Nella precedente video lezione abbiamo affrontato l'argomento della dialettica trascendentale, spiegando nel dettaglio le idee di io, mondo e Dio. Oggi affrontiamo invece l'argomento della morale. Ti ricordo che in descrizione c'è un breve riassunto di questa lezione e ti raccomando di iscriverti al mio canale e di attivare la campanella per essere sempre aggiornato sui video che posto. Kant presuppone l'esistenza di una morale universale, valida per tutti i cittadini del mondo, e si chiede quale sia la sua origine, si interroga su quale possa essere il suo fondamento, come d'altronde era solito fare con qualsiasi cosa lo interessasse. Quindi Kant analizza la morale nel tentativo di individuarne il fondamento e la legittimazione.
Ecco, la morale doveva avere tre caratteristiche secondo Kant, essere universale, autonoma e formale. Cerchiamo di capire meglio questi termini. Universale, come abbiamo già visto nelle scorse video lezioni che ti consiglio di andare a vedere, significa valida per tutti, universalmente valida. Autonoma, invece, significa che deve essere basata sulla sola ragione e non su parametri esterni e soggettivi.
Il suo contrario è eteronoma, ovvero indotta dall'esterno. Ed infine abbiamo il termine formale, che significa privo di un contenuto empirico specifico. Tradotto vuol dire che non deve riferirsi alle cose particolari, ma deve essere generalizzato. In poche parole, la morale kantiana non doveva in nessun modo assomigliare ad una lista della spesa. Non fare questo, non fare quest'altro.
Per fare un esempio pratico della formalità della morale, Kant sosteneva di non poter dire non uccidere e nemmeno non rubare, poiché questa rappresenterebbe un'imposizione esterna, non autonoma, dell'individuo. perché si riferirebbe ad un singolo non universale ed infine perché si riferirebbe ad un atto specifico non formale, ovvero quello del rubare, non del rispetto nei confronti di ciò che gli altri possiedono. A questo punto Kant introduce massime e imperativi per dare un maggiore rigore alla sua teoria della morale.
Vediamole nel dettaglio. Le massime sono norme non scritte che seguiamo senza pretendere che valgano per tutti, come ad esempio il lasciare. il proprio partner dopo un tradimento. C'è chi lo fa e c'è chi non lo fa.
Gli imperativi invece devono essere norme considerate valide universalmente. Quindi le massime sono norme non scritte che seguiamo senza pretendere che valgano per tutti. Gli imperativi invece devono essere norme considerate valide universalmente.
Gli imperativi si dividono in categorici e ipotetici. Gli ipotetici sono subordinati ad una condizione. e volti a perseguire un determinato fine. Nella morale kantiana l'imperativo categorico ha la funzione di fornirci solo il criterio morale attraverso cui noi possiamo operare, ossia deve riferirsi alla struttura formale nella quale deve rientrare la nostra azione. Un buonissimo esempio è la legge fondamentale della ragion pratica.
Opera in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere in ogni tempo, come principio di una legislazione universale. La domanda da porsi qui è se tutti facessero quello che tu hai fatto? Infatti qui si tratta di valutare le conseguenze della nostra azione in modo razionale, ossia se la tua azione è diventata una legge valida per chiunque, le conseguenze sono razionali? Nel caso lo fossero avresti agito in modo morale e la tua massima deriverebbe dall'imperativo categorico, altrimenti no.
Per capire meglio facciamo un esempio. Immagina di non avere abbastanza soldi per saldare un pagamento e di chiederli a qualcuno che è disponibile nel darteli, anche se sai che non potrai mai restituirli per impossibilità appunto tue. La massima che hai seguito è. È lecito promettere il falso e non restituire i prestiti? Ecco, ipotizza ora che questa massima diventi legge per tutti.
Quali sarebbero le conseguenze? Irrazionali ovviamente. perciò quest'azione non può considerarsi morale.
Logico ed intuitivo, giusto? In conclusione, ogni legge morale si serve esclusivamente di imperativi categorici, perché oggettivi e non volti al raggiungimento di un fine. Nella lezione di oggi hai imparato che Kant presuppone l'esistenza di una morale universale, valida per tutti i cittadini del mondo.
La morale doveva avere tre caratteristiche, essere universale, autonoma e formale. Le massime sono norme non scritte che seguiamo senza pretendere che valgano per tutti. Gli imperativi invece devono essere norme considerate valide universalmente e possono essere categorici o ipotetici. L'imperativo categorico ha la funzione di fornirci solo il criterio morale attraverso cui noi possiamo operare.
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