Transcript for:
Un viaggio nel Medioevo

Ma innanzitutto del medioevo e devo dire che mi è venuto un po'male, è la prima volta che ho pensato a come impostare una lezione su questo, perché il medioevo intanto è un periodo incredibilmente lungo, d'accordo? Anche quello convenzionale, ne parleremo subito, ma sono sicuro che tutti avete in mente queste date, perché avete fatto buone scuole a suo tempo. Il Medioevo comincia nel 476 con la deposizione di Romolo Augustolo, ecco vedo che molti annuiscono, e finisce nel 1492 con la scoperta dell'America. Allora, non so se vi siete mai fermati a riflettere cosa vuol dire un periodo di mille anni. Vuol dire che è vissuta molta più gente nel Medioevo, molte più generazioni almeno, ecco. I nonni, i padri, i figli, i nipoti, i pronipoti, sono vissute molte più generazioni dei nostri antenati nel Medioevo di quelle che sono vissute invece dalla fine del Medioevo fino a oggi. In altre parole, se noi lasciamo stare l'antichità e cominciamo, diciamo, dalla nascita di Cristo in poi, arriva presto il Medioevo dopo la nascita di Cristo, pochi secoli. e poi la grande maggioranza degli antenati di ognuno di noi, anche dei vostri, sono vissuti nel Medioevo. Già questo, fra l'altro, fa capire che non è tanto una bella cosa che noi parliamo sempre male del Medioevo, perché il Medioevo erano i nostri trisnonni e vivevano qui, in questi stessi posti dove viviamo noi, e non vivevano in un mondo così matto e assurdo come può sembrare a noi. Ma soprattutto vivevano in un mondo che cambiava, che cambiava continuamente. Per cui tra la società dell'epoca delle invasioni barbariche e di Carlo Magno e la società dell'epoca, che ne so io, di Dante, non c'è niente in comune. Ma quando dico niente, niente, niente, niente. Siamo noi. Che siccome quel passato è lontano, ci immaginiamo di poterci mettere su un'etichetta e poter dire, vabbè, quello è il Medioevo. Cos'è il Medioevo? I barbari e i cavalieri, le streghe e i castelli, la peste e i tornei e i menestrelli, tutto insieme. In realtà non stavano tutte insieme quelle cose. Quando c'erano i barbari non c'erano i castelli, per esempio, e neanche i cavalieri. Mi fermo un attimo sulle streghe perché so che è sempre un argomento popolare. Le streghe, certo che nel Medioevo c'erano. La gente ci ha sempre creduto alle streghe. Ancora i nostri nonni credevano alle masche, almeno in campagna. E dunque, la brava gente ci ha sempre creduto. Ci credevano nell'antichità, ci credevano nel Medioevo e ci credevano 50 anni fa che ci sono le masche. Dopodiché, ci sono epoche in cui le autorità e gli intellettuali e i parroci dicono ma non esistono le streghe, è da ignoranti pensare queste cose. Per gran parte del Medioevo le autorità e i parroci dicevano, ma veramente, che razza di cristiani siete se credete che ci siano le streghe? Peggio ancora quando ogni tanto, come capitava al villaggio, Dopo che in effetti era morta qualche vacca di troppo e magari era morto anche qualche neonato più del solito, anche se morivano tanto, e la gente comincia a dire io lo so chi è, è la mia vicina, quella che abita là in quella casetta in fondo al paese, è lei. E ogni tanto nei tempi più barbari del medioevo capitava che a quel punto i contadini l'andavano a prendere e la facevano fuori. E le autorità dicevano vergognatevi, sono cose da miscredenti. Ma quello era il Medioevo barbarico. Poi, lo racconteremo oggi, il Medioevo è lungo ed a partire da un certo momento è crescita. A partire da un certo momento il Medioevo è un'epoca di espansione. Ho bisogno di dirvelo, mandano Marco Polo in Cina a un certo punto. Al tempo di Carlo Magno l'idea di mandare uno in Cina non sarebbe venuta in mente, ma neanche all'imperatore. E invece alla fine del Medioevo è normale mandare mercanti, efrati in Oriente. Allora, in quel mondo che è cresciuto, che è molto più ricco, che è molto più colto, di colpo anche le persone colte, anche i re, anche i papi, i vescovi, i parroci, si convincono che le streghe esistono davvero. Finora dicevamo alla brava gente che quella era una superstizione, e invece... Alla fine del Medioevo, ed è uno dei fenomeni più inspiegabili, perché noi sappiamo che succede, ma non sappiamo perché. Però cominciano a dire che è vero, c'è una congiura, c'è il diavolo che sta cercando di rovinare l'umanità, e queste sono le sue complici, ci sono, bisogna cercarle. E quando le trovate bisogna bruciarle. Cominciano a ragionare così alla fine del Medioevo. Continuano a ragionare così per tutto il Rinascimento e l'età moderna. In altre parole, per gran parte del Medioevo la Chiesa non si è mai sognata di mettere una donna al rogo dicendo che era una strega. Alla fine del Medioevo comincia a farlo. E continuano a farlo mentre Leonardo fa i suoi progetti e mentre Michelangelo dipinge la Cappella Sistina. E ancora molto più tardi, alla fine del 600, quando Newton scopre la legge di gravità, in America stanno ancora bruciando streghe. Però per noi il rogo della strega è medioevo, naturalmente, no? In qualunque film ambientato nel medioevo, la strega trascinata al rogo spunta sempre fuori. Sia che sia una cosa seria come il settimo sigillo di Bergman, sia che sia una cosa meravigliosa ma meno seria come, che ne so, Branca Leone alle crociate, ecco. Però non c'è medioevo senza una strega al rogo. Questo è per dire che non solo il medioevo non esiste perché è una serie di periodi successivi in cui cambia tutto. da una volta all'altra, ma per di più noi ci appicchiamo sopra delle nostre superstizioni, ecco, delle leggende nostre e potrei citarne tante, eh, dallo Ius Primen Octis alla cintura di Castità, tutte favole a cui però noi crediamo, anche perché ci piacciono moltissimo. Allora... Il punto è che a un certo momento, effettivamente, nella storia ci sono delle svolte. Ci sono delle svolte e chi vive dopo dice, no, il mondo nostro non è più quello lì, è proprio cambiato a un certo punto. Ovviamente ogni persona vive nella propria epoca e quello che pensa è io vivo nell'epoca moderna e prima c'erano altri periodi. Se uno avesse chiesto a un intellettuale del medioevo in che epoca viveva, chi siete voi rispetto alla storia del mondo? Ecco, e dico a un intellettuale perché ai vignaioli dei nostri bricchi. Il problema non interessava granché probabilmente, ma se uno avesse chiesto a un intellettuale, a un filosofo del medioevo voi appunto in che epoca vivete, beh avrebbe detto, beh nell'epoca moderna ovviamente, noi moderni. Perché? Perché sapevano che l'antichità era finita. La grande spartizione nella storia del mondo è l'antichità e la modernità. L'antichità, il mondo greco, lasciamo stare i sumeri, i babilonesi e gli egizi, ma il mondo greco romano, una straordinaria civiltà. Poi a un certo punto quella civiltà muore o si trasforma profondamente, viene fuori qualcos'altro. Noi i primi mille anni di quel qualcos'altro lo chiamiamo medioevo, perché ci sembra che dopo ci sono stati ancora altri cambiamenti, ed è vero. Ma in realtà la vera grande spaccatura della storia umana è... tra l'antichità e il medioevo che inizia la nostra modernità. Non la voglio fare lunga su questo, ma voi immaginate di prendervi un antico romano del tempo di Giulio Cesare e dirgli, guarda oggi sono andato all'università per una lezione, poi io sono molto cattolico, molto credente, sono andato a messa, sono andato in chiesa a messa, ho anche parlato col parroco. E poi cosa ho fatto? Poi sono tornato a casa, mi sono messo gli occhiali e ho sfogliato un libro, poi ho fatto una partita a scacchi con un amico, poi era ora di pranzo, mi sono fatto dei maccheroni col parmigiano, prima due fettine di salame, ecco. Poi pomeriggio ho dovuto ancora andare in banca, sto trattando un prestito e sono andato in banca, e anche alle assicurazioni. Allora, immaginate di fare questo discorso a un antico romano del tempo di Giulio Cesare. Non capisce una parola. Immaginate di fare questo discorso a un italiano del tempo di Dante. capisce