Transcript for:
Niccolò Machiavelli: Vita e Pensiero Politico

introduzione al principe della persona fu ben proporzionato di Mezzana statura di corporatura magro eretto nel portamento con piglio Ardito i capelli ebbe neri la carnagione bianca ma pendente all'olivigno piccolo il capo il volto ossuto la fronte alta gli occhi vividissimi e la bocca sottile serrata parevano sempre un poco ghignare di lui più ritratti ci rimangono di buona fattura ma ha soltanto Leonardo col quale ebbe pur che fare ai suoi Prosperi giorni avrebbe potuto ritrarre in pensiero col disegno e i colori quel fine ambiguo sorriso Questa è la descrizione fisica di Niccolò Machiavelli che ci ha lasciato Roberto Rodolfi ma forse la presentazione più esplicativa di questa figura così importante della storia d'Italia è quella Incisa sulla sua tomba nella Basilica di Santa Croce a Firenze tanto nomini nonllum per elogium che detto in italiano suona come nessun elogio sarà mai degno di un tale nome Machiavelli nasce in una famiglia modesta nella Firenze rinascimentale il 3 maggio del 1469 a raccontarlo è lui stesso in una lettera a Francesco vettori del 18 marzo 1512 nacqui povero ed imparai prima a stentare che a godere la vita adulta di Niccolò Machiavelli si può suddividere sostanzialmente in due macro fasi nella prima parte della sua esistenza egli fu impegnato Soprattutto negli affari pubblici una carriera culminata con i 14 anni passati nelle vesti di cancelliere della Repubblica Fiorentina nella successiva a partire dal 1512 lo storico filosofo Toscano si dedicò alla scrittura di testi di portata teorica e speculativa a causa del forzato allontanamento dalla politica attiva Quando nel 1527 i medici furono cacciati da Firenze e venne instaurata nuovamente la Repubblica Machiavelli Si propose come candidato alla carica di segretario della Repubblica ma venne respinto in quanto ritenuto con l'uso coi medici e con il papa Clemente VII questa decisione fu un colpo al cuore per Machiavelli che non ebbe tempo di riprendersi si ammalò repentinamente e la sua salute continua a peggiorare vistosamente fino alla morte che sopraggiunse il 21 giugno 1527 Abbandonato da tutti fu sepolto nel corso di una modesta cerimonia funebre nella tomba di famiglia presso la basilica di Santa Croce ma nel 1787 la città di Firenze gli fece erigere un monumento nella Basilica stessa durante la diplomazia assisa su un sarcofago marmoreo sul fronte del sarcofago campeggia la frase di cui si scriveva poco fa Machiavelli è considerato da tutti un genio universale al pari di Leonardo Da Vinci Ma è stato anche una figura controversa della storia nella Firenze dei medici è passato alla storia come fondatore della scienza politica moderna i cui i principi base sono racchiusi proprio nel principe due dei tratti distintivi del pensiero machiavelliano che emergono all'interno del principe sono il concetto di ragion di stato e la concezione ciclica della storia queste due idee ad opinioni di molti descrivono in maniera compiuta sia l'uomo politico sia il letterato ben più di quanto lo faccia il termine machiavellico questo aggettivo è ormai parte del vocabolario italiano e indica un'intelligenza acuta sottile ma tuttavia spregiudicata Machiavelli e il Rinascimento poche sono le persone che hanno lasciato un'impronta così imponente sulle cose da averci impresso sopra il proprio nome Machiavelli è uno di questi con il termine machiavellico si indica spesso un utilizzo spregiudicato e disinvolto del potere un buon principio deve essere astuto per evitare le trappole Tese dagli avversari capace di usare la forza quando si rivela necessario e allo stesso tempo deve essere un abile manovratore negli interessi del governo e del proprio popolo questo approccio si affianca Alla fatica personale che Machiavelli avvertiva nella sua attività politica quotidiana e di teorico riprendendo quella tradizione politica presente già in Cicerone un buon politico deve avere le giuste conoscenze stringere mani vestire in modo elegante tessere amicizie e clientelari per avere un'adeguata scorta di voti è molto probabile che Machiavelli rappresenti il più grande teorico della politica nella storia d'Italia per Machiavelli la politica è il campo nel quale l'uomo può dimostrare nel modo più evidente il proprio spirito di iniziativa il proprio ardimento la propria capacità di costruirsi un destino secondo il classico modello del Faber Fortune sue per cui ogni uomo è il principale artefice della propria sorte egli risolve il conflitto tra regole morali e raggio di stato delineando un approccio che impone talvolta di sacrificare i propri principi In nome del superiore interesse di un popolo la politica per Machiavelli oltre a essere autonoma da teologia e morale non può ammettere ideali perché essa altro non è che un gioco di forze finalizzate al bene della collettività e dello stato svincolata così da dogmatismi e Principi teorici la politica per Machiavelli Guarda solamente