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Esplorando il Cavo della Banca d'Italia

Possiamo entrare? Entriamo. Incredibile proprio loro come uno se lo immagina. Quanti sono questi lingotti? In tutto il Cavo sono 90.000 Gli italiani? Sì A spalle l'altare della patria e questo è il palazzo Coclas Sede di Banca Italia, oggi ci senteremo in un posto che è molto difficile accedere, il Cabot, dove è custodito il tesoro degli italiani. Visiteremo anche le bellezze artistiche di questo palazzo, lo faremo con una guida d'eccezione. Generale della Banca d'Italia, grazie dell'ospitazione. Grazie a voi. Ci dice praticamente cosa fa la Banca d'Italia? Per cominciare facciamo ancora politica da soli. La quantità di moneta, di liquidità in euro che nell'intera area dell'euro deve istante per istante... 7, poi passiamo a tesoreria dello Stato italiano. Voi avete il conto corrente del Ministro dell'Economia? Per esempio, per esempio sì, certamente sì. Dove arrivano tutti i soldi delle tasse? Sì, anche, certo. Senta, e poi c'è il motivo base che è legato in qualche modo anche a questa cassaforte, non a questa ma a un'altra cassaforte. Qua cosa tiene? E' deludente una volta aperta perché dentro c'è invece una vera... Dentro serve la chiamona, e qua ci saranno cose molto importanti. Ci sono delle carte, diciamo, che non devono essere lasciate in giro. Qua dentro invece c'è il tesoro degli italiani. E sì, in questo palazzo, nei sotterranei di questo palazzo, c'è il tesoro degli italiani, cioè le riserve auree, che sono gestite... dalla Banca d'Italia per conto del paese intero, per conto del popolo italiano. Le possiamo vedere? Certo. Andiamo. Questo è solo l'antipasto questa cassaforte? Sì, questo è un banale antipasto. Il piatto forte comincia ad avvicinarsi qua con una liberatoria che le chiediamo di fermare. E' una libera roba. Temete che mi porto via i... Non è tanto questo il problema, il problema è nel caso lei si dovesse sentir male, perché uscire da cavolo non è banale, per la ragione che adesso vedremo. E' claustrofobico. E quindi con questo ci... Non è colpa vostra. C'è solo una responsabilità. Chiedendo l'autorizzazione per poter disattivare. Se cortesemente vi abilitate la tastiera montacar. L'ascensore per scendere deve essere autorizzato e poi c'è un codice cifrato che non riprendiamo. Grazie. Però io lo so, non lo ricordo. Nessuno da solo può entrare nei locali di sicurezza. Ma ciascuno può fare un pezzetto del processo. Questo è il montacarichi che ci porterà dentro al cavo. ...autorizzato. Come si chiude? Si chiude manualmente qui. Noi siamo nella parte più antica del palazzo. Questo è il nucleo attorno al quale è stato preso il resto del palazzo. Quanto scendiamo giù? Ma almeno 5-6 metri a questo livello, perché quello che raggiungiamo adesso è il primo sotterraneo, il locale di sicurezza che andremo a visitare è invece il secondo sotterraneo. Siamo da qua, e siamo già sei metri sottoterra e si vede la prima cassaforte. Per aprire questa porta servono tre chiavi tenute da tre persone diverse, vediamo. Allora, partiamo con la procedura. Questa è la prima. Chiavi non è di Banca Italia perché così si ha la certezza che neanche mettendosi d'accordo tutto il corpo dell'istituzione si potrà... ...del loro degli... ...questo sarà mezzo metro di spessore. Forma porta a un altro cancello con di nuovo tre serrature. Non è stato qua giù? No, intanto spesso. La chiave? Sembrerebbe essere proprio al sicuro loro degli italiani. Finora lo è stato. Chiave, terza chiave, uno se lo immagina. 