tutto perfettamente, cos'è la chiesa, la messa, il parroco, l'università, le lezioni universitarie, le assicurazioni, la banca, il salame, i maccheroni col parmigiano. Allora è chiaro che poi dopo il medioevo sono cambiate ancora tante cose, ma nel medioevo ha cominciato a nascere il mondo nostro e a quel punto il discorso di quando è finito il medioevo è un discorso che interessa, voglio dire, quando devi finire il manuale per il Secondo anno della scuola superiore, allora diceva, beh, lo facciamo finire dove? La scoperta dell'America è una bella cosa, ha cambiato il mondo abbastanza, con calma, alla lunga. Ma non dobbiamo pensare che i periodi cominciano e finiscono così, ecco. Non è che nel 1492 è finito il Medioevo, benissimo. In che giorno? Il 12 ottobre una volta si imparava a scuola, no ecco, e allora il Medioevo è finito il 12 ottobre 1492, a che ora è finito il Medioevo? Non è che è suonata una campanella e tutti hanno detto, ah, meno male, finito il Medioevo, adesso si respira. Gli uomini cambiano il loro mondo e poi quelli che vengono dopo trovano dei momenti in cui gli viene da dire, beh lì quei cambiamenti lì sono stati proprio grossi. Allora, adesso noi cominciamo a raccontare cos'è stato il Medioevo qui da noi cominciando a raccontare quali sono i cambiamenti grossi che hanno investito tutta l'Europa ma hanno anche investito i contadini che coltivavano queste colline e hanno segnato la fine del mondo antico. La fine del mondo antico? Beh, tutti possono pensare alle invasioni barbariche, certo, chiaro. Ci sono le invasioni barbariche, crolla l'impero romano. Però io penserei anche, prima di parlare di invasioni barbariche, pensate a un altro cambiamento, e no. uniforme che ha travolto tutto un pezzo della civiltà antica, tutto un pezzo del modo di vivere e di pensare della gente e l'ha sostituito con qualcos'altro che esiste ancora oggi, il cristianesimo. L'avvento del cristianesimo è una cosa che distrugge tutto un pezzo del mondo e lo sostituisce con qualcos'altro. Prima del cristianesimo, per migliaia di anni, tutti gli esseri umani vissuti al mondo Tranne gli ebrei che a un certo punto si fanno una cosa loro, un'idea loro particolare, ma è un piccolo popolo, tutti gli altri vivevano in un mondo pieno di forze soprannaturali, pieno di divinità. C'erano divinità dappertutto, divinità potenti e divinità da quattro soldi, c'erano i grandi dei dell'Olimpo, padroni del fulmine, della tempesta, Giove, Nettuno, padroni della guerra, Marte, padroni dell'intelligenza, Atene. E poi c'erano le divinità locali, ogni paesino aveva il suo dio protettore, ogni fontana, ogni bosco, ogni fiume aveva la sua divinità e tutte queste divinità circolavano nell'impero romano perché la gente si spostava e noi troviamo in Germania sul Reno delle lapidi dedicate a un dio arabo perché lì per 50 anni è stato di stanza in un fortino un reggimento di cavalleria araba. dell'impero romano reclutato nell'attuale Iraq e poi mandato a prestare servizio in Germania e si è portato dietro i suoi dei. Gli dei sono innumerevoli, ognuno si sceglie quelli che preferisce e circolano nell'impero. Qui da noi, non proprio qui qui qui in Langa ma non tanto lontano. Avete mai sentito parlare della città di Industria? La città romana di Industria? sorgeva nell'attuale comune di Monteudapò, vicino a Casale Monferrato. Ancora adesso se uno va, trova, ci sono gli scavi recintati, se c'è un volontario ti fa entrare, ti fa vedere. La città romana di Industria era una città che è vissuta per secoli intorno a un'unica cosa, un grande tempio della Dea Iside. Ora, la Dea Iside, io giurerei che molti di voi l'hanno incontrata al Museo Egizio a Torino. Ma chi lo sapeva che c'era un poderoso culto della dea egiziana Iside nel mondo al tempo degli antichi romani qua in Piemonte? Perché le divinità si muovevano, si spostavano, Iside piaceva in tutto il Medio Oriente e gli antichi romani giravano e viaggiavano, mercanti, soldati che si trasferiscono. Sicuramente il culto di Iside è arrivato lungo il Po dall'Adriatico, questa città di industria era nata come un porto fluviale. Poi arrivano i primi credenti di questa divinità, cominciano a investire, costruiscono questo tempio e la dea Iside è una grande guaritrice, piace tantissimo, ci vanno i pellegrini. E la città di Industria... Si chiamava così perché appunto i romani l'hanno fondata dicendo creiamo un centro di produzione. Poi invece di colpo più nessuna produzione se non santini e ricordini per i pellegrini. Perché affluiscono pellegrini da tutta Italia al Tempio di Industria in comune di Monteuda Po vicino a Casale Monferrato a adorare la dea Iside. Questo è il panorama religioso dell'antichità e per ognuno di questi dei ci sono templi dove tu fai dei sacrifici, delle offerte, bruci un po'di incenso, offri una pagnotta, offri un maialino, una capretta, perché il Dio ti guarisca il mal di gola, faccia andare bene la prima notte di nozze, ti faccia vincere la battaglia se sei un generale, ecco, funziona così. E poi, a un certo punto, come è arrivato il culto di Iside, comincia ad arrivare un'altra religione esotica. Un'altra religione orientale, un'altra religione i cui credenti sono ebrei, siriani, egiziani, vengono tutti da Oriente perché è lì che è nata questa religione. L'ha fondata uno che era ebreo ma parlava aramaico, cioè la lingua comune del Medio Oriente dell'epoca, non sapeva probabilmente neanche una parola di latino, però era un suddito romano Gesù naturalmente. Era un suddito dell'impero romano come gli apostoli e come tutti i suoi amici. tutti quelli che hanno cominciato a convertirsi a quella religione. E quella religione pian piano si è allargata nell'impero, e anche se la perseguitavano, per motivi che non stiamo a dire, ma teneva duro e si allargava ancora, e a un certo punto, in tutta la parte orientale di questo enorme impero, perché l'impero romano, attenzione, è un guaio pensare a confonderlo con l'Europa, l'impero romano va dalla Britannia alla Persia. All'Arabia, al deserto del Sahara e in tutta la parte orientale di questo immenso impero diventano maggioranza questi che credono a questo nuovo Dio che ha una caratteristica, ha tante caratteristiche, predica delle cose che agli imperatori romani sembrano un po'strane, tutti gli uomini sono uguali almeno davanti a Dio e non bisogna avere nemici, bisogna perdonare, non bisogna fare la guerra, sono cose così strane che è per quello che li perseguitano i cristiani sostanzialmente. Però i credenti sono sempre di più e dopo un po'qualcuno spunta anche da queste parti. Qualcuno passa anche l'Appennino e comincia a muoversi in quello che per noi oggi è il Piemonte. Pochi all'inizio. E a vedere dove sono, si capisce da dove sono venuti. I primi cristiani che noi troviamo qui... Bisogna aspettare il quinto secolo, c'è già stato Costantino, il cristianesimo è già religione accettata, ma cui di cristiani non se ne vedono? Poi cominciamo a trovare delle lapidi messe da uno che è morto e la famiglia gli mette la lapide e si vede che è cristiano, c'è una croce, c'è una preghiera cristiana. E quelle lapidi, le prime, le troviamo a Acquiterme, le troviamo a Tortona. E lì è evidente come funziona. E'gente che viene dall'Oriente, dall'Africa, attraverso il Mediterraneo e che poi è sbarcata nei porti della costa Ligure e lì ci sono grandi strade commerciali che portano a nord. Tortona, per esempio, è un grandissimo snodo commerciale. E lì pian piano si muovono questi primi cristiani. Immaginate come dovevano guardarli i nostri contadini qui. che avevano dei trisnonni galli, liguri, celti, ma che di fatto a quell'epoca erano romani, si consideravano romani, parlavano latino. E arrivano altri romani che il latino lo parlano con l'accento o lo parlano male, perché a casa loro parlano greco, arrivano altri romani che portano scuri, scuri di pelle, scuri di capelli e parlano di questa nuova religione. di questo dio morto crocifisso figuratevi le prime