Allora, la teoria delle idee. La teoria delle idee di Platone è il presupposto teoretico alla filosofia del grande maestro dell'Accademia, del grande filosofo di Atene. La teoria delle idee non è presentata in modo organico, in modo sistematico. In nessun dialogo noi deduciamo la teoria dell'idee leggendo, studiando i dialoghi di Platone.
Gli allievi, i seguaci, i filosofi, i critici, intellettuali hanno ricostruito la teoria dell'idee a partire dai dialoghi. Voi sapete che Platone scrive tantissimi dialoghi, i dialoghi dell'età. giovanile in cui ci racconta il di Socrate, i dialoghi della maturità in cui ci sono tutte le teorie invece originali elaborate da Platone e poi i dialoghi della vecchiaia in cui Platone ritorna sulle sue anche teorie per ricalibrarle, rivederle, rispondere a delle critiche che ha.
La teoria dell'idea nei dialoghi giovanili, la teologia del critone. non è presente. Dai dialoghi di Ritard, Mefedonio, Fosio, Fedro, possiamo ricavare questa teoria che ora vi spiego. La teoria dell'idea nasce da una insufficienza che Platone denota, usa, rispetto al mondo sensibile.
Il mondo sensibile è insufficiente per... comprendere in profondità il senso dell'essere, della vita, per comprendere la realtà stessa. Il mondo sensibile ci conduce ad un'indagine naturalistica che secondo Platone è insufficiente per comprendere la natura profonda dell'uomo e dell'universo.
E soprattutto il mondo sensibile ci conduce a quel relativismo tipico dei sofisti che ha condotto Atene al declino, cioè ad uccidere il più giusto tra i giusti, l'ottimo, il virtuoso uomo al servizio di Atene, Socrate. Il mondo sensibile è dunque insufficiente, serve una seconda navigazione. di Raplat del Fedone. La prima navigazione mi ha condotto a studiare il mondo sensibile, il mondo delle cose, il mondo della natura.
Ma serve una seconda navigazione, quando il vento sarà più forte, si bonaccia e il vento gonfia le vele, serve una seconda navigazione che spinga la mia nave della ricerca filosofica, filosofia come navi nel mare aperto, altra immagine bellissima, verso un altro mondo, un mondo che va al di là della natura, un mondo metafisico, il mondo delle idee. Dunque, all'indagine empirica naturalistica della realtà, Platone fa seguire una seconda navigazione verso un mondo al di là della natura. Mondo metafisico, il patrone è un metafisico, è un duplicatorio dei mondi, al di là del mondo delle cose venisse da un altro, al di là del mondo della natura verso il mondo delle idee.
Dunque il frutto di questa seconda navigazione al di là del mondo empirico, al di là della natura, è proprio il mondo delle idee, la cui teoria, vi dico appunto, deduciamo dai dialoghi e ora ve la presento. Cosa sono le idee? Le idee non sono in accezione moderna cartesiana il contenuto della mente. Per noi l'idea che cos'è?
Il contenuto della mente. Ho l'idea del mio cane, in questo momento lo ricordo, è a casa, ho un'idea, recupero nel mio amico l'esperienza che ho fatto del mio cane, che l'ho visto, è un'idea. Ho un'idea fantastica, il minotauro, la sirenetta. Le idee, che siano empiriche o che siano fantastiche, sono il contenuto della mente. No, Platone non intende con il termine idea il contenuto della mente.
Le idee sono entità. realmente esistenti, realmente esistenti, di natura spirituale, pertanto eterne, immortali, cioè non nascono e non muoiono, uniche, cioè ogni idea è unica, ma molteplici, perché vi sono tante altre idee. Ve lo ripeto, le idee sono entità realmente esistenti, non sono immaginazioni, ok?
Non è fantasia. Sono entità realmente esistenti. Sono spirituali, cioè non sono materiali, filosofia non materialista ma idealista, spiritualista, sono spirituali, sono dunque eterne, lo spirito non nasce e non muore, cioè sono imperiture e non nasciture, non nascono e non muore, sono eterne, sono uniche in sé, ci sarà l'idea, l'idea di quadrato, l'idea di rettangolo, l'idea di uomo.
Ma sono molteplici perché l'idea di uomo non è l'idea di cavallo, l'idea di cavallo non è l'idea di quadrato. Sono entità reali, spirituali, eterne, perfette. Sono degli archetipi, dei modelli. Ci arriviamo, in tutte le lezioni parleremo di questo.