11 kg, 100.000 euro e più. Questi sono 400.000 euro. Rappoggio subito. Cosa serve? La garanzia ultima dell'assolvibilità del paese. Questa è la ragione per cui tutti i paesi del mondo hanno delle riserve auree italiane. L'Italia ne ha molte. Forse il quarto. detentore al mondo di riserve auree, dopo gli americani, dopo i tedeschi, dopo il Fondo Monetario Internazionale, veniamo noi. L'oro è uno strano materiale, è bellissimo come lei ha rilevato, è molto luminoso, è incorrottibile, quindi si presta a essere conservato molto a lungo, per secoli e secoli. E questo un po' ne ha giustificato nel corso della storia l'uso non solo in gioielleria, ma anche l'uso monetario. E' l'ultimo valore a cui ricorre. E' l'ultimo valore a cui ricorre. C'è un mercato naturalmente, quindi quest'oro ha un prezzo. Questo prezzo è molto variabile nel corso del tempo. Alla fine dell'anno scorso valeva 77 miliardi di euro, già. Ieri ne valeva 88. Quindi tutto l'oro che noi possediamo, tutto l'oro qua dentro vale 88 miliardi di euro? Al momento sì, poi alla fine dell'anno magari ne varrà di più o di meno, dipende dal prezzo di mercato. Assolutamente, proprio tenuto come sarebbe tenuto in un negozio. L'oro appunto ha questo di bello, non ha bisogno di una manutenzione straordinaria. sotto il profilo fisico, perché è un materiale estremamente resistente. Dottore, hanno diversi formati anche, questo sembra il panetto di burro, questo è il classico lingotto d'oro di Zio Paperone. Sì, il formato prevalente è quello prismatico. Il lingotto classico. Questi sembrano dei pluccai. Sì, infatti. Sono quelli inglesi in Italia? Sono quelli inglesi, esattamente. Le faccio vedere una cosa un po' più curiosa, un linguotto che abbiamo comprato dai russi, dall'Unione Sovietica del tempo. Con la falce e martello? Con la falce e martello. Ci sono molti segni? Sì. Uno è il numero di matricola, per così dire. C'è il titolo, questo qua, cioè il contenuto vero di oro. 9998, il loro più puro che c'è. Questi altri sono invece, ecco qua vedo l'aquila invece... Questi sono stati comprati dagli Stati Uniti d'America, come il formato stesso dimostra. Quindi abbiamo le due potenze di una volta una fianca all'altra. Il simbolo degli Stati Uniti d'America con l'aquila è la qualità dell'oro, questo è 996. Quindi un po' meno puro di quello sovietico. E questi altri, questi semi sembra quasi come se fosse rovinato. No, questa è la classica unviata perché di tanto in tanto si fanno delle prove per capire se è veramente oro, quanto oro c'è. Quindi sono dei macchinari che asportano. portano una piccola quantità del lingotto e lasciano questo segno qua, che nel gergo viene chiamato un'unghiata. Non più, si poteva una volta, quando c'era il gold standard, cosiddetto in inglese, le banconote in circolazione erano... corrispondenti a una certa quantità di oro e c'era la possibilità, teorica in realtà, quasi nessuno lo faceva, di chiederne la conversione in oro sonante. Adesso allora cosa rappresenta un foglio di moneta? Rappresenta la fiducia che la popolazione ha in essa e in chi la emette. Quindi adesso una moneta ha il valore che ha? Esatto. Adesso andiamo in un'altra sala sempre piena di lingotti. Qui c'è una ulteriore curiosità storica, cioè dei lingotti nazisti, perché loro, la Banca d'Italia, lo perse quasi tutto durante la Seconda Guerra Mondiale, perché le truppe di occupazione naziste a Roma lo presero e lo portarono via. In parte. in piccola parte in fin dei conti è stato recuperato, quello recuperato ha una svastica, perché lo presero e lo marchiarono. Ecco, qui si vede in piccolo la terribile svastica nazista che dimostra come questo è uno dei lingotti trafugati, poi la maggior