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Donatello e la Maddalena Penitente

la lezione che devo farvi è una lezione molto difficile e molto importante riguarda la maddalena linea o maddalena penitente linea perché appunto realizzata scolpita in legno fatta da donatello stiamo quindi sempre parlando del primo rinascimento degli artisti che hanno portato la firenze di quegli anni raggiungere una nuova primavera un rinascimento però l'opera che vi devo presentare è un'opera che potrà sembrarvi a primo impatto abbastanza scioccante le mie parole vi sembreranno esagerati e visto che noi siamo abituati a vedere di tutto e di più ci mancherebbe altro di no immaginarsi qualcosa che possa show car c eppure ho voluto prima cell harvey il volto di questa maddalena perché quando io sono in classe e mostro l'opera ho sempre l'occasione di preparare il terreno e so conosco perfettamente la reazione che tutti hanno davanti a questa statua la prima volta che la si vede la si incontra allora ho dovuto celare questo volto perché vorrei aiutarvi a capire perché questa opera è così importante quali sono i temi che vengono affrontati e perché è così importante che voi possiate rifletterci vi premetto subito che questa opera ci permetterà di riflettere sul senso della bellezza o sulla presenza del brutto e quindi porci la domanda se effettivamente l'arte debba inseguire la rappresentazione della bellezza a ogni costo oppure se è importante anche che l'arte lasci spazio a una componente di espressività talvolta molto più drammatica molto più realistica ma molto più vicina a quello che noi sentiamo e vediamo dopo questa lunga premessa svelo il volto di maddalena e mi aspetto una vostra reazione eccolo qui il volto di questa scultura di cui intorno a un attimo a farvela vedere di nuovo una scultura adesso vi mostrare un'immagine complessiva che si rivela scioccante come dicevo perché totalmente lontana dall'idea che noi abbiamo in mente quando pensiamo all'arte se vi chiedessi di banalizzare mi direte l'arte è la costante ricerca del bello e allora dove sta la bellezza in un'opera come questa normalmente in classe io sento al 95 per cento esclamazioni che dicono che è brutta l'altro 5 per cento è semplicemente timido oppure sta facendo altro e quindi non è coinvolto nella possibile reazione eppure sentite che cosa diceva che cosa scriveva giorgio vasari sempre lui di questa statua di mano di donato è una santa maria maddalena di legno in penitenza molto bella e molto ben fatta essendo consumata dai digiuni e dall'astinenza intanto che pare in tutte le parti di una perfezione di noto mia l'anatomia benissimo intesa per tutto allora noi sappiamo che il nostro giorgio vasari non era generoso quando non occorre quindi cerchiamo di fidarci di lui e di capire perché questa opera è così straordinaria e così importante appunto da farvi conoscere ecco allentando la vedete nel complesso è una scultura in legno ho realizzato da donatello tra il 1450 3 e il 55 non abbiamo certezze sulla committenza verosimilmente era stata pensata per il battistero di firenze è alta un metro e 88 188 cm ed è oggi questo dita al museo dell'opera del duomo di firenze ora donatello realizzerà questa statua quando è ormai un uomo maturo a circa 70 anni e quindi è prossimo non solo la maturità ma anche si pone dei dubbi dei quesiti che riguardano la malattia la morte il capasso la fine della vita e quindi è una statua che forse ci può davvero introdurre una sensibilità di un artista che è un po cambiato e nel corso del tempo allora però vi devo raccontare prima che era santa maria maddalena e quale era l'iconografia in cui e noi l'abbiamo sempre trovata una presentata allora in realtà a ecco quindi ha inserito per farvi capire il dibattito che vi proponiamo prima l'arte dicevamo era si è sempre trovata davanti a un db a un bivio già dall epoca greca quindi ho inserito uno avrà di scopa della tarda classicità dal classicismo iv secolo avanti cristo questa è una coppia che è arrivata fino a noi la famosissima menade danzante è la menade rappresentava l'ha voluta rinuncia a quel criterio di equilibrio perfezione armonia in favore