Dove sono queste idee? Dove sono ubicate? Sapete, quando uno elabora una prospettiva metafisica, a un certo punto forse si scontra con il tema del dove.
Dove Dio? Dove il Paradiso? Il Paradiso è un'allegoria dantesca, ovviamente, dunque chiedersi il dove.
Però Dante si sforza anche a disegnare, a ubicare il tutto, l'inferno, il purgatorio, il Paradiso. E dove sono le idee? E poiché non le vediamo, non sono vicino a noi, non le vediamo con gli occhi, le vedremo con l'anima. Le ubica iper-uranio, nell'iper-uranio, iper-al di là, uranio-cielo. Il Dio del cielo, no?
Urano. Sono al urano del cielo, appunto. Sono al di là del cielo. Dunque sono entità reali iperuraniche.
Sono al di là del cielo, in un luogo al di là della natura. Il cielo è l'ultimo orizzonte della natura. Al di là di quest'ultimo orizzonte, sempre sensibile e naturale, vi è il mondo delle idee.
Entità reali iperuraniche, cioè ubicate al di là del cielo. Cosa sono? Presto a dire cosa sono, non è più preciso, dobbiamo metterle in rapporto al nostro mondo. Che rapporto vi è tra le idee, questi archetipi, modelli perfetti, queste perfezioni eterne e uniche, e le cose del mondo in cui noi viviamo, in cui Platone vive, in cui noi siamo immersi, il mondo naturale e il mondo empirico?
Ebbene, il rapporto è molteplice. Partiamo dal primo. di un rapporto di causa-effetto.
Le idee sono la causa delle cose, non invertite, non sono l'effetto. Perché se pensiamo che le idee sono il culto della mente, noi pensiamo che esista prima la mente che produca le idee. No, le idee non sono la produzione della mente dell'uomo.
Le idee sono le realtà reali perfette, le idee causano le cose. Le idee sono la causa delle cose. Le cose sono l'effetto delle idee, rapporto causal-consequenziale. L'idea causa la cosa, la cosa è causata dalle idee.
Primo tipo di rapporto. Dunque il sensibile, per Platone e per tutti i metafisici, il sensibile deriva dallo spirituale, il materiale deriva dallo spirituale. Il platonismo è questo orizzonte metafisico-spirituale.
Poi vedo nella luce, la scorsa volta, è un autore poi politico. costruisce tutta questa teoria perché poi vuole parlare di una città giusta, di un uomo nuovo, ma l'impianto teorico del platonismo è di tipo metafisico, sono le idee spirituali che producono le cose materiali, come le producono? Arriviamo all'altro tipo di rapporto, che rapporto c'è tra le cose e le idee? C'è un rapporto di mimesi, cioè di imitazione, i greci non sono creazionisti, Non esistono entità spirituali che producono il materiale e se lo creano. Quando dico che causa, non devi pensare alla creazione.
Il creazionismo tipico delle religioni abramitiche, ebraismo, cristianesimo, islamismo, non è l'orizzonte culturale dei greci. Le cose sono come sono, effetto delle idee che sono causa, perché imitano mimesi. Le cose imitano le cose.
Le cose imitano le cose. l'idea di tavolo è imitata dal falegname quando fa il tavolo l'idea di sedia è imitata dal falegname artigiano quando fa la sedia cioè c'è un'idea di sedia, di tavolo, la sedietà, la tavolinità, va bene, che sono il modello ideale che l'artigiano imita nel momento in cui fabbrica la sedia o il tavolo. Le cose sono come sono perché imitano, e l'uomo imita l'idea di umanità, cioè tendiamo a lui, e il fiore imita l'idea di fiore. Esistono modelli perfetti di cui le cose sono copia. La copia imita l'originale.
Primo punto, mimesi. Mimesi, cioè imitazione. Le cose imitano le idee. Altro passaggio. Che rapporto vi è tra cose e idee?
Vi è un rapporto di metessi, cioè di partecipazione. Le cose sono come sono perché partecipano delle idee, cioè si abbeverano delle idee, compenetrano le idee. Ad esempio un uomo giusto è giusto perché lui, uomo, cosa? Partecipa dell'idea di giustizia, si è unito alla giustizia, partecipa alla giustizia. Dunque ha portato in sé la giustizia, vuol dire che l'uomo buono è buono perché partecipa, ha fatto propria e si è compenetrato con la giustizia.