parte di questo oro non è mai stato più ritrovato, è uno dei grandi misteri della storia. sia finito. Quindi noi abbiamo ricostruito tutta la riserva dopo la seconda guerra mondiale? Fondamentalmente sì, in particolare negli anni 60, la opera di Guido Carpi, per volontà di Guido Carpi. Adesso che c'è la Banca Centrale Europea, quanto di quest'oro è della BCA? Per la verità sono 100 tonnellate, sono 2400 circa, che è il totale della nostra... La riserva aurea. Ci sono mai stati momenti difficili? Sì, un momento difficile c'è stato nella prima metà degli anni 70, che è stato un altro momento in cui le cose si sono cambiate. L'economia italiana ha vacillato, in quella occasione ci fu un prestito internazionale e un prestito tedesco della Bundesbank e la Bundesbank volle un pegno, un pegno in oro. L'oro ovviamente non si mosse da qui, però ci fu una scrittura contabile che diceva che quella parte di oro era a garanzia dei soldi prestati dalla Bundesbank. Direttore, ma di chi è questo oro? L'oro è legalmente di proprietà della Banca d'Italia. Ma che cos'è la Banca d'Italia? Un ente pubblico che agisce su mandato pubblico. Quindi l'oro di fatto è degli italiani. Dottor Rossi, farò una domanda stupida. Questo sono dieci asili. Non ce lo potremmo vendere? Ce lo potremmo vendere. Idealmente sì. nessuno se lo vende di fatto. Cioè sarebbe un segno di disperazione? Venderlo sì, sarebbe un segno di disperazione. Stiamo comunque parlando di 70-80 miliardi di euro che è comunque una frazione molto piccola del debito pubblico italiano. Un paio di finanziari? Un paio, due o tre finanziari, quindi non è che risolveremo granché se ci rendessimo tutto. Faremmo invece un danno all'immagine del Paese, alla credibilità del Paese. Faremmo un danno enorme. Perché è come quando uno è costretto a vendersi i mobili di casa, i gioielli. I gioielli di famiglia. E per un paese vuol dire che nessuno ti presta più nulla, nessuno ti dà più credito. E' proprio così. E' davvero l'ultimo baluardo e quindi facciamo bene a tenercelo caro. Maria Bracaloni è la responsabile del patrimonio artistico della Banca Italia. Buongiorno, piacere. Allora, cosa c'è di importante qua dentro? Tante cose. La Banca è un vero scrigno di opere d'arte importanti. La prima è proprio questa, che è il famoso Giovannantino, il favorito di Adriano, quindi una statua romana ritrovata durante gli scavi di fondazione di tutto questo blocco di edificio di 10.000 m2. Si chiama Palazzo Koch, chi era Koch? E' lui, il busto è stato messo a sua memoria Ed è uno stile molto rigoroso, molto classico Fu quello che piacque proprio durante il concorso Venne scelto il progetto di Koch perché era tarato sulle esigenze funzionali Architetto, questo è il famoso scalone di Palazzo Koch Scalone d'onore Ma si regge in piedi da solo Da solo diciamo proprio no, però certamente è una scala definita un portento proprio di architettura e di struttura in quanto il pozzo è completamente libero, non ci sono elementi strutturali verticali che lo tengono ma la scala si tiene sulle pareti con un aggetto di 3 metri e 20. In che anni siamo? Siamo nel 1882. È tutto molto grande, molto sazioso, dà una sensazione di potenza. Beh sì. Saletta Cinese è una raccolta di arte orientale, la più grande raccolta dei primi del Novecento. Proviene dalla grande collezione dell'avvocato Riccardo Gualino. Chi era Riccardo Gualino? Imprenditore biellese. E perché finisce qui questa collezione? Finisce qui perché nel 1931, a seguito di un fracollo finanziario dell'imprenditore, la banca decise di radunare questa collezione, riprendendola da altre banche con le