronunciava un sonoro no e l'argomento era chiuso fin dal babbo spiegò sia alla mamma che alla sorella quale fosse la situazione finanziaria e quali prospettive ne seguissero di continuo si alzava dal tavolo per cercare qualche documento qualche libricino la notazioni nella piccola cassaforte domestica che cinque anni prima aveva salvato dal crollo della propria azienda lo si sentiva girare la complicata serratura poi dopo aver preso quanto gli occorreva la richiedeva ogni volta queste spiegazioni del babbo furono la prima cosa relativamente confortante che gregor di dall'inizio della sua prigionia aveva sempre creduto che egli non avesse osservato assolutamente nulla di quell'antica attività comunque suo padre non aveva mai smentito tale convinzione forse anche perché lui non l'aveva mai interrogato in proposito allora gregor non sarà preoccupato se non di far di tutto perché quell'infortunio commerciale che aveva immerso la famiglia nel più cupo scoramento venisse dimenticato al più presto perciò sera volto al lavoro con accanimento straordinario diventando quasi da un giorno all'altro da semplice commesso viaggiatore di commercio qualifica che gli consentiva ben altre possibilità di guadagno e impatti i suoi successi professionali si erano immediatamente convertiti in denaro sonante deposto sul tavolo di casa davanti ai familiari sbalorditi e felici erano stati i bei tempi quelli e non era mai più tornati almeno con quell'alone di gioia anche se poi il re d'ora aveva guadagnato abbastanza da potersi addossare come in effetti faceva il carico dell'intera famiglia tutti si erano abituati a quello stato di cose sia i familiari che lui loro accettavano il denaro con gratitudine lui lo dava con piacere ma quel calore profondo di un tempo non si ripeteva più soltanto la sorella gli aveva conservato il suo affetto ed e gli accarezzava un segreto disegno poiché era a differenza di lui amante di musica e suonava con passione il violino l'anno prossimo lo avrebbe iscritto al conservatorio incurante delle grosse spese che ciò comportava e che in qualche modo sarebbe riuscito a pareggiare quando nelle sue brevi soste in città gregor discorreva con la sorella sovente parlavano del conservatorio ma sempre come di un bel sogno che non si sarebbe mai realizzato ai genitori spiace vano anche quegli innocenti accenni ma regoli in realtà ci pensava molto concretamente e si proponeva di dare il solenne annuncio la vigilia di natale tali erano i pensieri perfettamente oziosi nel suo attuale stato egli si affollavano in testa mentre se ne stava ritto contro la porta ad origliare a volte lo prendeva una tale spossatezza che non reggeva più e lasciava ciondolare il capo fino a picchiarlo contro lo show ma si riprendeva subito perché anche quel piccolo rumore percepito nella stanza accanto aveva ridotto tutti e al silenzio si può sapere che a diceva il babbo di lì ad un istante evidentemente rivolto allo show dopo di che man mano riprendevano la conversazione interrotta poiché il babbo solleva ripetersi parecchie volte un po per non essersi più occupato da tempo di quelle cose un po perché la mamma molto spesso non afferrava di primo acchito gregor finì col togliersi ogni dubbio circa il fatto che malgrado tanti infortuni era residuata dai vecchi tempi una sommetta certamente non cospicua ma arrotondata dagli interessi non riscossi durante tutti quegli anni inoltre i soldi che mensilmente gregor portava a casa tenendo per sé solo qualche fiorino non erano stati spesi interamente accumulandosi avevano finito per formare un capitoletto gregor dietro l'uscio annuiva tutto è infervorato felice di quelli insperata previdenza e parsimonia era vero che con quel denaro in più il babbo avrebbe potuto ulteriormente ridurre il debito contratto verso il principale anticipando in misura notevole il licenziamento di gregor dalla vita ma ormai che aveva disposto così tanto meglio indubbiamente quella somma ha tuttavia non permetteva certa alla famiglia di vivere sugli interessi al più era sufficiente a mantenerla per un anno due al massimo non altro prostituiva cioè un fondo da lasciare intatto da riservare a casi di necessità il denaro per la vita quotidiana e invece bisognava guadagnarlo ma il babbo pur in buona salute era già un uomo anziano da cinque anni aveva già smesso di lavorare e comunque non era opportuno farli correre rischi in quegli anni dozio la prima vacanza da una vita tutta lavoro e insuccessi sera parecchio ingrassato e di conseguenza sentito o forse toccava lavorare alla vecchia mamma sofferente da asm al punto che solo l'attraversare la casa le costava sforzo e un giorno sì e uno no doveva sdraiarsi sul sofà ha davanti alla finestra aperta in preda alle soffocazione o magari alla sorella ancora una bimba appena diciassettenne tanto felice di vivere come viveva pestandosi bene dormendo fin tardi dando una mano alle faccende di casa concedendosi qualche modesto svago e soprattutto suonando il violino ogni volta che il discorso cadeva su questa necessità quotidiana di denaro gregor si allontanava dallo show è lasciato sia andare sul sofà di cuoio lì accanto si sentiva vamp aree di vergogna e di tristezza rimaneva sdraiato notti intere senza chiudere occhio raspando il cuoio per ore e ore oppure affrontava la grossa fatica di spingere una poltrona sino alla finestra vi si arrampicava su ben appoggiato al davanzale guardava fuori era evidentemente per lui un modo di ricordare il senso di liberazione che lo star è affacciata alla finestra gli aveva sempre dato ormai di giorno in giorno le cose appena un po distanti gli apparivano sempre meno chiare non riusciva più a scorgere per esempio la clinica di rimpetto mentre prima male diceva il fatto di averla sempre sott'occhio e se non fosse stato sicuro di abitare nella quieta ma centralissima charlott strass poteva quasi credere che la sua finestra guardasse su un deserto tanto il grigiore del cielo si confondeva indistinto con quello della terra era bastata all'attenta sorella vedere due volte la poltrona presso la finestra perché terminate le pulizie la ricollocare la e lasciasse anche aperto il vetro interno segre parlarle se l'avesse potuta ringraziare di tutto ciò che la doveva fare per lui avrebbe più facilmente sopportato i suoi servigi così invece ne soffriva la sorella cercava naturalmente di attenuare la tristezza della situazione e ci riusciva meglio quanto più passava il tempo ma anche gregor vedeva ogni giorno più chiaro nelle cose già il modo come lei entrava nella stanza era tremendo per lui appena aperta la porta e senza nemmeno badare a richiuderla anche se era sempre sommamente preoccupata di evitare a chiunque l'ha vista della camera correva alla finestra la spalancava di furia quasi fosse per soffocare e se ne stava lì alcuni minuti non curante del freddo a respirare profondamente due volte al giorno quella corsa rumorosa metteva i brividi a gregor che rannicchiato tutto tremante sotto il divano sapeva però benissimo che la gli avrebbe risparmiato quel tormento se appena fosse riuscita a stare con lui nella stessa stanza a finestre chiuse una volta quando già era trascorso un mese dalla metamorfosi di gregor e non c'era più quindi particolare motivo perché la ragazza si stupisse dell'aspetto di lui essa entrò nella stanza un po prima del solito e trovò gregor che immobile ritto in quell'atteggiamento terrificante guardava dalla finestra gregor non avrebbe trovato nulla di strano se si fosse limitata non entrare dal momento che quella sua posizione le impediva di aprire subito i vetri ma essa non solo non entrò fece anche un balzo indietro e sbatte la porta con tale violenza da far supporre a qualunque estraneo di averlo trovato appostato all'uscio per morderla gregor porse subito a nascondersi sotto il divano ma dovette aspettare fino a mezzo di prima che la sorella assai più sconvolta del consueto li facesse la sua comparsa nei concluse che la sua vista continuava ad esserle disgustosa e tale sarebbe rimasta anche in