Fatone, molto affascinante. Partecipazione. Il fiore è bello, l'animale è bello, la nana è bella, l'uomo è bello. partecipano dell'idea di bellezza.
La persona bella, il bimbo bello, il fiore bello, è bello perché come cosa compenetra, partecipa con, partecipa della idea di bellezza. Parousia. Parousia vuol dire Presenza. Che rapporto c'è tra idee e cose?
Un rapporto di parousia. Le idee sono presenti nelle cose. Nel cane c'è l'idea di caninità.
Il cane cane non è gatto perché nel cane c'è l'idea di cane. Il cavallo è cavallo e non asino perché nel cavallo c'è la cavallinità. E la sedia è sedia. E non letto, perché nella sedia c'è l'idea di sedia e non c'è l'idea di letto.
Le cose hanno dentro di sé la presenza delle idee. E una persona è bella, perché il bello partecipa di quella persona. E una persona è intelligente, matematicamente, linguisticamente, perché l'idea di quadrato, di rettango, di parallelismo, è presente nella persona. Per quello vi ripeto, datevi anche il mito del genere umani e riprendete il video su Pro.
E'chiaro, le idee sono la causa delle cose, le cose imitano le idee, le cose partecipano delle idee, le idee sono presenti nelle cose. Parousia. Questi sono i quattro rapporti, ce n'è un quinto.
che risulta essere decisivo per comprendere bene lo sforzo italico di Platone. Per cui non so cosa molti stanno pensando. Che cosa sta inventando Platone? Ma questa bottiglia è una bottiglia, perché è una bottiglia. Sta facendo l'idea di bottiglia.
Il cavallo è cavallo perché è partissimo, un'idea perfetta di cavallo che viene in un altro mondo. Perché? Potete capire il problema di Platone. Platone vuole eliminare il relativismo di giudizio.
Per Platone Il relativismo è il nemico pubblico numero uno della possibile convivenza, quello che invece noi oggi costituiamo una ricchezza anche. Il relativismo culturale è come un elemento di ricchezza, altri ne sono nemici, come è passato da un tempo ancora oggi. Viviamo meglio insieme quando alla pensiamo tutti allo stesso modo, tutti con la stessa religione, tutta la stessa cultura, tutta la stessa fede calcistica, politica, pensando a tutti allo stesso modo, vivendo il relativismo. noi siamo compatti e coesi. E questo, Platone, lo possiamo ridurre a questo?
No, ma sicuramente Platone è il padre di tutte quelle filosofie che vedono nel relativismo un elemento in disgregazione. Il relativismo vuol dire relatività culturale, relatività di opinioni, non esiste la verità ma le verità. Per Platone le verità conducono al caos, al disordine, conducono alla disgregazione, al declino della comunità.
Avversando il relativismo è reputabile. aiutando dunque il mondo sensibile, foriero e portatore di relativismo, e la teoria che deve proprio minare alla base l'attivismo. E direttamente l'idea è perché...
Ultimo rapporto, le idee sono il criterio di giudizio delle cose. Quando noi giudichiamo le cose è perché ci richiamiamo a delle idee che sono presenti nella nostra anima, psiche, anima vuol dire mente anche, no? Per i greci.
Nella nostra anima vi sono già delle idee che noi richiamiamo, conoscere, ricordare, reminiscenza, quando giudichiamo. Allora io vedo questo... Questa forma e dico quadrato.
Ho un'idea di quadrato e l'applico alla forma che vedo. Vedo questo paesaggio e dico guarda un albero, un fiore, un cespuglio, un gatto, un cane e dirò bello, meno bello. Dico cane perché ricordo l'idea di cane. Dico bello perché ho un'idea di bellezza.
Dunque le idee sono in noi e le usiamo per giudicare le cose. che le giudichiamo in maniera diversa. Praticamente tu vuoi eliminare il relativismo, però a livello di fatti le persone, le popolazioni, giudichiamo in maniera diversa, allora è un fallimento. Qui c'è il platonismo. Se noi alleniamo bene la nostra anima, andiamo in profondità della nostra anima, conosceremo che il bello è uno.
