Nella Terra dei Fuochi, identificare quei luoghi dove sono stati seppelliti i rifiuti speciali e i rifiuti tossici non è per niente banale, perché dire qui, qui, qui non è per niente scontato dal punto di vista scientifico. Le geoscienze sono state proprio fondamentali per l'identificazione proprio delle coordinate. La terra dei fuochi, una vasta area tra le province di Napoli e di Caserta, all'interno delle quali si sono consumati dei gravissimi reati ambientali e per cui questa zona è diventata tristemente nota. Dove nasce questa espressione? Beh, la prima volta fu utilizzata...
proprio da un rapporto di lega ambiente nel 2003 e successivamente poi fu utilizzata anche da Saviano nel suo romanzo. Perché terra dei fuochi? Perché si usava dare a fuoco la spazzatura per obliterare lo sversamento o a volte purtroppo anche perché era troppa per strada. In questa zona sono stati interrati un elevato numero di rifiuti tossici e speciali sia a causa di una limitata capacità gestionale statale, sia in contesti abusivi camorristici. In Campania furono create tantissime cave in fossa.
Quando poi ci fu l'emergenza rifiuti negli anni 90, diciamo dal 93 al 97, il governo proprio pensò di utilizzare queste vecchie cave in fossa per sversare i rifiuti al loro interno. Un'altra problematica invece è proprio di totalmente illecita, cioè quella appunto dovuta allo sversamento di rifiuti anche molto pericolosi da parte della criminalità organizzata. Se ne sente parlare spesso, ma il problema in realtà non è ancora risolto e i danni per la salute umana e per l'ambiente sono enormi.
Bisognava intervenire concretamente per tentare di identificare i siti inquinati. Il primo passo fu quello di realizzare delle foto aeree dell'intera area. Queste sarebbero poi state affidate a geologi, però osservare i cambiamenti della morfologia del territorio rispetto a vecchie foto aeree della stessa area, ma precedenti agli interramenti. Nel corso dell'ultimo ventennio la Direzione Distrettuale Antimafia ha realizzato una campagna per individuare tutti i siti inquinati sospetti.
Ha commissionato delle foto dall'alto di questi territori in modo da poter comparare queste fotografie con fotografie degli stessi luoghi di 20-30 anni prima. Cosa permette di fare la fotografia aerea? Permette di ottenere dei dati geoambientali di aree molto vaste in pochissimo tempo. Montarono delle macchine fotografiche con obiettivi molto grandi su dei velivoli per scattare delle fotografie del territorio. Beh, dei siti sospetti c'erano.
territorio si era modificato grazie ad attività illecite di sversamento di rifiuti. Il geologo convocato dalla DDA Giovanni Balestri è stato in grado di acquisire molte informazioni su un'area estremamente vasta in poco tempo. Di una stessa aria si fanno due coppie di fotografie, queste si chiama coppia stereoscopica, si mettono vicine su un tavolo e vengono osservate con uno stereoscopio. Come funziona? È sostanzialmente un cavalletto con due oculari.
permettono di osservare delle foto aeree. Immaginate quando andate al cinema a vedere un film in 3D, l'occhialino sarebbe uno stereoscopio. Quando guardiamo all'interno di questo strumento vediamo sostanzialmente le foto aeree che abbiamo qui sotto in tre dimensioni.
dimensione si sono accorti che nel corso degli ultimi vent'anni la morfologia era cambiata parecchio, si sono formate delle nuove colline quindi ipoteticamente rifiuti sepolti e anche dei laghetti circolari. Il laghetto di forma circolare è indice che lì c'è qualcosa che impermeabilizza il terreno che prima non c'era. Siccome l'argilla si forma nel corso di migliaia di anni e non in pochi decenni quella poteva essere l'indicazione che in effetti sotto a quel laghetto ci fosse una discarica abusiva. una volta osservate e comparate le vecchie e le nuove foto aeree giovanni balestri è riuscito a identificare un ristretto numero di siti potenzialmente inquinati a questo punto bisognava andare sul campo per fare degli analisi geochimiche e geofisiche e confermare i sospetti venuti fuori dalle foto aeree. Prima di andare sul campo però, attraverso l'utilizzo di software, è stata fatta anche una stima dei volumi dei rifiuti sepolti e questo è stato possibile confrontando la diversa morfologia del terreno che veniva fuori dalle vecchie e nuove foto aeree.