futuro indubbiamente le era necessario farsi gran forza per non fuggire al solo scorgere la piccola parte del suo corpo che sporgeva da sotto il divano per rispetto minarle anche quella molestia un giorno si mise sulla schiena il lenzuolo gli ci vollero ben quattro ore di fatica lo portò fino al divano e lo accomodò in modo da coprire se ne tutto così che la sorella anche chinandosi non lo vedesse se poi le fosse parso che il lenzuolo era un'esagerazione poteva benissimo toglierlo dato che evidentemente gregor non ci provava nessun gusto ad imprigionarsi così invece non lo tocca nemmeno anzi gregor credette di cogliere un suo sguardo di gratitudine quando con la testa rimosse pian piano il lembo del panno ad accertare l'effetto prodotto su di lei da quella novità per le prime due settimane i genitori non osarono entrare da lui ed egli li odi spesso profondersi in riconoscimenti di ciò che la sorella andava facendo mentre in passato l'avevano sovente accusata di essere come loro dicevano una creatura alquanto disutile ora al contrario aspettavano tutti a due padre e madre fuori della stanza finchè lei aveva finito di riordinare per assediarla subito di domande che aspetta aveva la camera che cosa avevo mangiato gregor come si era comportato infine se si poteva notare qualche segno di miglioramento la mamma in particolare avrebbe voluto fargli visita fin dai primi tempi ma il padre e la sorella l'avevano dissuasa con argomenti che gregor ascoltava attentissimo e che riscuotevano la sua approvazione incondizionata non andò molto però che dovettero trattenerla con la forza ea sentirla gridare lasciatemi entrare da gregor povero figlio mio infelice lo capite o no che deve andare a trovarlo gregor pensava che forse qualche visita della mamma sarebbe stata opportuna non tutti i giorni d'accordo ma magari una volta alla settimana lei certo era in grado di comprendere le cose assai meglio della sorella che con tutta la sua abnegazione non era che una bimba e anzi forse si era assunta quel grave compito soltanto per avventatezza infantile ben presto il desiderio di gregor di rivedere sua madre poté mutarsi in realtà anche per riguardo verso i genitori e gli preferiva non farsi vedere alla finestra siccome quei pochi metri quadrati di pavimento non gli consentivano lunghe passeggiate e lo starsene sdraiato sul dorso gli riusciva più gravoso di notte e la stessa voglia di mangiare gli era passata ben presto cominciò per distrarsi a prendere il vezzo di strisciare su e giù lungo le pareti e il soffitto soprattutto gli piaceva starsene in alto aggrappato al soffitto era ben diverso che sdraiarsi a terra si respirava più liberi il corpo vibrava leggermente nella quasi beata spensieratezza che gregor provava lassù talvolta accadeva che senza neanche rendersene conto perdesse la presa e piombasse a terra ma ormai era padrone delle sue membra assai meglio di prima e anche cadendo così dall'alto non si faceva male la sorella accortasi del nuovo passatempo escogitato da gregor a causa delle tracce di muco lasciate qua e là al suo passaggio ebbe l'idea per agevolarlo il più possibile in tal senso di togliere dalla stanza immobili che lo impazzavano e in primo luogo il como e la scrivania non era però in grado di portarli via da sola ne osava chiedere al babbo di aiutarla quanto alla fantesca una ragazza sedicenne che dopo il licenziamento della cuoca era rimasta coraggiosamente al suo posto l'unica condizione che aveva stabilito era di poter tenere la cucina sempre chiusa a chiave e di aprire solo nei casi di emergenza la sorella non ebbe dunque altra via che di rivolgersi un giorno che il bomber assente alla mamma costa e accorse lanciando grida esaltate ma davanti all'uscio di gregor ammutolì la sorella si accertò anzitutto che la camera fosse in perfetto ordine poi la fece entrare gregor si era affrettato a tirare ancora più giù il lenzuolo e ad ampliarne le pieghe in modo che sembrasse davvero gettato a caso sul divano anche stavolta si trattenne dal curiosare da sotto il panno rinunciava per ora a vedere la mamma felice soltanto della sua presenza vieni pure non lo si vede essa è la ragazza e si capiva che intanto guidava la mamma per mano egli sentì come le due deboli donne cercavano di smuovere dal suo posto il vecchio pesante cassettone la sorella continuava ad insistere per riservarsi la maggiore fatica senza dar retta alla madre che la monima di non compiere sforzi eccessivi le cose andava per le lunghe dopo un buon quarto d'ora che si davano da fare la madre disse che era meglio lasciare il como al suo posto in primo luogo era troppo pesante non avrebbero certamente potuto finire prima che tornasse il babbo e quel mobile in mezzo alla stanza toglieva gregor ogni possibilità di muoversi e in secondo luogo erano poi sicure che gregor sarebbe stato soddisfatto di quello sgombero lei credeva piuttosto il contrario a giudicare dalla stretta al cuore che le dava la vista di quelle pareti così spoglie era convinta che gregor l'avrebbe provata ben più fortemente lui che da tanto tempo era abituata a quei mobili in mezzo alla stanza deserta si sarebbe sentito come abbandonato e non ti sembra continua la mamma sottovoce quasi in un sussurro come se volesse risparmiare a gregor di cui ignorava il nascondiglio lo stesso suono della voce quanto al senso delle parole era certa che non lo capisce non ti sembra che portandogli via i mobili gli dimostreremo che abbiamo perso ogni speranza in una sua guarigione che lo abbandoniamo a se stesso per me la miglior cosa sarebbe che cercassimo di lasciare la stanza esattamente com'era prima così gregor quando tornerà fra noi troverà ogni cosa immutata e gli sarà facile dimenticare al più presto questo brutto periodo nell'ascoltare quelle parole della mamma gregor comprese che l'essere stato escluso durante quei due mesi da ogni contatto verbale mentre continuava monotona la sua esistenza in seno alla famiglia doveva averli e scombussolato il cervello non era spiegabile altrimenti che gli avesse seriamente desiderato abitare in una camera vuota aveva davvero voglia di lasciar trasformare quella stanza calda e gradevole arredata con mobili di famiglia in una sorta di spelonca nella quale avrebbe potuto si sgambettare indisturbato in tutte le direzioni ma non senza un totale e rapido oblio del suo passato di uomo evidentemente quell'oblio era già pronto ad accoglierlo e se non vi era caduto era stata solo la voce della mamma da tanto tempo non unita a trattenerlo non c'era niente da portar via tutto doveva rimanere com'era gli influssi favorevoli della mobilia sul suo stato attuale erano della massima importanza per lui se essa ostacolava quello stolto suo striscia avanti e indietro ciò non era un danno ma al contrario un grosso vantaggio la sua purtroppo d'altro avviso nelle discussioni riguardanti gregor sarà attribuita e non del tutto a torto un ruolo di arbitro di fronte i genitori si che anche stavolta basta che la madre esprimesse quel dubbio perché lei insistesse sulla necessità di sgombrare non solo il como e la scrivania secondo la sua prima idea ma anche tutti i mobili della stanza eccettuato l'indispensabile divano non era solo orgoglio infantile nella fiducia in se stessa con gli ultimi tempi avevano dato tanto inatteso e doloroso alimento a dettarle quelli intransigenza la certezza che mentre gregor abbisognava di molto spazio per strisciare su e giù i mobili invece per quanto era dato vedere e gli erano assolutamente inutili poggiava su una constatazione materiale e più ancora forse agiva sul suo animo la tendenza all'esaltazione propria alle ragazze della sua età e che cerca ogni occasione di sfogarsi forse era quella che spingeva grete a rendere più che mai atroce la condizione di gregor così da potergli dedicare ancor più totalmente chi mai infatti avrebbe potuto avventurarsi in una stanza dai muri nudi in cui gregor regnasse da solo perciò essa non si lascia smuovere dalle sue decisioni nonostante le rimostranze della mamma quest'ultima