Poi avrà varie graduazioni. Il bene è uno, con varie graduazioni. E dunque, conoscere significherà allenare l'anima a ricordarla e chi ricorda di più conoscerà meglio, ma conoscerà meglio vuol dire conoscerà il vero, esiste il vero. Le persone che non lo colgono è perché non sono istruite, allenate, educate e non sanno ricordare e dunque riconoscere. E dunque, non è relativo il bello, chi non lo riconosce è perché è ignorante, allievo di Socrate.
Non è relativo il giusto. Tra un buon monarca e un tiranno non è relativo. Il tiranno è il pessimo governante.
A chi piace la tirannide è perché è ignorante del buon governo. Ignorando il buon governo dirà che è giusta la tirannide. Per l'altro per Platone è sbagliata anche la democrazia. A chi piace la democrazia...
Il governo dei peggiori, delle pulsioni, delle passioni, il governo della mediocrità è perché non conosce l'ottimo governo. Quando conoscerà che l'ottimo governo è governare bene, in maniera armonica, avendo il bene dello Stato e della comunità come punto di vista, non apprezzerà più la democrazia in cui prevalgono appunto gli interessi particolari, i particolarismi, le invidie, le gelosie, prevaricheranno ovviamente gli interessi comuni e gli interessi privati. Quando tu conoscerai bene il buon governo, non giudicherai più bene la tiragna e la democrazia, due forme di governo che Platone condanna, ma direi che il buon governo è il governo dove i filosofi, cioè coloro che conoscono il bene, i sapienti governano per il bene della città.
Chi può giudicare bene il disordine? Quello che non ha conosciuto l'armonia. Chi può giudicare bello soltanto il corpo?
Chi non ha conosciuto... la bellezza, ad esempio, dell'universo. Chi pensa che la massima bellezza sia quella del corpo è perché non è stato ancora educato, non è ancora giunto alla bellezza del cosmo. Dopodiché un corpo è bello e quello proporzionale, ma la cosa più proporzionale e armonica che esista è l'universo, chiaramente poi l'idea.
Ma il principio è lo stesso. Non è per Platone bello ciò che piace, ma è bello ciò che è bello. È chiaro? Mentre la nostra società è tipicamente relativista. Scusa, Saudino, a me piace questa musica, a me piace Johnny Depp, a me piace Brad Pitt.
E vi dividete. E stabiliate, ma dipende dai gusti. Vi dico sempre avete ragione.
Però, esempio vi faccio sempre, se entro in questo momento alla porta, un campione di 100 di nuoto si mette a torso nudo, io metto a torso nudo io. Quasi tutta la classe dirà che è più bello il campione di nuoto. Mi arrabbierò, mi dispiaccio, che non vuol dire che poi non possa piacere di più a qualcuno. E qualcuno voglia magari passare del tempo con mezzo, ma questo sapete perché? Per un grado di bellezza, perché magari il campione di nuoto che ha un corpo bellissimo dopo cinque minuti di chiacchierate vi annoiate, allora dite ma parlo con qualcuno che mi piace di più.
E ci parlate un'ora, lui di chi è arrivato, un uomo più bravo di me, parlate. Ma solo gay di bellezza, se giudiamo la bellezza fisica non è relativa a Platone. Il fisico del nuotatore o del discobolo è migliore del mio.
Però magari passare un'ora a chiacchiare con me è meglio del discobolo che invece non sa specificare quattro parole. È chiaro? Dunque sono bellezze non relative per Platone.
Perché il bello è ciò che è armonico, completo, ampio, che ti attira. Vi dicevo l'altra volta nell'introduzione, Pink Floyd, Led Zeppeli o One Direction. Non dormo niente.
o Beethoven, non è che discutiamo, è relativo, ha ragione Protagora, perché se io cresco sotto quella musica, per me quella musica è più bella e non potrei neanche giudicare quella di Pink Floyd o Le Zeppe se l'ho mai ascoltata, ma potrei dire, ma se tu ascolti Pink Floyd, se ascolti Le Zeppe, lì sei educato, riuscirai ancora a dire che la musica di One Direction è superiore? No, perché l'architettura musicale, la complessità musicale delle note e delle canzoni, dei testi dei Pink Floyd è nettamente solo di One Direction, dunque anche la bellezza musicale per. un platone riaggiornato, per farlo capire a voi oggi, sarebbe, l'relativismo culturale, assolutamente da abbandonare. Anche nel caso musicale, prevalrebbe l'idea che è bello ciò che è bello e non ciò che piace, perché il quadrato è quadrato e non è un cerchio, chiaro?