volte che io contadini di qui ne hanno sentito parlare di questa cosa il primo che conosciamo a nord del po che ha lasciato una lapide cristiana, era un mercante che veniva dalla Siria e che si chiamava con un nome greco, Basilios. Anche lì la sua lapide sta a Burolo, vicino alla serra di Ivrea, è una delle glorie del paese di Burolo, prima lapide cristiana a nord del Po. Anche lì, figuratevi, questo è un immigrato, un negoziante che viene da lontano, religione strana ed esotica, ma questa religione strana ed esotica, abbastanza in fretta. Conquista il mondo, il mondo romano. Abbastanza in fretta dappertutto la gente si converte. I vecchi dei muoiono, non ci va più nessuno. I templi vengono chiusi per ordine dello Stato e quasi nessuno protesta. E invece nascono le chiese. con i loro clero, i loro parroci, i loro chierici, i loro vescovi nelle città tutto un centro di cultura, di potere, di predicazione, di controllo sociale la chiesa una roba che non esisteva, nell'impero romano non c'era mica la chiesa c'erano gruppetti di sacerdoti nei singoli templi che non contavano niente ed era un mestiere fare il sacerdote una carica pubblica, facevi il sacerdote come facevi l'assessore, ma invece in quei secoli, quinto, sesto secolo, nasce una società dove accanto allo Stato c'è la Chiesa, dove accanto ai laici ci sono i preti e i chierici, è un altro mondo e dove appunto c'è un solo Dio da pregare. Poi intendiamoci alla gente questa idea che c'è proprio un solo Dio che non si può scegliere e non è mai andata giù. E il cristianesimo è abbastanza elastico da dire, beh, volendo, se proprio vuoi scegliere, ci sarebbero anche i santi. E c'è la Madonna, anzi di Madonna ce n'è tante, la Vergine delle Grazie, la nostra Madonna che è diversa da quella loro. e allora così si va incontro al fatto che la gente ha piacere comunque di poter pensare io c'ho il mio, io sono devoto di San Martino, quando voglio chiederle grazie le chiedo a San Martino chiederle a Dio mi impressiona un po', San Martino è più facile quindi in realtà non è vero che hai proprio cambiato tutto tutto però comunque capite che svolta dopo che per millenni era normale credere che ci sono tantissimi dei diventa normale credere che ce n'è uno solo E quando nascerà l'Islam sarà un'altra spinta enorme in questa direzione, perché l'Islam, ancora più del cristianesimo, al centro ha questo, c'è un Dio solo. Ecco, e allora? E allora capite che, appunto, questo suono delle campane lo sentivano i nostri antenati nell'anno 1000? e lo sentiva nei nostri antenati nell'anno 500 d.C. Cicerone non l'ha mai sentito un suono così, non saprebbe cosa vuol dire, mentre noi, magari poi non sappiamo esattamente se sta suonando l'Angelus, però sappiamo cos'è, no? Ecco. E poi ci sono le invasioni barbariche, certo che ci sono anche le invasioni barbariche, perché il fatto che fino a un certo momento la gente sa di stare in un impero e di essere sudditi di un imperatore, tutti sudditi dello stesso imperatore, qui come in Sicilia, come in Marocco, ecco. E poi invece non è più così. Poi l'impero si frantuma e nuovi popoli arrivano ad aggiungersi a quelli che c'erano già prima e nuovi nomi arrivano. Qui, come in tutta Italia, il primo popolo che si stabilisce e che mette in piedi un vero regno efficace e funzionante sono i goti, gli ostrogoti di Teodorico. Ricordate Teodorico, Aravenna, il masore di Teodorico? Ecco. I goti arrivano in Italia come in molti casi succede nelle invasioni barbariche, non con un'invasione devastante, spaccando tutto, bruciando le città, arrivano in modo relativamente pacifico perché è l'imperatore stesso da Costantinopoli che ha deciso di affidare l'Italia al loro governo. L'impero è debole per mille motivi, le invasioni barbariche sono già in corso da un pezzo. Ci sono già stati disastri di ogni sorta, epidemie, battaglie perdute. Gli imperatori si sono abituati all'idea che quando si mette male si lasciano entrare i barbari, gli si regala un territorio, anche grande, pazienza, e i barbari lo governeranno. Capite? L'arrivo dei barbari non vuol dire che loro si sostituiscono ai romani. Quello che succede è che la popolazione di questi paesi a un certo punto è una popolazione di un paese. Vede arrivare un gruppetto di uomini a cavallo, come le loro famiglie, alti, biondi, bene armati, i quali arrivano con un incarico ufficiale. L'imperatore ha incaricato il loro re di governare e difendere l'Italia. E perciò anche qui da qualche parte costruiremo un fortino e impianteremo un po'dei nostri. I goti sono pochi, naturalmente, rispetto alla popolazione. Saranno centomila persone rispetto a 5, 6, 8 milioni di italiani, però sono mandati per comandare e i goti sono dappertutto e noi li ritroviamo, noi gli archeologi. Gli archeologi li trovano, gli archeologi trovano le loro tombe, perché i goti, anche se sono ancora cristiani, hanno però conservato certe abitudini del loro passato barbarico e pagano. Quando uno muore, nell'altro mondo ha bisogno di tanta roba, mica puoi seppellirlo con addosso la camicia, se è un guerriero avrà bisogno delle sue armi, se è una donna dei suoi gioielli, e poi soldi, monete, oro. La brava gente di qui, una volta diventata cristiana, seppelliva i suoi morti cuciti nel sudario senza aggiungere niente. E a un certo punto invece comincia a trovare delle tombe databili al VI secolo e lì dentro c'è un guerriero con spada. lancia e allora questi qua c'è poco da fare, sono questi che sono arrivati, sono i goti. C'è qualche caso in Piemonte, per esempio vicino ad Alessandria, a Frascaro, hanno trovato un insediamento dove alcune famiglie di goti sono vissute per parecchie generazioni e lì hanno scavato non soltanto i morti ma anche le fondamenta delle loro case. E si erano costruiti delle capanne scavando nel terreno facendo una specie di seminterrato in pratica e poi partendo da questa fossa tiravano su le loro capanne di legno coperte di paglia. Gli archeologi trovano... I buchi dei pioli. E sembra incredibile, ma il terreno nel buco, dopo 1500 anni, è diverso dal terreno intorno. E allora, chi mai in Italia si era sognato di costruirsi delle capanne seminterrate? Mai, nessuno. Invece gli archeologi rumeni e ucraini... Nelle terre del Danubio da cui venivano i goti trovano esattamente quelle stesse tipologie, quella stessa modalità di fare la capanna seminterrata. E poi qua e là i goti hanno anche lasciato il loro nome a dei paesini. Per esempio in Alta Valle Bormida, vicino a Gotta Secca, c'è una pieve che si chiama la pieve di Gudega. E Gudega vuol dire gotica. Lì c'erano i goti. Poi i goti vengono spazzati via, perché l'impero romano, che ormai ha il suo centro a Costantinopoli, è rimasta solo la parte orientale dell'impero romano. In Gallia ci sono i franchi ormai, in Spagna ci sono i visigoti, in Africa ci sono i vandali. L'impero romano però ha ancora i Balcani, la Grecia, l'Asia minore, la Siria, l'Egitto. Il meglio, devo dire, è all'epoca le zone più ricche. Peccato che lì nessuno parla latino, però a parte quello è l'impero romano con la sua capitale a Costantinopoli. E alla metà del VI secolo l'imperatore romano Giustiniano, quello che ha fatto anche la grande raccolta delle leggi del diritto romano, il corpus iuris civilis, Giustiniano decide di riconquistare l'Italia. E succede questa cosa straordinaria, che l'esercito romano sbarca in Italia e la riconquista. Meraviglioso! Naturalmente l'esercito romano è fatto di arabi, siriani, armeni che parlano tutte le lingue tranne il latino. Dal punto di vista della brava gente di qui che si era abituata ai goti, questi che arrivano sono dei conquistatori stranieri. Certo li manda il nostro imperatore, però in realtà l'Italia resiste e viene devastata. La riconquista dell'Italia da parte dell'esercito romano di Giustiniano è l'invasione barbarica più catastrofica che l'Italia subisca. Dura vent'anni quella guerra. Nel corso di quei vent'anni capita che l'intera popolazione di Milano viene