d'altronde sentendosi evidentemente agitata e malsicura in quella stanza alla fine sa zitti e aiuto alla figlia per quanto le sue forze e glielo consentirono a portar fuori il cassettone del cassettone al rigore gregor poteva anche fare a meno alla scrivania doveva restare dov'era e appena le due donne sbuffando di fatica ebbero trascinato il cassettone fuori della stanza gregor avanzò il capo da sotto il divano per accertarsi come avrebbe potuto sia pur cautamente col massimo riguardo intervenire purtroppo fu però la mamma tornare indietro per prima mentre grete nella camera accanto reggeva maldestramente il mobile senza riuscire a spostarlo di un centimetro ma la mamma non era mezza alla vista di gregor ed avrebbe potuto esserne turbata spaventata quell idea greider retrocesse di corsa fino all'altra estremità del divano ma non poté evitare che il lembo anteriore del lenzuolo si agitasse un poco e questo bastò perché la mamma se ne accorgesse restò di colpo rimase ferma un istante poi tornò da brad ma anche gregor continua a ripetersi che non stava succedendo niente di speciale all'infuori dello spostamento di qualche mobile tuttavia fu ben presto costretto ad ammettere che quell'andirivieni delle due donne i loro sogni si richiami lo strisciare dei mobili sul pavimento agivano su di lui come un grande e molteplice scompiglio e per quanto ritraesse il capo e le zampe e appiattisce il corpo contro il suolo era ben certo che non avrebbe resistito a lungo gli stavano svuotando la stanza gli stavano pigliando tutto ciò a cui era affezionato avevano già portato fuori il como verrà riposta la sega da traforo con gli altri arnesi e ora xvi tavano la scrivania fissata nel pavimento quella su cui aveva scritto i suoi compiti di allievo dell'accademia di commercio di studente medio persino di scolaretto delle elementari no veramente non gli restava più tempo di verificare le buone intenzioni di quelle due donne e del resto non si ricordava quasi nemmeno che esistessero stanche morte non apriva in più bocca si arriva solo il loro breve scalpiccio e così mentre nella camera vicina le due donne appoggiate alla scrivania rifiutavano un momento egli avanza cambiò quattro volte direzione incerto su che cosa a cominciare a mettere in salvo allorché sul muro già vuoto gli cadde sott'occhio il quadro della dama impellicciata vi salì il rapido e si sa quanto sul vetro e lo tenne fermo rinfrescando gli il ventre bruciante il suo corpo ricopriva interamente il quadro almeno questo non glielo avrebbero preso girò il capo verso la porta del tinello per osservare il rientro delle due donne si erano brevemente riposate è già tornavano al lavoro prete cingeva con un braccio alla mamma portandola quasi di peso cosa prendiamo adesso fece guardandosi attorno in quell'istante i suoi sguardi incontrarono quelli di gregor appeso alla parete la presenza della madre e la costrinse a dominarsi per impedirle di guardare piegò il viso verso di lei e le disse tutta tremante sbigottita perché non torniamo ancora un attimo di là nel tinella gregor capi benissimo l'intenzione della sorella voleva portare la mamma al sicuro e poi cacciarlo dalla parete è bene che provasse lui se ne stava fermo sul quadro e non cedeva le sarebbe saltato addosso piuttosto male parole di greta avevano insospettito la mamma essa si scostò da lei vide l'enorme macchia bruna sulla tappezzeria fiori ancor prima di acquistare consapevolezza che quella cosa che vedeva era gregor gridò con voce rauca squarciata mio dio mio dio ea braccia aperte in atto di totale abbandono cade sul divano dove rimase immobile gregor gridò alla sorella alzando il pugno e saltandolo con lo sguardo dal giorno della metamorfosi erano le prime parole che gli rivolgeva direttamente forse nell'altra stanza per cercare qualche senza con cui far rinvenire la madre gregor pensò di aiutarla a salvare il quadro c'era tempo ma era incollato al vetro e se ne sta co con uno strappo nei dopo di che forse anche lui nella camera accanto quasi fosse ancora in grado come un tempo di consigliarla sul da farsi ma non seppe che starsene inerte alle sue spalle mentre greta fuggiva tra le boccette quando poi alla si voltò o atterrita al vederlo e lasciò cadere a terra un'ampolla che si ruppe una scheggia ferì gregolin faccia un medicinale corrosivo gli si sparse attorno senz'altro indugio ogre tar accolse quante più boccette poté ed entrò di corsa dalla madre richiudendo l'uscio con un calcio adesso gregor era separato dalla mamma e forse era in pericolo di morte per colpa sua non voleva aprire la porta se non voleva che la sorella abbandonasse la mamma e fuggisse e perciò non gli rimaneva che aspettare oppresso dal cruccio e dal rimorso cominciò a passeggiare per la camera e dopo aver strisciato ovunque sulle pareti sui mobili sul soffitto quando già gli pareva che tutta la stanza gli girasse attorno si lascia cadere disperato nel bel mezzo della tavola passa qualche minuto gregor giaceva tramortito intorno a lui non si vedeva nulla forse era un buon segno poi sono il campanello la fantesca come al solito si era chiusa a chiave in cucina e andò ad aprire greta era il babbo adesso chiese immediatamente gli era bastato scorgere l'aspetto della figlia per capire tutto greta le rispose con voce soffocata si capiva che premeva il volto sul petto del padre non a me svenuta ma adesso sta meglio gregor è scappato dalla stanza me l'aspettavo disse il babbo l'avevo sempre detto ma voi donne non mi date retta era chiaro a gregor che il babbo fraintendendo la notizia troppo concisa datagli da greta lo sospettava colpevole di qualche atto di violenza avrebbe dunque dovuto cercare di ammansirlo dato che per un esauriente spiegazione gli mancava sia il tempo che la possibilità corse verso la porta della sua stanza e vi si appoggia stretto in tal modo suo padre entrando dall'anticamera avrebbe subito capito che lui non desiderava di meglio che rientrare subito là dentro ma non c'era nessun bisogno di incitarlo bastava aprirgli la porta e sarebbe scomparso all'istante ma il babbo non era d'umore per apprezzare certe sottigliezze e appena entrato getton a sembrava insieme di soddisfazione e di rabbia drago svolse il capo dall'uscio verso di lui e vide il babbo tutto diverso da come se lo sarebbe potuto immaginare era vero che negli ultimi tempi distratto dal suo nuovo pezzo di strisciare sui muri non si era più interessato come prima di quanto avveniva nel resto della casa non c'era quindi da stupirsi se trovava qualche cosa di mutato ma con tutto ciò possibile che quell'uomo fosse il babbo lo stesso che prima quando lui era in viaggio d'affari se ne stava a letto sopraffatto dalla stanchezza e la sera del ritorno lo riceveva seduto su una poltrona in vestaglia assolutamente incapace di sollevarsi arrivando al massimo ad alzare le braccia in segno di gioia lo stesso che nelle passeggiate di qualche rara domenica o in occasione delle maggiori festività in mezzo tra gregor e la mamma che già camminavano lenti procedeva ancor più adagio infagottato in un vecchio mantello posando sempre innanzi con cautela il bastone a gruccia e se voleva parlare quasi ogni volta si fermava costringendo i suoi accompagnatori a fare altrettanto ora invece era in perfetta forma indossava una bella livrea da commesso bancario azzurra poi bottoni d'oro sull'alto colletto rigido della giubba si diffondeva un possente doppio mento e gli occhi neri sotto le folte sopracciglia brillavano attenti e giovanili mentre la chioma bianca ha solitamente scomposta era meticolosamente pettinata lucente è spartita da una scriminatura con un lancio che attraverso tutta la stanza gettò sul divano il berretto adorno di un monogramma d'oro probabilmente di qualche banca e respingendo indietro i lunghi lembi dell'uniforme e le mani affondate nelle tasche dei pantaloni avanza verso gregor col volto piano dirà pur essendo incerto sul da farsi sollevava molto in alto i piedi tanto che gregor stupì dell'enorme grandezza delle sue suole non