dell'espressività questo personaggio questa ballerina che si muoveva esagitata ruotando su se stessa addirittura è talmente coinvolte dalla sua danza da lasciare scoperto un fianco ecco questa era la logica del favorire l'espressività far uscire il pathos quel patire quella passione quel sentire così intenso che si rivelerà essere è la chiave è importantissima del linguaggio di scopa e quindi da lì in poi della talpa classicità che poi passerà in eredità alle nismo e così via per tutta la storia dell'arte ma allora potremo davvero considerare la storia dell'arte è una sorta di possibile dicotomia un bivio da un lato con la ricerca della bellezza classica all'equilibrio rigore la perfezione l'armonia dall'altra l'espressività e allora sicuramente la maddalena linea di donatello vanno in direzione della seconda possibilità ma vi dicevo qual'era all'iconografia di questa samp ha innanzitutto ci sono notizie poco certe riferite alla vita di santa maria maddalena anzi talvolta pare che ci sono degli esperti che raccontano che vengano confuse forse tre diverse figure femminili nella stessa persona vengono fatte confluire a forse addirittura una quarta perché si parlava di maria maddalena come la sorella di marta e di lazzaro di betania in alcuni casi in altri casi si raccontava mi sto riferendo in particolare ai vangeli apocrifi e poi alla leggenda aurea di jacopo da varagine si parlava di questa peccatrice pentita no di questa prostituta raccolta sulla strada da cristo che la voi piedi a cristo in casa di simone il fariseo talvolta a questo personaggio viene anche confuso con la santa maria egiziaca poi vi farò vedere l'immagine che la rappresenta oppure c'è una terza ipotesi terzo quarto a seconda che prendiamo anche maria egiziaca una maria maria di magdala maddalena che era questa donna liberata dai 7 demoni è che sempre rappresentata presente alla crocifissione vi dicevo la storia di questa maddalena viene raccontata dalla legenda aurea di jacopo da varagine e allora vi interesserà sapere che la rappresentazione che riguarda questa maria maddalena penitente così come vi ho fatto vedere appunto il nome il titolo dell'opera stessa derivi da questo racconto di questa maddalena che alla fine della sua vita poi vi racconterò ancora meglio vagherà in una sorta di eremitaggio vagabondaggio ascetismo nel sud della francia così viene raccontato ma vi sto mostrando già da qualche minuto questa maria maddalena della collegiale della collegiata non di qualità di notre dame e qui in francia perché di rappresenta vi volevo mostrare quale era l'iconografia classica per rappresentare santa maria maddalena che fosse una di queste tre o quattro identità che vi ho accennato è veniva rappresentata sempre in epoca giovanile era di una bellezza folgorante qualcuno direi racconterà anche nei vangeli apocrifi che era quasi la compagna diciamo così speciale di cristo e vedeva sempre rappresentata con questi lunghi capelli biondi rossicci quando è in versione pittorica oppure coperta dai suoi capelli come la vedete qui in questa versione scultorea però qui siamo ancora in un epoca gotica e quindi vedete davvero la grata e l'eleganza ha trovato due diverse immagini cui vedete questi capelli che la coop anche la vestono ne evidenziano la grazia facciamo un escursus allora il cono grafico nel tempo vi ho messo alcuni esempi da giotto per dimostrarvi ancora che il volto l'iconografia di questa maddalena era sempre quella di una giovane molto bella altera oppure poteva essere rappresentata come in questo caso nella basilica di san francesco superiore ad assisi sembra di giotto è come la maddalena eremita nella grotta nuda e vestita soltanto dai suoi capelli e che riceve in dono un abito da parte di un altro monaco che vagava anche lui in eremitaggio oppure un'altra iconografia possibile era quella della assunzione in cielo da parte degli angeli la vedete di nuovo vestita dei suoi lunghi capelli ma a noi abbiamo già incontrato la nostra maddalena sempre parlando di giotto nella cappella degli scrovegni e l'abbiamo vista in fondo ai piedi di cristo perché appunto il a livello iconografico lei è sempre posizionata