alla realtà più pura ovvero hai fatti mi è parso più conveniente andare dietro alla verità effettuare della cosa piuttosto che alla immaginazione di essa Questa è ovviamente una visione antropocentrica che fa pesantemente riferimento all'umanesimo quattrocentesco e allo stesso tempo esprime gli ideali del Rinascimento la concezione della storia la storia diventa quindi per il filosofo Fiorentino il punto di riferimento Verso il quale ogni politico deve sempre orientare la propria azione la storia fornisce gli unici dati oggettivi su cui basarsi i modelli da imitare e indica lo stesso tempo le strade da non ripercorrere date queste premesse la concezione della storia di Machiavelli non può essere che ciclica e la sua citazione che riassume al meglio questo concetto è Allora mai celebre tutti i tempi tornano gli uomini sono sempre gli medesimi quello che invece allontana Machiavelli da una visione deterministica della storia e l'importanza che egli attribuisce alla virtù che identifica nella capacità dell'uomo di dominare il corso degli eventi utilizzando opportunamente le esperienze degli errori compiuti nel passato e servendosi allo stesso tempo di tutti i mezzi e di tutte le occasioni per le più alte finalità dello stato emettendo in secondo piano Se necessario anche le leggi morali non è quindi un caso che nella conclusione del Principe Machiavelli abbandoni il taglio cinico e pragmatico per esortare i sovrani italiani con una scrittura più solenne e venata di un certo idealismo a Riconquistare la sovranità perduta e a cacciare l'invasore straniero non può esserci rassegnazione nel principe né tantomeno sfiducia nei confronti dell'uomo poiché la storia è solo il prodotto dell'attività politica dell'uomo espletata per finalità terrene esclusivamente pratiche lo stato che è oggetto e soggetto di tutte queste attività nell'ecosistema politico e nel pensiero contemporanei a Machiavelli coincidono con la persona del principe Ne consegue che L'attività politica è riservata solo ai grandi protagonisti ai pochi capaci di agire e di certo non al Volgo incapace di decisione quanto di coraggio l'obiettivo politico è sempre e solo edificare o conservare lo stato ma questa creazione è vista nel libro come prettamente individuale e risulta strettamente legata alle qualità e alla sorte del suo fondatore la fine del principe può determinare la fine del suo stato proprio come successo a Cesare Borgia ad esempio con Machiavelli l'idea per cui la politica rappresenta una forma particolare autonoma di attività umana compie un salto di qualità non indifferente studiare la politica rende possibile la comprensione delle leggi da cui è perennemente retta la storia e se queste leggi diventano comprensibili Allora diventano anche sfruttabili da questa idea di studio della politica come metodo che permette di dominare la storia si deduce però un fondamento ancora più profondo del pensiero di Machiavelli ovvero una forte Concezione della vita come incentrata unicamente sulla volontà e sulla responsabilità del singolo uomo l'idea di nazione alcuni personaggi del Novecento italiano hanno interpretato Machiavelli come un precursore del Movimento unitario italiano Questa interpretazione è stata però contestata da altri pensatori che hanno evidenziato come la parola nazione abbia assunto il significato attuale solo a partire dalla seconda metà del Settecento quindi due secoli dopo che Machiavelli calpestò i suoli italici europei perché sostiene quest'ultima tesi Machiavelli usò l'idea di nazione con sensi diversi e specifici passando da un senso più cittadino esempio la nazione Fiorentina ha un senso più generico come sinonimo di popolo e moltitudine Senza però fare riferimento all'idea moderna di nazione va però qui evidenziato come Tuttavia lo stesso Machiavelli auspicasse Comunque un Principato in grado di reggersi sull'unità etnica dell'Italia evidenziando in questo modo una sua limpida coscienza dell'esistenza di una Civiltà Italiana Machiavelli invocava la liberazione dell'Italia sotto il patrocinio di un principe criticando il dominio temporale del papato al quale imputava il peccato capitale di spezzare in due La penisola italiana nonostante tutto questo è verosimile che l'Unità d'Italia resti per Machiavelli un problema solo intuito non possiamo certo dubitare che egli percepisse una certa idea Ad Unità Italiana Ma questa idea sembra restare comunque sempre un po' indeterminata forse anche per la mancanza di appigli concreti nella realtà l'idea di nazioni italiana rimase quindi per Machiavelli una semplice utopia non ce la sentiamo di affermarlo il suo pensiero è talmente intriso di pragmatismo che questo orientamento all'azione potrebbe essere usato sia per rafforzare che per confutare questa tesi lasciamo Quindi al lettore questo quesito Nella speranza che i testi originali e le spiegazioni fornite In questo volume lo aiutino a trarre le proprie conclusioni in maniera indipendente Giovanni Bresci