si attardò comunque in tali considerazioni fin dall'inizio della sua nuova vita sapeva che il babbo era deciso ad usare la massima severita nei suoi confronti perciò se la diede a gambe fermandosi quando lui si fermava rimettendosi a correre appena accennava un movimento fecero così parecchie volte il giro della sala da pranzo senza che la situazione si risolvesse la scena si svolgeva a rilento in modo da non dare affatto l'impressione di una caccia appunto per questo motivo gregor non si staccava dal suolo temeva che una sua fuga sulle pareti o sul soffitto fosse considerata dal babbo come un affronto ma ben presto riconobbe che neanche così avrebbe resistito a lungo un passo del babbo lo obbligava ad una quantità di movimenti e già si accorgeva di esser preso dalla fanno tanto più che anche in passato i suoi polmoni non erano mai stati molto validi andava bran coloni facendo appello ad ogni energia per sottrarsi all'inseguimento e non riusciva quasi a tenere gli occhi aperti ed era così frastornato da non prospettarsi altra salvezza che quel correre avanti e indietro da aver quasi dimenticato che poteva cercare scampo sulle pareti sebbene fossero ingombre di mobili riccamente intagliati pieni di punte di spigoli quando una cosa leggermente lanciatagli cade vicino e russolo via era una mela subito ne arriva una seconda gregor atterrito si fermò ma gli serviva a nulla correre il babbo aveva deciso di bombardarlo si era riempito le tasche di mele prendendole dalla coppa che stava sulla credenza e gliele scagliava ad una dona senza mirare preciso almeno per ora le mele piccole rosse rotolavano sul pavimento come carica ed elettricità abbozzando tra loro una gettata con poca forza ispirò alla schiena senza fargli male ma un'altra seguendola immediatamente gli si conficca nel dorso gregor tentò di trascinarsi avanti quasi che il cambiare posto potesse lenire lo strano incredibile il dolore che risentiva sto invece come inchiodata al suolo e si contrasse in un totale sconvolgimento dei sensi con l'ultimo sguardo dire a spalancarsi il lusso della sua stanza il romperne e la mamma in camicia precedendo la sorella che l'aveva svestita per rimetterla dal deliquio dirigersi verso il babbo mentre le donne attorcigliate le cadevano a terra una dopo l'altra gettarsi sul babbo inciampando nei panni abbracciandolo cingendogli la nuca con le mani ad implorare ma in quel momento la sua vista gli venne meno misericordia per gregor 3 per un mese gregor sofri della grave vita riportata la mela che nessuno sara togliere gli era rimasta conficcata quale visibile ricordo nelle carni ma l'accaduto era evidentemente servita a ricordare al babbo che con tutta la bruttezza e la ripugnanza del suo attuale aspetto credo ne era un membro della famiglia e non si poteva quindi trattarlo da nemico al contrario unico dovere dei familiari di fronte a lui era di reprimere il ribrezzo e di pazientare non l'altro la ferita aveva tolto a gregor probabilmente per sempre l'agilità dei movimenti dato che adesso per attraversare la stanza impiegava come un vecchio invalido parecchi minuti quanto al arrampicarsi sui muri non ci pensava nemmeno più ma tale

peggioramento del suo stato aveva corrisposto un motivo di piena soddisfazione ogni sera veniva aperto l'uscio verso il tinello non senza che gli fosse rimasto prima fissarlo immobile per un'ora o due e gregor dal buio della sua camera poteva contemplare non visto tutta la famiglia seduta intorno alla tavola illuminata e ascoltarne i discorsi ciò con una sorta di tolleranza collettiva ossia in condizioni ben diverse da prima naturalmente non erano più le animate conversazioni di un tempo a cui traggono aveva sempre pensato con un po di nostalgia quando nelle stanze d'albergo si buttava stanco fra le coltri umide adesso quasi sempre c'era silenzio il babbo poco dopo terminata la cena addormentava sulla poltrona la mamma e la sorella si raccomandavano a vicenda di tacere la mamma curva sotto la lampada cuciva biancheria fina per un negozio di moda la sorella avendo trovato un impiego di commesse la sera studiava stenografia e francese nella speranza di ottenere in seguito qualche posto migliore ogni tanto il babbo si svegliava e come fosse del tutto ignaro di aver dormito diceva alla mamma quanto è cucito oggi poi subito richiudeva gli occhi mentre le due donne si scambiavano uno stanco sorriso il babbo per una singolare testardaggine quand'era casa rifiutava di togliersi l'uniforme di servizio e mentre la vestaglia inutilizzata restava appeso all'attaccapanni lui tutto vestito sonnecchiava al suo posto se dovesse sempre esser pronto per il servizio e anche a casa aspettasse la chiamata di un superiore di conseguenza l'uniforme ad onta delle cure che le dedicavano la mamma e la sorella andò perdendo la sua lucentezza tanto più che fin dall'inizio non era nuova spesso gregor passava intere serate a guardare quell'abito sempre più macchiato coi soli bottoni d'oro costantemente lucidi e splendidi entro il quale il vegliardo benché scomodissimo dormiva tranquillo quando l'orologio batteva le 10 la mamma mormorando dolcemente all'orecchio del babbo cercava di svegliarlo e di convincerlo a coricarsi non era un sonno giusto quello mentre lui aveva bisogno assoluto di riposo dato che il suo lavoro iniziava alle 6 di mattina ma con la cocciutaggine che lo distingueva da quando sarà impiegato il babbo si intestava a rimanere ancora a tavola sebbene immancabilmente si addormentasse sola gran fatica si riuscisse poi a fargli lasciare la poltrona per il letto quando le due donne insistettero dolcemente nelle loro esortazioni lui andava avanti inter i quarti d'ora a crollare pian piano il capo teneva gli occhi chiusi e restava seduto la mamma lo tirava per la mani che gli sussurrava parole carezzevoli la sorella per aiutarla interrompeva i compiti ma non riuscivano che a farlo sprofondare sempre più giù nel suo seggiolone solo quando finivano per afferrarlo sotto le ascelle lui ha prima gli occhi guardava un pallone un po l'altra e soleva commentare questa è la mia vita questa è la pace che mi ha concesso in vecchiaia poi appoggiata alle due donne si sollevava faticosamente come se il corpo gli fosse di estremo peso si faceva a guidare da loro fino alla porta quindi accomiatato sì con un cenno se ne andava da solo mentre la madre e gettava il cucito e la sorella smetteva di scrivere percorrergli appresso e dargli ancora aiuto tempo di badara gregor più bello stretto necessario nella famiglia stanca e spossata dal lavoro quotidiano il bilancio domestico era sempre più limitato che era finito con licenziare la fantesca e ogni mattina e sera una donna di fatica enorme dosso da dai bianchi capelli scarmigliati veniva a sbrigare le faccende più pesanti al resto pur continuando nel suo intenso lavoro di cucitrice accudiva la mamma o perfino necessario vendere non pochi gioielli di famiglia che la mamma e la sorella avevano portato esultanti in occasione di ricevimenti o di feste gregor lo veniva a sapere la sera ascoltando i discorsi sui prezzi ottenuti ma il maggior rammarico era sempre dovuto al fatto di non poter lasciare quell'appartamento ormai troppo grande e nelle mutate circostanze perché il trasferimento di gregor appariva un problema insolubile gregory in realtà si rendeva conto di non essere lui la casa del mancato trasloco non sarebbe stato difficile metterli in un'apposita cassa con qualche foro per l'aria no quello che maggiormente disamina va i suoi dal cambiar casa era l'assoluta oscuramento in cui si trovavano era il pensiero di essere vittime di una sciagura che non avevano uguale nella cerchia dei parenti e degli amici tutto ciò che il mondo esige dalla povera gente essi le seguivano a puntino il babbo portava la colazione agli impiegati di banca la mamma si sacrificava per affrontare la biancheria di terze persone la sorella correva su e giù dietro il banco a comando dei clienti che cosa potevano fare più di così e nella schiena di gregor la ferita riprendeva