sterminata per due volte a distanza di alcuni anni. E altrove più o meno la stessa cosa. Questo vuol dire che quando questa Italia è riconquistata e siamo alla metà del VI secolo, siamo ormai in pieno Medioevo, certo. Anche se poi uno può avere dei dubbi, eh. I goti. È già Medioevo? Certo, sono i barbari. Poi naturalmente il re dei goti Teodorico, quando uno scopre che quando andava a Roma i senatori romani lo acclamavano nel foro e gli mettevano delle lapidi in cui lo chiamavano Augusto, ti viene il dubbio che magari non siamo ancora nel Medioevo, siamo ancora nell'antichità forse, però poi capisci che appunto non è che suona la campanella, siamo noi che decidiamo che l'epoca è cambiata, ma quando l'Italia viene riconquistata da Giustiniano allora lì siamo davvero al punto zero. Non ci sono mai stati così pochi abitanti nell'Italia romana. Intere zone sono spopolate, devastate. E dappertutto, dove oggi noi vediamo i vigneti, dappertutto bosco, dappertutto foresta, incolto, noccioli ma selvatici, rovi. Resti di villaggi abbandonati. Poi ogni tanto c'è ancora un villaggio. Nelle città c'è ancora qualcuno, perché in ogni città, ad Alba, ad Asti, a Tortona, ad Acqui, a Torino, certo lì c'è il Vescovo con i suoi chierici, con qualche mercante, qualche artigiano, ci sono le mura romane che li proteggono, ma queste città sono mezze vuote, anche quelle sono spopolate. Gli archeologi che scavano nelle città dell'alto medioevo, cioè di quest'epoca, ti dicono Dentro le mura romane era pieno di lotti dove i palazzi erano crollati e nessuno più aveva ricostruito. C'erano pascoli, allevavano il bestiame dentro la città. E in questa Italia spopolata arrivano ancora degli altri barbari. E sono i Longobardi. E i Longobardi sono anche loro quattro gatti, però si sparpagliano in tutta l'Italia e qualche gruppetto arriva anche qui. Io avevo qui l'elenco, ecco, dei... I posti dove i nostri archeologi hanno trovato dei Longobardi sepolti. A Testona, a Collegno, a Monbello, a Moncalvo, a Pecetto di Valenza, a Acqui, a Centallo, a Carignano, a Frossasco, a Rivoli, a Borgo Masino, a Borgo Vercelli, a Desana, a Gozzano. c'è angolo del Piemonte dove scavando non viene fuori che lì viveva un gruppetto di Longobardi e anche questi li riconosci perché anche loro all'inizio, anche se sono cristiani o almeno loro dicono di essere cristiani, hanno dei riti un po'strani, ma sono cristiani, però i morti le armi le vogliono. In qualcuno di questi posti trovi il capo sepolto non solo con tutte le sue armi ma con il suo cavallo sacrificato perché vada ad accompagnare il capo nell'altra vita. E gli archeologi poi studiano questi scheletri e dicono, sì certo, rispetto all'altra gente sepolta in modo normale, che erano gli talici, diciamo così, questi longobardi si vede benissimo, sono diversi, sono molto più alti. E'gente che mangia più carne. E'gente che va a cavallo, si vede dalle gambe. Ed è gente che molto spesso muore con la testa spaccata. Perché i longobardi sono gente appunto piuttosto energica e, come dire, che ha un modo di vita assai bellicoso. Eppure prendono il potere in tutta Italia e convivono con la maggioranza della brava gente che è sopravvissuta ai goti, è sopravvissuta alla riconquista di Giustiniano e si dice va bene noi sopravviveremo anche ai Longobard. In realtà quello che succede è che non è ben chiaro chi sopravvive. Perché a un certo punto, diciamo nell'VIII secolo, Avete presente ricordi di scuola Manzoni, Adelchi? Il regno Longobardo finisce perché Carlo Magno lo conquista. Siamo alla fine dell'ottavo secolo. Ma quando Carlo Magno conquista il regno dei Longobardi, gli archeologi gli è detto un po'che non trovano più quelli alti mangiatori di carne, sepolti con le loro armi e gli altri tappi invece. Non è più così, i Longobardi hanno smesso di seppellire i loro... uomini con le armi e le loro donne con i gioielli, perché si sono proprio convinti che i cristiani non fanno così, che nell'altra vita non ce n'è bisogno, e seppelliscono i loro morti come tutti gli altri. Tutti i cimiteri longobardi di cui vi parlavo sono tutti databili al VI, VII secolo, inizio VIII, poi non li riconosci più, e neanche dall'altezza non li riconosci più, perché hanno cominciato a sposarsi fra loro i longobardi e gli italici, i romani, diciamo così. Sono diventati un unico popolo. fisicamente non li distingui più. E come si chiama quest'unico popolo? Eh, i Longobardi! Hanno abbandonato le loro tradizioni religiose e adottato quelle dei cattolici del posto. Hanno abbandonato la loro lingua. Da un pezzo hanno smesso di parlare nella loro lingua germanica e parlano latino, fra virgolette, come tutti. Perché tutti parlano latino, naturalmente. È chiaro che il latino parlato dai contadini di questi bricchi è già molto diverso dal contadino parlato da un pescatore siciliano. Ognuno lo parla col suo accento, con le sue parole, a modo suo. Però a questa epoca... Non c'è ancora l'idea che anche se questi parlano male non è latino, ci vorrà un po'perché nasca la consapevolezza che parlano altre lingue. E anche i Longobardi parlano latino, come tutti. Hanno lasciato in regalo alla lingua che verrà, e che un giorno si chiamerà l'italiano, un po'di parole. Dalle parole dei Longobardi si capisce subito che gente erano. Guerra, faida, zuffa, spaccare, sfondare. E poi tappo, le bottiglie gli interessavano moltissimo evidentemente. E altre ancora, tuffarsi, russare. Russare è una parola Longobarda, ve li vedete, vero? Però ormai non ci sono più, ormai è un unico popolo. Salvo che ci sono ancora, perché quest'unico popolo si chiama... i Longobardi. Quando Carlo Magno conquista l'Italia, uno può attraversare tutta l'Italia da Susa e venire giù, passare il Po, attraversare qui le colline e poi l'Appennino e scendere giù in Toscana e la gente che incontri, se gli chiedi che popolo sono, ti dice i Longobardi. Tutti viviamo nel regno Longobardo, siamo un unico popolo, i Longobardi hanno lasciato il nome. La cosa è particolarmente forte nell'Italia del Nord. Per tutto il Medioevo Lombardia vuol dire da Susa a Treviso. Tutti lombardi. Quindi anche i nostri antenati qui naturalmente, ci può piacere o no, ma i nostri antenati qui per secoli e secoli erano e si consideravano lombardi. Poi forse qui potrei aprire una piccola digressione sul fatto che a un certo punto, diciamo nel 1200 grossomodo, In questo modo comincia a nascere l'idea che siccome la Lombardia è molto grande, ci sono delle zone però nella Lombardia e quando tu arrivi da Oriente e vieni giù risalendo il Po, come i mercanti che portano il sale da Comacchio o quelli che portano i tessuti orientali da vendere sul mercato di Pavia, quando arrivi risalendo il Po e più o meno all'altezza di Pavia, se le giornate sono belle, cominci a vedere le montagne in fondo Allora quella zona lì che va verso le montagne si comincia a chiamarla il Piemonte. Naturalmente per un parecchio tempo il Piemonte è un pezzo di Lombardia e ci sono personaggi che i cronisti menzionano dicendo quello lì era un lombardo di Piemonte però, diverso dai lombardi della marca trevigiana o del milanese, ecco. Ma siamo corsi troppo avanti però, siamo ancora fermi a Carlo Magno. Carlo Magno che ha... che ha conquistato quest'Italia abitata da Longobardi. Allora, siamo arrivati alla fine dell'VIII secolo, giusto? Quanti secoli di Medioevo ci rimangono ancora da raccontare? Tanti. Ma noi perderemo qualche scorciatoia. Però c'è una cosa su cui volevo fermarmi subito, ed è questa. Siamo tutti d'accordo che vi sto parlando di Medioevo, uno poteva avere qualche dubbio sul re Teodorico che i senatori romani acclamavano Teodorico Augusto, ma su Carlo Magno non ci sono dubbi, siamo nel Medioevo. Benissimo. E qui... Come diceva Paola prima, siamo sotto un meraviglioso castello medievale, ed è così. Il castello di Grinzane è un castello medievale, come tutti gli altri castelli qui intorno. Qualcuno è finto, ha fatto l'Ottocento, ma la grande maggioranza sono castelli