quali aveva dei debiti. Fu la prima importante azione che la banca ha fatto da mecenate. La vengono a studiare anche dall'Oriente perché, come si sa, dopo il 40 non è stato possibile più sportare nulla da mecenate. Adesso vediamo la piccola saletta chiamata De Visis. In Cagliasalia ho acquistato diverse opere di De Vincis, quello in particolare fu comprato uno dei proprio direttamente dall'artista, ha sempre dipinto da solo, era usuale trovarlo nelle calli veneziane magari seduto con il suo cavalletto e un piccolo pappagallo sulla spalla, unico suo amico. Come mai la banca acquista questi quadri? La banca acquista questi quadri con una sorta di attenzione alla tutela e alla conservazione del patrimonio artistico nazionale. Ora siamo invece nel salone un po'... Più importante che la sala del consiglio di allora. Questa è una sala tutta d'oro e qui si riuniva il consiglio. Consiglio superiore. Il lampadario è sempre di questi. I lampadari sono sempre di Murano e questi furono messi da Gaetano Koch. È bellissimo quando li puliamo, ogni due anni c'è questa operazione che richiede proprio un signore che sale, smonta pezzo per pezzo e vengono distribuiti tutti in ordine i pezzi per terra e non deve entrare nessuno altrimenti si rischia. che si ne stacca qualcuno. Dovete cambiare una lampadina. Giorgio Di Gennaro della Banca Italia, Piazzuoli, ci accompagnerà al Museo della Moneta. Prego, dobbiamo di nuovo scendere sottoterra. Cos'è il Museo della Moneta? Il Museo della Moneta è un museo che è stato allestito nel 1993 dall'ex governatore Ciampi in occasione del centenario di costituzione della Banca d'Italia. 5.000 anni di storia della moneta Invidia, Creso Ah, ricco come Creso Esatto Nel VII secolo a.C. Molto interessante invece i greci c'era sempre l'animale o la divinità cara a quella città in particolare questa di Atene Atena Noctua è il nome della civetta per passare invece a un'immagine umana Dobbiamo arrivare a Alessandro Magno e dopo Alessandro Magno lo stesso fecero i Romani anzi le monete romane sono molto importanti perché dalle monete noi abbiamo scoperto il volto di molti imperatori Augusto, Claudio, questo è Nerone Nerone non è stato poi un cattivo imperatore, sembra era amato dal popolo Questo tarì, questa piccola moneta d'oro del 1200, da un lato ha incisi dei versi del Corano e dall'altro una croce greca. Serviva per i commerci tra una sponda e l'altra del Mediterraneo. Se si doveva commerciare è meglio mettere i due simboli sulla stessa moneta. Molto bella dal punto di vista estetico questo... Lo zecchino d'oro. Qui proverà solo monete d'oro. Nel 1861 con l'unità d'Italia esisteva 282 monete diverse, denari, quattrini, zecchini, marengli, talleri ed era difficilissimo il commercio all'interno dell'Italia. Nel 1862 le monete sono state unificate nella lira e da 282 siamo arrivati a 14. Queste sono le prime lire italiane, d'oro, e queste invece abbiamo la lira fascista. Nelle banconote si vede anche la storia, qui ci sono le Amlire, le banconote che sono state utilizzate in Italia subito dopo la guerra nei paesi occupati dagli americani. Queste sono le lire che hanno accompagnato molto di noi nella crescita fino alle 50.000, alle 5.000, alle 1.000 lire, queste le ricordano in tanti presumo. E comunque ormai l'euro c'è da parecchio tempo e quindi fino ai bambini, i ragazzi ormai di 14 anni non ricordano la lira. Guardi le prime, erano banconote per una popolazione analfabeta, enormi. Il valore doveva essere rappresentato dalla grandezza. Senza leggere. Senza leggere. Mi ricordo quando uscirono le 2000 lire che erano un segno di inflazione. L'ultima