a dovere come il primo giorno allorché vedeva la mamma e la sorella tornare in sala dopo aver portato a letto il babbo e tralasciando il lavoro sedersi l'una accanto all'altra quasi guancia a guancia allora la mamma additando la sua stanza diceva più di quella porta creta e lui restava di nuovo al buio mentre le due donne mescolavano le loro lacrime o talvolta fissavano sulla tavola agli occhi asciutti notti giorni trascorrevano per gregor quasi insonni a volte gli veniva in mente di riprendere in mano appena gli avessero riaperta la porta l'intera situazione familiare nei suoi pensieri tornavano ad affiorare dopo lungo tempo il principale il procuratore i commessi e gli apprendisti il garzone duro di comprendonio due o tre amici impiegati presso altre ditte la cameriera di un albergo in provincia caro fugace ricordo la cassiera di una cappelleria cui aveva fatto seriamente ma troppo posata mente la corte tutti riaffioravano frammisti ad altre persone estranee o dimenticate ma invece di soccorrere lui ha i suoi sembravano sempre inaccessibili e quando scomparivano egli ne era lieta subito dopo non era più d'umore da preoccuparsi della famiglia ma soltanto furibondo per la poca cura che dimostravano per lui e pur non trovando il minimo desiderio di cibo almanacca va come avrebbe potuto raggiungere la dispensa per prendersi anche se non aveva fame quanto gli spettava ormai la sorella senza curarsi di ciò che avrebbe potuto meglio accontentarlo ogni mattina e dopo pranzo prima di correre al lavoro gli spingeva con una pedata nella stanza un cibo qualunque e la sera lo ritirava con un colpo di scopa indifferente al fatto che lui l'avesse appena assaggiato nemmeno toccato come il più delle volte accadeva anche al riordino della stanza provvedeva ad esso ogni sera e non avrebbe potuto sbrigarsela più in fretta sulle pareti si vedevano strisce di sudiciume e la giacevano comuni di polvere di spazzatura nei primi tempi gregor ogni volta che la sorella entrava quasi per significarle il suo rimprovero si metteva negli angoli più bisognosi di pulizia ma anche se ci fosse rimasta un'intera settimana la sorella era incorreggibile vedeva il sudiciume ma aveva deciso di non toglierlo d'altra parte mostrando una suscettibilità assolutamente singolare che del resto si era propagato all'intera famiglia non ammetteva che altri provvedessero a questo lavoro un giorno la mamma buttando acqua secchi aveva ripulito a fondo la stanza di gregor non senza procurare a lui grave disagio e costringendola a rimanere rabbioso immobile steso sul divano ma non la passa certo liscia appena la sorella rincasando la sera si avvide della novità forse nel tinello mortalmente offesa e trascurando le mani della madre jesi ad implorare scoppiò in un pianto convulso che a tutta prima lascia i genitori stupefatti smarriti anche il babbo si era destato di soprassalto nella sua poltrona ma subito cominciarono ad animarsi e da un lato il babbo rimbrottava la mamma perché voleva intromettersi nel riordino della stanza di gregor dall'altro la sorella strillava che non avrebbe mai più potuto riordinarla nella mamma cercava di trascinare verso la camera da letto il babbo che recitato al punto di perdere la testa la sorella scossa dei singhiozzi tempestava la tavola quei piccoli pugni e gregor fischiava porte di rabbia perché nessuno pensava a chiudere lo show per risparmiargli quella vista e quel fracasso ma anche se la sorella sfinita dal lavoro in negozio rifuggiva con disgusto dall accudire come prima gregor non era affatto necessario perciò che si scomodasse la madre gregor non correva alcun pericolo di essere trascurato grazie alla presenza della donna di fatica questa vecchia vedova quella forte ossatura aveva consentito nel corso della sua lunga vita di superare ogni difficoltà non trovava nessuno speciale ribrezzo per lui non curiosità ma il puro caso l'aveva spinta una volta ad aprire la porta della stanza e alla vista di gregor che tutto sbigottito sebbene nessuno lo inseguisse aveva cominciato a correre di qua e di là era rimasta a guardarlo meravigliata congiungendo le mani in grembo da allora non mancava mai la mattina e la sera dischiudere brevemente lusso per dargli un'occhiata da principio gli rivolgeva anche dei richiami che senza dubbio riteneva affettuosi come vieni un po qui vecchio bacarozzo oppure guardatelo quel vecchio bacarozzo a quegli apostrofi gregor non reagiva rimaneva immobile come se la porta non fosse neppure stata aperta almeno avessero ordinato a costei di riordinare gli giornalmente la stanza invece di lasciare che lo importunasse senza costrutto come più le piaceva un mattino all'alba mentre una pioggia violenta già forse pre annuncio dell imminente primavera batteva contro i vetri udendo la donna ricominciare a stuzzicarlo gregor provò una tale stizza che pur lento e debole com'era le si rivoltò contro quasi volesse assalirla ma quella non mostra alcuna paura semplicemente alzò in aria una sedia che stava accanto allo show e spalancò la bocca palesando chiaramente l'intenzione di richiuderla solo assestandogli una seggiola ta sulla schiena non viene più avanti è chiese vedendo gregor fare dietrofront e rimise tranquillamente la seggiola al posto di prima gregor non mangiava quasi più nulla quando gli capitava di passare davanti al cibo che gli avevano portato né mordeva per trastullo un boccone o lo teneva in bocca per ora e poi di solito lo ri sputava dapprima aveva pensato che a togliergli l'appetito fosse la tristezza per le condizioni in cui lasciavano la sua stanza ma ben presto trovò che i cambiamenti apportati non gli riuscivano a fatto sgraditi in famiglia avevano preso l'abitudine di trasportare in camera sua gli oggetti che non si potevano mettere altrove e adesso ce n'era una quantità perché una stanza era stata affittata 3 pigeon anti questi accigliato i signori tutti e tre provvisti di gran barbe come gregor constatò guardando una volta attraverso una fessura erano meticolosissimo sul punto dell'ordine non solo si preoccupavano che fosse ordinata la loro camera ma dato che erano a pensione li anche tutta la casa e segnatamente la cucina guai se vedevano in giro ciarpami inutile o anche solo poco pulito tanto più che avevano arredato quasi tutta la stanza con roba di loro proprietà di conseguenza molte suppellettili aran diventate superflue non si poteva venderle ma neppure era il caso di gettarle via sì che trasmigrano tutte nella stanza di gregor ivi compresa la cassa della cenere della spazzatura che stavano in cucina ciò che al momento appariva inservibile finiva nella sua stanza ha gettato dentro sempre in gran fretta dalla vecchia serva per fortuna gregory più delle volte vedeva solo l'oggetto e la mano che lo scagliava forse col tempo la serva si riprometteva di andare a riprendere quella roba o di buttarla via tutta in una volta in effetti rimase sempre là dove era stata gettata al primo momento a meno che gregor strisciando in mezzo ai rifiuti non li spostasse cosa che nei primi tempi dovette fare di necessità non disponendo di spazio libero ove a girarsi mentre in seguito vi trovò sempre più gusto sebbene dopo ciascuno di quei vagabondaggi si sentisse così stanco e triste da doversene stare immobile ore ed ore a volte i tre pigeon anti consumavano la cena in casa nel tinello quelle sere lo show di gregor restava chiuso ma lui se ne affliggeva ben poco già molte volte non ne aveva approfittato ma che fosse aperto ed era rimasto senza che nessuno se ne avvedesse nell'angolo più buio della stanza ma una sera la donna di servizio lasciò leggermente socchiusa la porta e attraverso quella fessura egli vide i tre entrare nella stanza dove fu accesa alla lampada a sedersi in cima al tavolo al medesimo punto in cui nel passato sedeva lui stesso a mangiare con bob con la mamma spiegare i tovaglioli impugnare coltello e forchetta subito apparve sulla soglia la mamma con un gran piatto di carne dietro lei la sorella con un altro piatto colmo di patate dalle vivande