medievali. Uno sarebbe autorizzato a pensare che allora, al tempo di Carlo Magno, qua ci poteva essere questo castello, o qualcosa di simile. Scordatevelo. Al tempo di Carlo Magno abbiamo alle spalle secoli durante i quali le invasioni hanno provocato spopolamento, crisi, abbandono e declino economico, declino tecnologico, declino culturale. Le invasioni barbariche hanno davvero creato una lunga fase oscura, nel senso di una fase in cui le condizioni di vita sono peggiorate, non c'è nessun dubbio, solo che sono peggiorate molto lentamente, ecco noi non dobbiamo immaginare che arrivano i barbari e distruggono tutto perché sono peggiorati sono barbari e si divertono a distruggere gli acquedotti e le fogliature e i circhi, non è così, i barbari erano venuti per godersi gli acquedotti e i circhi, ma la successione delle invasioni, delle guerre, delle riconquiste, delle epidemie, un clima maledetto perché per secoli ha fatto più freddo del solito, come se non bastasse, tutto questo ha spopolato quel mondo, come vi dicevo, e lo ha anche reso molto più povero. Se un uomo dell'epoca di Carlo Magno avesse visto questo castello... castello avrebbe detto non credevo che l'imperatore fosse in grado di creare un edificio così incredibile e in effetti Carlo Magno era forse l'unico nel suo impero che aveva sparsi qua e là dei palazzi imperiali di mattoni più bassi sicuramente di questo decisamente più bassi ma magari anche più grandi che in qualche modo potremmo considerare paragonabili se a un uomo del tempo di Carlo Magno che vede questo castello e dice non credevo che l'imperatore potesse avere una casa come questa. I grinzanesi del 1300, del 1400 avessero risposto no no ma quello lì è il castello del nostro signore locale, il signore di Grinzane. Se vai alla morra ce n'è un altro, se vai a Serralunga ce n'è un altro. Capite? Ecco. l'uomo del tempo di Carlo Magno avrebbe detto ma voi vivete in un'epoca di incredibile ricchezza, prosperità ma sono arrivati i marziani ecco, però è vero al tempo di Carlo Magno un edificio così era impensabile E vi devo anche dire che ovviamente al tempo di Carlo Magno i edifici ce n'erano, i re e gli imperatori facevano costruire chiese, palazzi, di tutto quello che hanno costruito i re Longobardi e poi gli imperatori con Carlo Magno e in poi non è rimasto quasi. quasi niente, perché è venuto un momento nel Medioevo in cui dappertutto qualcuno ha detto questa chiesetta è veramente ridicola, ma l'ha costruita Carlo Magno, non gli importava niente a quel punto. Questa chiesetta fa ridere, si vede che è del tempo dei Trisnonni, miserabile, ne faremo un'altra molto più bella. E il nostro mondo è pieno di edifici medievali. Ma se uno va a cercarne uno anteriore all'anno mille, fa un'enorme fatica. Tutte le cattedrali medievali che vedete sono state ricostruite dopo. Prima non c'era la cattedrale, sì, ma faceva schifo in confronto. Tutti i castelli che vedete sono stati costruiti dopo. E credo che questo possa già darvi la misura. di come effettivamente il mondo a un certo punto è ripartito e ha creato un medioevo, è sempre medioevo, ma è tutto diverso dal medioevo barbarico che vi ho raccontato finora. E quel mondo è ripartito E poi naturalmente a forza di andare avanti è il mondo in cui hanno costruito Notre Dame, che quando è bruciata qualche mese fa il mondo ha tenuto il fiato in sospeso. Vi pare che Notre Dame possa essere stata costruita in un'epoca oscura e barbarica? È il mondo dove hanno scritto la Divina Commedia, l'hanno scritta in un'epoca oscura la Divina Commedia. È il mondo dove a forza di tentativi hanno inventato la bussola e le caravelle che hanno portato Colombo in America. Poi Colombo va in America e dice... medioevo è finito, ma è il medioevo che ha portato Colombo in America. Così come ha portato Marco Polo in Cina, così come ha insegnato a Gutenberg dopo generazioni che si rompevano la testa per trovare il modo di fare i libri meno cari. Perché questa cosa dei libri che costano così cari perché bisogna scriverli a mano era da secoli che si diceva è uno scandalo, non è possibile, dobbiamo trovare un modo perché i libri non costino più 2000 euro l'uno. E allora, e allora, alla fine l'hanno inventato. Poi quando hanno inventato tutto, si sono guardati intorno e hanno detto come siamo civili, siamo rinati, siamo nel rinascimento. Certo che prima al tempo dei nonni erano proprio i secoli oscuri e la barbarie, ma è il Medioevo stesso che è decollato. E il Medioevo è decollato grazie al lavoro, innanzitutto grazie al lavoro di tutti quelli che zappavano la terra, qui e ovunque. Il decollo è avvenuto a partire dall'anno 1000 grossomodo, perché in un modo o nell'altro grandi invasioni non ce ne sono più state e le epidemie di peste che avevano devastato il mondo Longobardo per esempio, per qualche secolo, per miracolo, per caso non ci sono più state. E poi un altro caso, il clima è diventato più caldo. Oggi il clima sta diventando più caldo e sappiamo che per noi è un grosso pericolo perché partiamo già da... da un clima abbastanza caldo e sta peggiorando. Ma lì, dopo secoli di freddo, semplifico un po'ovviamente, però è così, dopo secoli di freddo si apre una fase calda. Il Medioevo, dopo il 1000, il Medioevo delle cattedrali, dei mercanti, della Divina Commedia, delle crociate, è un mondo caldo dove si passa le Alpi, i passi alpini sono quasi sempre aperti, proprio soltanto nel cuore dell'inverno i mercanti fanno un po'fatica a attraversare il Gran San Bernardo, altrimenti si passa sempre... e il caldo vuol dire che i raccolti vanno bene, i raccolti cominciano a migliorare. Dopo secoli di miseria nera i contadini, che poi non era neanche miseria nera, però vuol dire che non facevi tanti figli e ti morivano. E alla fine dove il padre era vissuto campando abbastanza bene in fondo col suo campicello, anche il figlio ne aveva uno solo che diventava grande e anche lui campava col suo campicello. intorno all'anno 1000 comincia a succedere una cosa strana. Il campicello rende un po'di più, teniamo una vacca in più, abbiamo un po'più di latte. Vengono su due figli anziché uno. Parlo di medie naturalmente, no? Due figli quando saranno grandi, sai cosa facciamo con due fratelli che lavorano il campo anziché uno solo? Però il campo è un po'piccolo. A questo punto possiamo allargarlo e i contadini si mettono a lavorare, si mettono a lavorare di roncola. L'attrezzo che usano è la roncola, serve per tirar giù i rovi, tirar giù gli arbusti, anche gli alberi e poi a forza di lavorare per anni la famiglia si guadagna una mezza giornata in più. se è qui penso che avessero già allora il buon senso di farci il vino in altri posti ci fanno più grano oppure fanno pascole e una vacca in più a partire dall'anno prossimo per generazioni e generazioni tutti i contadini d'europa lavorano di roncola ad allargare e a volte allargano così tanto che alla fine dicono sai che c'è c'è spazio per costruire qualche capanna in più e facciamo venire anche tuo cognato e nascono addirittura nuovi villaggi a forza di roncola e poi e poi Poi succede che a quel punto anche la classe dirigente si accorge di cosa sta succedendo. Questi contadini sono più ricchi di prima. Il primo pensiero dei padroni è allora aumentiamo l'affitto. Litigi a non finire perché i contadini dicono l'affitto era bloccato e valeva per quel campo. Anche se io il campo l'ho raddoppiato non importa, non è previsto nei patti che io debba pagare. E poi i signori capiscono che c'è un altro modo per fare soldi con questa nuova opportunità. Non è detto che le terre... Le nuove le devono ricavare solo i contadini lavorando di ronco, ognuno per conto suo. Si cominciano i dissodamenti programmati, all'ingrosso. Il nostro monastero ha un bel grande bosco, che non è che renda granché un po'di legna, ma se noi lo tiriamo giù il bosco, facciamo venire operai, contadini, gente che è disposta a lavorare duro, in qualche mese tiriamo giù il bosco. In un altro mese