banconota che è stata concepita nel 97 è una vera opera d'arte. Sono le 500.000 lire che pochi hanno avuto la fortuna di maneggiare perché il valore era abbastanza elevato ma l'ultima a essere stata proprio prodotta prima dell'euro sono state le 5.000 lire. E dai bancomat di Banca Italia esce la moneta nuova. Ecco gli euro, nuovi nuovi, appena sfornati, nuovi di zecca. Salone dei partecipanti, è il salone in cui ogni anno facciamo questa grande esplosione che è le considerazioni finali del governatore. Un sacco di ospiti di eccezione, di eccellenza, oltre ai partecipanti al capitale e alla banca. Il governatore fa il punto sull'andamento dell'anno, diciamo, nell'economia, nelle banche, nel Paese. Certamente. E il governatore chi lo sceglie? L'iter di approvazione è molto complicato e coinvolge. Capo del governo, Consiglio dei Ministri, Ministro dell'Economia e delle Finanze, e da ultimo Presidente della Repubblica. Quindi è espressione del Paese. Del paese e della politica. Delle istituzioni. Ma ha un'importanza anche l'estetica per un'istituzione? Essere così solenne, importante, così bella? Ha un valore? Certamente ha un valore. L'Italia è un paese antico, è un paese che ha avuto una storia molto lunga, quindi anche la sua banca centrale si fa bella in un certo senso all'italiana. Immagino l'effetto che farà sui governatori delle nuove banche centrali entrare in un posto del genere. Devo dire, posso essere testimone di questo, sì, fa un certo effetto. Qui entriamo in una delle sale che normalmente adibiamo a riunioni anche operative. Questa è nota come... Salone dei governatori, perché ci sono per tradizione quadri che rappresentano tutti i governatori della banca. Ah, i ritratti, si vede subito Ciampi là. È stato non solo governatore della Banca d'Italia, ma anche Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica. Mario Draghi, attuale numero uno della Banca Centrale Europea. Bonaldo Stringer, che... è stato il nostro primo governatore. Luigi Einaudi, padre del pensiero liberale, e Guido Carli. E Guido Carli che è stato il modernizzatore della banca. Perché è importante l'autonomia di Banca Italia? Perché la funzione fondamentale di una banca centrale, che è quella di emettere moneta e di regolarne la quantità, è una funzione talmente delicata e talmente esposta al rischio di abuso. che non si può lasciare nelle mani del principe, tra virgolette, cioè del regitore politico dello Stato. Potrebbe usarla per avere consenso nell'immediato e mettere nei guai il Paese nel medio termine. Stiamo andando in una delle nostre sale operative. Buongiorno. Buongiorno a tutti. Allora, Dottor Rossi, cosa si fa qua dentro? Si fanno cose... Complicatissime e misteriose, fondamentalmente si comprano e si vendono attività finanziarie per conto nostro, per conto dell'ABCM. Quindi qua si fa la politica monetaria praticamente, la signora fa la politica monetaria. La mette in opera, per così dire, le decisioni le prende il Governing Council di Frankfurt, il grande bazooka, il whatever. takes di Mario Draghi. Cos'è il bazucaio Mario Draghi? Quando Mario Draghi qualche anno fa disse faremo di tutto per salvare l'Euro e quindi diede avvio alla stagione del quantitative easing, come si chiama in gergo, cioè compriamo titoli di tutti i paesi, prima titoli pubblici, poi anche titoli privati e loro li comprono. Si fa qua. Beh, emozionante però vederlo dal vivo. Sì, anche per me. Complimenti, buon lavoro. Ok, grazie. Direttore, io la ringrazio per averci accompagnato in questa splendida visita. Sono io che ringrazio lei per la visita. Grazie, dottor Rossi. Artedì, a lei.