Questo studio aereo permise di localizzare circa una novantina di siti sospetti. Una volta arrivati sul luogo hanno dovuto condurre analisi principalmente di due tipi, analisi geofisiche e analisi geochimiche. Le analisi geofisiche sfruttano il georadar, quindi uno strumento che permette di vedere tramite onde elettromagnetiche cosa c'è nel sottosuolo. Le analisi geochimiche hanno permesso di conoscere la composizione chimica dei campioni prelevati dai siti che dovevano essere analizzati. Per fare questa analisi è stato utilizzato uno strumento dal nome un po' complicato, si chiama gas cromatografo con uno spettrometro.
di massa. Sono in sostanza due strumenti che permettono di dividere dei gas in entrata e analizzarli in modo estremamente dettagliato. Nel momento in cui queste fasi chimiche vengono separate vengono analizzate dalla spettroscopia di massa che è un vero e proprio strumento di identificazioni di tutte le fasi chimiche presenti nel campione in esame. Va a vedere tutte le tipologie di inquinanti che sono presenti nel campione. Abbiamo capito come si identificano gli inquinanti.
A questo punto entra in gioco la legge che ci dice cosa è reato e cosa non lo è. E dal 2015 in Italia abbiamo un'arma in più per contrastare i crimini ambientali. Sentite quello che dice la dottoressa Di Maggio.
La legge 152 del 2006 non solo va a identificare tutti gli inquinanti presenti nelle varie matrici ambientali, acqua, aria e suolo, ma va anche a indicare quali sono i valori di... riferimento. Fortunatamente per merito della legge 68 del 2015 i reati ambientali sono passati ad essere finalmente dei reati penali. Tra il 2014 e il 2015 quasi tutti i sospetti di balestri sono stati confermati e questo ha portato ad azioni legali nei confronti di 90 siti. Tanti siti inquinati in questa zona sono stati identificati.
Tutti vi starete chiedendo, ok però una volta identificato il problema bisogna risolverlo. Eh certo, però come tutti sappiamo è più politica che altro. Ad oggi ci sono, sono stati state fatte diverse bonifiche nelle aree campane ma purtroppo posso dire io personalmente sono insoddisfatta perché molte aree ancora tendono di essere bonificate.
L'ambiente è la nostra casa, fa parte di noi stessi, è il nostro compagno di viaggio e chi fa del male all'ambiente fa male. alla comunità intera. Le bonifiche sono lentissime in Italia e molto costose. Allo stesso tempo però provate a immaginare se non ci fossero state quelle tecniche, quelle competenze geoscientifiche in grado di identificare il problema. Non avremmo saputo neanche dove fossero localizzati esattamente i rifiuti seppelliti.
La legge sugli ecoreati del 2015 non è retroattiva e la maggior parte degli illeciti, che sono quasi tutti tra gli anni 80 e 90, non sono perseguibili. Quindi la caccia ai responsabili resta ancora molto parziale e raggiunta solo nei casi in cui, anche grazie ai pentiti, si sono accertate le attività di grandi organizzazioni criminali. Con noi Rosa Maria Di Maggio, Massimo... esperta della geologia forense è stata lei che in parte ci ha ispirato per questa serie GeoCrime per cui la ringrazio tantissimo Giulia Giaome, Stefano Candelli, Gabriele Lauria, questo è GeoPop ragazzi GeoCrime è stato un esperimento spero che vi sia piaciuto fatecelo sapere nei commenti iscriveteci caso mai avete perso i primi due episodi andate a cercare li troverete ovviamente su Facebook, su Youtube, su Instagram da GeoPop è tutto vi aspettiamo alla prossima