saliva denso il fumo i signori si chinarono sulle pietanze apparecchiate quasi a volerle esaminare prima del pasto ed effettivamente quello che sedeva in mezzo e che sembrava esercitare una certa autorità sugli altri tagli o dal piatto una fetta di carne senza dubbio per accertare se era abbastanza tenere se non fosse il caso di rimandarle in cucina l'esame lo so di specie e la mammella sorella che erano state ad osservarlo trepidanti sorrisero respirando di sollievo prima di passare in cucina dove la famiglia consumava i pasti il babbo entrò in sala col berretto in mano e fece il giro della tavola sempre piegato in un inchino i tre signori scattarono in piedi mormorando qualcosa entro le loro barbe poi lasciati soli cenarono in quasi assoluto silenzio al di sopra dei rumori di vario genere che accompagnavano il pasto si udiva quello dei denti occupate a masticare e gregor se ne stupì pareva quasi che gli volessero mostrare che per mangiare ci volevano i denti e che con le più potenti mascelle sdentate non si veniva a capo di nulla e dire che o appetito penso gregor crociato ma non di quella roba lì come mangiano di gusto quei signori mentre io sto andando bene all'altro mondo proprio la sera mentre gregor non ricordava di aver mai udito finora il suono del violino esso è che già dalla cucina i pigeon anti avevano già terminato di cenare quello di mezzo tratto di tasca un giornale ne aveva dato un foglio a ciascuno degli altri due e ora leggevano e fumavano appoggiati agli schienali delle sedie quando li suona il violino divennero attenti si alzarono è raggiunta in punta di piedi la porta del tinello vi si fermarono accanto stretti l'uno all'altro in cucina lì sentirono certamente perché il babbo gridò i signori non gradiscono la musica sa se è così smettiamo subito al contrario rispose quello che stava in mezzo c'è alla signorina non dispiace perché non mi han a suonare qui in sala sarà molto più comodo e si sentirà a suo agio prego disse il babbo come se il violinista fosse lui i signori tornarono a sedere ed attesero di lì a poco entra il babbo portando il leggio poi la mamma con le musiche e per ultima la sorella col violino la sorella preparò tranquillamente ogni cosa i genitori che non avevano mai affittato stanze perciò esageravano di cortesia verso i pigeon anti non osavano sedersi sulle poltrone di loro proprietà il babbo s'appoggia lo stipite della porta infilando la destra fra due bottoni della livrea ben chiusa mentre uno dei tre signori cedette alla mamma la sua poltrona e la vi si sedette lasciandola dove l'ospite per caso l'aveva collocata in un remoto angolo della sala la sorella cominciò a suonare il babbo la mamma ciascuno dal suo posto seguivano intenti il moto delle mani gregor attratto dalla musica sarà fatto un po avanti e con la testa si trovava già nel tinello non si chiedeva come mai negli ultimi tempi aveva smesso di farsi tanti scrupoli verso gli altri mentre prima con la sua sensibilità a lo aveva riempito d'orgoglio in quel momento avrebbe avuto ben ragione di nascondersi sudicio come era a causa della polvere che gli riempiva la stanza e si sollevava ad ogni minima mossa con i figli i capelli resti di cibo che gli si erano presi alla schiena e ai fianchi ma la sua indifferenza verso ogni cosa era ormai troppo grande perché sicuri casse sulla schiena e si sfrega se sul tappeto come in passato faceva più volte al giorno e nonostante fosse in così misere condizioni non esitò ad avanzare al tanto soul immacolato pavimento del tinello nessuno si accorgeva di lui la famiglia era tutta presa dal suono del violino i tre signori invece che dapprima tenendo le mani in tasca si erano posti vicinissime alle g è così che avrebbero potuto tutti seguire le note disturbando sicuramente la sorella ben presto a capo chino e discorrendo tra loro a mezza voce si ritirarono presso la finestra dove rimasero tra gli sguardi preoccupati del babbo era anche troppo chiaro che la loro aspettativa di ascoltare musica belle o divertenti era andata delusa e che adesso seccati da quell'esibizione non vi si prestavano che per gentilezza particolare segno di nervosismo era il modo con cui tutti e tre soffiavano dal naso e dalla bocca verso il soffitto il fumo dei loro sigari eppure la sorella suonava così bene inclinando da un lato il viso seguendo le file di note con occhi attenti a tristi gregor venne avanti un altro poco tenendo il capo rasente al suolo sforzandosi di incontrare quegli occhi dunque era proprio la bestia se la musica a tal punto l'affascinava il pareva di veder disegnarsi davanti a lui la via verso un cibo desiderato quanto sconosciuto era deciso a spingersi fino alla sorella attirarla per la veste finché capisse che doveva andare col violino nella sua stanza giacché nessuno in casa avrebbe saputo ripagarla della sua musica come voleva ripagarla lui dalla sua stanza non l'avrebbe più lasciata uscire almeno finché fosse rimasto in vita stavolta mi sarebbe stato utile il suo aspetto orripilante appostato nello stesso tempo a tutte le entrate della camera avrebbe sbuffato di collera contro gli intrusi e lei doveva restare spontaneamente non per forza doveva sedersi accanto a lui sul divano e tendergli l'orecchio e degli gli avrebbe confidato la sua ferma intenzione di farla entrare al conservatorio intenzione che se non fosse sopravvenuta questa disgrazia pensava di annunciare pubblicamente in occasione dello scorso natale era dunque già passato natale senza curarsi delle possibili obiezioni la confidenza avrebbe fatto scoppiare la sorella in un pianto di commozione e gregor sollevandosi fino alla sua ascella le avrebbe baciato il collo che da quando andava al negozio essa portava libero da nastri e bollettini signor sansa grido verso il babbo il signore di mezza senza altre parole punto il dito indice in direzione di gregor che arrancava lentamente il vicino mutoli il signore di mezzo rivolsi un sorriso ai suoi amici scuotendo il capo quindi guardo ancora gregor anziché scacciare quest'ultimo al babbo parler più urgente tranquillizza ranzi tutti tre signori sebbene essi non si mostrassero atto agitati gregor anzi sembrava divertirli più del violino si precipitò verso di loro a braccia spalancate cercando di sospingerli nella loro camera e al tempo stesso di intercettare col proprio corpo la vista di gregor ottenne piuttosto il risultato di incolleriti non si capiva di preciso se per il suo contegno perché ora si rendevano conto di aver avuto a loro insaputa un essere come gregor per vicino di camera chiesero al padre spiegazioni al samba loro volta le braccia stiracchiandosi inquieti le barbe ripiegando lentamente verso la loro stanza intanto la sorella superando lo smarrimento che l'aveva colta quando era stata bruscamente interrotta per qualche minuto era rimasta tenendo nelle mani inerti il violino e l'archetto e fissando la musica come se continua a suonare c'era scorsa tutt'a un tratto aveva posto lo strumento in grembo alla madre che boccheggia nber respirando affannosamente dare stava seduta nella sua poltrona ed era corsa nella camera attigua verso cui pigeon anti andavano accelerando la loro conversione incalzati dal padre sotto le esperte mani della fanciulla si videro coperte e cuscini volare in aria ricadere ordinando si ancor prima che i tre signori giungessero alla camera i letti erano rifatti ed essa era balzata fuori il babbo sembrava nuovamente in preda al suo fanatismo al punto da dimenticare ha fatto il rispetto dovuto agli ospiti li spingeva senza tregua finché raggiunta la soglia della stanza il signore di mezzo di ad un tremendo colpo col piede costringe hanno in tal modo il babbo affermarsi da questo momento dichiaro disse alzando le mani e cercando con lo sguardo anche la mamma e la sorella che tenuto conto della disgustosa situazione esiste in questa casa e in questa famiglia disputò breve deciso sul pavimento do disdetta immediata di questa stanza si intende che per i giorni trascorsi qui non pagherà un soldo anzi mi riservo