tiriamo su un po'di capanne e anticipiamo la semente a questi contadini che saranno disposti a venire a vivere lì e ci sarà un nuovo villaggio e nuovi campi e nuove rendite per i padroni. E lo si fa, sistematicamente, ovunque c'è l'occasione, lo fanno i monasteri, lo fanno i principi, lo fanno i vescovi. E naturalmente però bisogna attirare la gente che abbia voglia di venire. Allora comincia a pubblicizzare, abbiamo fatto un villaggio nuovo e quelli che verranno a vivere lì garantiamo fitti bloccati in eterno, multe in caso di infrazioni concordate ma basse in ogni caso, libertà di andarsene se vogliono, certo, libertà di fare quel che vogliono, garanzie. In tutta Europa, vi dicevo, questo succede. Qui in Piemonte succede in modo particolarmente fitto e basta guardare la carta geografica per rendersene conto. Basta guardare i nomi dei paesi. Perché se un paesino è stato tirato... su dai contadini che magari per generazioni a forza di roncola hanno arroncato, come dicono loro, fino ad allargare così tanto che è nato un nuovo gruppetto di casa, un nuovo paesino, allora siccome la fantasia non è un granché, come lo chiamano quel paesino? Il Ronco, Ronco, Roncoscrivia, oppure Roncole, Roncole di Busseto, sapete dove è nato Verdi, no? Ronchi dei legionari, ecco l'Italia è piena di posti che si chiamano Ronco, Ronchi, Roncole, Ronco secco, Ron secco, tutti posti creati in quei secoli in quel modo. E se invece il paese l'ha creato un investimento dall'alto, tutto nuovo, di zecca, e a quel punto anche lì la fantasia è poca, come lo chiamiamo? Ah, mi dai trovare, Villaneuve. chiamiamo Villa Nuova, oppure lo chiamiamo Castelnuovo se abbiamo fatto anche il castello, Borgo Nuovo, ecco certo, e se vogliamo pubblicizzare il fatto che ci sono queste garanzie per gli abitanti, queste franchigie, Villa Franca, Borgo Franco, Castelfranco, tutti voi conoscete dei posti che si chiamano così, sono tutti nati in quel modo, ma anche tanti altri che dal nome non si riconoscono, un altro modo per riconoscere i posti che sono stati creati con un investimento dall'altro. di un signore o di un comune cittadino e guardare com'è la mappa di quel posto. Ancora oggi, sapete com'è Cherasco? Perché Cherasco è fatta così? Bella ordinata, a scacchiera, con le vie che si incrociano, sono così gli antichi paesini? No, che non sono così. Sono così i borghi nuovi che sono stati creati dal nulla. Quando un'autorità di qualche tipo ha deciso di fare l'investimento, far venire gente e creare dal nulla un nuovo borgo. e a quel punto ovviamente lo disegni regolare e certo fai tanti lotti tutti uguali e vengono fuori queste belle strade tutte dritte e ce ne sono tanti di posti così dove si riconosce ancora Cherasco Trino Vercellese per esempio Gattinara tanti allora lì c'è la ripartenza E la ripartenza ha degli effetti a cascata che nessuno si immaginava, meno che mai il contadino che si preoccupava di lasciare i suoi figli una mezza giornata in più di vigna. Ma gli effetti a cascata sono che appunto a ogni generazione puoi fare qualcosa di più. a ogni generazione puoi scegliere allevo un figlio in più non è che scegli però di fatto se hai più latte da dargli te ne viene fuori uno in più poi sei sempre in miseria però c'hai un figlio in più intanto e nelle annate buone hai un po'di grano e di vino da vendere e allora ci può essere più gente che lo compra al mercato il pane, il vino, il latte, il formaggio anziché farselo in casa perché i contadini se lo fanno in casa E uno può benissimo immaginare una società dove ogni contadino riesce a produrre abbastanza per sfamare la sua famiglia e niente di più. Sarebbe una società comunista senza neanche i padroni. Se ci sono i padroni vuol dire che il contadino, oltre a sfamare la sua famiglia, riesce a tirare fuori qualcosina per pagare anche l'affitto al padrone. E poi paga anche le tasse al re. E i padroni però, appunto, chi sono? Non sono soltanto i parassiti. Chiunque viva in città. Fabricando, producendo, quello che fabbrica il sarto, quelli che fabbricano i tessuti, e tutti gli artigiani, i falegnami, i muratori, tutti quelli mica si coltivano il loro grano e il loro vino. lo comprano e tutti gli intellettuali, i chierici, i monaci, ma presto anche i professori universitari se permettete, e gli studenti universitari e loro come vivono? E'perché sul mercato in città arriva tutti i giorni grano e vino e roba da comprare perché i contadini producono più di quello che mangiano e dopo aver mangiato e pagato le tasse e l'affitto hanno ancora da vendere. E allora vuol dire che ci sei più gente che può di nuovo andare a vivere in città. Tutta la gente che vive in città vive comprandosi il pane e non coltivandosi il grano. e le città crescono anche perché quando il contadino comincia ad averne tre o quattro di figli magari uno di questi figli dice sai che c'è? Invece di stare qua a far la fame vado in città lavoro lo trovo e le città crescono comincia presto in certi casi già prima dell'anno 1000 la prima città di cui siamo sicuri che c'è una immigrazione tale che ha messo in movimento delle cose imprevedibili è, non vi stupirà, Milano. A Milano già prima dell'anno 1000 noi sappiamo, grazie ai documenti rimasti, che il prezzo del terreno edificabile al metro quadro stava salendo. Milano, come sapete, non ha mai smesso di salire, il prezzo al metro quadro a Milano, ma ha cominciato a salire nel X secolo, questo ve lo posso garantire. Tu vedi che da un anno all'altro i prezzi mediano, perché gli immigrati vanno in città e dopo un po'la città è piena. E allora il prezzo sale. e se no te le fai fuori dalle mura la casetta tua col tuo orticello, però fuori dalle mura e così in tutte le città romane che hanno un po'di successo, ce ne sono alcune che non crescono tanto, Alba per esempio non è cresciuta tantissimo, la cerchia delle mura romane mi pare di ricordare che a lungo è rimasta sufficiente, ma in tante altre città invece la gente va a vivere così tanta fuori dalle mura romane che dopo un po'non bastano più le mura romane, bisogna farne di nuove. A Vercelli a un certo punto c'è più gente che abita fuori dalle mura di quella che abita dentro. Allora a cosa servono le vecchie mura? Le buttiamo giù e le rifacciamo nuove. E la Vercelli medievale copre una superficie che è il triplo della Vercelli romana. Allora appunto il mondo sta cambiando. Sta cambiando rapidamente. Tutti hanno più soldi. E ovviamente nascono cose che erano impensabili prima. Io vi dicevo prima un uomo del 300... sa cos'è la banca, sa cos'è l'assicurazione, certo perché in queste città si commercia, si traffica, si pensa, si scrive e si capisce che non ci sono limiti, che si può fare di tutto. Ecco, il basso medioevo, noi chiamiamo così l'epoca dopo il mille, è un'epoca di ottimismo sfrenato, in cui un mercante italiano è convinto che si può spaccare il mondo, possiamo andare dappertutto, possiamo andare appunto in Cina. possiamo andare dai turchi, dagli arabi, commerciare, fregarli, arricchirci, le nostre città crescono e costruiamo cattedrali sempre più grandi e meravigliose e allarghiamo le mura e inventiamo nuove tecniche commerciali, inventiamo la società per azioni, inventiamo l'assegno, inventiamo la cambiale, inventiamo l'assicurazione. L'assicurazione sapete come l'hanno inventata, a Genova, a Venezia, nei porti, l'hanno inventata così che quando mandavi per mare un carico da vendere, magari compravi un carico di tessuti preziosi ad Alessandria d'Egitto e mandavi un tuo uomo, un tuo fattore con i soldi e quando quello torna con la UBA Basta una galera commerciale carica di tessuti preziosi, o meglio ancora di spezie, di pepe, di chiodi di garofano, questa roba che ai ricchi piace da morire, perché capite poveretti non avevano né il caffè, né il tè, né i liquori. né il pomodoro, la melanzana, la patata, il cioccolato non avevano. Allora uno capisce anche di più che andavano matti per le spezie a quel punto. Allora basta che la tua galera arrivi