vicino a piedi di cristo proprio dando ragione alla sua vera e lavato i piedi perché quando e sarebbe stata salvata appunto da da chris rea punto che avrebbe detto non sono degna neanche di lavarti i piedi eppure è la vera i piedi di cristo con i suoi le sue lacrime quando appunto sarà il momento di salutare il corpo di cristo e agli asciugherà questi piedi con i suoi capelli li cospargerà di di unguenti o di olio per cui molto spesso troveremo a livello di attributo iconografico una va detto di olio vicino a lei proprio perché il pacchetto del momento con cui lei ha potuto poi preparare il corpo di cristo prima della sepoltura ancora eccola qui ve lo dicevo prima sempre presente vicino ai piedi di cristo anche nel momento della crocifissione quindi un'altra delle sue possibili identità dicevamo di questa donna liberata dai 7 demoni e ancora un'altra possibile corografia sempre giotto sempre cappella degli scrovegni il noli me tangere il momento in cui lei riconosce in cristo risorto vorrebbe abbracciarlo come faceva prima con il suo corpo ma a cristo le intima di rimanere a distanza perché ormai è come il passaggio della vita corporea a quella spirituale occorre che lei accetti questa nuova dimensione ancora in questa carrellata la vedete sulla destra vestita con questo manto e abito rosso molto acceso questi capelli che emergono da sotto il velo sempre giovane sempre bellissima qui invece c'è una rappresentazione da una miniatura della british library di santa maria egiziaca vedete che anche lei era sempre rappresentata coperte sfida dei suoi lunghissimi capelli quindi davvero può esserci una sorta di scambio di identità e vi mostro un opera a strepitosa che non dovranno studiare che la crocifissione di masaccio la cimasa del politico del carmine di pisa la riconoscete è sempre con l'abito rosso sempre con questi capelli biondo rossicci inginocchiata ai piedi di cristo urlando la sua disperazione il suo dolore per la perdita della persona a lei così cara non soltanto del cristo del suo dio e ancora andiamo avanti nella cui sono ormai siamo nel quattrocento inoltrato questa è una rappresentazione fatta da beato angelico ed è di nuovo un noli me tangere un non mi toccare mi interessa mostra v di nuovo la iconografia di questa giovane e bellissima con i lunghi capelli molto e che aerea davvero affinata e ancora nella versione di antonio del pollaiolo in questo caso lo assunzione in cielo è di nuovo la verità è coperta con questi capelli che potrebbero davvero ricordarvi allora santa maria egiziaca motivo per cui viene inserito prima l'altra immagine ancora andiamo avanti nella storia vi ho inserito tre diversi dipinti di michelangelo merisi da caravaggio quindi chiama nel seicento o meglio qui siamo tra la fine del cinquecento divisi del seicento ma insomma siamo lì questo è per farvi vedere alla doppia un'altra delle possibili identità e sulla sinistra cioè marta che sta cercando di convincere maddalena a rinunciare a agli agi al lusso della vita delle apparenze come dire e quindi eccola qui maddalena in questa verso veste come sorella vi dicevo di marta e di lazzaro sempre di caravaggio una maddalena penitente notate sulla sinistra in basso non soltanto i gioielli di cui lei si è spogliata appunto questa in teoria peccatrice questa prostituta pentita della sua condotta di vita vedete che c'è anche il brevetto è trasparente di olio con cui appunto è cospargerà il corpo di cristo e ancora sempre di caravaggio una maddalena in estasi e siamo quindi ci stiamo avvicinando a quella che l'iconografia che invece dovrà su cui dovrà riflettere e donatello anche se qui di nuovo stop una carrellata che è addirittura successiva ma per mostrare appunto meglio di cosa stiamo parlando e ancora sempre nelle sul suo storico questa è un'altra bellissima maddalena penitente realizzata da francesco hayez siamo quindi nel pieno della romanticismo italiano e vedete che spesso la maddalena veniva rappresentata o col unguento ai suoi piedi dicevamo oppure con un teschio un crocifisso come è il caso di quelli di questa oppure è vicino a lei poteva non esserci la corona di spine e spesso era lacrimante