Il triangolo è triangolo, così il bello è il bello, il bene il bene, il giusto il giusto. Non c'è relativismo, i relativisti sono i sofisti e con l'arte del parlare cambiano. Trasformano il vero e il falso, il falso in vero, il giusto in sbagliato, il sbagliato in giusto.
In chiusura, le idee di che tipo sono, cosa sono, dove sono e in che rapporto sono, ve l'ho detto. Quali tipi di idee? Per il platone della maturità esistono due tipi di idee.
Le idee valori, bene, bello, giusto e le idee matematiche. Quadrato, rettangolo, cubo, sfera. Sono le idee dei modelli perfetti.
Esiste l'idea perfetta di bene. Dovete immaginarla. Quella idea perfetta di bene? Immaginate quello di cui non vi può essere più nulla di bene.
È un'idea massima. Quello è il bene perfetto. Immaginate cosa sia la bellezza a cui non potete aggiungere più nulla per renderla più bella.
e l'idea massimo di bellezza. Ovviamente in terra non la trovate, perché è un'idea. Però voi dite, guarda, io devo immaginare la velocità, l'armonia.
Bolt è ciò che in terra si è maggiormente avvicinato all'idea perfetta di corpo armonico in velocità. E sembra una cosa. ma è la cosa che si è avvicinata di più all'archetipo.
Oppure prendete un corpo di donna, un corpo di uomo, di un animale e dite è l'animale più bello, è l'animale più armonico. Allora, e chiaramente non prenderete una iena tutta stonda, non so perché, ma non lo dite voi. Se dite l'animale più armonico, comite le iene, comincerete. Il cavallo che galoppa, non so perché, ma le immagini ritornano. Un delfino che salta.
Ok? E nessuno mi immagina invece un ognù o un muflone. Adesso vi dico quando è ovvio che culturale ti direbbe protagora, che buttiamo il serpente nel male perché culturalmente striscia, però è anche vero che se non lo stiamo culturalmente, un animale che striscia o un ragno che fa tendenzialmente in natura più il ribrazzo di altre forme di animale, perché la forma è ad esempio armonia, e strisciare non rientrerebbe delle armonie. E'chiaro?
Dunque questo sta dicendo Ciflatori, sta dicendo che sono dei modelli, modello su di perfezione, potrei dire modello, la punizione, baradona, platini e la perfezione del tirare una punizione, tu puoi dirmi Marco il ballerino più bravo che c'è, lo usiamo come modello, prendete quello perfetto, lo mette nell'idea. Il quadro perfetto, il cerco perfetto, il bene di cui non piacere uno di bene, la bellezza massima sono degli archetipi, dei modelli. Chiudo dicendovi ecco cosa intendevo per verticalismo.
Platone è un uomo che vive profondamente nelle cose. Vive nel mondo delle cose ma la sua filosofia è un inno ad elevarsi dal mondo delle cose al mondo delle idee. È un inno a diventare belli ad essere giusti, a vivere per il bene. Il bene diventa un modello verso cui tendere, il bello diventa un modello verso cui tendere, lo scienziato deve tendere al vero, l'artista deve tendere al bello, il politico deve tendere al bene, lo studente, voi, alla conoscenza, siete platonici, ogni giorno dovete cercare di trasformare la vostra vita in più bella, in più ricca, andando dentro di voi a ricercare quello che già c'è e preparare l'anima. dopo la morte, a fare questo viaggio al mondo delle idee e dunque ad arricchirsi ulteriormente.
Il platonismo è un verticalismo, infatti non fummo per vivere come brutti, non siamo stati creati, non siamo creati in questo senso di prospettiva, oppure non siamo sulla terra per essere dei porci, dicevo che si nutrono di ghiande e si rotolano nel fango, siamo delle anime che devono essere sempre più belle. Platone è il filosofo della bellezza, della verità. È chiaro, con tutti i problemi che però ne derivano, perché senza dubbio Platone elabora un pensiero forte, antirlativista, che affascina, piace, se li vediamo come sforzo.
Se diventa poi una filosofia forte come imposizione, Platone può anche essere il padre delle filosofie, delle religioni. delle prospettive politiche che non ammettono minoranze, diversità e punti di vista relativi.