con un solo carico, centuplichi l'investimento, diventi straricco tu e i tuoi soci. Però il mare è pericoloso, spesso le galere non tornano. Allora al porto il mercante è lì che dice la mia galera doveva tornare dalla Siria già da una settimana e non è ancora arrivata. E un giorno c'è qualcuno che gli dice senti. Facciamo una scommessa. Diciamo che se la tua galera arriva, tu mi paghi un decimo del valore. Perché dovrei fare una roba del genere, scusa? Aspetta. Se invece la galera non arriva, io ti rimborso... tutto il valore che hai perso. Nasce così l'assicurazione, come una specie di scommessa che poi rapidamente si organizza, si istituzionalizza. Ovviamente per guadagnare con l'assicurazione devi conoscere la statistica, cioè che percentuale delle galerie non arriva? Ecco, deve essere fare i conti giusti ma funziona allo stesso modo inventano l'assegno come funziona l'assegno devo andare a londra a comprare un carico di lana perché le nostre manifatture qui di pinerolo di chieri di asti hanno bisogno di lana e quindi continuamente si manda a comprare lana e e siccome si manda a comprare lana parte 1 coi soldi e va Fai il lungo viaggio, arriva in Inghilterra, a Londra, nella City, negozia, gli danno il suo carico di lana, un convoglio di muli, lì imbarchi e poi ripari. Ecco, e intanto ti hai riportato i soldi fin laggiù. Poi ogni tanto il mercante con i soldi viene fatto fuori dai briganti. o comunque non lo fanno fuori torna indietro però i soldi non li ha più i briganti li ha incontrati è pericoloso portare in giro i soldi i soldi sono soldi, monete d'argento e poi quando diventano più ricchi d'oro che hanno davvero il loro valore e ti devi portare il sacco E non c'è mica un altro modo. Al tempo di Carlo Magno non c'era un altro modo. Ma ai nostri tempi, mentre nelle langhe, sai che stanno nascendo degli edifici piuttosto belli? Lì evidentemente di soldi ce ne sono. I fabbricanti di mattoni fanno un sacco di soldi ultimamente nelle langhe, ma poi ci torniamo. Nello stesso momento qualche mercante comincia a dire devo mandare a comprare la lana in Inghilterra, devo spedire là mille fiorini. Certo però che fare tutto quel viaggio col sacco di monete d'oro e un altro mercante gli dice, senti, sai che c'è? Io ho mio fratello a Londra, una filiale nostra, ho mio fratello che tra sai noi esportiamo lì velluti per esempio e io ho mio fratello a Londra, è un'ottima piazza, si fanno un sacco di soldi, facciamo una bella cosa, tu vuoi portare mille fiorini a Londra? Dammeli qua i mille fiorini e io me li incasso e ti do una lettera per mio fratello che dice di pagarti all'arrivo sull'unghia 950 fiorini. Siccome noi c'è... eh, avevi pazienza, noi c'è. Insumiamo, allora, eh sì, va bene, certo, mi conviene, mi conviene. E con quella lettera io arrivo a Londra o a Parigi o a Francoforte e trovo dei mercanti che parlano la mia lingua, che vengono dalla mia città, chi è resi come me, i quali mi dicono come vanno le cose a casa, salutami tua sorella quando torni, ecco qua i tuoi soldi da spendere sul posto. Allora capite, Carlo Magno avrebbe spalancato gli occhi di fronte a questo e di tutta questa ricchezza dei rivoletti scorrono dappertutto. Certo in campagna ce n'è meno, ma anche in campagna c'è la ricchezza. Io vi avvio a finire, però dobbiamo pur raccontare di questi castelli. E allora, chi comanda nelle campagne? Non è facile dirlo. L'idea che il mondo è violento, insicuro, che bisogna difendersi dai briganti, dai vicini, è rimasta molto radicata. In realtà non è più così insicuro come prima, ma rispetto ai nostri criteri lo è ancora abbastanza. E allora c'è stato un momento, sempre intorno a quel benedetto anno... grosso modo, quando tutto si è rimesso in movimento, per chi se ne intende semplifico un po'naturalmente, ma all'ingrosso è così. A cavallo dell'anno 1000 noi sappiamo che ogni villaggio, e ce ne sono già più di prima, e con più abitanti e quegli abitanti non sono più così miserabili come prima, qualche soldo ce l'hanno e in ogni villaggio c'è uno che comanda, di solito è quello che ha più terra di tutti, più roba, più bestiame, in certi casi può essere il vescovo che lì ha molta terra, può essere un monastero che in quel posto ha molta terra, molti contadini oppure un nobile, un marchese, un signore locale e in ogni villaggio chi è più grosso è ricco e tende un po'a spadroneggiare. a un certo momento decide che l'insicurezza è troppa, che bisogna fortificarlo quel villaggio, che lui costruirà un castello per proteggere le sue terre, i suoi contadini, e lo fanno. E su ogni bricco nasce un castello, non sono ancora questi, nell'anno 1000 non sono questi. Nell'anno 1000 un castello vuol dire che fai venire i tuoi contadini e in qualche settimana di scavo i contadini fanno un bel fossato. e poi un terrapieno col terreno di riporto e poi ci pianti sopra uno steccato e poi se proprio ti vuoi rovinare una torre in mezzo anche di legno va bene lo stesso Se sei molto ricco di pietra. Quello è già un castello, basta. Possibile che basti? Sì! Perché quando passerà una scorribanda di briganti, magari ungari che vengono giù... dall'Ungheria attraverso il Friuli e sono capaci di attraversare tutta la pianura padana a cavallo, saccheggiando oppure saraceni che sono venuti su dalla Provenza attraverso gli Appennini e arrivano fin nelle Alpi a saccheggiare ecco Quando passano sotto un bricco e vedono che lì c'è il castello, anche se il castello è solo uno steccato, però tutti i contadini dentro con i loro bastoni, i loro scuri e il padrone bene armato a cavallo con i suoi figli, i suoi parenti e qualche suo aiutante, tutti bene armati a cavallo. Beh i briganti dicono al prossimo bricco c'è il castello, no non c'è, andiamo al prossimo bricco, questo qui lo lasciamo perdere. E dopo un po'c'è un castello in ogni bricco e a quel punto... Quello che ha costruito il castello dice alla gente che abita lì, questo castello è mio e per me e per i miei contadini, i miei contadini possono venire a rifugiarsi qui quando ce n'è bisogno. Uno alza la mano e dice io veramente coltivo terra del vescovo, non sono un tuo contadino, posso venire a rifugiarmi anch'io? Dipende. Se accetti che io sono il signore di questo villaggio e quindi voi pagavate le tasse al re, vero? di tempo che non si pagano più ecco adesso si pagheranno di nuovo ma noi ai signori il re non protesterà è lontano altro da pensare poi chi vi difende io io ho fatto il castello io ho dei cavalieri che sono in grado di difenderlo devo pur mantenerli i miei cavalieri allora facciamo che tutti gli abitanti di grinzane mi pagano una tassa ogni anno E io sarò conosciuto d'ora in poi come il signore di Grinzane e voi, abitanti di Grinzane, sarete i miei sudditi e io vi difenderò, vi proteggerò e saremo buoni amici e voi mi sarete fedeli, mi giurerete fedeltà e così via. così attraverso una specie di protezione mafiosa garantita da quelli che sono forti in un momento in cui lo so che ho assaltato dei pezzi mi sembra il regno è debole dopo la morte di carlo magno imperatori come carlo magno non si sono più visti ci sono i nipotini che si litigano fra loro e che non pensano ad altro che a quello e il paese non è più difeso perciò in ogni villaggio chi può lo difende e diventa il signore del posto E dall'altra parte ci sono gli abitanti. E per un po'il signore spadroneggia, comanda, pretende, gli vengono in mente cose nuove. Diciamo che ogni anno quando si fa il vino, io prima vendo il mio. Perché il vino all'epoca non si invecchia, va male rapidamente. bisogna venderlo e allora il signore dice se vi piace è così e se no anche nessuno può vendere il suo vino finché io non ho venduto il mio perché perché io sono il signore per molto tempo i contadini abbozzano perché in fondo la protezione comunque serve. Poi però anche al mercato di Grinzane un bel giorno arriva qualcuno da Asti e dice ma tu qual è il capitale? Sai cosa succede ad Asti? Ecco, ad Asti gli abitanti hanno messo su una roba