lacrimevole vestite di stracci o appunto che sbucano dalla caverna sono cose che abbiamo già un po visto oppure potremmo vederla anche in meditazione intenta a leggere un libro oppure in estasi come un appunto il caso di caravaggio che abbiamo visto prima davvero sono tante le possibilità ma tutte avete visto rappresentavano queste giovani belle maddalene e allora cosa è successo perché il nostro donatello ha scelto di rappresentare una maddalena penitente in queste condizioni in questo stato allora corre che io di racconti un altro pezzo di storia lo so che è un po difficile un po quasi talvolta questa l'opera suscita disgusto ribrezzo o disagio se non altro però è importante che allora voi sappiate che tutti conoscono appunto maddalena per la storia giovanile come dire ma quando cristo morirà lei secondo quello che si può ricostruire della sua vita e secondo quello che ci racconta appunto la leggenda aurea lei comincerà a vagare nel sud della francia e resterà in eremitaggio nutrendosi di bacche di erbe di ciò che il creato le offriva vestendosi soltanto dei suoi capelli deprivando il suo corpo di ogni possibile agio vivendo nella cave nelle caverne e pregando meditando per riflettere sugli errori che aveva condotto nella sua vita per cercare forse un po di pace è una donna che ha pagato ed è stata in eremitaggio pensate per 30 anni c'è chi sostiene che addirittura l'eremitaggio sia durato anche di più ciò che dice 42 anni 40 non mi ricordo che ho trovato delle indicazioni ma trent'anni isolata da tutti senza parlare con nessuno rinunciando a tutto quello che poteva essere il conformismo oggi la jolla comodità pentita della sua condotta di vita ma più ancora una donna dilaniata nell'animo che si sentiva evidentemente sbagliata che si sentiva affaticata nel profondo che provava un dolore dell'anima una stanchezza dell'anima forse qualcosa che possiamo intuire se abbiamo provato dentro di noi momenti di difficoltà allora donatello non rappresenta la bella giovane biondissima o quei capelli biondo rossicci madalena rappresenta la maddalena che è straziata nell'animo e allora certo anche il suo corpo ci restituisce questa vista guardate se riusciamo avvicinarci nei dettagli vedete che il corpo è scarnificato è un corpo quasi ridotto a una mummia scavato ma è un è un corpo scavato non solo nel fisico ma è scavato nel dolore profondo spirituale dell'anima di chi si sente fuori luogo di chi si sente di avere sbagliato di chi non trova pace di chi vagava da prega cerca risposta cerca requie eppure questa risposta non la trova e allora guardate anche la sua postura vedete appunto magra magra magra un chiasmo ancora una volta quindi con riferimento il fondo ancora lontano alla classicità ma allora voi capite quando io vi dicevo donatello pur riferendosi alla classicità era lui è stato lui che ha riportato in uso ad esempio il chiasmo la pole versione questo il contrapposto il bilanciamento del peso del corpo su una sola gamba quell'altra disassata eppure lo stesso che aveva per la prima volta riproposto il nudo del secondo david pensate nola la fisicità di nuovo che tornava a essere al centro dell'attenzione degli artisti è lo stesso uomo è un uomo molto più maturo dicevamo ma è un uomo che allora si pone ci pone un quesito diverso la donna che lui deve rappresentare una donna che soffre che sta male che non trova risposte credo che forse allora ce la sentiamo tutti un po più vicina a tutti noi sarà capitato di vivere momenti di profondo disagio di inquietudine di solitudine non a questi livelli evidentemente però allora pensate quanto è importante che qualcuno nell'arte donatello si sia posto questo dilemma l'arte deve occuparsi non soltanto di ciò che è bello per gli occhi ma se c'è un profondo disagio dell'anima allora non solo è è corretto ma direi quasi e doveroso che le forme che l'arte rappresenta possano essere specchio fedele di quel disagio certo diventa un'opera che sembra un'opera espressionista sembra quasi essere un'opera dei primi anni del novecento eppure c'è un opera della metà del quattrocento diceva 1453 55 circa questa maddalena realizzata in legno un legno che presenta tracce