di esaminare l'eventualità di richiederle giudizialmente un indennizzo che mi creda non avrò difficoltà a motivare acque e guardò dritto dinanzi a sé come se aspettasse qualcosa e infatti i suoi due amici fecero coralli stante anche noi diamo disdetta immediata dopodiché il primo afferrò alla vaniglia con gran fracasso chiuse l'uscio il padre barcollando si diresse a tastoni verso la sua seggiole vi si lascia cadere come se si preparasse all'abituale sonnellino della sera ma dal forte tremito che gli scuoteva il capo era evidente che non dormiva affatto mag ora era sempre rimasto fermo al punto dove l'avevano sorpresi pigeon anti la delusione per il fallimento del suo piano e anche forse la debolezza causatagli dalla lunga inedia lo immobilizzavano con una certa sicurezza prevedeva che si sperasse contro di lui un attacco generale e attendeva non si spaventò neppure quando il violino sfuggendo dalle incerte dita della mamma le cade dal grembo a terra con un rimbombo prolungato cari genitori disse la sorella e picchiò la mano sulla tavola guisa di preludio così non si va avanti voi forse non ve ne rendete conto ma io sì non pronuncerò il nome di mio fratello di fronte a questa bestiaccia e perciò vi dico semplicemente dobbiamo far di tutto per liberarcene abbiamo tentato il tentabile per sopportarlo per assisterlo credo quindi che nessuno abbia il diritto di rivolgersi il benché minimo biasimo ha ragione mille volte disse il babbo quasi parlando tra se la mamma che non riusciva a riprendere fiato abbastanza comincio a tossire sordamente coprendosi con la mano la bocca negli occhi un'espressione smarrita la sorella le corse accanto e le resse la fronte il padre quelle parole della ragazza sembravano aver chiarito le idee si e raddrizzata sedere ed ora giocava col berretto della livrea in mezzo ai piatti rimasti sulla tavola dopo il pranzo dei pigeon anti ad intervalli gettava uno sguardo a gregor tuttora immobile dobbiamo c cercare di liberarcene ripete la sorella parlando ora solo al babbo poiché la tosse della mamma le impediva di sentire o finirete per rimetterci la vita tutte e due ve lo dico io quando si è costretti ad un lavoro duro come il nostro non si può essere sottoposti stando a casa questo eterno tormento neanch'io c resisto più e scoppiò a piangere tanto direttamente le sue lacrime gocciolavano sul viso della mamma e della con gesto meccanico le asciugava via via figliola mia disse il babbo mossa a compassione in tono insolitamente comprensivo e cosa dobbiamo fare dunque la sorella si limitò a stringersi nelle spalle annunziando così la somma incertezza in cui la crisi di pianto l'aveva immersa in contrasto con la risolutezza di poco prima se lui ci potesse capire disse il babbo quasi interrogativamente anche la sorella sempre piangendo scosse con forza la mano come per dire che non c'era nemmeno da pensarci se lui ci potesse capire ripete il babbo e chiudendo gli occhi mostrò di condividere l'opinione della figlia circa l'impossibilità di tale fatto forse avremmo modo di intenderci ma così deve andarsene gridò alla sorella non c'è altra via e tu devi soltanto sforzarti babbo di non credere che questo sia gregor la nostra sfortuna è stata proprio di averlo creduto per tanto tempo com'è possibile che sia gregor se lo fosse si sarebbe accorto da un pezzo come sia assurdo pensare che degli esseri umani possano convivere con una bestia simile se ne sarebbe andato da se noi non avremmo più avuto un fratello ma avremmo potuto vivere ancora onorando la sua memoria questa bestia invece sta qui a perseguitarci spaventa i nostri ospiti aspira evidentemente ad impadronirsi di tutta la casa ea farci dormire in strada guarda babbo strillo ad un tratto eccolo che ricomincia e in un sussulto dolore che a gregor parve incomprensibile abbandonò la mamma dando addirittura uno scossone alla sua poltrona quasi preferisse sacrificare lei piuttosto che rimanere vicino a te core e si rifugia dietro il babbo che turbato a quella vista a sua volta si alzò in piedi sollevando a mezzo le braccia come per proteggerla non aveva la minima intenzione di spaventare nessuno e tantomeno sua sorella semplicemente aveva cominciato a voltarsi per tornare in camera sua e questo procedimento risultava molto vistoso è complicato perché malconcio com'era doveva aiutarsi col capo nella difficile manovra alzandolo e abbassando lo più volte fino a terra si fermò si guardò intorno a quanto pareva le sue buone intenzioni erano state comprese lo spavento era passato subito ora tutti stavano a guardarlo tristi e silenziosi la mamma giaceva nella poltrona le gambe distese strette l'una contro l'altra le si chiudevano quasi gli occhi tanto era sfinita il ba bella sorella erano seduti vicini e la ragazza cingeva con la mano il collo del padre forse adesso potrò voltarmi penso a gregor e si rimise all'opera non riusciva a trattenersi dallo sbuffare per lo sforzo ed ogni tanto era costretta a fermarsi nessuno però lo incalzava lasciavano fare tutto a lui finito che ebbe di girarsi cominciò subito il cammino per rientrare in camera la sua lunghezza lo riempì di stupore non capiva come avesse potuto essendo così debole percorrere un tal tratto quasi senza accorgersene preoccupato sempre di svignarsela presto non vado nemmeno al silenzio totale che accompagnava la sua ritirata solo quando fu sulla porta volse la testa non del tutto perché senti che il collo gli si irrigidiva ma abbastanza per notare che alle sue spalle non era mutato niente solo la sorella si era levato in piedi con un ultimo sguardo sfiorò la mamma ora addormentata del tutto era appena entrato nella sua stanza quando lo show fu richiuso è sprangato furiosamente e la chiave giro nella toppa il rumore improvviso spavento gregor a tal punto che le zampine gli si piegarono sotto era stata la sorella ad avere tutta quella fretta aspettando che gli uscisse si era alzata poi lo aveva raggiunto con un balzo leggero che lui non aveva nemmeno udito finalmente grido ai genitori nel momento in cui faceva scattare la serratura e adesso si chiese gregor guardandosi attorno nel buio ben presto scoprì che non riusciva più assolutamente a muoversi non ne fu stupito anzi gli parve incredibile di essersi potuto muovere finora su quelle esili gambette tutto sommato si sentiva discretamente certo ogni parte del corpo l'idolo rava mera come una sofferenza che si indebolisse man mano e alla fine scomparisse del tutto non si accorgeva neppure della mela marcia egli stava conficcata nella schiena né dell'infiammazione circostante tutta coperta di morbida polvere un amore commosso ripenso ai suoi familiari della necessità della propria scomparsa era convinto se possibile ancor più fermamente della sorella rimase in quello stato di bakwa e tranquilla riflessione finché l'orologio del campanile suo no alle 3 del mattino vide ancora dalla finestra cominciare a sbiancarsi ogni cosa poi senza esserne cosciente chi no definitivamente il capo e dalle narici esalò fievole l'estremo respiro quando di prima mattina giunse la serva nella sua irruente energia sbatteva sempre le porte ad onta di tutte le raccomandazioni in maniera che nessuno della casa poteva riprendere tranquillamente il sonno dopo il suo arrivo andò come al solito a trovare gregor e a tutta prima non riscontrò nulla di nuovo penso che facesse apposta a starsene immobile che volesse darsi le arie di offeso gli attribuiva infatti piena capacità di intendere poiché aveva in mano una lunga scopa provò di sull'uscio a fargli il solletico ma neppure così ottenne successo stizzita limena una piccola botta e solo quando si accorse di averlo spinto in là senza che lui resistesse fu presa dai sospetti non ci volle molto per che accertasse la verità delle cose allora sbarra gli occhi e fece un fischio di meraviglia ma incapace di trattenersi a lungo spalancò la porta della camera da letto e gridò con la sua voce una nel buio vengano a vedere è crepato e quindi steso bello morto è crepato i coniugi samsa si drizza rono a