che la chiamano il comune. E cosa vuol dire? Vuol dire che comandano loro. E il vescovo? Il vescovo ha lasciato fare, anche perché è fratello dei grossi. Comunque, ad Asti adesso gli abitanti si riuniscono. uniscono in piazza tutti insieme e poi c'è uno che dice eleggiamo dei consoli e loro li eleggono e questi consoli comandano in città e la gente è d'accordo perché li eleggono loro. Bella sta cosa, potremmo farla anche a Grinzane salvo che c'è il Signore, prima volta e questo succede in tutti i villaggi d'Europa, adesso vi parlo di Grinzane perché siamo qui, ma in tutti i villaggi d'Europa viene un momento in cui gli abitanti vanno dal Signore e dicono guarda però anche noi non che ti vogliamo buttare fuori, guai siamo i tuoi fedeli sudditi. Capite anche che mondo è dove tu le tasse le paghi non a un ufficio anonimo, ma a uno che conosci da quando sei nato. che dai bambini giocavate insieme, che ogni domenica andate a messa nella stessa chiesa, il signore è il primo banco, ma comunque quello è il potere, quello è lo Stato, le tasse, gli obblighi e anche le garanzie, la protezione, la giustizia, il tribunale, è tutto lui, uno che conosci e da questo che conosci vai a dire noi però vorremmo organizzarci anche noi, ma nemmeno per idea, guarda che converrebbe anche a te, noi nominiamo un sindaco e tu quando hai bisogno di qualcosa da noi invece di discutere in questo modo come si fa adesso, discuti col sindaco. sindaco, i signori in genere non sono tanto d'accordo, però non è che possono tirarla troppo la corda, perché sai... E'bello essere lo Stato nel paesino, senza nessuno sopra di te perché il re è lontano, ma la volta che gli abitanti si ribellano e ti fanno la pelle, non ci sono i carabinieri a difenderti, sei tu che ti devi saper difendere e quindi devi anche andare d'accordo con la gente, per cui pian piano i signori cominciano a cedere, anche perché ci sono più soldi per tutti. E ci sono nuovi bisogni. È un mondo che cresce anche perché ci si veste meglio, ci sono gioielli più belli, armi migliori, armature, cavalli selezionati, tessuti d'Oriente, le spezie. Tutta roba che al tempo dei Trisnoli non c'era, adesso invece tocca spendere per tutte queste cose. Poi ci sono tutte queste altre invenzioni dell'epoca, la cavalleria, e allora il figlio del nobile deve essere armato cavaliere, una festa costosissima! E poi armi, cavalli... Poi altra invenzione dell'epoca che al tempo dei nonni non c'era, le crociate. Ogni tanto il Marchese di Monferrato decide di andare a una crociata e i signori del posto, se vogliono tenerselo buono, devono andarci. Avete idea quanto costa andare alla crociata? C'è il giorno che i contadini dicono noi avremmo risparmiato un po'di soldi e te li diamo se tu in cambio ci garantisci per iscritto che d'ora in poi anche a Grinzane ci sarà la comunità che ti obbedisce ma che però ha i suoi diritti. diritti e i pascoli tuoi d'ora in poi anche il nostro bestiame ci potrà andare, d'accordo? E la foresta non ci fai più legna solo tu ma ci facciamo legna anche noi e noi paghiamo per questo e i signori accettano. Ed è la politica, come capite. Nel Medioevo, nel più sperduto dei paesini, si fa politica. Perché bisogna fare politica col Signore per ottenere delle cose e una volta che c'è il Comune si fa politica per vedere chi è il Sindaco e la gestione di quei... il po'di pascoli e di boschi, a quel punto diventa un affar serio, come lo spartiamo il pascolo comune? Lo prendo in appalto io, ma tu sei il cugino del sindaco, appunto lo prendo in appalto io, si fa politica continuamente, ci sono risorse e intanto però i signori hanno accumulato soldi. E quando i signori invece non riescono a accumulare abbastanza soldi fanno un'altra cosa, finisco davvero, dicono vabbè senti mi sono indebitato perché appunto armare cavalieri il figlio, sposare le figlie, 5 anni, figlie ho avuto e la dote costa carissima l'ultima l'ho fatta monaca che costa meno però comunque mi sono rovinato come ho fatto e sono andato ad asti sono andato ad alba ho trovato il prestatore il mercante che mi ha prestato i soldi mi ha fatto due conti io non ci capivo niente adesso ho scoperto che praticamente mi devo vendere tutto e i signori vendono tutto tutto vuol dire non soltanto la terra i campi, il bestiame no no, vendo il castello e soprattutto questa è la cosa più difficile da pensare vendo il fatto di essere signore il signore è uno che gestisce un potere pubblico nel senso che ha un ruolo riconosciuto grazie Hai il diritto di comandare, riscuotere tasse, ma questo diritto è sua proprietà privata. È una proprietà privata, cosa ci puoi fare? La puoi lasciare ai tuoi figli, infatti i signori di padre e figlio sono i signori di Grinzane. Ma poi ci puoi anche fare un'altra bellissima cosa con la proprietà privata, la puoi vendere. Perciò succede un momento in cui, adesso questo non è sicuro, mi pare che non ci siano documenti sicuri, ma si può indovinare che sia andata così. Qui è Grinzane. c'erano i signori di Grinzane, piccoli nobili locali, avevano Grinzane, gli bastava, avevano un castello che non era bello come questo, però viene il momento che i Grinzane sono indebitati fino al collo. E allora si va in città a cercare uno non che mi presti altri soldi, ma che compri tutto, uno che compri tutto e la facciamo finita. E lo trovano, probabilmente sono i Falletti, grande famiglia di Asti che ha fatto un'altra cosa. un sacco di soldi con la mercatura, col prestito e che però adesso cos'è che succede? Il mercante cittadino che ha fatto un sacco di soldi gli viene voglia di essere un nobile signore e comincia a farsi la torre in città e comincia a comprare cavalli, armi e suo figlio lo fa armare cavaliere e gli fa andare ai tornei e dà le feste e poi e compra terra. La cosa più bella che puoi comprare però è una signoria. A quel punto vuoi mettere un conto e essere Antonio Falletti, il ricco mercante, che ad asti tutti conoscono, ricco, straricco, usuraio. E un conto è essere Antonio Falletti, signore di Grinzane. E qui è quello che verosimilmente... Antonio l'ha inventato, eh? simile a quel poco che sembra di poter capire, non è ben documentato questo castello, ma sembra di poter capire che a un certo punto i signori di Grinzane vendono, vendono a questi falletti straricchi di asti, i quali stanno comprando in giro, quando c'è una signoria in vendita si compra. Falletto, per esempio, che prima si chiamava Villa. Poi la comprano i falletti vicino a Saluzzo e diventa Villa Falletto. E così varie altre signorie comprano questa e hanno una marea di soldi da investire. L'ultimo signore di Grinzade riunisce i capi famiglia col sindaco in testa e dice ragazzi io vado in pensione, non ho figli, vado in monastero, tanto ormai sono vecchio, ho venduto tutto. fate fedeltà al vostro nuovo signore, il signor Falletti. Il Falletti arriva, è tutto regolare, ha comprato. La gente d'ora in poi pagherà le tasse a lui, gli affitti a lui, se sai querelare il vicino vai da lui. E il signor Falletti arriva dicendo ragazzi ho grandi progetti, vedrete che ci troveremo bene, ho deciso di fare un castello, ma c'è già il castello? No, ne facciamo uno nuovo. Ho fatto venire un ingegnere che ha visto il nuovo castello di Milano, italiano e abbiamo grandi progetti vi assicuro quanti abitanti ci sono qui perché ci servirà un sacco di mano d'opera è una fornace a mattoni c'è qui non c'è cominciamo ad aprire una fornace per fare i mattoni perché mi serviranno un sacco di mattoni da domani si comincia ad assumere salario settimanale lavoro per tutti e apri il cantiere e alla fine dopo qualche anno hanno tirato su questa cosa che al tempo di carlo magno neanche tutte le risorse dell'impero sarebbero bastate per fare molti castelli come questo mentre invece nell'epoca di cui parliamo su ogni bricco ne viene su uno e allora quel punto, e stiamo sempre nel Medioevo naturalmente, e non stupisce neanche più tanto che a un certo punto mandano Colombo in America. Grazie.