di doratura e forse a ricordo di quell anno di quello splendore di quei capelli biondo rossicci che l'avevano resa così amata così celebrata anche nell'affare dell'arte vedete è coperta è vestita solo dei suoi capelli l'abbiamo già visto tante volte anche nella prima versione francese che vi ho mostrato prima di quella statua gotica però in questo caso quando ci rendiamo conto che non è semplicemente vestita di stracci ma desidera i suoi capelli proviamo una sorta di ulteriore disagio perché è davvero capiamo che il suo strazio dell'anima era un saggio duraturo beh pensate quanto tempo ci vuole per far crescere i capelli a questa lunghezza questa lunghezza questo espediente di questi capelli che la rivestono completamente allora è anche forse un espediente per farci riflettere sulla lentezza del tempo trascorso e allora la capiamo ancora di più quando stiamo male quando ci sentiamo soli contro tutti isolati incapaci in difficoltà allora sembra quasi il tempo non trascorrere più sembra che non troviamo mai una via d'uscita che il tunnel come se come si dice non abbia questa che è riuscita sia troppo lungo per noi lui era per lei 30 anni però allora è importante anche riflettere su qualcos'altro intanto guardate le sue mani non trova una foto come possa piacere per raccontarla questa intanto vi voglio far vedere intanto guardate la sua anatomia nato e mi ha molto realistica molto verosimile molto naturalistica guardate questi muscoli quasi direi mascolini ma certo è una santa che vissute da sola in in eremitaggio che ha vissuto di ciò che trovava in natura quindi per coprirsi per scaldarsi per nutrirsi ha dovuto arrangiarsi ed ecco che allora ai muscoli modellati dalla sera vita dalla vera fatica un'anatomia che non è più classica ma ecco è quasi anticlassica perché ci racconta del dramma questa ripresa del classico di donatello diventerà anticlassica e ancora guardate la sua postura quale vedete che la sua testa è leggermente ruotata di lato gli occhi scavati simi il volto davvero scarnificato dicevamo questi occhi che quasi inquietano che quasi spaventano questa bocca semiaperta sventata davvero ci inquieta ci impressiona ma guardate le sue mani il voto ruotato di lato dicevamo e quindi coinvolge lo spazio di nuovo uno scarto nella composizione guardate le sue mani sono umani che stanno per essere giunte in preghiera ma non si toccano è una preghiera che forse può più assomigliare alla supplica qualcuno che chiede una risposta ma le sue mani non riescono nemmeno a giungersi quasi come se donatello avesse di nuovo voluto evocare e sottolineare ancora di più la sua incapacità la sua impossibilità 30 anni di meditazione e di preghiera di ricerca di vagabondaggio cercando di trovare una risposta a queste mani non riescono quasi a dimostrare che si sente troppo umile quasi addirittura per rivolgersi direttamente per unirla queste manie rivolgersi direttamente a dio ma allora perché donatello ha impiegato il legno il legno vi dicevo donatello sapeva usare tutti i materiali aveva provato a sperimentare così come era stato richiesto in realtà materiali di ogni tipo durante il suo percorso noi abbiamo visto esempi in marmo esempi in bronzo e lì ho fatto vedere appunto questo esempio in legno il legno materiale difficile da lavorare ma che ha una risposta alla luce molto particolare perché il legno riflette scusate legno assorbe completamente la luce non la riflette è difficile anche da fotografare va beh in questo caso ovviamente ci sono dei faretti del museo in alcune foto vedete che addirittura l'effetto dello scavo del legno diventa ancora più drammatico perché diventa ancora più quasi rivela ed i colpi dello scultore che ha levato via le parti in più del lei è molto più drammatico come ma come materiale da impiegare e soprattutto in legno assorbe la luce quasi a raccontarci di un'anima che si sente priva di luce e allora certamente non può neanche a rimandarla pensateci quando noi siamo se vi dico di cattivo umore è per dirvi a volume bassano quando non ci sentiamo bene quando abbiamo l'animo dilaniato ci guardiamo allo specchio ci vediamo brutti ma è normale che sia così meno male