sedere sul letto nuziale dovette anzitutto superare lo sgomento provocato dalla voce della donna prima di capacitarsi della notizia che aveva dato ma subito marito e moglie ciascuno dal proprio lato cesar a precipizio da letto il signor sansa si butta la coperta sulle spalle la signora restò solo con la camicia da notte ed entrarono nella camera di greco da tanto si era aperta anche la porta del tinello lo vedrete dormiva da quando avevano accolto ip donanti era tutta vestita come se non avesse chiuso occhio anche il pallone del suo viso sembrava a testimoniarlo morto chiese la signora samsa guardando la serba con aria interrogativa sebbene anche lei potesse constatarlo anzi vederlo senza bisogno di constatare nulla credo bene rispose la donna è a prova di ciò spinse con la scopa il cadavere di gregor ancora per un buon tratto la signora samsa fece un gesto come se volesse fermare quella scopa ma non lo completa me e se il signor samsa possiamo ringraziare dio si fece il segno della croce imitato dalle tre donne great non staccava gli occhi dal cadavere guardate visse come la madre da un pezzo non mangiava più niente come gli si portava il cibo incamera così tornava indietro ed effettivamente il corpo di gregor era secco e piatto lo si vedeva chiaramente ora che non stava più eretto sulle zampine e non c'era nessun altro motivo di distrazione la nostra creta disse la signora samsa con un malinconico sorriso e greta data un'ultima occhiata alla sfoglia segui i genitori nella stanza matrimoniale la serva chiuse lusso e spalancò ben bene la finestra rancor presto ma all'aria fresca si mescolava già un lieve tepore marzo stava ormai per finire all'altra camera uscirono i tre pigeon anti e cercarono con lo sguardo stupiti la colazione nessuno si era più ricordato di loro e la colazione dov'è domanda burbero il signore che stava in mezzo rivolgendosi alla serva a costei ponendosi un dito sulle labbra con un cenno rapido e silenzioso invitò i tre signori ad entrare nella stanza di gregor essi obbedirono e con le mani infilate nelle tasche delle giacchette un polo gore si fermarono in piedi nella stanza ormai piena di luce attorno alla salma la porta della stanza matrimoniale si aprì ed apparve il signor samsa con indosso l'uniforme recando al braccio da una parte sua moglie dall'altra sua figlia tutti e tre avevano gli occhi un po arrossati dal pianto rete ad intervalli premeva il viso contro il braccio del padre escano subito da casa mia esclamò il signor samsa abitando la porta senza tuttavia staccarsi dalle due donne che cosa significa chiesa un po stordito il signore di mezzo con un sorriso mellifluo gli altri due tenevano le mani dietro la schiena e le strofinavano ininterrottamente quasi aspettassero con gioia lo scoppio di un grosso litigio che però dovesse risolversi favorevolmente per loro significa esattamente quello che ho detto rispose il signor sansa e fornendo una linea retta con le sue due accompagnatrici avanza verso il signore di mezzo questi era rimasto immobile fissava il pavimento si sarebbe detto che nella sua testa le cose andassero conformandosi ad un nuovo ordine va bene ce ne andiamo disse poi alzando gli occhi verso il signor sansa come s'è preso da un improvviso accesso di umiltà chiedesse il suo beneplacito anche per quella decisione il signor samsa si limitò ad accennare brevi assensi del capo guardandolo con gli occhi sgranati l'altro allora sì di ressa gran passi verso l'anticamera i suoi due amici che già da un momento si erano messi ad ascoltare attenti senza più muovere le mani fecero letteralmente un balzo per seguirlo quasi dovessero il signor samsa precedendoli nell'anticamera gli impedisse di congiungersi con il loro capi in testa tutti e tre in anticamera tolse di cappelli dall'attaccapanni i bastoni dal portone rally si inchinarono silenziosi ed uscirono dalla casa mosso da una diffidenza che si rivela subito del tutto infondata il signor sanza con le due donne avanza sul pianerottolo appoggiati alla ringhiera seguirono il lento ma incessante cammino dei tre signori giù per la lunga scala ad ogni piano una determinata curva li celava alla vista ma riapparivano dopo pochi secondi via via che scendevano più giù l'interesse della famiglia samsa andava scemando finché quando un garzone di macellaio che saliva con in capo una cesta li ebbe incontrati e superati il signor sums delle donne si staccarono dalla ringhiera e tutti e tre come sollevati da un peso rientrarono nell'appartamento decisero di dedicare quel giorno al riposo e ad una passeggiata era una piccola vacanza che non solo si erano meritati ma di cui avevano assoluto bisogno si sedettero perciò intorno al tavolo e scrissero tre lettere di giustificazione il signor sums alla direzione della banca alla signora al suo committente e greta al suo principale mentre scrivevano entrò alla donna di servizio se ne andava disse perché aveva finito il lavoro del mattino i tre si limitarono ad annuire senza alzare gli occhi ma accorgendosi che la donna non si decideva ad uscire la guardarono corrucciati ebbene chiese il signor sansa l'altra se ne stava ferma sulla porta sorridendo come se avesse da comunicare qualche bella notizia ma volesse un'esplicita richiesta prima di parlare la piccola penna di struzzo che le ornava il cappello e che da quando l'avevano assunta formava l'oggetto delle ire del signor suns non donava lievemente qua e là si può sapere cosa vuole domandò la signora samsa che più degli altri riscuoteva la sua differenza ha già già fece lei e rideva tanto di cuore da non poter continuare a parlare quanto alla questione di portarvi a quella fare di la volevo dire non hanno da preoccuparsi è già tutto fatto la signora some segrete chinarono il capo sulle loro lettere come se volessero riprendere a scrivere il signor samsa intuendo che la donna aveva voglia di raccontare ogni cosa per benino da principio respinse decisamente quel proposito tendendo il braccio visto che non poteva raccontare lei si ricordò di avere una gran fretta lancio con aria offesa un buongiorno a tutti si volse di furia e uscì con un pauroso sbatter di porte stasera cinzia visse il signor samsa ma nella moglie nella figlia gli diedero risposta evidentemente l'irruzione della serva aveva rotto di nuovo per loro due la tranquillità appena conquistata si alzarono andarono alla finestra e rimasero lì tenendosi abbracciate il signor samsa dalla sua poltrona si girò verso di loro e le osservò poco in silenzio poi le chiama avanti venite qua dimenticato una buona volta le vecchie faccende prendetevi un po cura di me le due donne e gli obbedirono subito gli fecero delle carezze e terminarono in fretta i loro scritti poi uscirono tutti insieme era la prima volta dopo tanti mesi e presero un tram che li portò in aperta campagna fuori della città erano soli nella carrozza tutta piena della calda luce del sole comodamente appoggiate agli schienali discussero le prospettive che si aprivano per il futuro risultò che attentamente considerate queste erano tutt'altro che sfavorevoli i tre i loro impieghi anche se nessuno ne aveva mai fatto cenno agli altri erano decisamente vantaggiosi e ciò che più importa suscettibili di sviluppo naturalmente per alleviare la situazione immediata il modo più facile era quello di cambiar casa avrebbero cercato un quartierino più piccolo e più economico ma in posizione migliore comunque più pratico dell'attuale che era stato scelto da greco mentre così chiacchieravano i coniugi samsa guardando la loro figliola farsi sempre più vivace si avvidero quasi contemporaneamente come nonostante tutto il soffrire che le aveva smunto le guance e gli ultimi tempi essa si fosse trasformata in una bella flo rida giovinetta si fecero più zitti e quasi inconsciamente intendendosi con gli sguardi convennero che presto sarebbe giunto il momento di trovarle un buon marito e quasi a confermare quei nuovi sogni e buoni propositi al termine del percorso la ragazza si alzò per prima stirando le giovani membra