mi viene da dire perché c'è una sorta di contatto diretto tracciato troviamo è ciò che il nostro volto esprime pensate se fosse il contrario saremmo degli alieni sarebbe faremo estraniati da noi stessi è quello che succede qui il suo corpo rivela con urgenza un dolore dell'anima che è profondissimo allora quest'opera è strepitosamente bella strepitosamente importante forse per la prima volta con questa forza un artista sia posto il problema di esprimere di buttare fuori di raccontare con le forme che l'occhio vede il disagio il dramma il dolore che questo personaggio sta provando non è il dolore di donatello il dolore della santa ma è il dolore che un uomo di 70 anni quale donatello vera come scultore in quel momento poteva forse capire molto di più di quando era un giovane questo realismo è fondamentale per raccontare questo dramma dell'anima tra l'altro ci sono tracce di parti dipinte che lo stesso donatello avrebbe realizzato talvolta ci dicono gli storici dell'arte con materiali aggiunti molto poveri come la stoppa come il gesso quindi davvero una opera che doveva fare tutto il contrario di quello che facevano di solito le opere cioè invece di glorificare i personaggi mettendosi c'erano delle durature ma quale diventava allora ancora più drammatico l'effetto dell'antica gloria l'antico splendore e invece di un corpo ridotto ormai allo stremo scavato guardate i suoi piedi che escono dal legno su cui appoggiata la scultura sembrano quasi essere radicati piano piano sembrano quasi entrare all'interno della stessa struttura davvero un'opera estremamente drammatica la l'opera di donatello farà scuola tanto che nel 1455 dalla scuola diener di bici uscirà questa altra versione guardate la differenza quando si parla di un maestro e quando si parla di un dire un emulo qualcuno che si ispira la vedete che in questo caso la riflessione la stessa ma il risultato è molto molto diverso ci vuole molto coraggio per fare quello che ha fatto donatello per che davvero sembra dirci il brutto deve avere spazio nel mondo dell'arte se il brutto racconta di un vero disagio dell'anima ma quello che donatello quindi ha fatto qualcosa di molto molto moderno qualche altro artista sembra nel quattrocento stessa data vedete andrà a sperimentare è ancora lungo questa via ma vedete non riuscivano le artiste rinunciare all'effetto di grazia per quanto forse quelle mani con le venature che fuoriescono questo desiderio da settignano sempre a firenze vedete che in questo caso non si rinunciava alla tributi coreografico questo no il vasetto di unguento donate aveva rinunciato a tutto la sua maddalena linea era nuda vestita non di stracci ma dei suoi capelli dicevamo questa lunghezza del tempo evocata ma era anche svestite dai suoi attributi da fanta non c'era nient'altro perché lei e aveva vissuto a contatto con se stesse con il dolore della sua anima per tutto quel tempo allora forse per capire qualcosa di questa stata dovremmo veramente fare un salto in avanti vi ho inserito una delle tante versioni dell'urlo di munch la prima realizzata nel 1893 un'opera estremamente celebre solamente amata da tutti e allora [Musica] tutti noi la conosciamo perché è arrivato il momento nel 1893 finalmente arriverà il momento di esprimere urlare il dolore disagio esistenziale la fatica di vivere la fatica dell'umanità abbandonata a se stessa in balia di ciò che succede della sorte della ma forte spesso in balle di noi stessi delle prigioni che noi ci costruiamo allora mi sento di rivolgergli una domanda se all'inizio io vi ho fatto quando ho fatto vedere le opera vi ho fatto la mia premessa vi ho detto ma questa è un'opera bella o è un'opera brutta forse non ve lo posta così la domanda la pongo sempre in classe e la risposta è sempre è brutta alla fine di questa riflessione forse all'inizio di questa riflessione viri pongo la domanda è allora vi chiedo se un'opera che si prende la responsabilità e l'incarico nel quattrocento di riflettere su come ci si sente in quanto uomini quando la vita sembra ritorcersi contro di noi per i motivi più diversi allora vi chiedo se questa è un'opera brutta o se invece non è un'opera straordinaria